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PER UNA CORRETTA GESTIONE DELL’AZIENDA POSTE ITALIANE
In data 29/08/2014 in partenza da Sant’Agata Militello (ME) tramite la S.&N. Service SNC c/o Mail Boxes Etc. Via Baldissieri che opera per conto della SDA express courier (società appartenente al gruppo poste italiane) mi è stato spedito un pacco di circa Kg. 3.
Nella specifica relativa alle modalità di consegna sono stati chiaramente indicati
1) “Note: consegnare dopo le ore 14:00”
2) “c/a Avviso telefonico 3935937717”
In data 03/09/2014, alle ore 12 circa, è stato consegnato ad un parrucchiere che opera nei pressi dell’indirizzo di destinazione del pacco un avviso di giacenza indirizzato a me con indicato a margine il numero telefonico 081990024.
In data 04/09/2014 alle ore 16,30 circa, poco dopo che il parrucchiere mi ha consegnato il biglietto, ho telefonato al numero suddetto.
Un tizio mi ha risposto “Galano Trasporti” si tratta della ditta
www.galanotrasporti.com/
Ho salutato, gli ho rilasciato le mie generalità, ho indicato lo scopo della telefonata ed ho atteso che il tizio procedesse alla verifica dell’esistenza del pacco.
Effettuata la verifica, il tizio mi ha detto:
«Il pacco è in partenza per la restituzione. Deve provvedere al ritiro entro le ore 18.30».
Cioè, io avrei dovuto percorrere oltre 6 Km. in andata ed altrettanti in ritorno per ritirare un pacco che non mi era stato consegnato secondo le direttive concordate? Ed avrei dovuto farlo immediatamente?
Ho fatto notare al tizio che il tentativo di consegna era stato
effettuato ben prima delle ore 14 indicate nella lettera di
vettura e che non avevo ricevuto nessuna telefonata da parte loro, ma lui ha immediatamente chiusa la conversazione senza neppure i saluti dicendo:
«Faccia come vuole».
Ora, è vero che noi tutti siamo sudditi delle multinazionali monopolistiche (o quasi) tipo Poste italiane e loro satelliti, ma
è pur vero che in Italia esistono organi di controllo che potrebbero far sentire la loro presenza.
Il primo è il “Garante per la protezione dei dati personali” (autorità amministrativa indipendente istituita dalla cosiddetta legge sulla privacy-legge 31 dicembre 1996, n. 675 – che ha attuato nell’ordinamento giuridico italiano la direttiva comunitaria 95/46/CE – e oggi disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati personali – d.lg. 30 giugno 2003 n. 196), al quale chiedo se sia legale rendere noto a terzi (nel mio caso si tratta per di più di un’azienda pubblica) l’esistenza di un pacco a me indirizzato, nonché della sua provenienza, del suo peso e della data di spedizione.
Poi si potrebbe chiedere alla “Polizia Postale e delle
Comunicazioni”(alla quale è assegnata l’azione di prevenzione e contrasto a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione) se tale comportamento sia lecito o non sia piuttosto contemplato come una palese violazione del segreto postale e, in caso affermativo, quali sanzioni siano previste per tali azioni.
Infine, c’è da dire che, poiché l’assetto proprietario di Poste Italiane vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e poiché tale Ministero è la rappresentazione politica di tutti i cittadini