Padiglione Italia – Biennale di Venezia 2022

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Padiglione Italia – Biennale di Venezia 2022

Progetto ideato da Eugenio Viola, curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2022, e da Gian Maria Tosatti, dal titolo “Storia della notte e destino delle comete”.

Padiglione Italia

Sarà una Biennale di ripartenza dopo gli anni passati. Dal deserto della pandemia ripartiremo a pieno ritmo. Una bella occasione per il Paese a cui tutto il mondo guarderà e un’altra prova che l’Italia in molti settori riesce ad essere avanti.
Il progetto espositivo presentato quest’anno da Eugenio Viola e da Gian Maria Tosatti è affascinante e attraversa diversi linguaggi artistici indagando le contraddizioni della contemporaneità e il rapporto tra uomo e natura.

Sarà un Padiglione all’insegna della creatività e dell’innovazione, come la scelta del curatore unico e sarà anche in sintonia con i temi generali voluti dalla curatrice della Biennale Cecilia Alemani.

La Biennale ha sempre fatto un lavoro straordinario sull’arte contemporanea con grande qualità internazionale e con riconoscimenti sempre crescenti.

Anche in questo tempo complicato che abbiamo dovuto vivere la Biennale, grazie al lavoro importante del suo Presidente Roberto Cicutto, è riuscita ad organizzare iniziative di grande importanza e a mantenere sempre un alto livello artistico” lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto ideato da Eugenio Viola, curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2022, e da Gian Maria Tosatti, dal titolo “Storia della notte e destino delle comete

Commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia
Curatore Eugenio Viola
Un’opera di Gian Maria Tosatti

Padiglione Italia
59. Esposizione Internazionale d’Arte
La Biennale di Venezia
23 aprile 2022 – 27 novembre 2022
Tese delle Vergini, Arsenale

Roma, 14 febbraio 2022 – Storia della Notte e Destino delle Comete è il titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (23 aprile – 27 novembre 2022), promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

La mostra, a cura di Eugenio Viola, per la prima volta nella storia del Padiglione Italia, presenta l’opera di un solo artista: Gian Maria Tosatti.

Il curatore ha scelto di proporre un progetto che funzionasse come un potente statement sulla contemporaneità, in grado di restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica.

«Da ex uomo di cinema sarei stato felice di produrre un film con il titolo Storia della Notte e Destino delle Comete. Promette mistero, scoperte e l’emozione di un viaggio molto speciale. Gian Maria Tosatti, che fa riferimento più al racconto teatrale che a quello cinematografico, conosce l’importanza del narrare, che sarà la materia prima di cui son fatte le opere del Padiglione Italia, ma anche del “forum continuo”, una formula cui la Biennale tutta (nel senso di tutte le arti che rappresenta) vuol fare sempre più ricorso per riscattare l’azione creativa, dalla caducità di un tempo limitato alla durata della loro esposizione in mostra», così Roberto Cicutto, Presidente La Biennale di Venezia.

«Con grande convinzione abbiamo accolto il progetto di Eugenio Viola, che vede Gian Maria Tosatti come unico artista del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022 – dichiara il Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministro della Cultura e Commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia. – Si tratta di un progetto ambizioso, immersivo, che affronta in modo originale il rapporto tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, interpretando metaforicamente il sogno industriale italiano».

Spiega Eugenio Viola: «Numerosi i punti di contatto tra la mia ricerca curatoriale e quella artistica di Gian Maria Tosatti. Per entrambi, il nostro lavoro è innanzitutto confrontarsi dialetticamente con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità, ovvero significa assumersi una responsabilità critica rispetto al nostro presente storico incerto. Per entrambi, un progetto deve necessariamente esprimere una tensione etico-politica e concepirsi come un lucido saggio visivo, parte di un più ampio racconto per immagini in costante divenire. Storia della Notte e Destino delle Comete è per entrambi, a oggi, il capitolo più importante che ci apprestiamo a scrivere di questo racconto, in cui le nostre storie tornano ancora una volta a intrecciarsi e a confrontarsi».

Storia della Notte e Destino delle Comete si configura come una grande installazione ambientale pensata appositamente per gli spazi delle Tese delle Vergini, occupandone l’intera superficie, e propone una visione dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive future.

L’opera si configura come un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi come di consueto nella ricerca di Tosatti, dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla performance.

Una complessa macchina narrativa esperienziale che conduce il visitatore in un percorso sensibile, a tratti familiare e in parte spiazzante, con l’obiettivo di offrire una consapevolezza nuova e generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana, in bilico tra i sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere.

Storia della Notte e Destino delle Comete narra del difficile equilibrio tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, tra etica e profitto, proponendo una lettura estetica di questo scenario e offrendo una piattaforma inedita in cui sviluppare un dibattito inclusivo e approfondito intorno a questi temi. Il percorso espositivo è strutturato con un impianto teatrale che articola la narrazione in un prologo e due atti: la Storia della Notte e il Destino delle Comete.

L’Italia, con la sua particolare vicenda storica di giovane nazione reduce da due guerre mondiali interessata da una straordinaria crescita economica, il cosiddetto “miracolo italiano”, offre lo scenario per la costruzione di questa mostra.

Lo spazio della prima Tesa costituisce un viaggio nel Bel Paese e coincide con la Storia della Notte, ovvero il racconto simbolico dell’ascesa e del declino del sogno industriale italiano. Una sequenza di scenari spiazzanti prepara a una visione finale in cui l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania.

Attraverso un’infilata di spazi, si susseguono ambientazioni che evocano La Dismissione di Ermanno Rea (Feltrinelli, 2002) e che somigliano alla distesa di capannoni diffusi nel paesaggio fra Ragusa e Cremona, l’unico panorama paradossalmente omogeneo di un ipotetico viaggio nell’Italia di provincia.

Proseguendo si giunge alla visione finale, il Destino delle Comete, che ricorda come la natura oltraggiata, fin dai tempi del diluvio, non perdoni l’uomo. In questa immagine, epilogo potente e inquietante, si leva un elemento inversamente perturbante, il segno di una pace possibile. La mostra si conclude quindi con un messaggio di speranza sul destino che attende questa umanità che, come una cometa, ha attraversato con una grande scia luminosa l’universo.

«Darei l’intera Montedison per una lucciola», scrive Pier Paolo Pasolini nella chiusa del celebre articolo “Il vuoto del potere” (Corriere della Sera, 1° febbraio 1975) su un passaggio epocale raccontato attraverso la metafora della scomparsa delle lucciole, intesa come ultimo ed efferato delitto del nuovo fascismo: il neocapitalismo.

Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà strutturato come un forum continuo – in presenza e online – grazie a un calendario di incontri di carattere scientifico-divulgativo che vedono confrontarsi professionisti ed esperti del settore ecologico–ambientale e protagonisti del mondo della cultura sui temi trattati dalla mostra.

Il programma di conferenze si espanderà da Venezia al resto del mondo, grazie al coinvolgimento di una serie di istituzioni internazionali che ospiteranno i dibattiti sui temi affrontati dal Padiglione, vere e proprie ambasciate di Storia della Notte e Destino delle Comete all’estero. Tutti gli argomenti trattati, gli spunti emersi e le riflessioni sviluppate saranno raccolti in un sito web sempre a disposizione di chiunque voglia approfondire la ricerca su modelli di vita e sviluppo alternativi.

Parallelamente, sarà prodotto un significativo corpus di documenti audio-visivi dell’opera, dalla sua realizzazione sino alla sua presentazione al pubblico.

Il programma delle attività aperte al pubblico sarà comunicato successivamente e aggiornato costantemente.

Interrogandosi sulle modalità più appropriate per tornare a riflettere sull’ambiente, incoraggiando un dibattito pubblico sul paesaggio urbano e le ecologie sostenibili, Storia della Notte e Destino delle Comete fa espressamente riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (sottoscritta nel settembre 2015 da 193 Paesi membri del ONU).

Il progetto tocca tutti i temi esplicitati dai 17 obiettivi siglati dalle Nazioni Unite, legati alla salute e all’istruzione delle future generazioni, alla tutela della Natura, allo sviluppo sostenibile rispetto al territorio e al ripensamento di modelli etici di produzione, consumo e profitto.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura organizza la partecipazione nazionale alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, ospitando al Padiglione Italia la mostra Storia della Notte e Destino delle Comete a cura di Eugenio Viola che per la prima volta nella sua storia presenta il progetto di un solo artista, Gian Maria Tosatti.

L’arte può raccontare la complessità della contemporaneità, le sue contraddizioni e i suoi cortocircuiti, ma anche proporre immaginari in grado di rileggere la realtà, sollecitando sguardi visionari che si aprono al futuro.

Seguendo questo presupposto, il Ministero della Cultura, attraverso la Direzione Generale Creatività Contemporanea, intende promuovere, per il Padiglione Italia 2022, un progetto capace di costruire mondi nello stesso tempo reali e immaginari, che guardino al presente e alle sue criticità, ma anche alle sue potenzialità, proiettandosi verso un domani dai connotati indefiniti e da costruire.

Lo stesso tema indicato dalla curatrice della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Cecilia Alemani, Il Latte dei Sogni, ispirato all’omonimo libro dell’artista surrealista Leonora Carrington, muove dall’idea che i mezzi messi a disposizione dell’arte possano offrire dispositivi in grado di reinventare l’esistenza per mezzo di un incessante processo di metamorfosi e di ripensamento, che possa mettere in discussione il concetto stesso di umano e che si interroghi sulle nozioni di identità, diversità, responsabilità nei confronti del pianeta.

Ai mondi in trasformazione e a una sensibile attenzione all’ecosistema rimanda anche la proposta curatoriale di Eugenio Viola, Storia della Notte e Destino delle Comete, che sin dal titolo rimanda alla possibilità di guardare con occhio decisamente critico, ma allo stesso tempo estremamente poetico, alle ripercussioni che i sistemi politico-economici dell’età contemporanea hanno avuto sul mondo di oggi.

Seguendo questi principi ordinatori, il Padiglione Italia 2022 vuole presentare dunque – attraverso una visione integrale e multifocale dei linguaggi della contemporaneità – non una mostra, ma un’esperienza immersiva all’interno degli spazi delle Tese delle Vergini all’Arsenale, fortemente trasformati dall’intervento dell’artista in un percorso visionario e a tratti distopico.

Il Padiglione Italia, inaugurato nel 2006 all’Arsenale, è costituito dai due grandi ambienti delle Tese delle Vergini, con una estensione complessiva di 1.900 metri quadrati, e dal Giardino delle Vergini, una superficie esterna di circa 1.000 metri quadrati. Il progetto artistico di Gian Maria Tosatti occuperà interamente lo spazio delle Tese.

Anche quest’anno la Direzione Generale, d’intesa con il curatore Eugenio Viola, offrirà un ricco programma di iniziative per il pubblico del Padiglione Italia, in cui saranno approfondite alcune delle tematiche introdotte dal progetto artistico di Gian Maria Tosatti.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea ha contribuito alla realizzazione del progetto espositivo con un importo pari a 600.000 euro formalizzato, come di consueto, con una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia, stipulata il 3 dicembre 2021.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea è l’ufficio del Ministero della Cultura dedicato alla contemporaneità.

L’ultimo regolamento di organizzazione ministeriale del 2019 ha inserito, tra i principali obiettivi, quello di rafforzare l’azione per la creatività contemporanea con uno sguardo proiettato verso il futuro e un investimento maggiore sulle competenze per il contemporaneo e il digitale.

In aggiunta all’attività consolidata e attuata sui tre assi storici, la Direzione Generale prevede una forte integrazione tra tutte queste materie e tra i differenti linguaggi, dal momento che, nel contemporaneo, non ci sono settori distinti ma un’interconnessione tra i diversi ambiti creativi.

Da anni la Direzione Generale collabora – in modi e a livelli diversi – con fondazioni, musei, centri culturali, associazioni e altre realtà, pubbliche e private, che si occupano di creatività contemporanea in Italia.

In questa collaborazione, pubblico e privato contribuiscono in egual misura alla realizzazione di importanti azioni di intervento.

Tra gli obiettivi principali della Direzione Generale c’è anche quello di promuovere tutte le aree di propria competenza attraverso un’azione di coordinamento che possa mettere in rete, in un’ottica di sistema, le esperienze e le attività poste in essere da quanti da anni lavorano nel campo della ricerca e del sostegno alla creatività, all’educazione, al rapporto con il pubblico e le comunità locali, sviluppando progettualità comuni, innovative e sostenibili e aprendo un efficace canale di interlocuzione tra pubblico e privato.

Sostenere il talento nel settore delle arti visive (comprese la fotografia, il video e la performance), del design, dell’architettura è uno degli obiettivi strategici della Direzione Generale, che crea e realizza grazie a programmi mirati.

Tra le azioni strutturali a sostegno dell’arte contemporanea c’è Italian Council, un programma internazionale dedicato specificatamente alla valorizzazione dei talenti italiani all’estero ormai giunto alla decima edizione; con l’obiettivo di favorire la mobilità internazionale di artisti, curatori e creativi italiani, la Direzione Generale ha rafforzato negli ultimi anni le collaborazioni con il MAECI e gli Istituti Italiani di Cultura, realizzando, oltre alla sinergia nel sostegno alla Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, diversi premi e borse di residenza all’estero come ad esempio il Premio New York, il Premio Berlino, il Premio Barcellona, il Premio Mosca. Sempre in collaborazione con il MAECI, la Direzione Generale ha inoltre avviato il progetto Cantica21, un’iniziativa che promuove e valorizza l’arte contemporanea italiana, sostenendo la produzione di opere di artisti emergenti o già affermati, ed esponendole negli Istituti Italiani di Cultura.

Il sostegno all’arte contemporanea continua con l’avviso pubblico PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, ora alla sua seconda edizione, e tale progettualità ha trovato conferma anche in un piano specifico per la fotografia, Strategia Fotografia.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea esercita inoltre funzioni di indirizzo e di vigilanza sulle Fondazioni legate alla creatività contemporanea costituite con la partecipazione ministeriale: Biennale di Venezia (limitatamente al Padiglione Italia durante le Biennali Arte e Architettura), Triennale Milano, Quadriennale di Roma e MAXXI di Roma.

È scientificamente provato che esista una correlazione tra epidemie e progresso.

Oggi si parla di spillover (salto di specie), per spiegare le epidemie più rovinose degli ultimi anni: Ebola, Sars, Aviaria, Aids, il Covid-19.

Questi fenomeni ci ricordano quanto l’urbanizzazione e le conseguenze legate allo sviluppo antropogenico abbiano alterato gli ecosistemi su scala planetaria.

Alla luce degli scenari attuali, in che modo possiamo tornare a riflettere sull’ambiente?

Che tipo di dibattito pubblico possiamo incoraggiare sul paesaggio urbano e le ecologie sostenibili?

Che ruolo può giocare l’arte nella costruzione di un mondo migliore all’indomani della crisi? E quali, infine, le sue reali potenzialità nell’operare cambiamenti all’interno del corpo sociale?

Questi interrogativi informano Storia della Notte e Destino delle Comete, un progetto site-specific, racchiuso in un prologo e due atti, che narra del difficile equilibrio tra Uomo e Natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, tra etica e profitto.

La prima parte del progetto, la Storia della Notte, ripercorre metaforicamente l’ascesa e il declino del grande sogno industriale italiano, dalla metà degli anni Sessanta a oggi.

D’altronde in Italia, un modello fondato esclusivamente sul profitto, quello che Andrea Zanzotto definiva «progresso scorsoio», ha prodotto una crescita indifferente ai problemi del territorio.

A partire dal boom del secolo scorso, l’industria chimica, petrolchimica e siderurgica, ma anche le piccole realtà produttive in Lombardia, nel Triveneto e nel Sud, si sono sviluppate incuranti dell’impatto sugli equilibri eco-sistemici e senza valutare i costi del ‘debito ambientale’ che sarebbero ricaduti sulle generazioni successive.

Le ambientazioni evocano La Dismissione di Ermanno Rea (Feltrinelli, 2002) – probabilmente l’ultimo libro italiano ascrivibile alla tradizione del romanzo industriale – o il lato oscuro della industrializzazione: la fuga della diossina tra Seveso e Meda; la nube di arsenico a Manfredonia; l’incidenza di tumori e leucemie nel territorio di Taranto e di Bagnoli; i rifiuti tossici, sotterrati per anni e bruciati nella cosiddetta “terra dei fuochi” di cui parla Roberto Saviano in Gomorra (Mondadori, 2006).

Torna alla mente la distesa di capannoni diffusi fra Ragusa e Cremona, l’unico panorama paradossalmente omogeneo di un ipotetico viaggio nell’Italia di provincia che oggi ci mostra i muscoli fermi di macchine che “vorrebbero ancora lavorare” e riflettono la frustrazione di una classe operaia giunta al capolinea, tra sussidi di disoccupazione e ricollocamenti difficili.

Perché dietro la resa della civiltà industriale c’è anche il dato umano, l’incertezza delle famiglie, gli operai di Taranto che fanno un bilancio tra morire di cancro o di fame.

Uno scenario che prepara l’epifania finale, l’ultimo atto, il Destino delle Comete, ossia dell’umanità che ha attraversato la terra in una traiettoria rapida e luminosa, senza che, in fondo, le fosse garantito di abitare questo pianeta per l’eternità.

Qui l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania, visionaria e catartica.

Storia della Notte e Destino delle Comete propone una visione eclatante sul presente, in bilico tra i sogni e gli errori del passato e le prospettive del futuro.

L’opera non vuole esprimere una posizione drammatica, ma propositiva e ottimista: le criticità del presente sono utilizzate in chiave propedeutica per affrontare meglio le sfide del futuro.

È necessario porre le questioni ambientali in primo piano nell’agenda politica e investire in una operazione culturale di ampio respiro che riguardi scuole, università, enti di ricerca e di formazione, in un’opera di riconoscimento del valore dell’ambiente.

La Natura, alla fine, prende sempre il sopravvento.

Il progetto affida, per la prima volta, il Padiglione Italia a un unico artista: Gian Maria Tosatti.

Una grande installazione ambientale, in cui il visitatore è chiamato a compiere un viaggio sensibile all’interno della macchina visiva. L’opera si configura come un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi, come di consueto nella complessa ricerca di Tosatti: dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla performance.

Il lavoro di Gian Maria Tosatti è un unicum nel panorama artistico italiano e internazionale.

Le sue opere non sono “semplici” installazioni ambientali ma piuttosto “dispositivi” estetici complessi che coinvolgono media differenti e arditi passaggi di percezione di scala.

La sua formazione teatrale tra Varsavia e Pontedera è confluita nella sua ricerca artistica, inglobando suggestioni afferenti alla tradizione dell’environment e della performance, utilizzate per stimolare nello spettatore meccanismi d’interazione e di partecipazione, fisica ed emotiva.

Nel complesso, le sue macchine visive sono congegni esperienziali che sfidano la tradizione utopico-avanguardista del Gesamtkunstwerk, “l’opera d’arte totale”.

Negli ultimi venti anni, Tosatti ha creato un corpus di lavori coerente che dialoga con esperienze internazionali coeve esprimendo, allo stesso tempo, le ragioni di una ricerca irriducibilmente italiana.

Quest’ultimo aspetto è evidente nello spessore concettuale abbinato al rigore formale che informano ogni sua opera, come nell’attenzione riservata alle proprietà intrinseche dei materiali utilizzati.

Le modalità adottate da Tosatti nell’approcciare e trasformare radicalmente gli spazi, sviluppano un universo sospeso tra immaginario e simbolico che emana una grande potenza narrativa, alternando un linguaggio visivamente essenziale a un approccio magniloquente arditamente visionario.

Onofrio Cutaia è Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e Commissario del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia da gennaio 2021.

Classe 1959, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Catania.

Nel 1990 diventa funzionario dell’ETI Ente Teatrale Italiano. Dal 2002 al 2007 è direttore del Teatro Mercadante di Napoli che, sotto la sua guida, diventa Teatro Stabile ad iniziativa pubblica. Nel 2007 torna all’ETI come Direttore Generale, carica che ricopre fino al 2010.

Tra le numerose iniziative realizzate in quegli anni: la programmazione del Teatro Valle di Roma con il progetto Monografie di Scena; i progetti Teatri del tempo presente per la nuova creatività realizzati da giovani formazioni; e ancora Spazi per la danza contemporanea, con l’obiettivo di promuovere il lavoro artistico di danzatori e coreografi italiani.

Sempre sotto la sua direzione, numerose anche le iniziative in ambito internazionale, tra cui il progetto di promozione della drammaturgia contemporanea Face à Face che, grazie a un accordo bilaterale Italia-Francia, ha portato alla collaborazione con importanti festival internazionali (Avignone, Istanbul, Barcellona, Madrid, Mosca, Amsterdam, Santiago del Cile, New York, Berlino).

Successivamente viene chiamato al Ministero dei Beni e delle attività culturali, in qualità di dirigente del Servizio attività teatrali presso la Direzione Generale dello Spettacolo.

A luglio 2014 è nominato Direttore Generale delle Politiche del Turismo.

A ottobre 2015 è nominato Direttore Generale dello Spettacolo, dove rimane per cinque anni, fino a dicembre 2020.

È stato docente del corso ‘Modelli Gestionali di Teatro’ al DAMS dell’Università degli Studi Roma Tre e del corso di ‘Produzione e Organizzazione dello Spettacolo Teatrale e di Danza’ della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma.

Eugenio Viola, nato a Napoli nel 1975, vive e lavora a Bogotá, Colombia.

Eugenio Viola è l’attuale Capo Curatore del MAMBO – Museo de Arte Moderno de Bogotá, in Colombia. Dal 2017 al 2019 è stato Senior Curator del PICA – The Perth Institute of Contemporary Arts a Perth, in Western Australia.

Dal 2009 al 2016 è stato curatore al Museo MADRE di Napoli, dove, dal 2013, si è occupato dello sviluppo della collezione del museo.

Ha qui co-curato le prime grandi mostre istituzionali in Italia di Boris Mikhailov e Francis Alÿs, un’installazione site-specific di Daniel Buren e le retrospettive dedicate a Vettor Pisani e Giulia Piscitelli.

Ha collaborato con numerose istituzioni italiane e internazionali, curando, tra le altre, antologiche dedicate a: Regina José Galindo (Frankfurter Kunstverein, Fancoforte, 2016); Karol Radziszewski (CoCA – Centre of Contemporary Art Znaki Czasu, Torun, 2014);ć Mark Raidpere (EKKM – The Contemporary Art Museum of Tallinn, 2013); Marina Abramovi (PAC – Milano, 2012); Francesco Jodice (MSU – The Museum of Contemporary Art, Zagreb, 2011), ORLAN (MAMC – Musée d’art moderne et contemporain, Saint Etienne, 2007). Nel 2015 ha curato il Padiglione dell’Estonia alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

Complessivamente, ha curato oltre 70 mostre in Italia e all’estero e oltre 50 tra cataloghi e libri, collaborando inoltre a numerose pubblicazioni internazionali.

Viola ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno in “Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica” ed è studioso delle esperienze legate alla performance e al corpo.

Su questo argomento, ha curato le monografie dedicate a Teresa Margolles (Edizioni MAMBO, Bogotà, 2019); Regina Jose Galindoć (Skira, Milano, 2014); Hermann Nitsch (Edizioni Morra, Napoli, 2013); Marina Abramovi , (Sole 24 Ore Cultura, Milano, 2012); ORLAN (Charta, Milano-New York, 2007).

Collabora da molti anni con la rivista americana Artforum e l’italiana Arte. Suoi scritti sono stati pubblicati anche su Flash Art, Segno, Exit Express, Arte e Critica, Enciclopedia Treccani e molte altre riviste italiane e internazionali.

Gian Maria Tosatti, nato a Roma nel 1980, vive e lavora a Napoli.

Formatosi nel campo performativo, inizia nel 2005 a Roma un percorso al confine tra architettura e arti visive, realizzando installazioni ambientali site-specific che diventeranno il segno distintivo della sua opera.

Tra il 2008 e il 2018 vive e lavora a New York, prima di ristabilirsi in Italia, a Napoli. I suoi progetti sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale, concepite per interi edifici o aree urbane.

La sua pratica coinvolge spesso le comunità connesse ai luoghi in cui le sue opere prendono corpo.

È l’attuale Direttore Artistico della Quadriennale di Roma per il triennio 2021-2024 e svolge anche attività di editorialista e giornalista per Il Corriere della Sera e la rivista Opera Viva.

Scrive saggi di arte e politica e ha recentemente pubblicato, per Postmedia books, Esperienza e realtà. Teoria e riflessioni sulla quinta dimensione.

Ha sviluppato mostre e progetti personali in numerosi spazi nazionali e internazionali, tra cui: A4 Arts Foundation (Città del Capo, 2019); Manifesta 12 (Palermo-Catania, 2018); Homo Novus Festival (Riga, 2018); Museo Madre (Napoli, 2016); Hessel Museum del CCS BARD (New York, 2014); il Museo Archeologico di Salerno (Salerno, 2014); Fondazione Morra (Napoli, 2013-2016); il Lower Manhattan Cultural Council (New York, 2011).

Nel 2017 ha vinto il Premio New York e nel 2019 il suo progetto espositivo Il mio cuore è vuoto come uno specchio è risultato tra i vincitori della VII edizione dell’Italian Council.

La mostra al museo Madre di Napoli nel 2016, a cura di Eugenio Viola, è stata la prima personale dell’artista in un museo pubblico italiano.

È in preparazione per il 2023, presso l’Hangar Bicocca di Milano, la prima mostra antologica sulla sua carriera a cura di Vicente Todolì.

Storia della Notte e Destino delle Comete a cura di Eugenio Viola

La mostra del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022, dal titolo Storia della Notte e Destino delle Comete a cura di Eugenio Viola, è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo realizzato dalla casa editrice Treccani.

Il volume è concepito come uno strumento di completamento dell’esperienza di visita, una vera e propria emanazione del progetto presentato da Gian Maria Tosatti, e raccoglie contributi critici e documentativi di approfondimento, insieme a un’ampia dotazione iconografica che include la pubblicazione di una selezione di scatti del fotografo italiano Mimmo Jodice (Napoli, 1934).

La pubblicazione si apre con i testi istituzionali del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, del Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, e del Direttore Generale Creatività Contemporanea e Commissario del Padiglione Italia, Onofrio Cutaia. A seguire, un testo introduttivo firmato dal curatore del Padiglione Italia Eugenio Viola illustra in ogni dettaglio il progetto espositivo: la sua genesi, i riferimenti chiave, storici e letterali alla base del suo concepimento, contestualizzandolo nel percorso artistico-esistenziale dell’artista. L’apparato testuale è completato da un dialogo tra l’artista Gian Maria Tosatti e il curatore Eugenio Viola.

Una sezione antologica contiene estratti letterari alla base dell’ideazione del progetto e un saggio visivo composto da fotografie di Mimmo Jodice, realizzate tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta, che costituisce non soltanto un reportage dell’Italia negli anni del boom economico italiano, ma anche un documento precoce di denuncia sociale nell’ambito della fotografia industriale.

Il volume è arricchito da un’ampia dotazione iconografica che documenta l’opera site-specific realizzata negli spazi delle Tese delle Vergini all’Arsenale, Storia della Notte e Destino delle Comete.

Storia della Notte e Destino delle Comete

L’Istituto della Enciclopedia Italiana nel corso della sua quasi centenaria esistenza è divenuto uno dei maggiori centri di produzione e diffusione culturale del Paese, portando avanti una visione consapevole e ambiziosa di straordinario valore.

Treccani Arte è un nuovo ramo dell’Istituto che dal 2018 propone una serie di iniziative legate al mondo dell’arte contemporanea volte ad accompagnare il pubblico nell’interpretazione della complessità del presente.

Un percorso, fatto da una progressione coerente, è quello che ha condotto Sanlorenzo a essere main sponsor del Padiglione Italia alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

Perché di arte, innestata in un ricco tessuto culturale parte integrante della sua storia, è intrisa l’essenza del cantiere. Come dimostrano i suoi ultimi 15 anni e le tappe che li hanno contraddistinti.

È stata una collezione di opere di Gianfranco Pardi, pittore e scultore di formazione architetto, a simboleggiare l’inizio, nel 2008, di quel legame virtuoso arte-design da allora pervasivo di ogni yacht di Sanlorenzo: a bordo del SL100 le opere di Pardi si inserivano in dialogo con icone del design italiano secondo il progetto di interior dello Studio Dordoni Architetti.

Con l’intento, mai visto prima, di portare a bordo la percezione di un’elegante casa italiana.

Che si è poi allargato alla ricerca di legami sempre più stretti con le più importanti istituzioni artistiche e gallerie.

Primo atto, due eventi creati con Tornabuoni Arte nei luoghi epicentro del collezionismo: a Miami e a Venezia, Sanlorenzo, sfidando ogni convenzione espositiva, ha trasformato due suoi yacht in vere e proprie gallerie galleggianti.

Preludio, nel 2018, alla nascita dell’accordo di global partnership con Art Basel.

Da allora negli eventi annuali a Hong Kong, Basilea e Miami Beach Sanlorenzo è presente con grandi installazioni capaci di raccontare artisticamente l’anima trasversale e sperimentale del Brand, curate da Piero Lissoni, scelto nello stesso anno dal cantiere quale Art Director. Art Basel ma non solo, altre installazioni di grande impatto visivo rappresentano la sensibilità artistica di Sanlorenzo: una su tutte, alla Triennale, nel 2017, Il Mare a Milano, vincitrice nel 2020 del Compasso d’Oro.

Venezia. Il legame si consolida tra gli anni 2019 e 2020 toccando questa volta la fotografia d’autore: a essa è affidato il racconto artistico dell’unicità del cantiere con le mostre Naviganti, di Silvano Pupella, e Dedalo, opere di Veronica Gaido, assieme ad altre di John Pawson, esposte alla Casa dei Tre Oci. Per arrivare nel 2020, ancora a Venezia, a sancire la collaborazione pluriennale con la Collezione Peggy Guggenheim, di cui Sanlorenzo diventa Institutional Partner, affermazione dell’intento di Sanlorenzo di essere identificato come promotore di sviluppo culturale.

Dopo aver alimentato il dialogo con l’arte in modo innovativo e trasversale, lo scorso settembre Sanlorenzo ha lanciato ad Art Basel, a Basilea, una nuova, ambiziosa sfida, chiamata Sanlorenzo Arts: una piattaforma interattiva che indaga attraverso le relazioni virtuose con artisti ed esponenti della creatività i temi più stringenti del nostro presente.

Con un ruolo dichiarato non più solo di mecenate, ma di produttore di cultura: primo atto, due opere su commissione dal titolo Suspensions, create dall’artista svizzero Emil Michael Klein per la Collectors Lounge di Art Basel.

Arrivare oggi ad affiancare il Padiglione Italia alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, curato da Eugenio Viola, per Sanlorenzo è un traguardo unico e straordinario.

Ma soprattutto un ulteriore punto di partenza, da cui riprendere a esplorare nuove future modalità di relazione con il mondo dell’arte contemporanea e i suoi linguaggi.

Il Cav. Massimo Perotti, Presidente e Chief Executive Officer di Sanlorenzo, così commenta questa importante presenza: «Stiamo vivendo un nuovo rinascimento che vede la cultura contemporanea al centro della società come dell’industria. Venezia e il Padiglione Italia sono una straordinaria vetrina globale: una sintesi della creatività e dell’energia che l’Italia esprime con un giovane artista di grande talento come Gian Maria Tosatti, scelto come unico interprete di questo spazio. Siamo felici di poter dare il nostro contributo a un progetto così speciale che siamo certi segnerà questa Biennale».

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini dell’Arsenale di Venezia, che prende il nome di Storia della Notte e Destino delle Comete, sarà per la prima volta nella sua storia rappresentato da un artista unico, Gian Maria Tosatti. La 59.

Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, intitolata Il Latte dei Sogni, sarà curata da Cecilia Alemani.

L’opera di Gian Maria Tosatti si configura come un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi, dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla perfomance con l’intento di creare nuova consapevolezza, in bilico tra sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere. Storia della Notte e Destino delle Comete è immaginata come una grande installazione ambientale che offre una visione suggestiva dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive, con uno sguardo propositivo e ottimista.

Il Padiglione Italia verrà inaugurato in occasione del Vernissage della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2022 e sarà aperto al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022.

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Bruno Mancini

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