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OMS decisioni contrastanti e poche certezze
Jolanda Dolce (giornalista pubblicista e insegnante)
OMS decisioni contrastanti
L’OMS fa retromarcia: dopo aver dichiarato che l’idrossiclorochina è un medicinale da bandire per la cura del covid 19, in quanto controproducente, si ricrede, affermando, dopo una settimana, che la sostanza è effettivamente una cura efficace. Lo annuncia il direttore generale dell’agenzia ONU , Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il 25 maggio l’OMS , dopo la pubblicazione di uno studio su The Lancet, eminente rivista scientifica inglese, dichiara l’idrossiclorochina una sostanza pericolosa per la cura contro il covid e ne sospende la sperimentazione. Il 26 maggio, in Italia, anche l’AIFA ne sospende l’utilizzo.
Già da febbraio, comunque, l’OMS era sempre stata contraria all’utilizzo del suddetto farmaco per la cura del covid 19.
La scienziata statunitense Judy Mikowitz, in una intervista, ha dichiarato che l’idrossiclorochina, già conosciuta e utilizzata per curare la malaria, è stata nella lista delle medicine essenziali per 70 anni in tutto il mondo ed è un farmaco che può curare il covid 19, somministrato in tempo utile. La Mikowitz sostiene che, dato il suo basso costo (una dose costa 50 centesimi), una spesa di 6 dollari è sufficiente per poter curare il covid 19. Ha aggiunto che già 2300 medici in 30 paesi l’hanno sperimentata con successo.
Anche negli ospedali italiani , in questi ultimi tre mesi, l’idrossiclorochina è stata utilizzata da molti medici in quanto considerata una cura efficace. Il prof. Alessandro Meluzzi (psichiatra e criminologo), in occasione di un suo intervento in una nota trasmissione televisiva, ha affermato di conoscere già da tempo l’idrossiclorochina e di sapere che questo noto farmaco antimalarico, che ha un prezzo intorno alle 6 euro, può curare il covid 19.
Ci sono comunque pareri discordanti. Il dott. Anthony Fauci, direttore dell’Istituto per le Allergie e le Malattie Infettive e capo della commissione medica del governo Trump, sostiene che questo farmaco è solo un placebo: Fauci è a favore dei vaccini per chiari interessi personali.
La biologa e virologa Judy Mikowitz, che vanta 40 anni di esperienza di studio dei virus, ha dichiarato tuttavia che negli Stati Uniti gli enti istituzionali, come AMA (American Medical Association), CDC (Centers for Disease Control), FDA (Food & Drug Administration) e l’OMS non promuovono la commercializzazione di un farmaco semplice ed economico come la clorochina, preferendo di gran lunga la diffusione dei vaccini, che sono monopolio delle Big Pharma e che assicurano profitti molto più alti e sicuramente molto più convenienti. Judy Mikowitz ha dichiarato inoltre che l’AMA avrebbe revocato la licenza ai medici che avessero usato l’idrossiclorochina. La Mikowitz, è stata perseguitata e spesso censurata per essere una scienziata in dissenso con il pensiero dominante, una ricercatrice a favore della salute nel vero senso della parola, e non del profitto fine a se stesso delle aziende farmaceutiche, e per aver denunciato che molti dirigenti degli enti istituzionali americani, a cominciare da A. Fauci, sono corrotti. Ha sempre avuto a cuore la “verità” dei fatti , e non la segretezza dei misfatti. Inoltre sostiene con comprovate argomentazioni (e non è l’unica) che le maschere e i guanti, oltre che non proteggere chi li indossa, procurando per contro danni alla salute, non servono a difendere da eventuali “virus” circolanti. La Mikowitz è diffamata anche da alcuni siti italiani, gestiti da pericolosi mestieranti assoldati per diffamare, screditare e censurare (con metodi, tra l’altro, grotteschi) chiunque professi un pensiero libero o diverso da tutto ciò che viene imposto come dominante.
Del resto, cosa sappiamo dell’OMS?
L’OMS , da quando il presidente Trump le ha tolto il finanziamento, è sostenuta prevalentemente da Bill Gates (primo azionista), da Fauci e dall’FDA, oltre che dalle multinazionali farmaceutiche.
Quindi è facilmente intuibile che il grado del conflitto di interesse e di corruzione è alto.
Sappiamo benissimo che Bill Gates non è affatto un “filantropo”.
Bisogna quindi dedurre che un farmaco viene considerato “buono” se soddisfa le entrate delle aziende farmaceutiche più che se soddisfa i reali bisogni del malato e i reali obiettivi di salute.
Gli studi su cui l’OMS ha fatto affidamento, pubblicati su The Lancet il 22 maggio, sono stati condotti dalla società Surgisphere di Chicago.
Per cui il 25 maggio, in seguito ad un giudizio negativo di Surgisphere sul farmaco in questione, l’OMS ha bloccato l’idrossiclorochina.
Dopo pochi giorni, in seguito alla contestazione di 150 medici, si scopre che questi studi non sono affidabili e l’articolo viene ritirato.
Quindi il 3 giugno l’OMS ritratta e annuncia la ripresa degli studi sull’idrossiclorochina e clorochina all’interno del programma Solidarity.
Considerando che l’OMS è un organo dell’ONU che nacque con l’obiettivo di tutelare la salute della popolazione mondiale, ci insospettisce il fatto che attualmente sia finanziata da soggetti che perseguono interessi ben diversi da tale obiettivo, che, in base alla loro quota di maggioranza, e senza alcuna competenza in campo medico, si permettono di decidere sulle sorti della popolazione mondiale.
Ci preoccupa inoltre il fatto che, per delle decisioni di importanza mondiale e vitale, l’OMS si affidi a società di dubbia professionalità.
Ci preoccupa altresì il fatto che prestigiose riviste scientifiche e quotidiani di primo livello pubblichino articoli così discutibili.
Jolanda Dolce