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Non è il terremoto che ci fa paura
Per la serie Esopo news
Ischia, 22 Agosto 2017
Non è il terremoto che ci fa paura,
ma ci indigna lo stato di abbandono nel quale siamo stati relegati nell’ultimo ventennio.
Sì, ci serve una grande divulgazione delle notizie relative ai disastri imputabili alle carenze dei sevizi pubblici attivi sull’isola d’Ischia.
250.000 persone tra residenti e villeggianti contemporaneamente presenti nell’isola d’Ischia hanno avuto a disposizione
- UN SOLO presidio ospedaliero, (privo di molti reparti essenziali ad una pur minima assistenza per una così numerosa popolazione) che dichiarato inagibile ed evacuato subito dopo la scossa di terremoto di ieri 21 Agosto 21017.
- Un solo presidio di Vigili del fuoco con pochi mezzi e pochi uomini.
- Nessun trasporto continuativo con la terra ferma
- ricevere le indispensabili autorizzazioni politiche, amministrative e burocratiche
- allestire il trasferimento del reparto addetto al tentativo di salvataggio
- requisire un naviglio necessario a trasferire dalla terraferma a Ischia il reparto addetto al tentativo di salvataggio
- compiere le operazioni d’imbarco del reparto addetto al tentativo di salvataggio
- effettuare la traversata marina del reparto addetto al tentativo di salvataggio
- compiere le operazioni di sbarco del reparto addetto al tentativo di salvataggio
- consentire, al reparto addetto al tentativo di salvataggio, di raggiungere il luogo della missione
- concordare competenze e responsabilità operative con i presidi pubblici già presenti nel luogo della missione
Se tutto va bene saranno necessarie almeno 4-5 ore, tante quante ne sono servite, oggi, per far giungere dalla terraferma a Casamicciola i cani e le unità specializzate nella ricerca e nella salvezza di persone vittime di crolli.
Odio questo tipo di domanda, ma lo sdegno per ciò che è avvenuto ad Ischia è troppo forte rispetto ad ogni mia volontaria prudenza lessicale e quindi chiedo
“Chi di voi attenderebbe per oltre quattro ore in maniera serafica l’attivo di un cane e di un’unità specializzata nella ricerca e nella salvezza di persone vittime di crolli se sotto le macerie ci fosse un vostro figlio”?
Ciò è avvenuto a Ischia in seguito al terremoto del 21 Agosto 2017
Bruno
e poi… verrà il momento delle passerelle di funzionari, divise, politici in cerca di applausi per azioni di emergenza causate dal loro totale disinteresse nella programmazione di servizi e strutture adatte ad una località turistica, isolata e super visitata come lo è l’isola d’Ischia
Bruno
Non è il terremoto che ci fa paura, ma ci indigna lo stato di abbandono nel quale siamo stati relegati nell’ultimo ventennio
L’ultimo bambino è stato estratto vivo oltre 16 ore dopo il crollo della palazzina.
Desidero rassicurare i tantissimi amici che mi stanno contattando per esprimere la loro solidarietà alla tragedia che ha colpito la mia isola.
La mia famiglia ed io stiamo fisicamente bene (tensione emotiva e stress a parte).
Mia figlia ha avuto la fortuna di essere qui da noi e non nella casa in fitto dove vive e che è andata semidistrutta.
Vorrei che fosse divulgato il messaggio che NON è il terremoto a fa paura, ma lo sono i disservizi e le carenze di basilari sistemi di allarme, di sicurezza, di sanità, di trasporti, di protezione civile…
250.000 persone si sono improvvisamente trovate in pieno terremoto (inizialmente in maniera ERRATA stimato a 10 km di profondità e magnitudo 3.6, poi, dopo molte ore, rivisto in maniera ancora ERRATA a 5 Km e magnitudo 4.0 ed ora dichiarato dagli americani a 1 KM e magnitudo 4.3) senza LUCE, senza TELEFONI, senza INTERNET con l’UNICO presidio ospedaliero dichiarato inagibile per i danni riportati allo stabile ed evacuato immediatamente, con UNA SOLA squadra di vigili del fuoco, con i trasporti marittimi interrotti per TUTTA la notte, senza UN CANE per la ricerca dei sopravvissuti… costretti a cercare sopravvissuti ed a scavare tra le macerie CON LE MANI…
ASSURDO.
Ora è in corso un esodo collettivo dall’isola d’Ischia.
Vi ringrazio tutti per le offerte di aiuto e di ospitalità che FORTUNATAMENTE possiamo rifiutare: Grazie ancora
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