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MI PRESENTO
MI PRESENTO
NESSUNO FACCIA UN PASSO AVANTI
LETTERA A MIO FIGLIO
DOMANI ALL’ALBA
E VAI COI NOSTRI
SOPIVO
MOVENDOTI COSÌ
COME IL FINALE DI UN LIBRO GIALLO STAMPATO IN COPERTINA
FORSE
PER UNA VITA GIÀ USATA
JUST
MI PRESENTO
Sono l’autore e questa vorrebbe essere la chiave per una lettura meno epidermica, più ermetica ed intimistica. Chi sa se è una chiave che apre o che chiude!
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro con cuore di poeta, finito il tempo della Sagra del peccato, si dibatte tra due forme di appartenenza (al vivere sociale ed al compimento di dettati individualistici), che non sempre sono coincidenti ed a volte sono in antitesi (Nessuno faccia un passo avanti) (Lettera a mio figlio).
Crede di trovare la soluzione in una sorta di suicidio-omicidio: uccidere l’ibrido da cui è formata la sua esistenza (Domani all’alba), ed inizia ad annotare, in uno strano diario, le varie fasi di avvicinamento all’ora X.
La bivalenza della sua natura successiva al trapianto di cuore (Leggi il volume precedente “La sagra del peccato”) è talmente prepotente che finanche i ricordi risultano provenire da due facce diverse della vita (E vai coi nostri ); se non diventano addirittura rappresentazioni passate attraverso filtri differenti (Sopivo) (Movendoti così).
Quasi che il cuore del Poeta si chieda se sia opportuno far continuare a vivere Ignazio, ed Ignazio si chieda se sia il caso di farsi condizionare ancora dal cuore del Poeta (Come il finale di un libro giallo stampato in copertina).
Verrebbe da dire che entrambi tentino di fermarsi per “clonarsi” (Forse).
Un lunedì, però, con l’azione più semplice e spersonalizzante: aprire un libro e leggere (Forse), vengono in superficie contraddizioni, debolezze, impotenze, (Per una vita già usata), lasciando peraltro intatta la certezza di voler essere giudice di se stesso (Yust ).
Finché, ad una cena speciale (La cena della vigilia), sacra e profana… chi vuole capire, capisca!
Poi, solo musica (Adesso musica).