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LE MUMMIE E LE VESTALI
La sagra del peccato
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Ischia 1957 – 2003
Poesie
La sagra del peccato
PARTE PRIMA
LA MIA PRIMA POESIA
LAMENTO PLEBEO
ALBORE
AMICO
PIU FINE CHE AMORE
GARANZA ROSA
PER ELENA
NESSUNO HA INFRANTO
CONOSCO UNA STORIA
NELLA FORESTA
NEL BUIO DONNA
QUALCOSA
LA MIA ULTIMA POESIA
PARTE SECONDA
SUL PALCO SI INIZIA
LEI BRUNA SEDEVA
SE NON HAI SCRITTO MAI
LE MUMMIE E LE VESTALI
LA FORZA DI IGNAZIE
Se io fossi stata solo figlia
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per vicoli stretti e fumosi
attenta smarrita
avrei venduto gli occhi.
Se io fossi stata solo sposa
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per luccichii mimetici
solitaria rarità
avrei gelato le parole.
Se io fossi stata solo madre
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per veglie e voglie
condannata smarrita
avrei sedato i suoni.
Se io fossi stata solo donna
se io fossi stata solo
se io fossi stata
se io fossi
se io
se
per folli folle disumane
paradisi perduti
avrei tritato i pensieri.
°———°———°———°
Ma tu offendimi
con albe boreali
e poi sussurrami
di tuoni di tempeste
ma tu affondami in nuvole di abbracci
e poi ritrovami
nelle bugie dei sogni
io vivo da sempre
quasi fossi vestale
attonita.
LA FORZA DI IGNAZII
Come giunco
tra rane
sbattuto
frustato
sferzato
quando avevo vent’anni
ho lasciato mio padre
lui ne aveva cinquanta.
Come graffio
su specchio
stridente
gelante
sfregiante
quando avevo altri anni
ho lasciato l’amata
lei non so.
Come gancio
al labbro
stupisce
tradisce
scurisce
quando avevo più anni
ho lasciato mio figlio
lui era grande.
Come bruco
fra frane
intanato
stordito
immoto
in questo giorno d’afa
ho lasciato la mia immagine
lei non lo capirà.
°———°———°———
Ma tu lisciami
e fasciami
e abbracciami
e stringimi
e scoprimi e coprimi
e narrami e ignorami
e forgiami favola ottusa
io vivo da sempre
quasi fossi una mummia
deluso
ANCORA HAI VOGLIA
NEBBIA
LA MASCHERA E IL CAPPELLO
DOMENICHE DI FOLLE
LA CARTA E LA PALLINA
DIO BUROCRAZIA L’ARTISTA
VOLAVA IN VIET NAM
STORDIAMO ANCORA
IL FATTO E LA PASSIONE
PARTE TERZA
MENTRE ANDAVAMO IN PRIMO PIANO
C’E’ UN PATTO
A SALVATORE QUASIMODO
DISSI
SOGGIORNO PER UOMINI STANCHI
LA PENNA PER NASCERE
ADONE STANCO
IO, FORSE LADRO
LE OMBRE, PER VIVERE 1,2,3
MI DANZI INTORNO
CI FOSSE ANCORA
L’AMORE, PER ESSERE
E BRUNO STAPPA IL CHIANTI