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Bruno Mancini scrittore
rel=”publisher”>Trovaci su Google+Scritto da Bruno Mancini http://plus.google.com/+BrunoMancini
L’arte è la proiezione universale della Libertà
L’essere poeti, scrittori, o, più in generale, l’essere artisti non impone necessariamente di essere idealisti.
Io forse non sono un poeta; non sono uno scrittore; non sono, in generale, un artista; ma non sono, certamente, un idealista a tutto tondo.
Scrivo questo post/articolo poiché Max Chirio mi ha chiesto cosa io ne pensi del nuovo gruppo “gli inversionisti” da lui creato su fb.
Per non consentire che sciupiate il vostro tempo inutilmente nella lettura di questo testo, ci tengo a precisare subito e con la massima chiarezza che NON ribatterò a qualsiasi commento che vorrete pubblicare in calce a questo post.
Non intendo, infatti, partecipare a dibattiti e discussioni che possano nascere intorno alle tesi che mi accingo a proporre.
Mi piace precisare, salvo smentita, che Max Chirio ha creato il gruppo in oggetto subito dopo (e forse come linea di sintesi) di un nostro piuttosto corposo scambio di idee. Voglio dire, quindi, che sono legato affettivamente al gruppo fino al punto da ritenerlo come un effluente del gruppo LENOIS.
Una strutturata dicotomia parcellizza la mia interpretazione dei rapporti tra l’Arte e la Società civile.
Da una parte, sono assolutamente solidale con tutti coloro che intraprendono azioni indirizzate alla maggiore diffusione possibile dell’Arte (naturalmente escludendo le iniziative speculative delle lobby editoriali e delle monopolistiche multinazionali finanziarie e commerciali) anche tramite associazioni, fondazioni, enti e gruppi di vario genere (com’è in questo caso specifico il gruppo fb “gli inversionisti”) mentre, in parallelo, mi sento attivamente propenso a dichiarare l’assoluta libertà delle espressioni artistiche svincolate da ogni orpello e da ogni legaccio.
Quando si entra in crisi, l’unica via d’uscita resta quella di capire che l’etimologia greca della parola indica la traduzione “scelta”.
Ciascuno di noi ha una predisposizione più o meno marcata ad effettuare scelte importanti nei momenti determinanti.
L’attitudine alla scelta definisce anche le singole personalità, fino al punto che, mi pare ovvio, chi non sceglie sarà scelto e di conseguenza gli sarà impedito di agire per il cambiamento.
Io ho scelto.
Da oltre sette anni propongo, con la Direzione Artistica di Roberta Panizza, una lunga serie di progetti culturali.
Non abbiamo mai voluto costituirci in associazione, pur potendo, se l’avessimo fatto, ottenere notevoli benefici, per una ragione di principio: l’Arte e gli Artisti non sopportano lacci nemmeno di carattere puramente formale.
L’arte e gli Artisti, a mio parere, sono la proiezione universale della Libertà.
L’arte, sempre a mio parere, è uno spirito di vita che non ammette professori in cattedra, non si adegua alle mode del momento o del secolo, non subisce limitazioni dagli editti accademici, non si deprime davanti al vuoto che può generare, e, per focalizzare meglio l’arte poetica, dico che essa non s’infarina tra forme retoriche e ricerca di parole desuete, né tanto meno si pone l’obiettivo d’essere compresa nella sua emozionalità attraverso ricerche lessicali di puro stampo retorico e/o dottrinale.
Quando leggo nella nota introduttiva al gruppo che “… qui si cercano i vocaboli perfetti per riuscire a trasformare la semplice scrittura in musica e materia, colori e sapori, odori, sensazioni o volendo interi mondi…”, a parte l’evidente paradosso dei vocaboli che diventano materia in un’iperbole giustificata solo dall’enfasi promozionale, mi sento catapultato nella dimensione in cui alla poesia sia riconosciuta la dignità esistenziale simile a quella di un ectoplasma di natura sconosciuta il quale possa evidenziarsi solo se il medium (poeta) abbandoni lo stato di trance e si metta a consultare il vocabolario.
Non è il mio mondo.
Rimango quindi membro del gruppo come adesione ad una delle tante iniziative culturali, almeno fino quando sarò gradito, ma non è mia intenzione partecipare alla dinamica costruttiva dell’ipotesi limitativa delle forme poetiche che sono alla base della costituzione del gruppo.
Ovviamente, sono pronto a subire serenamente le disposizioni del regolamento, dove si legge che “… questo è un posto di studio e sperimentazione, chiunque non sia pronto a ricevere critiche atte al miglioramento può prendere la porta da solo o esserci portato tra versi e sberleffi”.
Bruno Mancini scrittore
è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:
“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.
Antiche terme comunali – Salone delle feste – Ischia 1964 Bruno Mancini legge poesie moderne
Recensione di Liga Sarah Lapinska
Intervista di Michela Zanarella
Intervista a Michela Zanarella
PROSE
Per Aurora volume primo
Per Aurora volume sesto – Così fu
Incarto caramelle di uva passita
Inedite
Antologie
Scempi
Traduzioni
Inglese
Pamela Allegretto Franz
Napoletano
Luciano Somma
Lettone
Liga lapinska
Libere interpretazioni
Lettone
Liga Sarah Lapinska
Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore
Bruno Mancini scrittore
Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri pubblicati:
“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”
“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.
“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”
“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”
“Una poetica lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.
Al sole tenero
Vederla piangere di gioia
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