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L’arte della tessitura in mostra a Roma presso la Casa della Memoria e della Storia
L’arte della tessitura è uno dei più antichi mestieri che trova la sua massima espressione in Sardegna. Un’arte che prevedeva specie nel passato una lavorazione complessa affidata alle donne che con abilità e cura lavoravano il lino coltivato nei campi e la lana ricavata dalla tosatura delle pecore. La lana e il lino erano così filati e poi tessuti dalle donne attraverso un preciso lavoro di cardatura e filatura. Un’arte viva cui le donne si accostavano fin da giovanissime ripetendo gesti e azioni sempre uguali che accompagnavano le loro giornate. D’altra parte il lavoro al telaio e della filatura fin dagli anni 40 e 50 del secolo scoro rappresentava uno degli impieghi più importanti per le donne. Ma la storia della tessitura è passata attraverso gli eventi drammatici che hanno segnato la storia dall’antichità ai nostri giorni. Molti sono i fatti che si legano a manifestazioni, scioperi e rivolte di quanti addetti alla tessitura nelle fabbriche venivano spesso sfruttati oltre l’orario e costretti a lavorare in condizioni precarie e a rischio.
Una mostra dedicata all’arte della tessitura racconta di questa memoria dove spesso i diritti dei lavoratori non erano tenuti in considerazione. Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, l’esposizione, Memoria tessile: sul filo dei diritti a cura di Bianca Cimiotta Lami con il coordinamento artistico di Lydia Predominato si apre a Roma presso la Casa della Memoria e della Storia il prossimo 4 maggio 2017.
Il percorso espositivo infatti attraverso le opere di fiber art di artisti contemporanei, intende sottolineare quanto pesarono quelle tragedie in cui vennero coinvolti i lavoratori del settore tessile nel mondo e quanto importanti furono le battaglie per i diritti conquistati e, in larga parte non ancora riconosciuti. Cecila De Paolis, Jacopo Lo Faro, Cristina Mariani, Lucia Pagliuca, Diana Poidimani, Lydia Predominato, Giulia Ripandelli, Grazia Santi, Laura Sassi e Patrizia Trevisi nelle loro opere dove a parlare sono le tracce tessili, traggono spunto dalla cronaca del passato a partire da il Tumulto dei Ciompi – i più umili salariati dell’Arte della lana – scoppiato a Firenze il
20 luglio 1378; per passare alle rivolte di Lione nei setifici; agli scioperi di Torino per la riduzione dell’orario di lavoro, migliori condizioni lavorative e aumenti salariali, e all’incendio della fabbrica Triangle di New York scoppiato il 25 marzo 1911 che causò la morte di 146 persone. L’elenco di incidenti nelle fabbriche tessili causa di feriti e morti prosegue con la tragedia di Savar a Dacca nel novembre del 2012 dove per un incendio morirono 100 operai di una fabbrica tessile e, a settembre 2012 in Pakistan a Karachi e Lahore altri due incendi hanno causato 315 vittime e più di 250 feriti. Nel 1993 anche in Tailandia 188 lavoratori della Kader Toy Factory di Bangkok morirono per un incendio e ancora oggi altri muoiono a causa di un lavoro eccessivo e rischioso. La mostra in un ideale passaggio dalla tessitura primaria alla fiber art, vuole far riaffiorare alla memoria questi eventi cercando di cogliere il nesso tra la memoria storica del “fare tessile” e il presente.
Creare fiber art vuol dire prendere in considerazione l’intreccio base, considerarlo come radice primaria da cui partire per renderlo poi contemporaneo attraverso forme e materiali attuali. Le opere di fiber art presenti in mostra racchiudono riferimenti a notazioni, ricordi, immagini, racconti salvati, facendo uso di frammenti tessili, cuciture, abiti scultura, pannelli e fili, trame, ferro, cotone, lane trattate e ripetute. E in questi lavori aleggiano anche i canti delle leggende popolari che contrastano con quelli di protesta delle filatrici e delle ricamatrici al ritmo del gesto tessile.
Memoria tessile: sul filo dei diritti
a cura di Bianca Cimiotta Lami
con il coordinamento artistico di Lydia Predominato
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 Roma
Orario: dal lunedì al venerdì 9.30- 20.00.
Per informazioni: tel. 060608 – 06.6876543, www.comune.roma.it/cultura
inaugurazione mercoledì 3 maggio 2017 alle ore 17.30.
dal 4 maggio al 30 giugno 2017
Ingresso libero
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