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LA MASCHERA E IL CAPPELLO
La sagra del peccato
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Ischia 1957 – 2003
Poesie
La sagra del peccato
PARTE PRIMA
LA MIA PRIMA POESIA
LAMENTO PLEBEO
ALBORE
AMICO
PIU FINE CHE AMORE
GARANZA ROSA
PER ELENA
NESSUNO HA INFRANTO
CONOSCO UNA STORIA
NELLA FORESTA
NEL BUIO DONNA
QUALCOSA
LA MIA ULTIMA POESIA
PARTE SECONDA
SUL PALCO SI INIZIA
LEI BRUNA SEDEVA
SE NON HAI SCRITTO MAI
LE MUMMIE E LE VESTALI
ANCORA HAI VOGLIA
NEBBIA
LA MASCHERA E IL CAPPELLO
(NASCONDE) (NASCONDE)
Su questa striscia gialla
che spacca l’autostrada
io sono in emergenza.
- Tra queste braccia volgari
- di giovane spagnolo
- io sono abbandonata.
L’ho fatto sulla sedia del barbiere.
- Sul castello di sabbia.
L’ho fatto sotto un ponte ferroviario.
- Sotto le foglie dei platani.
L’ho fatto tra due litri di gin polacco.
- Tra i tappeti del camino.
°———°———°———
Nessuno rispetta il turno
ma tu scommetti che sono
io sono
sono.
°———°———°———
Avevi una maschera
che ti copriva il naso.
- Avevo un cappello
che mi schiacciava i capelli.
Avevi una maschera
che ti copriva il culo.
- Avevo un cappello
che mi schiacciava il cazzo.
°———°———°———
Innocente
su questo cesso fetido
di antica galera
innocuo
io sono nella merda.
DOMENICHE DI FOLLE
LA CARTA E LA PALLINA
DIO BUROCRAZIA L’ARTISTA
VOLAVA IN VIET NAM
STORDIAMO ANCORA
IL FATTO E LA PASSIONE
PARTE TERZA
MENTRE ANDAVAMO IN PRIMO PIANO
C’E’ UN PATTO
A SALVATORE QUASIMODO
DISSI
SOGGIORNO PER UOMINI STANCHI
LA PENNA PER NASCERE
ADONE STANCO
IO, FORSE LADRO
LE OMBRE, PER VIVERE 1,2,3
MI DANZI INTORNO
CI FOSSE ANCORA
L’AMORE, PER ESSERE
E BRUNO STAPPA IL CHIANTI