Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

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Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

BRUNO MANCINI | Ischia 12 marzo 2023.

Il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio (cartaceo e on-line) ha pubblicato in maniera lodevole, nel corso di tutta la sua storia editoriale, una lunga lunga serie di articoli giornalisti, di inchiesta e di approfondimento, sulla vicenda che ha portato alla realizzazione, a ridosso del borgo più pregiato storicamente architettonicamente turisticamente e paesaggisticamente di tutta l’isola d’Ischia (e non solo dell’isola d’Ischia), di una mega struttura edilizia caratterizzata da un enorme impatto negativo per tutte e ognuna delle suddette caratteristiche: Il così detto Parcheggio della Siena.

Enormi volumi di cemento gettati a coprire un vigneto per costruire un parcheggio pluripiano e un auditorium di 400 posti in una zona definita dal piano paesistico di “protezione integrale” (nel momento della concessione edilizia, al limite territoriale con Il Borgo antico di Ischia Ponte, anche detto Borgo di Celsa, la cui esistenza è documentata già nel XIII secolo e al cui interno si trova il Castello Aragonese la cui sagoma è conosciuta (non è esagerato dirlo) in TUTTO il mondo.

Ebbene oggi IL DISPARI ha pubblicato il seguente articolo quale trascrizione fedele e integrale della conferenza stampa tenuta il 12 marzo u.s. dal Sindaco della Città di Ischia, Dott. Enzo Ferrandino.

Integrando l’articolo con alcuni riferimenti tratti dal nostro sito, desidero esprimere, a livello mio personale, la soddisfazione per l’attuazione della tanto attesa iniziativa di controllo e di censura (politica, sociale, amministrativa e giudiziaria) dichiarata dal Sindaco Di Ischia Dott. Enzo Ferrandino.

Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

… sperando che tenga fermi i principi enunciati.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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https://www.ildispariquotidiano.it/it/la-siena-e-la-verita-di-enzo-ferrandino-no-al-disastro-sotto-al-castello/

Gaetano Di Meglio |

Tutti presenti anche se all’appello mancano Paolo Ferrandino e Massimo Trofa. Alla conferenza stampa di Enzo Ferrandino sul parcheggio della Siena ci sono tutti i consiglieri comunali e gli assessori. Tutti in sala consiglio insieme ai giornalisti e a molti collegati sulle dirette dei media locali.
C’è tanto di proiettore, di slide e di tende chiuse. Annamaria si è preoccupata che ci fosse la giusta luce. Dopo il “buon compleanno” a Ciro Ferrandino, quasi con puntualità, il sindaco si presenta davanti ai suoi e con un fare calmo (anche se un po’ teso) percorre l’evoluzione del parcheggio della Siena sapendo dove andare. Gli attacchi sono chiari: Mario Santaroni usato come modello e Gigiotto Rispoli.
La posizione del comune viene allo scoperto: no all’impianto fotovoltaico sul tetto del parcheggio. Ci si fa piacere – sintetizzando il pensiero del sindaco – la costruzione e con uno sforzo in vista di una possibile chiusura di Ischia Ponte garantendo un posto auto alle 60 famiglie del borgo, si prova a salvare il salvabile.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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Lo scontro, però, è tutto legato allo sviluppo fotovoltaico.
Per la proprietà il parcheggio deve finire così come progettato perché “l’intervento edilizio, in via di ultimazione, è stato realizzato con il sostegno da parte di INVITALIA che con nota da ultimo trasmessa ha fissato al 30 settembre 2023 la data ultima per il completamento dei lavori e l’ottenimento dei permessi amministrativi per l’agibilità e l’esercizio, con le indicate conseguenze in caso di inadempienza che comporterebbero la revoca del contributo e la restituzione di quanto già erogato” e, ancora, “La mancata ultimazione delle opere entro i predetti termini comporterebbe in capo alla società ricorrente l’obbligo di restituzione delle somme già erogate per euro 2.650.000,00” così si legge nel ricorso al TAR contro gli atti della Soprintendenza.
Il no di Santaroni e tecnici alle richieste di mediazione del sindaco effettuate a fine 2022 nello studio di un professionista – come vi abbiamo già detto – non ha fatto altro che consolidare un’idea e una posizione che già era nell’aria.
E’ questo lo snodo della vicenda: “quello che ancora non è costruito e quello che ancora si può fare”.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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La fitta nebbia di luoghi comuni e di posizioni assurde come “w la terra” e “w la vigna”, purtroppo, continuano a tenere bloccato lo sviluppo della nostra isola. Tuttavia, però, l’arroganza e il menefreghismo di qualcuno non può e non deve essere accettata.
Dal 2021 al 2023, forse quando si è entrati nella disponibilità dei 3 milioni e mezzo, il parcheggio ha fatto passi da giganti. Il buco è stato riempito dei moduli prefebbricati, il processo per inquinamento va avanti davanti al tribunale di Ischia e si iniziano a vedere le quote. E prima? Beh, è sempre facile parlare dopo. Per fortuna, però, siamo nelle condizioni di capire meglio la vicenda senza essere, per forza, webeti o in modalità “chiacchiere da bar”.

PARCHEGGIO DELLA SIENA: LA VERITA’ DI ENZO FERRANDINO

Non volendo aggiungere nulla al racconto del sindaco ecco le sue parole
Siamo qui per realizzare un’operazione di verità. Con grande modestia, perché chi vi parla non è un tecnico, ma il sindaco del Comune di Ischia e cercherà di far comprendere cosa è successo e quali sono gli accadimenti che dal 2010 ad oggi hanno interessato, uno degli angoli più belli del nostro territorio. Mi rendo conto che è inusuale, anzi non è mai accaduto che un sindaco indicesse una conferenza stampa per spiegare i contenuti di relazioni tecniche portate avanti dall’Ufficio afferenti a cespiti di privati o motivare eventuali costituzioni in giudizio dell’ente su iniziativa di privati, ma per il chiacchiericcio che si è sviluppato sul territorio e nella nostra Comunità è giusto che tutti facciamo uno sforzo raccontando la verità

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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L’AUTORIZZAZIONE

Nel 2010, grazie a una norma regionale, la legge numero 17 del 1982, da un punto di vista urbanistico è stata autorizzata la realizzazione di una infrastruttura accessoria a dei cespiti ricettivi di un parcheggio pluripiano interrato e di un auditorium di 400 posti anch’esso interrato. Questo permesso di costruire è stato corroborato anche da un’autorizzazione paesaggistica per questi cespiti che dovevano essere realizzati in una zona definita dal piano paesistico di protezione integrale. Un parcheggio e quindi una duplice funzione, una funzione accessoria alle strutture ricettive insistenti nella zona, proprietà della stessa ditta e nel permesso di costruire era anche richiamato la funzione che questa infrastruttura doveva svolgere per il Borgo Antico di Ischia Ponte. La concessione è stata rilasciata nel 2010, i lavori materialmente sono iniziati nel 2013. Successivamente ci sono state delle proroghe che sono state comunque riconosciute alla ditta per questi lavori che oggettivamente sono stati anche frutti di polemica nel loro corso.

ERA IL 2017, ENZO SINDACO.

Noi arriviamo nel 2017 e abbiamo ereditato questo (e indica il buco del parcheggio pieno di acqua). Questo era il parcheggio in funzione nell’anno 2009 la fonte è Google Earth. Qui era luglio 2015 quando si iniziavano le operazioni di scavo (mostrando due slide, ndr). Noi abbiamo ereditato un grande fosso pieno di acqua il cui livello si modificava con l’andamento delle maree e dal 2017 in poi, in questo contesto, ci siamo preoccupati su quale iniziativa sarebbe stata più giusta adottare nell’interesse della nostra Comunità.

ESPROPRIO IMPOSSIBILE

Formalmente chiesi all’ufficio finanziario del nostro ente se eravamo materialmente in condizioni finanziarie per trovare le risorse per un’eventuale esproprio e conseguente ripristino dello Stato dei luoghi, anche perché i lavori non proseguivano nella direzione che era stata auspicata, ossia dotare del nostro territorio di una infrastruttura interrata. Che la stessa relazione allegata al permesso di costruire, veniva definita per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio: “L’opera non è assolutamente invasiva, sviluppandosi sostanzialmente al di sotto dell’attuale piano di campagna. E nell’ambito della superficie attualmente impegnata dal parcheggio” Questa era l’introduzione del permesso di costruire, che è stata rilasciata nel 2010 e da qui sono iniziati i lavori. Nel 2018 ci rendemmo conto, ahinoi, che non avevamo la forza finanziaria per poter affrontare un eventuale esproprio e ripristino dello stato dei luoghi e quindi ci siamo adoperati, in maniera retta, cauta, e responsabile, affinché le opere potessero essere continuate nella realizzazione, rispettando quelli che erano i limiti previsti dal permesso di costruire dell’anno 2010. E veniamo all’anno 2000.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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LE QUOTE IMPOSSIBILI

E’ 20 ottobre 2020 sempre dalla fonte Google Earth e possiamo vedere casseformi armate (il sindaco mostra la slide) e non ancora gettate dei pilastri che dovevano sorreggere l’ultimo solaio che era, poi, il piano e l’estradosso dell’ultimo piano del parcheggio della Siena. In quel momento, nell’ottobre 2020, stando alla situazione, l’ufficio tecnico e l’amministrazione non era in condizione di leggere quelle che erano le quote finali dell’opera stessa. E questa è la riprova che l’ufficio tecnico e la Sovrintendenza e tutti quanti noi ci siamo riusciti su quale era la quota finale dell’opera.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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ECCO I SOLAI. SI PUÒ MISURARE

A fine 2021 sono stati posati sulle travi prefabbricate i moduli prefabbricati solaio ed è stato fatto oggetto finale della struttura del Solaio. Da quel momento in poi avanti ai nostri occhi si è palesato il reale impatto paesaggistico che quest’opera comportava. In maniera retta, responsabile e cauta, l’ufficio tecnico del nostro comune, in collaborazione con la Sovrintendenza, tra il mese di dicembre 2021 e il mese di febbraio 2022 ha effettuato una serie di accessi e di controlli non utilizzando strumenti di particolare precisione tecnologica quale, per esempio, la rilevazione GPS ma ricorrendo a misuratori a puntatore laser e a livelle.

LE PRIME CONTESTAZIONI

Dall’accesso sul cantiere e sulla quota, evidenziarono delle anomalie. Gli accertatori, rettamente in maniera cauta e responsabile, su tre punti di riferimento di cui alla progettazione, trovarono una quota in negativo rispetto al punto di riferimento della quota di calpestio dei terrazzi antistanti i portici che sono ubicati sulla Via Seminario. Ovvero il solaio finito ma non rifinito, si trovava a 4 cm sottostante la quota di calpestio e questa misurazione, pur realizzata in un punto ricorrendo a una livella e misurando la differenza che dalla livella c’era sull’estradosso del solare in un punto puntuale, già in quella sede ci si rese conto che il solaio aveva una escrescenza della parte centrale, ossia vi era il punto di minimo nei pressi della quota del portico, ma poi tendeva a risalire nella parte centrale, poi c’era un collo di 10, 15 cm. anche in un secondo punto. La misurazione si ritrovò, ma sul lato di Via Pontano dove eventualmente bisognava trovare accesso sul parcheggio, invece di trovare una differenza negativa tra la quota che sulla planimetria era stata rappresentata. Nella planimetria allegata al permesso di costruire su via Pontano il progettista rappresentava una quota di 4,66 M sul livello medio Marino e la quota di arrivo nel parcheggio, doveva essere da progetto 4,60 M sempre sul livello medio marino con una quota, quindi, di -6 cm. Si comprende che il parcheggio doveva essere 6 cm, sottoposto alla quota della strada. Anche per conservare, latamente, un minimo del concetto di opera interrata, anche se parliamo di latamente, perché quell’opera purtroppo non era interrata già nella sua progettazione, elevandosi di ben 1,60 m minimo rispetto alla quota originale di campagna del terreno

NESSUNO HA NASCOSTO LE DIFFORMITA’

I tecnici comunali, in maniera retta, cauta e responsabile mai avrebbero voluto andare lì e rilevare delle difformità delle opere realizzate rispetto a quelle che erano state progettate ben consapevoli di quelle che potenzialmente possono essere le conseguenze. I tecnici hanno emesso un provvedimento di sospensione dei lavori. Imputando alla parte, con l’ordinanza del 2022, la riproposizione della pianta di copertura di tutte le opere con le quote effettive dei luoghi, rappresentando lo stato attuale dell’opera completo della progettazione delle opere emergenti da realizzare rispetto alla quota di ingresso dalla strada comunale Via Pontano da sottoporre all’esame della commissione locale del paesaggio per il successivo parere vincolante della Sovrintendenza per una valutazione definitiva.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

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IL CONTROLLO DEL 2022

Praticamente l’Ufficio, resosi conto con strumenti di misurazione non tanto diciamo validi da un punto di vista tecnologico, dice fermatevi e presentate una progettazione con le quote effettive dell’opera che state realizzando, portatela e la sottoponiamo al giudizio della commissione locale del paesaggio e della Soprintendenza. Ma perché questo? Perché all’epoca, nel momento in cui ci fu il rilascio del permesso di costruire, l’opera doveva essere interrata e che doveva avere l’ingresso in discesa per 6 cm e a queste condizioni ebbe il parere della Sovrintendenza. Oggi, a fronte di una quota di ingresso del parcheggio che, invece, si appalesa in evidente salita con un punto minimo di 65 cm e un punto massimo a 1 m chiede i progetti per sottoporli alla commissione locale e della Soprintendenza.

FATE PICCOLI LAVORI

Nelle more non continuate i lavori sull’estradosso ma limitatevi alla difesa della impermeabilizzazione. Loro hanno continuato il sottile strato di cemento è divenuta una sorta di rifinitura finale che evoca un falso basolo e che ha aumentato la quota ulteriormente. Questo è stato l’approccio dell’ufficio tecnico e finalità di questa conferenza stampa è di rappresentare la verità.

L’INTERESSE PUBBLICO E LO SCANDALO FOTOVOLTAICO

Nell’inframezzo temporale, invece, ci sono attestazioni di pressappochismo e di arroganza di chi, facendosi eventualmente scudo dietro una denominazione di pubblico interesse, immaginava di voler poter realizzare tutto quanto aveva nella sua mente contravvenendo a tutte quelle che, invece, erano le prescrizioni. E comunque, contando favori già di partenza che gli erano stati, diciamo, rilasciate e rappresentati. Interpellati, abbiamo manifestato la nostra preoccupazione rispetto a quando il progetto prevedeva nella sua stesura finale perché oltre la quota di estradosso attuale era prevista anche la realizzazione di impalcati stabili per sorreggere un impianto fotovoltaico. Ho cercato di fare un fotoinserimento per far comprendere perché l’amministrazione e l’ufficio erano preoccupati nel proseguire l’andamento dell’opera. Un libero e semplice cittadino che percorre Via Pontano scendendo guardando a destra o salendo e guardando a sinistra, da sempre ha avuto la gioia di vedere uno dei nostri simboli a cui siamo tutti quanti noi più legati, il Castello Aragonese. Grazie all’opera, così come eventualmente si stava andando a realizzare la prospettazione in corrispondenza con l’accesso al parcheggio. Sarebbe stata questa (il sindaco mostra il foto inserimento dell’impianto fotovoltaico, ndr).

MODELLO SANTARONI

E per vedere meglio sarebbe stata questa. La sagoma della persona che passeggia è la sagoma dell’avvocato Santaroni. Chiaramente la pensilina è brutta, lo dico io, non è quella da progetto che sarà sicuramente più aggraziata rispetto a quella che vediamo, ma l’ingombro sarebbe stato questo. Questa preoccupazione è stata manifestata più volte alla proprietà, al progettista e al direttore dei lavori sempre in maniera cauta, responsabile ma ferma.

IL CONFRONTO

L’ultimo giorno dell’anno 2022 in uno studio privato, a chiare lettere si è manifestato da parte dell’amministrazione di non condividere il progetto nella sua stesura finale. Voi mi direte, ma da 13 anni, ce ne stiamo rendendo solo adesso? Ho mostrato l’evoluzione dei lavori e noi ne abbiamo avuto contezza verso la fine dell’anno 2021 di quello che poteva essere l’esito finale con le quote finali del progetto. Che cosa è successo dopo l’ultimo dell’anno 2022? In quella sede rappresentammo che non si comprendeva ancora quale era il pubblico interesse che quest’opera doveva tutelare o doveva coltivare? Rappresentavamo che c’era una delibera del 2010 e un atto di sottomissione che prevedeva delle condizioni di favore agevolate per i cittadini di Ischia Ponte per usufruire di quel parcheggio.

All’epoca la delibera non presentava prescrizioni particolari della pubblica amministrazione rispetto ad un eventuale chiusura o una modalità di chiusura del Borgo Antico di Ischia Ponte e ricordammo che quell’atto di sottomissione, ancorché adottato dalla giunta, non era mai stato sottoscritto dalla parte della ditta esecutrice Rappresentavamo che la coltivazione di un pubblico interesse per il nostro territorio poteva essere la sosta gratuita per un’auto per il nucleo familiare assommati al numero 60 per addivenire alla chiusura per 7 mesi, h 24 del borgo antico di Ischia Ponte, per creare i presupposti per un rilancio reale del nostro territorio e per la nostra valorizzazione. In quella sede questa nostra proposta non ha trovato accesso con grande dispiacere. È passato ulteriormente nel tempo e vi è stato un provvedimento emesso dalla Sovrintendenza in quanto. Sull’estradosso del parcheggio, purtroppo da qualche giorno si notava la presenza di operai che contravvenivano alla sospensiva comminata dallo stesso ufficio tecnico e la Sovrintendenza, richiamando l’atto che era stato emesso da un ufficio tecnico del Comune di Ischia, disponeva un’ulteriore sospensiva alla ditta e alla proprietà.

CON LA SCUSA DELLA FRANA DI CASAMICCIOLA

Agli inizi del mese di dicembre arrivò una nota del direttore dei lavori che cercava di spiegare le misurazioni della zona, ma non ubbidendo a quando gli era stato richiesto nel Febbraio 2022, quando si chiedeva una progettazione di tutto quello che era l’estradosso su tutte le strutture che dovevano essere realizzate con la rappresentazione fedele delle quote delle opere che dovevano essere rappresentati. Questa nota è stata presentata a dicembre 2022 e a questa nota l’Ufficio tecnico non ha dato risposta da un punto di vista giuridico, il silenzio non può essere considerato assenso, ma il silenzio giuridicamente significa che non c’è stata nessuna risposta e, tra virgolette, approfittando anche di un momento di difficoltà che stava avendo il nostro ufficio tecnico successivamente al 26 di novembre, noi avevamo il responsabile dell’ufficio SUE che era impegnato per gran parte della giornata nel vicino Comune di Casamicciola. A fronte di questo silenzio, hanno incardinato l’azione per smontare la sospensiva della Sovrintendenza. A quel punto l’amministrazione si è trovata di fronte alla prova specchiata che chi era destinatario del permesso di costruire nel 2010 intendeva realizzare l’opera per com’era contemplata all’interno del permesso di costruire.

INDAGA LA PROCURA, INTERROGA LA FINANZA, SI ANALIZZA CON IL GPS

Con la notifica del provvedimento di sospensione della Sovrintendenza, notificato anche alla Procura della Repubblica, si è aperto un fascicolo alla Procura che ha conseguito una delega di indagine affidata nelle mani del della vigilanza edilizia del Comune di Ischia e sono scattate ulteriori verifiche da parte dell’ufficio che l’ausilio di un tecnico esterno dotato dei moderni strumenti di misurazione per avere una fotografia effettiva dell’opera in corso di realizzazione.

L’ausiliario di PG ha realizzato 476 battute con il gps che hanno palesato una serie di difformità. Le più evidenti sono su tre punti presi in considerazione. Dove c’era la strada in discesa di 6 cm c’è una strada in saluta tra i 65 e i 100 centimetri. Lo stesso parcheggio risulta essere più alta rispetto alla quota zero che era indicata nel calpestio dei portici antistanti di una media di 29 cm circa (da 26 a 39) e questa prima difformità supera il 2% di tolleranza riconosciuta dalla legge. Altra difformità è la traslazione orizzontale di tutto il fabbricato verso nord, ovvero, verso il mare di 1,85 M.
Poi c’è l’ampliamento del varco di accesso del parcheggio che dai 6 metri è passato a circa 10 m. Qualcuno sbandierando un pubblico interesse che è ancora tutto da dimostrare e utilizzando la correttezza. la responsabilità è l’equilibrio dell’Ufficio, a modo suo ha cercato, con il ricorso al Tar, di forzare quelle che erano le prescrizioni. Perché se sospendevano il provvedimento della Soprintendenza che sospendeva i lavori, nulla più, poteva ostacolare l’impresa nel realizzare quanto vi ho rappresentato

LA BORDATA A GIGIOTTO RISPOLI

In una delle prime uscite pubbliche da vicesindaco fui invitato ad un evento (di quelli in cui il comune di Ischia sperpera danari, ndr) e in quella sede ricordo che rimasi particolarmente colpito da una lectio magistralis. L’autore si augurava che gli ischitani non dovessero fermarsi al “contare” ma dovevano “raccontare”. Ebbene, ultimamente sono rimasto deluso. Perché chi con autorevolezza dottrinale auspicava il raccontare, in questa vicenda ha abdicato al contare (e fa il gesto dei soldi con le dita, ndr) Su questa vicenda l’ufficio tecnico ha avuto sempre avuto la schiena dritta fin dal primo momento e continuerà ad avere la schiena dritta nell’interesse della tutela del paesaggio, del territorio e degli interessi dei cittadini.

Parcheggio della Siena, la conferenza stampa di Enzo Ferrandino

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO ENZO FERRANDINO

Alla ricerca dei percome – La danza delle benne


Alla ricerca dei percome – La danza delle benne

La danza delle benne

Alla ricerca dei percome
LA DANZA DELLE BENNE

Ischia, 6 Ottobre 2015, cantiere edile per la realizzazione di un’opera d’interesse pubblico in pieno centro urbano.
Chi controlla il rispetto delle normative relative alla sicurezza sui posti di lavoro?

Alcuni proverbi, in particolari circostanze, diventano la risposta banale a situazioni del tutto eccezionali: “Vedere cacare venir la voglia” può spiegare bene la ragione per la quale un tizio, rimasto sconosciuto, ha inteso inviare ad Esopo il video che segue (onde evitare che qualcuno possa accusarmi di volgarità, preciso subito che il verbo “cacare” fa parte a pieno titolo della lingua italiana tanto da essere presente nei principali vocabolari).

Intendo dire che gli ormai numerosi articoli scritti da Esopo, con lo scopo di bacchettare, favoleggiando ironicamente, quei personaggi dediti ad aggiungere scempi e degrado alle strutture della nostra società, devono aver prodotto un desiderio d’imitazione tale da spingere il tizio anonimo a produrre, e poi inviare, il video che potrete vedrete alla fine di questo articolo.
Ma cosa ha scritto Esopo dopo aver visto il video?
Ecco il testo:

“LA DANZA DELLE BENNE.”

L’Arte è sempre stata foriera di elevazione personale e collettiva, tanto che i regimi totalitari ne hanno spesso messo all’indice le matrici più popolari.
Questo, per quanto riguarda l’Arte intesa come espressione della spiritualità umana, ma che ciò accada anche riportando il concetto in un ambito puramente materiale può apparire come una bestemmia culturale di portata macroscopica.

La materia inerte pare proprio esente, ma solo ad una superficiale valutazione, dalla capacità di produrre opere d’arte.

A voi paiono poco artistici i tramonti e le albe?
Le nuvole in danze senza fine?
I suoni delle maree e i sibili dei venti di burrasca?
Vi pare non degno di tale qualifica lo spettacolo eruttivo dell’Etna o la sagoma delle Tre Cime di Lavaredo?

Sull’isola d’Ischia portiamo come esempio il Fungo di Lacco Ameno?
A Capri i Faraglioni?
Tutte queste risultano essere opere della natura e non è vero che hanno bisogno dell’intermediazione umana per pretendere il riconoscimento del loro valore artistico.

Esse sono Arte prodotta dalla natura inerte.

Diciamo, anche se non è vero, che siete d’accordo e facciamo un ulteriore passo in avanti spostando l’obiettivo sulla materia resa operativa dall’uomo.
Mi riferisco alle “macchine” in senso lato: aerei, automobili, arieti; trivelle, trapani, treni; betoniere, boomerang, BENNE.

Ecco, è delle BENNE

che assisteremo ad una danza sinuosa e selvaggia come lo sono le seduzioni animalesche per lo più sfoggiate prima degli accoppiamenti.
Ed allora vedrete il risultato accennato all’inizio di questo scritto.
Vedrete cioè che la “Danza delle benne” produrrà l’elevazione fisica e spirituale di un astante rapito da tale spettacolo, e tanto estasiato da desiderare d’essere innalzato abbracciato alla benna ascensore.

Non dico scemenze, ma contemporaneamente chiedo “a chi può” di farmi un fischio, se e quando, intenderà smontare la tesi qui espressa realizzando una completa e complessa indagine sulla mancanza di controlli delle norme previste per la tutela dei lavoratori.»

BRUNO MANCINI

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

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Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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