IL DISPARI 20240729 DILA APS

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Chenah Yousra e Aissaoui Manel a Ischia

Lo scorso 13 giugno sono giunte dall’Algeria a Ischia per perfezionare, anche attraverso la nostra conoscenza personale, un accordo che, dopo averle viste protagoniste per due anni di varie Sedi operativa DILA APS in Algeria e in Romania, le avrebbe assegnato ruoli di primo piano nella gestione, appunto, della Sede di Blida – Algeria.

Così Chenah Yousra è stata nominata Direttrice e Aissaoui Manel Vice Direttrice Sede DILA APS in Algeria Blida con rappresentanza sulla intera Algeria.

La loro operosità in ambito DILA APS abbraccerà molteplici attività quali saranno, per esempio, quelle collegate alla organizzazione in Algeria di eventi DILA APS con la partecipazione di Artisti (pittori, scrittori, musicisti, attori ecc.) italiani e, all’inverso, tutte quelle riferibili alla partecipazione di Artisti algerini agli eventi che si svolgeranno in Italia e alla loro iscrizione alle prossime edizioni del Premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI.

Saranno anche Membri effettivi delle Giurie dei Premi DILA APS e forniranno, attraverso una speciale rubrica di prossima pubblicazione su questa pagina, notizie di interesse artistico culturale e sociale, nonché contribuiti di Arti varie da parte degli Artisti algerini che aderiranno ai progetti DILA APS.

Ancora, saranno i punti di raccordo della nostra DILA APS con il Rettorato e con l’intero staff Accademico della Università di Blida con la quale, giova ricordarlo, abbiano già da tempo attivato, grazie alle iniziative della Professoressa Dalila Boukhalfa Presidente della Associazione ADA Partner DILA APS, canali di reciproco interesse.

Poi, da parte loro ci saranno traduzioni in arabo… e poi ci saranno attività tese a creare gemellaggi tra Associazioni partner… poi ci saranno impegni per corretti inserimenti di Artisti algerini nelle nostre comunità culturali ecc. ecc.

Auguri e complimenti a loro due.

Di ritorno a casa hanno scritto, come prima iniziativa, le due e-mail che riproduco qui di seguito integralmente nella lingua originale.

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Aissaoui Manel

Hello, first and foremost i would like to thank the association “Da Ischia L’Arte – DILA APS” for giving me this chance to present myself. I express my gratitude to Mr Bruno Mancini for this opportunity.My name is Aissaoui Manel. I am 21 years old and I am from Algeria. I graduated from high school in languages field and I currently study translation at the University of algiers 2, specialized in English/French/Arabic fieldI am glad to join DILA association and be a part of this cultural exchange and I seek to represent the identity and culture of my country Algeria through my translation work and cultural efforts.

 

Chenah Yousra

First of all I would like to thank you for giving me the chance to introduce myself, my name is Yousra Chenah born in july 2003 in Algeria, studied in the institute of translation and interpretation of Algiers and got my bachelors degree, I am specialized in three languages Arabic English and French.Next year I will continue my masters degree.I adore languages, I love to know about different cultures and to introduce my culture in different ways and one of them is translation.I like to translate stories that speaks about our traditions, novels, poems, and generally everything. My participation in the association “Da Ischia L’Arte – DILA APS” will for sure allow me to share and present my culture and traditions to various people around the world in different languages.Finally, and most importantly, I would love to thank Bruno Mancini the President of DILA Aps for giving me the opportunity to be a member of the association to share my thoughts and culture.IL DISPARI 20240729 DILA APS

Chenah Yousra e Aissaoui Manel

Lo sapevi?

DJUHA.

 

Nella cultura araba in generale e algerina in particolare, esistono personaggi famosi, conosciuti non solo perché hanno fatto parte della storia o del patrimonio letterario arabo, ma anche perché le loro storie hanno fatto crescere tanti di noi con dei valori morali che i nostri genitori ci trasmettevano attraverso i racconti.

Il personaggio di oggi si chiama “DJUHA”.

In realtà Djuha è un personaggio immaginario del medio oriente, noto per il suo genio e la sua saggezza nel risolvere i problemi nelle situazioni le più delicate in cui si trovava e, nella sua ingenuità, nell’agire in un modo divertente, umoristico, ma con realismo per dare un esempio ai più piccoli e anche a tutti noi.

L’immagine di Djuha è stata presa da un povero uomo dell’Irak con suo asino, sempre visto al mercato ABOU EL GHOSN EL FARAZI, e da un altro Turco NASR EDDINE KHOUDJA.

Chi sa, forse potrebbe essere veramente uno di loro, ma l’importante è che Djuha rimarrà per sempre un mito che possiamo divulgare.

Oggi vi presentiamo un piccolo racconto intitolato Djuha e il Hakem (giudice) per capire come un presunto stupido può usare la furbizia per vendicarsi.

Un giorno, Djuha stava camminando nel mercato, un uomo si avvicinò e fece suonare uno schiaffo sulla guancia del povero Djuha.

Quest’ultimo si arrabbiò e iniziò a gridare e gesticolare lamentandosi dello schiaffo doloroso ricevuto senza averlo meritato.

Per fare giustizia andarono dal giudice: Dar elhakem, il palazzo del giudice.

Per sfortuna del nostro amico, il giudice era un parente dell’aggressore!

Per calmare la situazione, il nostro grande Hakem fece un occhiolino al molestatore dicendo: ”Devi dare 20 Dinari a Djuha per farti perdonare!”.

E aggiunse: ”Vai, Djuha ti aspetta qui!” facendo un altro occhiolino.

Djuha, contento, all’inizio aspettò con calma i 20 Dinari, ma le ore passarono e il colpevole non si presentò.

Djuha iniziò a pensare agli occhiolini e capì che si stavano prendendo gioco di lui.

Si alzò, si avvicinò al giudice e PAF gli diede un schiaffo forte e rumoroso e dicendogli: “Quando arriveranno i miei 20 Dinari, li può prendere per perdonarmi!”.

Si girò e se ne andò fiero di esserci vendicato.

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IL DISPARI 20240722

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini

inserito nel volume “Per Aurora volume terzo”

Dodicesima puntata

Parte terza

CAPITOLO PRIMO

Lo sfoglio quotidiano di giornali previsto dalla mia ultima relativa professione, tra tante baggianate e scempiaggini bazzecole e pettegolezzi di rado, ma a volte, mi aveva concesso l’opportunità di aggiungere un tassello alla collezione delle teorie preferite.

IL DISPARI 20240722 DILA APS

Un fedele scudiero dei miei pensieri mi aveva fornito una lancia.

Un’idea che avevo attinta dalla quinta pagina dell’organo di stampa nazionale utilizzato per il mio lavoro durante l’ultimo mese di agosto.

Pareva forgiata apposta!

Da quel concetto ero rimasto particolarmente colpito.

Per la sintesi e per il rigido schematismo, amalgamato ad un probabilismo assolutamente incontrollato, che esso avvalorava come imparziale strumento decisionale.

Un dotto estensore di cui non ricordo il nome, l’aveva espresso scrivendo (ed io avevo recepito il testo come la sfacciata seduzione di un tango argentino nello struggente abbandono di ogni illusione):

“…Ogni azione che compie ogni individuo, fisica mentale o di qualunque altro tipo, trasferita nel super elaboratore della natura, riduce, di una determinata percentuale, il carburante attivo (come nei video giochi) a svantaggio dello stato vitale complessivo.

In proporzione, ciò avviene anche per le parti, una o più di una, oppure infinite, che compongono il presente di chiunque (uomini, animali, vegetali, minerali ecc.).

Quindi il cuore, le ossa, no meglio, la sopravvivenza del cuore, delle ossa, insomma di ogni elemento, ad ogni azione che lo vede coinvolto, restituisce una porzione della vis vitale di sua pertinenza, fino al completo esaurimento.”

IL DISPARI 20240722 DILA APS

Due più due fa quattro.

Quattro più quattro fa otto.

Io volevo capire se un’analoga valutazione era alla base della nostra convocazione.

Ad ogni azione una diminuzione di carburante.

Ciò per ogni individuo identificato comparando il suo esclusivo DNA.

Il mio DNA identico a quello di Ignazio.

Perché coincideva l’anno il mese il giorno e l’ora delle nostre convocazioni?

Perché non supporre la…

Sììììì. Sììììì. è così. Sìììì è cosììììì.

-«Aurora. Auroraaaaaa… aiutami.

Rendi efficienti tutti i sistemi d’informazione, convoca i direttori dei reparti, i responsabili di zona, gli analisti, i tecnici e tutti i grandi burocrati.

FERMA IL TEMPO.

Ne resta poco.

Non può bastarmi.

Blocca i bip.

Fidati.

C’è un grosso sbaglio.»

E lei:-«Una sola volta ho deciso l’interruzione dello sviluppo naturale della evoluzione e, grazie a te, essa risultò provvidenziale.

Ripeterla, potrebbe significare per me l’angoscia di un irrimediabile errore.

è vero, anche i regni più antichi possono finire.

Sappi comunque che la mia decisione di dare credito alla tua sicurezza, ha origine dalla stima che ho per te, più che dal nostro affetto.

FERMATE IL TEMPO.

Per quindici minuti nessuno arrivi e nessuno parta.

Non ci siano bip.

FERMATE IL TEMPO.

Quindi, se non verificherete errori di funzionamento del nostro sistema… allora… allora nominerete un altro responsabile al mio posto.

I milioni d’anni della mia coscienza non accettano di deludere un amico.

A qualunque costo.

FERMATE IL TEMPO.

HO DETTO.»

 

Meno quindici:

 

Tornai sulla schermata che al mio arrivo avevo attivato, quasi meccanicamente, facendo clic sulla freccetta (non lampeggiante e non splendente) indicante “Continua”: e potei rileggere il messaggio allo scopo di controllare se ne risultava specificato il collaterale modello di attuazione: “L’efficiente tecnologia trasportata di là da nostre opportunistiche appendici…  ecc. ecc.”

Altro clic, ancora, altro clic e, proprio come avevo letto in quell’articolo nel mese di agosto, sullo schermo fu indicata la struttura operativa del progetto: “Ogni azione che compie ogni individuo, fisica mentale o di qualunque altro tipo, trasferita nel super elaboratore, riduce di una percentuale il carburante attivo (come nei video giochi) per una sua singola forma vitale; per una o più di una, od anche per tutte insieme.

Cioè il cuore, le ossa, no meglio, la sopravvivenza del cuore, delle ossa.

Insomma ogni elemento a seguito di ogni azione restituisce una parte della sua vis vitale, fino ad esaurimento ecc.”

 

Meno dodici:

-«Compariamo il mio DNA e quello di Ignazio.»

-«Comparazione in atto.

Comparazione eseguita.»

-«Risultato?»

-«Perfettamente identici.»

Aurora si accostò alla mia spalla.

Meno dieci:

-«Confrontiamo, i diagrammi di decremento energetico relativo a tutte le mie funzioni, con gli stessi assegnati ad Ignazio.»

-«Elaborazione in atto.

Diagrammi elaborati.»

-«Risultato?»

-«Le loro funzioni sono assolutamente identiche nello spazio, nel tempo, e nella quantità.»

Aurora, mi respirava nei capelli.

Meno otto:

-«Analizziamo il diario di Aurora.»

-«Impossibile, è segreto.»

Aurora, la Donna Guascona, non permise la mia sconfitta, puntò l’indice contro il Capo Burocrate:

-«Prima, fermando il tempo, ho detto di farlo a qualunque costo.

Eseguite.

Nessun segreto potrà impedirmi di rispettare l’impegno assunto.

Nessuno.

Distruggete il sigillo.

Aprite il mio diario»

Il tesoriere dei segreti, scattò sull’attenti, ed ubbidì impartendo il comando.

Meno sei:

Una voce disse:

-«Diario in rete.

Diario aperto.»

 

Meno quattro:

-«Aurora, ricordi la volta che venni a presentarti “L’Appuntamento” tra l’uomo dal fiore di ginestra e la donna dalle mani ambrate? Che giorno era?»

Meno cinque:

-«Cercatelo. Ditemi la data.»

Meno quattro:

–«Ricerca in corso.

Ricerca ultimata.»

-«Risultato?»

-«Ventiquattro marzo mille novecento novanta due, ore diciotto. Annotazione: ospite Bruno.»

-«Aurora, vuoi chiedere se c’era anche Ignazio?»

-«Controllate.»

Meno tre:

-«Controllo in corso.

Controllo effettuato.»

-«Risultato?»

-«No, non c’era.»

Meno due:

-«è certo?»

-«Confermato. Non c’era.»

-«Aurora hai inteso?

Non c’era Ignazio insieme con noi quando accompagnai da te l’uomo dal fiore di ginestra e la donna dalle mani ambrate che sai considero la mia Anima e il mio Cervello.

Giusto?

Chi potrà spiegarmi perché nel diagramma del suo DNA viene scaricato questo incontro?

Ed anche nel mio?

O lui o io!»

Meno uno:

-«In quanti eravamo, Aurora? Ricorda e decidi, manca un attimo.»

STOP.

Tutto fermo.

Tutti fermi.

Si faccia avanti il responsabile.

SUBITO!!!»

Non furono parole, furono imperativi categorici ed io pensai: «Si salvi chi può, è l’ora del giudizio universale».

Un suono di ciaramelle accompagnò la mia anima deliziosa che ancora prima del verdetto, senza indugio, iniziò a declamare i versi, dedicati un tempo al nostro “Arrivederci”:

… … …

Ed oggi ascoltare

venerdì di piazze

domeniche di folle

e il resto,

tutto rifatto

scotto:

segna nuovo equilibrio

per non staccare stampe

da muri di nuovo imbiancati.

Sedersi su un albero,

presso un’onda chiara, scura,

ai piedi del viale del nostro viaggio, nella poltrona di fronte al fuoco, su un angolo del letto a luci ancora spente,

non oltre,

noto:

lasciamo ad altri

tratteggi di scie di lumache storie di applausi e di avventure scolpite … per Uno.

Ora se vuoi è l’ora di andare.

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NUSIV

 

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini