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Il Dispari 20231023 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20231023
Angela Maria Tiberi intervista Jorge Nedich
Scrittore, Editore, Premio Amico Rom alla carriera letteraria
D:- Raccontami la storia della tua infanzia
R:- Durante la mia infanzia ho vissuto da nomade in tende, quindi non ho frequentato né la scuola primaria né quella secondaria.
Né avevo mai tenuto un libro tra le mani, ma ho imparato a narrare oralmente, guardando e ascoltando i miei antenati e posso dire con orgoglio che sono Jorge, figlio di Ipe, nipote di Tea e pronipote di Bobia, tutti narratori orali, e che seguo le loro orme: quando scrivo parlo.
Ammiravo molto mio nonno Tete che era un grande narratore pieno di silenzi, movimenti e gesti che non riuscirò mai a recuperare.
Andavo a vendere fumetti sui treni e sugli autobus e così, facendo domande e guardando le immagini, ho imparato a leggere quando avevo sei o sette anni.
Da adolescente ho scritto le mie prime poesie: erano terribili.
Di notte, nella mia tenda, accanto al lume a cherosene, da cui tremolava una luce gialla, continuavo a leggere finché mio padre, per paura di appiccare un incendio o che diventassi pazzo leggendo così tanto, mi mandava a letto.
Da adolescente le mie letture erano libri di dubbia qualità.
Dopo i 30 anni ho iniziato a leggere autori e ho smesso di cercare libri, ma ho sempre mantenuto la convinzione che sarei diventato uno scrittore.
Da bambino pensavo che la saggezza fosse nel libro, non nell’uomo.
A 34 anni ho pubblicato “Gitanos, nel bene e nel male”, nel 1997 è uscito “Ursari”, entrambi per Torres Agüero Editore.
Nel 1999, con quei due libri e una grande cartella piena di manoscritti, ho fatto domanda per il corso di letteratura presso l’Università Nazionale di Lomas de Zamora, dove ho sostenuto un esame, che ho superato, e poi la stessa università ha creato un precedente legale per farmi intraprendere la carriera letteraria, poiché non avevo studi né primari né secondari.
Quello stesso anno sono stato finalista al Premio Planeta dell’Argentina con il romanzo “Leyenda gitana”, pubblicato nel 2000 dalla stessa etichetta.
È stato pubblicato anche in Spagna dalle Ediciones del Bronce, con il titolo “La strana solitudine degli zingari”.
Un altro mio romanzo “Il respiro nero dei rom” è stato finalista al Premio Planeta in Argentina nel 2004 ed è stato pubblicato nel 2005 da Editorial Planeta.
Nel 2008 sono stato consulente sulla cultura gitana e compositore di (Dime linda) canzone centrale del film Aniceto di Leonardo Favio.
Nel 2010, l’Editoriale Vergara ha pubblicato “El pueblo ribelle”, una cronaca della storia gitana.
Nel 2014, Ediciones de la Flor ha pubblicato “El alma de los parias”, un romanzo autobiografico, considerato dalla critica tra i migliori romanzi dell’anno.
Nel 2021 ho pubblicato “Il colore dell’alto vescovo” in Voria Stefanovsky Editores.
Nel 2021, l’Istituto di Cultura Zingara della Spagna insieme al Ministero della Cultura della Spagna mi assegna il Premio di Letteratura e Arti dello Spettacolo.
Le mie opere sono state tradotte in inglese, ceco, portoghese, ungherese e islandese.
Nel 2023 riceverò il Premio Amico Rom alla carriera letteraria e il mio romanzo “El alma de los paria” sarà tradotto in italiano da Edizione Donabó come “Alma gitana”.
Nel 2013 ha fondato e attualmente dirigo la casa editrice Voria Stefanovsky Editores.
Sono stato considerato dalla critica il miglior scrittore gitano vivente e uno dei tre più importanti della letteratura gitana.
Dal 2003 al 2009 ho lavorato come professore del seminario narrativo tenuto nel programma artistico presso l’UNLZ.
Ho tenuto il Seminario “Gli zingari nella letteratura e nel cinema del quartiere” presso l’UBA.
Nel 2018 ha creato e coordinato l’Osservatorio Zingari dove circa 70 persone, per lo più insegnanti, lavorano in 14 province fornendo educazione interculturale nelle scuole e nei percorsi pluriclassificati.
D:- Obiettivo futuro per la letteratura.
R:- La letteratura sarà sempre avanti a ciò che accade all’umanità o dietro di essa, mostrando più in dettaglio ciò che accade agli esseri umani attraverso la giustizia e i media.
L’arte sarà sempre un passo avanti e la scienza un passo indietro, riparando ciò che l’uomo stesso distrugge.
D:- Affinità culturale tra la popolazione zingara e quella napoletana nel periodo dell’immigrazione in Argentina?
R:- La diffidenza verso tutto ciò che veniva dall’esterno, finché, a poco a poco, gli immigrati progredirono e divennero parte delle élite e ottennero i governi, come è successo in tutto il mondo.
D:- C’è affinità culturale tra i napoletani e gli zingari attualmente in Argentina?
R:- No, questo non esiste in termini sociali, ma in termini personali.
D:- Come convivono gli zingari con gli arabi?
R:- Da quel poco che sappiamo lì vivono malissimo, picchiati come cani, i diritti umani non contano e l’ONU non ha indagato su nulla.
D:- Esiste armonia sociale tra arabi, napoletani e rom in Argentina?
R:- Ripeto, non in modo istituzionale, lì gli zingari vengono sempre esclusi, se non ci sono legami personali.
D:- Posso confermare la tua intesa con Bruno Mancini per la tua collaborazione ai progetti artistici e di promozione sociale ideati e in fase di realizzazione da parte dell’Associazione “Da Ischia L’Arte DILA – APS”, e la tua prossima presenza a Ischia come ospite di un nostro incontro culturale?
R:- Certamente e affermo molto volentieri tutta la mia stima nel confronti vostri personali e della vostra Associazione DILA APS.
Antologia ISPIRAZIONI in vendita a Ischia
L’antologia ISPIRAZIONI prodotto dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” contenente tutte le opere finaliste delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Video, Articoli) del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI –edizione Edilt Santoro, ISBN 788832 267723-, può essere acquistata nell’edicola Trani di Piazza Eroi a Ischia, cell. 3792345916.
Nello stesso punto vendita potrete prenotare e/o comprare anche tutte le altre antologie realizzate dall’Associazione DILA APS e tutti i libri di racconti e di poesie scritti da Bruno Mancini e dai Soci DILA APS.
Il Dispari 20231016
Carla Rugger: Riflessioni sul racconto “Vasco e Medea” di Bruno Mancini
Caro Bruno ho letto il tuo racconto “Vasco e Medea”.
Soffermandomi tra le righe del tuo lungo racconto (o romanzo) ho avvertito l’eco di un altro scrittore e drammaturgo: Jonesco ma naturalmente sei tu con il tuo dialogo, a tratti “spezzettato” , singolare.
Sei un Poeta Scrittore, un ermetico e credo che non cambierò idea.
Sei uno scrittore originale e devo rileggerlo al meglio affinché “entri nella trama”.
La tua opera è, spero tu non me ne voglia, un lungo racconto in prosa… credo tu lo sappia.
Vasco e Medea: due entità non dissimili, che si cercano, si incontrano, scontrano e ognuno va per il sentiero o via chiedendosi il perché del loro reciproco agire.
Vasco (un nome originale) e Medea (altrettanto singolare) sono personaggi unici.
Lui, Vasco si interroga sul perché della vita, lei, Medea vuole “profanarsi” ma non può o non vuole. Insomma un ritmo prosastico incessante in cui il linguaggio piano, discorsivo non fa una piega e le parole si agitano ai voleri di un vento assassino.
Devo dirti che il testo Vasco e Medea assomiglia al libro “Ulisse” di James Joyce.
Ecco la mia l’analisi: «Vasco e Medea, due entità dissimili e complici nella vita. Una Medea agguerrita, mentre, in realtà, Vasco è complice o somiglia ad altri “compari” che come lui (egli si tramuta in loro) sono attratti dal loro fuoco di rivalsa.
Molti i personaggi che circondano Vasco e Medea tra cui la “Guascona” Aurora, che a me appare come la coscienza fatta donna, la quale ascolta con pazienza i sogni, i desideri e molto altro di Vasco il quale, al termine, si immedesima nel cantante, non più giovane, facendo suoi dei brevi testi da lui scritti nel foglio delle sue avventure.
Sappiamo che il poeta scrittore è un po’ folle, personalmente a me piace pensarlo…
Del resto se così non fosse, non potrebbe creare personaggi un po’ “folli” anch’essi!
In realtà egli preferisce meditare, coloro che vorranno comprendere la verità dovranno pensare leggendo.
Per gli altri, i dubbiosi di sempre, si attende la “macerazione” dei loro pensieri sconnessi, incapaci di discernere.
Vorrà cedere l’uomo d’oggi traviato e illuso da preconcetti istillati gradualmente in una sorta di machiavellica invenzione?
Ma torniamo al romanzo in libertà dal titolo “Vasco e Medea”.
Essi sono i veri interpreti del loro destino e Aurora resta in disparte ad osservare la dualità di due corpi/menti che si fronteggiano l’un l’altra in un dualismo di necessità.»
Caro Bruno ciò che ti invio é solamente una breve impressione del tuo romanzo se non sei convinto dimmi il tuo parere te ne sarò grata.
Carla Rugger
Il racconto “Vasco e Medea” fa parte del libro “Per Aurora volume primo” ISBN
9781471081149 – 14 €, acquistabile al link
https://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html?page=1&pageSize=4
oppure presso l’edicola Trani in Piazza degli Eroi a Ischia.
REDAZIONE |Alberto Liguoro al Bookcity di Milano con il suo romanzo IMMGINAZIONE
Il prossimo 18 novembre, l’Associazione Centro Comunitario Puecher Milano e l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” presenteranno nello “Spazio del Sole e della Luna”, via Ulisse Dini 7 Milano, con inizio ore 10.30, il romanzo di Alberto Liguoro “IMMAGINAZIONE”in forma di reading.
Alberto Liguoro, socio fondatore DILA, magistrato, avvocato, scrittore, giornalista ben noto ai lettori di questa pagina da quando ha scelto di trasferirsi a Ischia con tutta la famiglia per godere a pieno le piacevolezze della meritata pensione!
L’evento, a ingressi libero, è inserito nel programma di BookCity 2023 (rassegna internazionale del libro e della lettura).
Moderatore Giuseppe Deiana, interverranno l’Autore Alberto Liguoro e Bruno Mancini Presidente DILA APS.
Regia di Monica Liguoro.
In pratica Alberto Liguoro introdurrà l’esibizione offrendo qualche spunto di riflessione sulla natura della performance, che, poi, la piccola Ginevra Marcantonio, autrice della copertina del libo, aprirà presentando gli altri partecipanti.
STORIE di VITA saranno proposte con brevi dialoghi e conversazioni tra i personaggi: Mister = Gabriele Orlandi, Isabella = Maria Rosaria Mollo, Ernesto = Anna Scacchetti, Lo Spagnolo = Martino Alberti, Fernando = Luca Scacchetti, Il Masnadiero = Andrea Marcantonio.
Praticamente ci saranno 6 SCENE che l’Autore unirà con un racconto intermedio, come un fil rouge, anche interloquendo sporadicamente con gli altri nelle vesti di Sir (il filo conduttore del tutto).
Quasi come se si svolgesse un film al quale i presenti assistono.
Saranno esposti alcuni Diari d’Artista, nati dal progetto sperimentale Libri/Diari della prof.ssa Monica Liguoro con alcuni studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado
Dice l’Autore Alberto Liguoro: «Anche in questo mio ultimo libro, seguendo un percorso che da qualche tempo, mi sta particolarmente a cuore e propongo all’attenzione di chi legge, attraverso tutti i miei scritti: romanzi, articoli, poesie ecc. cerco di rispondere alla complessa domanda: “In un futuro inesorabilmente distopico, possiamo ancora credere e sperare in un mondo migliore, nel quale vivere e non sopravvivere, amare, giocare, ballare, vedere il sorriso sui volti di tutti?”»
E Giuseppe Deiana, Presidente dell’Associazione Puecher aggiunge: “Il dono della conoscenza nobilita la vita umana”.
Il Dispari 20231009
Franco De Biase nuovo amico dei progetti culturali Made in Ischia
Il Maestro Franco De Biase ha vissuto con successo le prime esperienze musicali, da ragazzo, tra i gruppi emergenti della musica blues napoletana già negli anni ’70 e ’80.
Come esponente e fondatore del gruppo “Virus”, menzionato anche nella Enciclopedia della Musica Rock Napoletana, ha partecipato a svariate manifestazioni musicali della Regione Campania come “Estate a Napoli” e “Rassegna di gruppi blues”, e ad alcuni concerti presso il Teatro Posillipo, ed anche ad altre numerose manifestazioni e rassegne di musica rock-blues.
In seguito si è dedicato allo studio della musica classica, diplomandosi in Canto nel 2002 presso il Conservatorio di Vibo Valentia.
Nel 2016, presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, ha conseguito la Laurea di 2° Livello in Composizione di Musica Applicata alle Immagini con votazione 110, e, nel 2018, la Laurea di 2° Livello in Composizione con la votazione di 110 e lode.
Negli anni 80 ha fatto parte del Coro “La Polifonica” diretto da Joseph Grima (M° di Direzione Corale al Conservatorio di Napoli), partecipando a numerosi concerti.
Come esponente del coro ha fatto parte, nel 1984, dell’Opera “Macbeth” di G. Verdi diretta al Teatro S. Carlo di Napoli dal Maestro Riccardo Muti.
Nel 2016/17 viene invitato dalla Maestra Elsa Evangelista (in seguito Direttrice del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli) a partecipare come artista del coro in qualità di Tenore, a numerosi concerti.
Continuando a frequentare l’ambiente del teatro San Carlo, negli anni 80 /90, partecipa, come artista figurante, a numerose prove di Opere liriche: prove d’orchestra, di regia, di ballo, ecc. sotto la guida di artisti di grande rilievo, tra cui Riccardo Muti, Daniele Oren, Federico Fellini, Lina Wertmuller, e numerosi altri.
Da queste straordinarie esperienze sono nati il suo interesse e passione per il “Teatro in Musica” e si è formata la sua personalità artistica nel genere teatrale, il cui stile si avverte anche nelle sue composizioni di canzoni napoletane, seppure di un sapore nuovo e nello stesso tempo classico.
Nel 2013, in occasione del Convegno Internazionale di Studi “Gesualdo dentro il ’900”, nel 4° Centenario dalla scomparsa del grande musicista Carlo Gesualdo Principe di Venosa (1566-1613), ha partecipato al Laboratorio di Composizione tenuto dal Maestro Enrico Renna, componendo un brano per orchestra di fiati dal titolo “A Gesualdo da Venosa e le sue vittime”, eseguito poi, nella sala Scarlatti, dall’Orchestra di fiati del Conservatorio “ S. Pietro a Maiella” diretta dal Maestro Paolino Addesso.
In seguito, nel volume pubblicato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli e il Dipartimento di scienze Sociali dell’Università di Napoli, dal titolo “NINNA NANNA UN CANTO SENZA FINE” a cura di Giovanni Guanti e Daniela Tortora, partecipa con la composizione “NOTTE NEL MEDITERRANEO” (dramma in musica per quintetto d’archi, coro e fiati dedicato alla tragedia dei migranti.)
Sue composizioni per orchestra: “DREAM” sinfonia in tre movimenti; “DON FERNANDO” dramma in musica su Testo di Mario Scippa; “L’ERRANTE” musica a programma in tre movimenti; “FRAMMENTI DI UNA VISIONE SONORA” musica a programma in quattro movimenti.
Musica per teatro: “FAVOLA SACRA” Dramma in tre atti per orchestra e strumenti elettronici (su libretto proprio).
Alcune piccole composizioni dodecafoniche per flauto e pianoforte, Due piccole fughe per Quartetto d’archi in scrittura atonale.
Canzoni napoletane: “Pianefforte e notte” su testo di Salvatore di Giacomo; “LUNA NOVA” testo di Salvatore di Giacomo.
Musica e parole: “LASSA FA ‘O CORE”; “‘NA CANZUNCELLA”; “‘A CUNFUSIONE”; “CORONA VIRUS”; ” ARABESCA”.)
Numerose canzoni elaborate su testi di poesie di autori anonimi napoletani, destinate al teatro leggero.
Musica Rock e Funhy: RESTA CCA; VOGLIA D’ESTATE; ACUSTICO; FORSE ‘O MUNNO PUTTESSE CAGNA’; PRESTO TUTTO CAMBIERA’.
Attualmente, prosegue nello studio e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la composizione per orchestra, componendo nuovi lavori musicali, unendo a questo la passione per la pittura, realizzando quadri propri al fine di creare delle performance multimediali ispirate alle proprie composizioni musicali.
Un evento di questo tipo, si è svolto nella galleria d’arte in piazza Municipio nel 2010.
In seguito, presso la Villa Cerillo a Bacoli, con la partecipazione e l’ intervento del Filosofo Prof. Giuseppe Ferraro docente di Filosofia Morale presso l’Università Federico 2° di Napoli, ha presentato un’installazione d’arte “LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO” composta da propri quadri ispirati alle sue composizioni musicali, unendo musica ed esoterismo (di cui si occupa da numerosi anni).
Da molti anni impartisce lezioni di pianoforte, chitarra moderna, canto, solfeggio, armonia, e composizione
Franco De Biase sarà uno dei protagonista dei prossimi eventi che l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” terrà a Milano nell’ambito della manifestazione internazionale del libro e della lettura BookCity 2023 (17- 18 novembre).
Infatti, insieme alla Soprano Angela Prota, applaudita interprete di alcuni eventi culturali effettuati nel Salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia, è impegnato nella realizzazione di un brano musicale, scritto su testi di Bruno Mancini, che loro due presenteranno in anteprima durante la cerimonia di comunicazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI che, appunto, DILA APS proporrà a Milano il prossimo 17 novembre.
E poi… in replica a Ischia!
Angela Maria Tiberi
Vicepresidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”
Liga Sarah Lapinska | Twitterone
Diāna Paulušenko e Vineta Stepiņa, due ottime amiche impegnate nell’Associazione per i disabili “Zvaigzne” (in traduzione “La Stella” ) guidata da Dzintra Saulkalne e dai suoi colleghi nella città di Jelgava ìn Lettonia, posano tutte e due felici con l’antologia “Penne Note Matite” e con il mio disegno “Malinchony” esposto alla mostra “Tēma”, grazie alla professoressa di economia Baiba Rivža e all’artista di moda Daiga Latkovska.
Diāna Paulušenko è un’ottima padrona di casa, mentre Vineta Stepiņa è una artista autodidatta che crea oggetti di artigianato astratti e molto originali.
Anche suo figlio Edgars e il suo amico Leon sono artisti.
Diāna e Vineta augurano l’ energia creativa e il successo agli artisti e agli appassionati d’arte in Italia, invitandoli a venire a trovaci in Lettonia più spesso.
NUSIV