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Il Dispari 20210927 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210927
La soprano Rezarta Dyrmyshi, nuova amica dei progetti culturali Made in Ischia
Alla fine dello scorso mese di maggio, nella splendida location romana “Interno 4”, è stato realizzato (come vi abbiamo informati a partire da lunedì 21 giugno in questa stessa pagina) un concerto speciale organizzato dall’Attrice e Regista Chiara Pavoni, nella sua funzione di Presidente di Sede operativa dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“, che è stato caratterizzato dalla registrazione video della prima esecuzione mondiale di tre musiche composte dal maestro Roberto Prandin su testi di Bruno Mancini.
Tale evento, da considerarsi come ringraziamento al M° Prandin per la sua collaborazione con i progetti culturali Made in Ischia dell’Associazione DILA, ha visto la partecipazione di tre brave e belle cantanti di musica classica accompagnate dalla pianista Giovanna Santoro.
Di Giovanna Santoro abbiamo già scritto in una puntata precedente, così oggi richiamiamo la vostra attenzione verso la soprano Rezarta Dyrmyshi che nel concerto ha cantato, in prima esecuzione mondiale, il brano musicale “Tra eutanasia e ghigliottina” che Roberto Prandin ha scritto su testo di Bruno Mancini.
Dell’intero concerto è stato realizzato un video disponibile sul Youtube al link
https://youtu.be/yWUWh1rUpRY
Rezarta Dyrmyshi
ha conseguito il diploma superiore di canto presso il liceo artistico “Onufri Elbasan” (Albania).
Ha proseguito gli studi nella “Accademia delle belle Arti” di Tirana e successivamente presso il Conservatorio di musica “Santa Cecilia” di Roma.
Durante la permanenza a Tirana ha svolto diverse attività artistiche tra cui la partecipazione al “Pax Day”, uno tra i cori più importanti dell’Albania.
Presso l’Accademia delle Belle Arti di Tirana ha vinto, con il massimo dei voti, una borsa di studio indirizzata ai giovani talenti.
Sulle pagine di cronaca musicale si legge che la sua voce è stata subito apprezzata per la sua purezza, per il suo colore limpido e caldo, tanto che è stata nominata “La voce di cristallo”.
Ha partecipato a diverse master class, tra cui quella con il soprano Daniela Dessi.
La sua grande passione per la musica, e l’arte in generale, l’ha spinta a coltivare un interesse particolare per la musica leggera, pop, e altri generi musicali.
Spinta da questo interesse, in collaborazione con la “Mediterraneos Productions”, ha inciso un CD composto da cover, dove ha registrato alcuni brani famosi in veste lirica presentato al “Premio Eudonna”.
Successivamente ha vinto il primo premio del concorso “Il Cantagiro”, per la sezione lirico pop internazionale.
Rezarta Dyrmyshi ha partecipato al musical “Salvo D’Acquisto” di Antonio Pappalardo svolto nella Cattedrale metropolitana di “Santa Maria Assunta” di Napoli.
Le varie esperienze di Rezarta Dyrmyshi nel campo operistico sono state caratterizzate dalle interpretazioni dei ruoli di “Serpina” in “La Serva Padrona” di G. B. Pergolesi, “Carolina” in “Il matrimonio segreto” di D. Cimarosa, “Susanna” in “Le nozze di Figaro” di W. A. Mozart, “Gilda” nel “Rigoletto” di G. Verdi, “Lucia” nella “Lucia di Lammermoor” di G. Donizetti, “Mimmi” e “Musetta” in “La Bohème” di G. Puccini, “Liu” nella “Turandot” di G. Puccini, e “Violetta” in “La Traviata” di G. Verdi.
Ha fondato, insieme all’oboista Enio Marfoli e alla pianista Federica Simonelli, il “Trio Mission” con un vasto repertorio che spazia dal genere classico, alle colonne sonore, e alla musica pop.
Attualmente svolge un’intensa attività concertistica anche in formazione da camera.
Oltre alla attività concertistica, si dedica all’insegnamento con specifici riferimenti alla tecnica vocale.
Chiara Pavoni ci dice di essere impegnata a realizzare le condizioni per concretizzare un evento ad Ischia durante il quale potremo assistere ad un concerto di Rezarta Dyrmyshi.
Al termine del concerto di maggio, Rezarta Dyrmyshi ha rilasciato questa breve intervista a Chiara Pavoni.
D: -“Ti era mai capitato di cantare dei testi poetici su musica contemporanea?”
R: -“Allora, mi è capitato di fare dei concerti su testi scritti da poeti e da scrittori, ma di musica contemporanea, no. Non di questo genere diciamo”.
D: -“Quindi…”
R: -” Musica contemporanea, sì, ho cantato, ma non di questo genere, non con una precisa impronta poetica.”
D: -“Progetti per il tuo futuro?”
R: -“Ultimamente abbiano deciso di fare un gruppetto. Siamo noi tre…. e quindi ci piacerebbe fare un bel progetto insieme con una bellissima musica che spazi dall’opera classica al musicol al pop lirico”
D-“Bene, allora chiudiamo il concerto dandoci un ambizioso appuntamento: andremo tutte a Ischia!”
R:-“Magnifica idea alla quale io aderisco con entusiasmo!”
Questo è il testo scritto da Bruno Mancini per la musica di Roberto Prandin cantata da Rezarta Dyrmyshi
TRA EUTANASIA E GHIGLIOTTINA
Tra eutanasia e ghigliottina,
le mie sbizzarrite molecole,
tra sortilegi
avvenenti attese
improbe rincorse nella nebbia
oppure disincanti
monotone certezze
tranquille soste sulle spiagge,
le mie sfavillanti molecole,
hanno fermato il tempo all’improvviso.
E così sia.
Il Vecchio Ovile
Durante l’ìndimenticabile serata, a Pontinia l’8 agosto 2021 con tre veri “eroi” del popolo italiano ossia il dott. Mariano Amici, l’avv. Edoardo Polacco, e la scrittrice Ornella Mariani Forni, ricordi indimenticabili toccano il mio cuore vedendo i prati in fiore e l’accoglienza di amore della civiltà contadina, della folla che geme per i soprrusi dell’elite miliardaria che vuole ridurre l’umanità da otto miliardi a meno di un miliardo entro il 2030.
Rispolvero nel mio cuore i ricordi della mia infanzia, figlia di contadini dell’Agro Pontino, e i miei studi sulla storia dell’agricoltura.
L’agricoltura nasce circa diecimila anni fa, insieme all’uomo della preistoria che, da nomade e cacciatore, diventa stabile coltivatore di semi e di addomesticamento di animali selvatici come cani, ovini, suini, buoi e mucche, pollame.
Consuma latte come bevanda e lo trasforma in formaggi, latticini e burro.
Conserva carne, pesce, frutta e legumi in inverno sotto la neve, oppure e affumicandoli, e utilizza il sale e l’essicazione durante i mesi caldi.
L’uomo utilizza strumenti di lavoro ricavati dal legno, dalle ossa degli animali, dalla sabbia levigata.
Costruisce zappe, falci, asce, macine.
Durante l’invasione barbarica e con la caduta dell’impero romano le ville romane vengono distrutte e i sopravvissuti sviluppano l’ortocultura.
Nell’anno mille gli arabi sviluppano l’agricoltura con la sostituzione dei cavalli ai buoi, coltivazione di riso, agrumi, canna da zucchero, pistacchio, spinacio.
Uso della rotazione triennale cioè anno di coltivazione e due anni di pascolo.
Nel secolo XVIII si sviluppa la rivoluzione agraria e si utilizza il vaccino del vaiolo.
Cambiamenti al posto del maggese, si semina il foraggio (erba medica) intensificando l’allevamento domestico di ovini, suini, bovini, e si utilizza come fertilizzante il letame.
La rivoluzione industriale nasce nella seconda metà del’700 con l’introduzione della spoletta volante e delle macchine a vapore, utilizzando i combustibili fossili.
La seconda rivoluzione industriale a partire del 1870 con l’introduzione dell’elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio.
terza rivoluzione industriale inizia a partire dal 1970 con l’introduzione dell’informatica, dell’elettronica e delle telecomunicazione e con il cambiamento totale culturale e sociale.
Ora, energia atomica, serre agricole, produzione OGM, diserbanti che inquinano le falde acquifere e riducono la fertilità dei terreni.
Problemi ambientali e catastrofi ambientali con l’eliminazione graduale dei polmoni terrestri come l’eliminazione della Foresta Amazzonica, con l’allevamento intensivo e con lo sviluppo delle zoonosi.
Le zoonosi sono infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo, ad esempio attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti.
Sviluppo sempre più prepotente e dispotico delle imprese multinazionali farmaceutiche, informatiche, elettroniche, eliminazione della privacy e dei diritti umani.
Chi vuole rimanere inerte senza lottare per contrastare tali violenze contro la natura, e contro l’Umanità?
Angela Maria Tiberi
Angela Maria Tiberi, poetessa, è Presidente sede operativa Nazione Italia per conto dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Il Dispari 20210920 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210920
Michela Zanarella intervista Bruno Mancini. Era il 2011
Bruno Mancini
è l’ideatore del progetto culturale “LENOIS”, le nostre isole. è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia dall’età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Apostrofando lo incontra per un’intervista.
D- Bruno Mancini, scrittore, poeta, ideatore del progetto “LENOIS”, le nostre isole. Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della scrittura?
R- Praticamente potrei affermare che siamo nati insieme!Credo che le primissime esternazioni poetiche io le abbia espresse fin da piccolissimo ed è cronaca che sapessi usare la penna in età prescolare, tanto che i dirigenti scolastici consentirono che i miei genitori m’iscrivessero direttamente alla seconda elementare, pur non avendo ancora l’età sufficiente nemmeno per l’iscrizione alla prima classe: morale della favola pur essendo stato promosso all’esame di quinta elementare non fui ammesso alla scuola media per carenza di età!Burocrazia italiana volle che restassi… un anno fermo!Qualche anno fa ho ritrovato in un vecchio diario del 1956 un mio componimento poetico che ho inserito nella raccolta “La sagra del peccato”, con il titolo “La mia prima poesia”.Poi, nel corso degli anni, ho avvicinato culturalmente stili e personaggi artistici di vario spessore, restando sempre attento a percepire quanto d’innovativo esprimessero.In alcuni momenti ho avuto delle pseudo dipendenze culturali da poeti come Quasimodo o da scrittori come Proust o Kundera.Posso ricordare, nostalgicamente, le lunghe giornate bolognesi che passavo a leggere ed a scrivere, nella Biblioteca dell’Archiginnasio negli anni 1963-4 (quindi ben prima del ’68!), tra le manifestazioni pacifiste ispirate da Danilo Dolci e dal Movimento nonviolento per la pace animato da Pietro Pinna (con relative fughe in seguito alle cariche della polizia), e le riunioni di amici affamati di Arte, di Libertà e di Diritti Civili.
D- So di una recente collaborazione nata con il settimanale “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio. Ci vuoi parlare di come verrà gestita la rubrica culturale?
R- La decisione della nostra partecipazione redazionale a “Il Dispari” è troppo recente per consentirci di approntare fin da ora un’impostazione definitiva della pagina, tuttavia alcuni punti fermi sono stati ben individuati e si tratta di:
1) “La Poesia della settimana”.
Rubrica in cui Roberta Panizza, Direttrice Artistica di LENOIS, intende suggerire ai lettori de Il Dispari esempi, lei dice, “a mio giudizio significativi di poesia dei giorni nostri. Versi che, facendo ampio uso delle potenzialità della parola e delle figure retoriche, riescano ad uscire dalla bidimensionalità della lingua parlata e colloquiale e a toccare sfere e piani della comunicazione che solo la poesia può esprimere. Le poesie che di settimana in settimana leggerete tra queste pagine proverranno principalmente dal web, luogo prescelto da molti autori per esporre la propria arte”.Sarà dato spazio, e ciò vale anche per tutte le altre forme artistiche che proporremo, preferibilmente, a poesie che con la pubblicazione su Il Dispari vedranno per la prima volta una loro diffusione cartacea.Il Dispari e LENOIS desiderano, infatti, dare visibilità a tutti gli Artisti meritevoli, ma snobbati dalle lobby editoriali e commerciali importanti che amano andare sul sicuro pubblicando solo big.
2) “L’immagine della settimana”.
Le immagini che ammirerete in questo spazio saranno selezionate dalla pittrice Nunzia Zambardi, certamente già ben nota alla gran parte dei lettori del settimanale, e saranno opere pittoriche o scatti fotografici che ritraggano squarci di vita ischitana, proposti da artisti anche non locali locali, utilizzando qualsiasi tecnica riproduttiva, purché esse riescano a comunicare emozioni.Anche in questo caso privilegeremo opere inedite.
3) “Personaggi e celebrazioni”.
Alberto Liguoro, scrittore -giornalista porterà alla nostra attenzione storie e aneddoti relativi ai mille e mille personaggi famosi che nei secoli hanno scelto l’isola d’Ischia come località adatta allo sviluppo delle loro ispirazioni oppure come meta per vacanze e relax.
4) “La musica ed Ischia”.
Affidata alla straordinaria competenza di Luciano Somma, vorrà miscelare ricordi e prospettive future della più popolare tra le arti, spaziando tra le innumerevoli sfaccettature offerte da personaggi e spartiti ispirati all’isola d’Ischia.
5) “Nunzia Binetti”.
Poetessa e collaboratrice del network Vivicentro.org, oltre a spaziare praticamente in tutti i campi artistici con l’acume delle sue analisi critiche, sarà la coordinatrice del pool di Pionieri impegnati quali Opinionisti nello scrivere recensioni, interviste, commenti e presentazioni ecc.
D- Qualche anticipazione sui prossimi impegni culturali?
R- Nel mio album dei ricordi trovo una fotografia dei primi anni sessanta, scattata nel salone dell’Hotel Jolly, che mi vede declamare versi tratti dalla prima Antologia “Poeti e Novellieri di oggi e di domani” della quale feci parte con tre o quattro liriche.Era quello uno dei tanti incontri letterari che proponevo, nemmeno ventenne, agli amici cultori della Poesia.Come a volte accade, in seguito e per un lunghissimo periodo, il lavoro e la famiglia mi hanno impegnato in maniera totale, fin quando, alcuni anni fa, ho trovato il tempo per sistemare le varie “cose” che avevo scritto nel corso degli anni.
Sedici volumi tra poesie e racconti.
Ciò non è bastato a calmare la mia voglia di confronto con il giudizio dei lettori, e da questa insoddisfazione è scaturita in me, con molta semplicità, l’idea di riproporre “Serate di Letture” ovunque sia possibile.In tale intenzione si inseriscono non solo una serie di eventi che proporremo (ricalcando le orme che negli anni passati hanno visto protagonisti i nostri Pionieri) in prestigiosi alberghi ed in strutture culturali tipo musei e biblioteche, ma stiamo studiando anche, ad esempio, alcune modalità di diversificazione del nuovo prodotto antologico (titolo provvisorio ANT 5 LENOIS), in modo da ampliare il target finale e sfruttare al meglio le sinergie con settori non direttamente correlati col nostro mondo; e poi pensiamo, per dirne una, ad antologie create ad hoc per l’esposizione e la vendita in strutture turistiche, ricche di informazioni utili per i visitatori ed eccellenti vettori della nostra cultura e delle opere dei nostri artisti.Stiamo costruendo, e siamo già a buon punto, una rete interregionale di personalità vicine a “LENOIS” in modo da estendere il nostro raggio d’azione all’intero paese. Stiamo costruendo, lentamente ma decisamente, una vera e propria rete distributiva indipendente, su modello di quanto accade in realtà ben più consolidate della nostra, in modo da far giungere autonomamente il prodotto praticamente ovunque.Stiamo realizzando alcuni format televisivi e radiofonici tramite cui saremo in grado di trasmettere i nostri contenuti a livello multimediale, grazie anche all’appoggio di preziosissimi partner quali Vivicentro – Poesia e dintorni – Italia della Cultura – Radioinvisibili – Livestream ecc.Utilizzare le dirette online per documentare i nostri eventi… e poi pare, ma lo dico con tutta la prudenza possibile, che una importante emittente televisiva abbia intenzione di inserire nel suo palinsesto una specifica rubrica culturale di circa 30 minuti settimanali della quale ci sarebbe affidata la redazione.Infine, stiamo lavorando ad un progetto che vedrà la luce non prima del 2013 e che sarà il punto di arrivo di tutto questo lungo viaggio.Punto di arrivo sì, ma tale da darà il senso, una volta e per sempre, alla premessa con la quale ho iniziato anche questa intervista; posizionare la poesia sul palco di primo piano che le compete nell’attuale società italiana.Sarà una vera e propria rivoluzione culturale proposta nella certezza che Ischia è, e sarà sempre isola di sogni e di emozioni, di gioiosa follia e di magia.Un’isola, in definitiva, di poesia.
Michela Zanarella
Michela Zanarella
è nata a Cittadella nel1980.
Ha conseguito il diploma di perito aziendale e corrispondenza in lingue estere.
Inizia a scrivere poesie nel 2004 e scopre un talento naturale nella espressione della vita in versi.
Ottiene parecchi premi a livello nazionale.
Fino al 2011 ha pubblicato tre libri: “Credo” ed. MeEdusa, “Risvegli” ed. Nuovi Poeti, “Vita, infinito, Paradisi” ed. Stravagario.
Suoi articoli sono presenti su quotidiani quali il Mattino di Padova, il Gazzettino di Padova, il Padova, la voce dei Berici.
Ha partecipato alla trasmissione televisiva “Poeti e Poesia” di Elio Pecora su Televita, a Roma.
Il Dispari 20210913 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210913
Maria Letizia De Berardinis, nuova amica dei progetti culturali Made in Ischia
Il concerto organizzato dall’Attrice e Regista Chiara Pavoni, nella sua funzione di Presidente di Sede operativa dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, che si è volto, alla fine del mese di maggio nella splendida location romana “Interno 4”, per rendere omaggio alle musiche composte dal maestro Roberto Prandin su testi di Bruno Mancini, ha visto la partecipazione di tre brave e belle cantanti di musica classica accompagnate dalla pianista Giovanna Santoro.
Dell’intero concerto è stato realizzato un video disponibile sul Youtube al link
https://youtu.be/-FPmZf59hjM
Abbiamo avuto modo nelle scorse settimane di presentarvi la soprano Lorena Sarra, mentre oggi richiamiamo la vostra attenzione verso la soprano Maria Letizia De Berardinis che nel concerto ha cantato, in prima esecuzione mondiale, il brano musicale “Quanno” che Roberto Prandin ha scritto su testo di Bruno Mancini tradotto in napoletano da Luciano Somma.
Maria Letizia De Berardinis, nata a Roma nel 1961, giovanissima, inizia a studiare privatamente il violino con il maestro Antonio Testoni, per poi proseguire con gli eccellenti insegnanti Mina Raimondi, Monserrat Serveras, Domini Marco, arrivando fino all’VIII° corso.
Parallelamente inizia lo studio del canto lirico completando il corso inferiore presso il Conservatorio “Licinio Refice“ di Frosinone, proseguendo lo studio con gli eccellenti maestri Silvano Muratore e Oto Noriko tramite i cui insegnamenti, approfondirà l’aspetto tecnico vocale con un metodo completamente nuovo, straordinario e molto distante da quello convenzionale.
Ciò la porterà, con convincimento, ad allontanarsi definitivamente dal mondo scolastico musicale accademico.
Nel 1998 inizia a svolgere un’intensa attività concertistica come cantante solista (soprano), dedicandosi al repertorio operistico e in particolare a quello di musica da camera, sia in ambito sacro sia in quello profano, a partire dal Seicento fino al Novecento.
A Roma, ha cantato in molte importanti sale (Baldini), chiese (Santa Maria in Montesanto o “Chiesa degli Artisti“), Associazioni (Istituzione Musicale Abruzzese e Associazione degli Umbri), teatri (Agorà), musei (Delle Arti e Tradizioni Popolari e Museo Barracco), istituti e scuole (Lezioni – Concerto) e in occasione di varie manifestazioni musicali (16° Novembre Musicale anno 2002 “Itinerario Verdiano“ – Sala Convegni di Ciampino in occasione della Festa di Santa Cecilia, Theleton).
Come solista e nel Duo Convocalis, con il baritono Roberto Bisconti, nel 2009 ha aperto la stagione di Musica da Camera di Ronciglione.
Nel 2011 ha cantato nel concerto operistico “Cantare il Settecento” nella sala Nardini di Capranica, e ha cantato nel concerto “Cuore Napoletano” (interamente dedicato alla storia della canzone napoletana) nella sala Regia del Palazzo dei Priori del Comune di Viterbo.
Nel 2012 ha cantato come solista (voce e chitarra) per l’Associazione artistico letteraria “Il leggio sul mare” di Roma.
2014 ha partecipato, a Roma, al III° Concorso internazionale di musica da camera “Note sul Mare” organizzato dall’Associazione Culturale “Arte del Suonare” di Maria Luisa Neri, ottenendo il primo premio con votazione 100/100.
Fa anche parte, in qualità di voce solista, della formazione musicale rinascimentale e barocca Ensemble Convocalis con la quale ha partecipato, il 26 marzo 2017, nella Chiesa della Visitazione a Bracciano con il patrocinio del Comune, al concerto di Musica Barocca. Concerto poi replicato nella Chiesa di S. Francesco del Comune di Sutri.
Nel 2017 ha partecipato, sempre come voce solista, al concerto di musica da camera e operistica del XVII del Totti Vocal Ensemble “Affetti Perfetti“ nella Chiesa di S. Rosa da Viterbo di Roma.
Ancora nel 2017, per “I Concerti della Città di Scandicci“, ha cantato, nella sala Consiliare “Orazio Barbieri“ del Comune di Scandicci, sei arie operistiche: dalla Boheme, dalla Tosca, dalla Butterfly, dalla Rondine, dal Gianni Schicchi e dalla Turandot di Giacomo Puccini.
Nel 2018 partecipa come voce solista, con il Coro Jubilate Deo di Roma, diretto dal M° Alfredo Totti, al concerto di Natale Rorate Coeli tenutosi a Roma nella Chiesa di S. Maria in portico Campitelli.
Nel 2019 esegue lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi come soprano solista insieme al controtenore Mario Bassani e all’orchestra da camera “Gli Arcadi“ diretta dal M° Massimo Munari.
Attualmente fa parte del coro Cima e Massenzio di Ronciglione, sia come corista sia come voce solista.
Con la suddetta corale svolge anche attività concertistica con il proprio Duo Convocalis.
Chiara Pavoni ci dice di essere impegnata a realizzare le condizioni per concretizzare un evento ad Ischia durante il quale potremo assistere ad un concerto di Maria Letizia De Berardinis.
Al termine del concerto di maggio, Maria Letizia De Berardinis ha rilasciato questa breve intervista a Chiara Pavoni.
D: -“Cos’è per te la musica e perché hai deciso di diventare cantante?”
R: -“Io, in realtà, è una cosa che non ho deciso. Io sono nata cantante…”
D: -“Quindi invece di fare il primo vagito ha fatto ohoh…”
R: -“Sì, praticamente avevo tre anni, mia madre aveva una sartoria, io trovavo gli straccetti per terra, li mettevo addosso, andavo fuori e cantavo.
Quindi io sono nata per il canto e dico sempre che ho cantato anche nella mia precedente vita.
E il discorso della poesia… io leggo una poesia al giorno perché credo che la poesia sia qualcosa di molto formativo, anche se oggi la poesia non trova spazio, così come del resto tutta l’arte in generale.
Amo molto la pittura. Mi diletto. Però io amo un po’ tutta l’arte.
Il canto è qualcosa che, in particolare, io sento molto, lo sento fisicamente. Quando sto male, quando ho momenti brutti canto.”
D-“Bene, allora chiudiamo il concerto dandoci un ambizioso appuntamento: andremo tutte a Ischia!”
R:-“Magnifica idea alla quale io aderisco con entusiasmo!”
Questo è il testo scritto da Bruno Mancini (tradotto in napoletano da Luciano Somma) per la musica di Roberto Prandin cantata da Maria Letizia De Berardinis
QUANNO
Quanno chest’ora
‘e primma matina griggia
appicciarrà
spèrcianno all’uocchie tuoje
quanno ‘e palumme
farranno ‘ammore
int’’o nivo deserto
e tu trapassarraje
int’’o ggelo ‘e chesta vita scura
quanno ‘e mmane meje, ‘e ddete
nun mangiarranno cchiù ll’aria
inutilmente suppliccanno
ammore ammore…
Gianluigi Filippini, in arte Janfilip, è a Ischia
Il Dispari 20210913 – Redazione culturale DILA
L’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA e la Redazione di questa pagina sono lieti di dare un cordiale benvenuto all’artista Gianluigi Filippini in arte Janfilip, pittore di valenza internazionale che ha reso disponibile la sua opere “Parnaso” per la copertina dell’Antologia “Arte Altrove” (edita da IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi – ISBN 978024456782) associata al premio internazionale Otto milioni, Made in Ischia, nato dieci anni fa dalla collaborazione di Bruno Mancini con l’Istituto Agostino Lauro.
Jeanfilip, infatti è a Forio per una lunga vacanza con la famiglie e con una coppia di amici, attratto dal desiderio di conoscere i luoghi e le atmosfere che sono state determinanti nella ideazione dell’antologia “Arte Altrove” secondo il racconto che gli è stato illustrato dagli autori incontrati a Milano in occasione dell’evento DILA inserito nel palinsesto della rassegna internazionale del libro e del lettore “BookCity 2018”.
Una sua opera inedita è entrata a far parte della antologia di prossima pubblicazione “Decima Edizione” edita da DILA.
Gianluigi Filippini,
in arte Jeanfilip, vive e lavora in provincia di Milano dove, negli anni 1985-1991, ha frequentato la scuola d’arte “Accademia Nania”.
Nelle sue opere, la linea e il colore sono gli assoluti protagonisti: la linea è alternata e dinamica, il colore viene espresso nei cromatismi più vari.
Alle classiche tele, predilige supporti diversi, come plexiglas, legno e vecchie porte.
Ha esposto in numerose Gallerie, non soltanto in Italia, ma in varie nazioni del mondo.
Secondo Jeanfilip, le parole e i concetti si riducono a semplici twitt i cui algoritmi, sono “subdoli trascinatori di masse verso la più anonima mercificazione.
Solo attivando le nostre coscienze a farsi stendardi di libertà riusciremo ad uscire dalla falsa musica del Dio Apollo moderno, e saremo abili a smettere di essere solo vittime indotte a trasformarsi in nuova linfa per nuovi e vecchi mercanti.”