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Il Dispari 20210419 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210419
Così e così
Paura per questa faccia bianca.
Amore per questi segni scuri su di lei.
Non ora che la consuetudine dei nostri incontri scandisce notti e giorni con tenerezze ed assuefazioni, non ora che i graffi sono diventati tocchi leggeri, morbidi.
Ci guardiamo un istante, e già sappiamo tutto: cosa fare e cosa fatto, per adempiere ciascuno al proprio compito.
Mi tolgo l’anello, allento il nodo alla cravatta, pongo la giacca sulla spalliera della solita sedia, vuoto le tasche, ti avvicino, e so che mi chiedi di cambiare le luci: accenderne una, spegnerne un’altra, trovare la giusta ombra per il braccio della lampada verde a coppa.
Devo lavare le mani, rimettere in ordine barba e capelli, poi posso toccarti.
Eri in attesa paziente, da ore, in una casa indaffarata, lasciando che i malumori e le allegrie, le ansie, le risa, i gridi, gli sbuffi e tutti ti avvolgessero senza impegnarti, senza cambiare di una virgola la tua serenità.
Come una biglia di vetro colorato in un boccale pieno.
Chiudo la porta e finalmente posso avvicinarti, ti guardo e sai che ti chiedo il sogno più bello, la linfa per la passione, le voglie, le inquietudini, i pudori, le trasgressioni più intime, inespresse, che vengono da sempre.
Ti chiedo l’anima del mondo, né poco né molto: l’anima del mondo.
Non sempre accade, perché a volte ci distoglie il palpitare di un peschereccio, a volte un’ansia di azioni perdute, a volte un vuoto stanco, pur sempre, senza l’angoscia di giovane amante impotente.
Stasera è un giorno diverso: altro tremore rallenta l’inizio del rito, altra eccitazione mi preme dal ventre alla bocca.
Scelgo con cura un disco di antichi ricordi.
Un semplice inchino, ti smuovo, ti abbraccio, e chiudo gli occhi in un ballo quasi immobile.
Da quanti anni non balliamo più!
Ti lasci dondolare, così che il fresco del volto privo di trucco, quasi in un bacio, mi sfiori.
Senza parole stappo il rosso migliore, una goccia ti bagna.
Lascio che asciughi da sola e sempre tenendoti per mano ti adagio sul letto.
“Farfalla ti voglio, farfalla con me.”
Lo disse l’Anima, ricordi?
Era l’estate più calda degli ultimi anni, il basolato di pietre laviche impolverato assorbiva odori e luci.
-“Ci invitano al Tempio.”
Rendere pubblico l’intimo, sposarci.
Non allora che per notti insonni disegnavamo futuri incerti per storie irreali, fantastiche, non nostre.
Oggi, è speciale, oggi, mentre la nebbia assale stanchi riflessi, ed occhi distratti scambiano il vero con l’ombra, e non basta una corsa per un po’ di calore, ma occorre un fuoco.
-“Maestri attendono al Tempio per unirci col sigillo della nostra cultura.”
Presentarci a mitici emblemi per un valore, a chiedere il placet per un destino di eletti, in un concorso di storie poetiche.
Lo so, vorresti restare in silenzio ad aspettare un altro giorno, un altro ancora con me, solo.
Proteggi la tua semplicità di affetti, statici, primitivi, e intanto una sottile ansia ti inonda di fascino.
Vorresti chiedermi riposo, ma, senza accorgertene, scegli il vestito più bello, acconci le pieghe, aggiungi collari di perle.
Paura di perdermi.
La stessa che avevi quando l’estate, abbandonato il nostro mare e il nostro cielo, mancò l’incontro con un amore appassionato.
Sei quasi pronta: bellissima.
Mi fermi le dita, mi chiedi:
-“Lo vuoi?”
Rispondo di sì.
Potresti ancora incatenare per sempre la conquista del tempo della nostra età.
Fino ad avermi in te completo, smaterializzato, assente, inutile, fatto pensiero.
Mi doni la favola.
Accetti l’idolo.
Ti sposti leggera, ambigua intrigante, stupendamente altera.
Immedesimarci nella vita e nella storia, nei sentimenti, nei delitti, nelle coscienze, nelle volontà, nei luoghi, nei vuoti, nei pensieri, non nostri, a volte retorici, allegorici, falsi, con inganni di ubiquità, di polifonia, di molteplicità esistenziali… contro il nostro banale: ecco la sfida!
La goccia si è estesa. Fino a colorare il tuo pallore.
Ti mostra arrossita mentre più vicina, come bocca che sfiora i capelli, in un sussurro:
-“Andiamo.”
Come mai prima sensuale e seducente, all’improvviso, mi appari nuova, spogliata, vibrante, completamente nuda, affascinante per ingenua verginità.
Acconcio il cuscino –mi scivoli sul petto-, spengo la luce del letto -sei tenera e calda-, poso la penna -il nostro silenzio è completo-, e chiudo gli occhi.
Paura per questi segni scuri su di lei.
Tu, candida carta; io, scrittore di noi.
A UN UOMO – IN MEMORIA DI GIOVANNI ROTUNNO
DI LUCIA FUSCO
Conosciamo i versi dei sublimi poeti dai libri di scuola o dalle parole d’amore delle canzoni.
Le parole immortali accompagnano la vita e rendono più bello il cammino.
Io ho avuto la Grazia di conoscere di persona un poeta, un uomo mite, gentile, che ha scritto una poesia per me: Giovanni Rotunno.
Regalava i suoi libri:”Ai ragazzi di ogni dove con amorevole comprensione, perché traggano motivi per fare propri i valori etici della vita e il rispetto della natura”, dedicando versi anche per gli animali: “Non c’è uomo per me / che mi faccia le coccole / e mi riempia la ciotola di cibo… …Ma che ti costa / accarezzarmi una sola volta? / ed io ti adoro / da qui all’eternità (Fammi una carezza)”.
Intenso e generoso, invitava i ricchi ad aprire i palazzi e il cuore, ha lasciato un grande vuoto in tutta la comunità che lo ha stimato e amato.
Ha pubblicato antologie, anche in inglese,vincendo diversi premi letterari: “Pensieri” nel 2005, “Thoughts”, nel 2007, “Pensieri 2” con traduzione in inglese, nel 2008, “Le parole della mia vita”, “Parole della mia vita 2”, “Pensieri di un ottuagenario” del 2015 e “Pensieri” del 2018.
Aveva 89 anni ma un cuore giovane.
Campano di San Donato di Carinola, Maresciallo dell’Aeronautica, rimasto a Latina Scalo in pensione.
In questo territorio con un gruppo di artisti aveva creato una famiglia unita dalla bellezza e dalla cultura.
Protagonista di tanti incontri culturali, al Circolo Cittadino di Latina, nei Teatri e nelle Piazze della provincia, molti presso la Trattoria da Elena a Sermoneta in momenti di convivialità, musica e poesia, alcuni della Delegazione per il Lazio dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e di altre Associazioni nazionali e internazionali, declamava i suoi “pensieri”, con spirito di affetto ed eternità agli amici e alle belle signore.
Angela Maria Tiberi, Presidente Delegato Italia DIlA, sorella, amica, musa, lo ricorda a due anni dalla sua morte con un quaderno poetico “A UN UOMO”, Vitale Edizioni, 2021: amici, complici, fratelli.
Insieme ai suoi nipotini Vincenzo e Mirko, dei quali è stato nonno d’adozione e alla scrittrice Assunta Gneo lo hanno accompagnato negli ultimi tempi, quando, bisognoso di cure e medicine, è stato ricoverato a Villa Silvana a Cisterna.
Giovanni Rotunno aveva apprezzato il video a lui dedicato da Bruno Mancini, e poi si era spento, dimenticando il suo poetare, avvicinandosi agli angeli.
La medaglia di Cavaliere della Repubblicaper le sue qualità umane, professionali, insieme ai suoi libri, lo ha accompagnato in Paradiso.
L’IC Foscolo di Sparanise gli ha dedicato una lapide alla memoria.
Giovanni visitava spesso la terra campana, ne ricordava i luoghi, la campagna, le tradizioni, la giovinezza, le radici, gli affetti.
Tanti gli amici che hanno apprezzato il lavoro di Angela Maria Tiberi oltre a quelli già citati: eccone solo alcuni… Pietrantonio Di Lucia, Pierluigi Coggio, Flora Rucco, Ugo De Angelis, Salvatore della tipografia di Lt Scalo, Milena Petrarca, Mafalda Cantarelli, Geltrude Nardelli, Manuela Ranaldi, Liga Lapinska, Sabrina Fardello, Vittorio Bertolaccini, Rosa della Corte, Enrica Macconi Martinelli, Dante Ceccarini, Sonia Testa, Michelangelo Angrisani, Cecilia Salaices, Fiorella Mancini, Paolo Mesolella, Roberta Cappuccilli e la Corale di Sant’Anna.
Nella foto scattata al MAP (Museo dell’Agro Pontino) a Pontinia durante un incontro di arte cultura e amicizia, sono riconoscibili (in prima fila da sinistra a destra) Manuela Ranaldi, Raffaele Greco, Milena Petrarca, Giovanni Rotunno, Lucia Fusco, Rosalba Maldera, Angela Maria Tiberi, Lina Savone Villa, e poi dietro un signore non identificato e Angelino Malandruccolo.
Il Dispari 20210412 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210412
Origine differente ma identico risultato
Il brano che propongo oggi, tratto dal mio racconto “La notizia virgola, la condanna punto” – inserito nel volume secondo della serie “Per Aurora”, scritto alla fine degli anni ’80 -, è di palese attualità anche se l’origine della riflessione in esso descritta (l’automatizzazione dei processi produttivi) è totalmente differente da quella odierna (la pandemia) che in questi mesi sta portando gran parte del popolo italiano alle identiche conclusioni.
Il personaggio descritto è effettivamente vissuto sulla nostra isola d’Ischia, godendo di una notevole notorietà.
Dal Racconto “La notizia virgola, la condanna punto”
Edoardo:
-«Durante gli anni a cavallo del 1960, l’uomo più conosciuto in tutte le contrade dell’isola non era governato da abitudini, nel senso che non veniva posseduto da azioni ripetitive incontrollate.
Certamente era consuetudinario, totalmente, ma sempre in quanto poteva vantarsi di aver costruito razionalmente quel tipo di comportamento.»
Edith: -«Metodico abitudinario.»
Edoardo: -«Per non dimenticare le chiavi di casa, non lasciare il tempo alla pietanza di scuocersi, per ricordare le scadenze dei pagamenti, i santi ed i compleanni, per passare dall’uscio al letto la notte, dal letto al bagno la mattina (il pomeriggio e la sera riti adeguati), per trovare il libro il disco la penna la cravatta i calzini il numero di telefono del petulante sconosciuto, e poi dormire su un lato, sedere in un modo, guardare parlare pensare, finanche pensare, tutto veniva snocciolato dalla costruzione programmata che lui aveva preteso di organizzare.
Quando si accorse che aveva acceso una sigaretta (ne fumava quaranta al giorno) senza esserne cosciente, smise di fumare.
Ad un amico francese scrisse di non poter accettare che una sigaretta entrasse nella sua vita senza un avallo proveniente da una sua decisione.»
Tom: -«L’amico ribatté “Ma cosa dici! Fumare è un vizio”.»
Edoardo: -«E lui rispose: “Ed io lo uccido”.
I suoi standard ripetitivi erano coccolati, difesi, abbelliti, dichiarati.
Prodotti geniali di un assoluto epicureismo.
Come un orologio svizzero giapponese robotizzato satellitare della generazione che verrà, super garantito, iper indistruttibile, solennemente perfetto.»
Edith: -«Guarda che… »
Tom: -«Sì lo so.»
Edith: -«Vorrei che tu…»
Tom: -«Già fatto.»
Edith: -«Mi passi il bicchiere?»
Tom: -«Quale dei due?»
Edoardo: -«Provate ad invertire, andava dicendo, il senso di apertura e chiusura del frigorifero che avete da dieci anni, cambiate posto all’interruttore della luce nell’ingresso della vostra casa, modificate la posizione dei numeri sul disco telefonico, fate un esperimento, e poi ditemi per quante migliaia di volte vi sarete comportati come se non ci fossero stati cambiamenti.
Quasi sradicherete con un colpo la cerniera del caro vecchio frigo, riempirete di manate la parete ormai vedova dell’interruttore, cercherete di parlare con Bruno Mancini sulla linea telefonica riservata della donna più inchiappettabile secondo gli italiani.»
Tom: -«Ed aveva ragione.»
Edoardo: -«Fino a quando la sua mente, assolutamente mai distratta da attività lavorative e comunque neppure da quotidiane necessità di sopravvivenza, ebbe un parto che lui, per gli amici Scisciò, paragonò ad un miracolo.
E come tale voleva gridarlo al mondo intero.»
Tom: -«Scisciò nel ricordo di due suoi contemporanei veniva chiamato Scisciotto.»
Edoardo: -«Scisciò Scisciotto non era fesso.
Sappiamo per certo che in quel tempo si era già allenato a pensare, e forte della nuova abitudine che chiamava cogito, trascorse un quarto della vita, per lui breve, a decidere se rendere urbi et orbi manifesta la gestazione mentale (ricevendone i dovuti applausi e complimenti), oppure se organizzarsi in maniera tale da consentire che il miracolo fosse comprensibile, misterioso ma non troppo, cioè sfruttabile.
Naturalmente a totale beneficio di sé veggente profeta mago cartomante astrologo, paragonabile a Fidel Bud Cri Hit XIV – XII – VIII Greg Pio Giov Ma Maome, oltre che dei suoi aventi causa: pastorelli e pastori d’Abruzzo e Molise che ogni anno percorrevano due volte la dorsale Appenninica con i loro greggi.»
Tom: -«L’uomo è un animale di abitudini e la sua più grande abitudine è quella di lavorare.» Edoardo: -«Lavorare, lavorare diciotto ore il giorno.
Sono trascorsi poco più di duecento anni dall’epoca degli schiavi dell’America pre-rivoluzionaria. Quando arrivarono le lotte di classe diventarono dieci ore.
Ora otto ore e quaranta, vero?
Falso?
Scisciò viaggiava nel mondo al tempo delle canzoni di Gino (sapore di sale, il cielo in una stanza), il giorno in cui fu illuminato dalla risposta al suo dilemma… »
Tom: -«… se le dodici ore sono diventate otto e quaranta, domani con le nuove tecnologie potrebbero ridursi a trenta per settimana e forse se un inquilino importante di Londra lo richiedesse, forse, anche a meno.»
Edoardo: -«Un veggente, un indovino.
La birra è finita, concludi con i suoi pensieri.»
Edith: -«L’uomo è un animale di abitudini e la sua più grande abitudine è lavorare, lavorare, lavorare.
Toglietegli il lavoro e non saprà più come comportarsi, cosa fare, perché esistere.
Quasi aprisse il frigo dalla parte sbagliata.
Boccheggiante in apnea.
Quindi io, che non ho mai lavorato, prenderò posto su un balcone di Piazza Venezia ed alla folla oceanica osannante, confermerò la già sussurrata notizia della mia disponibilità.
Pronto ad istruirli, inquadrarli, gerarchizzarli, come un missionario, forte della cultura delle mie esperienze a governare le abitudini, e, in particolare, con la inattaccabile verità della mia assoluta adattabilità a vivere senza lavorare.
Allora sì, senza dubbio, tutti coloro che avevano gridato con rabbia “Vogliamo lavorare vogliamo lavorare”, mi acclameranno portandomi in trionfo.
Come il loro Re Custode Balia Allenatore Imperatore Comandante Duce!
Che voglio, un titolo una medaglia un tesoro un impero un esercito pronto a duellare morire sacrificarsi samurai donne prone e maschi incazzati… ?
AVRO’ TUTTO.»
Edoardo: -«Complimenti per aver ripetuto il suo pensiero tutto in un fiato.
Comunque, un terribile giorno, sbalordito, capì di essere incompleto.»
Edith: -«Si sentì privo di lavoro gratificante?»
Tom: -«Gli mancava una medaglia?»
Edith: -«Voleva un figlio?»
Edoardo: -«Ormai era quasi calvo, la vista indebolita gli concedeva a stento di leggere i giornali, aveva smesso di scazzottarsi con invadenti e rompicoglioni, non fumava, non beveva, non inseguiva sottane, per scelta, per abitudine.»
Tom: -«Abitudine voluta.»
Edith: -«Allora?»
Edoardo: -«Allora aveva dolorosamente compreso che nonostante tutti gli sforzi (ormai erano decenni che ci provava), neppure usando la super tecnica più raffinata della super benzina da formula uno che trascinava nel bagagliaio delle sue esperienze, mai avrebbe potuto rendere perfettamente organizzata ogni parte della sua vita.»
Edith: -«Infatti, gli sarebbe mancata in ogni caso l’abitudine del sogno, perché i sogni, quelli veri, non si possono governare.»
TWITTERONE dalla Lettonia
Helena Komarova ha ricevuto in dono da Liga Sarah Lapinska alcune antologie Made in IschiaLiga Sarah Lapinska
ci presenta così Helena Komarova ritratta in una foto con una dalle nostre antologie “Penne Note Matite“.
«Questa signora legge, da tempo, le nostre poesie con buon umore.
Ha fatto tanto bene nella sua lunga vita.
Ha perseguito, con le sue attività durante la sua vita, il pensiero che dice :”Mi piace dare ma talvolta sono troppo timida nel ricevere.”
Ora che è diventata fragile vorrebbe che la gente più giovane di lei fosse più entusiasta nel seguire il suo esempio.
Anche se lei orma ha grossi problemi nell’uscire di casa da sola, nonostante tutto, lei prova non solo ad aiutarci con un buon consiglio ma anche a rallegrarci con la sua ospitalità.
Ringraziamo Lei di tutto cuore!»
Il Dispari 20210329 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210329
Spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni, a Roma,
sede cerimonia premiazione OTTO MILIONI 2020
A chiusura della nona edizione del Premio internazionale “Otto Milioni“, la cerimonia di consegna degli attestati decorati in oro dalla pittrice Milena Petrarca, si terrà a Roma sabato 10 aprile 2021 alle ore 11 nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 4.
Ovviamente, perdurando l’incertezza sulle restrizioni agli spostamenti imposte per il contenimento della pandemia COVID, l’incontro sarà intenso ma informale con tutti i finalisti che vorranno/potranno parteciparvi, riservandoci di effettuarlo on-line e trasmetterlo in streaming nel caso fosse impossibile realizzarlo in presenza.
A nome dell’Associazione DILA ringrazio vivamente Chiara Pavoni che metterà a disposizione il suo spazio magico “Interno 4” con tutta la sua organizzazione e che fungerà da speciale Madrina della cerimonia in rappresentanza della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Rinnovando i complimenti per i risultati, saranno premiati:
Angela Maria Tiberi
Anna Alessandrino
Chiara Pavoni
Dalila Boukhalfa
Daniel Hooper
Daniele Bartocci
Domenico Umbro
Elena Puccinelli
Emanuela Di Stefano
Gaetano Di Meglio
Jeanfilip
Liga Sarah Lapinska
Liliana Manetti
Luciana Capece
Maria Francesca Mosca
Maria Luisa Neri
Mariapia Ciaghi
Michela Zanarella
Milena Petrarca
Nicola Pantalone
Roberta Panizza
Roberto Prandin
Sacha Savastano
Santina Amici
Sergey Kyrychenko
Silvana Lazzarino
Soledad Lamas Gonzalez
Stefano Degli Abbati
Valerien Bressy
Bruno Mancini
Presidente DILA
“Da Ischia L’Arte – DILA” nel palinsesto di IL MAGGIO DEI LIBRI
La notizia è che ben 30 eventi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” con il titolo “EVVIVA GLI ARTISTI” sono stati inseriti nel palinsesto di “IL MAGGIO DEI LIBRI”.
Poiché questo è il quarto anno consecutivo che DILA prende parte a “IL MAGGIO DEI LIBRI”, molti lettori di questa pagina conoscono già l’importanza della manifestazione e le modalità di accesso ai progetti DILA.
L’auspicio è che molti artisti ischitani vorranno intervenire come portatori di iniziative in linea con le indicazioni dell’Associazione.
Per meglio illustrare la straordinaria valenza, anche mediatica e non solo nazionale, ascrivibile a “IL MAGGIO DEI LIBRI” basterà precisare che “IL MAGGIO DEI LIBRI” è una iniziativa del “CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA” in concorso con il “MINISTERO DELLA CULTURA”, che si sviluppa con l’intervento della “FARNESINA” e del “MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITà E DELLA RICERCA”, con la collaborazione di “ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani”, “CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME”, “Comitato nazionale Dante 2021”, “IO LEGGO CON TE”, “LIBRIAMOCI A SCUOLA”, “PREMIO STREGA RAGAZZE E RAGAZZI”, “CITTà CHE LEGGE”, “SCRIVIAMOCI”, “IPZS (Poligrafico e zecca dello Stato italiano)”, “FAI (Fondo Ambiente italiano)”, “AICI (Associazione delle istituzioni di cultura italiane)”, “ROMICS (Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games)”, “Messaggerie libri”, “La Feltrinelli”, “IBS (catalogo di prodotti culturali)”, “Cric (coordinamento riviste italiane di cultura)”, “Rai cultura”, “Radio Kids”.
Nel sito ufficiale di IL MAGGIO DEI LIBRI si legge che “Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, “Il Maggio dei Libri” è una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto. Ogni anno, la campagna varca i confini nazionali unendo nella comune passione per la lettura anche alcune scuole italiane all’estero. Grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel corso delle edizioni si sono svolti appuntamenti in: Argentina (Buenos Aires e Morón), Belgio (Liegi e il sito UNESCO Blegny-Mine), Brasile (San Paolo), Canada (Toronto), Croazia (Albona e Zara), Francia (Lione e Parigi), Germania (Berlino), Grecia (Atene), Perù (Lima), Romania (Bucarest), Slovenia (Pirano), Spagna (Barcellona), Svizzera (Lugano e Poschiavo) e Turchia (Smirne).”
L’edizione di quest’anno si svolgerà fra il 23 aprile e il 31 maggio 2021.
I 30 eventi made in Ischia “EVVIVA GLI ARTISTI” avranno la durata di circa 20 minuti ciascuno, saranno trasmessi on-line con inizio alle ore 19, abbracceranno tutte le forme letterarie (non ci sono vincoli né preclusioni, si possono organizzare reading, letture all’aperto, bookcrossing, incontri letterari, gruppi di lettura, laboratori, letture ad alta voce…) con intermezzi di ogni arte: dalla musica alla recitazione, dalle mostre pittoriche alla recitazione ecc.
Ecco, pertanto, che nelle 30 puntate saranno inseriti singoli video della durata massima di 5 minuti, selezionati tra quelli che perverranno, entro e non oltre il prossimo 10 aprile, all’indirizzo e-mail dila@emmegiischia.com
I video dovranno essere privi di contenuti coperti da copyright, e i loro autori si assumeranno tutte le responsabilità relative ai diritti personali (privacy -decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196-, diritti d’immagine ecc.) eventualmente vantati dalle persone che vi parteciperanno.
TUTTE le forme d’arte vi potranno essere rappresentate.
Oltre alla già indicata durata massima di 5 minuti, i video dovranno essere inviati in un formato NON compresso (avi, mp4, mpeg-2, ecc.)
Questo è il link degli eventi DILA sul sito ufficiale di il maggio dei libri
https://www.ilmaggiodeilibri.it/edizione_2021/appuntamenti.html
Questa è la pagina web in cui saranno pubblicate tutte le notizie degli eventi EVVIVA I POETI
https://www.emmegiischia.com/wordpress/il-maggio-dei-libri-2021/
Questo è il link fb per l’accesso agli eventi
https://www.facebook.com/events/797510477530234/
INFO: dila@emmegiischia.com
Ischia 25 marzo 2021
Bruno Mancini
Presidente DILA
Il Dispari 20210322 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210322
Bruno Mancini | Emanuela Eleonora Di Stefano
ideatrice e voce narrante di video poesia
«Pochi versi per narrare il senso d’inquietudine “imperfetto” dell’animo umano.La voce dolce e pulita, se pur decisa di Emanuela Eleonora Di Stefano, non lascia spazio a dubbi, sposandosi perfettamente con un contesto in stile dark, sottolineato da un sound post punk davvero impressionante, facendo riaffiorare alla mente le atmosfere tipiche post apocalittiche dei movie in stile anni ‘80, mescolate con una sub cultura spesso presente nella letteratura psichedelica tipica degli anni ’60 (nata in California) nella quale la ragione spesso si confondeva con la follia
».
Questa recensione di Daniele Borgia sottolinea l’ingegnosa realizzazione di un video in cui Emanuela Eleonora Di Stefano si è proposta come voce narrante di una mia poesia.
Che Emanuela fosse una straordinaria poetessa, una delicatissima pittrice, una donna di grande spessore sociale, una fanciulla con anima adulta, una seduttrice innocente, un’amica affidabile e che racchiudesse nella sua estroversa umanità tante altre qualificanti bellezze… lo sapevo da un po’ di anni in una costante costruzione – a partire da nostro ormai più che decennale incontro virtuale – ma con il suo video ha stupito anche me per l’invadente acquisizione con la quale ha messo in stupenda cornice una delle mie poesie di più difficile articolazione nella presentazione scenica.
Emanuela è riuscita nell’impossibile e posso solo ringraziarla, perché costruire un video interessante presentando la lettura di frasi d’amore non è un processo di straordinaria complessità come lo è, invece, il temerario tentativo di esprimere il senso, più o meno recondito, di queste poche frase prive di effetti speciali tratte dalla raccolta di poesie “Non rubate la mia vita” (2005 – 2007):
Poesia sporca
La radio avanza sulle curve magnetiche.
Nel suo frantoio
spirano avanzi
innominabili
di belle speranze.
Nessun arpeggio interrompe la macina.
Stritolata
da robuste ganasce
sporca poesia mi imbratta.
Daniele Borgia ha aggiunto un ulteriore commento al video:
“Un poema all’avanguardia e un interpretazione sublime… solo tu sai dare vita a perle cosi intense ed intellettualmente stimolanti create per pochi occhi e per poche orecchie.”
Emanuela Di Stefano gli ha risposto chiarendo, nel profondo, il modo del suo approccio alla poesia in particolare e alla vita in generale:
“La mia tendenza è valorizzare le cose che mi sfiorano l’emisfero emozionale.
“Non possiedo “minimalismo” nelle mie espressioni e nutro sana ribellione nei confronti dell’ignoranza (chi ignora).
Quando ci si libera dalle catene della ristrettezza mentale si smette di giudicare, e si riesce a guardare oltre poche parole.
Il valore delle cose si basa sulla costruzione di infinite possibilità e sulla scoperta di nuove vedute, dello stesso oggetto… ed è ciò che ho fatto con questi versi di Bruno Mancini!”
Per chi abbia voglia di partecipare attivamente alla verifica delle loro considerazioni questo è il link al video:
https://youtu.be/TRFAjuV-GDs
POESIA SPORCA
Versi di Bruno Mancini
Idea e narrazione Emanuela Eleonora Di Stefano
Progetto a cura di Daniele Borgia (Produttore discografico, responsabile della sezione musicale della EtroMirror edizioni/ed. musicali)
Recensione di Daniele Borgia
Musiche di “Trudging Along” Godmode
Videoediting Roberto Scorta (Fotografo freelance, video maker, specializzato in eventi musicali e manifestazioni live).
TWITTERONE dalla Lettonia
Andris Rāviņš Sindaco di Jelgav,e Sylvester Stallone, Viesturs Āboiņš e Vera Roķe hanno ricevuto in dono da Liga Sarah Lapinska alcune antologie Made in Ischia
Per conto di DILA.
1) Andris Rāviņš, Sindaco di Jelgava, ha ricevuto la nostra antologia più recente “Arte Altrove“.
Già prima aveva accettato con piacere la nostra antologia “Una pagina un emozione” e una dalle mie grafiche.
Lui, come tanti di noi, attualmente è piuttosto preoccupato per le regole troppo severe imposte dalla pandemia del Covid. Infatti, in ogni campo, non è facile lavorare in maniera sempre più distanti uno dall’altro.
2) Ho inviato a Sylvester Stallone, uomo forte ed intelligente, attore e pittore, la mia grafica “La Meditazione” e la nostra antologia, secondo me particolarmente speciale, “Una pagina, un emozione“.
Alcune poesie, per esempio di Roberta Panizza e di Bruno Mancini, le ho tradotte per Sylvester in inglese.
Anche le narrative e le fiabe di Ksenia Svetlova, di Angela Maria Tiberi, di Boriss Cilevičs, di Valery Chursanov e, di conseguenza, le mie, le ho tradotto per Sylvester in inglese.
Nato in America, egli ha origini pugliesi.
Suo padre, morto ben tanto tempo fa, era, infatti, di origini pugliesi come tanti nostri amici
Auguriamo a Sylvester Stallone, ai suoi figli e s tutti i suoi più cari affetti la possibilità di realizzare i loro sogni.
3) A Viesturs Āboiņš, che attualmente sta scrivendo un interessante libro in cui si parla della guerra e dei suoi istigatori, di storia e dei tempi moderni.
Viesturs ha ricevuto con piacere le nostre antologie “Arte Altrove”, “Penne Note Matite”, “Premio internazionale di poesia Otto milioni” (dedicato al Commendatore Agostino Lauro) e “Adotta una poesia”.
È stato contento di poter leggere le nostre poesie anche nella sua lingua madre lettone.
Ha ricevuto anche due mie grafiche “We Are Eternal” e “The Presence”.
Ringrazio Viesturs, perché non solo sa scrivere importanti libri di storia, ma opera anche per aiutarci nelle situazioni di emergenza provando a capire le nostre storie personali, le nostre tragedie, i nostri desideri, i nostri talenti e le nostre abilità.
4) La nostra “Giardiniera” Vera Roķe con l’interesse e la simpatia di sempre ha ricevuto l’antologia “Magari un’emozione” nella quale vi partecipante anche lei.
I suoi vasi, i suoi candelabri, le sue poesie, la sua casa piccola ma ospitale, tutto è grazioso e auguriamo a lei, alla sua cagnolina e alla sua famiglia buona salute!
Il Dispari 20210315 – Redazione culturale DILA