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Il Dispari 20210222 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210222
Premio internazionale di Poesia “Otto milioni”
REGOLAMENTO
decima edizione 2021
TEMA LIBERO
- L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.
- Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le poesie che parteciperanno alla fase finale del Premio.
- Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscrivere UNA loro poesia direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento. Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria della sezione poesia del Premio. Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
- Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 4 poesie ciascuno.
- Le poesie iscritte al Premio:
- a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA;
- b) dovranno essere inviate in formato word a dila@emmegiischia.com
- c) dovranno essere scritte in lingua italiana
- d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe).
- e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Ass. DILA. Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.
- A richiesta degli Autori, TUTTE le poesie iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “DECIMA EDIZIONE”. Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento, relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia, che dovrà essere effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692. La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione della poesia al Premio.
- La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle poesie al Premio.
- L’antologia sarà regolarmente provvista di un codice ISBN. Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2021.
- L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a dila@emmegiischia.com debitamente firmata, insieme al file della poesia proposta.
- La votazione conclusiva che designerà la poesia vincitrice, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a)link ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b)coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ARTE ALTROVE” (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
- Le poesie per partecipare al Premio dovranno pervenire a dila@emmegiischia.com nella loro stesura finale entro e non oltre il 10 MARZO 2021.
- Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione della poesia dal premio.
- I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 30 marzo 2021.
- La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 10 ottobre e il 31 dicembre 2021.
- La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 20 ottobre e il 31 dicembre 2021. La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di 10 giorni.
- Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento, e gli Autori, inviando i propri testi, ne prendono atto in maniera definitiva.
INFO: emmegiischia@gmail.com – Tel. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 22
Maria Francesca Mosca – Fili di rugiada
Maria Francesca Mosca
, seconda e terza classificata alla nona edizione del Premio internazionale di Poesia “Otto milioni”, ha dato alle stampe un suo volume di poesie intitolato “Fili di Rugiada” con la copertina di Tiziano Cantoni, edito da Ibiskos Ulivieri.
Abbiamo colto l’occasione per chiederle di introdurci al mondo poetico espresso nel libro e lei, che ringraziamo, con molta disponibilità ci ha scritto che…
“L’idea di scrivere questa raccolta liberamente ispirata alle storie degli atleti partecipanti al Giro d’Italia Handbike, nella ricorrenza della decima edizione, è scaturita in me spontanea dalle emozioni provate seguendo alcune tappe.
Non si possono descrivere, sono lievi sussurri che solo l’animo può cogliere, carezze che si perdono nel vento, cadono rapide come foglie in autunno, ma rinascono ancor più rigogliose e forti con la consapevolezza dei profumi di primavera.
Sono sensazioni fugaci ma profonde, paiono solo sfiorare, ma in realtà tracciano un solco indelebile.
Quando si “vivono” le storie di questi ragazzi si capiscono tante cose, soprattutto emerge il loro coraggio, la voglia di lottare e di apprezzare la vita.
Ogni giornata è una nuova conquista, in realtà lo è per tutti, ma purtroppo la maggior parte di noi non ne è consapevole.
Ecco perché “Fili di rugiada”.
Perché l’alba di ogni giorno, con le sue preziose gocce di promesse, crea un legame indissolubile con la vita stessa e questi “fili” dalla fragilità estrema sono capaci di creare ricami nel tessuto della vita laddove la triste realtà aveva provocato strappi all’apparenza irrimediabili.
Sanno cucire addosso, in modo indelebile, i sogni per permettere di far volare i valori più veri come l’amore, l’amicizia, il sano spirito di competizione e, soprattutto, la gioia di vivere.
Ciò che ho voluto far emergere è proprio questo aspetto.
Gli atleti sono bravissimi, alcuni hanno avuto ed hanno importanti affermazioni a livello nazionale, europeo e mondiale, e questo fa loro ancor più onore e li apprezzo e li applaudo con
incondizionata ammirazione.
Ma la criticità dell’esistenza, la realtà delle emozioni da loro provate e suscitate si concentrano tutte nella fragilità e nella forza di quei “fili di rugiada”, speranza per chi non ha orizzonti, confronto per chi crede di averne e, comunque, invisibili ma tenaci legami con la vita stessa, preziosa in ogni suo attimo.
Così nel testo ho voluto evidenziare da un lato i percorsi di vita degli atleti, diversi tra loro, impegnativi, difficili e con un unico denominatore: l’Amore per la vita, la voglia di riscatto, di esserci sempre e comunque con gioia e determinazione, e dall’altro lato il percorso emozionale di chi, come me, si approccia a questa realtà, magari per la prima volta, e ne rimane coinvolto, sconvolto e affascinato.
Mi è rimasto dentro il sorriso di questi “campioni di vita”, quel sorriso che non è solo esteriore, ma accende gli occhi e li illumina e per questo ho voluto dedicare, ad ognuno di loro, una poesia, come lieve carezza, per dire semplicemente il mio GRAZIE!!”
Chiara Pavoni – La rinascita 2021
Venerdì 12 febbraio si è svolto un evento, organizzato da FAJALOBY di Marcia Sedoc, presso il Municipio I di Roma con Emanuela Petroni, Pasquale Sciandra, Paolo Polidori, ”Paesi Uniti della Sabina TV Radio – Eventi – News Giornale” di Rieti e Ciadd News RADIO e TV.
La manifestazione è stata organizzata da Marcia Sedoc, Presidente dell’Associazione Fajaloby Olanda Suriname, con il patrocinio del Comune di Roma, del Primo Municipio – Roma Centro storico e del Comitato Roma Capitale, Italia Europa,
Il dibattito è stato moderato dalla grande artista Marcia Sedoc.
Graditi ospiti dell’evento sono stati gli attori: Antonio Fazio con un monologo contro la violenza e Chiara Pavoni, che non è solo un’attrice ma anche una coreografa e ballerina, con una poesia del Presidente dell’Associazione internazionale “Da Ischia L’Arte” Bruno Mancini “Eppure se”.
Foto di Luigi Luogo.
Interviste di Ciad news a cura dell’attrice e giornalista Emanuela Petroni, con foto e dirette Fb di Paul Polidori.
Regia di Pasquale Sciandra.
Produzione e video grafica di Simone Mek.
Un evento epocale in questo periodo in cui il COVID ci costringe ancora in poche attività artistiche e semina vittime anche privatamente e nella vita quotidiana.
Liliana Manetti
Il Dispari 20210215 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210215
Bruno Mancini | Luciano Somma e Gustavo Martucci cantano la Napoli che vorremmo
Molti di voi ricorderanno la felice collaborazione realizzata da questa testata giornalistica con il poeta Luciano Somma, il quale, detto per chi non lo conoscesse, è stato insignito dei principali riconoscimenti artistici assegnati dalle più importanti Associazioni, Fondazioni ed Enti operanti in Italia, ottenendo centinaia di premi tra cui, per ben due volte, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica italiana.
Luciano Somma continua, da molti anni, la collaborazione con la nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” realizzando video nei quali legge poesie di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni” ritenute meritevoli della sua attenzione.
Super esperto della lingua napoletana (lingua e non dialetto!), Luciano Somma è fortemente impegnato anche nella composizione di testi da utilizzare come canzoni; sensibile attivista di percorsi sociali, Luciano Somma patisce con forte partecipazione la disgraziata situazione sanitaria ed economica della nostra Italia in generale e di Napoli in particolare, tanto che ha messo in campo tutte le sue competenze ed ha coinvolto molti suoi amici nella realizzazione di un prodotto musicale volto ad invertire i peggiori luoghi comuni che da sempre fanno scempio della nostra cultura meridionale.
È, infatti, in cantiere un video contenente 10 canzoni con testi di Luciano Somma e musica, voce ed arrangiamento di Gustavo Martucci, che gli autori hanno voluto proporre partendo da NAPULE FUTTETENNE, presentata con successo al Festival di Napoli 2020 , organizzato da Massimo Abbate: manifestazione svoltasi, per la prima volta nella storia, on line causa pandemia, in Mondovisione, riscontrando l’interesse da parte di oltre 2.500.000 di telespettatori!
A Luciano Somma è stato assegnato l’ambito “Premio alla carriera”.
Altri titoli delle canzoni del disco sono “CANZONE VOLA E VA”, “VARCA D’’O BBENE”, “NUN M’HE CAPITO”, “NA TERRA D’AMMORE”, “NAPULE E’ D’’A MIA”, “‘A CANUSCITE NAPULE”, “VENTO DI NAPOLI”, “EFFETTO NAPOLI”, “MAJE NISCIUNO”.
In ognuno vi è uno spaccato di vita napoletana, per dimostrare che la città non è solo delinquenza e criminalità, sporcizia e disordine, come spesso viene etichettata, ma in essa sono presenti eccellenze di laboriosità seppure disagiate a causa della carenza di strutture necessarie per poter operare occupare tutta la massa lavorativa disponibile.
Ecco dunque il motivo d’una forte percentuale di disoccupati o sottoccupati.
Il disco lancia messaggi sociali prospettando la possibilità di vivere di Pesca, Agricoltura, Turismo, e mettendo all’indice lo “strano scherzo del destino” per cui queste attività languono costringendo molte persone ad inventarsi un lavoro per “tirare a campare”.
“È ora che ci si svegli da questo torpore e s’invitino i giovani ed i giovanissimi, che sono poi le risorse del futuro, a cercare con tutti i mezzi di attivarsi perla realizzazione di una vita più vita, con onestà e dignità”, è questo il messaggio lanciato da Luciano Somma ed è un messaggio che ci sentiamo di condividere.
È un tentativo, certo.
Nessuno nutre certezze, ma è un tentativo che va fatto, ed è stato effettuato, infatti, con forza e determinazione, seppure usando un mezzo apparentemente poco efficace come è la musica leggera, ma che può diventare dirompente se si invitano tutti gli artisti, e Napoli è ricca anche di questo, a promuovere altri messaggi affinché l’eco possa giungere in alto.
E rompere finalmente un’atavica e colpevole sordità.
Grazie Luciano, noi dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” anche a nome delle decine di Associazioni, italiane e straniere, che aderiscono alla nostra NUSIV (network Uniti Si Vince) con Dalila Boukhalfa (Presidente dell’Associazione algerina ADA in prima linea), e noi della Redazione culturale di questo quotidiano IL DISPARI con in testa il Direttore Gaetano Di Meglio ci siamo e ci saremo.
Luciano Somma ha realizzato molti video letture di testi finalisti del premio internazionale “Otto milioni” dedicato al compianto Comm. Agostino Lauro e di alcune mie poesie.
Perché andiamo
Dalla raccolta di poesie
“Segni” (1964 – 1987)
Dissertazioni
1/A
Perché andiamo
dove fogli di cactus
affissi alle porte
chiudono umanità.
Dove orme di zoccoli
richiamano fughe.
Dove né bello, né buono,
né vero,
né noi. Andiamo a scrivere
quello che resta dei nostri palpiti,
delle nostre “disillusioni”
contro evanescenze prive di sogno.
Ora se vuoi, è l’ora di andare.
Parliamo sottovoce
Dalla raccolta di poesie “La mia vita mai vissuta”
(1990 – 2014):
Paura-Dogma (3)
…
Parliamo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
dalla vinaccia al puro distillato.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada,
basta a formare il tema di una gita fra i vigneti.
se solo tu fossi un essere vivente
andremmo in cerca di tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni!
Poesia
Amore
Malattia.
Dea della vita
anche a volte sedotta e sfavillante
ma di certo al momento dell’addio
“Intimità dimenticata”.
Parliamo sottovoce
Agli angoli degli occhi
Dalla raccolta di poesie
“Agli angoli degli occhi”
(1962 – 1964):
Agli angoli degli occhi
Agli angoli degli occhi
sotto pigrizie amiche
prepara a morte
nostalgia.
Passa più parti
lampo di tempo indietro
indietro secoli
e sempre come sempre.
Cambia
se non adesso
a morte.
Alla viola nasce il pensiero
e posso ancora muovermi
venirti accanto
e senti la corteccia
vecchia e inutile.
Amico
Dalla raccolta di poesie
“La sagra del peccato”
(1957 – 2003):
Amico
Ho poco tempo
per essere
la copia antica
di me stesso,
o come bianca leggenda
attesa
da voce di grotta
sommersa
tra chele ed aragosta
insinuante
e danze d’alga
incerta
e flussi di onda
nebulosa.
Mi punge una figura
di uomo nudo
col volto incastonato
da denti spezzati,
e un cuore in mano.
C’è ancora,
se voglio
un goccio di pazienza.
Alla carezza gelida
Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”
(1960 – 1963):
Alla carezza gelida
Rive odorose d’alghe;
sabbia,
costrutta forma di castello
dalla fantasia fanciulla,
pregna di sole
e di sapore di pesce;
vento compagno
di lunghe solitudini;
soffio della mia vela
quand’era suo dominio il mare,
quando sognavo nella tua ebbrezza regni;
acque
da assiduo moto
risospinte a riva
sui miei piedi
docili
alla carezza gelida;
acque,
insensate,
indomite,
voraci,
gracili giganti deformati
dalla fantasia del tempo:
necessità di sonno
al ritorno.
Ceri nel buio di una notte
Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”
(1960 – 1963):
Ceri nel buio di una notte
Ceri nel buio di una notte
oltre desiderate vane trasparenze.
Desiderate notti
quando solo si sentiva muovere
senza posa, incantata,
una mano su un cuore
– ed era niente finanche l’eterno –
e l’addolciva e lo spaccava
fiore di neve su azzurro.
Stelle sul mio cammino,
e una scala mostrava e velava,
e tu, che pure velavi.
Ceri nel chiuso di una stanza,
alti sopra disumana speranza.
Speranza di ritorno
solitario a carpire volo d’affetto,
veloce abbaglio
che la mente perdona.
E chiuderò nell’ossessione incerta.
Il Dispari 20210208 – Redazione culturale DILA
Il Dispari 20210208
Bruno Mancini |La “visione” di Raffaele La Capria
Per la serie Esopo news
Nei giorni scorsi ho ricevuto due telefonate da persone amiche che si trovano in grandi difficoltà nella lotta contro malattie incurabili o quasi.
Vivono su paralleli molto distanti tra di loro, eppure ho sentito nelle loro parole la stessa ansia di contatto umano capace di dare un sollievo al pianto della disperazione.
Ed ho pensato a tutta l’insipienza del genere umano impegnato nel costruire armi per offendere piuttosto che medicine per difendersi… ed alla morte che spadroneggia per tale follia collettiva.
Resta la voglia di operare affinché sia realizzata la visione ideologica espressa nel brano scritto nel 1952 da uno degli innovatori della narrativa italiana del ‘900: “Non ci sono paesini abbastanza isolati, non ci sono giorni abbastanza privati, né paralleli abbastanza lontani. Un rapporto si stabilisce sempre, prima o poi, non c’è scampo.- Raffaele La Capria“.
Dalla mia raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009):
A loro
Non conosco le ragioni,
eppure sono attento,
dei suoi silenzi che ammantano distacchi.
Io vivo ancora.
I figli scalzano
immortali ambizioni, i porti certi dei fratelli.
Il nostro tetto
è il limite del nostro sguardo.
Dalla mia raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009):
Adesso no
Adesso no.
Sonori squillano sopiti palpiti.
Ignazio è briciola
ondivaga in cerca di assonanze.
Nella discesa dal barchino di Caronte,
lui fu quel remo
ruotante in aria
che ne squarciava nebbie.
Vorrei capire,
verbo completo,
se il tempo mi scoppietta tra le mani
o sono stato il fabbricante dei petardi.
Dalla mia raccolta di poesie
“Sasquatch”
(1968 – 2009)
dedicata a Lina D’Onofrio:
Conversazione solitaria
Un mostro sacro s’aggira
sfiorendo
i teneri baccelli di versi smarriti
nel simplex
“futileggiante” click
di chi distrugge il proprio tempo,
nemmeno molto,
magari tutto,
contro smodato non svelare il sesto senso,
mai ultimo e mai privo di tormento,
per chi Poeta nasce e muore.
PUREZZA
Il gran “magone” non lo porgo
a peso,
affumicato,
a scaglie,
dorato,
in pillole,
stracciato tra due servi ed un padrone.
SEVIZIA
Diario di giorni non vissuti
smaltati con lacche giapponesi,
io soffio
in torride fornaci
dove gl’impasti
catturano fanghi e detriti
-magmatici anacronistici
“un giorno ancora
e sarà maggio allora
il mese delle rose o dei traslochi!”-
e i miei bizzarri
sparire in sabbie mobili
che… attenta… sembrano miele
intanto che mi tolgono respiro e forze.
Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska
parte seconda
Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:
D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.Marģeris Vestermans ha fatto un lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.
D: Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.Vivo in una casa problematica.Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.
D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.
D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.É successo.Sono stata a Roma e in Campania.Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.Ritornerò in Italia?Non lo so.Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.
D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.La Lettonia è un paese molto povero.Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!E piacere di risentirti!