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Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
Il Dispari 20191202
Editoriale | “Il nodo” al Bookcity 2019
Lo scorso 16 novembre, nell’Aula magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri) di Milano, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha presentato l’evento “Otto milioni” il cui focus è stato l’antologia di Arti varie “Magari un’emozione!” contenente, tra l’altro, alcuni brani tratti da miei racconti.
Alcuni li abbiamo già pubblicati, ed ora, con cadenza settimanale, pubblicheremo tutti gli altri in questa pagina, augurandovi una buona lettura.
DAL LIBRO
Come i cinesi volume secondo
http://www.lulu.com/shop/bruno-mancini/come-i-cinesi-volume-secondo/paperback/product-470704.html
IL RACCONTO
Il nodo
[…]
-“Perché lo fai?” diceva l’anima.
Il cervello, ben sapendo che prima o poi sarebbe venuto il momento di dare un seguito al precedente incontro -aveva infatti chiesto soltanto una pausa- e non ritenendo possibile eludere per sempre la necessità di presentarsi ad un faccia a faccia determinante, rispose alla domanda introducendo una delle innumerevoli considerazioni elaborate per accantonare il progetto:
-“Non riesco ad avere completamente sottomesso il corpo, a te sfuggono emozioni incontrollate.
Se voglio non dico eliminare, ma almeno attutire un dolore, se tu intendessi eludere manifestazioni di sentimenti, se io volessi fermare il sangue, affrettare il battito del cuore, isolare un organo, se tu ambissi piangere o ridere in situazioni di estremi opposti, credi potremmo? Come illuderci di interferire sul tutto, se ci manca la forza di farlo sui particolari?!”
Anima:
-“Da soli si perde, uniti si vince. È sempre stato così, e così (sarà questo il titolo del nostro stemma) si cambia. La stessa riproduzione nelle strutture evolute abbisogna di unioni. Maschi e femmine, da maschi e da femmine.”
Cervello:
-“Per uno diverso da loro, d’accordo. Non certo per trasformare loro stessi in diversi.
Nulla e nessuno sarebbe in grado di farlo.
Tu vorresti la metempsicosi tra vivi, è differente, capisci, è inconcepibile.”
L’Anima:
-“Tu sai cosa pensassero i primi esseri che si accoppiarono? Se ne avevano definito lo scopo, ed in caso affermativo se ne avessero valutata la fattibilità? O non supponi, più primitivamente, che ciascuno avesse per intento fagocitare l’altro?
Certo, l’ipotesi di un risultato quale quello realizzato sarebbe apparsa temeraria, logicamente improponibile, fantasiosa.
Noi, siamo, loro, noi siamo propaggini di loro azioni, noi dobbiamo tentare di andare oltre le convenzioni, le aspettative correnti e soporifere. Andare oltre l’azzardo.”
-“Andare, come? Andare, dove?”
-“Con te voglio andare oltre l’amore, come in una totale simbiosi.”
Riusciva ancora una volta a confonderlo, utilizzando le peculiari risorse della sua natura. Lo poneva in un angolo di lusinghe e velleità. Ne ammansiva le difese con l’accorta tattica di fingersi inoffensiva, ne otteneva attenzione ed interesse stimolandogli visioni oniriche, partecipazione, avvicinandosi al suo ideale con abile e suadente serenità.
Una crepa era aperta.
Lo guardo deciso prolungato che le rivolse, per lei preludio di intesa, la vide pudicamente arrossire. Ingenuità? Tenerezza? Inganno?
Bruno Mancini
Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
TWITTERONE
1) Da Liga Sarah Lapinska.
Ho regalato per conto di DILA
a) A Rita e Vjacheslav la mia opera d’arte “The Mistery of Power“, ispirata dalla mitologia e dalla storia egiziana, sperando che Vjscheslav avrà buona salute e la possibilità di aiutare Rita.
Questa donna, ancora giovane, ha gravi problemi di salute e, quindi, lei non può vivere da sola. Rita ascolta con tanto interesse i nostri racconti e le nostre poesie, ma non può apprezzare i nostri dipinti, e neppure l’opera che io ho regalato ad entrambi perché i suoi occhi da molto tempo non vedono neppure la luce del Sole.
b) A Svetlana Gnevanova la mia opera d’arte “Truly waiting“.
Svetlana ha un piccolo caffè situato nel mercato di Jelgava.
Questa giovane donna con un sorriso bello è amica di LENOIS-DILA da tanto tempo.
Ha i nostri libri e conosce bene l’arte.
Grazie a te, Svetlana, per la tua voglia di aiutarmi a vendere le mie opere d’arte, premiate in tanti concorsi.
Non tutti sanno come vendere o comprare.
Anche vendere e comprare onestamente è una forma di talento, proprio come cantare o predicare.
c) A Eižens Strautmanis la mia opera d’arte “The Maryam s Passion“.
Questo signore ha riparato più di una volta il mio piccolo computer, sempre paziente e gentile.
Chiunque scriva libri, specialmente se il suo lavoro consista nello scrivere e nel tradurre, sa quanto sia difficile farlo solo con il cellulare, correndo, inoltre, qua e là tra gli internet caffè come ho fatto io mentre le mie connessioni, sia internet, sia per il mio cellulare, erano bloccate da più di un anno per colpa di alcuni operatori che hanno agito con sistemi di persone crudeli.
Conosco persone oneste e dolci, capaci di fidarsi degli altri, capaci di sorridere come bambini, capaci di amare.
Grazie a te, Eižen!
d) A Olga Smirnova la mia opera d’arte “The Song of Songs“.
Olga non è un’artista, per quanto la conosco.
Lei lavora nel negozio “Herbs”, che si trova in Jelgavs, Lettonia, in cui si possono acquistare tante specie di diversi tea, diverse semine, diversi estratti, per curarsi con fitoterapia, omeopatia, aromaterapia ed in altri modi usati probabilmente quando sulla nostra terra hanno aperto i loro occhi le prime creature umane.
I primati, i cani, i gatti, tutti provano a curarsi con la natura, sapendo, che le più potenti farmacie si possono trovare nei prati, nei boschi, sulla riva del mare.
Grazia a te, Olga, per i consigli che rivolgi a coloro i quelli che non conoscono abbastanza le erbe e le erbacce.
Hai provato tu stessa questi prodotti, hai una ricca esperienza che dividi volentieri con altra gente.
e) A Natalya Rossijskaja la mia opera d’arte “The Southland Finias“, che lei ho ricevuto con tanto piacere.
Natalya, donna intelligente, vende libri e giornali non costosi e a volte regala alcuni pezzi di valore.
Durante il nostro ultimo incontro ho ricevuto da lei alcune riviste che preferisco.
Talvolta uso nelle mie grafiche e nei miei dipinti le immagini di riviste o giornali, perché nessun pittore ha abbastanza modelli pazienti da ritrarre e nessuno pittore può interpretare a modo suo sulla tela o sulla carta tutto ciò che vede e ricorda solo con la sua memoria, anche se essa fosse quasi perfetta.
Non parlando, poi della fantasie, dei simboli, degli ornamenti, molto spesso tanto differenti tra loro.
In una foto un ragno pericoloso tiene nelle sue zampine pelose la farfallina.
Vedendo questa fotografia, ho disegnato, con l’ansia nel cuore, una mia grafica nella quale questa farfallina, forse, si può salvare.
Ti ringrazio, Natalya!
2) Da Lucia Fusco.
Sabato 26/10/2019, nella bella sala dell’Auditorium San Michele Arcangelo, nel cuore antico di Sezze, ad un pubblico numeroso e attento, Vincenzo Faustinella ha presentato il suo corposo lavoro “Perché andate facendo tutto questo?”
Il titolo cita le parole che la nonna dello scrittore rivolse alle SS che andavano cercando gli ebrei di Sezze per deportarli.
È un libro di ricerca storica e di memoria, di aneddoti della famiglia che Vincenzo ha voluto scrivere per lasciare testimonianza e custodia della memoria dei parenti Di Veroli morti ad Auschwitz.
La storia purtroppo è fatta di troppi silenzi che questo libro, ricco di dati, documenti, fotografie, articoli, interviste, ricordi vuole combattere.
Parte dalle vergognose leggi razziali del 1938 per arrivare al nascosto e serpeggiante antisemitismo moderno.
Molti e ardenti gli interventi: Quirino Briganti Presidente della Compagnia dei Lepini, Sergio Di Raimo Sindaco di Sezze, Giancarlo Onorati Presidente del Centro Studi Storici sul Lazio Meridionale, Laura Matilde Campoli Magistrato e Presidente di sezione Tribunale di Velletri discendente della famiglia Campoli-Fattorini, Ada Campoli che, con passione ha ricordato i suoi familiari e l’importanza della memoria, Francesco Tetro storico dell’Ebraismo, Giacomo Di Consiglio appartenente alla Comunità ebraica di Roma.
Ha concluso l’incontro il prof. Luigi Zaccheo che ha ricordato alcune persone dell’epoca, italiani e compaesani amati e rispettati da tutti; ha voluto sottolineare il valore della compaesana, ricordando che la popolazione di Sezze non volle aiutare i soldati tedeschi nel rastrellamento e che anzi protesse e nascose molte persone, nonostante il pericolo per la propria vita e per la propria famiglia.
Un pomeriggio di grande emozione con tanti partecipanti iscritti all’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
Il Dispari 20191202 – Redazione culturale
Il Dispari 20191125
Chiara Pavoni prima classificata al premio di recitazione Otto milioni 2019
Il 16 novembre, a Milano, nell’Aula Magna della SIAM (Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri), per la manifestazione internazionale #BCM19 Bookcity, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” ha proposto l’evento Made in Ischia “Otto milioni 2019” abbinato all’omonimo Premio, nato nel 2012, le cui prime tre edizioni sono state dedicate al compianto Comm. Agostino Lauro.
Durante tale incontro con il pubblico milanese, Angela Maria Tiberi in sintonia con Maria Luisa Neri, Dalila Boukhalfa, Santina Amici, Domenico Umbro, Raffaele Pagliaruli, Alessandra Albo e i ragazzi componenti il gruppo musicale “Gli Archi della Donadoni”, hanno dato spettacolo esibendo le loro attitudini artistiche, ed hanno letto le classifiche finali delle sei sezioni dell’edizione 2019 del Premio “Otto milioni”.
Da oggi in poi vi presenteremo tutti i vincitori (primi tre classificati) e le loro opere, iniziando dalla sezione “Recitazione” che ha vista vincitrice l’attrice romana Chiara Pavoni con il video della poesia “Il brivido più lungo” tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!”
Secondo classificato è stato Antonio Mencarini con il video della poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo”, e il terzo posto l’ha ottenuto la ben nota amica di questo giornale Katia Massaro con il video della poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”.
Chiara Pavoni
Donna vera, bella, esuberante, intraprendente, come sua attività tutto ci aspetteremmo tranne che leggesse le tristi malinconie di giovani autori o le turbolenti composizioni poetiche di autori poco noti.
Eppure, il mondo eterogeneo dell’Arte è così!
Chiara Pavoni è così.
Chiara Pavoni è un’Artista.
Abbiamo avuto modo di conoscerla durante la celebrazione della giornata mondiale della Poesia, presentata alla galleria Micro di Roma di Paola Valori per la perfetta organizzazione di Mariapia Ciaghi.
In quella occasioni, Chiara si fece apprezzare per l’intensità emotiva con la quale lesse alcune poesie degli autori di provenienza internazionale invitati all’evento, tra cui due poesie tratte dal volume “Promo uno”di Bruno Mancini.
Ora Chiara, nei ritagli di tempo che riesce a sottrarre ai sui numerosi impegni professionali, è impegnata nella preparazione di video che la vedono protagonista di letture di prose e di poesie selezionate dalla Presidenza di DILA.
Il curriculum professionale di Chiara Pavoni è ricchissimo di esperienze formative che vanno dallo studio della danza classica, contemporanea e jazz, allo studio delle percussioni, passando per la scuola di Teatro di Bologna, e per i corsi di arti sceniche e video presso l’Atelier della Costa Ovest di Castiglioncello.
Sono innumerevole le sue partecipazioni teatrali, come regista, coreografia, attrice e ballerina, sì come i reading in molte città d’Italia, le attività televisive come conduttrice e attrice e i corti e i videoclip inseriti in produzioni cinematografiche.
Questo è il link al video della poesia “Il brivido più lungo” (tratta dalla raccolta “Erotismo, sì!” di Bruno Mancini) con il quale Chiara Pavoni è risultata prima classificata nella sezione “Recitazione” dell’ottava edizione del Premio “Otto milioni” 2019
https://youtu.be/VtDmuWeB3gc
Il brivido più lungo
Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.
Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.
Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
Antonio Mencarini
secondo classificato con la poesia “Il volo verticale” tratta dalla raccolta “Davanti al tempo” di Bruno Mancini.
https://youtu.be/OA7M0CZuvBk
Antonio Mencarini, nato a Napoli da famiglia di origine toscana ha vissuto tra Napoli, Roma – dove si è laureato in Giurisprudenza – e Monza.
È stato un dirigente di una delle più importante società di distribuzione italiana e il suo lavoro lo ha portato per lunghi anni in varie parti del mondo.
È stato ospite in numerose trasmissioni radiofoniche e televisive quale conoscitore di usi, costumi, arte e letteratura dei luoghi da lui frequentati.
Ha curato per circa 2 anni, ai microfoni di Radio Capri, la trasmissione “Caffè di notte”, proponendo poesia e musica napoletana, con la collaborazione di un noto cantante chitarrista napoletano, Carlo Missaglia con il quale ha curato come autore dei testi e voce narrante la serie Madre Napoli (poesie e canzoni dei più grandi autori partenopei) per la TV Canale 21 di Napoli.
Giunto in pensione, dopo una lungo periodo di lavoro, ha ripreso l’attività artistica, iniziata con passione da giovane e accantonata per le esigenze del copione della vita, mettendo in scena nel Teatro Maddalena di Monza insieme ad un autore e poeta anche egli napoletano, Elio Veltre, numerosi incontri di poesia e musica dedicati sia a Napoli, sia a Roma e sia a poeti e scrittori di tutto il mondo.
Insieme a Roberta Panizza e a Liga Sarah Lapinska, Antonio Mencarini è stato uno dei Pionieri dei progetti culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, comunicando, attraverso una tuttora ineguagliata emotività interpretativa, le migliori doti poetiche e narrative di decine e decine di Autori partecipanti al Premio “Otto milioni”.
Il volo verticale
Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.
Katia Massaro
terzo posto con la poesia “In un carcere ammazzano un uomo” tratta dalla raccolta “Agli angoli degli occhi” di Bruno Mancini.
https://youtu.be/joKmihyO8W4
Katia Massaro, Pioniera di tutti i progetto culturali Made in Ischia ideati da Bruno Mancini, appassionata di delfini da sempre, dal 1994 al 2000 ha viaggiato in Australia per osservare la vita dei famosi tursiopi di Monkey Mia, nella Shark Bay ed in Egitto a Nuweiba.
In Israele a Eilat e ancora in Australia, al Dolphin Discovery Center di Bumbury (Perth) per verificare l’efficienza della delfinoterapia in acque libere.
Da sempre impegnata nel volontariato, nel 2001ha vinto il premio Isolaverde indetto dal quotidiano di Domenico Di Meglio per premiare gli isolani impegnati nel sociale.
Con una tale mirabile esperienza la socia fondatrice di “Delphis” non poteva che essere la più adeguata coordinatrice di una associazione che si occupa delle razze marine in via di estinzione e che si dedica all’educazione ambientale con tour organizzati e contatti con le scuole, oltre ad aver costituito a Villa Arbusto, Lacco Ameno, il Museo del delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare.
In un carcere ammazzano un uomo.
L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.
Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.
Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.
Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.
In un carcere ammazzano un uomo.
Il Dispari 20191118
Adriana Iftimie Ceroli, Silvana Lazzarino, Alessandro Corsi,
Chiara Pavoni, Mirjana Milanovic, Abdel Malek Zeroual
sono i vincitori delle sei sezioni della ottava edizione del premio internazionale “Otto milioni” 2019
Sabato 16 novembre 2019, a Milano, nell’Aula Magna della “Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri – SIAM”, l’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, durante l’evento “Otto milioni 2019”, ha comunicato i nomi dei vincitori delle sei sezioni (poesia, narrativa, giornalismo, musica, arti grafiche, recitazione) in cui quest’anno è stato organizzato il Premio Made in Ischia “Otto milioni” ideato nel 2013 da Bruno Mancini per onorare la memoria del Comm. Agostino Lauro.
L’evento “Otto milioni”, inserito per il quinto anno consecutivo nella programmazione di Bookcity, ha beneficiato della notevole diffusione nazionale ed internazionale riservata a #BCM19 riscuotendo lusinghieri apprezzamenti dal pubblico e dalla lunga catena dei media accreditati.
Esprimendo le più vive congratulazioni ai vincitori, ci piace ricordare che le opere di ari grafiche classificare ai primi cinque posti sono state pubblicate nella prima edizione dell’Antologia di Arti varie “Magari un’emozione” (edita da Il Sextante di Mariapia Ciaghi), e cogliamo l’occasione per annunciare che le opere classificate ai primi cinque posti di tutte le altre sezioni saranno pubblicate nella seconda edizione, della già citata antologia “Magari un’emozione!“, che sarà disponibile in concomitanza con la cerimonia di premiazione dei vincitori in programma a Roma nel prossimo mese di dicembre.
Infine c’è da dire che le votazioni di ciascuna delle sei sezioni del Premio sono state effettuate da quattro differenti giurie.
Le opere finaliste sono state 153,
I voti totali sono stati 34.864.
Otto milioni Arti grafiche 2019 classifica finale pdf. |
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Codice | Artista | Voti | Premio | |
AG28 | Mirjana Milanovic 2 | 1967 | 1° Premio | |
AG35 | Valerien Bressy 2 | 1023 | 2° Premio | |
AG21 | Maurizio Pedace 1 | 819 | 3° Premio | |
AG02 | Aleem Uddin Arts 1 | 697 | ||
AG17 | Liga Sarah Lapinska 2 | 669 | ||
AG23 | Milena Petrarca 1 | 648 | ||
AG25 | Milena Petrarca 3 | 501 | ||
AG34 | Valerien Bressy 1 | 355 | ||
AG16 | Liga Sarah Lapinska 1 | 321 | ||
AG05 | Dita Dīķe 2 | 273 | ||
AG09 | Flora Rucco | 241 | ||
AG06 | Dita Dīķe 3 | 239 | ||
AG04 | Dita Dīķe 1 | 236 | ||
AG37 | Valerien Bressy 3 | 220 | ||
AG19 | Liga sarah Lapinska 4 | 199 | ||
AG27 | Mirjana Milanovic 1 | 184 | ||
AG22 | Maurizio Pedace 2 | 181 | ||
AG15 | Larachiche Mohamed 2 | 167 | ||
AG10 | Frank W. Tansey 1 | 159 | ||
AG26 | Milena Petrarca 4 | 156 | ||
AG07 | Einars Repše | 153 | ||
AG31 | Yuri Serebryakov | 150 | ||
AG14 | Larachiche Mohamed 1 | 137 | ||
AG01 | Aldo Gallina | 134 | ||
AG13 | Janis Drozdovs 2 | 132 | ||
AG36 | Janis Drozdovs 1 | 131 | ||
AG11 | Frank W. Tansey 2 | 120 | ||
AG18 | Liga Sarah Lapinska 3 | 114 | ||
AG08 | Ēriks Bāris | 103 | ||
AG38 | Valerien Bressy 4 | 102 | ||
AG03 | annullato | 100 | ||
AG24 | Milena Petrarca 2 | 79 | ||
AG12 | Guna Oškalna Vējiņa | 74 | ||
AG29 | Nadeem Ansari | 73 | ||
AG32 | Zhayna Ilyasova 1 | 69 | ||
AG20 | Marcos Robson Mota | 58 | ||
AG30 | Simasilver Konya | 58 | ||
AG33 | Ritirato | 38 |
Otto milioni Giornalismo 2019 classifica finale pdf |
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Codice | Giornalista | Titolo articolo | Voti | Premi |
GI06 | Silvana Lazzarino | Adriana Iftimie Ceroli | 339 | 1° Premio |
GI03 | Angela Maria Tiberi | La vera amicizia | 207 | 2° Premio |
GI09 | Daniele Bartocci | Gli investimenti digitali | 204 | 3 Premio |
GI08 | Liga Sarah Lapinska | Le canzonette | 108 | |
GI01 | Adriana Iftimie Ceroli | Simbolicamente Ischia | 103 | |
GI02 | Adriana Iftimie Ceroli | Simbolicamente la scrittura | 103 | |
GI05 | Daniele Bartocci | Roberto Mancini | 97 | |
GI04 | Angela Maria Tiberi | Giuliano Moretto | 96 | |
GI07 | Liga Sarah Lapinska | Guntars Jirgensons | 90 |
GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie Ceroli
GI06 Silvana Lazzarino – Adriana Iftimie pdf
Coraggio, determinazione, profonda sensibilità e un’innata curiosità sono state le motivazioni principali che hanno accompagnato Adriana Iftimie, scrittrice e poetessa bella, colta, sensibile, amante della letteratura e della poesia.
Nata in Romania, Adriana nel suo percorso di bambina, giovane donna e madre ha saputo cogliere gli aspetti positivi della vita nonostante la sua infanzia e adolescenza siano state dolorose e difficili per la critica situazione familiare e l’atmosfera del regime.
Sotto il regime di Ceausescu ha dovuto trovare in se stessa quella forza ed energia per fare di ogni suo giorno un’opportunità per essere felice.
Curiosa da sempre, fin da piccolissima a farle compagnia non erano giocattoli e bambole, bensì i libri della libreria del padre tra i quali Proust, Schopenhauer e Zola.
Così già a 4- 5 anni riusciva a leggere testi di letteratura e filosofia con cui trascorreva molti pomeriggi.
Lo studio è stato importante per la sua formazione culturale e personale: attenta e interessata ai vari argomenti che apprendeva a scuola, Adriana si mostrava molto portata per le diverse materie fin dalle elementari quando ha scoperto una particolare predisposizione per la poesia con cui dare vita alle proprie emozioni e stati d’animo.
A sei anni ha scritto la sua prima poesia intitolata “Il cuore è una foglia”.
Caduto il regime, espatria, e dopo diversi spostamenti, incontri ed esperienze come fotomodella e nel cinema in diverse fiction, giunge a Roma dove vive da 24 anni con i figli Alessia e Kevin ed il suo compagno il Maestro Mario Ceroli scultore noto al pubblico per il Cavallo alato posto di fronte alla sede RAI di Saxarubra.
Ceroli è anche autore di 4 chiese: una a Porto Rotondo, una a Tor Bella Monaca, una a Napoli ed una all’Istituto Superiore di Polizia e di tante altre opere collocate in Italia e nel mondo.
Adriana è autrice di una sceneggiatura e ha pubblicato due libri e vinto un primo premio internazionale di poesia con “InimaPierduta” scritto completamente in italiano.
Un libro che ha ricevuto molte testimonianze di stima ed apprezzamento da parte di personaggi illustri tra i quali vanno menzionati: Paolo Villaggio, Luca Cordero di Montezemolo, Bimba De Maria.
D: – Alla poesia ti sei accostata fin dall’età di sei anni quando hai scritto il tuo primo componimento “Il cuore è una foglia”, quali gli autori che amavi leggere più di frequente? Quali tematiche affronti nei tuoi versi con cui parli delle tue emozioni?
R: – Naturalmente leggevo autori romeni. In adolescenza ho scoperto Pirandello, Alighieri, Montale; miei versi raccontano parole mai dette, ricordi sottili dell’anima, amori proibiti, sogni, presente, passato, futuro, stagioni. Potrei dire che scrivo di getto ciò che sento al momento.
D: – Lasciare la tua terra la Romania ha rappresentato un distacco difficile, ma hasegnatol’inizio di una nuova vita, seppur attraverso spostamenti da un luogo ad un altro.Cosa ti ricordi a livello di sensazioni di quando hai messo piede in Europa?
R: -Lasciare la mia terra, nonostante i successi avuti come modella e fotomodella mi ha restituito una nuova occasione. L’Europa l’ho vissuta da privilegiata, continuando a fare la modella a Francoforte, Düsseldorf e Zurigo.
D: – Il tuo primo libro di poesie è la raccolta INIMA PIERDUTA. Me ne parli?
R: – “InimaPierduta”(anima perduta), significa l’inizio di una nuova me, in una lingua che parlavo bene. Fui incoraggiata dal mio compagno a riprendere la scrittura. Mi fece scrivere la prefazione di un suo catalogo “Il Sesto Senso”. Un lavoro complesso che rappresentava me, esposto anche al museo PS 1 di New York. Presentando il libro fui colpita dall’accoglienza ricevuta dal pubblico e dai personaggi famosi arrivati per me nelle librerie. Ho tanti articoli nei giornali dell’anno 2002.
D: – Quali personaggi di spicco del mondo dello spettacolo hai conosciuto con il tuo lavoro nelle fiction e come modella?
R: – Ne ho conosciuti tanti! Alcuni sono morti. Posso nominare Paolo Villaggio, Pasquale Squittieri, Claudia Cardinale, Franco Nero, Luca Cordero di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Califano, Umberto Tozzi, Corinne Clery, Serena Grandi, Lorenzo Flaherty… A parte gli amici scomparsi, con gli altri sono tuttora in contatto ed ottimi rapporti.
D: – Importante è stato l’incontro con la DILA Associazione Culturale da Ischia l’Arte e Bruno Mancini. Come hai conosciuto Bruno Mancini, affermato scrittore?
R: – L’incontro con il grande amico e scrittore Bruno Mancini fu uno dei più storici legami. È nato in facebook, per caso.I miei figli per prendermi in giro, circa 14 anni fa, più o meno, mi hanno creato un profilo nella rete social e poi creai un gruppo, e mi sono iscritta nel gruppo di Bruno Mancini.
D: – Quale la prossima pubblicazione in uscita?
R: – La prossima pubblicazione sarà “Il Cantico del Cigno”, sempre poesie. In seguito un’antologia in 5 lingue. (….)
Silvana Lazzarino
GI03 Angela Maria Tiberi – La vera amicizia
GI03 Angela Maria Tiberi – La vera amicizia pdf
Intervista a Luigi Sergianni e a Raffaele Walter Poli
Raffaele Walter Poli e Luigi Sergianni hanno lavorato fianco a fianco l’uno come location manager e l’altro come scenografo e scenotecnico in tanti film girati a Sermoneta tra cui Seta (del 2007 diretto da François Girard, tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco) e i film Gomorra I e Gomorra II e Suburra ambientati nella malavita del napoletano i primi due, e nell’ambiente corrotto di Roma l’ultimo.
D- Luigi Sergianni, come si caratterizza la vera amicizia?
R- La vera amicizia dura nel tempo e supera ogni ostacolo della vita.
Lo dimostra l’amicizia che da oltre quaranta anni c’è fra me e Raffaele Walter Poli.
D- Luigi Sergianni, chi è Raffaele Walter Poli?
R- Raffaele Walter Poli è il proprietario della “Trattoria Da Elena” di Sermoneta ed è un location manager con oltre quarant’anni di attività cinematografica alle spalle.
Vive a Sermoneta fin dalla nascita e fin da piccolo è stato incuriosito dall’attività cinematografica del suo paese.
D- Luigi Sergianni, su cosa si basa la sua amicizia con Walter Poli?
R- Non dimenticherò mai quando Walter lasciò nel mezzo del lavoro il suo ristorante pieno di gente per accompagnarmi a Roma perché era scoppiato un incendio a casa mia… e di quanto mi è stato vicino durante la malattia di mia moglie… fra noi c’è solidarietà… sincerità
D- Luigi Sergianni, da assiduo frequentatore di Sermoneta sia per lavoro che per motivi di amicizia ci può’ dire la manifestazione sermonetana che si è svolta in questi anni e che le è rimasta più impressa come spettatore?
R- Sicuramente la mostra tenuta dall’ Archeo Club di Sermoneta nel 2017 dove è stata evidenziata la storia cinematografica del paese.
D- Luigi Sergianni, come lavoratore del cinema che ha frequentato Sermoneta per le riprese di diversi film, ci può elencare la partecipazione di alcuni attori e registi famosi?
R- Ricordo la partecipazione di attori e registi famosissimi come Totò, Vittorio Gasmann, Amedeo Nazzari, Sofia Loren, Monica Vitti, Tony Curtis, Franco Zeffirelli, Vittorio de Sica, Massimo Troisi, Roberto Benigni, Raul Bova, Jean Reno, Jude Law, Vincent Cassel e tanti altri.
D- Luigi Sergianni, che tipo di location sono offerte dal nostro territorio provinciale latinense?
R- Grazie alla varietà di location offerte dal nostro territorio, i film qui ambientati rappresentano tutti i generi cinematografici.
Dalla commedia al film storico, dall’horror al drammatico.
Le splendide dune di Sabaudia, i vicoli medievali di Sermoneta, le vaste campagne dell’Agro Pontino, le verdi vallate dei monti Lepini, le architetture neoclassiche di Latina, sono solo alcuni esempi dei diversi scenari scelti dai registi François Girard, Rainer Werner Fassbinder, Nathan Juran, Joe D’Amato, Wes Anderson, Hal Roach, Charles Rogers, Guy Hamilton, John Huston, Paul Weiland, o da famosi registi italiani, come Paolo Sorrentino, Daniele Luchetti, Nanni Moretti, Carlo Verdone, Ferzan Ozpetek, Sergio Castellitto, Michele Placido, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Nino Manfredi, Federico Fellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Alberto Sordi, Mario Bava, Alessandro Blasetti.
D- Raffaele Walter Poli, ci può dire qualcosa sull’attività di produzione cinematografica a Sermoneta di questi ultimi anni?
R- Sono state girate circa 10 pellicole, alcune anche internazionali: tra le più importanti si annoverano Silk (prodotto dalla Fandango, 2007) con Keira Knightely e Michael Pitt; o “L’amico di Famiglia” del premio Oscar Paolo Sorrentino (2006); Un ciclone in Famiglia (2005); Christine (di Stefania Sandrelli e con Raul Bova, 2009); Five Hours South (prodotto per il mercato statunitense, 2009); I Borgia (2012); Il XIII Apostolo (Canale5, 2013); Io ti salverò (2014).
Qui passarono Totò (Totò contro il Pirata nero), Vittorio De Sica (Furono girate alcune scene de «La Ciociara»), Franco e Ciccio, Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Franco Zeffirelli (definì la scalinata del Belvedere «una piccola Trinità dei Monti»), Roberto Benigni e Massimo Troisi («Non ci resta che piangere»), solo per citarne alcuni.
D- Raffaele Walter Poli, perché Sermoneta è un territorio strategico della produzione cinematografica?
R- Penso che sia la sua bellezza autentica e unica: Sermoneta è un antico e splendido borgo medievale molto ben conservato ed è immersa nel verde del Monti Lepini.
Desidero concludere che l’amicizia è il sentimento universale in grado di riunire tutti i popoli del mondo, in grado di abbattere ogni distinzione di razza, differenza di pelle, ogni odio e violenza fra gli uomini.
Angela Maria Tiberi
GI09 Daniele Bartocci – Gli investimenti digitali
GI09 Daniele Bartocci – Gli investimenti digitali
Gli investimenti digitali e le inarrestabili performance degli esports
Nuovi orizzonti, nuovi prodotti esclusivi pronti a guadagnarsi intere fette di mercato.
Accessibilità, fruibilità, economicità e rapidità fuori dal comune.
Il mondo si evolve continuamente e vede sempre più protagonisti il pianeta degli eSports, brand sponsor e istituti di credito che intendono innovare la propria “business card”’ tradizionale.
Se da un lato l’Nba ha stabilito di recente di immergersi in una nuova esaltante avventura, quella griffata eSports, dall’altro il pianeta bancario sembra lentamente interessarsi al pianeta dello sport interattivo, un settore che sta facendo registrare trend e performance estremamente interessanti.
Ma andiamo per ordine.
Il più celebre torneo di pallacanestro Usa, in sintonia con Take Two Interactive Software (produttore del videogame NBA 2K), ha dato vita circa un anno fa alla prima lega di eSports correlata al 2K: la Nba 2K League metterà sul piatto circa 1 milione di dollari di premio per il suo campionato inaugurale, con tanto di contratto salariale ai vari player di riferimento interessati.
Anche la Premier League ha ufficializzato che nell’annata 2019 lancerà una competizione denominata ePremier League con incontri trasmessi in streaming da SkySports UK e sui modelli comunicativi social appartenenti alla stessa Premier League.
Ci sarebbero tanti altri aneddoti da citare, tra questi segnaliamo Vodafone che è partner dell’Esl Vodafone Championship che prevede tornei in 4 videogame diversi ovvero League of Legends, Counter-Strike: Global Offensive, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege e ClashRoyale.
Anche gli eventi specializzati in tema eSports stanno riscuotendo un enorme successo, basti pensare alla Milan Games Week della settimana scorsa a cui hanno partecipato oltre 160.000 visitatori, con un trend positivo del 10% rispetto alla precedente edizione e circa 70 titoli tra i quali ben 30 anteprime assolute.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il pianeta bancario comincia a riflettere attentamente a tal proposito.
Probabilmente, adesso più che mai, è arrivato il momento dell’investimento efficace a livello di eSports, come detto una branca che sta mostrando numeri importanti a livello di performance economico-finanziaria.
Tanto per fare un esempio, l’Intesa Sanpaolo E-Football Cup ha in parte finanziato una competizione di PES 2017, organizzato da Personal Gamer in collaborazione con la banca torinese. Superpremio finale?
Un consistente montepremi, traducibile in oltre 5.000€.
“Ciò a testimonianza di come le banche, e in maniera analoga sembrano voler agire i grandi brand e colossi della revisione aziendale e contabile, cominciano a prendere in considerazione a quanto pare l’ideologia e filosofia dell’eSports – sostengono alcuni esperti del settore bancario e finanziario– .
A nostro parere è un settore considerato ormai un bocconcino prelibato dal panorama della finanza globale che intende a quanto pare innovare il suo più tradizionale biglietto da visita caratterizzato da consulenza e servizi finanziari, il tutto a beneficio anche dei giovani di oggi che saranno i protagonisti del domani”.
Daniele Bartocci
Otto milioni Musica 2019 classifica finale pdf |
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Codice | Musicista | Titolo brano | voti | Premi |
MU06 | Abdel Malek Zeroual | Chitarra | 121 | 1° Premio |
MU010 | Nicola Pantalone | Il brivido più lungo | 115 | 2° Premio |
MU04 | Eva Strazdiņa | Besame | 94 | 3° Premio |
MU01 | Ivan De Fabiani | Nessun dorma | 54 | |
MU08 | Valentina Gavrish | Tecla | 54 | |
MU02 | Antonio Di Nauta | Nel sole | 53 | |
MU05 | Eva Strazdiņa | Dimmi quando | 32 | |
MU09 | Valentina Gavrish | Gilda | 31 | |
MU03 | Antonio Di Nauta | Luna rossa | 28 | |
MU07 | Polina | Zvezdniy Malchik | 22 |
MU06 Abdel Malek Zeroual – Chitarra 1° Premio
MU06 Abdel Malek Zeroual – Chitarra
MU10 Nicola Pantalone – Il brivido più lungo 2° Premio
MU10 Nicola Pantalone – Il brivido più lungo
MU04 Eva Strazdiņa – Besame 3° Premio
MU04 Eva Strazdiņa – Besame
Otto milioni Narrativa 2019 classifica finale pdf |
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Codice | Scrittore | Titolo | Voti | Premi |
NA04 | Alessandro Corsi | La ballata del mare incantato | 345 | 1° Premio |
NA02 | Adriana Iftimie Ceroli | Simbolicamente il fulmine | 341 | 2° Premio |
NA06 | Liga Sarah Lapinska | Fiaba Rossa | 81 | 3° Premio |
NA09 | Angela Maria Tiberi | Ritorno alla terra | 73 | |
NA08 | Andrea Giostra | Donna vita | 64 | |
NA010 | Angela Maria Tiberi | Debutto in teatro | 53 | |
NA03 | Adriana Iftimie Ceroli | Simbolicamente Ischia | 45 | |
NA07 | Andrea Giostra | Mastr’Antria | 33 | |
NA05 | Liga Sarah Lapinska | Fiaba bianca | 25 | |
NA01 | RITIRATA |
NA04 – Alessandro Corsi – La ballata del mare incantato
NA04 Alessandro Corsi – La ballata del mare incantato pdf
La ballata del mare incantato
“Almeno a volte non conta la destinazione, ma soltanto il cammino” filosofeggiò Marcello, atteggiandosi a persona che avesse scorrazzato in lungo ed in largo per l’intero pianeta.
In realtà non si era mai allontanato più di tanto dalla sua città natale, per un massimo di due o tre giorni.
Abitava nel vasto appartamento in cui erano nati lui e suo padre.
Da quando i suoi genitori erano morti e si era ritrovato solo al mondo aveva gradatamente liberato tutte le stanze, tranne la cucina ed il bagno, dei mobili che non gli erano indispensabili.
Li aveva sostituiti con delle capaci scaffalature, alte fino al soffitto.
Ve ne erano persino nel corridoio, lungo una dozzina di metri.
Vi aveva raccolto in bell’ordine la sua biblioteca, dopo avere comprato uno ad uno i libri che la formavano.
Ogni acquisto era stato fatto con un amore che non era mai stato capace di provare per un altro essere umano.
“È da quando ero un ragazzino che li colleziono” sorrise l’uomo, pensando con un certo disagio ai propri capelli radi e grigi.
Per distrarsi tornò con la mente al suo costante frequentare bancarelle, negozi di libri usati e librerie, spinto dal suo morboso desiderio di titoli interessanti.
Non c’era momento della giornata libero da impegni lavorativi, o da quelle incombenze quotidiane strettamente necessarie alla mera sopravvivenza, che non lo vedesse intento a leggere o a procurarsi dei nuovi volumi.
Immerso nelle pagine di quanto amava svisceratamente dimenticava l’intero universo e persino se stesso, in perenne partenza per viaggi più avventurosi ed affascinanti di quelli di Ulisse.
“Domani sarà l’ultimo giorno in cui lavorerò” si disse Marcello, pensando all’agognata pensione che gli avrebbe consentito di dedicare ai libri quelle ore quotidiane che non lo avrebbero più visto impegnato a procurarsi il necessario per vivere.
Avrebbe potuto dedicarsi completamente alla sua collezione: a quanto, con il trascorrere degli anni, era diventato sempre più la sola ragione della sua esistenza.
“Sono il mio mare incantato” sorrise l’uomo, immaginando inesistenti vele gonfie del vento della fantasia “I miei viaggi non conoscono confini, o limitazioni di tempo o di luogo”.
Si era sempre compiaciuto, pure se unicamente con se stesso, nel pensare che in qualsiasi momento poteva partire per ogni dove ed ogni quando con una libertà così assoluta, totale, da dargli un senso di onnipotenza.
Non aveva mai sentito la mancanza di una figura femminile, al suo fianco: si sentiva del tutto compiuto in se stesso, appagato.
Specialmente quando poteva stringere un libro fra le mani.
“Perché avere dei figli?” si domandò per l’ennesima volta, non capendo come si potesse desiderarne “Perché mettere al mondo degli individui che sarebbero ancora vivi, quando sarò soltanto concime?”
Lucidamente consapevole dell’inevitabile trapasso, destino d’ogni essere vivente, aveva disposto che alla sua morte la sua raccolta di libri fosse donata alla principale biblioteca pubblica cittadina.
Aveva imposto la condizione che rimanesse indivisa: e che i volumi che la costituivano non uscissero mai, per nessuno motivo, dall’edificio che li avrebbe accolti.
Chi avesse voluto leggerli, od anche soltanto consultarli, avrebbe dovuto farlo esclusivamente nello stesso luogo che li ospitava.
Marcello si mise a gironzolare per le stanze della sua abitazione, con gli occhi umidi d’amore e di commozione.
Rammentava dove e quando aveva comprato ogni singolo volume, ricordando pure l’emozione suscitata in lui prima di tutto per averlo trovato: e poi per averlo acquistato.
Leggerlo era stata un’esaltante avventura.
“E tutte queste emozioni, tutte queste memorie, andranno perse con la mia morte” si rammaricò, domandandosi, al contempo, se quel suo sentire non fosse altro che una futile emozione.
Magari con qualcosa di morboso.
Scacciò dalla mente ogni considerazione con un controllatissimo gesto di stizza, lasciando fluire soltanto il proprio totalizzante ed egoistico amore per i libri.
Con un sorriso, talmente cinico che avrebbe messo a disagio chiunque lo avesse visto, tolse da un ripiano un romanzo che da tempo voleva rileggere.
Carezzandolo come se fosse il volto di un’amante con la quale si apprestava a fare l’amore si diresse verso la sua poltrona.
Era da lì che partiva per i suoi viaggi nel mare incantato della carta stampata.
E non aveva bisogno di altro.
Alessandro Corsi
NA02 – Adriana Iftimie Ceroli -Simbolicamente il fulmine
NA02 Adriana Iftimie Ceroli – Simbolicamente il fulmine pdf
Simbolicamente il fulmine
È la scintilla della vita e delle energie fertili.
La potenza di questo fuoco celeste è enorme, potendo essere benefattrice o distruttiva.
Gli ebrei lo interpretavano come la luce nella storia della genesi.
Quando Dio si faceva vedere, reggeva nelle mani i fulmini e li mandava contro i nemici (dal profeta Daniele 10,6).
Questo tema è stato portato anche nelle tradizioni babilonesi.
Anche per i greci Zeus era il dio del tuono e del fulmine.
Sul piano spirituale, esso fa nascere una luce dentro, forzando la persona a chiudere gli occhi e a rassegnarsi a quella forza imposta.
Nonostante questo è anche un’energia che da equilibrio.
Fra le tribù africane il fulmine rivela un attributo del Dio supremo uraniano.
Secondo un mito dei pigmei, esso sarebbe il fallo divino che compare nella ierogamia primordiale cielo-terra, che ricorda anche la mitologia indo-europea in cui il fulmine è l’arma del dio Indra.
Per i pigmei, esso punisce l’adulterio.
Universalmente parlando, è collegato alla pioggia, come seme del cielo, insieme mostrando la dualità acqua-fuoco che potrebbe scatenare disastri di grandi e grave conseguenze.
La correlazione tra il fulmine e la fecondità compare di frequente nel pensiero orientale, evocata da un’esplicita frase taoista: “Come il fulmine, forte e invincibile, spaccando le nuvole per creare la pioggia, così debba liberare esso anche il latte dal seno di questa donna incinta, aiutandola a partorire subito”
Adriana Iftimie Ceroli
NA06 – Liga Sarah Lapinska – Fiaba Rossa
NA06 Liga Sarah Lapinska – Fiaba Rossa pdf
Fiaba rossa
Un giovane commerciante di nome Ba meditava accanto ad un ruscello scintillante e si interrogava sull’amore che associa, una donna a un uomo o un uomo con un uomo, una volta nella vita.
Una rispettabile vedova Phan era intelligente e virtuosa, quindi Ba era curioso di visitarla e le offrì un affare.
Il suo giardino si può decorare di più con le torce argentate e le lampade.
Rispettabile Phan era d’accordo.
Il suo costume di seta nera è costosissimo, ornato di aironi bianchi, ma tra le vignette di fiori multicolori era cucita, con fili d’argento semisommersi, una nave che sta affondando.
Il suo viso, la sua siluette?
Non importa, se lei si può permettere d’avere il giardino lussuoso e gioielli del prezzo di due, tre piccoli atolli nell’oceano dell’India.
Poi Ba cercò una taverna, Kuan in Vietnam, per sdraiarsi fino al mattino.
Sulla scala sedeva un vecchio magro dalla barba candida e lunga.
Accanto aveva una borsa rossa. Nell’oscurità della luce perlacea il vecchio lesse un pesante libro che teneva sulle ginocchia.
– Che cosa leggi?
– Il libro dell’Amore , – disse il vecchio.
– E cosa c’è in quella borsa rossa? Oro o argento?
– Aspetto che tu sia qui perché so quali pensieri ora vengono presi dal tuo cervello.
Questa borsa contiene più di tutto l’oro e l’argento insieme.
Fili rossi con cui io, il Dio dell’Amore, lego due eletti, sposa e sposo.
Niente può rimpicciolire la vita con cui connetto due cuori, senza equivoci, senza lungo divorzio, senza morte.
Se qualcuno scioglie questo nodo da solo, fa male a se stesso e agli altri eletti come nessuna afflizione terrena e nessuna aperta ferita.
Ma poi questo nodo, come un anello, cerca di nuovo gli eletti e i due che ho legato si troveranno di nuovo l’un l’altro.
Inevitabilmente.
Meglio nei giardini di questo mondo, in modo che non ci si cerchi l’un l’altro nell’altra vita.
Nessuno degli universi che conosciamo esisteva prima della nascita del Tempo.
Non ho intenzione di parlarti di quale sia l’Uovo Cosmico da cui è nato il Tempo, e delle tue appiattite ali infuocate, e delle stelle nel cielo scintillanti stasera negli specchi ondulati dei ruscelli.
– Non mi sveli il grande mistero? Forse la vedova Phan è quella con cui mi hai legato?
– L’uomo di Phan era quel disperato che si è strappato la pancia, scoprendo che Phan lo tradiva e dormiva con i nemici di suo marito che sul divano si erano accordati su come umiliare il suo marito e uccidere i suoi amici giusti.
Tu sei tanto più fortunato.
Sono le donne leggere che hanno i rapporti con tanti.
Niente da criticare.
Invece, Phan non ama nulla, sottraendo se stessa e la sua proprietà legale.
La madre della tua sposa è Nama, la figlia di Chana che vende per strade le pipe e i souvenir, fatte da Nama, ancora ragazzina.”
Già il giorno dopo Ba incontrò per la prima volta la sua sposa, insieme a sua madre Chana, che offrì a Ba un talismano di carta bianca, dipinto da Nama, a buon mercato.
Ba rifiutava il talismano fatto di carta economica.
Gli occhi di Nama guardavano su verso quelli di Ba verdi scuri a mandorle, la sua faccia era filigranata come una bambola di porcellana, ma aperta per tutti i venti, non bianca.
Il cuore di Ba ha già capito tutto.
Però,la madre di Nama è una quasi mendicante, e Nama ha il vestito di cenci.
Un agente di Phan seguiva Ba.
Il giovane tornò a Kuan e, come per caso, lo aspettava lì.
Ba parlava con la spia del suo incontro con il Dio dell’Amore e di Nama.
L’agente di Phan credeva nel Destino, quindi contattò la sua signora Phana e prese in mano un lungo coltello.
L’agile Nama è fuggita, ma al suo mento è rimasta la cicatrice per il resto della sua vita.
Ba ha quasi dimenticato la profezia di Dio dell’Amore.
Nama divenne artista famosa, e aveva una seta su cui dipingere.
Il governatore della provincia apprezzava i talenti di Nama.
Non era nato governatore Bao sulla strada come Ba, era nobile che non voleva isolarsi dall’altra gente.
Ha invitato Nama nel suo palazzo come figlia insieme con la sua madre.
Ba, sperando di concludere un accordo, dal governatore incontrò la sua figlia, vestita in rosso, con un ventaglio con infilati i cigni d’oro e la nave che naviga a vele spiegate.
Nama raccontava la sua storia a Ba.
Come lei e sua madre Chana attaccarono l’assassino, e dopo al mento di Nama rimase la cicatrice.
La stessa storia a Ba, qualche tempo fa nel Kuan, la sapeva l’agente di Phan, certo, non accettando d’essere lui quel bandito.
Il Dio dell’amore è venuto al matrimonio di Nama e Ba, entrambi giovani hanno posto le loro mani in modo che il vecchio le avvolgesse con fili di lana rossi come regalo di nozze, simbolicamente: entrambi gli eletti dell’intrico erano legati dalla nascita.
Che fortunati!
Liga Sarah Lapinska
Otto milioni Poesia 2019 classifica finale pdf |
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Codice | Poeta | Titolo poesia | Voti | Premi |
PS04 | Adriana Iftimie Ceroli | La mia mente | 4022 | 1° Premio |
PS02 | Aldo Gallina | Il pegno | 3823 | 2° Premio |
PS44 | Silvana Lazzarino | Dove sussurra il vento | 3535 | 3° Premio |
PS10 | Antonio Fiore | Dove finisce il cielo | 565 | |
PS01 | Adriana Iftimie Ceroli | Poema 1 | 531 | |
PS34 | Liga Sarah Lapinska | Acque blu | 465 | |
PS12 | Adriana Iftimie | Il mio nome | 446 | |
PS18 | Adriana Iftimie | Andiamo via | 249 | |
PS24 | Casagni Enzo | I poeti | 245 | |
PS16 | Dante Ceccarini | Urla e silenzi | 229 | |
PS27 | Flora Rucco | Figlia | 204 | |
PS07 | Angela Maria Tiberi | Zoccola | 194 | |
PS39 | Liga Sarah Lapinska | Appena nati | 192 | |
PS28 | Franco Maccioni | Risveglio | 184 | |
PS06 | Alessandro Corsi | Sola parola | 182 | |
PS13 | Antonio G D’Errico | Valzer | 158 | |
PS03 | Flora Rucco | Neri | 149 | |
PS05 | Aleksandra Zavišjus | Fa veramente male | 138 | |
PS08 | Anita Zvaigzne | Il giorno grigio | 120 | |
PS22 | Enzo Casagni | Profumo e… amore | 119 | |
PS43 | Sanita Simsone | In Memorium | 100 | |
PS09 | Anna Rancāne | Solo un singolo | 94 | |
PS11 | Antonio G D’Errico | Le parole che ci sono mancate | 94 | |
PS26 | Antonio G D’Errico | Rifugi sotto la neve | 91 | |
PS48 | Giovanna Guzzardi | Il sole dall’aereo | 89 | |
PS46 | Vera Roķe | Sono | 86 | |
PS51 | Milena Petrarca | Antico Tramonto | 86 | |
PS49 | Milena Petrarca | Pensiero inesistente | 79 | |
PS35 | Lucia Fusco | Rimprovero | 73 | |
PS29 | Giuseppe Ruotolo | Onda marina | 70 | |
PS21 | Lucia Fusco | Delusioni | 65 | |
PS40 | Aldo Gallina | Nella stanza di Chet | 64 | |
PS56 | Elita Viškere | Oggi | 64 | |
PS41 | Modris Andžāns | L’ultimo viaggio | 63 | |
PS20 | Angela Maria Tiberi | Aida | 62 | |
PS52 | Anita Ķēķe | Barche dei lini | 62 | |
PS32 | Ilze Zeimule Stepanova | Sotto i rami di salice | 61 | |
PS17 | Angela Maria Tiberi | Nicoletta Tartaglino | 57 | |
PS30 | Ingvar El Voron | Il motivo | 57 | |
PS14 | Assunta Gneo | Quando una mamma | 55 | |
PS38 | Lucia Fusco | Fiori recisi | 53 | |
PS47 | Angela Maria Tiberi | Cleopatra | 52 | |
PS25 | Eva Strazdiņa | Senti | 51 | |
PS37 | Aldo Gallina | Transumanesimo | 50 | |
PS53 | Eva Mārtuža | Gli uccelli gridano | 50 | |
PS19 | Elīna Zālīte | Benedetta | 44 | |
PS15 | Broņislava Broņislava Dzene | Ho disegnato il tuo sorriso | 24 | |
PS50 | Mairita Ķērpe Dūze | Il mare | 23 | |
PS31 | Ingrīda Zaķe | La gioia del vento | 21 | |
PS42 | Nika Kolinz | Non con giusti | 20 | |
PS23 | Dante Ceccarini | Manciate di terra | 6 | |
PS54 | Eduards Aivars | Siamo passati sopra l’arcobaleno | 6 | |
PS33 | Janis Jan Zarins | Nel calore estivo | 1 | |
PS55 | Marija Gadaldi | Oh, anima mia! | 1 | |
PS36 | Ligija Kovaļevska | Permette di vivere così | 0 | |
PS45 | Ritirata | 0 |
PS04 Adriana Iftimie Ceroli – La mia mente 1° Premio
PS04 Adriana Iftimie Ceroli – La mia mente pdf
La mia mente
Vola l’anima nei tuoi odori vivi,
di terra che non c’è.
Volo con premura nei tuoi discorsi aridi,
affamati di un sì, di un consenso all’attimo,
con fame di pane, di madre perduta,
affamato di tutto.
Vola la mia carne. grembo stordito,
ancora incompiuto
pasto alla mia destinazione.
Vola la mia mente malata.
Forse vola
cercando lo stesso ristagno tuo,
la stessa casa di perdizione,
la stessa notte perversa,
per dire che va bene così.
Vola la mia pelle in cerca delle tue rughe,
approfondite sui miei pensieri.
Volano i miei anni
contro l’autunno tuo in cerca del volo.
PS02 Aldo Gallina – Il pegno 2° Premio
PS02 Aldo Gallina – Il pegno pdf
Il pegno
In purezza di intenti
la morte spolvera il mio perimetro
come gravoso pegno
per una coscienza luminosa.
PS44 Silvana Lazzarino – Dove sussurra il vento 3° Premio
PS44 Silvana Lazzarino – Dove sussurra il vento pdf
Dove sussurra il vento
Verso quel principio
dove sussurra il vento,
dove rinasce il verde di prati rigogliosi
mentre il sole domina l’orizzonte,
dove le stelle fanno da soffitto
a “stanze” di primaverili ricordi
conduce l’abbraccio
di una natura ancora intatta
in cui semplicità e complessità,
principio e fine
coincidono.
È lo scoccare
del tempo
oltre la riscoperta di sé:
un viaggio interiore
che rivela il continuo divenire delle emozioni
sospese in un tempo senza tempo
a desiderare l’assoluto.
Otto milioni Recitazione 2019 classifica finale pdf |
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Codice | Artista | Titolo brano | Voti | Premi |
BR43 | Chiara Pavoni | Erotismo, sì! | 860 | 1° Premio |
BR04 | Antonio Mencarini | Il volo verticale | 269 | 2° Premio |
BR17 | Katia Massaro | In un carcere ammazzano un uomo | 227 | 3° Premio |
BR01 | Adriana Iftimie Ceroli | Ombra Rossa | 220 | |
BR44 | Chiara Pavoni | Volteggio | 131 | |
BR14 | Giuseppe Lorin | L’estate con la parrucca | 106 | |
BR22 | Nicola Pantalone | ta | 90 | |
BR05 | Antonio Mencarini | L’inganno d’Ignazio | 90 | |
BR39 | Manuel Panizza | Temerario | 89 | |
BR07 | Carmen Auletta | L’aspra vicissitudine | 73 | |
BR02 | Alessia Palomba | Eppure tu | 73 | |
BR41 | Manuel Panizza | Segni | 70 | |
BR30 | Michela Zanarella | Domani all’alba | 67 | |
BR36 | Peter Ciani | Rimuovo licheni | 59 | |
BR10 | Don Backy | Io forse ladro | 52 | |
BR25 | Massimo Colella | Alla carezza gelida | 52 | |
BR16 | Itala Cosmo | Ceri nel buio | 51 | |
BR23 | Nicola Pantalone | Quel giorno | 51 | |
BR32 | Giuseppe Lorin | Equivoco | 50 | |
BR24 | Katia Massaro | Stop and go | 49 | |
BR35 | Peter Ciani | Sono quella cornice vuota | 49 | |
BR40 | Carmela Di Lustro | Non rubate la mia vita | 37 | |
BR18 | Lucia D’Ambra | E sento bestemmiare il cielo | 34 | |
BR42 | Salvatore Ronga | La forza di Ignazii | 32 | |
BR29 | Tiziana Mignosa | Agli angoli degli occhi | 28 | |
BR09 | Daniela Baldassarri | Nel buio, donna | 25 | |
BR20 | Luciano Somma | Perché andiamo | 22 | |
BR26 | Massimo Colella | Non fosti pioggia | 21 | |
BR28 | Nunzia Zambardi | Cicala – formica | 15 | |
BR31 | Viktor Mishin | Promo | 14 | |
BR27 | Nunzia Zambardi | La frana e noi | 13 | |
BR34 | Maria Calise | Nel manto unisono | 12 | |
BR06 | Carmen Auletta | Intorno a Mezzanotte | 11 | |
BR11 | Don Backy | Più fine che amore | 11 | |
BR19 | Lucia D’Ambra | L’ultima rivista in voga | 11 | |
BR21 | Luciano Somma | Parliamo sotovoce | 11 | |
BR08 | Daniela Baldassarri | No, no | 10 | |
BR12 | Eduardo Cocciardo | Eppure tu | 10 | |
BR13 | Eduardo Cocciardo | T’azzannano | 10 | |
BR15 | Itala Cosmo | Bagna la pioggia | 10 | |
BR33 | Maria Calise | Ancora hai voglia | 10 | |
BR37 | Enrico Pietrangeli | La zingara | 10 | |
BR38 | Salvatore Ronga | I tuoi occhi | 9 | |
BR03 | Alessia Palomba | Non sono io il suo dannato problema | 2 |
BR43 Chiara Pavoni – Erotismo, sì!
BR43 Chiara Pavoni legge la poesia “Erotismo, sì!” scritta da Bruno Mancini
BR43 Chiara Pavoni – Erotismo, sì!
Dalla raccolta di poesie “Erotismo, sì!” (2012 – 2017):
Il brivido più lungo
Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.
Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.
Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
BR04 Antonio Mencarini – Il volo verticale 2° Permio
Vota il seguente brano finalista della sezione “Recitazione” del Premio “Otto milioni” 2019 ideato da Bruno Mancini ed organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA
BR04 Antonio Mencarini legge la poesia “Il volo verticale” scritta da Bruno Mancini
BR17 Katia Massaro – In un carcere ammazzano un uomo
BR17 Katia Massaro legge la poesia “In un carcere ammazzano un uomo” scritta da Bruno Mancini