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Il Dispari 20190729 – Redazione culturale
Il Dispari 20190729
Al #BCM19 Bookcity Milano 2019
tre eventi MADE IN ISCHIA by DILA
Il Comitato operativo di Bookcity, coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli, ha, infatti, accettati tutti i tre progetti proposti dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” e ne ha fissati luoghi date e di attuazioni.
Il Dispari 20190729
Si inizierà 15/11/19 (ore 16:00) c/o la Sala Musica della Cascina Casottello (Via Fabio Massimo, 19) con il programma “Italia – Africa” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Dalila Boukhalfa e di Angela Maria Tiberi) che sarà, in parte, molto simile ad una kermesse -tipo tribuna artistica, culturale e sociale- durante la quale Enti e Artisti di provenienza internazionale avranno a disposizione un tot di minuti per presentare libri, opere di arti grafiche, musiche ecc. e per illustrare progetti, iniziative, e quant’altro riferibile a rapporti di pace tra noi e i popoli dell’Africa.
Il Dispari 20190729
Si proseguirà il 16/11/19 c/o l’Aula Magna Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri SIAM (via Santa Marta 18, Milano ore 10:30) con il programma “Otto milioni – 2019” (circa 3 ore con la Direzione Artistica di Maria Luisa Neri, Mariapia Ciaghi, Domenico Umbro) consistente in letture di opere poetiche e di prosa, realizzazioni di opere grafiche in estemporanea, ascolto di brani musicali appositamente composti per i nostri eventi da Roberto Prandin, presentazioni di antologie contenenti le opere finaliste delle otto edizioni del premio “Otto milioni”, comunicazioni delle classifiche finali delle opere partecipanti alle sei sezioni del suddetto premio, gratuita distribuzione di molte copie dell’antologia “Magari un’emozione” e dei sette volumi antologici pubblicati per le sette precedenti edizioni del Premio “Otto Milioni” tra cui quelli sponsorizzati dall’Istituto Agostino Lauro, ecc.
Il Dispari 20190729
Il ciclo si chiuderà il 17/11/19 alle ore 14:00, di nuovo c/o la suddetta Aula Magna della SIAM con il programma “Il Sextante, Eudonna, il Dispari, DILA” (circa 2 ore per la Direzione Artistica di Mariapia Ciaghi, Gaetano Di Meglio, Stefano Degli Abbati) che si volgerà attraverso momenti di letture di opere poetiche e di prosa, ascolto di brani musicali appositamente realizzati per i nostri eventi, incontri con autori pubblicati dalla Casa editrice Il Sextante e con giornalisti impegnati nella redazione culturale della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, illustrazione di articoli e protagonisti di IL DISPARI e della rivista Eudonna pubblicata dalla Casa editrice Il Sextante, distribuzione gratuita di molte copie di libri pubblicati da Il Sextante, nonché copie del quotidiano IL DISPARI e del magazine EUDONNA.
Il Dispari 20190729
Ricordando che BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani), sarà bene precisare che:
1) DILA parteciperà al Bookcity 2019 per il quinto anno consecutivo;
2) NESSUNO degli eventi presentati e/o in programma ha mai usufruito di contributi pubblici;
3) TUTTE le proposte di partecipazione provenienti da Associazioni, Enti, Sponsor e Artisti ischitani saranno favorevolmente valutate purché pervengano entro il prossimo 10 Agosto a emmegiischia@gmail.com
Come sempre, questa pagina sarà attenta a riferire in anteprima tutte le principali notizie relative a questa importante iniziativa culturale MADE in Ischia by DILA.
Bruno Mancini
Presidente DILA
Il Dispari 20190729
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Il Dispari 20190729
Il Dispari 20190729
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Erotismo, sì!”
Il brivido più lungo
Ti vedo seduta ogni giorno.
Una mano gingilla tra i riccioli
accarezzandoti la gola.
Il cavalletto attende le curve le tinte le forme.
A volte una coda di auto rallenta il percorso del bus.
Ed io ti guardo fremere per un attimo più lungo.
Ti voglio sdraiata una notte.
Una mano gingilla sul mio petto
accarezzandomi innocente.
Il calice attende le bollicine dello sballo.
A volte un sorriso ferma del tutto il tempo,
ed io ti guardo nuda, prima del brindisi più lungo.
Tunnel dietro la curva.
Un attimo e tu già mostri
avvinto il prima con il dopo.
Il buio mescolerà per noi il sogno e la realtà.
A volte, stavolta, vincente è la passione,
e tu m’inviterai al brivido più lungo.
Dalla raccolta “Davanti al tempo”
Il volo verticale
Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.
Dalla raccolta “Agli angoli degli occhi”
In un carcere ammazzano un uomo.
L’arco s’apre rotondo
lampade a coppe aeree
sbadigli:
avanza un uomo dal fondo.
Colonne reggono l’arco
passa guardiano
sbadigli:
prende il suo posto di un’ora.
Colonne reggono travi
s’alza e cammina.
Silenzio.
Conta le lampade
passando
pesta le colonne
con forza
misura l’arco
uscendo.
In un carcere ammazzano un uomo.
Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Indaco
Nell’ieri oltre il sipario delle nostre solitudini,
– maturità non è peccato –
scioglie il nodo nel mio petto la mano
che sposta da scaffali polverosi qui giù in platea
effluvi di antichi amori.
Oggi, la storia è amara: SPETTRI.
Romanza la mia testa
quest’uomo accanto che bisbiglia:
“Andiamo a cena insieme?”.
Il viso ciondolo sulla sua spalla.
Poi tutti in piedi a porgere gli omaggi
– applausi -,
ma lui non chiede il mio permesso
– sfacciato –
nel togliermi gli occhiali
– deciso –
bisbiglia “Bella”
– maliardo -.
Odora sesso la mia grotta
– sbandata –
di fronte al suo bastardo sentimento
– testardo -.
Stele sacrale alla lussuria
– avvinta – solo un passo dal delirio
– inappellabile –
è troppo intenso il battito del cuore
– emozionato –
per dirgli “Smettila”
tremante -.
“Hotel Sigillo, prego” già impone allo chauffeur
aprendo la portiera al mio passaggio.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/463431/promo-uno-5/
Il Dispari 20190729
Il Dispari 20190729
Il Dispari 20190729
Il Dispari 20190722
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – 11ª puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazia – La tempesta
Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.
Dopo tre mesi avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare a muso duro
“Fulminami, io sono pronto,
colpisci al basso ventre, creando un rombo – tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffro dilemma tra luce e buio,
Ignazia – La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi – che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.
Dalla raccolta “La mia vita mai vissuta”
Ignazio – L’incendio
Sortilegio di malefica bellezza,
giovane
mi pose nel frutteto dell’Eden
al bordo discendente
tra folto bosco di pini resinosi
e poche zolle fitte di ciliegi
– nell’ansa del torrente –
carichi di frutti.
Anatema d’insulso guardiano,
vergine
volle ch’io fossi un fermo immagine
complice silenzioso,
per giorni notti ore
– lontano dalla luce –,
delle sue umide ombre scolorite
nel grande slam del verbo voglio.
Nemesi storica mi cantò nel petto,
smisurato
come colpo di doppietta
appena appena un soffio d’esuberanza
mi spinse, le gambe appollaiate,
– segreto aiutami –
in fuga sul ramo di ciliegio,
la bacca tra le labbra.
Troia fattrice delle mie bestemmie,
deflagrazione di foreste,
la folgore che sfregia i tronchi,
Ignazio – L’incendio,
poteva spegnerti con un “Avvampami!”
ridurti miccia candela stoppio
se solo la fiamma non fosse nata cieca.
Il Dispari 20190722 – Redazione culturale
Rassegna stampa Bookcity
Il Dispari 20190722 – Redazione culturale
Liliana Manetti intervista il regista e sceneggiatore James La Motta in esclusiva per Il Dispari
Il 29/06, a Roma, nell’elegante location “Interno 4” gestita dalla ballerina, coreografa modella e bravissima attrice di cinema e teatro Chiara Pavoni (lettrice e voce narrante delle Antologie della serie “Otto milioni” realizzate dall’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA”), si è tenuto un evento che ha coinvolto vari artisti e durante il quale è stato rappresentato il monologo del regista, sceneggiatore, attore e doppiatore James La Motta intitolato “L’altra parte di me”.
Il monologo, interpretato magistralmente proprio da Chiara Pavoni, fa parte del più ampio progetto di La Motta “My self”.
Uno spettacolo interattivo che si colloca nella sezione teatro sperimentale e di denuncia.
Contro il femminicidio, la violenza di genere, bullismo e cyberbullismo.
Un progetto che è stato concepito per esortare i giovani alla denuncia di ogni violenza, e che si sta proponendo come scelta didattica per educare i ragazzi nelle scuole.
Il monologo “L’altra parte di me” narra di una donna che spiega quello che avrebbe voluto fare da grande, come se lei stessa ascoltasse la sua “voce bambina”, ed il racconto continua nella direzione della scelta del voler diventare una modella e la descrizione dei soprusi e delle violenze che sono molto comuni in quell’ambiente.
Una piaga dei giorni nostri.
Dal testo di La Motta è stato tratto anche un servizio fotografico che ha visto come protagonista sempre la nostra Chiara Pavoni.
Il fotografo Lorenzo Caramelli ha dato vita agli scatti, mentre del trucco si è occupata Silvia Bastet.
A margine dell’evento abbiamo avuto il piacere di poter porre delle domande al regista.
D: James La Motta cosa le ha fatto scegliere il sociale come direzione portante della sua opera come regista e sceneggiatore?
R: Ormai sono anni che opero in questo campo. Da ragazzo ho lavorato come operatore sociale nei carceri di Nisida e con molte associazioni. Sì, credo che come predisposizione si nasca sensibili e predisposti a donarsi ed io lo faccio attraverso i miei lavori. Non è una scelta, quindi, ma, ripeto, è una predisposizione naturale.
D: Rispetto al cortometraggio intitolato “Abusedchild” c’è da ricordare che è stato presentato fuori concorso alla 74esima mostra del Cinema di Venezia, quindi ha raggiunto un obiettivo molto importante. Durante un’intervista vicino al RedCarpet l’attrice protagonista del corto da lei diretto Anna Soares de Oliveira ha dichiarato che lei l’ha diretta attraverso una preparazione molto importante e rigida. Quando e come è nato questo progetto?
R: Il cortometraggio “Abusedchild” è stato tratto da un monologo chiamato “Abusata” ed è stato girato nel 2007 a Matera durante la notte tra il 22 e 23 agosto, quando io e la Oliveiras abbiamo deciso di girare questo corto e traducendo il testo dall’italiano all’inglese.
Finora ha ottenuto più di cento proiezioni tra le quali la prima a Londra e l’ultima al Senato della Repubblica e si sta tentando di farlo diventare un corto istituzionale.
D: Vuole parlarci del monologo interpretato da Chiara Pavoni, dal titolo “L’altra parte di me”?
R: Il monologo fa sempre parte del progetto “My self”, ma non solo del progetto di cui parlavo prima, bensì anche del musical.
Quindi c’è da specificare che vi sono ben 4 diverse versioni di questo testo che è andato via via crescendo poiché i fruitori principali sono i giovani che sono anche i protagonisti di ogni versione tramite cui si cerca sempre di attrarre la loro attenzione per farli entrare nel vivo del messaggio.
Lo scopo dei corti e dei monologhi è volto, soprattutto, proprio alla sensibilizzazione tra i giovani e nelle scuole, con un intento fortemente sociale.
Liliana Manetti.
Il Dispari 20190722 – Redazione culturale
TWITTERONE
1) Si svolgerà dal 13 al 17 novembre il Bookcity 2019 #BCM19,
BOOKCITY MILANO è una manifestazione di eventi individuali, ma anche collettivi (durante la quale vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura) voluta dal Comune di Milano e dall’Ass. BookCity Milano (Fondazioni Corriere della Sera, Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Ass. It. Editori), con l’AIB (Ass. It. Biblioteche) e l’ALI (Ass. Librai Italiani).
Durante le ultime quattro edizioni, l’Ass. “Da Ischia L’Arte – DILA” (unica nel panorama associativo isolano), ha avuto sempre il privilegio di vedere accolti i propri progetti e di vederli realizzati nei più prestigiosi ambienti culturali milanesi (“Teatro Parente” nel 2015 ; Aula Magna della “Società d’incoraggiamento Arti e mestieri SIAM” nel 2016; Auditorium “Museo delle Culture MUDEC” nel 2017; Aula Magna e Galleria Uomini Illustri della SIAM” nel 2018, e Centro Artistico “Mare Culturale” ancora nel 2018).
Quest’anno, in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi, e con un notevole gruppo di associazioni culturali operanti non solo in Italia, DILA ha presentato ben tre progetti dai titoli “Premio Otto milioni – 2019”, “Il Sextante – Eudonna – Il Dispari – DILA”, “Italia – Africa”.
Nei prossimi giorni, il Comitato operativo di direzione deciderà quali eventi ammettere al programma definitivo coordinato dalla Dott.ssa Elena Puccinelli.
Il Dispari 20190715 – Redazione culturale
Il Dispari 20190715
Editoriale
“Promo uno” di Bruno Mancini – decima puntata.
Continuiamo a pubblicare, in anteprima e in ordine alfabetico, tutte le poesie inserite in “Promo uno” che è un’antologia composta da 52 poemi tratti da tutte le raccolte edite da Bruno Mancini: Davanti al tempo (1964); Agli angoli degli occhi (1966); Segni (1988); Sasquatch (2000); La sagra del peccato (2006); Incarto caramelle di uva passita (2007); Non rubate la mia vita (2008); Io fui mortale (2010); La mia vita mai vissuta (2013); Non sono un principe (2014).
Dalla raccolta “Io fui mortale”
Giovane Apache
Scriverò di te innocente – giovane Apache –
dalla lunga chioma di grappoli
di grappoli d’uva rossigna,
tra le fiamme dei tronchi
dei tronchi ardenti sfavillanti
una notte di cielo deserto,
deserto, nel cuore del deserto.
Penserò alla tua malinconia – giovane Apache –
d’attesa e di passioni con occhi memorie
memorie affastellate,
sopra i fumi dei tronchi
dei tronchi assopiti
nelle notti di cielo deserto,
deserto, come il cuore del deserto.
Amerò gli sguardi squillanti – giovane Apache –
per la felice follia di silenziosi sorrisi
sorrisi all’ombra di tante chimere,
dentro ai profumi dei tronchi
dei tronchi spenti dalla mia ombra
ogni notte di cielo deserto,
deserta, più del cuore del deserto.
Il Dispari 20190715 – Redazione culturale
Il Dispari 20190715 – Redazione culturale
Simbolicamente l’azzurro
Fra tutti i colori, l’azzurro è il più profondo a tal punto che lo sguardo può penetrare dentro senza nessun ostacolo per perdersi dopo nella sua immensità.
È il colore senza materia, visto che la natura non lo svela direttamente ma come una composizione di trasparenze, come un vuoto accumulato, un vuoto dell’aria, dell’acqua, del cristallo o del diamante.
L’azzurro è freddo nella sua assoluta essenza pura, al di fuori del vuoto totale del bianco assoluto.
Da queste fondamentali qualità dipende l’assemblaggio delle sue funzioni simboliche.
Applicato su di un oggetto, il colore azzurro alleggerisce la sua forma, la schiude e la apre.
Una superficie azzurra perde il significato di superficie, un muro azzurro smette di essere un semplice muro.
I movimenti e i suoni, ma anche le forme spariscono nell’azzurro.
L’azzurro è un sentiero dell’infinito in cui il reale si trasforma in immaginario.
Non è che rappresenta il colore dell’uccello della felicità, azzurro inaccessibile però così vicino?
Entrare nell’azzurro somiglia quasi al passaggio di Alice dal Paese delle Meraviglie, all’altra parte dello specchio.
L’azzurro chiaro è il colore della reverenza; quando si scurisce diventa la via del sogno.
Il nostro conscio fa spazio poco a poco al inconscio nello stesso modo in cui la luce del giorno diventa senza rendersi conto, la luce azzurra della notte.
Il suo cromatismo appartiene al dominio dell’irreale o surreale, statico e in grado di rispondere alle contraddizioni e alle alternanze che riflette nella vita umana.
Per un pittore come Kandinsky, l’azzurro è un movimento per allontanare l’essere ed è, altrettanto, un movimento orchestrato soltanto verso il proprio centro, che attira comunque l’umano verso l’infinito e risveglia il desiderio di purificazione e la sete di sovrannaturale.
Gli egizi consideravano l’azzurro il colore della verità.
L’espressione sangue blu è spiegata da P. G. Villneuve Saint- Georges in questo modo:
Nel medio evo, bestemmiare era un peccato mortale. La plebe non osava farlo, invece gli aristocratici non riuscivano ad abbandonare il vizio finché, un giorno, un gesuita che stava nelle grazie del re proibì a tutti di maledire il Creatore. Alla fine, la classe superiore e il clero riuscirono a sostituire il nome del Signore con Blu, per esempio invece di dire “Per la morte di Dio”, si diceva “Dio blu”, oppure per dire “Per il sangue di Dio” si usava dire “Per il sangue blu.” Così la servitù memorizzò la parola sangue blu, come appartenente esclusivamente agli aristocratici.
L’azzurro e il bianco sono i colori della Vergine Maria, esprimendo il distacco da questo mondo verso il celeste dell’aldilà.
Mi limito a raccomandarvi di godere del cielo, degli occhi azzurri, della pace offerta da esso e oltretutto del mare blu, decantato da artisti in tante forme, canzoni, parole, quadri, abiti, chiese e altre fantastiche bellezze.
Adriana Iftimie Ceroli
Il Dispari 20190715 – Redazione culturale
Il Dispari 20190715 – Redazione culturale
La poesia di Silvana Lazzarino,
sul podio del Premio Letterario
Nazionale Sabrina Savino.
Il Premio Letterario Nazionale “Sabrina Savino” (insegnante innamorata del suo lavoro che ha sempre svolto con professionalità e passione) intende valorizzare la scrittura quale strumento privilegiato per ascoltarsi e farsi ascoltare.
Presidente del Premio Patrizia Magnante, Presidente di Giuria Tiziana Lafranceschina, Membri della Giuia Barbara Di Mambro, Silvia Mendico, Michela Pietropaolo e Sabrina Consolini.
Di seguito i tre classificati per ciascuna delle due sezioni.
Per il Racconto si sono classificati al primo posto LAURA MARCUCCI “Sora Rosa”, al secondo posto LIVIA CATTAN “Sofia e il tocco della medusa” e al terzo posto TERESA SICOLI “I cancelli”.
Per la Poesia primo classificato SEBASTIANO GIRLANDO “Questo è il mio Natale”, seconda classificata SILVANA LAZZARINO “Dove sussurra il vento” e terza classificata ILARIA GENOVESI “A mia nonna”.
Menzioni speciali sono state assegnate a CLELIA SALZANO per la poesia “Muro d’edera” e ad ANDREA GIOSTRA per il racconto “Louis Vuitton”.
Silvana Lazzarino, laureata in Lettere con indirizzo Musica e Spettacolo alla “Sapienza” di Roma, con corso post laurea di perfezionamento a Scienze della comunicazione, è giornalista pubblicista e impiegata nella Pubblica amministrazione.
In un commento a questa poesia troviamo scritto che lei, Silvana Lazzarino, “… ha voluto sintetizzare le sensazioni scaturite dall’armonia di forme e colori con cui l’artista di fama internazionale UemonIkeda, restituisce un nuovo sguardo sulla Natura e sui luoghi in cui recuperare il fascino del sogno, del mistero, ma soprattutto l’autenticità di un legame originario con le proprie emozioni a partire dalle visioni fisiche e metafisiche tipiche degli spazi naturali che circondano l’uomo.
Nella poesia si profila l’idea della continuità di un tempo che non esiste, un tempo senza tempo in cui ridefinire pensieri e azioni proiettate verso la riscoperta di sé e di un nuovo legame con quanto c’è intorno, a partire dai sussurri del vento che conduce lontano lungo il viaggio interiore dove è il continuo divenire delle emozioni, per non spegnersi.
Un viaggio di speranza nella sinfonia della vita che ritorna.”
UemonIkeda ha esposto a Palazzo Braschi a Roma, e per due volte (2000 e 2005) al Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma presentando due personali UemonIkeda- Acrobazia.
Tra le diverse installazioni esposte citiamo “Filo di Arianna” in piazza Trilussa a Roma e quella da lui realizzata per la riapertura del Giardino pensile di Palazzo Reale di Napoli
La Poesia di Silvana Lazzarino ispirata all’opera di UemonIkeda
Dove sussurra il vento
Verso quel principio
dove sussurra il vento,
dove rinasce il verde di prati rigogliosi
mentre il sole domina l’orizzonte,
dove le stelle fanno da soffitto
a “stanze” di primaverili ricordi
conduce l’abbraccio
di una natura ancora intatta
in cui semplicità e complessità,
principio e fine
coincidono.
È lo scoccare
del tempo
oltre la riscoperta di sé:
un viaggio interiore
che rivela il continuo divenire
delle emozioni
sospese in un tempo senza tempo
a desiderare l’assoluto.
Link blog di UemonIkeda con la poesia in originale e in francese http://uemonikeda.blogspot.com/
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DILA