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Il Dispari 2015-08-03
Editoriale
Da questa settimana, e per cinque settimane successive, pubblicheremo i testi di tutte le 35 poesie finaliste della quarta edizione del Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni”. Per la verità saranno 33 e non 35 poiché una di esse è stata esclusa ed un’altra è stata ritirata. Probabilmente già sapete che le poesie finaliste saranno pubblicate nell’antologia “Da Ischia L’Arte” realizzata con il marchio dell’editrice LITHO, e forse siete anche a conoscenza del fatto che la suddetta antologia sarà il motivo conduttore di tutte le performance che la nostra associazione DILA proporrà dal 20 al 25 Ottobre all’EXPO di Milano con il progetto n°1625. Progetto consistente in un moderno Carro di Tespi (un camper) che percorrerà strade e piazze invitando i passanti ad ascoltare letture di poesie e distribuendo in gratuita lettura copie dell’antologia.
Però ancora non sapete, e questa è una notizia inedita, che, su suggerimento pervenuto da parte della dottoressa Lory Dall’Ombra dell’ufficio dell’Assessore alla cultura di Milano, siamo stati invitati a partecipare al programma di eventi BOOKCITY MILANO, che è un’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dal Comitato Promotore (Fondazione Rizzoli “Corriere della Sera”, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’AIE (Associazione Italiana Editori), in collaborazione con l’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e l’ALI (Associazione Librai Italiani). In tale ineguagliabile contesto è stato approvato lo stazionamento del nostro Camper nell’area dedicata al BOOKCITY MILANO, e precisamente in Via Minghetti, da dove, il 25 Ottobre, comunicheremo i nomi dei vincitori del premio “Otto milioni” .
Il risultato della votazione finale sarà dato dalla somma dei punti ottenuti da ciascuna poesia in tre differenti sistemi di votazione
1) Votazione tramite pagina web assegna un punto ad ogni like
2) Coupon allegato all’Antologia assegna 10 punti ad ogni poesia votata
3) Coupon presente in questa pagina assegna 50 punti alla poesia votata
Ed ora due parole sulla copertina dell’antologia che vedete riprodotta in questa pagina.
Essa è stata realizzata da Roberta Panizza, Direttrice Artistica nonché Vice Presidente di DILA, utilizzando un pregevole dipinto di Liga Sarah Lapinska, pittrice, poetessa e traduttrice lettone, che è giusto ricordare essere stata la vincitrice della scorsa edizione del Premio “Otto milioni”. Il logo dell’editore LITHO, e il logo DILA-EXPO, qualificano i particolari valori culturali e divulgativi dell’opera.
L’invito è a votare la vostra poesia preferita facendo pervenire il coupon all’indirizzo in esso indicato.
Buona lettura!
Bruno Mancini
Cod. 01
Giuseppe Perrone
A DOMANI
A domani
E genero un legame
A domani
E getto un ponte
di fiducia
Tra oggi e domani
una storia vivo
Ti tramando
un pensiero
Ti trasmetto
un’emozione
A domani
La nostra simbiosi
La soluzione di un dilemma
Respiro aperto
e puro cuore,
nell’infinita libertà
E amicizia per te
Cod. 02
Giuditta Abbatescianni
AD OCCHI CHIUSI
Ad occhi chiusi apriti alla fantasia:
ad occhi chiusi crea la tua magia!
Il cielo appartiene a tutti:
prendi il tuo pezzo di cielo!
Ad occhi chiusi puoi riconoscere te stesso:
fai vibrare le tue corde più profonde!
Ad occhi chiusi gioca col tuo pezzo di cielo:
lo vedi terso? Lo vedi azzurro oppur grigio?
La tua anima si esprime, ti mostra chi sei,
come sei e come vorresti veramente essere!
Socchiudi piano gli occhi, senza timore alcuno:
sentirai intorno a te Qualcuno molto vicino!
Richiudi gli occhi, allarga le braccia, incrocia le dita:
hai catturato il tuo cielo, lo hai ridipinto,
lo hai riempito di te e ora vive dentro di te!
Riapri gli occhi: ci sei, ti conosci e ti riconosci.
Senti sulla pelle il tepore dell’aria,
alle narici giunge un profumo sottile:
s’insinua lento nel pensiero e
scivola piano fino al cuore.
Cod. 07
Michela Pietropaolo
NEVE SU BAGDAD
Era di notte
e la terra tremava.
Lampi e luci in lontananza.
I boati ed il calore delle fiamme.
Occhi celati dietro un velo
impauriti, affamati
i miei
che per un attimo ho chiuso
e così ho sognato.
C’era il silenzio, c’era quiete.
Non un soffio, non un alito di vento.
Su quella terra ormai rossa
c’erano corpi
immobili, inermi
di soldati, di bambini.
Cadeva la neve
e la luna spendeva
ma no, poi capii
era solo la cenere.
Pensai finalmente è finita.
Pensai ad un abbraccio
ad un sorriso
ad una zuppa che mi scaldasse.
Udii un suono, più vicino.
erano lì, alle porte,
aprii gli occhi
ed il mio sogno era finito.
Cod. 08
Michela Manente
ERI IL POETA DELLA CAPRA
Eri il poeta della capra
ci somigliavi pure un po’:
le lunghe orecchie all’ingiù
glabre, per ascoltare meglio.
Il dolore vivido d’una vita
goduta mai del tutto, forse
vissuta all’ombra delle pagine
crespe e copertine impolverate.
Scrutavi da dietro una vetrina ampia
le gambe delle passanti e ne ridevi.
Scrutavi, pensavi, meditavi
e naturali fluivano le metafore in versi.
Tutto era motivo di poesia in te:
il calcio in primis e Carletto
e la serva e il cosmo misterioso.
Ti svegliava di notte la micia, ti seguiva,
ti spiava silenziosa come la donna
angelo tu spiavi, preda d’amore.
Cod. 11
Rosanna Affronte
L’AMORE OLTRE OGNI CONFINE
Ho imparato col tempo
ad annusare un filo d’erba e amarlo
a cadenzare il mio passo
sulla scia dei pensieri del mondo
Ho imparato col tempo
che il coraggio non è scalare la montagna
ma un volto emaciato in una corsia d’ospedale
che dice: “non mollo”
Ho imparato col tempo
che qualunque sia il colore della tua pelle
o il Dio che preghi, tu sei uno di noi
che al mercato non ci sono più schiavi,
che una donna violata
è solo la lenta agonia di un maschio malato
Ho imparato col tempo
che la barbarie dell’uomo
ha come ostaggio il nulla, il non senso
perché la terra non è mia né tua,
che la strage di chi voleva la pace a Nassiriya o altrove
non ha reciso i sogni e gli ideali
di chi vive con Amore oltre ogni confine.
Alla fine ho imparato
a camminare sotto ogni cielo,
allietando le mie emozioni ferite
con una vecchia canzone afgana:
“Io sono una donna e riesco a sentire la musica
al di là delle montagne”.
Cod. 12
Antonio Mencarini
IL TUO RICORDO
Il tuo ricordo
mi trasporta lontano
tra mari in tempesta
e uragani di solitudine
Il tuo ricordo
mi ottenebra la mente
mi riporta nel tempo
tra momenti di felicità
e oscuri sentimenti
Il tuo ricordo
mi perseguita nei sogni
a volte dolcissimi
a volte assurdi incubi
Il tuo ricordo
passato e presente
tiene la mia anima in bilico
tra gioia e disperazione
Cod. 23
Massimo Rozzi
PACE PER IL POPOLO INTIMIDITO
Pace per il popolo intimidito.
Camminare lassù dove ragazzi imberbi
hanno bruciato la loro gioventù
imprime il valore alla pace.
Negli ossari dove raccolti nomi,
senti lacrime assalirti di rabbia,
pensando alla ingordigia del potere.
Ma ancora scorrono immagini, fredde,
quasi lontane nella loro vicinanza,
di sangue innocente calpestato ignaro.
Così egoista ti volti, cieco,
umiliato perché la tua vita
corre su dorati incontri amichevoli.
Pulsa l’ansia che tutto
possa rimbombare sotto le finestre,
che la morte colga tutto.
Lancio un grido accorato: pace,
noi popolo umile sappiamo incatenarci
ma nella libertà di sorriderci.
L’autore di oggi, originario della Campania, ha trovato modo di rinsaldare i legami con la sua terra collaborando con entusiasmo ai progetti in favore della poesia e dell’arte ideati da Bruno Mancini. Ha spesso dato voce ai versi dei poeti, ma in questa occasione è dalla sua vena poetica che sgorgano queste parole.
ANTONIO MENCARINI
VERSI MIEl. ..
I versi miei sono privi di sussiego…
amano le ampie contrade solatie
i pascoli che zefiro accarezza
e la chiostra dei monti; e là le praterie
che si perdono nel chiaro dell’immenso
chine su d’esse come un padre amante;
dove sferrano ebri gli animali
nel vortice sognante che li guida…
Traggono i versi miei il loro liquore
non dal preziosismo dell’accento
che inombra un’intima sua smorfia,
ma dall’eterno soffio creatore…
Oppure
– sangue della sofferenza –
dalla fiumana del mio sentimento!
Antonio Mencarini – Ischia 2014
Editoriale
Questa settimana spendo solo due parole per invitarvi a leggere con attenzione ciò che scrive , in quanto egli si sofferma a parlarci della straordinaria vitalità di un giovane ultranovantenne il quale, dalla lontana Sicilia, mostra tanta forza e tanta passione per la poesia da iscrivere una sua lirica alla quarta edizione del nostro premio “Otto milioni”, riuscendo, con grande merito, a collocarsi nel ristretto numero dei 35 poeti finalisti.
Ed ora spero vi sia gradito questo ricordo del grande Arnoldo Foà, che può essere considerato uno degli artisti più innamorati della nostra isola.
Dal racconto Sasquatch
…
Si è visto dapprima il bastone pigiare per terra rumorosamente, poi si è udito un grugnito, e dietro questi suoni è comparso LUI.
Quella mattina gli zebedei mi giravano di brutto.
Ero trattato da circa un’ora, alle undici di mattino (quasi una tragedia per me), come una palla da tennis: un diritto o un rovescio per mandarla in giro sul campo facendo attenzione che superasse la rete e che si tenesse lontana dalle righe bianche di delimitazione.
Era già il terzo giorno che facevo una levataccia per correre dietro ad un progetto giustificato solo da un amore senile in parte per i versi ed in parte per l’armonia della pittura.
Non avevo previsto di trovarmi lì, appoggiato al pianoforte a mezza coda bianco latte “Akai”, a quell’ora assurda per i miei ritmi di vita, quando mesi prima l’amico Alfonso si era proposto promotore di un importante “evento” che avrebbe avuto come protagonista l’Antologia poetica nella quale avevo inserito alcune sue poesie.
Bastone, borbottio LUI.
Si fermò al centro dell’arco che divideva la zona bar dalla reception.
Io non immaginavo d’incontrarlo ma lo riconobbi subito.
Camicia sbottonata completamente sulla pancia in bella vista, pantaloncini da mare e ciabatte di gomma, fece un gesto alla Nerone – Benito – Adolf ruotando il braccio teso ad altezza di viso, con l’indice puntato a baionetta, tutto intorno per 180 gradi.
Per un attimo nessuno dei presenti si mosse e pochi ebbero l’ardire di respirare.
“FATE TUTTI SCHIFO!” disse la voce roca di fumo e di teatro dell’uomo appoggiato ad un bastone.
Fermò il giro del braccio, lo sguardo e l’attenzione, puntando la mia testa impegnata a decidere come fare a soccorrere i miei testicoli ormai in briciole senza mandare a fanculo tutto il progetto, mitico personaggio compreso (del quale mi vennero immediatamente in mente innumerevoli ricordi di emozioni artistiche che avevo provate al cospetto di alcune sue performance).
LUI, da grande esaltatore di circostanze, comprese il mio dilemma, ma con la grandezza spudorata di uno spregiudicato protagonista, non tirò indietro il dito puntato su di me aggiungendo, in rapida sequenza, “ED ANCHE LEI!” al precedente “FATE TUTTI SCHIFO!”
Cioè, mosse il braccio a 180 gradi dicendo “FATE TUTTI SCHIFO”, e quando infine indicò la mia sagoma, guardandomi negli occhi un attimo, aggiunge “ED ANCHE LEI!”
“MAESTRO a che devo l’onore di questo suo mattutino interessamento per la mia condizione?”
“QUANTI ANNI HAI?”
“Sessantacinque, MAESTRO”
“LI PORTI DA SCHIFO!!”
“Per milioni di anni il mondo non ha sentito la mia mancanza, ma LEI è eterno e gli anni può portarli come vuole.”
”COME TI CHIAMI?”
“Bruno Mancini, MAESTRO, e scrivo poesie.
Posso regalarle un volume?”
Mosse il capo in segno affermativo, ed io, dopo aver datato, firmato e numerato il volume “Ischia, un’isola di poesia”, dissi “Per LEI è il numero 1.”, gli proposi la dedica “Da un sessantenne ad un novantenne con allegria” e gli chiesi di firmarne una copia per me.
Arnoldo Foà annuì guardando allontanarsi il simpatico culetto striminzito di una bagnante, e lesse i versi della mia poesia
L’inganno di Ignazio
Non so se,
quando avrai smesso il flamenco
sul capitello in fumi d’antico,
alzando gli occhi – olé –
al simbolo
vorrò sapere se.
E il nome ti assalirà
compresso
tra un tacco e il mito.
Il nome ti forzerà
bagnato
tra cosce in ritmo.
Il nome il nome,
il nome mio
al simbolo!
Lenta sui fianchi la gonna a ruota,
pavoneggiando altera
rossa e nera
-il sangue e la sfida-
prima in corrida,
lenta sui fianchi,
-la fiamma e la fine-
s’attarda.
Il nome mio al simbolo.
Non voglio sapere se.
Se l’attimo dopo a braccia alzate
-olé-
se a terra inginocchiata a capo
chino.
Bruno Mancini
Michela Zanarella | “Leggere Cultura”
Oggi come primo appuntamento avrete modo di conoscere uno speaker radiofonico, attore, coordinatore di eventi, che vive a Bruxelles: Tony Esposito.
Tony Esposito: “Musica e Parole raggiunge il mondo intero”
Con la sua trasmissione radiofonica “Musica e Parole” ogni sabato in diretta da Bruxelles, tramite Radio Napoli Emme Live, Tony Esposito legge poesie, ospita poeti ed artisti, dando la possibilità a persone note e meno note di farsi conoscere al pubblico di tutto il mondo. Con impegno e professionalità Tony si dedica da anni alla diffusione della cultura e attraverso la radio riesce a dare voce a chi difficilmente ne ha. Lo incontriamo per una breve intervista.
Da anni ti impegni nel dare voce e spazio a poeti ed artisti nella tua trasmissione in radio “Musica e Parole”, come è cambiata la radio nel tempo? E i suoi ascoltatori?
In effetti è cambiata molto, ricordo negli anni Settanta agli inizi del mio diletto radiofonico a Roma si andava in onda solo in FM ed il programma era cittadino limitandosi ai sobborghi della città. Adesso “Musica e parole” va in onda via Web, raggiunge non solo a Bruxelles, ma il mondo intero. Anche gli ascoltatori sono cambiati, c’è un target che spazia in diversi continenti e non posso che esserne orgoglioso.
Chi ti sostiene nel fare cultura in radio?
Fino ad oggi non ho mai avuto nessun sostegno, Radio Napoli Emme Live da Bruxelles non ha sponsor, ma solo qualche persona benevola che fa qualche donazione.
Da Bruxelles a Napoli, ci spieghi cosa ti lega a queste due zone così diverse?
Sono nato in un piccolo paesino nell’entroterra napoletano alle falde del Vesuvio, ma dagli anni Novanta vivo e lavoro a Bruxelles. Amo sia la mia terra d’origine, sia dove risiedo ora, ecco cosa mi lega a queste due zone così lontane. Sono molto affezionato anche ad Ischia, dove tornerò presto per degli incontri culturali.
Oltre alla radio il teatro, qualche anticipazione per l’estate 2015?
Per l’estate 2015 sarò presente in diverse manifestazioni di poesia, teatro e alla presentazione del Festival internazionale della canzone italiana nel mondo. Sarà un’estate all’insegna dell’impegno in ambito culturale.
Michela Zanarella
|Torrenova
IL MIO AMICO SAM
«TUTTO QUELLO CHE SI PUO’ IMMAGINARE E’ ANCHE POSSIBILE».
Esordisce così il Dott. Salvatore Di Bella in uno dei numerosi ricordi e pensieri, descritti con dovizia di particolari, nel suo interessante libro «Lo strano diario di Sam». La capacità di sognare è stata, probabilmente, la strada maestra, il primo potente motore che gli ha consentito di ottenere tanti successi nella sua lunga e meravigliosa vita.
Salvatore Di Bella, soprannominato Sam dalla moglie, è nato a Bronte (CT) il giorno 8 dicembre del 1920.
Laureatosi in Scienze Politiche presso l’Università di Catania, dopo diversi fruttuosi anni trascorsi a Milano e Torino, all’età di trent’anni, è emigrato in Australia ove è vissuto per quaranta lunghi anni, caratterizzati da una rilevante ascesa economica e sociale, sotto lo stimolo preponderante della voglia di fare, di misurarsi con se stesso e gli altri, come nel gioco degli scacchi da lui tanto apprezzato. Sarebbe semplicistico pensare che il merito di tutto ciò possa essere dovuto solo alla fortuna, perché raramente i traguardi importanti si raggiungono per puro caso, piuttosto ritengo che il merito del suo successo sia legato alle capacità individuali, imprenditoriali, alla voglia di avventura, al coraggio di fare scelte diverse, percorrendo sentieri inusitati. Appassionato di informatica, è stato Sam Di Bella, insieme ad altri audaci pionieri quali Franco Cimbali, Nino Liuzzo ecc. a creare il sito «Bronte Insieme» che rappresenta un patrimonio culturale di enorme valore per tutti, e in particolare per i brontesi.
Ma il nostro Sam, non è stato solo un abile imprenditore edile, perché egli, grazie alla sua indole di uomo gentile e raffinato, si è rivelato anche un abile pittore: ha dipinto ad olio un elevato numero di quadri che ha regalato a tanti amici, soprattutto a Torino e in Australia; ed è stato un poeta, cantore di dolci sentimenti e di vibranti emozioni, soprattutto durante il periodo giovanile.
Oggi, Salvatore Di Bella è uno dei finalisti della quarta edizione del Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni”la cui premiazione avverrà ad Ottobre all’EXPO di Milano.
Sam è un compositore di apprezzate melodie musicali che, arrangiate dall’ amica australiana Diana Santamaria, vengono attualmente diffuse su Youtube anche dal nipote, l’Ing. Nicolò Di Bella.
Sicuramente, Sam è stato un uomo completo che ha realizzato i suoi sogni, soddisfatto pienamente della sua meravigliosa vita che, come lui stesso afferma, rivivrebbe senza cambiarne una sola virgola.
BREAK: ARRIVANO LE FOTO!
“Chi legge il made in Ischia?”
Questa settimana facciamo un primo break nella pubblicazione delle rubriche di vario indirizzo culturale per presentare quello che, in fondo, è il riconoscimento più ambito da noi tutti impegnati nei progetti proposti sotto la sigla DILA: ricevere le attenzioni positive da parte dei lettori delle antologia che pubblichiamo ormai con cadenza semestrale.
Se è vero che nulla può rendere meglio di una fotografia la sensazione provata in una particolare circostanza, ecco che la galleria che vi presentiamo è lo specchio preciso di quanto varia e di quanto ampia sia la fascia dei lettori delle nostre antologie.
Per motivi di spazio ci limitiamo a pubblicare solo una parte minima delle centinaia di immagini fotografiche che sono in nostro possesso, avendo voluto comunque effettuare la selezione privilegiando due fattori: il più ampio ventaglio possibile della diversità geografica di residenza delle persone fotografate, e la loro “copertura” delle fasce generazionali che vanno dalla gioventù all’età matura.
Di alcune persone sappiamo solo nome e cognome, in altre potrete riconoscere nostri concittadini.
Lunedì prossimo si riprende con le rubriche!
Bruno Mancini
Nunzia Zambardi
Il Dispari 2015-