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Poesie per adulti
Dalla raccolta
La sagra del peccato di Bruno Mancini
La Penna per nascere
Dalla raccolta
Poesie Inedite di Bruno Mancini
Ifigonia in Culidei
Dalla raccolta
Io fui mortale di Bruno Mancini
Poesie per adulti
Ma dove sei sgualdrinella regina delle mie perverse attese? Il 1740 presenta solo culi sconosciuti. Il 1470 presenta solo culi conosciuti. Ti cerco, ti aspetto, ti sfido: occupami mente e passioni. Pago pegno. Lunga è adesso l’onda che che che che bagna i miei piedi nel mese di marzo e mischia le alghe ai ciottoli, i ciottoli ai sassi, i sassi ai granelli di sabbia, le sabbie alle alghe. La mia vita alla sua. Quando sarà assente dai miei sogni sarà perché (lo dico?) sarà perché (non voglio dirlo) sarà perché perché la nave cargo d’indecenti trasgressioni svanì nel nulla, silenziosa e e e colma di noia.
Dalla raccolta “Non rubare la mia vita” di Bruno Mancini
Poesie per adulti
Only you
Sbarcato nella melma appiccicosa – chiara di sotto negra di sopra -, il rude tocco del mio felino uccello – gelido capo ardente impulso -, sbatacchia testicoli sui bordi ancora gonfi degli altrui piaceri. Sbalzando da scanni e mausolei – bari di scienze cavalieri neri -, confuse fra dilemmi – teorica arte concreto sesso -, le sfere strofinano peletti sull’indecente reticolo di fraudolenti ossessioni. Sbattuti nella parola merda – gli occhi i fiati -, ancora più lontana dai miei sogni – paure adulte certezze affumicate -, sboccata sarà la mia poesia del cazzo: “Only you only you”. Sfatate oniriche memorie – l’autunno è pronto tra buriane d’agosto -, strusciando sul petalo il pistillo – mai più mai prima -, sparuti segni decorerò sul tuo profilo con lacche di gerani selvatici.
Dalla raccolta “Non rubare la mia vita” di Bruno Mancini
Only you 2
Sbarcato nella melma appiccicose – minuta sotto grassetto sopra -, il rude tocco del mio pennuto aggeggio – affusolata punta sboccante impulso -, sbatacchia maculati testicoli ancora tronfi di procurati orgasmi. Sbalzando da scanni e mausolei – bari di scienze inquisitori neri -, confuse fra dilemmi – teorica arte concreto sesso -, le sfere schizzate strofinano peletti sull’indecente reticolo di fraudolenti ossessioni. Sbattuti nella parola merda – gli occhi i fiati -, ancora più lontana dai miei sogni – paure adulte certezze affumicate -, sboccata sarà la mia poesia del cazzo: “Only you only you”. Sfatate oniriche memorie – l’autunno è pronto tra buriane d’agosto -, strusciando sul petalo il pistillo – mai più mai prima –, sparuti segni decorerò sul tuo profilo con lacche di gerani selvatici.