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Giuseppe Di Meglio: “Ischia può ripartire da me sindaco”
Fonte “Il Dispari” Direttore Gaetano Di Meglio
Al voto. Si rompono gli indugi e si inizia a far chiarezza
Si iniziano a rompere gli indugi e si iniziano a delineare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, gli schieramenti in campo. C’è chi temporeggia. C’è chi fa valutazioni e c’è chi, come Giuseppe Di Meglio, rompe gli indugi e inizia a dire la sua uscendo ufficialmente allo scoperto e mettendo i primi puntini sulle i. E’ vero, i candidati a sindaci per Ischia sono diversi. Ecco il primo che si confessa al maggior organo di informazione. Più atto ufficiale di questo, non ce n’è.
Sei candidato sindaco con Salvatore Mazzella e due liste a supporto una con Luigi Boccanfuso e una di Isidoro Di Meglio. Queste sono le voci che circolano.
“Gli amici mi hanno chiesto la disponibilità a candidarmi, sai che c’è questo gruppo formato da Luigi Boccanfuso, Isidoro Di Meglio, Salvatore Mazzella e altri amici. Loro hanno chiesto la mia disponibilità e io l’ho data. Ora c’è da capire se ci sono le condizioni per correre.”
Quante liste?
“Due liste sicuramente le nostre. Isidoro poi non ha ancora deciso se si candida o meno, ma contribuirà a fare la lista e deciderà. Noi pensiamo che la cosa fondamentale sia di dare l’opportunità alla gente di avere più scelte. Per noi questo è importante, perché abbiamo visto che in passato questi grandi blocchi contrapposti, con la scelta obbligata tra uno e l’altro, non ha dato grandi risultati. Anche perché questo fa creare delle accozzaglie di persone eterogenee che non hanno nulla in comune e questo si riflette sull’azione amministrativa. Noi, francamente, preferiamo avere una nostra identità, non volgiamo confonderla con altri. Anche per questo, vediamo se ci sono i presupposti, ma ci appare difficile fare delle alleanze perché in questo caso si dovrebbe andare a stringere compromessi e ciò farebbe venire meno la nostra idea di fondo.”
E questo accordo con Gianluca Trani?
“Con Gianluca siamo in ottimi rapporti, ma noi stiamo dialogando con tutti…”
Tranne che con Enzo Ferrandino
“Allora, noi pensiamo di poter rappresentare una idea di fare politica ed un certo tipo di amministrazione. Pensiamo che quanti più candidati ci siano meglio è, perchè anche se ci sarà un ballottaggio, molto probabile questa volta, la gente può scegliere e decidere meglio rispetto che tra due poli. Con Gianluca stiamo dialogando e penso che anche lui sia favorevole. Anche lui ha lavorato bene ed è anche giusto che si candidi. La sua aspirazione è giusta.”
Non hai risposto. Quindi siete tu, Luigi Boccanfuso, Isidoro Di Meglio, Salvatore Mazzella… Gianluca Trani che dovrebbe allearsi con Luigi Telese e Carmine Bernardo…
“Io non lo so. Gianluca sicuramente metterà insieme qualche lista sulla sua candidatura in contrapposizione con questa amministrazione, come anche noi siamo contro questa amministrazione uscente. Con Gianluca potremmo anche fare un dialogo, però fare un accorpamento per noi è una riduzione di quella che è la possibilità…”
Nonostante abbiate anche parlato con De Siano, quindi, la vostra idea è quella di fare un polo?
“In questo momento abbiamo questa idea. Crediamo che sia la cosa migliore quella di garantire più candidati, più scelta e più programmi. Ci saranno programmi diversi e presone diverse che li rappresentano dando garanzie più o meno forti rispetto a quello che si vuole fare. Chiaramente stiamo dialogando anche con De Siano, nulla si può escludere in questa fase.”
E De Siano, in tutto questo, che dice?
“Lui vuole scendere in campo e farà questo atto di grande responsabilità, si dovrà dimettere da Senatore perché incompatibile con il ruolo da Sindaco.”
Ma Ischia ha una popolazione inferiore a 20 mila abitanti, non vi è incompatibilità.
“Comunque dovrebbe fare una scelta importante che denota il suo attaccamento alle sorti dell’isola in quanto vuole agire.”
Giosi Ferrandino? Tu hai risolto un po’ i tuoi rapporti con lui dopo che sei stato tra i primi esclusi dall’amministrazione?
“Con Giosi non ho problemi, abbiamo delle visioni diverse in questo momento.”
Oggi sei un attore della politica, dopo vari anni torni ad un ruolo attivo.
“La politica ora la metto in un secondo piano rispetto all’amministrazione e gestione propria del paese.”
Ma la domanda è diversa. Oggi Giuseppe Di Meglio avrebbe intensione di dialogare con Giosi o con Enzo Ferrandino? Ci spieghiamo meglio, secondo voi è finita l’era di Giosi Ferrandino?
“Allora, noi ci candidiamo in contrapposizione a questa amministrazione, per il metodo portato avanti dagli uomini di questa amministrazione. Noi parliamo con tutti, ma per portare avanti una metodologia amministrativa diversa non è pensabile che vi siano ancora ruoli per queste persone. Noi dobbiamo dare una sferzata ed un cambio completo rispetto all’azione amministrativa che deve portare avanti un ente.”
Oggi già sei pronto a dire che il primo atto sarà quello delle giunte pubbliche?
“Quella è una idea che ho da tempo. Il punto è anche questo, capire perché la gente non se ne importa più e perché ci sono i fenomeni dell’anti politica. La risposta è che ormai la politica è lontana da quelle che sono le esigenze del paese. Noi abbiamo una problematica grande a livello di economia e oggi, cosa si fa per dare impulso all’economia? In questi dieci anni cosa ha fatto Giosi Ferrandino? Quali sono le aree della società e delle imprese che sono state beneficiate dall’azione amministrativa di Giosi negli ultimi 10 anni? Cosa si vede nel paese che è cresciuto? Quali servizi sono stati introdotti? Io non ne vedo. Quali grosse problematiche sono state risolte? Nessuna.
Questo è un paese che non ha bisogno di opere infrastrutturali, ma di servizi e di qualcuno che si occupi di creare economia. I servizi sono quelli che ci pongono in condizione carente rispetto agli altri paesi, come i trasporti, l’assistenza turistica, la promozione, il marketing… tutto quello che riguarda l’allestimento del territorio e l’intrattenimento… sono tutte cose che non curiamo. Questa è una parte programmatica. Fondamentalmente quello che mi viene chiesto dagli amici è questo, di portare avanti questi concetti, di interessarmi all’economica di questo paese.”
Quando si uscirà dall’impasse dei “forse”?
“No, ad ora posso dire che noi mettiamo in piedi questa coalizione e io sono il candidato di questa coalizione.”
Salvatore Mazzella, si candida con te?
“Salvatore fa la lista. E non penso sarà candidato, che senso avrebbe.”
Luigi Boccanfuso?
“Fa la lista anche lui. Ma non si sa ancora se si candida.”
Isidoro Di Meglio?
“Lo stesso.”
Sono solo questi tre i politici attici che sono con te o c’è qualcun altro che non ci vuoi svelare?
“Ci sono altri con cui stiamo in contatto.”
Un nome lo dobbiamo fare: Silvano Amalfitano. Ti senti un po’ tradito?
“Parliamo di politica, non parliamo di persone…. sorvoliamo sui nomi…”
Quale sarebbe il motivo che ti potrebbe convincere a fare un passo indietro e supportare un altro candidato sindaco?
“Innanzitutto, bisogna dire che non è un giorno mi sono svegliato e ho deciso di fare il candidato. Questo mi è stato chiesto dagli amici che sono molto più attivi di me in politica visto che io mi dedico ad altre cose da anni. Quindi se gli amici, poi un giorno vengono da me e mi dicono che si è creata una situazione diversa, io sto a disposizione del gruppo.”
Questa cosa ti ha fatto piacere?
“Certamente”
Tu vuoi essere descritto come l’imprenditore che ha salvato un bene quasi in distruzione o l’ex politico che ritorna?
“Io faccio impresa da tre anni, non da cinquanta.”
Come vuoi essere descritto allora?
“Io sono un professionista, sono laureato in Economica e Commercio e ho sempre fatto il commercialista. Chiaramente posso gestire imprese pubbliche o private, mie o meno. Così come, domani mattina, gestire un ente pubblico, per me non è che cambi molto. E’ come se fosse il mio lavoro.”
C’è la paura dell’impegno e del cambiar vita?
“Io sono abituato che ad oggi ho un incarico presso un’azienda, faccio tre anni presso un’azienda, poi l’incarico mi viene tolto e io vado altrove. Chiaramente una gestione di un ente è diversa ma è una sfida affascinante perché Ischia ha grandi materie prime da poter valorizzare da un punto di vista culturale, ambientale e turistico che oggi non sono valorizzate e questo mi appassiona.”
C’è una lezione che avete imparato dall’ultima tornata elettorale? Al di là del risultato…
“Credo che la lezione l’abbiamo imparata tutti noi cittadini di Ischia: questi grandi accordi alla fine sono solo deleteri per il paese. E’ una lezione che abbiamo subito perché abbiamo perso, ma la lezione l’ha avuta anche la popolazione.”
Diciamo che vincere le elezioni è facile, governare è difficile?
“Il difficile è avere programmi ed iniziative per risolvere i problemi. Se dobbiamo fare un’accozzaglia di tutte queste persone, grandi elettori, però si mettono i veti incrociati a vicenda e quindi nessuna iniziativa seria si può mettere in campo, non serve a nessuno. Per questo credo che il ballottaggio sia utile e quest’anno è più possibile che si verifichi.”
E questo accordo con Gianluca Trani che se nel caso si andasse al ballottaggio correreste assieme? E se, invece, al ballottaggio sarete Giuseppe contro Gianluca e non Enzo?
“E vabbé, può capitare, può succedere. Non è che dobbiamo vincere per forza. La nostra idea è quella di rappresentare un modo di fare politica e di fare amministrazione. Ora questo modo può essere maggioranza o minoranza, ma non è che se non vinciamo non abbiamo ragione di esistere. Quelli che devono vincere per forza evidentemente sono altri, sono quelli che fanno della politica una loro ragione di vita, cosa che non ci appartiene. Noi viviamo con le nostre attività e ci appassioniamo nelle cose che facciamo anche al di fuori della politica. Sicuramente la nostra idea è quella di dare la possibilità di scelta di più candidati possibile perché, oltre ad essere una forma di democrazia più compiuta, è anche la possibilità, in fase di ballottaggio, di scegliere meglio anche in base ai consiglieri che vengono eletti.”
La paura di tornare in politica c’è?
“No, non c’è questo tipo di paura perché in effetti quando gli atti amministrativi sono ispirati da correttezza e con obiettivi seri, problemi non ce ne sono. Se si vogliono fare le cosiddette cofecchie, allora il discorso è diverso.”
Molti problemi gravi che abbiamo dipendono da enti sovracomunali, come i depuratori o le questioni legate al porto; molte dipendono dalla Regione, Città Metropolitana e in altri luoghi dove viviamo problemi di accoglienza e di visibilità…
“Io penso che quando si addebitano le cause dei problemi ad enti sovracomunali, siano solo delle scuse. Perché è evidente che gli enti sovracomunali devono avere un rapporto con il territorio e con quelle che sono le istituzioni pubbliche che sono sul territorio, così che è evidente che ci sono tante metodologie per mettere in difficoltà gli enti che devono decidere. Se poi non si fanno le azioni perché magari ci accontentiamo da questi enti, di avere qualche posto di lavoro per amici o conoscenti, oppure di qualche incarico legale o autorizzazione per le nostre attività private, è chiaro che non si può instaurare un rapporto serio tra istituzione ed istituzione.”
Oggi Ischia paga anche perché non si è voluto instaurare un rapporto?
“Io credo che per instaurare rapporti ci sia il bisogno di avere persone che abbiano questa capacità, rapporti di serietà, chiarezza e lealtà, valori che quando si esprimono si riesce ad instaurare buoni rapporti.”
Gli amici hanno già richiesto posti in giunta?
“Assolutamente no. Non è stato oggetto di discussione e penso non ce ne sia il bisogno. L’omogeneità delle persone con le quali stiamo componendo la lista è questa, non pensare a quello che sarà l’aspetto gestionale, perché siamo sicuri che saremo sulla stessa lunghezza d’onda. Non vedremo un alternarsi di giunte come ci hanno abituato.”