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Antologie Poetiche a cura di
Roberta Panizza e di Bruno Mancini
Nuovo amico del progetto culturale “La nostra isola”
C’è qualcosa di vagamente malinconico nei componimenti di Franco Calise, poeta Ischitano che vive in simbiosi con quest’isola affascinante e i suoi paesaggi perlacei, mediterranei.
C’è tutto un mondo che palpita all’unisono tra anse, correnti marine e litorali, colli che si ergono fieri come sentinelle, zefiri estivi che sfiorano appena la macchia e i vitigni, fino a lambire sommità che sembrano inaudite per la sua gente e la superficie contenuta dell’isola. Ecco.. tra i versi di Franco trovi ogni tanto qualche asperità – corrispondenze le chiamerebbe Baudelaire – simili ai picchi di roccia che sovrastano le modeste altitudini dei rilievi di Ischia, e poi delicatamente, questi panorami poetici ‘scendono’ a valle, circondano perimetri umani e ne descrivono le ampiezze emozionali, ne addolciscono i tratti e si soffermano sui colori di un attimo di ebbrezza o di tormento, in una commistione di sensazioni che fanno parte della natura umana e dell’ambiente.
Come quello esuberante e lussureggiante di Ischia, che vive di quiete e passioni forti, mai domate
dagli elementi che vi portano la loro eco, senza mai averne ragione.
“Sono lo specchio della mia anima in tumulto
la noia di domani sarà uguale a quella di oggi..” – (Autunno)
E’ una vita incombente; la vita è un soffio che a volte urla di gioia nelle strade, o una risacca sulla riva pronunciata come un contralto, tra i lirismi delle pinete o nei giardini delle ville Ischitane. Ci sono tumulti che sembrano aliti di vento, e silenzi che s’alzano come correnti ascensionali verso il cielo e le sue luci policrome. Questa è l’impressione che ne ho tratto leggendo i versi di Franco Calise, poeta bohèmien con un pregevole ‘assolo’, dopo ogni componimento ho la vaga sensazione di sentire battiti d’ali e involi nei liberi spazi dell’inquietudine umana, non tutto viene svelato in queste cromie forti e ammiccanti ad episodi di vissuto, a volte la via di questo estro resta sospeso, inconcluso.. in apparenza. Franco, infatti, credo abbia una personalità un pò riservata, forse schiva, e non sempre permette che si varchi il confine dei suoi conflitti più intimi, delle gioie o esultanze.
Come avesse pudore di rivelarsi, in qualche modo:
“.. io, sono stato io
a darti una barca troppo piccola
e tu non riesci a navigare in questo mare..” – (Figlio)
A volte penso che il suo sentire sia come un frutto indeiscente: l’essenza c’è, il frutto è al suo interno, ma non di rado si apre solo quando cade al suolo.
Il suo è un estro balzano, si avvale di semplici espedienti linguistici, ma è la semplicità che spesso sa celare meglio le involuzioni e le esplosioni di un estro artistico. Franco, oltre ad amare incondizionatamente la sua bellissima Ischia, è anche un artista eclettico, ha multiformi canali espressivi, quali la fotografia e la pittura, passioni che esibisce con cautela, ma che muovono i suoi virtuosismi e le sue intime rivoluzioni compositive:
“.. e poi l’alba di un giorno di pioggia
le nuvole dense e amiche
le pietre bagnate che danno calore
l’affanno del cane
persino il dolore
il dolore di chi come me aspetta un’altra aurora.”
(Appunti per un’anima di un corpo doloroso)
C O N T A T T A C I emmegiischia@gmail.com
FRANCO CALISE
Nuovo amico del progetto culturale “La mia isola” ideato da Bruno Mancini
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