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Figli e figliastri
Strade e cultura
La ripetitività di un malessere ha quasi sempre origine dalla stessa patologia.
Non sono medico, ma non credo di sbagliare troppo con questa affermazione in fondo banale.
Banale sì, se la si rapporti a malesseri fisici o psichici comunque individuali, per nulla semplicistica invece se il campo della sua origine si configuri in una società formata da decine di milioni di individui, tutti con le loro personali “patologie sociali” e tutti con storie e tradizioni non certamente univoche.
Cosa voglio introdurre con questa premessa?
Semplicemente che in Italia la mai tanto maledetta burocrazia è in grado – spesso… o quasi sempre legalmente -, appigliandosi e costruendo, così come tralasciando e dimenticando norme, regolamenti, leggi, prassi, consuetudini e diavolerie varie, è in grado, dicevo, di creare una perversa gerarchia tipo “Figli – Figliastri” finanche tra due macro settori dell’equilibrato sviluppo sociale della nostra Italia.
Le fotografie che presentiamo in questa pagina, scattate ad Ischia in via Alfredo De Luca il giorno 3 Dicembre, daranno ragione al precedente postulato “Figli – Figliastri = Lavori pubblici – Cultura”.
Ci sarà mai un così detto rappresentante del popolo che sappia convincere i cittadini non sudditi del motivo per il quale la cultura ischitana debba leggere, che sono stati erogati, in un capitolo dei beni culturali,
Duemilionicinquecentonovantacinquemiladuecentoottantadue euro e… sic! trenta centesimi)
e che essi debbano essere spesi per sistemare marciapiedi che quelle c…(censura) di lobby incontrollate e monopolistiche hanno reso inservibili in seguito alla realizzazione dei loro interessi aziendali?
Enel ,
Telecom,
Evi,
Gas…
Le belle compagnie rompono, non aggiustano e la cultura viene privata di soldi (tanti!) per consentire la riparazione dei marciapiedi?
Ma siamo pazzi?
Per quale ragione gli uomini d’Arte non si decidono una buona volta a mettere mani ed occhi sui bilanci e sulle inadempienze dei nuovi padroni privi di titoli civili?
Forse perché l’isola d’Ischia è un luogo in cui vive e lavora gente per bene, ma che, per interessi personali (abusivismo edilizio e speculazione ambientale), ha dato sempre più credito al cemento che non ai libri, ed ha impegnato più risorse nell’edilizia che non nell’Arte, spesso mettendo alla porta chi andava predicando che “l’ambiente naturale” è un bene collettivo da difendere, oppure eleggendo a sindaco, mentre era richiuso in galera -primo caso in Italia e forse in tutto il mondo occidentale-, un paladino del “fate pure i vostri comodi”.
Bisogna arrendersi all’evidenza: la grandissima maggioranza della popolazione ischitana se ne frega delle rime baciate e delle figure retoriche, preferendo ai libri i tabelloni pubblicitari stradali e gli amministratori… sanno come accontentarla.
Buona lettura con i tabelloni e lunga vita ai marciapiedi sistemati!
Sasquatch – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Io fui mortale – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Non rubate la mia vita – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Incarto caramelle di uva passita – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
La Sagra del peccato – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Segni – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Agli angoli degli occhi – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Davanti al tempo – Raccolta di poesie di Bruno Mancini – Ischia
Dedicate e preferite – Antologia poetica scritta da Bruno Mancini
Scempi – Raccolta di poesie di Bruno Mancini e di Roberta Panizza – Ischia -Vermiglio
Come I cinesi volume primo – Racconti alla ricerca di belle storie d’amore – Ischia – Bruno Mancini
Come i cinesi volume secondo – Racconti alla ricerca di belle storie d’amore – Ischia – Bruno Mancini
Preview varie
‘O TRIATO ‘E VICIENZO – Poesie in vernacolo di Vincenzo Monti – Casamicciola terme
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