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DILA & Artés 20220202 articolo pubblicato
DILA & Artés 20220202
Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska
parte seconda
Ringrazio Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio, per averci concesso questa intervista, la cui parte prima è stata pubblicata lunedì 1 febbraio 2021 e che proseguo chiedendole:
D: Qual è l’artista della tua nazione che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Ahimè, non ho la nazionalità.
Sono ebrea, spagnola, libica, lettone, tatariana, bielorussa.
Amo quasi tutte le canzoni degli ebrei e mi ispirano molto.
Timna Brauer, Ofra Haza, Shulem Lemmer, Jaakov Shapiro, registi dei film ebrei.
Le canzoni dei ghetto sono molto commoventi.
Marģeris Vestermans ha fatto un lavoro importantissimo raccogliendo le canzoni degli ebrei prigionieri, spesso pieni di speranza, durante l’Olocausto.
Il pittore Murillo, lo scrittore Federico Garcia Lorca, i cantanti Monserrat Caballe, Jose Carreras e Enrico Macias sono nati in Spagna.
In lingua lettone scrive Rainis, vi raccomando di leggere le sue opere di ogni genere.
In lingua lettone cantano Margarita Vilcāne, Viktors Lapčenoks e Haralds Sīmanis.
Vi raccomando di conoscere meglio le poesie e le canzoni tradizionali di tatariani e bielorussi.
D: Perché hai scelto questo stile d’arte nella pittura e nella poesia?
R: Non ho scelto io il mio stile.
Posso ringraziare il nostro Creatore per le mie abilità di pittrice e di poetessa e anche la gente che riconosce che l’arte è la mia vocazione.
Vivo in una casa problematica.
Grazie a Māris Dzelme che è responsabile di questa casa.
Ha insieme con i nostri amici fatto tanto per realizzare i compromessi necessari con persone più rigorose che non vogliono lasciarmi lavorare tranquilla e che negano che anche altri, non sono loro, si possano ammalare non per una settimana o per mesi ed anni.
D: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
R: Sono sopravvissuta ad alcune tragedie come la recente morte di mia madre Ārija.
Lei, a proposito, volentieri regalava i nostri libri ai suoi amici.
Allora so che cosa voglio fare come artista e come astrologa, però oggi mi sento troppo triste per sapere che cosa farò nella mia vita come figlia dell’uomo.
D: Perché ami l’Italia e quali sono i tuoi ricordi italiani.
R: Da piccolissima ho sentito nei miei sogni la lingua spagnola.
La lingua italiana l’ho imparata gradualmente dalle trasmissioni della radio romana, ah sì, un po’ dalle canzoni sanremesi e dalla corrispondenza con i miei amici in Italia.
Mi aiutava il mio spagnolo adesso già un po’ dimenticato.
D: Perché preferivi la lingua italiana a quella spagnola?
R: Sapevo che un giorno avrei visitato l’ Italia.
É successo.
Sono stata a Roma e in Campania.
Non sono stata ancora in Sicilia, la terra della quale vorrei sentire il profumo e vederla non solo nelle cartoline postali.
Amo molto il Sud Italia e la sua gente calda, aperta e cordiale, non solo il sole quasi tropicale verso il mare di smeraldo e le pareti delle rocce radianti nel Sud.
Ritornerò in Italia?
Non lo so.
Il mio gatto e i miei amici in Lettonia dicono, che non vogliano lasciarmi andar via da sola.
D: Descrivi in breve il tuo curriculum vitae.
R: Sono nata a Riga nel 1971, 5 Novembre. Vivo nella città di Jelgava.
Secondo i miei certificati, sono artista- disegnatrice e posso insegnare la lingua italiana sia per bambini sia per adulti, come ho già fatto talvolta.
Ho interrotto i miei studi nella Università della Lettonia a causa di circostanze emergenti.
Un criminale, killer e violentatore, di nome Egils Norkalns con la sua banda era deciso ad uccidere me, la mia mamma, sua sorella Ārija, sua mamma Hermīne Bittmett e non solo.
Ci siamo trasferiti a Olaine e, dopo, siamo tornati di nuovo a Jelgava durante le persecuzioni di questi criminalisti fuori legge.
All’ inizio della mia carriera lavorativa sono stata sorvegliante in un liceo musicale.
Negli anni seguenti ho prodotto traduzioni dall’italiano, dal tedesco e dall’inglese per il Seminario cattolico di Riga.
Poi ho insegnato la lingua italiana con certificato.
Per i cinque anni seguenti sono stata Consigliere Comunale di Jelgava e nello stesso periodo sono stata membro del gruppo di vendite all’asta e membro della commissione per la privatizzazione delle case del Comune di Jelgava.
Sono risultata vincitrice in alcuni concorsi in Lettonia, preso il Seminario per giovani attori, e in Italia come pittrice, scrittrice, traduttrice e giornalista nel concorso internazionale annuale “Otto Milioni”.
Sono una dalle fondatrici del partito “Nuovo Centro” (Jaunais Centrs, in lettone ), adesso trasformato in “La Concordanza” ( Saskaņa ).
Ultimamente non ho avuto il tempo per le attività sociali.
La Lettonia è un paese molto povero.
Solo se siamo più o meno onesti, allora sia i cosiddetti più “talentuosi” come me e sia i cosiddetti “incolti” che lavorano fisicamente, non rischiamo di morire di fame e di stenti.
Troppe formalità secondo le leggi di Lettonia per noi.
Durante la pandemia di Covid vi è stato in Lettonia un deficit finanche di vitamina D.
Ringrazio a te, mia cara Angela, per la nostra intervista!
E piacere di risentirti!
Angela Maria Tiberi intervista Liga Sarah Lapinska
parte prima (la parte seconda sarà pubblicata mercoledì prossimo)
D: Buongiorno Liga Sarah Lapinska, a nome mio personale, ma anche a nome di Bruno Mancini e di Antonio Auricchio, ti ringrazio per averci concesso questa intervista che avvio chiedendoti come hai iniziato ad amare la poesia e la pittura.
R: Innanzitutto saluto i lettori della testata giornalistica Artètv e mi scuso con loro per il mio italiano difettoso.
Poi ringrazio Antonio Auricchio, Editore di questo giornale, Bruno Mancini Presidente dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” e te che, tramite questa intervista, avete voluto dare visibilità alla collaborazione con cui gli Artisti della Lettonia partecipano ai progetti Made in Ischia.
Venendo alla domanda, posso dire che il mio amore per l’Arte è iniziato un giorno nel quale mi sono addormentata nella mia stanzetta blu e, nei sogni, ho sentito poesie, canzoni e cori di voci vellutati che parlavano con me in differenti lingue.
Svegliandomi ho avuto fretta di scrivere i versi e anche la musica.
Siccome non conosco abbastanza bene le note, ho scritto la musica a modo mio, usando puntini, righe ed altri simboli.
Comunque, non penso che potrei diventare una musicista di buon livello.
Talvolta però canto molto volentieri.
Con una delle mie poesie dal titolo “Io, l ultima donna ingenua”, ho vinto il primo premio al concorso internazionale “Otto Milioni” che ogni anno ha luogo in Italia e precisamente nella meravigliosa isola d’Ischia.
Ecco, alcuni versi di quella poesia
“Forse ti farò male se ti spezzerò con le mie radici,
cresciute lentamente nel caos delle esperienze,
delle acque fertili e delle zolle fragili.
Solitudine trascendentale
supera i limiti di facce egoiste
e i tratti degli occhi sinceri.
Poiché tutte le verità sono troppo parziali,
tutte le solitudini sono sempre parziali.
Devi essere paziente.
Forse lontano dai mille monti e mille mari
fissati solo sulle mappe,
nel domani astratto, sarò un albero della riva,
un pino sulla riva, nel vento eterno,
più eterno del mondo.”
Colgo l’occasione per ringraziare la pittrice Nunzia Zambardi che ha preso spunto da questa mia poesia per realizzare un dipinto su una tela dorata che, con piacere, mi ha regalato nei giorni in cui ho soggiornato ad Ischia, la mia isola speciale.
Ho visto nei colori intensi visioni ed immagini, le facce degli eroi e dei martiri, mari, monti, pianeti e stelle.
Ho visto lei stessa come l’ebrea Maryam, vestita tutta in pizzo con il bambino privo di nazionalità che, purtroppo, in questa vita non mi nascerà, passando per strada piena di piume di uccelli, sia colombe, sia corvi, sia gabbiani.
Ho visto nei miei sogni il padre di suo figlio, di nome Igor Kulev.
Purtroppo, nella realtà l’ho perduto dalla mia vista.
Spesso nelle mie numerose opere grafiche e nei miei dipinti si riflette ciò che ho visto nei miei sogni, una notte dopo l’altra.
Ho iniziato a disegnare e dipingere appena ho potuto prendere in mano qualche penna.
Preferisco l’inchiostro nero, qualche penna di fibra e qualche pastello.
D: Quali sono i soggetti dei tuoi disegni?
R: Me stessa con il bambino mio non nato, madonne, eroi, martiri, danzatori, mari, monti, pianeti, stelle, cavalli, ornamenti filigranati in stile Turco e Semitico e, soprattutto, Tunisino.
D: Racconta il tuo impatto con la scuola e l’insegnante che ti fece amare l’arte.
R: Sono artista da piccolissima.
Non dimentico le mie insegnanti di musica, Gunta Paškovska e Biruta Tilgaile.
Loro mi hanno incoraggiata a cantare nel coro della scuola facendomi complimenti per il mio fortissimo timbro di voce.
Poi, dopo qualche tempo, al villaggio Svēte ho incontrato Inese Irbe, una insegnante di scrittura. Questa signora tollerante mi ha dato il consiglio di non smettere mai di scrivere e di studiare la lettura.
D: L’adolescenza è stata influente per la scelta dello stile della pittura e della poesia?
R: Non direi così.
Penso, che il mio stile sia cambiato poco dalla mia infanzia.
Adesso ho più esperienze, volute e non volute, che lasciano i loro stampi sulle mie pitture, poesie e fiabe.
Penso, che le mie grafiche più recenti e le mie fiabe più recenti sono più significative di quelle di me bambina.
D: Come hai conosciuto il Presidente Bruno Mancini?
R: Ho inviato a Bruno Mancini, che chiamo il Pescatore, una dalle mie poesie. “I tigli nella pioggia, i fuochi nella nebbia”.
Per caso.
Egli fu subito interessato, un uomo brioso ed onesto.
Gli ho chiesto se conosceva l’indirizzo di un calciatore di nome Fernando De Napoli che ha giocato per tanti anni a FC “Napoli”.
Forse Bruno mi fraintendeva pensando che io fossi innamorata di questo simpatico calciatore. Bruno non sapeva che scrivo con simpatia anche all’attore Silvester Stallone (un bravo pittore), a Raffi Kharajanyan (un brillante pianista armeno) e dedico le mie opere d’arte a Vitas (un giovane cantante di gran talento nato a Daugavpils in Lettonia).
Abbiamo cominciato la corrispondenza cordiale che continuerà fin quando saremo vivi.
Per la prima volta ho incontrato Bruno in persona durante la premiazione del nostro concorso “Otto Milioni- 2014”.
Ho capito, appena ho guardato nei suoi occhi castani chiari, che lui sia un amico per sempre.
D: Qual è l’artista italiano che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Raffaello e Sebastiano Grasso, scultore Michelangelo, cantanti Alice, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Adriano Celentano, Andrea Parodi.
D: Qual è l’artista russo che ha influenzato la tua anima nell’amore dell’arte?
R: Pittori Nikolay Kramskoy e Ivan Shishkin, musicisti Pelageya e Vika Tziganova, Alexey Ribnikov, bandi musicali dei zingari. Scrittori Alexey Tolstoy e Aleksandr Kuprin.
Fine prima parte. La seconda parte sarà pubblicata mercoledì prossimo
ALCUNI DEI PRINCIPALI PROTAGONISTI DILA
Presentazione, complimenti e auguri a coloro che maggiormente hanno fatto grande, comunque, i progetti Made in Ischia della Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Con il presente articolo desidero presentare al lettori di https://ilgiornale.artestv.it/ i principali protagonisti delle attività artistiche, culturali e sociali ideate e realizzate dall’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA“, e ciò in quanto saranno loro le figure di spicco che faranno parte della Redazione dello spazio gentilmente messo a nostra disposizione dalla Direzione di questa testata giornalistica.
Anche in questi ultimi anni terribili per tutti, sono state innumerevoli le manifestazioni di entusiastica partecipazione ai progetti e agli eventi Made in Ischia dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” che, seppure limitati in ambiti territoriali e carenti di risorse finanziarie, hanno ribadite le forti spinte artistiche, culturali e sociali a volte ideate e a volte organizzate dalla nostra associazione.
La realizzazione di eventi inclusi nel palinsesto di BookCity; l’inserimento di molte puntate video nella rassegna di promozione editoriale “Il Maggio dei libri”; l’attuazione della decima edizione del premio internazionale di arti varie “Otto milioni”; la stampa delle antologie “Sinfonia per l’Africa” e “Arte Altrove“; la pubblicazione di notizie e di aggiornamenti culturali, di recensioni e di contenuti letterari, di attività e di collaborazioni sociali proposte con cadenza settimanale sulla pagina culturale del quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; numerosi scambi di partecipazioni ad eventi internazionali sviluppati principalmente in l’Algeria da Dalila Boukhalfa e in Lettonia da Liga Sarah Lapinska; le attività redazionali nel magazine Eudonna di Mariapia Ciaghi e nelle collane poetiche della Casa Editrice Il Sextante anch’essa di Mariapia Ciaghi… sono solo parte del bilancio degli ultimi anni che ci rendono particolarmente orgogliosi di avere continuato sulla strada giusta indicata dal primo slogan che abbiamo lanciato all’inizio di questa storia “Operare affinché l’Arte in generale e la poesia in particolare riconquistino il palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana“.
Firmo questo editoriale con molta umiltà, ma sono certo dell’adesione incondizionata da parte di tutti i personaggi ai quali viene rivolto il piccolo omaggio di questa rassegna fotografica.
Auguri a tutti, ma proprio a TUTTI, per uno splendido 2022!
Bruno Mancini
Dialogo di una schiava | Testo di Bruno Mancini scritto per l’attrice Chiara Pavoni
Potrete visionare il video su youtube al link
PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
[…]
Avevo venti anni quando incontrai “l’Amore“.
Gino! Gino…
E lui mi chiamava Amore e mi chiamava Tesoro.
Amore… Tesoro…
Fu bello fino a quando non venne il momento della verità.
E lui non andò via, ma mi dedicò una poesia:
Eppure se tu fossi stata violata
– il vicino di casa maledetto -,
se nel fatato mondo d’innocenza
tu
come madre fanciulla del figlio di nessuno
tu fossi stata
come vergine immolata nel tempio d’Efeso,
tu fossi stata violata
come gazzella indifesa dal branco di lupi,
tu fossi stata violata nella grotta pollaio
come una preda soggiogata dall’amico di famiglia,
tu saresti rinata
tra le mie braccia
di pescatore d’emozioni,
incubata in un tenero affetto
oltre ogni possibile attesa,
alitata dal vento del sud che cancella le orme
– maledette –
dei tanti vigliacchi stupratori
… e non potresti perdermi.
Io sono vento
io sono forza
io sono crudo esempio di follia.
Spingimi nei tuoi dilemmi
di lupa insoddisfatta,
nessuno avrà il tuo scalpo.
Modifica il tuo stato
rimuovi l’occupato,
e vieni al sole.)
Ma non credevo di essere Amore, non mi chiamavo Tesoro. Io sono Chiara.
Così, per restare nelle sue catene, fui tumulto e brividi, imprimendogli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione da lungo attesa, artatamente impudica e violenta, tenera e implacabile, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle mie tentazioni, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del mio corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani vellutate di labbra avvampate di pelle di luna: tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in un’altalena di grida e di sussurri che per anni la mia mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film… con arte e per salvezza.
E poi il tormento di chiedermi cosa avrei fatto senza di lui, da lì ad un mese, o cosa avrei pensato in quello stesso giorno di un luglio futuro, oppure in un qualsiasi altro giovedì 11 Settembre, 18 Settembre, nel Dicembre del…
Oggi, so troppo bene quello che penso e ciò che faccio e quel che so.
Che strano, oggi la primavera è forte, la terra si risveglia, nascono tutti i fiori che mi piacciono tanto e muore tutto ciò che mi piaceva senza una ragione precisa.
Accetto di riconoscermi.
Accetto di riconoscermi perché mi sento sola come non mai, peggio, sola come sempre.
Accetto di riconoscere anche la mia solitudine.
Amore, affetto, comprensione, intese, solitudine, solitudine, solitudine, solitudine.
Chi avrebbe potuto prevedere che tutte le mie incertezze si riproponessero ai miei quasi quaranta anni.
Quasi quaranta, uguale zero.
Mi sento come un eroe dimenticato, un vecchio quadro polveroso, la piccola violetta al centro del diario.
I traguardi raggiunti, le paure superate, tutto daccapo.
Essere, essere stata, aver voluto… non vale più.
Non c’è più niente in me, o meglio non ci sarà più niente, perché io non ho più niente da dargli, da chiedergli, nulla che assomigli a vorrei-se tu potessi-se ancora volessi-proviamo-ascoltami-ancora una volta…
Sono lucidissima, so che sto pensando, volutamente pensando, non è un mio sfogo né un momento di depressione né una nuvola passeggera, è il temporale, e il peggio è che non vedo più il sereno.
Decisamente grigio.
Mi sento più bambina di allora…
… il grande amore…
SESSO. SESSO.
L’ho accettato da lui solo perché pensavo fosse una cosa diversa.
La sua poesia!
Immensa e spirituale, il naturale epilogo di due persone che si amano.
E noi non ci amiamo più, non ci amiamo più.
Facciamo l’amore – molto meglio di allora -, ma tutto il resto è un niente immenso.
Mi sembra di aver vissuto fino ad ora in una dimensione diversa e sono piombata all’improvviso, o quasi, sulla terra.
Tutto il passato non importa più.
Sento il disagio che maturando nel silenzio mi opprime.
Non sono Noia non sono Indifferenza. Io sono Chiara.
è dolce toccare il corpo di una donna.
A lungo fasciato da disattenzione, di una evidente semplicità, il piacere di questo contatto, divenuto scoperta inattesa, si riveste di una dimensione erotica, intrigante, carnale.
O forse devo intendere che anche “Chiara” sia riferito ad uno pseudonimo per occultare?
Occultare cosa? Metamorfosi? Identità? Simbiosi? Inganno? Apparenza?
Una proiezione fantastica nella femminilità!
Sarebbe come dire, sono pronta ad uscire dalla mia pelle, dalla mia vita, da me, senza moine da una porta qualsiasi?
Come dire, se finora la mia vita è stata un gioco, un esercizio di stile, può finire, sono ancora in tempo, il mio è un segreto tuttora inviolato, e se così scelgo, inviolabile.
E sento ancora il bacino muoversi con impercettibili segnali di invito, sempre più invadenti.
Il mio petto, gonfiarsi, altero?
Vero: la luna, le stelle, la nuova melodia napoletana indifferentemente si tu m’accire nun te dico niente, la bella mattina trascorsa su un mare d’incanto, la cena ai frutti di mare, il gelato alla panchina e la ginestra -ginestra, fiore amato da sempre- che avevo posto tra i capelli.
Ma quante altre volte avevo reso avvincente un giorno!
Neppure sono certo che Chiara non sia stato, abbandonate remore pudiche, un desiderio necessario di rinascita.
Ma ora so che per me non c’è ritorno, una ipotesi, unica: farlo o dimenticarmi.
Gli amori sono tutti uguali, come i cinesi, ma ciascuno riconosce il proprio per minimi dettagli, come i cinesi. La sessualità è uguale per tutti, come i cinesi, ciascuno però riconosce la propria per minimi dettagli, come i cinesi.
Smetto la lotta, definitivamente, nella certezza di essere la mia femminilità ed il mio maschio, che io sono Lucilla Farfallina Piccina Piccolina Bambina Amore Tesoro Serena… l’uomo dalla camicia rossa, Gino, sì Gino, anche Gino e anche l’uomo dalla camicia rossa… Non sono Noia e Indifferenza… io sono Chiara
una donna una volta uomo, un uomo una volta donna, perché per me non c’è definizione, io sono poliforme maschio e femmina a volte disgiunti, a volte intricati e avviluppati in un groviglio di impossibili intrecci stretti in un nodo di complicità inestricabili, in un nodo, un nodo indissolubile nonostante tutti gli sforzi di auto-gestione e tutte le arti di persuasione e tutti i limiti e i condizionamenti e tutto l’amore di un’altra donna o di un altro uomo.
Come dire nonostante il mondo.
Dove tutto resta, lasciando impronte evidenti, io passo muovendomi nel vuoto.
Io sono l’Anima e il Cervello e so lo sbaglio di chi pensa di averne uno proprio, disponibile e muto, io non appartengo, io sono.
Non sono schiava delle convenzioni.
La scoperta del piacere di accarezzare il seno più liscio delle gambe, più rosso dei capelli, più tenero del mio tormento, diviene ansia di più profonde sensazioni, e già le labbra si aprono ardenti e le sento stimolate da carezze di piuma, e già tocco l’interno delle cosce, più su, più giù, più su dopo ogni stasi, più su in modo spregiudicato; e poi già l’ansia e la smania col respiro in affanno con il sangue in tempesta con la vita in un soffio, si mutano in galoppante allucinazione mentre accarezzo il mio sesso con voluttà sconosciuta, ossessiva puttana pazza, a gambe aperte – Star di un film a luci rosse- nella notte più stellata di prima e più di prima illuminata dalla luna.
Nel fresco frizzante dell’alba imminente il caldo della mano non mi conceda sospiri.
Sììììììììììììììììììììììììììììììììììì
Io sono Chiara, non sono Chiara, io sono me.
Io sono la libertà.
Io sono Chiara… NON sono Chiara.
Non sono più la schiava del perdono.
Redazione DILA&ARTES
DILA & Artés articoli pubblicati
DILA & Artés
CS | Tra Bruno Mancini
Presidente dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”
editore della testata giornalistica “Il Giornale di ArtesTv”
registrata presso il Tribunale di Salerno, si è stabilita un’intesa di collaborazione che vedrà l’Ass. DILA partecipare con interviste, recensioni notizie ecc. alla redazione della sezione cultura del giornale.
Antonio Auricchio
ha iniziato la sua carriera ponendo l’attenzione all’amore verso il prossimo, dedicandosi alla salute dei suoi pazienti attraverso il ruolo di dipendente dell’ASL di Salerno e di infermiere specializzato nel reparto di rianimazione.
Una volta lasciato l’impegno verso coloro che soffrono, ha ben pensato di proseguire la sua vita, passando, dopo aver visto e vissuto in prima persona il dolore delle persone al divertimento, profondendo il suo impegno, nella passione che aveva già da prima coltivato per la TV, per il mondo dello spettacolo e del cinema, iniziando come organizzatore di eventi e venendo in contatto con persone illustri e di un certo calibro.
Poi cameraman e patrón di “Miss Arte’sTv”, il concorso dedicato alla selezione delle ragazze baciate da Venere sia del territorio Campano che Nazionale, e che esaltassero principalmente le bellezze del suo amato Sud e quelle delle giovani aspiranti al mondo della televisione e dello spettacolo dello stivale tricolore intero.
La passione che lo anima lo ha spinto fino a prendere le redini in mano e ideare, registrare e dirigere da dietro la camera da presa programmi, notiziari e dossier televisivi, impegnandosi anche nella ricerca di notizie di rilevante importanza sia nazionale che estera per gli articoli giornalistici all’interno del canale ArtesTv.
Francesca Durante
https://ilgiornale.artestv.it/
Bruno Mancini
scrittore e poeta, è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:
“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.
Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:
Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.
… si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna, che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni.
… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti.
Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?
Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…
…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.
…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.
Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…
…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.
…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.
…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.
Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!
Una poetica lacerata e sfuggente…
Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…
Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.
Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”
Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.
Al sole tenero
Vederla piangere di gioia
INFO:
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23
DILA&Artés
Regolamento partecipazione e modulo iscrizione
1) L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in pieno accordo con l’editore Antonio Auricchio, Patron della testata giornalistica Artés registrata presso il Tribunale di Salerno, ha dato vita al nuovo progetto culturale DILA&Artés di ampio respiro mediatico adatto alla valorizzazione delle attività dell’Associazione e di tutti gli Artisti che hanno comunque collaborato con i nostri progetti culturali.
2) Il progetto culturale DILA&Artés prevede la pubblicazione a cura dell’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA” di interviste, recensioni, notizie ecc. nella sezione cultura della testata giornalistica Artés.
3) La partecipazione al progetto culturale DILA&Artés, per testi e immagini, è aperta ai contributi degli Artisti italiani e stranieri che, dopo averne fatta richiesta, saranno selezioni da una Commissione nominata dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”.
Tale Commissione provvederà a selezionare in maniera insindacabile le richieste di partecipazione al progetto culturale DILA&Artés.
4) I Soci dell’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” avranno diritto ad iscriversi direttamente nel gruppo dei partecipanti purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento e siano in regola con il tesseramento DILA
5) Gli Artisti che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini sono equiparati agli Associati DILA.
6) L’Artista, per partecipare al progetto culturale DILA&Artés, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a dila@emmegiischia.com debitamente firmata.
7) Trattandosi di una partecipazione a titolo completamente GRATUITO, L’Associazione DILA si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Artisti, inviando le proprie iscrizioni, ne prendono atto in maniera definitiva.
8) INFO: 3914830355 tutti i giorni dalle 15 alle 23 – dila@emmegiischia.com
DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione al progetto culturale DILA&Artés
Io sottoscritto/a____________________________________________
residente a _______________ in Via____________________ N:_____ CAP________
tel. ______________________ e-mail________________________________________________
avendo letto ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv/ esprimo l’intenzione di partecipare al progetto culturale DILA&Artés nella mia qualità di
Scrittore □ – Attore □ – Musicista □ – Pittore □
A tale scopo DICHIARO di
- essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto al progetto culturale DILA&Artés organizzato dall’Associazione DILA;
- di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali, svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate, ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, e di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
- volere concedere all’Associazione DILA il diritto di pubblicare ed utilizzare il contenuto della mia suddetta partecipazione in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che l’Associazione DILA avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare il contenuto della mia suddetta partecipazione e di utilizzarlo in ogni forma e modo nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare il suddetto contenuto della mia partecipazione anche in via telematica a mezzo internet e non sarà tenuta ad effettuare alcuna correzione;
- aver concordato in maniera definitiva con l’Associazione DILA che essa NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare il contenuto della mia suddetta partecipazione al gratuito utilizzo da parte del’Associazione DILA per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione essa voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità del contenuto della mia suddetta partecipazione, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dover in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale del contenuto della mia suddetto partecipazione;
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….
Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) del regolamento relativo alla partecipazione al progetto culturale DILA&Artés pubblicato anche tramite web all’url https://www.emmegiischia.com/wordpress/dila-artstv
Data e Luogo…………………. Firma dell’autore …………………….
P.S. Aggiungere i dati richiesti, ed inviare a dila@emmegiischia.com
Info & contatti: – Tel. 3914830355 – dila@emmegiischia.com