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T’azzannano nel tremore – Davanti al tempo-140
Davanti al tempo 140
T’azzannano nel tremore
T’azzannano nel tremore
di superflui inganni.
Vuoto sopra il ricordo del mito
quando già tra filari di vigne
passeri innocui
svelarono.
Ricompaiono e guardo
antiche voglie.
Tutto era oro e farina
quanto già nel canestro
ornata pace
vinse.
Mentre strilli penetravano,
dal mezzo di selvagge aurore,
in ogni carne
cotta d’estate
chiassosa pei moribondi vecchi
chetati in tristezza di
ricordi unici.
Soffia voce sparisci
soffia sui fiumi
lontananza estrema
unita alla sorgente.
Eccomi addormentato,
sacrilego momento,
in braccia di felina pelle
non più risuscitato
amato regno.