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In una notte d’agosto – Davanti al tempo-116
Davanti al tempo 116
In una notte d’agosto
Lungamente
ho fissato il cielo stellato
ed ho visto stelle cadenti.
Ogni volta ho chiesto qualcosa.
Sempre:
Te:
Sulle gocce del mare presso i sassi di monti
sotto l’erma luna lontana nel silenzio incompleto…
Cristalli
svolazzanti
ora densi ‘orarari’
lungo una parte di cielo
lucente
la luna:
non so se sul mare o nel vuoto
se una luce
o un pianeta.
Una forma
meravigliosa e varia
e più avanti
un ondoso rotolare di nero.
Lievemente
colossi di
improvvise visioni,
su la luce sfocata dei fratelli di marmo
nella nullità viva della notte
s’immergono.
E pur essi spariscono.
Solo una forma
ignota
mi è compagna.
Siamo in tanti
ma la pace silente.
Silenzioso il fuggire del mare
il motore
la natura la gente.
Quella forma
crudele paurosa
pure tace.
E gradita mi giunge una voce.
Ho paura
forse
d’essere solo.