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Estate – Davanti al tempo-107
Davanti al tempo 107
Estate
Lo svolgersi eterno di ardenti giornate
trapunto da eterni momenti di effimere gioie.
Il canto del gallo,
d’una cicala;
d’un grillo il saluto al sole calante.
Oh mare beato!
Oh vita serena.
Riappare l’incanto d’un mondo obliato,
rifulge la vita
si scopre l’amore.
Dall’ombra calante sul cielo
si svelan miriadi di mondi
che mentre le labbra
più ardenti
del sole d’estate,
nel grigio chiarore lunare
ricreano il mito d’amore,
s’inseguono serene
e inondano di luce
un regno addormentato.
Quell’estasi suprema
inutilmente aspiro
mentre me stesso incolpo
e mentre mi compiango.
“Perché volli baciarti?”
“Perché riuscii ad amarti?”
“Cosa ti sussurravo”
Ci abbandonammo entrambi
in un sincero abbraccio,
mentre la notte
e l’universo
e il mondo
godevano con noi,
godevano e vivevano;
anche se lontani più dell’infinità.
Tu poi dicesti parto
e mi svegliai da solo
nell’isola affollata.
Gli eterni momenti
le gioie i dolori
fuggenti con l’ore notturne
cercai di rivivere nell’ansia del sonno.
Invano.