Pa pa pa- Davanti al tempo-08

Benvenuti

Views: 52

Pa pa pa – Davanti al tempo-08

Davanti al tempo 08

Pa pa pa

Pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
paaaa pa pa

pa pa pa
pa pa pa
papapapapapa

pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
paaaa pa pa

pa pa pa

pa pa pa
pa pa pa
papapapapapa

pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa
pa pa pa

papapapapapa.

Scorticare bruciato nevischio
fendere folle fiera
precipitare orizzonti liquidi
abbiamo un cuore.

Mano di zappa stringere
sotto liquori pascere
le ceneri dei belli
furono illuminate frodi.

Frugare nel catrame
fuggire nell’acqua della cascata
intorpidire e sciogliere
affogare e piangere esistere

fummo cadaveri
fummo carne
fummo, fummo fumo
fumoso fumo di sigaro
puzzolente.

Avvicinare una femmina
dire signora
stringere una puttana
tesoro
lavare il seme di vita
un cesso
la faccia gialla
col naso piccolo
e la bocca rossa
e gli occhi grandi
e le ciglia curve e pelose.

Sedere al sole
levarsi la giacca
bere premute di limone
spremere visioni
oscurare la luce assurda
sputare il male
dagli occhi
dai pori
dal culo
dal pube schifato
e sputarlo nelle natiche sozze dei vermi.

Ergere orrori di rivolta
patasciù
sfrenati richiami azzannare
cani cani cani cani
cani cani cani cani
cornuti.

Precipitando purgalo
nella melma
volare di pipistrelli
o rabbia rodente miasmi
– mi ami ? –
orti sparsi rimuovere

spargere sale
e macinare aurore sofferente
bucare impluvi o deità
accetta
ossa non più virtuose
alì mortacci sua
ciceruacchio.

Alimentano carburatori
sforacchiano innocenti
pungono seni rotondi e gonfi
rivoltare pagina bianca
ridiscendere in finestre di prezzemolo
da sopra alti cavalli di cartone
a rispondere grazie
bel coglione
mi mangerò fegato e capelli
succo verde di pediluvio.

Scazzottare la testa
tradirsi non senza ebbrezza
l’usignolo fradicio di terra e di sterco.
Abbiti orrore
avere sete
ho sonno
stronzo,
risorgere tenia solum
lamellibranco
sarcodino
flagellato
ramsettebello
ameba
sacripante
ossiuro
sporozoo
ciliato
popo
parapapa
Quetzalcoalt
papatupatupa.

Davanti al tempo

Sono quella cornice vuota

E sento bestemmiare

Il volo verticale di un elicottero

Un taglio alla fune del timone

Ho fatto un bagno casto

In un giorno

Tacetevi le parrucche

Pa pa pa

Capodanno

Ove non fossi stato

Là per la china

Davanti al tempo

Pulita ebbra visione

Tu non ignori

Lontano

E il battito del tramonto s’avanza

Misero

Allora sotto un mucchio di pàmpani

Ritroverai

Alzasti un altare

Tutto

Sruma

Giammai nuotai paesaggi

Nutre del suo rossore

Parla creatura

Ceri nel buio di una stanza

Orrore di gente perduta

Io desidero che l’ossa si sveglino

Padroni e dannati

Aprile millenovecento

Sorgi dal sonno possente speranza

Solo un’anguilla

Nel silenzioso

Un orrido abbandono

Un volto nel riposo dei colori

Scarno come il suo volto

Un gelido profumo d’acquavite

Io sono tuo silenzio

Insabbiando la barca

L’armonica lunga

Opachi chiarori di onde

Mentre insegue il sibilo del tempo

Mesta d’iridi fosforescente aurora

Scomposizione n°21-1

Scomposizione n°21-2

Scomposizione n°21-3

Scomposizione n°21-4

Attesa

La zingara parla

Bimbi verranno a lacerare i sonni

Aspramente

Segni d’amanti pregni di mistero

Candiano

Il sole già ti rende bianco

Fermarsi ancora un secolo

Un cielo d’ottobre

Apocalisse

Pensieri

E mi consolo

Ricordo

Il sapore dell’amore

Sarà speranza vana di salvezza

Passa la calamita d’uomini

Lampi di vitrea luce

Un eremita

Trapasso nel tuo essere sapendoti

Estasi

Felicità

Popolo pluriforme

Pensieri pensieri pensieri

Lacrimabondo salice

Perché

Sempre

Nel fremere delle foglie

Ora nel tuo ricordo

L’estate del ping-pong

Io non potrò più resistere

Venti cipressi per te

Io annego

Niente

Silfide nebulosa

Sui sassi

Bolle d’aria

Profuma

Scorre sul fiume gelida

Bianca la sua casa

Tremando

Quasi prova di fede e di amore

Rombo furente

Furtiva si stacca da quella quercia

Abbandono

Lapidato

Su un prato

Capelli al vento

Vivi e morti

Ottobre

Sentimento del passato

Nel mio deserto soffoco

Tu saresti…

Solleva dalla terra

Terra lontana

Voglio in un respiro vibrare

Nel nostro inferno poso

Il terrore della sterilità

Gocce d’anima

Sulla sabbia vergine

Alla carezza gelida

Estate

Sassi strappati nel salto di frana

Sul mare Tirreno

Son solo

Sul balcone assolato

Visione

Nudo

Mentre il sole è al nathir

Uomini

In una notte d’agosto

Sulle gocce del mare

Musica

Invidia

Vivo

Similitudine

Presso Formia

Conforto

Alba

Un ultimo lamento

Quando i suoni son note

Quando il silenzio è

Perché non basta volere

Quante volte ho vinto

Milano-Napoli

In un pomeriggio

In una domenica

Quando vivere è men che morire

Un nugolo di febbri mi dilania

Salgo su treni in corsa

In una stanza la luce

Torrente bianco

Chicchi di gioia

Quando quest’ora

T’azzannano nel tremore

Fingiamoli coriandoli

Temerario

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

Lascia un commento