Views: 24
CIUCCI di Facebook
CIUCCI di Facebook
Per la serie Esopo news
Per chi come me ha frequentato le scuole italiane in epoca post bellica, quando l’analfabetismo era una prerogativa della maggioranza del popolo italiano, imparare la giusta collocazione delle desinenze era certamente un compito abbastanza arduo.
Tuttavia alla fine del primo ciclo di studi almeno la grammatica “elementare” diventava patrimonio cognitivo di tutti gli alunni non ritenuti CIUCCI irrecuperabili.
“A, E, I, O, U” era la prima filastrocca esposta a noi bambini per insegnarci a scrivere in italiano e comprendere le letture che ci venivano indicate.
Per molti decenni l’insegnamento della lingua italiana non è cambiato in maniera sostanziale se non per l’esponenziale grado di conoscenze lessicali proprie del popolo in tutte le sue componenti sociali.
Da quando, cioè, negli anni ’50 grandi percentuali di popolazione non avevano mai preso una penna in mano, erano abituate a esprimersi con gesti e in vernacolo, non sapevano leggere, e far di conti veniva considerata una qualifica di grande prestigio pubblico, si è giunti, verso la fine degli anni ’80, attraverso l’istituto della scuola dell’obbligo, alla quasi completa scolarizzazione di tutto il popolo italiano.
Oggi, alle scuole elementari, i così detti CIUCCI irrecuperabili non sono certamente più gli scolari appartenenti alla razza estinta di coloro che non conoscono l’uso delle desinenze!
Come ulteriore preambolo al giudizio di CIUCCI che con questo articolo intendo assegnare ai moderni insulsi cervelletti che gestiscono imperi finanziari di levatura mondiale, c’è da dire che, nell’attuale epoca di enorme sviluppo informatico, finanche il più economico programma di scrittura è in grado di correggere madornali errori di ortografia come possono essere considerati quelli nei quali siano sbagliate le desinenze.
Poiché nella lingua italiana la desinenza è l’elemento finale variabile di una parola che, unito alla radice, ne distingue il genere (femminile e maschile) e il numero (singolare e plurale); e poiché una caratteristica fondamentale del predicato è che esso deve essere strettamente correlato al soggetto della frase attraverso rapporti logico-sintattici, che si traducono nella concordanza grammaticale, appunto, tra il soggetto e il predicato,
“1 post deve essere approvate”
non lo scrive a penna nemmeno un bambino di pochi anni! Soggetto singolare maschile coniugato con un predicato plurale femminile: ahahaha!
In fb può accadere che l’impero imprenditoriale di livello mondiale non abbia pochi soldi per assumere persone dotate di conoscenza elementare della lingua italiana?
Boh!
In fb può accadere che l’impero imprenditoriale di livello mondiale non abbia soldi sufficienti per dotare i suoi dipendenti di programmi di scrittura a correzione automatica?
Boh!
Infine, c’è da dire che NON SOLO con le desinenze non vanno d’accordo i moderni insulsi cervelletti che gestiscono imperi finanziari di levatura mondiale, ma hanno difficoltà anche nel distinguere un accento da un apostrofo, e, volendo cambiare materia di studio, è possibile affermare che pure in aritmetica meritano il titolo di CIUCCI, così come lo sono coloro che non sanno contare fino ad 11.
La mia fortuna di umile scribacchino è quella di potere commettere errori madornali nelle news che pubblico senza che ciò faccia ridere i polli!