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Che giunga e tu Rustichelli Ottobre Zanarella Auletta Mentre andavamo Bigazzi
Che giunga – e tu – Mentre andavamo
Dalla raccolta di poesie
“Io fui mortale”
(2005 – 2009):
Che giunga da lontano.
Ancora mi chiama
la voce notturna
vagante
tra le mie chiese infrante:
”Stanotte ti ho sognato.”
Un palpito?
Un eccesso?
Un rombo d’Amazzone giammai delusa?
Non basta un sortilegio a
a carpire
dalle parole astratte i
i movimenti i suoni i turbamenti, gli
gli sguardi gl’impeti gli odori, la
la scena illuminata dal sole o dalla luna.
Non basta un incantesimo per
per darmi accesso
all’antro labirinto del
del cuore di una donna.
A questo pensa il sonno.
“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – profondo –
che poi risucchia il pescatore appassionato”.
“Stamane ti ho sognata:
le coccole nel mare – placido –
simile a bimbo che venga da lontano”.
Dalla raccolta di poesie
“Non rubate la mia vita”
(2005 – 2007):
E tu come nebbia che offusca
… e tu come nebbia che offusca
i bracieri fumanti
delle prime caldarroste
lì,
lungo viali alberati
della mia cara Bologna indaffarata….
Nessun miraggio di gioie
confonde al cane il suo padrone.
… e tu come pioggia che inzuppa
la rotaia urbana
di un tram al capolinea
lì,
tra portici uniformi
della silenziosa Torino d’ottobre…
Nessun deserto è breve
per la lucertola randagia.
… e tu come neve che ovatta
frontoni e guglie
di fedi spudorate
lì,
tra cabaret da sballo
della Parigi fulminante le mie notti…
Nessun miracolo gonfia le piume
di uno stanco uccello migratore.
…e tu…
…e tu…
…e tu come sole d’aprile che intenerisce
le zolle soffocate
tra bosco e spiaggia
lì,
oltre il canneto dai ciuffi in cima
sull’ultimo approdo della mia isola perduta…
Nessun mistero
soltanto attesa.
Dalla raccolta di poesie
“La sagra del peccato”
(1957 – 2003):
Mentre andavamo in primo piano
Mentre andavamo in primo piano:
necessari legami di… …
vorrei essere stato in questo tempo
Languivano una volta
mentre ancora non
erano state scoperte
le nuove virtù eccelse
di molte tribù astrali
e credevano di
capire capire e
carpire carpire
i modelli superiori di
effervescenze autunnali,
quando non entrano
nelle zelle arse gli
spruzzi di approssimate
ugge,
i segnali di volatili
e nuvole
di fumi e di vapori
distratti.
Oggi non è Natale
mi coccolo pulsando
oggi non è
ancora.
Oggi non è
un altro giorno
oggi non è
ancora un giorno