Cazzimma e cazzimmoso

Benvenuti

Cazzimma e cazzimmoso

Per la serie Esopo news

Quando finalmente è venuta la sua ora e, dopo oltre due anni di purgatorio, il nuovo figliol prodigo è salito nel regno dei consiglieri, la prima iniziativa alla quale ha accettato di partecipare è consistita nel rilascio di un’intervista esclusiva alla stampa locale nella quale si è auto proclamato dotato della “cazzimma giusta

Sembra abbastanza facile determinare l’etimologia di “cazzimma” collegandola al nome dell’organo sessuale maschile a cui è stato aggiunto il suffisso napoletano -imma che in tale funzione tende a far comunicare un’idea di concretezza superando le congetture astratte, ma quali sono le caratteristiche comportamentali riferibili ai “cazzimmosi”?

Nel Dizionario storico dei dialetti italiani scritto da Ernesto Ferrero e pubblicato dalla Mondadori nel 1991, a pagina 89, si legge che “Cazzimma” è un’espressione napoletana, diffusa soprattutto nel lessico giovanile campano e utilizzata per indicare un insieme e un intreccio di atteggiamenti negativi: autorità, malvagità, avarizia, pignoleria, grettezza.

Però, se i vocabolari sono libri sfogliati da molti amministratori pubblici soltanto durante qualche anno di frequentazione scolastica, e se essi vengono ritenuti adatti solo a raccogliere la polvere sullo scaffale più in alto delle loro librerie ad alto contenuto di fumetti, è necessario cercare un’esplicitazione più nazional-popolare per il termine “cazzimma” quando se ne intenda avvalorare il significato negativo.

Chi meglio del cantautore partenopeo Pino Daniele può fornirci una definizione che non può essere messa in discussione dagli epigoni della politica ad uso e consumo della gente comune?
Pino Daniele, che può essere a buon diritto considerato il papà putativo della diffusione internazionale della parola “cazzimma” (se solo ricordiamo la sua favolosa “A me me piace ’o blues” dove il testo recita “tengo a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”), a chi, successivamente, l’intervistò chiedendogli la spiegazione del termine “cazzimma”, rispose: “Già, ’a cazzimma. Chi non è napoletano e non ha mai avuto modo di sentire questo termine, si chiederà giustamente di che si tratti. Ebbe’, cazzimma è un neologismo dialettale molto in voga negli ultimi tempi. Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti […]. È l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè”. Fonte: Pino Daniele, Storie e poesie di un mascalzone latino, Napoli, Pironti, 1994, pp. 52-53.

Tuttavia, secondo “Alfabeto napoletano” di Renato De Falco (edizione Colonnese del 1994 alle pagine 34-35) l’origine del termine non dovrebbe essere situata negli anno ‘80, come indica Pino Daniele, ma sarebbe da collocare alla fine degli anni ’50 come linguaggio studentesco-adolescenziale napoletano.

Un giorno, un noto personaggio sportivo decise che il suo nome e cognome non corrispondevano alla natura che lui sentiva di possedere. Detto fatto, con un ragionamento non del tutto astruso, stabilì di volersi far chiamare “Dragone” per presentare già in prima battuta la sua abilità di sputa fuoco.

Così, potrebbe accadere che il nostro neo entrato nel regno dei consiglieri decida di aggiungere “Cazzimmoso” al suo nome, creando una nuova etichetta capace di fare intendere, ossia ribadire con forza, in quali anfratti di perbenismo (sic!) sia da relegare la fama amministrativa della comunità alla quale egli appartiene.

Resta la mortificazione del popolo che aspira ad amministratori non spregiudicati ma corretti, non volgari ma educati, non “cazzimmosi” ma dichiaratamente decisi a rispettare e far rispettare regole e leggi.
Bruno Mancini

Cazzimma e cazzimmoso

Views: 49

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini