KMZERO

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KMZERO intervento Sindaco Rosario Caruso
Serrara Fontana il Sindaco Rosario Caruso e il Direttore del quotidiano “Il Dispari” Gaetano Di Meglio illustrano alla cittadinanza le azioni realizzate per lo sviluppo del progetto KMZERO.

KMZERO.

KMZERO intervento Sindaco Rosario Caruso Serrara Fontana il Sindaco Rosario Caruso e il Direttore del quotidiano "Il Dispari" Gaetano Di Meglio illustrano alla cittadinanza le azioni realizzate per lo sviluppo del progetto KMZERO.

Dalla Sala consiliare del Comune di Serrara Fontana, 7 Aprile 2017

KMZERO intervento Sindaco Rosario Caruso

KMZERO intervento completo Sindaco Rosario Caruso e Gaetano Di Meglio

CS | Ischia Chilometro Zero

Domani, 19 Aprile 2017, si svolgerà il primo open day di Ischia Chilometro Zero, Campagna Amica e Coldiretti. Il progetto Ischia Chilometro Zero trova un partner d’eccezione: Coldiretti e Campagna Amica.
L’associazione di categoria leader in Italia e sull’isola che mette insieme i coltivatori diretti e le imprese agricole, ha mostrato il suo interesse nel condividere il know how e le esperienze dei mercatini a chilometro zero di “Campagna Amica” con il progetto del Comune di Serrara Fontana.

Mercoledì 19 Aprile 2017, dalle ore 10.00, presso la sala del consiglio comunale di Serrara Fontana, si terrà un incontro dedicato con i tecnici della Coldiretti che illustreranno il progetto Campagna Amica e tutte le modalità di adesione.

Nelle stessa data si inizieranno a raccogliere le adesioni per partecipare ad un primo evento, previsto il 6 maggio 2017 presso la piazza di Succhivo.

Un banco di prova, necessario, per testare il funzionamento e il gradimento dell’iniziativa.
L’open day è riservato ai soci Coldiretti sull’isola d’Ischia, a quanti hanno già tutti i requisiti di coltivatori diretti non iscritti all’associazione e agli amatori che hanno la volontà di voler diventarlo.

LA PACE AL CENTRO DEL CONVEGNO CON LA WFWP A ROMA

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LA PACE PARTE DA SE STESSI 

“COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI”

In questo mondo sempre più abitato da indifferenza, violenza, odio e sete di potere, si avverte sempre più il bisogno di pace. E’ necessario dire no alla guerra per far prevalere i diritti di tutti a vivere in serenità e armonia, guardando ad un futuro in cui sia dato maggior impulso allo scambio e all’incontro con gli atri per un’integrazione che comporti rispetto dei diritti dei singoli, l’arricchimento attraverso la conoscenza dell’altro e della sua cultura. Alla pace quale unica via di uscita per rompere il muro dell’indifferenza e dell’egoismo, della separazione e della violenza che portano guerre e terrore, come è accaduto e come sta accadendo in questi ultimi tempi, è dedicata la tavola rotonda organizzata dalla WFWP. Federazione delle Donne per la

LA PACE Convegno con la WFWP di Elisabetta Nistri

Pace nel Mondo di cui è presidente la Dott.ssa Elisabetta Nistri e dalla UPF (Universal Peace Federation) che si terrà il prossimo 10 aprile 2017 alle ore 18.15 a Roma presso la sede dell’Ambasciata di Pace (Via Colle Mattia, 131). Il convegno “COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI” attraverso diversi interventidei partecipanti mira a sottolineare come la pace universale possa essere realizzata solo a partire da se stessi: la si deve trovare prima dentro di se è e poi nelle relazioni quotidiane con gli altri. Una sfida non facile, ma possibile se ciascuno nel proprio piccolo promuove un sistema educativo e comportamentale volto all’ascolto, all’accoglienza a partire dal rispetto per l’altro. Ciascun partecipante, qualsiasi sia la sua professione, il suo titolo accademico, o organizzazione di appartenenza, avrà uguale dignità nel presentare le proprie idee, suggerimenti ed esperienze a titolo personale, sentendosi “Primi inter pares”. Ciascuno darà consigli a partire dalle proprie esperienze di vita uniche come Donne e come Uomini, per suggerire percorsi su come portare avanti un futuro improntato alla pace e alla felicità dove non deve mancare la solidarietà entro una visione universalistica dove ogni individuo si senta parte di un tutto. Sono presenti all’incontro partecipanti provenienti da diversi ambiti e impegni sociali, sempre nell’intento di realizzare un dialogo costruttivo e propositivo nel pieno rispetto delle opinioni di tutti. Tra i partecipanti ala Tavola Rotonda sarà presente anche il Dott. Cavallaro life coach.

L’idea di pace inizia anche a prender forma a partire dalla famiglia luogo di incontro, confronto e crescita, ma soprattutto luogo dove si impara ad amare e perdonare. La famiglia è infatti cellula fondamentale per la crescita ed il miglioramento della società. La pace si crea anche attraverso le famiglie che rappresentano il microcosmo della società e per questo è importante che le stesse non si disperdano come spesso accade in questi ultimi tempi, ma restino unite.

Silvana Lazzarino

COSTRUIRE LA PACE NEL MONDO

E FONDARE LA PROPRIA FELICITA’, PARTENDO DA SE’ STESSI

Tavola rotonda con la WFWP – Women’s Federation for World Peace

WFWPI – UN ECOSOC/DPI/NGO General Consultative Status 1

sede Ambasciata di Pace

Via di Colle Mattia 131 -00132 Roma

lunedi 10 Aprile alle ore 18,15

Ingresso libero

LA FEDERAZIONE DELLE DONNE PER LA PACE NEL MONDO

 in Italia la WFWP “Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo” è stata inaugurata nel 1992 dalla Fondatrice e Presidente Hak Ja Han Moon e successivamente fondata nel 1994. La WFWP si basa sul principio che le donne, lavorando insieme, prendendo l’iniziativa e rafforzandosi le une con le altre aldilà di razza, cultura e religione, per creare famiglie sane, possano risolvere i problemi delle nostre società e del mondo. La WFWP lavora per offrire alle donne di tutto il mondo la conoscenza, i mezzi e il sostegno necessario per creare la pace nella propria casa e famiglia ,pace nella propria comunità, nella propria nazione e nel mondo.

 

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Pilomat-to blocca tutti! Piazza Eroi – Ischia

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Pilomat-to blocca tutti!
Ischia 7 Aprile 2017
Per la serie Esopo news

Pilomat-to blocca tutti!

Oggi, 7 Aprile 2017, in un bel pomeriggio di primavera, il Pilomat di Piazza degli Eroi si è rifiutato di effettuare il suo lavoro e si fermato, quasi incrociando le braccia, mezzo dentro e mezzo fuori alla guardiola nella quale è relegato ormai da tempo immemorabile.

In breve tempo, la sua protesta ha bloccato una parte consistente del traffico in entrata nella ZTL della prosperosa Città di Ischia.

Pilomat-to blocca tutti!

Alberghi e attività commerciali sono restati tagliati fuori da ogni tipo di rifornimento.
Taxi, ambulanze e auto delle forze dell’ordine, mentre scrivo, sono ancora ferme al confine delineato dalla forte protesta dello strumento di controllo degli accessi alle vie dello shopping, alle pinete e alle spiagge del principale Comune di tutta l’Isola d’Ischia.
Vani sono risultati i tentativi di indurre lo scioperante a rientrare nei ranghi.

Neppure l’intervento del Vice Sindaco Enzo Ferrandino è valso a placare la sua ferma protesta.

Alcuni automobilisti, oltremodo irati per i disagi ai quali sono inopportunamente e innocentemente costretti, hanno tentato di sbloccare la resistente determinazione del Pilomat usando forme di pressione decisamente ridicole e inconsistenti.

Il Pilomat resta fermo nella sua posizione: mezzo dentro e mezzo fuori, quasi a voler scimmiottare le posizioni assunte dagli amministratori della Città di Ischia in ordine alla soluzione dei problemi legati al benessere dei cittadini.

Bruno Mancini

Sempre per la serie Esopo news vi invito a leggere le precedenti gesta del famigerato Pilomat:

La maledizione del pilomat

Altre novelle della serie Esopo news le potrete leggere:

Il gazzo ipocrita

La previsione del passato

Mezzanotte: l’ora dei fantasmi

La Banca dell’allegria

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

La maledizione del pilomat

In auto vado dove voglio

Il bus lo guido io

Interrogato il morto non rispose

Urina in faccia al Sindaco d’Ischia?

Tassa IMU per i loculi dei morti

Tre meglio di due

fb account bloccato – Insulsi cervelletti. Esopo news

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fb account bloccato – Insulsi cervelletti. Esopo news

fb account bloccato

Per la serie Esopo news 

Oggi, 29 Marzo 2017, dall’1.23 all’1.38 x oltre 15 minuti sono stato impegnato a cazzeggiare stupidamente per liberare il mio account da uno dei perfidi controlli messi in atto dagli insulsi cervelletti di face che, ormai non è più una novità, continuano a non essere capaci di contare fino a 50!

Qui di seguito trovate la riproduzione di tutti i controlli ai quali sono stato indotto a partecipare onde ripristinare il mio account in seguito alla presunta azione di un FANTOMATICO BOICOTTATORE (PHISHING MAN e/o ROBOT).

A “Guardie e ladri” giocavamo da piccoli, gli “007 contro Spie” proliferavano nella seconda metà del secolo scorso, in questo inizio di 2000, fb e compari di merenda, hanno creato (?), diffuso (?), contrastato (?), spam, phishing, antispam, antiphing antiantispam,antiantiphishing ecc.e io devo perdere il mio tempo prezioso per fare in modo che una mia minima traccia web non sia frantumata da insulsi cervelletti che non sanno contare nemmeno fino a 50!

Bruno Mancini 

fb account bloccato

fb account bloccato

fb account bloccato

fb account bloccato

fb account bloccato

fb account bloccato

f

fb account bloccato - Insulsi cervelletti. Esopo news

“Solidarietà a Carla Leonard e insulti agli insulsi cervelletti” è bloccato

Solidarietà a Carla Leonard e insulti agli insulsi cervelletti

“Squallore e ipocrisia dittongo per insulsi cervelletti di face” è bloccato

Squallore e ipocrisia dittongo per insulsi cervelletti di face

https://www.emmegiischia.com/wordpress/squallore-e-ipocrisia/
https://www.emmegiischia.com/wordpress/fb-account-bloccato/
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https://www.emmegiischia.com/wordpress/gli-insulsi-cervelletti-di-face/
https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2016-07-01/
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“Un virus che sta girando? Insulsi cervelletti. Esopo news” è bloccato

Un virus che sta girando? Insulsi cervelletti. Esopo news

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Il Dispari 2017-03-27 Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci

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Il Dispari 2017-03-27

Il Dispari 2017-03-27


Editoriale

Così o come: tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”

Capitolo terzo: bozzetto ischitano, prima parte

C’era una volta ed ora non c’è più, è una espressione di dolore dissimulato, la maniera atavica di considerare una perdita, qualsiasi essa sia stata, al pari di un accadimento ineluttabile, una forza del destino, una scelta divina, a secondo delle diverse dottrine alle quali ci si voglia rapportare.

C’era una volta ed ora non c’è più, è comunque una frase meno sferzante e dolorosa di: c’erano una volta ed ora non ci sono più.
Meno sotto tutti gli aspetti: quantità, certezze, valori.

Non sempre è possibile accertare, per singoli eventi, quanti siano stati coloro che “C’erano!”.
Nel tentativo d’identificare chi o cosa valga l’affetto che gli dedichiamo, e ne sia degno fino al punto da meritare l’inserimento nel nostro personale elenco speciale dei “C’erano!”, dobbiamo ricostruire molte difficili certezze.

Non sono certo che esista, per ogni situazione, uno specifico sistema adatto a farmi assegnare valore alle univoche diversità, nel caso in cui esse rappresentino i tanti o tante che “C’erano!”
“Così o come”: così trama e dubbio (sempre lui), o come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta le

PINETE D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, le PINETE D’ISCHIA non ci sono più.

Proseguendo nella particolare marcia per l’avvicinamento alla efebica idea del racconto di uno spacco inciso tra le facce, di Ischia e degli ischitani, che ho amato in maniera inconsapevole, mi piombano addosso, scostumati, i canneti a ridosso delle distese sabbiose che merlavano con ricami inconsueti i bordi tra l’isola e il mare.

Era esaltante la solitudine di ascolti, tra venti e risacche, dei fruscii di lucertole verdognole e d’innocue bisce in contrappunti, duetti e contrasti con i battiti delle ali di calabroni simili ad elefanti, o di vespe ed api più veloci degli elicotteri modello da battaglia.

Ero lì.

Io c’ero.
Forse cercando vermi da usare come esche sulle trappole per uccelli, direbbe il diavoletto.
Assaporando la prima dose di una poesia drogante mai più dimenticata, direbbe il santarello.
Partecipando ad una irripetibile esplosione di schioppettante bellezza, direi io.
Così trama e dubbio, come da rivolo a torrente, il mio segreto addio saluta i

CANNETI D’ISCHIA.

C’erano.
Grazie ai miei amici ed ai miei nemici, se mai ne ho avuti degli uni e/o degli altri, i CANNETI D’ISCHIA non ci sono più.

Bruno Mancini

Continua al prossimo numero….

Il Dispari 2017-03-27.

Il racconto “Così o come “ è tratto dal volume “Per Aurora volume terzo”
ISBN 9781409282013
Pubblicato il 7 maggio 2009
Pagine 166
Copertina morbida con rilegatura termica
€ 11,29 (IVA esclusa)
Stampa in 3-5 giorni feriali

Catalogo di Bruno Mancini


Liga Sarah Lapinska ricevuta dall’Ambasciatore d’Italia in Lettonia

Liga Sarah Lapinska Socia Fondatrice della nostra Associazione culturale “Da Ischia L’Arte DILA, in data 16 Febbraio 2016 ha chiesto udienza all’Ambasciatore d’Italia in Lettonia con questa e-mail avente come oggetto: <Udienza:Lettonia-Italia,i rapporti nel campo della cultura>.

“Egregio signore Ambasciatore,
da tanti anni, insieme con i miei colleghi, per esempio gli scrittori Bruno Mancini e Roberta Panizza, curiamo un’Antologia e un concorso per poeti, pittori e, adesso, anche per i musicisti.

Abbiamo pubblicato tanti libri e il nostro sito LENOIS, basato su Facebook, ha tanti membri in tanti Paesi.
Sia nei nostri libri, sia nei nostri concorsi, presento tanti autori della Lettonia, più o meno famosi: poeti, pittori, scultori, musicisti.

Sono l’ambasciatrice della nostra Associazione di cultura DILA e, secondo la mia intenzione, come anche secondo le raccomandazioni del sindaco di Jelgava e profesoressa Baiba Rivža, desidero parlare con Lei di gemellaggi possibili tra città in Italia e in Lettonia, del nostro progetto culturale e del suo eventuale sviluppo nel futuro prossimo. Voglio sottolineare che il nostro progetto ha amici, non solo in Italia e in Lettonia, pronti di aiutarci se Lei ne avesse interesse.

In nome di DILA regalerò una dalle nostre antologie all’Ambasciata.

Ho allegato le riproduzioni di alcuni dipinti degli artisti che fanno parte del nostro concorso, ed anche di mie opere.

Sono pittrice, poetessa e traduttrice, quindi posso far conoscere le poesie scritte, per esempio, in lingua lettone o in lingua russa, ai lettori italiani.

Il nostro concorso annuale si chiama “Ōtto milioni”, come anche le nostre antologie .

L’Associazione ha base ad Ischia, Italia.

Quanto a me, l’udienza all’Ambasciata, personalmente con Lei, sarà più comoda dopo il 10 Marzo.
Distinti saluti, Liga Sarah Lapinska,

Liga Sarah Lapinska

è stata ricevuta il 14 Marzo dall’Ambasciatore, S.E. Sebastiano Fulci, che alcuni giorni l’incontro ha dato disposizione per scriverle questa e-mail avente per oggetto:

Gentile Sig.ra Liga Sarah Lapinska,
L’Ambasciatore d’Italia S.E. Sebastiano Fulci è stato lieto di riceverla in Ambasciata, assieme al sottoscritto Fabrizio Casartelli, il giorno 14 marzo 2017 e La ringrazia per il libro “Otto milioni 2016” che ha voluto donare all’Ambasciata.

Come Le ha spiegato l’Ambasciatore, le attività di promozione dei poeti lettoni in Italia sono seguite dall’Ambasciatore lettone in Italia, S.E. Artis Bertulis (di cui Le abbiamo fornito i contatti), mentre della promozione dei poeti italiani in Lettonia si occupa principalmente l’Associazione Dante Alighieri (della quale

Le abbiamo fornito i recapiti e nella quale è presente un editore che potrebbe essere interessato alla traduzione delle opere della DILA in Lettone).

Eventuali presentazioni delle opere di Bruno Mancini e Roberta Panizza

e di altri scrittori italiani potranno essere curate dall’Associazione Dante Alighieri, eventualmente in collaborazione con l’Ambasciata che non dispone tuttavia di finanziamenti a tal fine.

Per quanto riguarda le possibilità di gemellaggio con Jelgava, il sindaco di Jelgava ha confermato all’Ambasciatore che, essendo la sua città già gemellata con due comuni italiani (Alcamo e Como), non ha interesse a gemellaggi con altre città.

Cordiali saluti,
Fabrizio Casartelli
Intern Office
Ambasciata d’Italia a Riga


ARTE IN MEMORIA 9

Mostra Internazionale di Arte Contemporanea

Negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti quale quella della Shoah durante il secondo conflitto mondiale, non si è mai cancellata quella ferita legata allo sterminio degli ebrei nei lager nazisti.

Una pagina di storia atroce quella della Shoah che ha lasciato attonito il mondo intero e che viene sempre più ricordata non solo dalla stampa, dalla televisione, da film e documentari, ma anche attraverso eventi, ricorrenze, e dai diversi modi e linguaggi legati all’arte.

Ricordare per non dimenticare,

ma il ricordo di una pagina di storia tanto atroce deve protrarsi nel tempo, in questo tempo dove la memoria di quanto accaduto deve aiutare a migliorare la vita quotidiana in rapporto agli altri sconfiggendo l’intolleranza e il razzismo che creano solo allontanamento e odio.

Esempi di come l’arte possa rappresentare un veicolo per guardare a quanto accaduto e far sì che il ricordo di tale dolore possa essere motivo per costruire un futuro migliore sono le “pietre d’inciampo” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig in cui memoria collettiva e memoria pubblica si intrecciano.

Su queste pietre (il cui numero ha raggiunto 60.000) collocate lungo il marciapiede prospicente la casa dove hanno vissuto gli stessi deportati, egli ha immortalato i loro nomi.
Parallelamente alle pietre d’inciampo tutte identiche per tipologia, va visto il progetto ARTE IN MEMORIA

Mostra internazionale di Arte Contemporanea

giunta alla 9 edizione, ideato e curato da Adachiara Zevi e organizzato dall’Associazione Culturale Arteinmemoria, dove vari artisti sono invitati a creare opere diverse in richiamo al dramma della Shoah, confrontandosi con lo stesso luogo dell’antichissima Sinagoga di Ostia.

Tra gli artisti invitati ad intervenire con i loro lavori appositamente realizzati per la Sinagoga la più antica d’occidente risalente al I secolo d C. accanto a Sara Enrico che armonizza pittura artigianato e tecnologia nell’opera Mirroring, è Horst Hoheisel, che partecipa con Felt Stones un lavoro di consolidamento e restauro di alcune parti della sinagoga con cui vengono registrate le memorie che le pietre stesse evocano in lui.

E poi Luca Vitone

con Le 5 pietre di Davide: un lavoro dal carattere simbolico che racconta di un oggetto archeologico appena ripulito poggiato su uno straccio e coperto da un ombrello aperto, e Ariel Schlesingerche con Nameless traduce in rovine le “pietre d’inciampo”di Demnig, qui non più associate ad un individuo specifico e alla sua tragica storia, ma semplicemente assemblate ad un luogo e parallelamente evocative di episodi di vandalismo cui sono state soggette nel tempo le “pietre d’inciampo”.

Così, attraverso diversi lavori ispirati alla storia entro un contesto attuale, la Sinagoga diventa non solo luogo di culto, ma di cultura dove trovare riferimenti continui ad una pagina incancellabile della nostra storia e di tutta l’umanità.

Un invito a non dimenticare e in particolare a far sì che la memorai delle tragedie passate e recenti non si esaurisca con una semplice commemorazione della durata di un giorno, ma che prosegua nel tempo anche attraverso la forza comunicativa dell’arte, di opere d’arte che vivono nel tempo.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 2017-03-20

Il Dispari 2017-03-20
Editoriale

Quando una quantità industriale di avvenimenti affollano tutti insieme lo spazio disponibile per informarvi degli eventi più significativi prodotti intorno ai progetti Made in Ischia organizzati dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”, viene voglia di chiudere gli occhi e tirarne a sorte un paio da pubblicare.
Viene voglia sì, ma la ragione si ribella imponendo una ripartizione, seppure minima, a favore di quelli maggiormente significativi… e allora ecco, in pillole ciò che è accaduto in questa settimana.

Paola Occhi

ha aperto una sede operativa DILA nel Comune di Mirandola.
In essa confluiranno le iscrizioni alla nostra Associazione dei musicisti che hanno aderito alla composizione delle due Nazionali (Cantanti Lirici e Direttori d’Orchestra) delle quali Paola Occhi è stata nominata Presidente.
Sono già in avanzato stato di definizione interessanti accordi con altre Nazionali per la realizzazione di un quadrangolare i cui utili andranno resi disponibili per progetti socialmente ed artisticamente validi.
Ve ne daremo i particolari la prossima settimana.
Intanto formuliamo i complimenti e un caloroso augurio a Paola Occhi per il raggiungimento degli ambiziosi progetti che sta proponendo quale Ambasciatrice DILA.

Angela Maria Tiberi,

che nello scorso mese ha aperto a Pontina una sede operativa DILA, ha messo a segno il primo colpo… e che colpo!
Infatti, lo scorso venerdì, dalla Direzione del Museo della Terra Pontina, la Direttrice Dott.ssa Manuela Francesconi ci ha scritto: “Gent.mo Bruno Mancini, confermiamo la manifestazione concordata con la signora Angela Tiberi per il 17 giugno p.v. , ore 10.30, presso il Museo della Terra Pontina, Piazza del Quadrato, 24 Latina.
Ciò significa che il 17 Giugno presenteremo, nel Museo della Terra Pontina, il libro edito da DILA “Giochi d’amore a Sermoneta” scritto da Angela Maria Tiberi con numerose illustrazioni di valentissimi artisti interessati a partecipare ai nostri progetti culturali.
Non mancheranno le sponsorizzazioni da parte di Aziende che ormai sono parte integrante della nostra Associazione!

A proposito di Tribù,

come amabilmente ci definisce il valente giornalista & Socio Fondatore DILA Vincenzo Savarese, da sabato scorso, al raggiungimento dei 20.000 membri, abbiamo chiuso le iscrizioni al gruppo fb LENOIS con l’intenzione di creare, al suo interno, una democratica struttura organizzativa che si faccia carico di amministrare una lunga serie di attività da definirsi nell’esclusivo interesse artistico – culturale – sociale e anche ludico degli iscritti.

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA“,

già presente nelle due precedenti edizioni del Bookcity 2015 e 2016, ha ricevuto il gradito invito a partecipare il 20 Marzo 2017 alle ore 11 nella Sala Conferenze, Palazzo Reale in Piazza Duomo 14 Milano, all’incontro di presentazione #BCM17: conferenza stampa informativa sulle modalità di organizzazione, partecipazione e realizzazione del Bookcity 2017 #BCM17. Ed anche questo anno noi ci saremo.

La professoressa Maria Luisa Neri,

Socia Fondatrice DILA, nonché Presidente dell’Associazione “Arte del suonare” ha accettato l’invito ad organizzare e presiedere la Giuria delegata a votare le musiche finaliste della seconda edizione del premio internazionale musicale “Otto milioni“.
La ringraziamo e le auguriamo un sereno lavoro.

Il 14 Marzo, Liga Sarah Lapinska,

anche lei Socia Fondatrice DILA, ha consegnato una copia delle nostre Antologie all’Ambasciatore italiano in Lettonia che ha molto gradito il dono ed ha mostrato interesse per il nostro progetto.
Altre copie dell’Antologi “Da Ischia L’Arte” sono state consegnate da Angela Maria Tiberi alla biblioteca di Latina e al Museo della Terra Pontina.

Ed ora iniziamo a pubblicare le poesie finaliste della sesta edizione del premio internazionale di poesia “Otto milioni” 2017, non senza prima aver precisato che tutti i componimenti scritti da Autori stranieri sono stati tradotti in italiano da Liga Sarah Lapinska la quale, Socia Fondatrice LENOIS, oltre ad essere un’eccellente pittrice, poetessa e fotografa è anche traduttrice della lingua lettone in italiano, in inglese e in russo. La ringraziamo del grande lavoro svolto per agevolare i Poeti stranieri ad accedere al nostro Premio.

Bruno Mancini

Il Dispari 20170320 1 - Comp
LA MAGIA DEGLI ALBERI DIPINTI DA EUGENIA SERAFINI IN MOSTRA A ROMA

Dove le emozioni si rincorrono tra ragione e sentimento si riflette l’arte di EUGENIA SERAFINI, artista di fama internazionale e poeta, che con sensibilità e originalità racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze, anche attraverso scorci della natura, in particolare gli alberi, universi pulsantidi vita dove rivivere la magia dell’innocenza e l’occasione di tornare ad essere fanciulli anche per un solo attimo.

Eugenia Serafini,

attiva tra Roma e Tolfa (dove è nata) e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, è anche performer di gran talento.
Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi tra cui: Francia, Germania, Egitto, Romania, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti come il più recente “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016.
Alla sua arte che racconta di una natura apparentemente silenziosa dove campeggiano gli alberi, è dedicata la mostra in corso a Roma presso Lo Studiolo di Via dei Marsi 11.

L’esposizione personale “EUGENIA SERAFINI.

IL SEGRETO STUPORE DEGLI ALBERI aperta fino al 31 marzo 2017, attraverso 20 acquerelli racconta degli alberi legati ai sogni visti come microcosmi abitati dal mistero della vita per guardare più da vicino all’universo interiore dell’uomo tra passato e presente nella sua ricerca di un senso profondo a questa esistenza.
Alberi che racchiudono energia e vitalità attraverso cui recuperare sogni lontani e sopiti per troppo tempo e finalmente riabbracciati.
Alberi che mostrano chiome azzurre, altre piene di fiori o attraversate da leggere farfalle, e ancora alberi che si fanno culla per le cicogne per poi animare il mondo di Pan acquistando una vita propria.

Simbolo del respiro vitale essi si fanno custodi di saggezza e libertà, verità e meraviglia facendo riaffiorare il mosaico delle emozioni dove il sogno non ha mai fine.
Così accanto a L’Albero azzurro, L’Albero del sogno e L’Albero delle cicogne sono Pan ruba l’albero e L’albero e la ciminiera.
Nel loro diventare linee ideali tra la terra e il cielo, dove il colore campeggia con le sue variazioni tonali originali e irreali, gli alberi diventano anche simbolo di speranza nel creare avvicinamento tra uomo e natura, legando l’essere dell’uomo agli elementi della natura stessa di cui egli è parte integrante.

Come scrive il critico e storico dell’arte Carlo Franza:Eugenia Serafini riscrive a colori le mitologie del mondo, della terra e del cielo,…” e ancora “nelle sue opere l’arte vive l’energia del visibile e dell’invisibile, nel senso che tutto riprende a vivere sotto altra forma, per via di una ricchezza interiore travasata e capace di lasciar leggere non solo una geografia del mondo, ma anche una geografia esistenziale e umana”.

Sogno e realtà si intrecciano negli alberi della Serafini nel loro essere attaccati alla terra e ad un tempo protesi verso il cielo, aperti alla libertà, ad esplorare cosa si nasconda oltre questa realtà.
Al centro di questo percorso sono la gioia e l’entusiasmo di vivere colto oltre le immagini dove recuperare stupore e meraviglia sfiorando con l’immaginazione orizzonti onirici e quasi fiabeschi. Alberi e natura che rimandano al paesaggio di Ischia isola verde per eccellenza dove la Serafini potrebbe trovare una nuova e suggestiva fonte di ispirazione.

Silvana Lazzarino

Il Dispari 20170320 tutto - comp

Cod. 01
Angela Maria Tiberi
Amicizia

Amicizia è il vero dono della vita.
Non conosce barriere,
etichette che distinguono il sesso.
Ha solo il rispetto delle anime,
che comunicano fra loro,
come i fiumi e i mari della Terra.
Amicizia è il dono più prezioso,
che rende immortale l’uomo
da generazione a generazione,
attraverso le emozioni racchiuse in un verso d’amore

Cod. 02
Liga Sarah Lapinska
No, non sono felici

No, loro non sono felici
nei giochi con bacchette magiche
per illudersi -mai gli altri se tutto
si ripete come sempre nella vita.
Paura: andare fuori dall’imitazione.
Alcuni hanno occhi, altri hanno orecchi
ben oltre oceani –con radio ultra potenti-,
ma non hanno Tribù. Non le Nazioni.

No, loro non muovono legioni,
isolati in se stessi.
La ricerca totale crea solo
fraintendimenti e finge cordialità:
“Come stai? Sai, sono inquieto per te.”
Sempre qualcuno chiede notizie dell’altro,
per il suo piccolo interesse.
Con i suoi miseri intrighi.
Secondo le regole?
Poi, senza argomenti propri
per i quali aspettare risposte,
vive e tremende,
sono tristi anche scherzando, di solito.
Quindi, spesso, io li abbandono,
come non si potrebbe mai senza conoscerli
questi infelici,
quasi potenti,
dalle lunghe inutili esperienze.

Cod. 03
Vera Roke
M’inchino

Per te, terra nativa mia,
per i tuoi campi verdi
e le colline ricoperte di tigli.

Per ogni contadino
che dona la semina al suolo.
Per le sere calde,
tra campanelli e fiori.

M’inchino in basso
per te, che sei dapprima la madre mia,
e con le mie radici,
ti abbraccio profondamente.

Non cercherò il paradiso
in un’altra terra.
Voglio crearlo qui,
come mio dovere d’onore.

Bruno oggi parliamo di eventi culturali

Bressy Segretario Generale della Conferenza degli Ambasciatori

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Bressy Segretario Generale della Conferenza degli Ambasciatori

Bressy Segretario Generale

Bressy Segretario Generale della Conferenza degli Ambasciatori Bressy: Segretario Generale

Dopo la prima guerra mondiale, la Lituania, Stato baltico di nuova indipendenza [1] , chiedeva alle Potenze Alleate e Associate riunite nella Conferenza della pace di Parigi di ottenere la sovranità sulla regione di Memel, già appartenente alla Prussia ed abitata da tedeschi e lituani.

Le Potenze decidevano invece di staccare il territorio di Memel dalla Germania, ma, piuttosto che cederlo alla Lituania, la cui situazione politica era instabile, affidavano l’amministrazione internazionale di Memel ad un loro Rappresentante, l’Alto Commissario Petisné (art. 99 del Trattato di Versailles del 28 giugno 1919 [2] ). Il 24 febbraio 1922, Petisné trasmetteva al Segretario Generale della Conferenza degli Ambasciatori, Bressy, una richiesta contenuta in una risoluzione votata all’unanimità dal Consiglio di Stato di Memel il 30 dicembre 1921, nella quale si chiedeva che i Governi alleati autorizzassero Memel a concludere un trattato di commercio con la Francia ed accordi economici con gli Alleati.

Nella riunione del 17 maggio 1922 della Conferenza, il Delegato britannico, Cheetham, interveniva nei termini così riportati dal verbale:

Bressy: Segretario Generale della Conferenza degli Ambasciatori

«Sir Milne Cheetham

déclare que de l’avis de son Gouvernement il n’y a aucun intérêt à autoriser la conclusion d’arrangements économiques entre Memel et les pays étrangers non limitrophes. Il peut y avoir des raisons pour autoriser Memel à conclure les arrangements provisoires avec les pays limitrophes puisque le territoire tire ses denrées alimentaires et ses matières premières des pays voisins, et puisque le commerce du territoire est dans une grande mesure une commerce de transit. Mais ces raisons ne s’appliquent pas en ce qui concerne les pays éloignés comme la Grande-Bretagne et la France.

Le Gouvernement britannique considère qu’il n’y a pas intérêt à encourager Memel qui n’est pas un Etat régulièrement constitué mais une institution provisoire à conclure des Traités avec des Puissances étrangères puisque la conclusion de semblables Traités semblerait impliquer la souveraineté permanente du territoire, souveraineté que les Gouvernements alliés ne reconnaissent pas».
(Conferenza Ambasciatori, CA 177, Parigi, 17 maggio 1922, ASE, CPV, 309)
Il Delegato italiano, Sforza, a sua volta, così si esprimeva:

«Le Comte Sforza remarque

que les arguments invoqués par le Gouvernement britannique contre la conclusion des accords commerciaux avec les pays alliés montrent la nécessité d’autoriser de semblables accords avec les pays limitrophes».
(ibidem)
La Conferenza comunicava quindi a Petisné

«Qu’il n’y a pas lieu d’autoriser la conclusion des accords commerciaux entre Memel et les pays alliés qui ne sont pas limitrophes du territoire».
(ibidem)
Il 16 febbraio 1923, la Conferenza degli Ambasciatori decideva poi di cedere il territorio di Memel alla Lituania [3] .

Vedi anche

Conferenza Ambasciatori, CA 183, Parigi, 30 giugno 1922, ASE, CPV, 311; Conferenza Ambasciatori, CA 197, Parigi, 14 dicembre 1922, ASE, CPV, 315; Conferenza Ambasciatori, CA 200, Parigi, 17 gennaio 1923, ibidem; Mussolini a De Martino, Roma, 19 gennaio 1923, h. 0.15, ASE, R Londra, 552; Conferenza Ambasciatori, CA 201, Parigi, 24 gennaio 1923, ASE, CPV, 316; Mussolini a De Martino, Roma, 6 febbraio 1923, h. 3.00, ASE, R Londra, 552; Conferenza Ambasciatori, CA 206, Parigi, 16 febbraio 1923, ASE, CPV, 316;

Mussolini a De Martino, Roma, 22 febbraio 1923, h. 24.00, ASE, R Londra, 552; Mussolini a De Martino, Roma, 1° marzo 1923, h. 24.00, ibidem; Conferenza Ambasciatori, CA 209, Parigi, 16 marzo 1923, ASE, CPV, 316; Conferenza Ambasciatori, CA 255, Parigi, 22 maggio 1924, ASE, CPV, 323; Conferenza Ambasciatori, CA 256, Parigi, 26 maggio 1924, ibidem; Conferenza Ambasciatori, CA 262, Parigi, 31 luglio 1924, ibidem; Conferenza Ambasciatori, CA 267, Parigi, 3 dicembre 1924, ASE, CPV, 325; Conferenza Ambasciatori, CA 268, Parigi, 17 dicembre 1924, ibidem.;

[1] vedi anche: 421/3 –

Il riconoscimento della Lituania;

[2] Tale articolo così recitava: «L’Allemagne renonce, en faveur des Principales Puissances alliées et associées, à tous droits et titres sur les territoires compris entre la mer Baltique, la frontière Nord-Est de la Prusse Orientale décrite à l’article 28 de la Partie II (Frontières d’Allemagne) du présent Traité et les anciennes frontières entre l’Allemagne et la Russie. L’Allemagne s’engage à reconnaître les dispositions que les Principales Puissances alliées et associées prendront relativement à ces territoires, notamment en ce qui concerne la nationalité des habitants» (Trattati e Convenzioni, v. XXIV, p. 159).
[Torna al testo]

[3] vedi anche: 1103/3 – La cessione di Memel alla Lituania; 1462/3 – L’intervento della Lituania a Memel;
[Torna al testo]

421/3 – Il riconoscimento della Lituania

Il 16 settembre 1921 il Delegato italiano alla Conferenza della pace, Garbasso, comunicava al Ministro degli Esteri, Tomasi della Torretta, il testo della lettera con cui il Presidente della Commissione internazionale per i soccorsi alla Russia, Noulens, invitava gli Stati che non ne facevano parte ad intervenire alla riunione della Commissione, prevista a Bruxelles per il 6 ottobre 1921. Garbasso allegava l’elenco degli Stati ai quali sarebbe stata trasmesso l’invito per il tramite degli Agenti Diplomatici francesi. Poiché fra tali Stati figurava la Lituania, che, a differenza dell’Estonia e della Lettonia, non era stata riconosciuta de jure dalle Potenze Alleate [1] , Garbasso sottolineava che

«La Lituania essendo fino ad oggi riconosciuta solamente de facto e non di diritto, è stato esplicitamente dichiarato che l’invito rivoltole non significa in alcun modo il suo riconoscimento di diritto».(Garbasso a Tomasi della Torretta, Parigi, 16 settembre 1921, ASE, CP, 40)

Il 22 settembre 1921 la Lituania veniva ammessa alla Società delle Nazioni, insieme ad Estonia e Lettonia, e chiedeva nuovamente alle Potenze Alleate di essere riconosciuta de jure. Nuovi passi in tal senso venivano fatti dal Governo lituano presso l’Italia e la Francia nel marzo 1922. Il 18 giugno successivo, il nuovo Ministro degli Esteri, Schanzer, telegrafava agli Ambasciatori italiani a Parigi, Sforza, a Londra, De Martino, ed all’Agente Politico italiano a Riga, Macchioro Vivalba, di comunicare ai Governi presso cui erano accreditati che l’Italia riteneva opportuno riconoscere de jure la Lituania. Il 22 giugno 1922, infatti, il Ministro degli Esteri inviava all’Ambasciatore britannico a Roma, Graham, la seguente Nota Verbale:

«Il Regio Governo

condivide il punto di vista del Governo Britannico circa l’opportunità di non ritardare più oltre il riconoscimento de jure del Governo Lituano. […] Circa il modus procedendi il Regio Ministero degli Affari Esteri suggerisce che il riconoscimento avvenga a mezzo di apposita nota indirizzata dai Governi Alleati ai Rappresentanti Lituani nei rispettivi paesi».(Nota Verbale consegnata da Schanzer a Graham, Roma, 22 giugno 1922, ASE P 1919-30, 1413)

Il 23 giugno 1922, De Martino

trasmetteva inoltre al Capo della Delegazione britannica alla Società delle Nazioni, Balfour, la seguente nota:

«Con riferimento alla domanda già da qualche tempo fatta dall’Ambasciata Britannica a Roma al Regio Ministero degli Affari Esteri per conoscere se il Regio Governo sarebbe disposto a riconoscere de jure la Lituania, ho l’onore di informare Vostra Signoria che il Signor Schanzer è convinto della opportunità che il riconoscimento in parola non sia ulteriormente protratto e che esso avvenga coll’invio di una nota da parte dei Governi Alleati ai rappresentanti lituani nei rispettivi Paesi per comunicar loro il riconoscimento de jure del Governo di Kovno».(De Martino a Balfour, Londra, 23 giugno 1922, ASE, R Londra, 532)

Il punto di vista del Governo italiano veniva ribadito in seno alla Conferenza degli Ambasciatori, che, nella seduta del 30 giugno 1922, discuteva l’argomento. Il Delegato francese, Laroche si esprimeva al riguardo nei termini così riportati dal verbale della riunione:

«M. Laroche

donne lecture de la déclaration suivante de la Délégation française. Le Gouvernement britannique a fait savoir qu’il était d’accord avec le Gouvernement français sur l’opportunité de reconnaître de jure le Gouvernement lithuanien et de charger les Représentants des Puissances Alliées à la Conférence des Ambassadeurs de faire une déclaration simultanée dans ce sens au délégué de la Lithuanie à Paris.

Toutefois, le Gouvernement britannique propose de saisir cette occasion pour stipuler que la Lithuanie doit accepter les dispositions des articles 331 à 345 du Traité de Versailles [2] . […] Le Gouvernement italien, de son côté, s’est déclaré favorable à cette reconnaissance, sans condition, et a proposé que les Gouvernements alliés envoient une note aux représentants lithuaniens dans les pays intéressés pour leur notifier la reconnaissance de jure du Governement de Kovno. […]

Conformément à la procédure qui fût adoptée pour signifier leur reconnaissance à la Lettonie et à l’Esthonie, le Président de la Conférence des Ambassadeurs notifierait à la Délégation lithuanienne à Paris, au nom des Gouvernements alliés, la reconnaissance de son Gouvernement par les Gouvernements représentés à la Conférence des Ambassadeurs en liant cette reconnaissance, sous une forme à déterminer au point de vue juridique, à celle de l’acceptation par la Lithuanie des articles 331 à 345 du Traité de Versailles».(Conferenza Ambasciatori, CA 183, Parigi, 30 giugno 1922, ASE, CPV, 311)

Il Delegato italiano, Sforza, ribadiva però che

«Le Gouvernement italien a l’intention de faire une démarche séparée auprès du Gouvernement de Kowno pour lui notifier qu’il le reconnaît de jure. Il convient donc que la résolution de la Conférence soit rédigée de telle sorte qu’elle laisse à chacun des Gouvernement alliés la possibilité d’entreprendre, s’il le désire, une semblable démarche».(ibidem)

Laroche confermava la preferenza anglo-francese per un riconoscimento collettivo, tanto più necessario perché subordinato a certe condizioni. Secondo il verbale,

«Le Comte Sforza ne s’oppose pas à une semblable démarche à condition qu’elle laisse à chaque Gouvernement toute latitude de faire, s’il le désire, une démarche particulière».(ibidem)

La Conferenza degli Ambasciatori decideva quindi che

«Les Gouvernements de la France, de la Grande Bretagne, de l’Italie et du Japon reconnaissent de jure le Gouvernement lithuanien, à la condition que celui-ci s’engage à agréer et observer les dispositions du Traité de Versailles qui concernent la navigation du Niemen. Les Représentants de la France, de la Grande Bretagne, de l’Italie et du Japon à la Conférence des Ambassadeurs porteront la décision ci-dessus à la connaissance du Gouvernement lithuanien par une lettre collective».(ibidem)

Il 30 giugno 1922, Sforza informava quindi Schanzer, che si trovava a Londra, nei seguenti termini:

«Nella odierna seduta della Conferenza degli Ambasciatori

è stato deciso di riconoscere de jure la Lituania. Su proposta francese ed inglese si è pure deciso di cogliere la occasione per chiedere al Governo lituano di accettare le disposizioni degli articoli dal n. 331 al 345 del Trattato di Versailles. Contemporaneamente si regolerà la questione di Memel, nel senso di decidere la unione di Memel alla Lituania fino a quando questa resti indipendente [3] .

Ove la Lituania perdesse la sua indipendenza o fosse incorporata più o meno completamente alla Russia la questione verrebbe riesaminata. Ciò stante era necessario che la comunicazione alla Lituania fosse collettiva e fatta quindi da un passo comune della Conferenza degli Ambasciatori. In esecuzione tuttavia dell’avviso contenuto nell’ultima parte del telegramma di V.E. ho dichiarato che i rispettivi Governi farebbero la comunicazione del riconoscimento de jure ai rispettivi rappresentanti lituani nelle varie capitali, aggiungendo però che una comunicazione formale sarebbe fatta dalla Conferenza degli Ambasciatori».(Sforza a Schanzer, Parigi, 30 giugno 1922, ASE, P 1919-30, 1413)

Il 18 novembre 1922,

il Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri lituano, Galvanauskas, inviava al Presidente della Conferenza degli Ambasciatori, Poincaré, una lettera con la quale il Governo lituano accettava senza riserve il regime internazionale di navigazione sul fiume Niemen quale stabilito dal Trattato di Versailles, specificando che tale regime avrebbe avuto applicazione solo con il ristabilimento di normali rapporti di pace tra la Lituania e la Polonia.

Nella seduta del 14 dicembre 1922, la Conferenza decideva quindi quanto segue:

«Il est décidé que les Gouvernements de la France, de la Grande Bretagne, de l’Italie et du Japon feront connaître au Gouvernement Lithuanien en réponse à sa lettre du 18 Novembre 1922;

I° qu’ils prennent acte de l’acceptation sans réserve par le Gouvernement lithuanien des clauses du Traité de Versailles relatives à la liberté de navigation du Niemen;

2° qu’en conséquence lesdits Gouvernements ont décidé de reconnaître de jure le Gouvernement lithuanien à dater du jour ou la présente communication lui aura été communiquée;

3° Qu’en prenant une semblable décision, les Gouvernements n’entendent nullement se prononcer sur les points suivants soulevés par la lettre de la Délégation lithuanienne: – existe-t-il ou non un état de guerre entre la Lithuanie et la Pologne? – un tel état de guerre justifierait-il l’ajournement des mesures à prendre en vue d’assurer effectivement l’internationalisation du Niemen? – quelle est la valeur des griefs invoquées par le Gouvernement lithuanien contre le Gouvernement polonais à l’occasion du conflit qui divise actuellement ces deux Gouvernements?».(Conferenza Ambasciatori, CA 197, Parigi, 14 dicembre 1922, ASE, CPV, 315)

Il 23 dicembre 1922, l’Ambasciatore italiano a Parigi,

Romano Avezzana, informava il Ministro degli Esteri ad interim, Mussolini, che il 20 dicembre la decisione della Conferenza degli Ambasciatori era stata notificata al Presidente del Consiglio dei Ministri lituano.

Vedi anche

Bonin Longare a Tomasi della Torretta, s.l. ma Parigi, 24 gennaio 1922, h. 21.00, ASE, Conf., 52-4; Tomasi della Torretta a Bonin Longare, Roma, 1° febbraio 1922, ibidem; De Martino a Tomasi della Torretta, Londra, 2 febbraio 1922, h. 2.30, ibidem; Bonin Longare a Tomasi della Torretta, Parigi, 4 febbraio 1922, h. 18.30, ibidem; Tomasi della Torretta a De Martino e Bonin Longare, Roma, 26 febbraio 1922, h. 24.00, ibidem; Schanzer a De Martino, Roma 18 giugno 1922, h. 1.00, ASE, R Londra, 532; Tomasi della Torretta a Sforza, Roma, 18 giugno 1922, h. 0.30, ASE, P 1919-30, 1413; Nota Verbale presentata da Graham a Tomasi della Torretta, Roma, 30 giugno 1922, ibidem; Romano Avezzana a Mussolini, Parigi, 23 dicembre 1922, ibidem.;

Westminster sotto assedio

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Westminster sotto assedio

Quattro vittime e 40 feriti: passanti uccisi sul ponte sul Tamigi.

Westminster sotto assedio:

Un attentatore compie un assalto nel Parlamento, ferisce a morte una guardia prima di essere ucciso

Attacco al cuore della nazione britannica: il Parlamento di Westminster ha vissuto una giornata di terrorismo quando un uomo di nazionalità non ancora identificata ha investito la folla a bordo di un’auto per  scagliarsi poi  contro i poliziotti armato solo di un coltello.  Gli agenti di guardia lo hanno ucciso.
In totale fino ad ora si contano tre persone morte investite e un poliziotto rimasto ucciso a coltellate. Sono non meno di  quaranta i feriti più o meno gravi. Due cittadine italiane sono rimaste lievemente ferite. Si tratta di una donna romana e di una ragazza bolognese.

Tra i feriti sono state identificate alcune studentesse francesi in gita scolastica ed alcuni poliziotti che tornavano da una premiazione. Una donna è stata scaraventata nel Tamigi ma è stata soccorsa e portata in salvo.

L’attentatore

ha concluso la sua corsa schiantandosi contro la cancellata del Parlamento.
Uscito dall’auto, è entrato di corsa nell’area recintata e ha accoltellato a morte un poliziotto, poi ha tentato di colpirne un altro ma è stato abbattuto con diversi colpi.

E’ il giorno per il quale ci eravamo preparati ma che speravamo non accadesse mai: ora è diventato realtà», sono le parole del capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley.

La Premier Theresa May

era in Parlamento ed è stata rapidamente messa al sicuro.
Il suo è stato un intervento basato sui valori, quelli rappresentati da Westminster: «I terroristi hanno scelto di colpire nel cuore della nostra capitale, dove persone di tutte le nazionalità, religioni e culture si radunano per celebrare i valori di libertà, democrazia e libertà di parola.: ogni tentativo di sconfiggere quei valori con la violenza è destinato a fallire».

A pranzo il ristorante dei Comuni era gremito come sempre, con i tavoli divisi per appartenenza politica, tranne quello bipartisan dei giornalisti stranieri. Nel primo pomeriggio i Lord stavano per iniziare il dibattito sulla legge per l’educazione mentre, in una sala attigua, Lord Boswell di Aynho spiegava ai reporter la centralità del Parlamento.
Nessuno lo ha preso sul serio più dell’attentatore. Attraverso la finestra si sono sentite arrivare dalla strada urla e detonazioni. Pochi secondi di sorpresa e si è capito che il Parlamento era sotto attacco. Tutte le sale sono state immediatamente bloccate e i corridoi invasi da agenti armati: è il lockdown, nessuno può più entrare o uscire. I funzionari rimasti in sala ricevevano notizie frammentarie dall’esterno, ma col passare dei minuti il quadro del dramma che si svolge a pochi metri di distanza si fa chiaro.

Passa una mezz’ora

di attesa concitata e le porte vengono aperte: comincia l’evacuazione. Lungo i corridoi agenti speciali in jeans e t-shirt, con i bicipiti tatuati, il passamontagna sul volto e i visori notturni sulla testa lanciano ordini secchi. Una giovane poliziotta equipaggiata come Terminator urla: «Presto, da questa parte, muovetevi». A ogni angolo i tiratori scelti puntano i fucili nelle quattro direzioni, passando si vede una grande sala dove è stato radunato tutto il personale di servizio.

Alla fine si viene ammassati in uno dei cortili mentre gli elicotteri volteggiano sulle teste. Tutt’attorno il centro di Londra è un’area spettrale: traffico chiuso, metropolitana sospesa, il ponte aperto solo ai mezzi di soccorso.

Gli agenti passano al setaccio tutto Westminster nel timore che ci possano essere dei complici all’interno. L’attesa si fa snervante. Nei corridoi si vedono persone sdraiate a terra, donne che girano scalze, bagni presi d’assalto. Fra i tanti c’è anche Lord Cormack: «Certo che siamo rimasti calmi in aula, siamo britannici, mio caro! In questo Paese non sappiamo cos’è il panico. Sono stato in Parlamento per 47 anni e ricordo il giorno in cui ci hanno bombardati durante la guerra. Ma questa non lo è, non dobbiamo cedere alla paura».

La polizia procede alla bonifica dell’edificio da più direzioni e si viene sospinti tutti nella Great Hall, la parte più antica di Westminster, la grande sala dove vengono esposte le salme dei sovrani defunti e dove i leader stranieri tengono i discorsi solenni. La scena è surreale, si vedono anziani lord e baronesse seduti sui gradini per la stanchezza, altri che filmano o scattano foto: non si era mai visto nulla del genere sotto queste volte.
Ma non è finita: tutte le persone che erano dentro il Parlamento, Lord, deputati, giornalisti e visitatori, vengono fatte uscire e scortate dentro l’adiacente abbazia di Westminster: l’unico edificio nei dintorni in grado di contenere una simile folla.

All’interno dell’Abazia,

i paramenti dei pastori anglicani si mischiano ai mitra degli agenti, i sacrestani tolgono i libri dei canti dagli scranni del coro per far sedere le persone, le diacone scortano verso un punto di ristoro improvvisato. E’ come in guerra, le chiese usate come rifugio. Ma è tanta la compostezza di tutti che potrebbe apparire da lontano come una messa particolarmente gremita. Anche una mamma con in braccio un neonato non fa una piega.

Dal pulpito gli agenti spiegano che dovranno raccogliere le testimonianze di chi ha visto qualcosa: a coordinare le operazioni, un ufficiale sikh col turbante in testa. Questa è pur sempre la Londra multietnica del sindaco Sadiq Khan.
Gli altoparlanti danno notizia delle vittime, si intona una preghiera. Poi le ore passano, la stanchezza prende il sopravvento, la cattedrale si trasforma in un bivacco, con gente sdraiata contro le colonne o a caccia di una presa per il telefono.

Solo a sera si viene lasciati uscire,

dopo essere stati identificati uno per uno. Fuori, le troupe delle tv britanniche sono a caccia di testimonianze, le strade sono deserte, gli elicotteri continuano a ronzare. Ma fatte poche centinaia di metri, i pub già si animano di nuovo. Ci vuole altro per abbattere lo spirito di Londra.

Westminster sotto assedio

ALESSANDRO MONTESI ALLA SALA DA FELTRE

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ALESSANDRO MONTESI :LE SUE INCISIONI OPERE D’ARTE TRA REALTA’ E FANTASIA

Precisione e cura nella resa di rappresentazioni dove le figure vengono descritte con attenzione ai dettagli in virtù di un percorso di studi dedicati all’incisione presso la Zecca e Poligrafico dello Stato,  ALESSANDRO MONTESI (Roma, 24 settembre 1951), figlio d’arte e nipote di Rossana Montesi vincitrice di una delle edizioni dei Cento pittori di Via Margutta, è protagonista di una suggestiva esposizione presso i nuovi spazi espositivi della Sala da Feltre- Open ART. La mostra personale,  EVOLUZIONE, la prima dell’artista, che inaugura giovedì 23 marzo a partire dalle ore 19.00 presenta circa 20 opere tra dipinti, disegni e studi per incisioni.

Alessandro Montesi mostra personale EVOLUZIONE Sala da Feltre Open Art

Alessandro Montesi mostra personale EVOLUZIONE Sala da Feltre Open Art

I segreti e le tecniche dell’arte incisoria sono da lui appresi grazie all’incontro con Cionini primo incisore della Banca d’Italia conosciuto come il “Maestro delle Banconote”. Frequentando il suo studio per diverso tempo non appena preso il diploma, Alessandro Montesi  dimostrava sempre più capacità nel creare disegni e elaborate composizioni con il bulino dando vita a delle vere e proprie opere d’arte che riprodotte in serie sono diventati dei multipli. Vanno citati gli splendidi clichés delle carte monete dei vari tagli della Lira. Montesi collaborò come incisore per la famosa ditta di medaglisti della famiglia Johnson con sede a Milano che realizzò numerosi modelli di medaglie di Alessandro.  Realtà e fantasia si intrecciano nelle sue opere dove non mancano aspetti visionari. Alchimie caravaggesche e elementi surrealisti propri di Salvator Dalì emergono dalle sue rappresentazioni come anche raffinati elementi simbolici. Precisione e capacità nel cogliere le espressioni dei volti definiscono i ritratti con cui fa emergere l’essenza del personaggio che ha di fronte. Si avvicina in parte a Guttuso per la cura nei dettagli decorativi, i contorni ben definiti e un cromatismo vivace.

Silvana Lazzarino

 

EVOLUZIONE

 Mostra personale di Alessandro Montesi

c/o Sala da Feltre- Open ART

Via Benedetto Musolino, 7 Roma (Orti di Trastevere)

23 marzo – 23 aprile 2017 (ingresso libero)

Orario: dal lunedì al venerdì 9-13/14-17

Inaugurazione Giovedì 23 marzo 2017 ore 19.00

 

Info e Ufficio Stampa:

Sabrina Consolini, Organizzazione eventi Sala da Feltre-Open ART,

e-mail: s.consolini@saleconvegniroma.it; tel. 06/585205251

 

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LE INSTALLAZIONI DI MATTEO NEGRI ALLA LORENZELLI ARTE

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LE INSTALLAZIONI DI MATTEO NEGRI TRA SPAZIO E MATERIA IN MOSTRA A MILANO 

Nel colore, nelle sue infinite possibilità espressive a suggerire nuovi modi di percepire il rapporto tra forme e spazio, Matteo Negri, classe 1982, scultore con all’attivo mostre di successo in Italia e all’estero, trova l’elemento chiave per restituire ai suoi lavori una visione innovativa, talora distante dall’effettivo ruolo che quell’oggetto ricopre abitualmente. A dare altro volto a questi oggetti, o elementi di forte impatto visivo con cui  suggerisce installazioni ambientali, è proprio il colore forte, ed intenso di stampo pop usato ad esempio per le mine sotterranee in ceramica smaltata che lontane dal loro effetto violento, diventano simili ad insoliti gioielli.

LE INSTALLAZIONI DI MATTEO NEGRI alla LORENZELLI ARTE MILANO

LE INSTALLAZIONI DI MATTEO NEGRI alla LORENZELLI ARTE MILANO

Attraverso diversi materiali quali resina, ceramica, pietra, ferro, vetro, metalli, Negri, artista dal gran talento creativo, esplora le potenzialità dei cromatismi nel creare nuovi rapporti tra i singoli oggetti rappresentati e lo spazio circostante, dando agli oggetti un valore aggiunto attraverso riproduzioni molto grandi, spesso lontane dalla loro forma originaria. Il volume definito dalle installazioni e dagli oggetti rappresentati e gli ambienti dove gli stessi lavori trovano nuova espressione anche grazie agli effetti di un colore che crea associazioni visive inaspettate, sono al centro della mostra a lui dedicata  Matteo Megri. 17 Sculture a colori” che inaugura il 23 marzo 2017 presso gli spazi della galleria Lorenzelli Arte di Milano.

La personale a cura di Pietro Gaglianò e Ivan Quaroni mira a sottolineare la ricerca formale e linguistica portata avanti da Matteo Negri che tiene conto di una consolidata esperienza artigianale, tecnica e progettuale. Si procede da installazioni ambientali realizzate con specchi speciali e luci teatrali, a sculture in cui vengono impiegati materiali compostiti (resine epossidiche, silicone) sino all’acciaio e al classico bronzo. Quanti entreranno negli spazi di Lorenzelli Arte resteranno affascinati dalle due installazioni composte da 17 sculture, così come cita il titolo della mostra., A creare interazioni tra spazio e volumi è sempre il colore qui espresso grazie ai vetri cangianti, acciai, specchi. Attraverso l’alterazione ed espansione degli oggetti e il capovolgimento dei piani si viene quasi disorientati in una sorta di

LE INSTALLAZIONI DI MATTEO nEGRI

LE INSTALLAZIONI DI MATTEO NEGRI

contrapposizione tra il vicino e il lontano, il visibile e l’invisibile, per trovare cosa sia oltre quella stessa rappresentazione. Così entrando nella prima sala della galleria  sulla parete sono rappresentati i 12 Kamigami – parola mutuata dal giapponese per definire l’infinitezza e la pluralità dello spirito – a creare  un’installazione di superfici tonde, cangianti, forate, incorniciate da acciaio a specchio. Superfici tonde simili ad una sorta di oblò ambigui che, rimanendo sculture uniche a parete, riflettono infinite prospettive e ribaltano lo spazio aprendo infiniti interrogativi sulla sua finitezza, Nell’ambiente successivo è l’istallazione composta da cinque elementi: sculture in ferro e vetro di differenti dimensioni, costituite da lastre ad incastro che, come poliedri che si scompongono e ricompongono, producono innumerevoli riflessioni, rendendo le opere catalizzatori di infinite potenzialità visuali. Come afferma lo stesso Matteo Negri “attraverso questi elementi installativi, quasi delle gemme aperte, l’osservatore è chiamato in causa mediante una lenta contemplazione, a determinare se stesso nella relazione con le opere e a ricostruire il rapporto che lo lega allo spazio”. Il catalogo a cura di Silvana Editoriale in italiano e in inglese, con testi di Pietro Gaglianò e Ivan Quaroni, presenta le riproduzioni a colori di tutte le opere esposte.

Silvana Lazzarino

Matteo Negri. 17 Sculture a colori

 a cura di Ivan Quaroni e Pietro Gaglianò

Lorenzelli Arte

Corso Buenos Aires, 2 Milano

Orario: martedì – sabato, ore 10.00/13.00 – 15.00/19.00.

lunedì su appuntamento. Festivi chiuso

Ingresso libero

Inaugurazione giovedì 23 maggio ore 18.30

dal 24 marzo al 6 maggio 2017

MATTEO NEGRI BIOGRAFIA

Matteo Negri è nato a San Donato Milanese nel 1982 e si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2003.

Il suo lavoro d’artista prosegue negli anni successivi con numerose istallazioni per mostre in gallerie private, pubbliche e per fiere in Italia e all’estero (incluse Parigi e Berlino).

La sua ricerca artistica si concentra sull’utilizzo di materiali plastici che lavora in modo eclettico passando dalla pietra alla ceramica alla resina, utilizzando colori pop come strumento espressivo per eccellenza.

L’artista dopo una breve ricerca sui motori ad iniezione recuperati da iniziali situazioni di abbandono, emerge con una serie di mine sottomarine in ceramica smaltata, con colori tipicamente pop che le rendono oltremodo luminose. Le bombe finiscono così per somigliare a bizzarri gioielli, che assorbono nella seduzione della forma e del colore la violenza insita nella loro funzione. Ma questa scissione tra forma e contenuto ricorda appunto alcuni meccanismi della retorica pop, che tramite la riproduzione ingigantita degli oggetti spostava l’attenzione dello spettatore dall’originale destinazione d’uso alla seduzione meramente estetica del simulacro. Dopo la serie dedicata alle mine, l’artista crea un nuovo ciclo di opere che hanno come protagonista il Lego, noto mattone colorato, che assume il ruolo di archetipo della creatività per la possibilità di costruire e creare insita nell’oggetto (il lego), e per la conversione dei valori acquisiti diventando oggetto artistico. Attraverso le modifiche e le manipolazioni, il lego cessa di essere una forma e diventa una metafora della soggettività (l’Ego). Matteo

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#BCM17 conferenza stampa 20/03/2017

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#BCM17 conferenza stampa 20/03/2017

BOOKCITY MILANO 2017 

16-19 Novembre

Bookcity 2017 #BCM17logo

Milano, 20 Marzo 2017.
Dal 16 al 19 Novembre 2017 si terrà BOOKCITY MILANO, manifestazione dedicata al libro e alla lettura e dislocata in diversi spazi della città metropolitana, che fin dalla prima edizione registra una straordinaria partecipazione di pubblico. È promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, fondata da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

Il 20 marzo, alle ore 11, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, si sono riuniti, insieme al Comitato Promotore e alla Direzione organizzativa, i rappresentanti del mondo editoriale, librario, scolastico e bibliotecario, per condividere tempistiche e specificità della nuova edizione e programmarne i contributi in termini di idee e progetti, il cui termine ultimo di presentazione è fissato per il 31 maggio 2017.

La ricchezza di BOOKCITY MILANO

è la sua spontanea ed eterogenea presenza in città.
Librerie, associazioni, negozi, spazi pubblici e privati, mettono in scena la loro passione per il libro e la lettura promuovendo incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e dalle biblioteche storiche pubbliche e private, non solo come evento individuale, ma anche collettivo.

BOOKCITYMILANO 2017

si articolerà dal 16 al 19 novembre 2017 in quattro giornate, di cui la prima dedicata alle scuole, e avrà un centro, che resta il Castello Sforzesco, al quale si affiancheranno alcuni Punti Cardinali. Ciascun Punto Cardinale ospiterà in più spazi un ricco palinsesto, aggregato intorno a un nucleo tematico.

BOOKCITY MILANO,

grazie a decine di soggetti, culturali ed economici, coinvolge l’intera filiera del libro: dagli editori grandi e piccoli, ai librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, mondo delle scuole e dell’università. Una promozione capillare della lettura e della scrittura attraverso diverse e originali modalità di avvicinamento e coinvolgimento studiate per lettori di ogni età.

BOOKCITY MILANO,

oltre alla manifestazione che si terrà dal 16 al 19 Novembre 2017, prevede attività di promozione della lettura durante tutto l’arco dell’anno, come il progetto per le scuole, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e che dà continuità alle strategie culturali del Comitato Promotore.

L’associazione BOOKCITY MILANO

è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Consiglio di indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Achille Mauri. La presidenza per l’edizione 2017 è stata affidata a Luca Formenton. Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Ufficio Stampa – Stilema srl – ufficiostampa@bookcitymilano.it

BOOKCITY 2017 #BCM17

#BCM17 conferenza stampa 20/03/2017  BOOKCITY MILANO 2017   16-19 Novembre

Comincia la nuova edizione di BOOKCITY 2017 #BCM17

L’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA, già presente nelle due precedenti edizioni del Bookcity (Bookcity 2015Bookcity 2016) ha ricevuto questo gradito invito… e noi ci saremo!

BOOKCITY 2017 #BCM17

DILA & BOOKCITY 2015

DILA & BOOKCITY 2016

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