Roberto Barni e l’alienazione dell’uomo

Views: 3

Roberto Barni e le rivelazioni del presente in mostra a Venezia

Nei riferimenti al presente con le sue innovazioni, dove tutto è come sospeso tra mania di perfezione e incertezze con uno sguardo al passato troppo lontano e un tentativo di guardare ad un futuro che non arriva, Roberto Barni trova interessanti spunti per parlare anche dell’uomo, della sua ricerca di verità su questa esistenza dove il tempo sembra arenarsi di fronte a divergenze  e contrasti che allontanano gli uni dagli altri.

Roberto Barni mostra Venezia

Nato a Pistoia nel 1939, Roberto Barni scava entro i ritmi di un pensiero che vede l’individuo in difficoltà nel creare legami autentici specie in questo momento del vissuto in cui ogni gesto, azione si orienta verso una ripetitività passiva e sull’indifferenza, come anche in atteggiamenti di disappunto e rifiuto, Alla sua opera che si sofferma sul carattere di una società sempre più fittizia proiettata ad una disgregazione del pensiero fino ad isolare l’uomo allontanandolo da ogni contesto per relegarlo a mansioni di secondo piano, è dedicata la mostra che si inaugura il 13 maggio prossimo a Venezia presso il Chiostro dei Fiorentini del Convento dei Frari nel complesso della celebre Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo/ Archivio di Stato di Venezia, con il supporto della Galleria Poggiali di Firenze, la mostra ROBERTO BARNI Controversie, aperta fino al 3 luglio 2017, a cura di Medardo Chiapponi, vede nuovamente Barni tornare a Venezia dopo le Biennali del 1980, 1984 e 1988. In quell’occasione aveva presentato “Atto Muto”- prima versione- in cui tre personaggi bendati erano rappresentati mentre sorreggevano in silenzio un piano circolare. Emerge un’immagine di uomo sempre più messo da parte e alla mercé degli altri, cui non resta che isolarsi, immagine che trova il punto di arrivo in questa mostra dove l’artista invita a riflettere sulla condizione servile in cui lo stesso individuo si trova oggi. Realizzate appositamente per il Chiostro dei Fiorentini le quattro sculture monumentali in bronzo Atto Muto, Capogiri d’oro, Camminare in croce, Doppia controversia. sottolineano come ancora nell’epoca dei robot all’uomo siano assegnati dei compiti umili e alienanti.

Roberto Barni Venezia

Se in Atto Muto tre personaggi sostengono, silenti, un piano circolare, in Capogiri d’oro tre pedoni si trovano capovolti in una gabbia semi–conica a suggerire la drammaticità del quotidiano che consiste nell’incapacità dell’uomo di gestire e controllare l’uso di tutto quanto è legato ai beni materiali e di consumo di cui sempre più sta diventando schiavo.

Il senso di smarrimento dell’uomo, di incapacità di trovare la sua strada è espresso nella scultura Camminare in croce dove quattro uomini congiunti per i piedi percorrono direzioni diametralmente opposte a formare una croce simbolo di sofferenza. Si tratta di uomini privi di personalità.

Tentativo di emancipazione, dove leggere diversi atteggiamenti e punti di vista che appartengono all’uomo, ma necessari per risalire la china, cui si oppone un atteggiamento contrario che ne impedisce la realizzazione (controversia) sono visibili in Doppia controversia.

Affiora l’impossibilità di procedere verso il cambiamento restando così nella staticità del tempo che inserisce l’individuo in una condizione sempre più passiva. Ad un sentire legato alle “controversie” si riferisce in parte la scultura “Remare contro” che Roberto Barni lo scorso anno ad agosto ha esposto alla Galleria Poggiali di Pietrasanta nella mostra insieme ad Adolfo Natalini dal titolo “Il presente non basta”. Nella scultura “Remare contro” – esposta a Pietrasanta- i due rematori per la loro posizione impediscono alla barca (bagnarola) di procedere.  E’ l’immagine di un presente che non cambia: se da un lato il passato è lontano, dall’altro il futuro sembra irraggiungibile. Il passato rema contro il futuro perché non guarda avanti, e il futuro contro il passato bloccando il presente nella sua fissità immutabile nel tempo. L’imbarcazione che non si muove rimanda alla difficoltà a vivere e sopravvivere in questo presente dove sempre più si avvertono separazioni e distanze.

Silvana Lazzarino

 

ROBERTO BARNI

Controversie

Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari

Chiostro dei Fiorentini | Archivio di stato di Venezia

Campo dei Frari, San Polo, 3002 – 30125 Venezia

con il supporto della Galleria Poggiali di Firenze

Orario da lunedì a venerdì dalle 10 alle 17.30, chiuso sabato e domenica

dal 13 maggio al 3 luglio 2017

inaugurazione 13 maggio dalle ore 16.00 alle 20.00

Ingresso libero

Altri articoli di Silvana Lazzarino pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/96037-2/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/claudia-wieser-in-mostra-a-genova-museo-villa-croce/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-premiata/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/stanze-dartista-il-novecento-a-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/bimba-landmann-e-le-immagini-della-fantasia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/grande-concerto-del-maestro-franco-micalizzi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/luce-trionfo-di-colori-con-milena-petrarca/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/grande-successo-per-milena-petrarca-a-nettuno/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/luomo-e-la-sua-vera-natura/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-04-24/

 

 

ANGELA TIBERI E MILENA PETRARCA A SERMONETA

Views: 14

ANGELA TIBERI RACCONTA LE MILLE SFUMATURE DELLA VITA TRA AMORE E RICORDI  NEL SUO LIBRO ACCOMPAGNATO DAI DIPINTI DI MILENA PETRARCA

Amore per la vita, per quanto e quanti la circondano,  impegno tra l’insegnamento e attività volte anche al sociale, hanno da sempre accompagnato gesti, pensieri e azioni di Angela Maria Tiberi, donna dalle rare qualità. Nata a Pontinia, vissuta a contatto con la campagna e la natura, ma affascinata da Roma dove ha studiato ragioneria per poi laurearsi in Economia e Commercio, ha sempre creduto nei valori della famiglia e negli affetti, che considera fondamentali nella sua vita. Stimata docente presso diversi istituti tecnici tra Aprilia e Latina dove ha insegnato economia aziendale, Angela Maria Tiberi ha fatto della poesia uno strumento privilegiato per raccontare l’amore: l’amore che vince odio e guerre, indifferenza e violenza, ipocrisia ed egoismi, l’amore universale che supera ogni barriera e che aiuta a vivere anche attraverso dolori e sofferenze.

Angela Tiberi
immagine dipinto di M Petrarca

L’incontro con la poesia non poteva che avvenire nella città da lei prediletta, Sermoneta dove andava con il marito da fidanzati e dove si è sposata. A Sermoneta incontra e conosce il poeta Domenico Di Stefano che la incoraggia a scrivere dopo aver letto una sua lirica intensa e commovente. Ed è proprio attraverso la scrittura di versi che Angela Tiberi apre il suo cuore rivolgendosi a tutti, perché ile sue liriche parlano e raccontano di quanti fanno e hanno fatto parte della sua vita tra amici, parenti, persone conosciute e rimaste nel cuore. La sua poesia racconta dell’uomo e delle sue emozioni, tra gioie e, delusioni, attese e speranze, guardando in particolare all’amore, a quell’amore universale con cui si può perdonare e abbracciare l’altro.

Numerosi sono i riconoscimenti ed i premi che Angela Tiberi nel suo iter poetico iniziato nel 2007, ha ricevuto da parte di Accademie e Associazioni nazionali e internazionali tra cui: l’Accademia Arte e Cultura, di Belle Arti, Lettere e Scienze di Michelangelo Angrisani, l’Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, l’Accademia Internazionale “Il Convivio”, l’Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi” e l’Accademia Letteraria Italo Australiana Scrittori, Tra le pubblicazioni di volumi poetici accanto a “La vita raccolta in un filo”, “Il Parapendio dell’amore” (edizioni MgC Management). “Prendi la mano…incomincia ad amarmi” (Aletti Editore), “Una storia da dimenticare” (ALBATROS Editore), “Universo Femminile” (Centro Studi Tindari Patti), “Il risveglio della vita (Centro Studi Tindari Patti), e“Gioco d’amore a Sermoneta” (Associazione culturale “Da Ischia l’Arte- Dila”).

Angela Tiberi presentazione libro Gioco d’amore a Sermoneta

Il suo recente capolavoro GIOCO D’AMORE A SERMONETA. (Dila Da Ischia L’ Arte) dove parla delle amicizie che non finiscono mai, del suo amore per Sermoneta e la terra Pontina, inizia con una storia immaginaria tra la contessa Speranza e il conte Ermenegildo che diventa motivo per costruire un discorso in versi centrato sulle proprie esperienze d’amore, amore universale perché dato, ricevuto, desiderato, cercato e non preteso. Amore per quanti le sono stati accanto e per quanti magari non hanno avuto fiducia in lei, amore per quei ricordi legati all’infanzia passata in campagna nell’agro pontino, o per uomini che l’hanno amata e fatta soffrire e che lei ha continuato ad amare e perdonare. Ad accompagnare il lettore in questo viaggio poetico di Angela Tiberi dove scoprire verso dopo verso le sue emozioni legate ai luoghi più significativi di Sermoneta, alle persone conosciute a cui si è legata, sono gli splendidi dipinti di  MILENA PETRARCA artista di fama internazionale che da vita ad immagini legate alla figura femminile nelle sue più dolci e intense sfumature dell’anima. Le donne di Milena Petrarca sinuose e vibranti di luce catturano con sguardi e gesti unici, per proiettare il pensiero verso desideri lontani eppure possibili che parlano di amore platonico, passione per la danza, incanto nella scoperta della bellezza di essere adolescente e ancora della bellezza dei colori di una natura che ben si sposa con la grazia di corpi armoniosi e seducenti.

In occasione dell’Evento Arte e Poesia” organizzato da Flora Rucco che si svolgerà il il 14 maggio a Sermoneta presso Palazzo Caetani, sarà presentato questo libro di Angela Tiberi, che è già un successo “Gioco d’Amore a Sermoneta”, dove si crea un magico connubio tra poesie e immagini dei dipinti di Milena Petrarca. Dipinti che parlano dell’amore e della dolcezza che traspare da sguardi e gesti di donne dal forte impatto emotivo come “Eva” o “Amore platonico” che fa parte della serie dedicata alla danza in cui risalta la famosissima coppia di ballerini Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn . Molto intensa l’immagine della copertina  del libro (“Amore platonico”) con i due ballerini  uniti in un abbraccio tenero e avvolgente dove traspare un amore puro, platonico mentre lei stringe al seno il volto di lui lasciando cadere dolcemente i suoi lunghi e morbidi capelli.

Angela Tiberi
dipinto e Milena Petrarca

A presentare il libro accanto a Milena Petrarca Presidente delegato Associazione Internazionale MAGNA GRECIA Latina New York, saranno i relatori Flora Rucco, Segretaria Nazionale “Museo delle Donne del Mediterraneo”. Vera di Prima Presidente Assoc Nazionale “BELLIZZI”, il Cav Giovanni Rotunno poeta e scrittore dell’ACCADEMIA INTERNAZIONALE”ARTE E CULTURA” di Michelangelo Angrisani, il Prof Pietrantonio Di Lucia Critico Letterario. Inoltre durante l’evento sono in programma una mostra di artisti del territorio pontino, declamazioni di liriche c intrattenimento musicale con il Maestro Luca Hoti. Ad esporre saranno gli artisti: Milena Petrarca, Angela Cacciotti, Angela Rucco, Flora Rucco, Roberta Maronna, Paola Iotti, Annita Bagaglini, Mariacristina Musatti, Angelo Ridolfi, Bartolomeo Pasquale, Domitilla Zaccheo. Le letture poetiche sono affidate a protagonisti della lirica quali: Angela Maria Tiberi, Giovanni Rotunno, Milena Petrarca, Flora Rucco, Pietrantonio Di Lucia, Wanda Puglia, Paola Iotti, Vera Di Prima, Romualdo Iltini, Natalina Stefi.

Tra le numerose persone che fanno parte del viaggio d’amore e d’amicizia  di Angela Tiberi accanto al sopracitato Domenico Di Stefano poeta dell’anima e a Raffaele Walter Poli proprietario del ristorante Da Elena e impegnato da 40 anni nell’attività di location manager per il cinema, sono Giovanni Rotunno, Michelangelo Angrisani Presidente dell’Accademia Arte e Cultura, Silvana Arbia Magistrato e Presidente della “Fondazione Silvana Arbia per i bambini soldato”, l’artista Milena Petrarca, Flora Rucco, Tina Piccolo  e Bruno Mancini Presidente di DILA, il critico Pietrantonio De Lucia, Assunta Gneo, Vincenzo Caccamo, Gianna Formato, Ugo De Angelis.

Silvana Lazzarino

 

Evento di Arte e Poesia

Presentazione del libro di Angela Maria Tiberi

GIOCO D’AMORE a SERMONETA

organizzato dalla Dott.ssa FLORA RUCCO

Palazzo Caetani Sermoneta

14 maggio 2017 ore 17.00

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

 

 

 

 

 

Bruno Mancini legge sue poesie

Views: 3

Bruno Mancini legge sue poesie

Poesie tratte da varie antologie

Bruno Mancini legge sue poesie

Bruno Mancini legge la sua poesia “Non rubate la mia vita”

Bruno Mancini legge la sua posia “Brulichio” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “Agli angoli degli occhi” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “Davanti al tempo” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “E sento bestemmiare il cielo” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “I tuoi occhi” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “Non rubate la mia vita” con testo 2

Bruno Mancini legge legge la sua poesia “Sembri” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “Sono quella cornice vuota” con testo

Bruno Mancini legge la sua poesia “Non rubate la mia vita” più canzone Valentina Gavrish

Bruno legge sue poesie parte 1 con testi

Bruno Mancini legge sue poesie parte 1 + 2 con testi

Claudia Wieser in mostra a Genova Museo Villa Croce

Views: 8

Claudia Wieser e le architetture tra tradizione e innovazione in mostra a Genova al Museo di Villa Croce

Design, architettura con rimandi alle atmosfere della filmografia di richiamo mistico futurista che guarda alla fascinazione della classicità e dei contesti sumero babilonesi, si intrecciano nella ricerca espressiva di CLAUDIA WIESER nata a Freilassing ( Germania) nel 1973 affermatasi sulla scena internazionale anche grazie a mostre collettive e personali tenute in Germania e all’estero che l’hanno fatta conoscere al grande pubblico. Tra queste in particolare vanno citate le più recenti come quelle presso la  Fondazione Memmo, Roma (2017),  il  Kunstverein Reutlingen (2014), il Petit Palais di Parigi, la Galerien der Stadt Esslingen, il Drawing Room di Londra,e il Signal Center for Contemporary Art di Malmö (2013).

Claudia Weser installazione al Museo Arte Contemporanea Villa Croce

Linearità e semplificazione della forma proprie del primo astrattismo si combinano con la capacità  di indagare il rapporto tra strutture architettonica e decorazioni proprie della Bauhaus che diventa occasione per superare  il confine tra “arti alte” e arti applicate facendo uso di carta da parati, ceramica, legno, specchi, tessuti, fotografie e foglie d’oro, Lo spazio secondo la sua ottica va vissuto nelle sue potenzialità progettuali: accanto ai grandi architetti come Le Corbusier, Frank Lloyd Wright e Mallet-Stevens, Claudia Wieser guarda  alle opere di architettura espressionista o a progetti utopici del secolo scorso per realizzare scenari suggestivi e talora spiazzanti dove carte da parti riproducono elementi architettonici quasi a grandezza naturale, come scale o colonne che trasformano lo spazio in cui sono collocate, restituendo,  a chi osserva, la sensazione di trovarsi in un contesto diverso. onirico e spirituale. A Claudia Wieser che a partire dalla tradizione ricrea spazi e luoghi nuovi in cui ridefinire le armonie tra  gli ambienti e  gli oggetti , il Museo Villa Croce di Genova ha dato la possibilità di realizzare il suo lavoro entro gli spazi dello stesso museo, visibile fino al 18 giugno 2017.

Il lavoro di Claudia Wieser riguarda lo scalone del Museo: con il  wallpaper l’artista tedesca fa uso di immagini riferite ad antichi capolavori ripresi da vecchie foto per combinarle con i suoi disegni e le sue sculture. Per questo progetto ideato da Ilaria Bonacossa, Claudia Wieser si è ispirata ad una serie televisiva degli anni Settanta della BBC I, Claudius”, che raccontava le vicende dell’Impero Romano negli anni del passaggio dall’Impero di Augusto alla morte di Claudio. Si tratta di una rappresentazione quasi teatrale di quasi un secolo di storia: una  suggestiva rappresentazione di una reinvenzione del mondo classico che ha permesso all’artista di sviluppare una serie di immagini che nel loro anacronismo riescono a raccontare la politica contemporanea. Il titolo della mostra “Waiting in the Wings” che significa “aspettare che qualcosa di più grande accada” o semplicemente “attendere dietro le quinte” evoca la volontà di un’opera di trasformare lo spazio rimanendo sullo sfondo. La carta da parati seduce creando una scenografia stratificata attraverso cui sembra di aver accesso a diversi mondi ,dove  si alternano scaloni nobiliari, vasi antichi che diventano colonne e profili inquietanti di eroi romani. Sullo sfondo dietro questi elementi si intravedono due occhi giganti di una misteriosa donna contemporanea che sembra scrutare lo spettatore e allo stesso tempo osservare il palcoscenico dove si svolge l’azione..

Alla realizzazione della mostra hanno collaborato il Goethe-Institut Genua e lo Studio Sales di Norberto Ruggieri, Roma.

Silvana Lazzarino

Claudia Wieser

WAITING IN THE WINGS

installazione Site-Specific / Scalone di Villa Croce

da un progetto di Ilaria Bonacossa assistente curatore Ginevra D’oria

in collaborazione con Goethe-Institut Genua

Museo d’Arte Contemporanea/ Villa Croce/

Via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova

telefono 010 580069/585772

fino al 18 giungo 2017

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/associazione-con-tatto/

 

 

 

 

 

Stanze d’artista – il Novecento in mostra Roma

Views: 10

Stanze d’artista – alla Galleria d’Arte Moderna di Roma

I protagonisti del primo Novecento

Considerato un secolo fra i più problematici, contraddittori, ricco di drammi, tensioni, ma anche di innovazioni, scoperte e trasformazioni sul piano umano, sociale e scientifico il Novecento nell’arte vede l’affermarsi di diverse correnti tutte o quasi, orientate ad uscire dai canoni classici e tradizionali per dare vita ad un nuovo modo di ridefinire la realtà e il modo di percepire la stessa con i suoi cambiamenti e incertezze. A ripercorrere momenti importanti delle innovazioni artistiche nel corso del primo Novecento è la mostra STANZE D’ARTISTA. Capolavori del ‘900 italiano allestita presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Crispi che resterà aperta fino al 1 ottobre 2017.

Stanze d’artista, Giorgio De Chirico Combattimento di gladiatori

Curata da Maria Catalano e Federica Pirani, l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, attraverso le opere di alcuni tra i più noti protagonisti della scena artistica della prima metà del ‘ 900 quali Sironi, Martini, Ferrazzi, de Chirico, Savinio, Carrà, Soffici, Rosai, Campigli, Marini, Pirandello e Scipione, intende dimostrare l’importanza di certe innovazioni sul piano ideologico e sociale, oltre che espressivo, portate dall’arte italiana dei primi decenni del Novecento.

Le circa sessanta opere di scultura, pittura, grafica a firma di questi dodici artisti: Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione, rappresentanti di diversi movimenti – dal post- impressionismo al simbolismo dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al ritorno all’ordine, immettono in un percorso che accanto all’intreccio dei linguaggi rivela la complessità del percorso dei singoli artisti a ciascuno dei quali è dedicata una “stanza” illusoria.

Stanze d’artista. Massimo Campigli, Le spose dei marinai

Nelle sale espositive accanto ad ogni opera degli artisti si possono trovare i loro scritti  tratti da diari o lettere, testi teorici e critici così da offre una sorta di commento critico proveniente dalla stessa fonte creativa dei capolavori in mostra. La scrittura rappresentava per questi protagonisti dell’arte de Novecento un modo per dar voce alle loro impressioni e stati d’animo spesso riferite all’atto del creare. Tra i loro scritti va citata una frase dello scultore, pittore e incisore Marino Marini che così cita.” La teoria deve assolutamente esserci, ma non prima. Per me prima è il dramma. E’ il grande tragico dramma dell’essere umano che io voglio esprimere. Credo soltanto all’opera che nasce dall’esperienza del dramma della vita”. (1966).

Le opere in mostra, appartenenti alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e provenienti da prestigiose raccolte private mirano, in un rapporto dialogico, a restituire una più approfondita conoscenza del patrimonio artistico del primo Novecento sottolineando le caratteristiche linguistico espressive degli stessi artisti.

Stanze d’artista. Martini, Figliol prodigo

A riprodurre la realtà quale allusione a narrazioni fantastiche, richiami a mondi mitologici o classici sono gli scenari proposti da Giorgio De Chirico qui presente con “Combattimento di gladiatori” (1933-1934). Aspetti inverosimili, irrazionali, sospesi tra gusto surrealista ed atmosfere metafisiche appartengono ai lavori di Alberto Savinio dove sono presenti tematiche: ora legate al mondo infantile e al gioco, ora all’antichità, ora al conflitto fra razionale e irrazionale: Senza titolo (Foresta tropicale) 1945-1946 e Autunno (1934).

Tendenza all’organizzazione logica della materia, spirito costruttivo, senso della spazialità caratterizzano il percorso artistico di Carlo Carrà che dopo un’iniziale adesione alla corrente futurista e la parentesi metafisica, si orienta verso un linguaggio lirico: sono gli anni del realismo lirico da cui emerge un nuovo approccio nei confronti della natura e del paesaggio per cogliere in profondità quel dialogo fra uomo e natura, finito e infinito. Tra le sue opere in mostra sono: Marina a Moneglia, (1921), Paese lacustre (1922) e Tramonto sul lago (1922).

Le rappresentazioni di Massimo Campigli caratterizzate da rigore compositivo e purezza presentano figure femminili archetipe circondate da spazi dai colori smorzati e qualche accenno cromatico: accanto a Le spose dei marinai (1934) sono Le Amazzoni(1928), La Carceriera (1929) e Donne con ombrello (1932). Pittore e scultore Ferruccio Ferrazzi passa dal futurismo al ritorno all’ordine: accanto a Diavoleria (1930) dove è descritto il dramma dell’esistenza entro una dimensione apocalittica, sono Via delle Sette Sale (1927), “La nuda” (1922), La bella Ninetta (1937). Inquietudini e tormento che appartengono all’uomo in cerca di serenità in questa vita accompagnano la poetica di Fausto Pirandello presente con Paesaggio romano (1935-1938), Scena campestre (1926), Il Sarto (1929) e I pastori (1934); senza dimenticare Ardengo Soffici con Campi e colline (1925), Paesaggio (1909) e Marzo burrascoso 1926-1927).

Silvana Lazzarino

STANZE D’ARTISTA. Capolavori del ‘900 italiano

Sironi, Martini, Ferrazzi, de Chirico, Savinio, Carrà, Soffici, Rosai, Campigli, Marini, Pirandello e Scipione

Galleria d’Arte Moderna di Roma

Via Francesco Crispi, 24- Roma

Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.30 ; lunedì chiuso

Per informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)

Fino al 1 ottobre 2017

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/associazione-con-tatto/

 

 

 

 

 

 

Bimba Landmann le immagini della fantasia

Views: 12

Bimba Landmann

UN UNIVERSO TRA VISIONE ED EMOZIONE FATTO DI IMMAGINI DELLA FANTASIA

 Campiture di colori accesi, opachi e trasparenti a dare forma a composizioni avvolgenti dove l’immaginazione supera la realtà per raccontare attimi di vita che confluiscono entro spazi e luoghi diversi tra paesaggi famigliari e e naturali, caratterizzano la ricerca artistica di Bimba Landmann che nell’illustrazione ha avuto modo di raccontare l’invisibile, ciò che appartiene al mondo delle idee, della fantasia dove creare orizzonti in cui tutto è possibile.

Bimba Landmann mostra di illustrazioni a Roma Museo Bilotti

Nata a Milano il 22 agosto 1968.di origini lettoni, Bimba Selvaggia Landmann, dopo il liceo artistico e l’Accademia di Brera dove studia pittura con Luciano Fabro, si accosta all’illustrazione iniziando un’attiva collaborazione con Ginevra Viscardi di ARKA Edizioni che nel corso degli anni si conferma con una nutrita pubblicazione della maggior parte dei suoi libri. Anche l’incontro con Štěpán Zavřel, maestro di illustrazione di libri per l’infanzia e direttore artistico della Bohem Press,

si rivela fondamentale per la sua scelta di dedicarsi in particolare alle illustrazioni per l’infanzia. Al libro d’esordio “Miriam sucht Weihnachten” uscito nel 1994 segue “Un bambino di nome Giotto” pubblicato da ARKA che ha avuto un grande successo e “Come sono diventato Marc Chagall”.

I libri di Bimba Landmann sono pubblicati in Italia e tradotti in tutto il mondo. Ha esposto in diversi contesti e in particolare con frequenza annuale alla Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia” fondata da Štěpán Zavřel e allestita oltre che nella sede storica di Sarmede anche in molti paesi del mondo. A questa artista capace di catturare lo sguardo e la mente attraverso disegni che

Bimba Landmann mostra di illustrazione al Museo Bilotti di Roma

costruiscono storie e racconti entro sinfonie ritmiche simultanee dove si muovono personaggi fantastici entro ambienti e luoghi dal sapore esotico, misteriosi e meravigliosi, il Museo Carlo Bilotti di Roma ha dedicato una mostra Cultura visiva e immaginario fantastico densa di poesia e sogno aperta fino al 4 giugno 2017.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, l’esposizione allestita entro gli spazi dell’Aranciera di Villa Borghese, presenta le opere dell’artista suddivise in aree tematiche – l’immaginario fantastico, il mondo epico e mitologico e la storia dell’arte –per guidare il visitatore entro un percorso intenso e avvolgente sospeso tra sogno e e bellezza dove l’uomo è attore e spettatore di scenari immaginati e visionari, di luoghi frequentati da fate, elfi, figure mitologiche, restituiti sotto altra atmosfera. Le composizioni di Bimba Landmann, dal sapore astratto- figurativo, dense di colori accesi e brillanti che fanno pensare a Chagall e Kandinskij, e dove linee e forme geometriche sinuose e avvolgenti  costruiscono una sinfonia di luci e cromie, rimandano ai rumori, suoni e luci di città e posti da sogno legati al mito alla fiaba dove tutto può accadere.

Bimba Landmann mostra di illustrazioni a Roma al Museo Bilotti

Si viene proiettati entro un mondo immaginario fantastico e visionario, ricco di importanti riferimenti visivi che spaziano fino ai grandi capolavori della storia dell’arte.  Tra le opere esposte, anche le illustrazioni di libri come “Un bambino di nome Giotto”,” Quel genio di Leonardo e Come sono diventato Marc Chagall”.

Oltre alle tavole originali sono esposti i libri stampati e alcuni schizzi, a suggerire la complessità che la progettazione di un libro illustrato richiede. Ambienti straordinari diventano luoghi ideali per evadere dal quotidiano e dall’ordinario, dove si susseguono atmosfere oniriche e dove si diventa spettatori attivi e partecipi di un nuovo mondo. Animali fantastici, come gli unicorni, oggetti senza tempo, luoghi che profumano d’oriente appartengono ad un universo ideale dove la felicità è a portata di mano nel suo appartenere ad ogni angolo, strada, palazzo, e dove forse diventa possibile abitare e convivere gli uni con gli altri in armonia.

L’illustrazione è un mezzo per mostrare luoghi lontani, sconosciuti e fantastici creati dalla fervida immaginazione dell’artista, affiancata da una profonda cultura visiva. Bimba Landmann descrive così il suo lavoro: “Illustrare un libro è come aprire una porta ed entrare dentro un mondo. Devo immaginare tutto di questo mondo: i personaggi, il clima, i colori, l’atmosfera.”.Durante il periodo della mostra sono previsti dei laboratori d’arte con Bimba Landmann ed altre iniziative rivolte al pubblico.

Silvana Lazzarino

 

 Bimba Landmann

Cultura visiva e immaginario fantastico

Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese

Viale Fiorello La Guardia, Roma

Fino al 4 giugno 2017

Ingresso libero

Sito dell’artista: wwmbalandmann.com

Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00), www.museocarlobilotti.it,

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

 

   Articoli pubblicati su ildispari24.it da Silvana              

http://www.ildispari24.it/it/sholeh-mirfattah-tabrizi-e-idiritti-delle-donne-nel-mondo-islamico/

http://www.ildispari24.it/it/luca-pignatelli-in-mostra-a-carrara/

http://www.ildispari24.it/it/grande-successo-per-il-libro-di-marco-tullio-barboni/

http://www.ildispari24.it/it/la-sapienza-di-roma-ricorda-marisa-volpi-con-una-mostra/

http://www.ildispari24.it/it/milena-petrarca-vince-la-seconda-edizione-del-premio-otto-milioni/

http://www.ildispari24.it/it/napoli-rende-omaggio-a-toto-a-50-anni-dalla-sua-scomparsa/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

http://www.ildispari24.it/it/convegno-sulla-pace-a-roma-con-la-wfwp/

http://www.ildispari24.it/it/giacomo-balla-designing-the-future-collezione-biagiotti-cigna/

 

 

 

 

 

L’arte della tessitura tra memoria e diritti in mostra a Roma

Views: 1

L’arte della tessitura in mostra a Roma presso la Casa della Memoria e della Storia

L’arte della tessitura è uno dei più antichi mestieri che trova la sua massima espressione in Sardegna. Un’arte che prevedeva specie nel passato una lavorazione complessa affidata alle donne che con abilità e cura lavoravano il lino coltivato nei campi e la lana ricavata dalla tosatura delle pecore. La lana e il lino erano così filati e poi tessuti dalle donne attraverso un preciso lavoro di cardatura e filatura. Un’arte viva cui le donne si accostavano fin da giovanissime ripetendo gesti e azioni sempre uguali che accompagnavano le loro giornate. D’altra parte il lavoro al telaio e della filatura fin dagli anni 40 e 50 del secolo scoro rappresentava uno degli impieghi più importanti per le donne. Ma la storia della tessitura è passata attraverso gli eventi drammatici che hanno segnato la storia dall’antichità ai nostri giorni. Molti sono i fatti che si legano a manifestazioni, scioperi e rivolte di quanti addetti alla tessitura nelle fabbriche venivano spesso sfruttati oltre l’orario e costretti a lavorare in condizioni precarie e a rischio.

L’arte della tessitura per ricordare ile vittime del lavoro in mostra a Roma Casa della Memoria e della Storia

Una mostra dedicata all’arte della tessitura racconta di questa memoria dove spesso i diritti dei lavoratori non erano tenuti in considerazione. Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, l’esposizione, Memoria tessile: sul filo dei diritti a cura di Bianca Cimiotta Lami con il coordinamento artistico di Lydia Predominato si apre a Roma presso la Casa della Memoria e della Storia il prossimo 4 maggio 2017.

Il percorso espositivo infatti attraverso le opere di fiber art di artisti contemporanei, intende sottolineare quanto pesarono quelle tragedie in cui vennero coinvolti i lavoratori del settore tessile nel mondo e quanto importanti furono le battaglie per i diritti conquistati e, in larga parte non ancora riconosciuti. Cecila De Paolis, Jacopo Lo Faro, Cristina Mariani, Lucia Pagliuca, Diana Poidimani, Lydia Predominato, Giulia Ripandelli, Grazia Santi, Laura Sassi e Patrizia Trevisi nelle loro opere dove a parlare sono le tracce tessili, traggono spunto dalla cronaca del passato  a partire da il Tumulto dei Ciompi – i più umili salariati dell’Arte della lana – scoppiato a Firenze il

L’arte della tessitura per ricordare le vittime del lavoro in mostra a Roma alla Casa della Memoria e della storia

20 luglio 1378; per passare alle rivolte di Lione nei setifici; agli scioperi di Torino per la riduzione dell’orario di lavoro, migliori condizioni lavorative e aumenti salariali, e all’incendio della fabbrica Triangle di New York scoppiato il 25 marzo 1911 che causò  la morte di 146 persone. L’elenco di incidenti nelle fabbriche tessili causa di feriti e morti prosegue con  la tragedia di Savar a Dacca nel novembre del 2012 dove per un incendio morirono 100 operai di una fabbrica tessile e, a settembre 2012 in Pakistan a Karachi e Lahore altri due incendi hanno causato 315 vittime e più di 250 feriti. Nel 1993 anche in Tailandia 188 lavoratori della Kader Toy Factory di Bangkok morirono per un incendio e ancora oggi altri muoiono a causa di un lavoro eccessivo e rischioso. La mostra in un ideale passaggio dalla tessitura primaria alla fiber art, vuole far riaffiorare alla memoria questi eventi cercando di cogliere il nesso tra la memoria storica del “fare tessile” e il presente.

Creare fiber art vuol dire prendere in considerazione l’intreccio base, considerarlo come radice primaria da cui partire per renderlo poi contemporaneo attraverso forme e materiali attuali. Le opere  di fiber art presenti in mostra racchiudono riferimenti a notazioni,  ricordi, immagini, racconti salvati, facendo uso di frammenti tessili, cuciture, abiti scultura, pannelli e fili, trame, ferro, cotone, lane trattate e ripetute. E in questi lavori aleggiano anche i canti delle leggende popolari che contrastano con quelli di protesta delle filatrici e delle ricamatrici al ritmo del gesto tessile.

Silvana Lazzarino

Memoria tessile: sul filo dei diritti

a cura di Bianca Cimiotta Lami

con il coordinamento artistico di Lydia Predominato

Casa della Memoria e della Storia

Via San Francesco di Sales, 5 Roma

Orario: dal lunedì al venerdì 9.30- 20.00.

Per informazioni: tel. 060608 – 06.6876543, www.comune.roma.it/cultura

inaugurazione mercoledì 3 maggio 2017 alle ore 17.30.

dal 4 maggio al 30 giugno 2017

Ingresso libero

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

 

Articoli pubblicati su ildispari24.it da Silvana              

http://www.ildispari24.it/it/sholeh-mirfattah-tabrizi-e-idiritti-delle-donne-nel-mondo-islamico/

http://www.ildispari24.it/it/luca-pignatelli-in-mostra-a-carrara/

http://www.ildispari24.it/it/grande-successo-per-il-libro-di-marco-tullio-barboni/

http://www.ildispari24.it/it/la-sapienza-di-roma-ricorda-marisa-volpi-con-una-mostra/

http://www.ildispari24.it/it/milena-petrarca-vince-la-seconda-edizione-del-premio-otto-milioni/

http://www.ildispari24.it/it/napoli-rende-omaggio-a-toto-a-50-anni-dalla-sua-scomparsa/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

http://www.ildispari24.it/it/convegno-sulla-pace-a-roma-con-la-wfwp/

http://www.ildispari24.it/it/giacomo-balla-designing-the-future-collezione-biagiotti-cigna/

 

Grande successo per Milena Petrarca a Nettuno

Views: 8

GRANDE SUCCESSO PER I LUMINOSI DIPINTI DI MILENA PETRARCA PROTAGONISTA INSIEME AD ASSUNTA GNEO DELL’EVENTO PRESSO LA CANTINA DI BACCO A NETTUNO

Solare, intenso e pieno di luce il dipinto LE DUE MUSE dell’artista di fama internazionale MILENA PETRARCA,  che le è valso i primo posto al “Premio Internazionale Otto Milioni” per la sezione “Arti grafiche” organizzato dalla DILA (Associazione Culturale Da Ischia L’Arte) di cui è Presidente lo scrittore e poeta Bruno Mancini, ha incantato amici e pubblico presenti all’evento che si è svolto a Nettuno, suggestiva cittadina di mare vicino Roma lo  scorso 27 aprile 2017 (in Via Eschetto 1, ex Via Cisterna  km 1,00).

Grande successo per Milena Petrarca con la sua mostra a Nettuno presso la Cantina Bacco

L’evento PER BACCO CHE LIBRO!, presso la Cantina Bacco ha concluso un ciclo di appuntamenti organizzati nel locale dove è stato dato spazio a protagonisti della cultura con risvolti anche legati al sociale, La serata introdotta dall’Arch Ugo De Angelis, stimato scrittore e esperto di storia del territorio laziale con particolare attenzione a Nettuno, Anzio,  Latina e Sezze, insieme a Anna Silvia Angelini ed Elisabetta Civitan, ha dato risalto sia alla potenza visiva della  pittura di Milena Petrarca sia alla forza della parola scritta di Assunta Gneo. Entrambe le due protagoniste con passione e coinvolgimento emotivo hanno raccontano l’universo femminile: quello di una donna dolce e fragile, forte e combattiva.  Attraverso canali diversi di comunicazione Milena Petrarca e Assunta Gneo hanno restituito immagini forti ed eloquenti di una donna capace di sognare, ma anche di restare coi piedi per terra, una donna prigioniera entro ricordi dolorosi e libera di rinascere. Così se il romanzo di Assunta Gneo “Tira fuori l’anima” lungo il suo sviluppo mostra la protagonista Luce nel tentativo di liberarsi dal ricordo di un dramma che le ha segnato la vita, sullo stesso terreno Milena Petrarca da vita nell’opera “Fanciulla violata” , alla malinconica dolcezza di una giovane fanciulla cui è stato strappato l’amore.

Grande successo per Milena Petrarca. Le due Muse

Riguardo la violenza e il femminicidio che come ombra minacciosa ancora turba il destino di tante donne, di grande interesse è stato l’intervento di Anna Silvia Angelini cui poi è seguita una performance davvero intensa e coinvolgente sul tema messa in scena dai Liberi Teatranti che hanno interpretato un brano preso da uno spettacolo di Paola Cortellesi con protagonista una coppia dove il marito subito dopo il matrimonio manifesta il suo lato violento nei confronti della moglie costretta alla fine a esporre denuncia.

Oltre al dipinto “Fanciulla violata”, Milena Petrarca ha presentato altri intensi e espressivi dipinti dove è sempre protagonista la figura femminile tra eleganza e bellezza, forza e determinazione. Accanto a “Metamorfosi” dove è rappresentata una donna con una farfalla rossa, “La donna con ippocampo” e “Il Sogno di Marilyn” (la versione più piccola), quanti presenti all’evento hanno potuto ammirare “La donna con leopardo” dove emerge l’immagine di una donna fiera e libera e l’opera vincitrice del Premio sopracitato organizzato dalla DILA “Le due Muse” dove i due volti femminili visti di tre quarti rappresentammo il bene e il male, il giorno e la notte a suggerire la dualità che appartiene all’uomo nel suo mostrarsi solare e cupo, accogliente e ritroso.

Milena Petrarca, figlia d’arte, nata a Pozzuoli, ma attiva tra Latina e New York dove ha esposto in diverse rassegne e organizzato a New York il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”, è anche un’ottima

Eva dipinto di Milena Petrarca

scultrice. A riguardo per questa sua personale ha presentato due raffinate sculture di ballerine: “Passo di danza” e “Tira fuori l’anima” i cui corpi esprimono grazia ed eleganza nei passi e nel portamento e quell’energia e duro impegno necessari nella competizione. Donne coraggiose e forti quelle di cui parla nel suo libro Assunta Gneo, che non si lasciano abbattere e sono pronte a risollevarsi, proprio come le danzatrici di Milena Petrarca che solo dopo un duro lavoro fisico e mentale fatto di fatica e concentrazione, giungono ad alti livelli. Attraverso le pagine del romanzo di Assunta Gneo e le opere di Milena Petrarca è restituita un’immagine di donna pronta a rimettersi in gioco e riscattarsi proprio grazie al suo coraggio e alla volontà di cambiare la propria vita in meglio anche se il destino non sempre aiuta. Gli intermezzi con letture di alcuni passi del romanzo di Assunta Gneo, sono stati affidati alla splendida interpretazione di Gina Ragazzo che ha saputo far vibrare le emozioni e gli stati d’animo della protagonista Luce prigioniera di una colpa di cui sente la vergogna..

L’arte di Milena Petrarca da vita a partire dall’universo femminile con rimandi alla storia e al mito, ad un mosaico di emozioni che parlano di verità e bellezza guardando ai luoghi fisici e metafisici della natura con cui l’uomo può armonizzarsi. Ed è attraverso i dipinti di Milena Petrarca che si viene proiettati verso un viaggio interiore dove ricercare risposte a questa esistenza lasciando la mente libera di evadere in queste armonie di luci e sfumato che definiscono il il colore.

Molti i premi ricevuti e le mostre realizzate tra l’Italia e New York da parte di questa straordinaria artista. In particolare citiamo: la personale di pittura del 2009 alla Jadite Galleries a 413 Wall Street, la collettiva del 1992 (a New York) per il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo presso la Galleria Paint and Brush a Manhattan e la personale di pittura del 1991 al museo Meucci Garibaldi di New York.

Silvana Lazzarino

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/venezia-scarlatta-lotto-savoldo-cariani/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/anghelopoulos-grande-successo-alla-galleria-bugno/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/associazione-con-tatto/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-donne-lavoro-mostra-fotografica/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/caravaggio-genio-deuropa/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/giusto-per-dire-spettacolo-a-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/eugenia-serafini-e-i-suoi-alberi-dipinti/

L’uomo e la sua vera natura: seminario della WFWP

Views: 7

L’UOMO E IL SUO DESTINO: SEMINARIO CON LA WFWP  SUL TEMA “La vera natura dell’uomo, tra eredità e progresso spirituale”

L’uomo e la sua natura tra eredità e progresso spirituale Seminario della WFWP

C’è bisogno di pace in questo mondo abitato da indifferenza e violenza, odio e sete di potere. Dalla famiglia si inizia ad imparare a costruire la pace dentro se stessi, in rapporto con gli altri. La famiglia è infatti il primo luogo dove si impara a crescere, a confrontarsi, amare e perdonare. E’ nella famiglia quale cellula sociale ché giorno dopo giorno si costruisce un futuro di pace e armonia di cui ogni singolo membro è artefice se a guidarlo in ogni decisione, gesto, azione è il cuore, un cuore che lo porti ad incontrare e ad accogliere l’altro con le sue diversità da cui trarre arricchimento e saggezza.

Pace, solidarietà, famiglia e diritti umani, temi centrali nel percorso di vita di ciascun individuo, sono al centro di importanti seminari, convegni e incontri che la WFWP  “Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo” di cui è presidente Elisabetta Nistri, svolge da anni a livello internazionale in cui sono coinvolte ambasciate e importanti rappresentanti delle istituzioni, con il fine di promuovere un futuro dove al centro sia l’uomo. L’uomo visto quale persona cui sia garantito ogni diritto indistintamente: dalla tutela delle donne alla difesa dei minori, dalla famiglia all’immigrazione, nel rispetto di ciascuno a prescindere da differenze, sociali, culturali e religiose; diversità da cui trarre arricchimento e conoscenza. Ed è proprio centrata sull’uomo sulle sue domande circa il proprio destino, su cosa possa decidere o meno a riguardo e sui risvolti dei propri comportamenti in questa vita, che si focalizza l’incontro del prossimo 6 maggio 2017 organizzato dalla WFWP sul tema: “La vera natura dell’uomo, tra eredità e progresso spirituale. Durante l’incontro che si terrà a Roma presso la sede dell’Ambasciata di Pace di Via di Colle Mattia 131 sabato 6 maggio dalle ore 9:30 alle ore 17.00, saranno affrontati argomenti inerenti l’origine dell’universo, se sia nata prima la coscienza o la materia, e quale sia la vera natura umana, soffermandosi poi sul perché di tanta sofferenza in questa vita. Si parlerà inoltre di come poter essere felici, e dell’incidenza del caso rispetto alle singole scelte e di come gestire a pieno la propria vita giungendo ad essere “padroni della propria anima”.

Silvana Lazzarino

ARGOMENTI DEL PROGRAMMA

  • Evoluzione o creazione? Da dove proviene l’universo?
  • È nata prima la coscienza o la materia?
  • Qual è l’essenza della vita? Quale la vera natura umana?
  • Perché la vita è spesso soprattutto sofferenza? Possiamo essere felici?
  • Esiste il destino o tutto ciò che avviene è frutto del caso?
  • È possibile gestire la propria vita ed essere veramente “padroni della propria anima”?.

 

LA FEDERAZIONE DELLE DONNE PER LA PACE NEL MONDO

in Italia la WFWP “Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo” è stata inaugurata nel 1992 dalla Fondatrice e Presidente Hak Ja Han Moon e successivamente fondata nel 1994. La WFWP si basa sul principio che le donne, lavorando insieme, prendendo l’iniziativa e rafforzandosi le une con le altre al dilà di razza, cultura e religione, per creare famiglie sane, possano risolvere i problemi delle nostre società e del mondo. La WFWP lavora per offrire alle donne di tutto il mondo la conoscenza, i mezzi e il sostegno necessario per creare la pace nella propria casa e famiglia ,pace nella propria comunità, nella propria nazione e nel mondo.

Seminario

“La vera natura dell’uomo, tra eredità e progresso spirituale”

iniziativa della WFWP, in collaborazione con la UPF, come approfondimento sui Principi fondamentali della Filosofia di pace del Rev. Moon.

Sede Ambasciata di Pace

Via di Colle Mattia 131, 00132 Roma

Sabato 6 maggio 2017 dalle ore 9:30 alle ore 17:00

Per quanti prenderanno parte all’intero programma sono previsti due coffee break e un pranzo per un costo totale pari a Euro 20 a persona. Quanti interessati sono invitati a prenotarsi entro mercoledì 3 maggio 2017 scrivendo a wfwpitalia@gmail.com.

Altri articoli pubblicati su Emmegiischia

https://www.emmegiischia.com/wordpress/sholeh-mirfattah-tabrizi/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/un-genio-tra-teatro-e-cinema/

http://www.ildispari24.it/it/alfredo-pirri-al-macro-testaccio-di-roma/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/le-installazioni-di-matteo-negri-alla-lorenzelli-arte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-20/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/tnago-in-mostra-a-villa-torlonia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/linstallazione-30-metri-auto%C2%B7bio%C2%B7grafia/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/libro-diventa-opera-darte/

https://www.emmegiischia.com/wordpress/dispari-2017-03-13/