Uno: lo Street artist che rielabora lo stile Pop

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UNO CON LA PERSONALE OWERTY  ALLA TRICROMIA DI ROMA PARLA DI SIMBOLI CIFRATI OLTRE LE CONVENZIONI

Contaminazioni dell’Arte Anni Sessata in particolare prese a prestito dalla Pop Art, l’utilizzo di diversi materiali quali poster, collage, decoupage, e gli stencil, fanno dell’arte di UNO la nuova risposta controcorrente a tanti e diversi modi di fare arte. Una risposta con cui ripensare ad un futuro dove l’uomo non si senta condizionato dai riferimenti restituiti da immagini pubblicitarie o aderenti ad un sistema sociale, ma viva in piena libertà la propria identità con piena autonomia di pensiero e azione.

uno con Owerty a Roma Galleria Tricromia

La ripetizione legata al mondo pubblicitario e quindi quanto portato avanti dalla Pop Art, con le opere di Andy Warhol e poi con il sistema delle lacerazione dei manifesti di Mimmo Rotella, il riferimento a mode e tendenze di quegli anni, sono ripercorsi nella mostra dedicata a questo street artist UNO. Dall’8 giugno 2017 presso gli spazi della Tricromia Art Gallery a Roma (in Via della Barchetta, 13) si potranno ammirare le sue opere nel percorso “Owerty” , seconda tappa iniziata ad aprile a Bologna e che resterà aperta fino al 30 giugno 2017.

Già nel titolo si averte una certa volontà di portare innovazione e nuovi modi di leggere la realtà di oggi: il termine “Owerty veniva usato nell’Ottocento quale parola per indicare la tastiera della macchina da scrivere, termine che ancora oggi definisce il sistema della tastiera alfanumerica digitale. Sono infatti i caratteri alfanumerici a spiccare nelle opere di questo artista che in questo contesto utilizza tutte le possibilità espressive della carta per soffermarsi sull’uomo, sul  suo sentimento della vita dove sempre più cerca conferme e risposte.

I riferimenti allo stile della Pop Art prendendo l’estetica pubblicitaria con elementi seriali e a ripetizione sono visibili in ogni singolo tasto in caratteri tipografici e pattern possibilmente infiniti. Entro questa disposizione di numeri e segni vi è un tentativo di destare curiosità e divertimento nello spettatore suscitando stupore e creatività. Allo stesso tempo accanto al recupero del sentimento del gioco vi è un certo mistero forse insito nelle lettere dell’alfabeto disposte sui manifesti e quella capacità di ripensare attraverso l’immaginazione, anche ad un nuovo modo di rapportarsi a quanto accade intorno ogni giorno. L’aspetto ludico che riporta all’infanzia è una costante nell’opera di UNO: in particolare lo si trova quando fa riferimento ad una famosa pubblicità di una cioccolata per bambini che richiama alla memoria un abecedario da muro affisso in una prima elementare.

uno con Owerty a Roma Galleria Tricromia

 con Owerty a Roma Galleria Tricromuia

Con le lettere UNO recupera l’uso della tastiera in modo insolito e gioioso creando un percorso alfabetico nuovo dove i fogli diventano spazi su cui i segni alfabetici si sparpagliano in libertà. Ogni oggetto così ricrea un possibile viaggio mentale in cui ridisegnare il proprio mondo, Un mondo che prende forma proprio con oggetti di uso ordinario e quotidiano di cui ridefinisce il senso estetico ed etico. Oltre all’alfabeto che da vita e forma a nuove rappresentazioni visive ed emotive, l’artista presenta i simboli con opere realizzate con la tecnica spray e lo stencil. Attraverso la ripetizione, l’uso di colori brillanti, e le pitture fluorescenti egli fa riferimento alla pubblicità rielaborando la lezione di Warhol e Rotella, ma ne cambia il segno e il senso. Questo si manifesta nel riferimento alla famosa pubblicità di una cioccolata: l’immagine del volto del ragazzino diventa nella sua elaborazione il simbolo di una possibile rivoluzione del singolo individuo nei confronti della società di massa. Il volto non è più immagine prettamente legata all’oggetto da comprare, ma si libera da questa funzione per cui era stato creato, diventando paradossalmente lo strumento ideale per criticare la funzione della pubblicità e i suoi effetti sulle abitudini della gente. Da una parte una sorta di denuncia della pubblicità che rende tutti uguali, dall’altra l’individualità quale conquista difficile da raggiungere e ancor più da mantenere nel contesto della società di massa dove si è soggetti a manipolazioni e condizionamenti.

Silvana Lazzarino

 

“QWERTY”                                                                                        

artista UNO

GALLERIA TRICROMIA Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma

orari dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00, sabato 10.00 – 19.00

dall’ 8 al 30 Giugno 2017

per informazioni. 066896970 / 3397856006; www.tricromia.com

Ingresso libero

NOTIZIE BBIOGRAFICHE DELL’ARTISTA UNO

UNO vive e lavora a Roma dai primi anni del 2000. Le tecniche utilizzate nella sua produzione sono quelle classiche della Street Art e del muralismo, benché la sua predilezione, vada ai poster, i collage, i decoupage, gli stencil e la ripetizione di elementi iconici. L’artista vanta interventi in varie città, in Italia e all’estero tra cui Roma, Milano, Torino, Siracusa, Bologna, Potenza, Cassino, Pizzo Calabro (VV), Rogliano (CS), Salerno, Venezia, Londra, Madrid, Barcellona, Mosca, Atene, Berlino, Dortmund, Marsiglia, Lisbona.

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Grande successo a Latina per il Premio Magna Grecia

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GRANDE SUCCESSO PER IL PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK ORGANIZZATO E DIRETTO DA MILENA PETRARCA

Scrigno di storie e e racconti legati al territorio di Latina e dell’agro pontino, il Museo Demo Etno Antropologico della Terra Pontina sito nel cuore di Latina, è luogo dove la memoria di questa terra, non si perde, ma dura nel tempo a testimoniare come si viveva a cominciare dal lavoro della terra nei campi all’attività della filatura e del cucito, fino all’insegnamento nelle scuole. Tutto questo è testimoniato con la presenza in questi spazi di oggetti quali strumenti e attrezzi per lavorare la terra, fusi e prime machine per cucire, per poi ritrovarsi in una stanza dove è ricreata l’atmosfera di un’aula della scuola dell’epoca con banchi in legno, lavagne, calamai e pennino, senza dimenticare i giochi dei bambini dell’epoca quali palle di pezza, cerchi, birilli e un cavalluccio a dondolo in legno. Si tratta per la maggior parte di oggetti donati da famiglie del posto che hanno fatto omaggio al Museo dei propri ricordi più significativi.

Milena Petrarca con il suo dipinto della Dona violata

In questo spazio del museo dove la storia vive nel tempo e dove vengono organizzati diverse attività ed eventi a carattere storico artistico culturale, domenica scorsa 4 giugno 2017 a partire dalle ore 11.00 si è svolto l’appuntamento che da diciannove anni valorizza la cultura nei suoi diversi aspetti quale portatrice di bellezza e verità sulla nostra storia, su quanto è stato fatto e su quanto a partire dalle nostre radici può essere ancora realizzato. Si tratta del prestigioso PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINAA- NEW YORK. Ideato dalla pittrice di fama internazionale Milena Petrarca nota artista conosciuta in tutto il mondo, ma attiva tra Latina e New York dove ha organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”. Istituito nel 1995 con l’approvazione di Rocco Caporale e di Mario Fratti, grande drammaturgo e  direttore della Magna Grecia a New York, questo Premio unico nel suo genere per la diversità e

Dina Tomezzoli giornalista e conduttrice televisiva

varietà delle categorie che contempla, assegna prestigiosi riconoscimenti ad importanti personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera. Un premio che Milena Petrarca ha voluto dedicare alla memoria di sua madre Maria Panetty Petrarca, grande drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane e poesie, nonché fondatrice nel 1952 della scuola “Il Cumanum” e scopritrice di talenti tra cui Sofia Loren, Vincenzo Salemme e Gennaro Canavacciolo.

La cerimonia del Premio, presenziata da Antonella Di Muro Assessore alla Cultura e Scuola, ha visto tra i relatori la direttrice del Museo della Terra Pontina la Dottoressa Manuela Francesconi che ha sottolineato l’attività di studio e ricerca svolta da lei e dallo staff del museo per restituire pagine preziose di una storia che appartiene a questa terra. A seguire hanno preso la parola il Prof. Enzo Bonacci Membro onorario dell’Ass.

Grande successo per il Premio Magna Grecia Latina-New York. La violinista  Iris Lakavaja

 

Internazionale Magna Grecia Latina New York).e Dina Tonezzoli giornalista radiofonica e televisiva per il territorio pontino e la Regione Lazio, conduttrice di programmi per la tv regionale su Lazio Tv e Latina Tv tra i quali citiamo “Buon Giorno Lazio”.

Ad essere premiati per primi sono stati i bambini delle scuole elementari allievi del corso di pittura della Scuola G. Rodari tenuto da Milena Petrarca chiamati dalla stessa Milena che ha loro consegnato i diplomi con grande soddisfazione. E’ poi seguita la sfilata della modella pontina Cristina Bottoni che ha indossato l’abito RIVELAZIONE realizzato su seta da Milena Petrarca. Un abito molto particolare e unico nel suo genere perché una volta sfilato diventa un quadro da incorniciare. Un capolavoro della Petrarca originale e mai creato prima che unisce due espressioni artistiche in una. L’abito in precedenza ha sfilato al Circeo per Lino Banfi, per altri artisti internazionali e per il Principe Ruspoli di Roma. Dopo la consegna di altri premi sempre ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e superiori del territorio pontino che durante l’anno scolastico si sono messi in luce in diversi ambiti tra teatro, poesia, musica, pittura partecipando a concorsi, si è esibita la violinista Iris Lakavaja giovanissima e di grande talento.

Cristina Bottoni la modella premiata da Milena Petrarca

Diversi e di gran prestigio i premi che Milena Petrarca ha consegnato a nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra le categorie accanto alla storia, al teatro e al cinema, sono la scultura, la pittura, la poesia, la letteratura, il giornalismo e poi la moda, la solidarietà, e dopo due anni torna il premio per la medicina che è andato alla Dott.ssa Maria Luisa Livani Medico Specialista Oculista presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il primo ad  essere premiato è stato Raffaele Walter Poli location Manager (Premio- CINEMA Internazionale) per la sua attività nel settore svolta con professionalità da 40 anni lavorando al fianco di nomi importanti quali Roberto Benigni.

Procedendo tra i premiati accanto alla Dott.ssa Manuela Francesconi (Premio Cultura Storica), al Prof e drammaturgo Mario Fratti (Premio-alla carriera-TEATRO Internazionale), all’attrice Paola Pitagora (Premio-alla Carriera -TEATRO Italiano) impossibilitata ad essere presente e al grande Maestro Andrea Trisciuzzi (Premio Arte- Scultura) autore di importantissime opere quali la “Croce Astile” benedetta da Giovanni Paolo II e di diversi ritratti per personaggi noti quali Mike Bongiorno, vanno menzionati

Il Maestro Andrea Trisciuzzi premiato da Milena Petrarca

l’artista napoletana Angela Rucco (Premio Arte- Pittura), la Pof.ssa Lucia Santucci Desideri Arte (Premio-LETTERATURA STORICA) e lo storico e poeta pontino Pietro Maroncelli (Premio-POESIA e CULTURA STORICA). E ancora la poetessa napoletana Adele Natali (Premio-POESIA Religiosa)), la scrittrice pontina Claudia Saba (Premio-LETTERATURA Narrativa) finalista al Premio Campiello e Vittorio Cobra Due Bertolaccini Reporter del Corriere della Sera sito nazionale youreporter.it (Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE Foto e video on line). Senza dimenticare Francesco Giuliano (Premio-LETTERATURA Scientifica), Giovanni Berardi cronista dello spettacolo (Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE) e Daniela Mosti (Croce Rossa Italiana) con il Premio -SOLIDARIETA’ che ha sottolineato come essenziali per questo lavoro siano l’amore e l’impegno volti a salvare le vite delle persone. Il Premio GIOVANI EMERGENTI è andato ad Alessia Gaveglia per Arte, Disegno e Pittura. Di Alessia Gaveglia erano esposti alcuni dipinti e disegni eleganti e densi di poesia come quello con rappresentato un bellissimo gatto. Momento commovente è stato quando Vera Di Prima, grande poetessa ha ritirato il Premio (ARTE e POESIA alla memoria) per Alfred kellyn Proietti Ferretti, uomo con cui ha condiviso per anni la sua vita, uomo di grande cultura e sensibilità il cui valore dura nel tempo e  a sottolinearlo è anche questo Premio.

Non potevano mancare i capolavori di Milena Petrarca esposti in parte nella sala della cerimonia, in parte nel corridoio principale. Si stratta di 15 dipinti e due sculture legate alla danza. Tra i dipinti accanto alla Donna con leopardo e Dona violata, erano esposti Marylin realizzata in rosso, Eva, Donna con farfalla e un dipinto dedicato alla Galassia dove domina il blu in cui stacca quel chiarore proprio delle stelle.

Donna con leopardo di Milena Petrarca

Milena Petrarca oltre ad essere una pittrice straordinaria è anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze.  Presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi, le sue opere racchiudono un qualcosa di magico che proietta verso una realtà sospesa tra sogno e poesia, immaginazione e mistero descritta attraverso figure femminili legate a miti, leggende, ma anche attraverso i paesaggi che ripercorrono luoghi a lei cari come le vedute delle coste campane e poi quelle laziali.

Tra i più importanti artisti della corrente americana il “Realismo Magico” Milena Petrarca si muove con disinvoltura nel trattare diverse tematiche che spaziano dall’amore alla pace, al paesaggio con al centro l’universo femminile con cui entra nei sottili percorsi interiori dove si annidano ricordi, emozioni lasciate nell’ombra per troppo tempo e ora pronte a riaffiorare sotto altra luce. Rappresentazioni che esplorano il significato della vita nelle sue diverse sfumature dove l’uomo sempre più è chiamato a cogliere lo straordinario che appartiene alla natura fonte di bellezza e gioia, vita e malinconia. Le figure femminili che si affacciano nei suoi dipinti raccontano l’entusiasmo innanzi ai sogni in cui credere, ma anche nostalgia e tenerezza. Così la donna è legata alla natura e ai colori della primavera, alla bellezza pura degli angeli e al mistero e al mondo denso di fascino dello spettacolo che le ha suggerito di immortalare con la sua poesia la bellezza intramontabile di Marylin in diverse versioni. Attraverso i suoi dipinti si è come proiettati verso un viaggio interiore dove ricercare risposte a questa esistenza lasciando la mente libera di evadere in queste armonie di luce e sfumato che definiscono il colore.

Un ringraziamento a Vittorio Bertolaccini reporter del Corriere della Sera on line per le foto presenti nell’articolo.

Silvana Lazzarino

 

PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK

Presidente Milena Petrarca

Interventi della Dott.ssa Manuela Francesconi direttrice del Museo della Terra Pontina

e del Prof Enzo Bonacci (Membro onorario dell’Ass. Internazionale Magna Grecia Latina New York).

Museo Storico- Demo-Etno-Antropologico della Terra Pontina

Piazza del Quadrato, 24- Palazzo ex O.N.C. – LATINA

ELENCO PREMIATI

Premio-CULTURA STORICA- Dott..Manuela Francesconi-

(Curatore del Museo Della Terra Pontina Latina )

Premio-Alla carriera-TEATRO Internazionale Prof.Mario Fratti –

( drammaturgo di New York City)

Premio-Alla carriera -TEATRO Italiano – Paola Pitagora-

( Attrice di fama Nazionale)

Premio- CINEMA Internazionale-Raffaele Walter Poli (location Manager)

Premio-Arte-SCULTURA – Maestro Andrea Trisciuzzi –

(Scultore di fama internazionale)

Premio-Arte -PITTURA -Angela Rucco- (Artista napoletana)

Premio-ARTE e POESIA – Silvana Lazzarino-

(Poetessa giornalista Internazionale)

Premio-LETTERATURA STORICA-Prof.Lucia Santucci

Desideri Arte ( Scrittrice pontina)

Premio-ARTE e POESIA. ad Alfred kellyn Proietti Ferretti –

(Premio alla memoria)

Premio-POESIA Religiosa-Adele Natali -(Poetessa napoletana )

Premio-POESIA e CULTURA STORICA- Pietro Maroncelli

( Poeta e storico pontino)

Premio-LETTERATURA Narrativa- Claudia Saba –

(Scrittrice pontina)

Premio-LETTERATURA Scientifica-Francesco Giuliano

Francesco FranChym Giuliano(scrittore pontino)

Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE (Foto e video on line)

– Vittorio Cobra Due Bertolaccini –

(Reporter del Corriere della Sera) sito nazionale youreporter.it

Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE – Giovanni Berardi

(Cronista dello spettacolo)

Premio- MODA – Cristina Bottoni – (Modella Pontina)

Premio -MEDICINA- Dottoressa Maria Luisa Livani (Medico Specialista Oculista)Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Premio -SOLIDARIETA’-Daniela Mosti-(Croce Rossa Italiana)

(Anzio Nettuno)

PREMIO GIOVANI EMERGENTI

Premio -ARTE PITTURA DISEGNO-Alessia Gaveglia

 

 

Angela Maria Tiberi parla dell’amore

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 ANGELA MARIA TIBERI POETESSA CHE RACCONTA DELL’AMORE UNIVERSALE

Presentazione

L’amore che rende speciale ogni gesto e azione dedicata agli altri e a se stessi, l’amore che avvicina e costruisce ponti di speranza abbattendo muri e barriere tra popoli e nazioni, l’amore che rende liberi e che salva è il cuore degli scritti di Angela Maria Tiberi, nata a Pontinia, poetessa e autrice di fama internazionale impegnata da anni con le attività culturali dell’Accademia di Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani e della DILA di Bruno Mancini e anche nel sociale.

Angela Tiberi

Donna dalle rare qualità, generosa e capace come poche di ascoltare, Angela Maria Tiberi, ha da sempre manifestato un grande amore per la vita e per quanti incontrati nel suo percorso di adolescente e studentessa, insegnante, moglie e mamma attenta e premurosa sempre con la sua famiglia. Cresciuta a contatto con la campagna e la natura, ma affascinata dalle bellezze della città di Roma dove ha studiato ragioneria per poi laurearsi in Economia e Commercio, Angela Maria Tiberi, ha sempre creduto nei valori della famiglia e negli affetti, che considera fondamentali nella sua vita. Stimata docente presso diversi istituti tecnici tra Aprilia e Latina dove ha insegnato economia aziendale, Angela Maria Tiberi ha fatto della poesia uno strumento privilegiato per raccontare l’amore: l’amore che vince odio e guerre, indifferenza e violenza, ipocrisia ed egoismi, l’amore universale che aiuta a vivere anche attraverso dolori e sofferenze.

Angela Tiberi

L’incontro con la poesia avviene grazie al poeta Domenico Di Stefano socio fondatore del Circolo della Poesia di Aprilia, che l’ha spinta ad iniziare questo percorso artistico proprio perché in lei vedeva delle doti rare e una sensibilità profonda confermate negli anni anche dai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti da parte di Accademie e Associazioni nazionali e internazionali tra cui citiamo: l’Accademia Arte e Cultura, di Belle Arti, Lettere e Scienze di Michelangelo Angrisani, l’Accademia Internazionale “Francesco Petrarca”, l’Accademia Internazionale “Il Convivio”, l’Accademia Internazionale “Giacomo Leopardi” e l’Accademia Letteraria Italo Australiana Scrittori, Tra le pubblicazioni di volumi poetici accanto a “La vita raccolta in un filo”, “Il Parapendio dell’amore” (edizioni MgC Management). “Prendi la mano…incomincia ad amarmi” (Aletti Editore), “Una storia da dimenticare” (ALBATROS Editore), sono “Universo Femminile” (Centro Studi Tindari Patti), “Il risveglio della vita (Centro Studi Tindari Patti), e “Gioco d’amore a Sermoneta” (Associazione culturale “Da Ischia l’Arte- Dila”).

Angela Maria Tiberi attraverso la poesia ha aperto il suo cuore, ha messo a nudo la sua anima tra amore e dolore, nostalgia e generosità. Attraverso la poesia ha raccontato con toni intensi e delicati l’amore: l’amore che per lei ha diverse sfaccettature: l’amicizia è una delle forme d’amore e poi c’è l’amore universale quello che vince ogni forma di male.

Silvana Lazzarino

INTERVISTA AD ANGELA MARIA TIBERI

 LA SUA POESIA RACCONTA LA SUA ANIMA TRA AMORE E DOLORE, NOSTALGIA E GENEROSITA’

1. Come è nata la tua passione per la poesia?  E’ nata a Sermoneta leggendo la poesia “Dove sei?” di Domenico di Stefano socio fondatore del Cenacolo della Poesia di Aprilia e operatore culturale. Leggendola mi sono commossa ed è nata in me la voglia di scrivere. A settembre del 2007 mentre mi trovavo da mia cugina Giuliana a Sezze, in televisione in una delle serate del programma “Stamo inzieme” sulla tv locale SL48 di Sandro Micheli, vedo due artisti Alberto Corradini di Pontinia ed Ezio Micheli di Sezze che declamano le poesie, accanto a loro erano presenti cantanti dilettanti provenienti da Napoli e Frosinone e Roma. Da quel momento decido di scrivere e la decisione di partecipare alla trasmissione mi ha dato la possibilità di conoscere oltre ad Ezio Micheli diversi cantanti, e soprattutto il grande poeta Domenico Di Stefano che mi da il benvenuto nella sua Associazione “Il Cenacolo della Poesia”. Da quel momento ogni venerdì le mie poesie venivano lette in trasmissione. Fu così che tra una poesia e un’altra nasce l’affetto e poi l’amore.

2. Quindi una storia d’amore iniziata con i versi lirici. Cosa ti ha colpito di Domenico? Il suo coraggio di amare la vita e l’amore che aveva per la natura e le sue infinite bellezze. Mi ricordo di quando Domenico Di Stefano, il 27 gennaio del 2009, giorno della Shoah, mi accompagnò alla stazione di Aprilia perché ero stata invitata dall’Università “la Sapienza” di Roma per declamare la poesia dedicata a Cesira Di Veroli, donna anziana ebrea, sopravvissuta ai campi di sterminio e rimasta sola senza marito, né figlio e anche per raccontare la storia di mio zio Decimo Pregnolato superstite del campo di concentramento. Mio zio prima di morire mi aveva predetto che avrei conosciuto un uomo molto più grande di me di 22 anni che avrebbe totalmente cambiato la mia vita, In quell’occasione Domenico Di Stefano mi disse di non demordere e di non temere il giudizio degli altri e di scrivere fino alla fine della mia esistenza perché lui anche qualora fosse morto, mi sarebbe sempre stato accanto per motivare versi d’amore da dedicare a lui e a mio marito morto 19 anni prima. Questo a sottolineare che i figli dimenticano i genitori, ma quando c’è l’amore non si dimentica la persona amata, perché l’amore continua a vivere nel cuore anche con l’assenza dell’amato.

3. Domenico Di Stefano, persona profonda e sensibile ti ha fatto conoscere la bellezza di un amore che va oltre la morte e la materialità perché gli affetti veri durano anche dopo di noi. Si Domenico infatti mi ha detto che mi aspetterà fino a quando il mio cuore smetterà di battere su questa terra.

4 Quindi Domenico Di Stefano lo senti molto vicino a te? Si certo lo sento molto vicino, come anche mio marito morto a soli 44 anni.

5. Il tuo amore per queste due figure: Di Stefano e tuo marito ti accompagna sempre. Si mi accompagna anche nei miei versi, quando scrivo, quando scrivo sento l’amore di chi mi ha voluto bene e non c’è più come anche mio padre.

6. Quali i tuoi riferimenti letterari?  Giacomo Leopardi, Baudleaire, Manzoni, Ungaretti, Madre Teresa Di Calcutta.

7. Come mai proprio loro? Perché hanno visto morire i propri cari e amici trovando la forza dell’amore per sopravvivere alle angosce e ai dolori della vita.

8. I valori della famiglia in cui hai sempre creduto e che hanno dato un forte significato alla tua vita si ritrovano nei tuoi testi. Gli affetti cui sei rimasta legata sono i nonni, gli amici Mi parli di loro.  Parlo di loro nei miei versi compresi quelli presenti ne nel libro “Gioco d’amore a Sermoneta” dove si può leggere la poesia “Amicizia”.

Angela Tiberi copertina del suo libro Gioco d’amore a Sermoneta

9 Di questi momenti legati alla tua infanzia racconti nei tuoi versi, anche degli amori giovanili. Quando hai incontrato il primo ragazzo che ti ha fatto battere il cuore? Il primo amore giovanile è stato mio marito ed io per lui sono stata la prima donna.

10. Un amore intenso e profondo quello vissuto con tuo marito da fidanzati che però poi nel tempo ha lasciato sofferenze e nostalgie. Mi parli di questo legame di quello che di bello porti nel cuore del vostro amore che, come dici malgrado anche le sofferenze, non dimenticherai mai?  Non potrò mai dimenticare mio marito che è stato il primo grande amore con cui ho condiviso il primo bacio, le prime carezze, e altri momenti vissuti insieme, devo dire molto  belli anche se poi la vita ci ha separati per diversi problemi famigliari cui lui si è sottratto per non soffrire.

11. Abbiamo parlato di amore: amore per le persone che hanno fatto e fanno parte della tua famiglia, per gli amici e quanti conosciuti. Cosa rappresenta per te questo sentimento che si avverte e si respira nei tuoi versi poetici? Per me l’amore ha tante sfaccettature: anche l’amicizia è una forma d’amore, e poi c’è l’amore universale.

Milena Petrarca con il suo dipinto della Dona violata

12. Amore universale in senso assoluto: l’amore che salva e che potrebbe evitare situazioni di odio, violenze, ingiustizie. Credi possibile che in una società come quella di oggi si possa capire l’importanza e il valore di questo sentimento?  L’amore ha sempre vinto il male, guardando l’esempio di Teresa Di Calcutta e di tanti esseri umani che amano il prossimo credo nella forza di questo sentimento di cui parlo nelle mie poesie. Per me il Maestro dell’amore è Gesù Cristo e poi Buddha e tanti altri personaggi che hanno fatto del bene perché illuminati dall’amore.

13. L’amore per la poesia, per la scrittura poetica è nato in seguito ad un periodo difficile e doloroso in seguito anche alla perdita di tuo marito. Cosa ha rappresentato questa scrittura così intima che mette a nudo l’anima?  Il messaggio da dare ai miei posteri e contemporanei parla di amore unica vera via per la salvezza dell’umanità. La Terra è unica e il cuore di ogni essere umano è unico e nell’oceano dell’inferenza, violenza, guerre, stupri e assassinii, trionfa l’amore come la storia ci insegna. Infatti per il mio recente libro “Gioco d’amore a Sermoneta” ho scelto disegni di pittori come Milena Petrarca, Flora Rucco, Anna Colaiacovo, Dina Zilberg, Michelangelo Angrisani, Gianna Formato, Gisella Santucci che con le loro opere hanno rappresentato l’amore come eros e in senso universale come la creazione di un unico Dio chiamato con tanti nomi, ma racchiuso in una sola parola Javè per l’occidente e per l’oriente la Legge. Dio che rappresenta l’amore da cui siamo nati. Ritengo che nessun bambino possa vivere senza amore e l’umanità deve scoprire l’amore per sconfiggere l’odio e le guerre.

14 .Le tue poesie raccontano il tuo vissuto, le tue emozioni tra ricordi, speranze, delusioni, ma anche rivincite e voglia di rinascere. Ogni raccolta poetica rappresenta un momento importante della tua vita, quindi immagino che ciascun libro sia come un pezzo della tua anima. Quale però quello che consideri il più intenso perché racchiude la parte più profonda e forse tormentata della tua anima?  E’ “Gioco d’amore a Sermoneta” perché amo questa città millenaria dove la contessa Speranza – protagonista del libro- mi viene incontro chiedendomi un passaggio per Latina scalo per fuggire da un amore impossibile con il suo conte Ermenegildo donnaiolo e privo d’amore. La sua fuga la conduce da Madre Teresa di Calcutta in India e solo in quel momento Ermenegildo comprende di aver perso l’amore cui non vuole rinunciare e così decide di raggiungerla.

15. .Quale il tuo primo concorso di poesie e quando il tuo riconoscimento poetico cui sei maggiormente legata? Il momento più bello è stato quando ho vinto il secondo premio al concorso Amico Rom dell’Associazione “Amico Rom” di Alezian Santini Spinelli cui sono legata e che è tra i più importanti cui aderirono oltre 8.000 partecipanti da tutto il mondo. La mia poesia “Amico rom” che vinse il secondo premio è tra quelle cui tengo di più. Nel 2007 ho partecipato per la prima volta al Concorso organizzato da Elio Pecora da cui ottengo una Menzione di merito. Lo stesso Elio Pecora mi ha scritto una lettera complimentandosi con me e invitandomi a continuare a scrivere. Il momento più bello è stato quando ho vinto il secondo premio al concorso Amico Rom dell’Associazione “Amico Rom” di Alezian Santini Spinelli cui sono legata e che è tra i più importanti cui aderirono oltre 8.000 partecipanti da tutto il mondo. La mia poesia “Amico rom” che vinse il secondo premio è tra quelle cui tengo di più.

16. Qual è la tua prima raccolta poetica e cosa racchiude delle tue emozioni?  “Amare in versi” dove sono espressi i valori universali quali la famiglia e le amicizie.

17. L’amore è al centro dei tuoi versi: quali poesie meglio rappresentano questo sentimento? In assoluto le poesie “Cancellarmi”, “Amicizia” e “Amico rom”.

18. Nella tua carriera poetica hai vinto diversi premi e hai avuto numerosi riconoscimenti da parte di Accademie e Associazioni nazionali e internazionali. Se non sbaglio in tutto i premi ricevuti sono stati 240 fino ad oggi. Tra i tanti premi o menzioni di onore e merito quale quello che ricordi con maggior commozione?  Come accennavo prima il Premio Amico Rom perché in quella poesia “Amico rom” condanno il genocidio tramite l’amore. Vorrei che l’amore attraversasse la Terra e che penetrasse in tutti i suoi pori, e che tutti i popoli collaborassero all’amore.

19. Quale la poesia più bella rivolta ad una persona che hai amato? Cancellarmi. è rivolta alla persona che si ama e non si comprende. Un’amore che riguarda tutti.

dipinto di Milena Petrarca

20. All’interno del tuo ultimo capolavoro che abbiamo citato sopra, “Gioco d’amorea a Sermoneta” (edito dalla Dila. Associazione Culturale da Ischia l’Arte di cui è presidente Bruno Mancini), che hai presentato a Sermoneta e che il prossimo 10 giugno presenterai a Pontinia, si trovano le immagini delle opere di Milena Petrarca, artista di fama internazionale. Come nasce questa idea di legare le tue liriche ai suoi dipinti?  Nasce dall’amore nel senso che un dipinto in particolare di Milena dal titolo “Amore platonico” che jo scelto per la copertina mi ha particolarmente colpita perché la donna abbraccia l’uomo pentito che piange. In quell’immagine rivedo mio marito che torna da me dopo la separazione.

21. Da quest’immagine del dipinto di Milena affiora il perdono e il significato della tua vita. Quindi la poesia ti ha aiutato nel trovare il coraggio del perdono e la forza di uscire dalla depressione?  Si, grazie alla scrittura poetica ho vinto le mie battaglie: ho vinto il mal di vivere.

22. Oltre ad essere una moglie e madre affettuosa e presente, una stimata insegnante e una grande poetessa, hai mostrato sempre una grande sensibilità ai problemi e bisogni di quanti vivono in difficoltà e soffrono per cause diverse. Ti sei impegnata con progetti per sostenere tante persone in difficoltà: ma il progetto più grande che hai realizzato quale è stato? Il progetto più grande è stato quello per i miei figli e mio nipote Vincenzo.

23. I poeti e gli scrittori con cui sei più a contatto e frequenti maggiormente. Milena Petrarca, Cav Giovanni Rotunno e Flora Rucco, Assunta Gneo e Ugo De Angelis e ii fotoreporter Vittorio Cobra 2 Bertolaccini che immortala i momenti della cultura dell’Agro Pontino.

24. Tornando al libro “Gioco d’amore a Sermoneta”, chi ti ha sostenuta nella stesura del libro dato il tuo problema dislessico? Mia nipote Manuela Ranaldi a cui ho dedicato i llibro insieme ai pittori e alla poesia di Domenico Di Stefano.

Silvana Lazzarino

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Premio Magna Grecia Latina -New York

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PREMIO INTERNAZIONALE dedicato alla grande drammaturga Maria Panetty Petrarca

Figlia d’arte, nata a Pozzuoli, MILENA PETRACA è un’artista a trecentosessanta gradi, conosciuta in tutto il mondo, ma attiva tra Latina e New York dove ha organizzato il Cinquecentenario di Cristoforo Colombo con personali e collettive che le è valso il prestigioso riconoscimento “Artistic Achivement Award Gallery”. Pittrice di fama internazionale, ma anche scultrice e poetessa di grande sensibilità, stilista e ritrattista che dona emozioni oltre il tempo legate all’uomo e alla sua vita tra gioie e malinconie, passioni e speranze, Milena Petrarca ha esposto in Italia e all’estero in particolare a New York come  al museo Meucci Garibaldi, alla Iadite Galleries a 413 Wall Street e alla Galleria Paint and Brush a Manhattan, inoltre le sue opere sono presenti nei musei italiani e americani e nelle collezioni più prestigiose americane, francesi, inglesi e cinesi.

Premio Magna Grecia Latina- New York
in foto Milena Petrarca

Opere che, passando dalla figura femminile, alle vedute delle coste laziali e campane, dai paesaggi di Napoli alle eruzioni realizzate con le guasche, fino ai quadri sulla danza facendo riferimento ai balletti di Nureyev. incantano gli occhi e la mente per quel loro essere sospese tra realtà e sogno, mistero e poesia, avvolte da una luce che traspare da colori ora caldi e accesi, ora freddi e opachi. Tra le più note promotrici della cultura del Mezzogiorno in tutto il mondo, Milena Petrarca è ideatrice del famoso Premio Internazionale Magna Grecia Latina-New York, che da 19 anni assegna prestigiosi riconoscimenti ad importanti personalità del mondo della cultura e dell’arte italiana e straniera. Istituito nel 1995 con l’approvazione di Rocco Caporale e di Mario Fratti direttore della Magna Grecia a New York, questo Premio unico nel suo genere per la diversità e varietà delle categorie che contempla, è dedicato alla memoria di sua madre Maria Panetty Petrarca, grande drammaturga, autrice di opere teatrali, canzoni napoletane e poesie, nonché fondatrice nel 1952 della scuola “Il Cumanum” e scopritrice di talenti tra cui Sofia Loren, Vincenzo  Salemme e Gennaro Canavacciolo.

Premio Magna Grecia Latina- New York
abito realizzato da Milena Petrarca che diventa un dipinto

L’appuntamento con il PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK sarà il prossimo 4 giugno 2017 a Latina a partire dalle ore 11.00 presso il Museo Storico Demo-Etno-Antropologico della terra Pontina di cui è direttrice la Dottoressa Manuela Francesconi.

Testimonial saranno Principe Sforza Ruspoli di Roma e il Prof. Marcello Ricci giornalista Camera dei Deputati di Roma, Ad introdurre il premio sarà la Presidente Milena Petrarca, seguita dagli interventi della Dott.ssa Manuela Francesconi e del Prof Enzo Bonacci (Membro onorario dell’Ass. Internazionale Magna Grecia Latina New York).

Diversi e di gran prestigio i premi che Milena Petrarca consegnerà a nomi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra le categorie accanto alla storia, al teatro e al cinema, sono la scultura, la pittura, la poesia, la letteratura, il giornalismo e poi la moda, la solidarietà, i giovani talenti emergenti e dopo due anni torna il premio per la medicina che sarà assegnato alla Dott.ssa Maria Luisa Livani Medico Specialista Oculista presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

Tra i premiati citiamo: la Dott.ssa (Manuela Francesconi Premio Cultura Storica), il Prof e drammaturgo Mario Fratti (Premio-Alla carriera-TEATRO Internazionale), Raffaele Walter Poli location Manager (Premio- CINEMA Internazionale), il Maestro Andrea Trisciuzzi (Premio Arte- Scultura), l’artista napoletana Angela Rucco (Premio Arte- Pittura) e la Pof. Lucia Santucci Desideri Arte (Premio-LETTERATURA STORICA).

Premio Magna Grecia Latina New Tork
la modella Cristina Bottoni

E ancora la poetessa napoletana Adele Natali (Premio-POESIA Religiosa), lo storico e poeta pontino Pietro Maroncelli (Premio-POESIA e CULTURA STORICA) la scrittrice pontina Claudia Saba (Premio-LETTERATURA Narrativa) e Vittorio Cobra Due Bertolaccini Reporter del Corriere della Sera (Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE Foto e video on line). Senza dimenticare Francesco Giuliano (Premio-LETTERATURA Scientifica), Giovanni Berardi cronista dello spettacolo (Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE) e Daniela Mosti (Croce Rossa Italiana) con il Premio -SOLIDARIETA’. Il Premio GIOVANI EMERGENTI ad Alessia Gaveglia per Arte, Disegno e Pittura. Ci scusiamo per quanti non citati.

Nel corso dell’evento si potranno ammirare i dipinti di Milena Petrarca, come anche l’esposizione  delle opere di pittura e scultura degli artisti premiati e dei piccoli allievi del corso di Pittura della scuola G, Rodari curati dalla stessa Milena Petrarca. Anche la moda sarà protagonista con una piccola sfilata dedicata alle creazioni di Milena: abiti che saranno indossati dalla modella pontina Cristina Bottoni. In particolare Cristina Bottoni indosserà l’abito RIVELAZIONE realizzato su seta da Milena Petrarca che una volta sfilato diventa un quadro da incorniciare. Un capolavoro della Petrarca unico e originale mai creato prima che unisce due espressioni artistiche in una. L’abito ha sfilato al Circeo per Lino Banfi, per altri artisti internazionali e per il Principe Ruspoli di Roma.

Sarnano assegnati anche premi ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e superiori del territorio pontino che durante l’anno scolastico si sono messi in luce in diversi ambiti tra teatro, poesia, musica, pittura partecipando a concorsi e dando vita a spettacoli di grande qualità.

Silvana Lazzarino

 

PREMIO INTERNAZIONALE MAGNA GRECIA LATINA –NEW YORK

Presidente Milena Petrarca

Interventi della Dott.ssa Manuela Francesconi direttrice del Museo della Terra Pontina

e del Prof Enzo Bonacci (Membro onorario dell’Ass. Internazionale Magna Grecia Latina New York).

Museo Storico- Demo-Etno-Antropologico della Terra Pontina

Piazza del Quadrato, 24- Palazzo ex O.N.C. – LATINA

Domenica 4 giugno 12017 dalle ore 11.00

    

      ELENCO PREMIATI

Premio-CULTURA STORICA- Dott..Manuela Francesconi-

 (Curatore del Museo Della Terra Pontina Latina )

Premio-Alla carriera-TEATRO Internazionale Prof.Mario Fratti –

 ( drammaturgo di New York City)

Premio-Alla carriera -TEATRO Italiano – Paola Pitagora-

 ( Attrice di fama Nazionale)

Premio- CINEMA Internazionale-Raffaele Walter Poli (location Manager)

Premio-Arte-SCULTURA – Maestro Andrea Trisciuzzi –

 (Scultore di fama internazionale)

Premio-Arte -PITTURA -Angela Rucco- (Artista napoletana)

Premio-ARTE e POESIA – Silvana Lazzarino-

 (Poetessa giornalista Internazionale)

Premio-LETTERATURA STORICA-Prof.Lucia Santucci

 Desideri Arte ( Scrittrice pontina)

Premio-ARTE e POESIA. ad Alfred kellyn Proietti Ferretti –

 (Premio alla memoria)

Premio-POESIA Religiosa-Adele Natali -(Poetessa napoletana )

Premio-POESIA e CULTURA STORICA- Pietro Maroncelli

 ( Poeta e storico pontino)

Premio-LETTERATURA Narrativa- Claudia Saba –

 (Scrittrice pontina)

Premio-LETTERATURA Scientifica-Francesco Giuliano

 Francesco FranChym Giuliano(scrittore pontino)

Premio-GIORNALISMO MULTIMEDIALE (Foto e video on line)

 – Vittorio Cobra Due Bertolaccini –

 (Reporter del Corriere della Sera) sito nazionale youreporter.it

Premio-SPETTACOLO SAGGISTICA CINEMATOGRAFICA e TEATRALE – Giovanni Berardi

 (Cronista dello spettacolo)

Premio- MODA – Cristina Bottoni – (Modella Pontina)

Premio -MEDICINA- Dottoressa Maria Luisa Livani (Medico Specialista Oculista)Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Premio -SOLIDARIETA’-Daniela Mosti-(Croce Rossa Italiana)

 (Anzio Nettuno)

PREMIO GIOVANI EMERGENTI

Premio -ARTE PITTURA DISEGNO-Alessia Gaveglia

 

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Wal Walter Guidobaldi e il suo mondo fantastico

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WAL  E LA SUA ARTE TRA STUPORE E MERAVIGLIA ENTRO SCENARI FIABESCHI

IN MOSTRA A ROMA A VILLA TOLRONIA MUSEO E CASINA DELLE CIVETTE

La forza dell’immaginazione abita silente nei lati più insondabili della mente. Ad essa non sono offerte possibilità di esprimersi a pieno se non quando ci si distacca dalle abitudini che vedono l’uomo sempre più strutturato entro pensieri, gesti e azioni con cui vive la quotidianità, centrata su meccanismi precostituiti. A questo va aggiunto l’uso sempre più massiccio delle nuove tecnologie che specie sul piano della comunicazione veloce e istantanea, hanno finito per creare silenzi interiori facendo svanire la bellezza propria dello spirito creativo con cui l’immaginazione inizia il suo viaggio. Ma tra le possibilità per ritrovare l’entusiasmo di lasciarsi guidare da questa energia nascosta dettata dalla libertà di dare voce alle fantasie del pensiero, l’arte rappresenta un mezzo privilegiato dove segno, colore e materia diventano complici di un tempo sospeso in cui raccontare fantasie lontane, sogni che d’improvviso irrompono nel silenzio della notte.

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle civette

A recuperare la capacità di tornare a fantasticare con la mente dando spazio all’immaginazione è l’arte di Wal (Walter Guidobaldi) che con leggerezza quasi ludica, forza creativa nell’arte del modellare e la forza descrittiva del colore, trova un nuovo modo per raccontare l’entusiasmo della vita, scavalcando quella freddezza che caratterizzava la poetica del concettuale propria degli anni Settanta. Attraverso la sua arte dove si susseguono sculture di grandi e piccole dimensioni riferite a animali e personaggi fantastici, si riscopre la possibilità di dare voce a quei mondi interiori dimenticati e lasciati in sordina, mondi dominati dall’immaginazione.

Alla sua arte che affascina un pubblico di bambini, giovani e adulti, è dedicata una suggestiva mostra negli spazi della Casina delle Civette – Musei di Villa Torlonia che proprio per il suo stile liberty crea la giusta scenografia per accogliere sculture di grande impatto visivo ed emotivo.

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle Civette

L’esposizione, Il meraviglioso mondo di Wal. Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli” promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita  Culturale e a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra, ha quale motivo conduttore la fantasia che come un filo invisibile tiene legate le opere a costruire un viaggio tra sogno e immaginazione dove tutto è immerso in un’atmosfera da fiaba e il mondo animale e quello legato al mito e ad alcune immagini dell’arte diventano occasioni per far parlare quella parte più libera che è propria dell’immaginazione. Il percorso invita in un mondo da fiaba dove l’animale più rappresentato è il gatto proprio per il suo essere misterioso, ma anche i putti nel oro essere forti e carichi di leggerezza. Quella leggerezza con cui entrare in questi lavori scultorei dove affiorano enigmi e mistero per soffermarsi a pensare al significato della vita da prendere con più leggerezza lasciando che i sogni non siano sepolti per sempre. L’esposizione, aperta fino al 1 ottobre 2017, inviata ad un viaggio fantastico attraverso queste 50 sculture a tutto tondo realizzate da Wal durante gli ultimi dieci anni. Si tratta di sculture in marmo, bronzo, resina o di terracotta, monumentali o di piccolo formato, in cui i protagonisti sono dei putti-monelli intenti a esibirsi in giochi di destrezza e degli animali fantastici tra civette, gatti, maialini, lumache, rinoceronti, mucche, pinguini, conigli che, come scrive Cesare Biasini Selvaggi, testimoniano quanto l’unico mondo in cui siamo davvero liberi, innocenti spettatori del suo spettacolo, sia quello dell’infanzia.

Disposte nel giardino e all’interno del museo le sculture dalle figure fantastiche e animali fiabeschi, si armonizzano con l’ambiente dello stesso museo di per sé “magico” contribuendo a creare un’atmosfera come sospesa tra immaginazione e sogno, dove ritrovare quella libertà di essere se sesse e guardare il mondo con gli occhi di bambino capace di stupirsi e incuriosirsi di quanto accade intorno a lui.

Ad accogliere il visitatore è un gigantesco gatto albino disposto all’ingresso del giardino, dallo sguardo enigmatico come quello della sfinge, mentre un manipolo di putti-monelli caratterizzati da un biancore che li rende come corpi eterei si muove lungo le aiuole del

wal e il suo mondo fantastico in mostra a Villa Torlonia Casina delle civette

giardino. Nella sculture degli animali di Wal non mancano metafore e citazioni culturali, queste ultime fanno riferimento alla letteratura e all’arte come per i putti ginnasti mutuati dal pittore francese del XVIII secolo Bénigne Gagneraux, i putti lottatori presi dai modelli classici ed i putti ispirati al “Ritratto di Manuel Osorio Manrique de Zuñiga” di Goya (al Metropolitan Museum of Art di New York) dipinto in cui compaiono oltre al bambino anche uccelli e gatti.

In Wal creatività, gioco mentale e quella manualità  innata sono fattori essenziali con cui da vita ad opere che invitano ad interrogarsi su senso e significato dell’esistenza dove bisognerebbe ritrovare la capacità di sognare e stupirsi ancora. Il catalogo della mostra edito da Exibart Edizioni accanto alla riproduzione delle opere, a colori, contiene testi a firma  dei curatori Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra.

Durante il periodo della mostra sono previsti una serie di concerti dal titolo “I concerti del Portico”. organizzati dall’A.Gi.Mus. di Roma che si svolgeranno nel giardino della Casina delle Civette. Tra i prossimi in programma: “L’Era dello Swing”, concerto del Sax” Quartet Italian Army (domenica 4 giugno alle ore 11.00), il “Concerto del coro “Claudio Casini “di Tor Vergata Università Roma 2, diretto dal M° Stefano Cucci. (domenica 11 giugno ore 11.00), il concerto dell’Orchestra Chitarristica Giovanile di Roma, direttore Damiano Mercuri (domenica 18 giugno ore 11) ed il concerto degli alunni della classe di Flauto Traversiere del Conservatorio di S. Cecilia di Roma, docente M° Enrico Casularo (il 25 giugno alle ore 11.00).

L’8 giugno alle ore 11.30 inoltre nell’ambito del progetto della Sovrintendenza “Curatore di sala” sarà possibile partecipare alla visita guidata “Le ludiche acrobazie dei putti di Wal” a cura di Maria Grazia Massafra (appuntamento nella Stanza delle Rondini).

Silvana Lazzarino

Il meraviglioso mondo di Wal

Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli”

Musei di Villa Torlonia, Museo e Giardino della Casina delle

Civette

Via Nomentana 70, Roma

Curatori: Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra

Allestimento: Monica Petrungaro

Catalogo: Exibart Edizioni

Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.00 (La biglietteria chiude 45 minuti prima)

Per informazioni tel.060608

fino al 1 ottobre 2017

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Alba Gonzales in mostra a Bomarzo

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  ALBA GONZALES A BOMARZO ALLA MOSTRA CURATA DA GIORGIO DI GENOVA DEDICATA AI  MOSTRI E ALLE MOSTRUOSITA’ DI OGGI 

Finestra aperta sulle emozioni, l’arte contemporanea con la sua capacità di coinvolgere sguardo e mente, arriva a toccare le infinite sfumature del pensiero dove si annidano desideri e delusioni, speranze e nostalgie. Proprio per i suoi diversi linguaggi e spazi di azione entro cui si muove, l’arte contemporanea riesce a dar voce ad un immaginario che è visivo ed emotivo aprendo a percorsi unici in cui passato e presente, memoria e attualità si intrecciano. Attraverso i suoi diversi linguaggi che procedono dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione lo sguardo dell’arte ha catturato diverse realtà legate alla storia e all’uomo.

Alba Gonzales , Shut up in mostra a Bomarzo

L’arte nei secoli ha saputo cogliere e rappresentare non solo il bello legato a soggetti sacri e profani, storici e mitologici, a paesaggi e vedute, ma anche a quanto afferisce al mostruoso e al dramma. Artisti della portata di Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Francisco Goya e Antoine Wiertz, solo per citarne alcuni, hanno dato vita sulla tela a scene di delitti, di violenza riferite alla mitologia, alla cronaca e alla guerra: basti pensare a “la decollazione di San Giovanni” di Caravaggio, alla “Giuditta che decapita Oloferne” di Artemisia Gentileschi, al “Saturno che divora uno dei suoi figli” di Francisco Goya opera appartenente alla serie delle “Pitture nere”  in cui emerge la mostruosità di un gesto folle; e poi a “Fame, follia e crimine” del belga Antoine Wiertz in cui la madre è rappresentata con in mano un coltellaccio usato per fare a pezzi il figlio. E procedendo si possono citare anche “Delitto a sfondo sessuale” di Grosz e “Omicidio con stupro” di Dix  Soggetti dove emergono violenza, crudeltà che continuano a persistere ancora oggi come dimostrano  guerre, stragi di persone innocenti, delitti, aggressioni, comportamenti dettati da fanatismi religiosi, odio, vendetta che sempre più portano la società verso una regressione dove non esistono rispetto morale e senso civico.

Può l’arte di oggi diventare mezzo per denunciare e condannare tanta violenza nel mondo? A dare risposta a questa domanda è la sfida proposta dalla mostra Mostri e mostruosità di oggi che si inaugura il 1 giugno 2017 presso Palazzo Orsini a Bomarzo, non lontano dallo storico parco dei Mostri. Curata da Giorgio Di Genova in collaborazione con l’Associazione Culturale Premio Centro – Comune di Bomarzo – Tiziana Todi e Galleria Vittoria, la mostra, di cui è direttore artistico Paolo Berti, nasce da una selezione di opere di diversi artisti contemporanei che si sono soffermati sul tema della mostruosità e del mostruoso ai tempi d’oggi, visto attraverso una libera analisi di contenuti, nonché di scelta tecnica e stile. Diverse e interessanti le opere presenti in questo spazio che procedono dalla pittura alla fotografia e fineart, dalla scultura all’installazione, dalla grafica alla digital-art, intense e ricche di contenuti per la capacità di ciascun artista di restituire con semplicità il proprio modo di sentire il male che attraverso l’umanità e che giorno dopo giorno distrugge ogni certezza e punto fermo cui fare affidamento.

Tra gli artisti presenti spicca il nome di ALBA GONZALES  scultrice di fama internazionale con 40 anni di carriera costellati da successi e importanti riconoscimenti che negli spazi di Palazzo Orsini espone 4 opere realizzate in bronzo: “La perdita della ragione”. “News, la morte è servita”, “Shut up” e “Colpisci al cuore”. Si tratta di sculture intense e piene di messaggi forti e significativi specie “Shut up” in cui alla donna non resta che stare in silenzio, condizione resa attraverso un volto trasformato con un occhio appena aperto e il dito poggiato sulla bocca ad indicare l’obbligo di tacere. ormai condizionata da altrui decisioni, priva della libertà di decidere ed essere se stessa.

Alba Gonzales Colpisci al cuore in mostra a Bomarzo

.Le sculture di Alba Gonzales, vibranti di vita passando dal fantastico e all’onirico, dalla storia al mito raccontano con forza e incisività la condizione dell’uomo tra tradimenti e passioni,  follie e gioie dove si annidano incertezze a paure. Se nelle suggestive e imponenti sculture in marmo e bronzo del gruppo “Amori e Miti” si evince il fascino della mitologia classica e della cultura del Mediteranno, è in quello delle “Sfingi e Chimere” che la Gonzales da voce all’aspetto inquietante e oscuro insito nell’uomo, a quel lato bestiale inaspettato, mediante rappresentazioni fantastiche in cui affiorano elementi erotico onirici dove si alternano corpi in movimento, o in semplice stasi e contemplazione. Figure di donne in simbiosi con la natura, a metà tra umano e divino, con riferimenti alla mitologia e alle allegorie, risvegliano i luoghi più segreti dell’inconscio ponendo interrogativi sull’esistenza e sul rapporto tra il luoghi del mondo perduto e sognato e i luoghi delle emozioni. Un’arte metamorfica e onirica quella di Alba Gonzales a metà tra realtà e visione dove sono presenti elementi classici e dove dominano temi quali il dramma, la passione e l’ironia, cui si affiancano il mistero, il senso dello spirituale ad esso legato e la paura per ciò che non si conosce.

Il catalogo che viene presentato il giorno dell’inaugurazione, oltre all’introduzione di Paolo Berti e al testo critico di Giorgio Di Genova relativo alle opere esposte, presenta per ciascun artista una pagina a lui dedicata contenente i suoi dati anagrafici e la riproduzione a colori delle sue opere presenti in mostra unitamente ad un breve commento di 4-5 righe a firma dello stesso artista  riguardo l’ispirazione per la realizzazione dell’ opera.

Silvana Lazzarino

 

MOSTRI E MOSTRUOSITA’ DI OGGI

Rassegna d’arte contemporanea

a cura di Giorgio Di Genova

Direzione artistica di Paolo Berti

PALAZZO ORSINI, Via Borghese 10- Bomarzo

da giovedì 1° a domenica 25 giugno 2017

Inaugurazione 1 giugno 2017

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Arturo Martini e Fausto Pirandello

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ARTURO MARTINI E FAUSTO PIRANDELLO I PROTAGONISTI del ciclo di incontri “Colloqui nelle Stanze” in corso alla Galleria d’Arte Moderna di via Crispi a Roma

A ripercorrere momenti importanti delle innovazioni artistiche nel corso del primo Novecento, secolo tra i più problematici e contraddittorio, ma anche con importanti innovazioni sul piano  sociale e scientifico, è la mostra STANZE D’ARTISTA. Capolavori del ‘900 italiano in corso presso la Galleria d’Arte Moderna in Via Crispi a Roma, aperta fino al 1 ottobre 2017. Curata da Maria Catalano e Federica Pirani, l’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, attraverso le opere di alcuni tra i più noti protagonisti della scena artistica della prima metà del ‘ 900, intende dimostrare l’importanza di certe innovazioni sul piano ideologico e sociale, oltre che espressivo, portate dall’arte italiana dei primi decenni del Novecento.

Arturo Martini protagonista in Colloqui nelle Stanze Galleria d’arte Moderna

Le circa sessanta opere di scultura, pittura, grafica a firma di questi dodici artisti: Mario Sironi, Arturo Martini, Ferruccio Ferrazzi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Marino Marini, Fausto Pirandello e Scipione, rappresentanti di diversi movimenti – dal post-impressionismo al simbolismo dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al ritorno all’ordine – immettono in un percorso che accanto all’intreccio dei linguaggi rivela la complessità del percorso dei singoli artisti a ciascuno dei quali è dedicata una “stanza” illusoria. Nelle sale espositive accanto ad ogni opera degli artisti si possono trovare i loro scritti       tratti da diari o lettere, testi teorici e critici così da offrire una sorta di commento critico proveniente dalla stessa fonte creativa dei capolavori in mostra. La scrittura rappresentava per questi protagonisti dell’arte del Novecento un modo per dar voce alle loro impressioni e stati d’animo spesso riferite all’atto del creare. Tra i loro scritti va citata una frase dello scultore, pittore e incisore Marino Marini che così cita.” La teoria deve assolutamente esserci, ma non prima. Per me prima è il dramma. E’ il grande tragico dramma dell’essere umano che io voglio esprimere. Credo soltanto all’opera che nasce dall’esperienza del dramma della vita”. (1966).

Le opere in mostra, appartenenti alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e provenienti da prestigiose raccolte private mirano, in un rapporto dialogico, a restituire una più approfondita conoscenza del patrimonio artistico del primo Novecento sottolineando le caratteristiche linguistico espressive degli stessi artisti.

Nell’ambito della mostra il prossimo appuntamento con COLLOQUI NELLE STANZE, ciclo di incontri dedicato ai più interessanti artisti italiani del Novecento tra gli anni Venti e Trenta, è con lo scultore ARTURO MARTINI in programma mercoledì 30 maggio alle ore 17.00. L’incontro dal titolo CON LA CRETA SI PENSA. IL RESTAURO DEL PASTORE DI ARTURO MARTINI con la storica dell’arte Laura D’Agostino, docente presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ripercorre il processo evolutivo stilistico e contenutistico dell’opera di Martini che pur aderendo in modo personale al “Ritorno all’Ordine”, lontano dalle esperienze delle Avanguardie, fa riferimento al passato e in particolare alla scultura etrusca. Ne è una testimonianza la sua opera “Il Pastore”, in terracotta dalle superfici scabre e dalla posizione instabile. In essa è evidente il ritorno alle origini sia nella forma sia nel materiale usato: la creta, una materia povera e utile. Martini predilige le materie naturali e deperibili quali il gesso, l’argilla o il legno, una scelta in controtendenza rispetto alle richieste dell’arte ufficiale dell’epoca. L’antico per Martini non è usato come mezzo di propaganda ma come ritorno alla radice stessa della scultura.

A seguire il 16 giugno l’appuntamento di “Colloqui nelle Stanze” sarà con il pittore Fausto Pirandello in FAUSTO PIRANDELLO. UN RITRATTO INTIMO TRA IMMAGINI E PAROLE con Flavia Petitti docente di Storia dell’Arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Roma e con Luciana Grifi scrittrice di teti teatrali. L’incontro si sofferma sulla vicenda creativa e umana di questo grande artista attraverso le letture tratte dai suoi appunti, diari, testi critici, scritti teorici e lettere. Oltre a questo intenso soliloquio, l’incontro propone un omaggio al padre dell’artista Luigi Pirandello, scrittore e drammaturgo famoso, in ricordo dei 150 anni dalla sua nascita avvenuta il 28 giugno 1867.

Silvana Lazzarino

 

COLLOQUI NELLE STANZE

  CON LA CRETA SI PENSA.

IL RESTAURO DEL PASTORE DI ARTURO MARTINI

mercoledì 30 maggio 2017 ore 17.00

  FAUSTO PIRANDELLO.

UN RITRATTO INTIMO TRA IMMAGINI E PAROLE

venerdì’ 16 giugno 2017 ore 17.00

Roma, Galleria d’Arte Moderna

Via Francesco Crispi, 24 –Roma

www.galleriaartemodernaroma.it

La partecipazione agli incontri è gratuita

con pagamento del biglietto di ingresso al Museo

mercoledì 30 maggio 2017 ore 17.00

venerdì’ 16 giugno 2017 ore 17.00

Consigliata la prenotazione 060608 (9.00-19.00): max 40 persone.

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Eugenia Serafini Premio Internazionale e mostra

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EUGENIA SERAFINI. PREMIO ALLA CARRIERA E L’ INSTALLAZIONI AL PLUS FLORENCE

Eugenia Serafini mostra hotel plus florence

Il fascino della natura legato a colori, suoni e profumi che non sempre giungono diretti per i ritmi frenetici cui la società ci teine spesso legati, sono al centro dell’arte di EUGENIA SERAFINI, capace come poche di dare voce a quelle emozioni e stati d’animo rimasti sopiti per troppo tempo e ora pronti a riaffiorare. Emozioni della vita  tra stupore e meraviglia legate agli infiniti volti della natura che l’artista descrive nei suoi dipinti dai colori intensi e brillanti, ma anche attraverso sculture e installazioni, con eleganza e creatività. Attraverso le sue opere  dove protagonista è la natura simbolo di vita e verità, bellezza e armonia,, Eugenia Serafini racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e speranze e della sua possibilità di soffermarsi a riflettere sul significato del proprio destino. In particolare soffermandosi sugli alberi, sorta di microcosmi pulsanti di vita, dalle diverse fogge e colori, dove uccellini e farfalle disegnano i loro pensieri, Eugenia Serafini invita chi guarda a riscoprire la magia dell’innocenza e la possibilità di tornare per un attimo ad essere fanciulli. Artista di fama internazionale, attiva tra Roma, Tolfa dove è nata e la Toscana, docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini non è soltanto una pittrice dalla rara sensibilità capace di creare ponti di armonia tra l’uomo e quanto è a lui intorno, ma è anche giornalista, poeta e performer di gran talento e spessore emotivo. Le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania,  Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina e molti sono i premi e riconoscimenti ricevuti tra cui i più recenti: “Premio Artista dell’amo” al  Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento” per la Creatività 2013 alla Biennale di Venezia.

Eugenia Serafini
mostra installazione hotel plus florence

Il prossimo 10 giugno 2017 Eugenia Serafini sarà premiata a Firenze dal Professore e critico d’arte Carlo Franza quale vincitrice ex aequo con Marisa Settembrini, altra importante artista, del Premium International Florence Seven Stars – Grand Prix Absolute 2017 .Il Premio, vanto della città di Firenze, si rivolge ai migliori tra i protagonisti dell’Arte, della Cultura e della Scienza, alle Imprese innovative, a quel made in Italy con capacità tali di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, territoriali, culturali e ambientali. La cerimonia di premiazione che avverrà nel corso del Gran Concerto d’Estate fiorentina tenuto da valenti professionisti dell’Accademia Fiorentina di MusicaArea di Firenze sul “Belvedere” del Plus Florence, vedrà diversi premiati tra i quali: Raffaele Scaglione Artista dell’anno, Gaetano Cortese (Ambasciatore d’Italia) Premio per la Cultura, Pasquale Ferrante Premio per la Medicina, Laura Tosca Premio della Critica, Lucio Alfonzi Premio della Giuria, e in particolare da sottolineare Nicolò Brancato che riceverà il Premio per l’Archeologia. In questa occasione sarà inaugurata dal Prof Carlo Franza, che ne è il curatore, la suggestiva mostra di installazioni “Tra dimore di GiraLune e Gabbianelle” di Eugenia Serafini, collocata all’entrata, sulla balconata e nella terrazza del PlusFlorence dove resterà in mostra fino al 6 aprile 2018. Un’opera che sintetizza la poesia dell’esistenza attraverso un vibrare di forme e colori per aprire lo sguardo e il cuore alla riscoperta della bellezza nelle manifestazioni più semplici del creato dove sognare e stupirsi ancora. Un’opera questa della Serafini che invita a riformulare il modo con cui rapportarsi a questa esistenza guardando dentro se stessi attraverso la semplicità della natura, dove recuperare le vere emozioni che spesso vengono offuscate da egoismi e indifferenza in una società che ha perso il rispetto per la stessa vita. Il Prof. Carlo Franza definisce con queste parole l’installazione di ampio respiro di Eugenia Serafini: “Un lavoro singolare, unico, sensazionale, creativo, storico, educativo, rigenerante, capace di divenire svolta per tutta l’arte contemporanea”.

Silvana Lazzarino

 REMIO AD EUGENIA SERAFINI

Premium International Florence Seven Stars – Grand Prix Absolute 2017

Le verrà consegnato dal Prof Carlo Franza

Inaugurazione della INSTALLAZIONE di Eugenia Serafini

Tra dimore di GiraLune e Gabbianelle”

Entrata- Balconata- Terrazza del dell’hotel Plus Florence

Plus Florence, Firenze, Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 – 50136

sabato 10 giugno 2017 ore 18.00

l’Installazione sarà visibile dal 10 giugno 2017 al 6 aprile 2018

 

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Manfredi Beninati. Paintings a Firenze

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MANFREDI BENINATI  ALLA GALLERIA POGGIALI ESPONE I DIPINTI CON CUI RACCONTA LE IMMAGINI DELLA VITA TRA MEMORIA E TEMPO

Tra il fluire dei ricordi, il costante riferimento alle attese dove si rincorrono nostalgie e speranze l’arte di MANFREDI BENINATI restituisce una nuova visione della realtà, come sospesa tra passato e presente dove si passa da figure apparentemente statiche a visioni naturali o di ambienti interni talora sovrapposte dove i contorni sembrano svanire e d’improvviso aprono ad un viaggio interiore in cui affiora la visione onirica legata al ricordo. Nato a Palermo nel 1970, dopo essersi dedicato agli studi di legge e poi di cinema collaborando con noti registi italiani, Manfredi Beninati intraprende l’attività artistica accostandosi dapprima al disegno poi alla pittura e alla scultura. La sua opera tra dipinti, sculture e installazioni si sofferma sul significato dell’esistenza in cui si evincono tracce del passato che affiora improvviso e quel desiderio di cambiamento con al centro l’uomo e il suo costante interrogarsi sul destino. Un uomo spesso dibattuto tra il passato che torna e l’approssimarsi di novità che si aprono innanzi creando nuove possibilità per le quali è necessario mettersi in gioco. Affiora nelle sue opere quell’inquietudine e quel desiderio di guardare oltre che è dell’uomo di oggi spinto dalla sete di superare i propri limiti.

Manfredi Beninati mostra alla Galleria Poggiali di Firenze

Nel contesto visivo ed emotivo dell’opera di Manfredi Beninati si coglie ogni singolo aspetto della realtà quotidiana che rimanda ai luoghi interiori, restituita talvolta attraverso immagini rarefatte quasi impalpabili dove le figure sembrano appartenere ad una dimensione onirica in cui si inserisce la percezione del tempo in costante trasformazione che porta possibili cambiamenti. A condurci in questa visione a riscoprire le emozioni di un percorso legato al tempo fugace che passa e riaffiora inaspettato, con riferimenti ad aspetti immaginati e reali, è la mostra MANFREDI BENNATI. Paintings che inaugura il  27 maggio 2017 alle 18.30 presso la Gallerie Poggiali di Firenze (Via della Scala 35/A- 29/Ar) dove resterà aperta fino al 29 luglio 2017. Manfredi Beninati, artista di fama internazionale, noto al grande pubblico per le diverse mostre di forte spessore comunicativo, esposte in Italia e all’estero e per la capacità di creare attraverso la sua opera un’efficace interazione visivo-emotiva, torna alla Galleria Poggiali dopo i successi precedenti di “Laboratorio Saccardi, LOGO” con la partecipazione di Enzo Cucchi, e di “Domenica 10 Dicembre 2039”, con un percorso dedicato esclusivamente ai dipinti. Una scelta questa con cui ha voluto indicare come la pittura rappresenti per lui il vero modo con cui fare arte sottolineato da queste parole: “La pittura è e rimane l’arte. L’arte è pittura”. La pittura rappresenta il mezzo di elezione della sua poetica quale esito, di frequente, di istallazioni ambientali esposte in occasione delle più importanti biennali: Venezia, Liverpool, Mardin, Shangai e Salonicco. Appositamente concepita per gli spazi della Galleria Poggiali di Firenze la mostra propone quindici olii su tela ed un gruppo di disegni su carta sul tema della memoria e del passaggio del tempo. Tema con cui  Beninati si confronta anche con le installazioni e le sculture: infatti il motivo del passare del tempo lo aveva anche affrontato nelle opere della citata mostra “Domenica 10 Dicembre 2039” dove  l’immaginazione dava origine a mondi che cambiano a seconda di chi li guarda. Con riferimenti alla letteratura e alla storia dell’arte nell’esplorare il viaggio della vita i lavori di Manfredi Beninati esposti da Max Wigram a Londra, James Cohan a New York e Tomio Koyama a Tokyo, si soffermano sul motivo della memoria che riaffiora nel tempo e del passaggio del tempo dove le emozioni sono in costante divenire. Tra le recenti mostre di Manfredi Beninati ricordiamo: La lettera F, American Academy in Rome, Roma, 2007; Le voci di dentro, FPAC, Palermo e “When in Rome” all’Hammer Museum di Los Angeles 2011. E ancora “Manfredi Beninati. Nature is a Theater” al Miniature Museum a Beijing nel 2014 e nel 2015 insieme ad Enzo Cucchi e Laboratorio Saccardi partecipa a “Logo” alla Galleria Poggiali e nel 2016 alla collettiva “Dall’Oggi al domani” presso il Macro di Roma. Da sottolineare anche il Rome Prize dall’American Academy di Roma ricevuto nel 2006.

Silvana Lazzarino

Manfredi Beninati Paintings

Galleria Poggiali, Via della Scala 35/A- 29/Ar – Firenze

dal 27 maggio al 29 luglio 2017

Inaugurazione sabato 27 maggio 2017 ore 18.30

Catalogo in galleria con una conversazione tra Lorenzo Poggiali e Manfredi Beninati www.galleriapoggiali.com

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L’ARCO DI GIANO AL FORO BOARIO

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L’ARCO DI GIANO AL FORO BOARIO

Watch Day e una settimana di visite gratuite nel cuore della Roma Antica

L’ARCO DI GIANO AL FORO BOARIO

Watch Day il 26 maggio e a seguire una settimana di visite gratuite al Foro Boario, per presentare i lavori di restauro e i futuri progetti per l’Arco di Giano e celebrare gli oltre vent’anni di collaborazione tra la Soprintendenza Speciale di Roma e il World Monuments Fund con American Express, per il restauro e la promozione dei monumenti antichi della Capitale.

Le visite

È un’occasione unica per i romani e i turisti di entrare in contatto e conoscere il Foro Boario, uno dei luoghi cardine dell’antica Roma, intimamente legato con la nascita della città e con i suoi luoghi simbolo: il Palatino, il Campidoglio e i Fori, l’Aventino, il Tevere.

L’iniziativa si svolgerà dal 26 maggio al 3 giugno,

con un’apertura straordinaria gratuita con visite guidate su prenotazione dei monumenti del Foro Boario: l’Arco di Giano in particolare, e i templi di Portuno e di Ercole. Un progetto divulgativo e formativo della Soprintendenza che rientra nell’ambito del World Monuments Watch: un programma mondiale lanciato nel 1995.

Il restauro

La Soprintendenza, stanziando i primi 100.000 euro, ha iniziato il nuovo intervento di restauro sull’Arco di Giano con un cofinanziamento da parte del Fund di 215.000 dollari.

L’intervento prevede una campagna di studi e di indagini condotte con apparecchiature d’avanguardia, esame dello stato delle superfici di marmo, rilievi tridimensionali con il laser scanner, restauro della parte destra del prospetto ovest del monumento, documentazione fotografica e video dell’intervento.

Grazie alle sue indagini conoscitive, questa prima fase del restauro permetterà di pianificare i futuri interventi e di mettere a punto una metodologia di lavoro specifica a questo straordinario monumento di epoca costantiniana.

Gli studi inoltre porteranno a una migliore conoscenza dell’Arco di Giano questo luogo e della sua storia, per una migliore valorizzazione del Foro Boario.

Si rinnova così la collaborazione

tra la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e il World Monuments Fund con American Express

Redattore: RENZO DE SIMONE

L’ARCO DI GIANO AL FORO BOARIO

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