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20241007 DILA APS – IL DISPARI
20241007 DILA APS – IL DISPARI
Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato CHICCO CECCHI
prima puntata
Ho sempre considerato Chicco un mio amico e nutro la presunzione di essere stato ricambiato con uguale sentimento di amicizia.
Da quando ho avuto notizia della fine della sua vita umana, ho sentito una robusta spinta verso la pubblica illustrazione della imponente eredità civile e morale che fa parte del bagaglio incontaminabile di grandi esempi di coerenza e di coraggio specifici della sua esistenza.
Non vi proporrò il classico coccodrillo, ma presenterò, a puntate, in questa pagina un documento, probabilmente inedito, con il quale il caro Chicco volle dimostrarmi la sua vicinanza ai progetti culturali che nel 2012 iniziavo ad avviare con la collaborazione di Roberta Panizza.
“Ischia, un’antologia” (ISBN 978-1-4717-8775-1 90000) è il titolo del volume poetico nelle cui pagine, da 47 a 98, abbiamo riprodotto testo ed immagini di una relazione “APPUNTI PER UN ITINERARIO TURISTICO NELL’ISOLA D’ISCHIA” redatta da Giovan Giuseppe Cervera su commissione dell’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA.
Chi di voi avrà la volontà e la pazienza di leggerlo fino alla fine, concorderà certamente con l’idea di Chicco che riteneva uno scempio non avere avuto forze e coraggio (cittadini e amministratori pubblici) per perseguire la strada indicata, ormai sono oltre sessanta anni, nei fogli di carta velina sui quali fu redatta la relazione di Giovan Giuseppe Cervera.
“Ischia, un’antologia”
Pagina 46
Chicco Cecchi, funzionario del locale acquedotto, è un personaggio di grande notorietà sull’Isola d’Ischia in virtù del suo modo sempre affabile di ascoltare i problemi degli utenti e di offrire
soluzioni adeguate.
Conoscitore come pochi di tutto il territorio isolano s’immerge nella natura, ogni volta che gli è consentito, con rispetto e con partecipazione emotiva.
Dalla sua continua difesa della specifica tipologia morfologica dell’isola, nasce la presentazione di questo primo stralcio di un documento degli anni cinqua
Pagine 48/49
APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI
NELL’ISOLA D’ISCHIAe il forestiero
desideroso di conoscere le ricchezze dell’isola verso quei luoghi che, per la loro caratteristica fisionomia o per la dovizia di cose belle ed utili che detengono, assurgono a bellezze naturali dell’isola d’Ischia, ed onde consentire all’E.V.I. la possibilità di renderle accessibili curandone la manutenzione, e rintracciabili mediante una apposita segnaletica, colgo l’occasione per suggerire allo stesso E.V.I. di rendersi interprete verso i Comuni della permanenza di una toponomastica squisitamente indigena di alcune strade, e di preoccuparsi, anche in sede di Piani Regolatori, di stabilire certi punti fermi in materia di salvaguardia delle bellezze naturali, che non possono non essere assunti come patrimonio di tutti i cittadini dell’isola, affinché quel che rimane ancora del ricco paesaggio d’Ischia non vada sottratto agli’isolani, naturali proprietari, o irrimediabilmente distrutto.
Premetto altresì che il compito che mi accingo a svolgere, a parte l’invito dell’Ente promotore e richiedente, è decisamente dettato dalla mia viva ansia di portare un valido contributo alla
conservazione e alla valorizzazione di valori inestimabili, contro la dilagante mania di accaparramento privato e di distruzione incosciente, le quali a lungo andare implicheranno
quelle stesse sorti economiche che oggi tanto avvantaggiano l’isola, e, in un più ampio contesto, contribuiscono a mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dell’isolano.
LA FONTE DI NITRODI – LE CAVE – IL BELVEDERE DI CASTANITE.
Indubbiamente le valli, che nell’isola prendono il nome di Cave per la loro più marcata incisività nel terreno tufaceo e quasi per trarre origine dal deflusso delle acque piovane e sorgive di cui sono il naturale veicolo, rappresentano una ricchezza estetica ed economica di primissimo piano. Perciò le vie che portano alle Cave meritano particolare rilevo.
Prossima puntata lunedì 20 ottobre
Chicco Cecchi
Dalla raccolta poetica
LA MIA VITA MAI VISSUTA
di Bruno Mancini
La voce-Silenzio
Nel doppio enigma del suo silenzio
frammento sillabe
mostrando il volto in controluce al buio
nella registrazione
di versi prima mai uditi da nessuno.
Non ho più dediche.
Di pietra!
L’altra metà di me e Lei.
di me,
di Lei,
scompone il “sempre” in mini “adesso”
ché se ne perde alcuni, il dopo resta.
Nel doppio enigma
il suo silenzio è voce,
il suo silenzio è amore in suono
per me che non ho il senso dell’udito.
20240930 DILA APS – IL DISPARI
“Emozioni e Counseling a mediazione artistica”di Silvana Lazzarino presentato a Napoli con grande successo
c/o la Società Umanitaria- Humaniter
Silvana Lazzarino, nata a Roma il 14/02/1971, laureata e giornalista è impiegata nella pubblica amministrazione.
Ama praticare anche attività sportiva come corsa e lunghe camminate, spesso nei fine settimana.
Ha collaborato come critica cinematografica e critica d’arte con il quotidiano Il Giornale, il bimestrale Il Ragazzo selvaggio, il magazine Eudonna, Radio Vaticana e con questa nostra pagina culturale per la quale continua a proporre recensioni ed articoli di cronache riferiti ad eventi culturali fin dalla sua nomina di “Direttrice Editoriale per conto dell’Associazione culturale Da Ischia L’Arte – DILA”avvenuta il 15 aprile 2017.
https://www.emmegiischia.com/wordpress/silvana-lazzarino-2/
Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari ottenendo prestigiosi riconoscimenti e le sue poesie sono presenti su diverse raccolte antologiche.
Ha pubblicato diverse raccolte poetiche personali quasi tutte ispirate dal fascino delle bellezze artistiche e paesaggistiche del nostro Paese.
Nel 2014 si è classificata al primo posto nella sezione “Poesia” del Premio Internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI con questa poesia
Inaspettatamente l’amore
Avvolto dalla mano della guerra
serva del potere,
spinto dalla sete di vendetta e giustizia,
questo pianeta ferito
geme e sanguina separando
mani, volti, sguardi
sempre più indifferenti gli uni agli altri.
Quando si è sul punto di non farcela,
quando l’orizzonte si oscura
e il cielo sembra frantumarsi come cristallo
precipitando a terra in mille schegge di follia,
d’improvviso l’arcobaleno
a segnare una via per risalire.
E’ “l’arcobaleno dell’amore”
che inaspettato
in qualsiasi stagione della vita
arricchisce e trasforma
cuori, animi, pensieri,
unendo le diversità,
accorciando le distante tra popoli e nazioni
per accogliere l’altro
che ci viene incontro
dal fondo di una strada sconosciuta
da percorrere insieme.
A Napoli lo scorso 13 settembre presso l’Humaniter in piazza Vanvitelli è stato presentato il suo libro “Emozioni e Counseling a mediazione artistica”(Kairós edizioni 2024).
L’incontro introdotto dai saluti della Responsabile di sede Marina Melogli e dall’editore Giovanni Musella (Kairós edizioni) è stato condotto dalla giornalista Laura Bufano che ha presentato unitamente all’autrice, i relatori Franco Lista Architetto e Artista; Luciano Scateni Giornalista, Scrittore e Artista; Paola Lista Architetto e la Scrittrice Federica Floccocuratrice delle letture.
E’ stata sottolineata l’originalità di questo libro non solo per la brillante analisi sulle emozioni, e il soffermarsi sulla creatività e sul potenziale creativo con esempi di opere di artisti contemporanei, ma anche per aver dato risalto all’aspetto legato all’uso del mezzo artistico nel counseling entro le dinamiche offerte dalle immagini dei dipinti dell’artista Lorenzo Maria Bottari dal titolo “Viaggio di Pinocchio nel Paese dei Tarocchi”, osservate in parallelo a quelle degli Arcani maggiori dei Tarocchi di Marsiglia.
Dopo aver affrontato l’importanza della professione del counselor nel restituire benessere al cliente rispetto ad una situazione di disagio o difficoltà, l’autrice ha tenuto a evidenziare come il mezzo artistico (disegno, scrittura, musica) possa essere di grande aiuto nel setting per innescare una narrazione ed evocare emozioni rimaste silenti.
Nell’accompagnare il cliente verso la propria realizzazione, il counselor stando in accoglienza e accettazione incondizionata, mantenendo un ascolto attivo, empatico e in sospensione di giudizio permette allo stesso cliente di ritrovare quella serenità smarrita per via di una perdita, una separazione, un conflitto nei rapporti interpersonali,ma anche per un insuccesso, una delusione, ecc.
Così il cliente ritrova fiducia in sé, autostima e quelle potenzialità che credeva di non possedere. Nell’accostamento tra le rappresentazioni di Pinocchio delle tavole di Bottari e gli Arcani maggiori dei Tarocchi marsigliesi vi è la possibilità di soffermarsi su alcuni aspetti del viaggio del burattino che desidera diventare un bambino nel suo processo di individuazione dall’io al sé.
Questo percorso viene osservato in linea con “il viaggio dell’Eroe” tra iniziazione, sfida, riscoperta di sé, e rinascita che Pinocchio attraversa incarnando alla fine quello che potrebbe essere il percorso di ogni individuo.
Poiché i Tarocchi e in particolare gli Arcani maggiori, sono strumenti di autoconoscenza con cui si lavora stando nel “qui ed ora”, possono essere utilizzati in un setting.
A chiusura dell’evento è intervenuta Stefania Cristiano con il suo laboratorio con il Gong.
Silvana Lazzarino, si dedica al Counseling e conduce laboratori a mediazione artistica per accompagnare le persone all’ascolto delle emozioni, sviluppare creatività, intuizione, ma anche autostima e condivisione.
Dalla raccolta poetica
LA MIA VITA MAI VISSUTA
di Bruno Mancini
Ignazia-La tempesta
Un altro giorno si allontana,
è vero, ma tornerà
se solo avvolgo il mulinello
dei miei ricordi senza nome
stretti in capitoli numerici.
Passivi segreti serbati da una pass
di sette lettere e di cinque numeri.
Dopo tre anni avanza una tempesta
sento correnti di aria fresca
lambirmi le caviglie
e vedo, immagino, vedo
legioni di zanzare
volare verso ricetto d’alberi
e vado, immagino, vado,
da Lei che mai non fugge in cerca di un riparo.
Ho voglia di nudarmi
uscire per mezzora
a cielo aperto
e poi vociare a muso duro
“Fulminami, io sono il tuo bersaglio,
colpisci al basso ventre, creando un rombo
– tu –
che scuota gli assonnati”.
Soffr dilemma tra luce e buio,
Ignazia-La tempesta.
Avanza e smuove il casco di banane
sospeso alla trave del terrazzo.
Procede, variando ombre
intorno alle pareti della stanza
per l’oscillare dei lampioni sulla strada.
Nemmeno il tempo di capire l’attimo:
fenomeni aumentano d’intensità.
Se solo avessi modo d’incontrarla
“Bagnami!”
“Affrontami!”
“Tu passerai io resto,
oppure sarò vento di tempesta”.
Rimbomba, rombando lontano,
in deviazione verso la valle degli uomini
– ottusi –
che non sapevano competere.
Eppure
Cenerentola perse scarpetta di cristallo
in fuga verso casa a mezzanotte
lasciando traccia al principe dei sogni.
DILA