Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

Una poesia dedicata alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Dalla raccolta “La sagra del peccato” di Bruno Mancini

 

Le ombre, per vivere

 

1

Le luci della
lelu  cide  lla fe  sta
nessuno vuole questo
Due isole
due  is  ole
è un gioco stupido
Tu e Capri
tue  ca  pri
esperienze estreme
Sconosciute
scono  sciu  te
due ombre ingarbugliate.

 

2

L’entrata alla valle
dei sogni
il vezzo adulto di
ricordare
l’allegra sinfonia
priva di note
il boa era anche
un guanciale
sapessi quante rondini
non tornano
squarciava il mare
un elicottero
nemmeno un giorno
ti ho pensata
io mostro il primo
livido

 

3

Quando sarà l’11 settembre
non venite a dormire nel mio letto..
Sorpresi Giulia che volava
a braccia aperte
a gambe aperte
a bocca aperta
e se gridava gridava fumo
e se piangeva
e se pregava
e se pensava

e se moriva mancava poco.

La poesia “Le ombre, per vivere” dedicata alle vittime della strage dell11 settembre 2001 nella traduzione della poetessa pittrice italo americana Pamela Allegretto Franz

 

Le ombre, per vivere

The shadows, live on

 

1

The party lights
thepa rtyli gh ts
no one wants
Two islands
two isl ands
it’s a foolish game
You and Capri
youand ca pri
extreme encounters
Strangers
stra ng er s
Two bewildered shadows.

 

2

The entrance to the valley
of dreams
the mature habit to
remember
spirited symphony
deprived of notes
the buoy was also
a pillow
it knew how many swallows
don’t return
a helicopter sliced open
the sea
not even one day
did I think of you.
I reveal the first
bruise.

 

3

When September 11th arrives
don’t come to sleep in my bed.
I surprised Giulia, who flew
with arms open
legs apart
mouth agape
and if she was screaming, she screamed smoke
and if she was crying
and if she was praying
and if she was thinking

And if she was dying little was lost.

 

LE OMBRE, PER VIVERE
Tradotta in lettone da Liga Sarah Lapinska
ĒNAS, LAI DZĪVOTU

 

1
Gaismas
svēt ku gais mas
neviens to nav gribējis.
Divas salas
divas sa las.

Tu un Kapri
tuun Ka pri
sevišķas pieredzes
nepazīstamas
nepa zīstamas
divas ēnas, apmulsušas.

 

2

Iekļūstot sapņu tālēs
Kāds glāsts,ko atminēt
Stauja simfonija
bez notīm.

Boa bija arī spilvens
ja tu zinātu,cik daudz bezdelīgu
neatgriežas
jūrā trāpījis helikopters
nevienu dienu
tu neiedomāji
es rādu tev pirmo zilumu.

 

3

Kad būs 11.septembris
nenāciet gulēt manā gultā.
Toreiz Džūlija lidoja
atplestām rokām
atplestām kājām
atplestu muti
un kliedza,kliedza,kliedza
un,ja raudāja
un,ja lūdza
un,ja nu domāja

 

I link ad alcuni video realizzati con letture della poesia “Le ombre, per vivere” dedicata da Bruno Mancini alle vittime della strage dell’11 settembre 2001

Legge Antonio Mencarini con Opere pittoriche di Francesco Ottobre

https://youtu.be/zPdhVRAebA8

Legge Lucia D’Ambra 

https://youtu.be/JqAJe4AaNIg

Legge Antonio Mencarini

https://youtu.be/D9N5YsXqtCY

Bruno Mancini poesie: “Ta ta tata” Nicola Pantalone – “Le ombre” “E sento” “Sono quella” Lucia D’Ambra

https://youtu.be/gkAFvdaGDGs

Le ombre per vivere – Poesia di Bruno Mancini da “La Sagra del peccato”- Legge Lucia D’ambra

https://youtu.be/NrqYT0z0Tok

Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

seconda parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio.

Lina dotata di un carisma eccezionale si rese conto che qualcosa non andava, non sapeva che cosa pensare, che cosa fosse accaduto al suo Edoardo o Edo come osava chiamarlo, sin dall’adolescenza.

La mamma assorta nelle pulizie della casa non prestò attenzione a quella brutta interruzione musicale, mentre Lina, con spirito combattivo fece di tutto per farle capire che qualcosa, senz’altro, era accaduto a Edoardo.

Cosa!

Dopo quindici minuti la mamma udì bussare alla porta, si avviò ad aprirla e con grande sorpresa si trovò davanti Edo.

La donna, meravigliata e felice, cercò in tutti i modi di contenere il suo entusiasmo, mentre il ragazzo stanco e ansimante per la corsa, prima di spiegare il motivo per cu si trovava lì, chiese di sedersi e di avere, per favore, un bicchiere d’acqua.

Riacquistate le forze andò a fare compagnia a Lina che nel vederlo si agitò tanto.

Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

«Allora come stai? Era da molto tempo che volevo venire a trovarti, ma mi mancava il coraggio, inoltre, pensavo che tu non volessi vedermi.

Io non ho trascorso un giorno senza pensarti, senza rivederti nei miei sogni, e mi lasciavo andare senza combattere o per lo meno venirti a trovare, non più come fidanzato, ma come amico, cosa che non accettavo.

Non mi sono mai rassegnato a perderti e custodivo questo segreto soltanto in cuor mio. ogni tanto prendevo l’album delle nostre foto e lo sfogliavo, non volevo starti lontano, anche se le tue scelte, diverse dalle mie, non m’impedivano di amarti.

Io ti amo più di prima e non riesco a innamorarmi di nessun’altra donna.

Adesso, però, basta parlare dei miei sentimenti e andiamo a spiegare il motivo per cuoi sono qui da te.

Oggi, verso le 13.00, ero seduto nel mio panda giallo, e qui apro una parentesi: (nonostante i km abbiano superato il programma di corsa, non l’ho sostituito. La ricordi?), e, per giunta, ero parcheggiato in doppia fila.

Il parcheggio vicino a casa tua era tutto occupato da auto in sosta, sembrava un grande tappeto multicolore.

Oggi, poco m’importava che i vigili stilassero la multa di fronte al coraggio di dimostrarti il mio amore.

Ho interrotto bruscamente la melodia perché mio padre tornando a casa dall’ospedale presso il quale presta servizio passandomi accanto con la sua auto, mi dice “Ti ho portato la rivista scientifica nella quale è descritta la grande scoperta del momento, leggila e, poi, dimmi che cosa ne pensi.”  Aggiunge “Fai bene a suonare per la tua cara Lina. La musica, a volte, aiuta anche i malati in stato comatoso a risvegliarsi.”

Ci salutiamo, do una letta alla rivista e corro da te.

Come ben sai, la ricerca dopo aver affermato che i sintomi della SLA possono essere simili a quelli di una larga varietà di altre malattie o disordini più trattabili, e che vanno eseguiti test appropriati per escludere altre malattie, ha utilizzato l’elettromiografia come tecnica di registrazione particolare che rileva l’attività elettrica provocata o spontanea nei muscoli, identificando tre proteine che si trovano nel liquor cefalorachidiano a concentrazioni significativamente inferiori nei pazienti affetti da SLA rispetto a quelle che si trovano nelle persone sane.

Un indice accurato al 95% per la diagnosi di SLA

Questi sono i primi marcatori biologici disponibili per la diagnosi di questa malattia e potrebbero essere strumenti per confermare o negare la diagnosi di SLA, quindi, mentre per le procedure diagnostiche attuali, il tempo medio che trascorre dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è di circa dodici mesi, la ricerca di cui si parla, indicando marcatori diagnostici specifici, aiuta i sanitari a emettere diagnosi precoci capaci di migliorare attraverso le cure farmacologiche e le terapie fisiche il loro stato.

Questo è quanto riporta la rivista.

Come vedi la ricerca va avanti, quindi, possiamo ben sperare.»

Il Dispari 20230911– Redazione culturale DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

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Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo F

«Ha mai portato via qualcosa?»

«Solo una volta. Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.

E non mi sbaglio.»

Spostare tutto quanto gli impedisce di prenderlo, toccarlo, impossessarsene.

Azione non agevole, sia per il buio quasi totale, sia per l’intrigo dei rami secchi e graffianti.

è questa la perversione che Manson sta descrivendo e che rapisce Vasco, il tiranno della sua mente, la mania, la forza che lo opprime, il buio della sua coscienza, il nettare di giorni, notti, ore, minuti, di ogni respiro e per tutti i suoi pensieri.

Risalire, attraverso gli oggetti ritrovati nelle scorribande notturne, alla vita intima dei proprietari così da impadronirsene.

La sedia poltrona trono con alto schienale di bambù intrecciato è la fatica dei tagliatori indiani, le dita spezzate dal machete e le ossa gonfie di artrite; è il fumo denso ed umido necessario a curvare i rami per crearne la struttura respirato dalle donne seminude e dai bambini scalzi; è l’ammirazione invidia della commessa del negozio di mobili, di ritorno a sera nel monolocale diviso con la figlia del facchino; è la nonna tra due cuscini accanto al camino, sola, nella casa piena di ninnoli; è la vita di loro tutti che fluisce docile nella sua mente, rifocillandola.

Fare suo l’anima e il cervello di gente sconosciuta ed ignara.

Lo  specchio: cornice di legno intarsiato con quattro forme sporgenti agli angoli prive di apparenti significati.

Grande quanto una finestra.

Una donna, solo per una donna.

Magnifica, eclatante, luminosa.

La regina Brunilde delle case popolari.

Poggiato con delicatezza, senza un graffio, adagiato ad un cumulo di scatole di cartone colme di indumenti una volta sgargianti, modellati per attrarre, indurre in tentazione.

Per Vasco un lungo sogno ad occhi aperti.

Brunilde sconfitta da Biancaneve.

Francesca contro Daniela.

Chi può sapere a quali limiti di follia immaginativa sia giunto il suo includersi, incunearsi, permeare quelle creature sconosciute, quelle fonti di miraggi feticisti?

Una notte di capodanno, mentre i leoni gli ballavano in testa ed il vino e lo spumante gliela facevano girare, si era affacciato al davanzale della finestra sommersa in un turbinio di fuochi artificiali da sbarco in Normandia.

Cinesi, coreani, napoletani veraci, i botti partivano e giungevano da ogni direzione, ed intendo non solo da destra e da sinistra ma anche dal basso e dall’alto.

Finanche una specie di pallone aerostatico chi sa come ancorato e con quale sistema attivato, produceva luccicanti interferenze sugli incendi artificiali e sui fumogeni pastosi ed ammantanti che venivano schizzati da strumenti di folclore tra i più strani e bizzarri.

Vasco, non sapeva neanche più il suo nome.

Volgeva lo sguardo verso la curva in cui la strada piegava ad angolo retto e sotto i bagliori dei fuochi artificiali, accanto ai due bidoni dell’immondizia stazionati pochi metri prima della curva, credeva di vedere un oggetto conosciuto.

L’orologio a pendolo.

Vasco guardava una cassetta di legno piena di residui di frutta e foglie di verdure, assalito dai leoni la fissava fino ad attendere il nuovo scoppio di un lampo, e gli appariva come l’orologio della vecchia villa con la apertura sportello incardinata con il miccione di bronzo lavorato a mano, il vetro in parte opacizzato decorato da disegni di uccelli in volo, il centro rotondo trasparente per le due lancette.

Ed esse erano davvero a forma di sottili alabarde.

Dlondlon.

I leoni, il vino, lo spumante, la penna, anche la birra.

Scese ad abbracciarla.

La cassetta con le bucce di banana, i fondi di ananas, i torsoli di cavolfiore.

Medea non capiva.

Medea non leggeva i pensieri.

Indecente?

Innocuo?

Certo con il pudore di una solitudine silenziosa.

Trasferire vite altrui nella propria esistenza tramite la spazzatura!

Ma questa notte è speciale.

Questa notte, sa bene di mettere in gioco anche la propria esistenza.

Con la rottura definitiva di ciò che ha di più caro.

Medea.

L’amore.

Ma questa è la notte.

Questa notte è tornato per salvare.

Salvarsi.

Impedire che l’icona della sua gioventù sia distrutta, tritata, maciullata, incenerita, insieme a cumuli di immondizia anonima.

Sul muro di cinta limitrofo ad uno dei cassonetti non è poggiato una radio giradischi degli anni cinquanta.

Non per Vasco.

è la radio del 4 Novembre 1956, e poggiato sul piatto, impolverato, graffiato, c’è il suo primo disco a 45 giri.

Un disco che la puntina di marca Medea aveva solcato e solcato fino a conoscerne ogni abrasione, tutte le rughe, quasi da sempre.

Sul muro giace abbandonata la sua giovinezza.

Dalla catena di eventi immaginari prodotta dalla sua veterana esperienza, dalla visione che gli appare sospinta dai suoi ricordi, dalla coincidenza del nome del cantante e della marca della puntina, dal parallelismo di intenti dei due personaggi visti nella sua ottica dello “Stupore”, dall’ormai quasi certo fallimento del rapporto sentimentale per questa ulteriore fuga notturna, come una Medea…

più di una Medea…

si sente sconfitto, sconvolto, profanato, e come ogni Medea…

più di ogni Medea…

vuole distruggere il suo passato attraverso la sopraffazione del frutto del suo amore, profanandosi.

La mia birra è diventata calda, il gelato di fragola e limone della donna al mio fianco, Aurora, si è sciolto.

La donna guascona, come per aprire una porta, effettua un breve spostamento della mano destra verso l’esterno del suo corpo e come in seguito ad un ordine od una magia le luci si spengono, al posto del pianoforte suona un contrabbasso pizzicato nel tipico accompagnamento jazzistico, sul fondo della sala al di qua dello specchio, immobile davanti al cancello di ferro battuto con volute arabesche, appare Medea.

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

1

Il piccolo bagliore nel cesto

di lumache

vinceva avvinghiato da

bolle

vischiose

profondi mongoli sonni.

 

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

Parte seconda

Capitolo G

 

Medea, nascosta, guarda…

«Eppure è sempre favolosa.

Un incanto.

Una favola.

Sembrava una regina tanto era bella e profumata, pareva la ragazza copertina di Play Boy tanto era scollacciata e provocante.

Il suo profumo mi è rimasto addosso per due giorni, è quasi passato un anno ed ancora non ho dimenticato un neo, uno, della sua pelle.

Eppure non è durato che un’ora…»

…anche lei ha deciso di stracciare le ultime titubanze per riprendere la bellezza della sfida recandosi dove lo aveva visto durante la passeggiata…

«… eppure ne cucino di patatine fritte di Hamburger e crauti e cipolle.

Eppure dopo due giorni l’avevo ancora nel naso.

Non so da dove veniva.

Se fumavo, la sigaretta era profumata di lei.

Il gilet rosso che solitamente adopero come abbigliamento di servizio (è il colore migliore per nascondere le macchie di ketchup e gli schizzi dei salsicciotti che preparo di notte nel mio camper hot dog), il gilet ed il grembiule erano inutilizzabili, tanto e tanto profumati e…»

…Quanti uomini con la camicia rossa aveva avvicinato mostrando l’esca di un seno appena velato, e sempre accantonati dopo un’ora e…

«… fu lei, poggiando la mano sul piano di lavoro per sostenere l’impatto delle mie sbattute vorticose, a venire in contatto con il wurstel pronto ad essere cucinato, lo pose nella mia mano destra ed accompagnò, con chiari cenni di voluttà, il movimento dell’introduzione tra i peli ormai scompigliati della sua parte intima. Eppure la melanzana la bottiglia di birra, tutto quanto era possibile, lei prese tutto, proprio…»

Quante volte aveva ripetuto il gesto di stringerli fino al dolore!

Il sussurro del primo inganno. Nessuno…

«…TUTTO.

Due colpi, e via per terra schiacciati come serpenti.

Un casino.

Una grande casinata.

Un odore bellissimo, eppure un odore di femmina bruciata, ma poco adatto a fare da contorno ai cibi grezzi e popolari della mia cucina.

Un panino alla violetta? Ciclamino?»

… nel suo segreto.

Nessuno nella violenza del suo ricordo.

 

Prosegue lunedì prossimo

Il Dispari 20230904 – Redazione culturale DILA

Il Dispari 20230828

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo C

[…]

Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.

Capitolo D

«Il mio mestiere di responsabile di un ufficio di vigilanza mi concede molte libertà, in special modo quando devo controllare l’operato delle guardie, e per me rende prive di segreti le persone e gli ambienti e tutti gli aspetti della vita notturna.
Mi dà inoltre spesso la possibilità di viaggiare, conoscere bella gente, località famose, modi di vita diversi: a volte patriarcali in altri casi finanche eccentrici.
Così è stato in questa occasione.
Effettuo un servizio di vigilanza a bordo della ammiraglia di tutta la flotta turistica italiana!
Su e giù per il mediterraneo carichi di milionari, petrolieri, avventurieri, signore vere, e signore false, signorine di grandi speranze, e signorine per modo di dire, tutta bella gente.
Li riconosco bene.
In più ho il senso dell’investigatore per deformazione professionale, la curiosità di controllare ogni azione, persona, oggetto, non perfettamente riconducibile a determinate abitudini.»
«Per ciò ti chiamano Manson?»
«Esatto.»
«Perché Red?»
«La camicia.»
«Rossa?»
«Esatto.»
«Sempre?»
«In questa occasione posso rivelare un grande segreto.
Per me grande.
Mai detto.
Mai detto prima.
Ne indossavo una uguale durante la repressione dell’Ungheria, nel periodo in cui facevo il giardiniere in una villa con un grande cancello di ferro battuto, un viale ed un pollaio e… »
«Va bene, va bene.»
«L’ho conosciuto come dirigente ufficio fidi di una banca di media grandezza che è nostra cliente per il trasporto valori.
Faccio anche questo.
Aveva optato per un profilo sociale e professionale decisamente anonimo, allo scopo di non dover subire pressioni o influenze da parte di nessuno.
Credo.
Finanche con i dipendenti non ha stabilito alcun rapporto, e, lui per loro, è quasi uno sconosciuto.
Così dicono.
Escludendo due segretarie e due contabili, tutte donne di mezza età che oltre l’ufficio sono solo casa e famiglia.
Conosco tutti.
Originario di un paesetto di cultura marinara, nello scegliere la sede definitiva del suo lavoro aveva privilegiato la cittadina rivierasca, né grande né piccola, per non privarsi della vicinanza con il mare.
L’ho visto spesso con la donna.
Neppure i giornali, neppure la benzina o le sigarette si possono considerare azioni del suo quotidiano.»

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo E

Interrompo il vigilante Manson Red, mentre ci sta presentando un ritratto conciso delle particolari abitudini di Vasco, perché non voglio continuare a nascondere di essere stato turbato, e ve ne sarete certamente accorti, dalla opportunità di sedere accanto ad una donna, Aurora, tanto misteriosa quanto guascona.

Il particolare stato emotivo caratteristico di ogni prima volta ha confuso non poco la lucidità delle analisi che ho voluto proporre, e ciò, se non ha impedito che mi addentrassi nei cunicoli delle personalità di Vasco e Medea con una obiettività assolutamente predominante nei confronti di qualsiasi valutazione, ha di certo limitata la scorrevolezza dell’inserimento di pieghe comportamentali meno evidenti e comunque ugualmente rappresentative.

Durante questa prima parte della conversazione con Manson Red, e che il giustiziere rosso continuerà a proporci, quella mancanza è risultata per me evidente e dolorosa, proprio in virtù della precisione con la quale, lui, ha invece evidenziato e dato valore a minimi dettagli.

Ora che l’emozione dei primi momenti è parzialmente superata ripenso al difficile percorso, impervio per il fisico e tormentato per la mente, con cui mi sono fin qui confrontato e, per un verso mi ammanto di orgoglio, per un altro mi pungolo a non sciupare tutto.

Devo continuare tenendo ben presente la necessità di essere più incisivo nel tentativo di catturare la vostra completa attenzione anche verso i particolari apparentemente insignificanti.

Perché possiate valutare, ascoltando confidenze, superando buchi e approssimazioni, assegnando forme ad intuizioni, ricalcando contorni sbiaditi, volteggiando ancora con la fantasia, mimando pensieri, immedesimandovi, ecco, ora lo posso dire, per capire profanandovi, se questa che vi sto proponendo sia veramente una nuova bella storia d’amore.

Aurora, per alcuni è un nome che poco si addice al ruolo che ricopre.

Profanandosi.

Sono seduto accanto alla donna, guascona, Aurora, che tutti chiamano “La Signora».”

Profanandomi.

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo F

L’uomo vestito di bianco con un anello di rubino al dito, dalla pedana del piano bar inizia a suonare “Never let me go”, un lento motivo di struggente malinconia, nel preciso momento in cui, sulla parete di fronte formata da uno specchio opaco di dimensione eccezionale, si materializzano, come fantasmi, come in un film, scene di vita di incredibile nitidezza srotolate con la stessa inquietante tristezza delle note semplicemente accennate.

La sua compagna con un ventaglio di seta giapponese a colori sgargianti e stecche di bambù che ondeggia in docili semicerchi, voltandosi e rivoltando il busto eretto infisso nelle lame del vestito, gli porge una birra, gli accende una sigaretta, gli accarezza i capelli.

L’uomo vestito tutto di bianco con un bocciolo di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) all’occhiello del bavero non guarda.
Non vuole guardare.
Sa già tutto.
Nessuna meraviglia, neppure un briciolo di stupore.
Una vita ad ascoltare i pianti e le sciocchezze di gente che non gli ha mai chiesto “Ma tu?
Ora suona ad intuito, senza bisogno di conoscere, e non vuole sapere, non guarda, batte i tasti, e ti immerge in una delle sue risposte: “Anche io”.
Ti confonde con un suono, è sua la tua emozione, angoscia, allegria.
Forse alza gli occhi, forse stringe il bicchiere, dondola la testa, sembra tanto vicino alla tastiera, rivolge un tenero sorriso alla compagna dalla pelle ambrata, insieme a lei anima e cervello, le mani quasi toccano il bocciolo di ginestra, non guarda e sa già tutto.

Ecco Vasco: è notte, ritorna al vecchio palazzo.

Vasco, che stringe una grossa coperta rossa arrotolata sotto un braccio, si avvicina con molte cautele al cumulo di rifiuti verso il punto preciso in cui poche ore prima l’aveva visto.
Lo scorge al di sotto di un mucchio di rami di ginestra (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e glicini… libera le braccia poggiando la coperta sulle spalle ed inizia a…

«In ogni luogo il silenzio notturno appartiene ad una speciale categoria di sensazioni: quelle che si evidenziano attraverso una grande attenzione.
è una mia idea.
Non è come l’acqua fredda sul corpo nudo, il silenzio di un luogo è una miriade di vitalità miscelate in apparenti assenze.
Mi spiego?
In combinazioni differenti per ciascun angolo, piazza, terrazza, casa, albergo, barca, bosco, montagna, ed esso cambia, ma non tutti se ne accorgono… »
«Come una toccata di Bach? Quattro note per ventidue variazioni?»
«… non capisco ma se lo dice Lei!
Ammanta il territorio nella sua specificità, evidenzia gli oltraggi, si insedia, si intrufola, possiede la tua tranquillità senza che tu ne sia consapevole.
Non è il mio caso.
Mai.
Io l’ho studiato, li ho studiati, con costanza ed attenzione, con affetto, usando sensibilità fisiche e percettive custodite e difese con la maggiore cura e tenute separate da applicazioni volgari e banali.
è tutto vero.
Se un pullman passa in lontananza so chi lo guida, da dove viene e, forse, anche quante persone sta trasportando!
Esagero, solo fino ad un certo punto.
Certo è che conosco tutti i silenzi di tutte le ore di tutti i luoghi che ho frequentato.
Di tutta la mia isola.
Lui fu una specie di frammento che improvvisamente si spezza.
Entrava nel raggio di azione della mia particella notturna con cautela ed imperizia, movimenti d’aria, respiri, passetti rapidi, per avvicinarsi ai luoghi prescelti; e poi un lento spostare oggetti disarticolati, gracchianti, sconnessi, per riporli, infine, in vicine sporgenze, e di nuovo in auto con il motore a basso regime e luci fisse sugli anabbaglianti.
Non ho mai udito la sua invasione in una notte di pioggia.»
«Ha mai portato via qualcosa?»
«Solo una volta.
Una busta. Pareva un biglietto d’auguri.
E non mi sbaglio.»

Prosegue lunedì prossimo

ISBN 9781471081149, pagine 93, copertina morbida, A5 (148 x 210 mm), 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230828 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230824

A SARA BRESSY

(24/08/1917 – 27/01/1999)

Aurea amica
di spettacoli vivi,
perle d’affetto
per la famiglia.
Donna di umorismo
e ricchezze morali.
Tuo fu il SOLE
nel vivido giorno.
Tuoi gli incantesimi
per la famiglia.
Tu, un mondo
di vivacità
nel sentimento.
Tuo il dolore
sotto chiave.
Ritorno fanciullo
negli arcobaleni
della tua giostra.
Omaggio la tua memoria
nel giardino Sacro
e si accende
ogni AMARCORD
del tuo cuore!
A presto, Sara!

Biagio Di Meglio – scrittore poeta

Il Dispari 20230824

Sara Bressy e Antonio Mancini

Il Dispari 20230824

Il Dispari 20230821

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Terza puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che stiamo pubblicando a cadenza settimanale, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.

Terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5, 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 25 agosto a bruno@dilaaps.it  (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione “Da Ischia L’Arte – DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi 10 autori dei commenti ricevuti.

Buona lettura

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo decimo

Per tutto il percorso di ritorno, ed ancora sulla nave, Vasco cammina distante da lei, è agitato, irrequieto, è chiuso in un mutismo provocante, fremente, beve, fuma, l’avresti potuto scambiare per un condottiero prima della battaglia, il produttore dietro le quinte, un condannato a morte, l’aquila che vola sul coniglio… distratto da pensieri…
La tentazione di dirle tutto, aprirsi, togliere il velo ormai tenue che copriva i suoi anni di assenze notturne, gli tentava il centro, il motore dell’inconscio, mentre una forza diversa opponeva la vergogna della rappresentazione completa delle sue azioni.
Vergogna o pudore?
Spesso dipendono più che altro dal momento in cui viene attivata la domanda.
Il suo Vasco, l’idolo, non provava certo vergogna cantando “tu sola nella tua stanza” oppure “quanti anni hai bambina”, ma sappiamo poco, forse niente, certamente per pudore, dei suoi veri momenti, della realtà dei suoi approcci, dei suoi amplessi. A volte è il contrario.
Non sempre il contrario è l’opposto.
L’opposto del contrario?
Cos’è?
Se è opposto non è contrario e se non è opposto non è contrario
You are my melody.
A raffiche gli giungevano i simbolismi recuperati nelle notti più fortunate, obbligandolo a sorreggere il peso dei segreti di cui erano ammantati, scrigni di inganni e seduzioni, di dubbi e follie, di sogni e speranze, di offese e regali, di vita di morte di occasioni banali di viaggi di
incontri di sciocche manie di furti di attese, grandi, minuti,  di  grandi  minuti,  dipinti,  squarciati,  dipinti squarciati… basta!

Basta basta. Basta.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo undicesimo

Medea vedendolo nuovamente a disagio, raggiunge il convincimento che lui si stia preparando ad affrontare l’argomento delle avventure notturne.
Pronta è pronta.
Decisa è decisa.
Non solo ad ascoltare.
A giustificare.
Ma per ferirlo a sua volta rivelandogli la mancanza di inibizione delle notti che l’avevano vista protagonista.
Dopo il ritrovamento del biglietto ed i successivi allontanamenti sospetti di Vasco, aveva, infatti, iniziato a cercarlo, dapprima con molte cautele poi… visitando locali notturni, luoghi per soli uomini, bische ecc.
Tanto più frequentemente lui usciva, tanto più freneticamente lei lo cercava, ed a poco a poco il cercarlo era diventato solo la facciata moralistica che usava per soddisfare con maggiore audacia il profondo esibizionismo che la eccitava.
Gonne sempre più corte.
Trucco evidente.
Sguardi accecanti.
Frasi equivoche.
La sua passione: stupire.

Basta. Basta. Basta.

Capitolo dodicesimo

«Sono il padrone della notte e delle donne.
Sono mie le donne di notte.
Le femmine sguainate luccicanti sui marciapiedi e nei locali di prima grandezza.
Provare a togliermi il controllo, è un guaio.
Un guaio grosso.
Grossissimo.
Quasi come cercare di togliermi il fazzoletto rosso che porto da sempre intorno al collo.
Un guaio grossissimo che pochi hanno tentato ed ora sono pieni di sfregi.
Una volta la vidi passare indifferentemente in macchina davanti ai nostri posti di lavoro.
A Napoli è difficile lavorare.
Qui no. Qui se fai il bravo nessuno ti caca.
A Napoli ti squadrano subito.
Appena scendi di sera in una piazza, non dico in una strada, non dico in un vicolo, sei già pappone o puttana.
Ma Napoli è bella.
C’è il sole, la luna e Marechiaro.
La gente non si fa i fatti suoi.
Quella signora dopo i primi passi, come si dice… timidi, noi diciamo cazzimmosi, si ripresenta alle due di notte nel Club Italia con la gonna gialla sotto la patana, qui voi dite sopra le ginocchia.
Guarda tutti quanti, e pure me.
Me di più.
Pareva mi conosceva.
E ci ho dovuto provare per forza.
Stava a casa mia, nel mio territorio, con le cosce da fuori e mi guardava come se mi conosceva.
A me, Salvatore il puttaniere!»

Capitolo tredicesimo

Lasciargli sul corpo e nella mente i segni squassanti di una passione artificiale, artatamente impudica e violenta, tenera e vendicativa, ponendo in un solo amplesso tutti i registri delle sue esperienze, tutta la prorompente eccessiva sfacciata bellezza del suo corpo di donna non più bambina, i giochi estremi di mani esperte di labbra avvampate di pelle di luna, tenerezze ossessioni, morbidezze stupori, in una altalena di grida e di sussurri che per anni la sua mente aveva elaborato, posizionato, montato come in un film…

… con arte e per vendetta.

VASCO E MEDEA

PARTE SECONDA

Capitolo A

Ora che molti elementi strutturali sono definiti la trama è delineata i personaggi sono caratterizzati gli ambienti percepiti, non mi resta altro da fare che presentare la storia.
Solo perché conto nell’infinito carisma che ha la mia gloria su voi milioni di ascoltatori, tenterò questa nuova impresa.
Consapevole di andare contro le più elementari leggi (regole) narrative, mi lascio sedurre dall’unica sfida veramente globale, indefinibile, e nella quale anche i valori di merito sono in continua osmosi e si auto modellano scevri da apparenti turbative esterne, la sfida che ignora blasoni e teoremi, rifiuta dottrine madrine padrini fratellini la sfida…
«La sfida?»

  • priva di forza:

STUPIRE

 1

A cavallo dell’orso
scimmiotta
la folla disseminata
nel prato di uno stadio
Ah Vasco!
tra fumo stellare
il verso del lupo nella steppa
Uhh Uhh Uhh.
 

Capitolo B

So bene che il primo requisito che devo dimostrare di avere, è la mancanza assoluta di immaginazione. Niente può essere più chiaro di ciò che è.
Il passaggio forzoso attraverso strumenti esplicativi, amplificanti, ed anche solo riproduttivi, la mia testa fa anche tutto questo, viola, se non snatura addirittura, il “diritto d’autore” di qualsiasi… vi lascio pensare e decidere da soli a cosa alludo.
Tuttavia in questo caso se non applicassi un quantum di collante, Vasco e Medea apparirebbero, distaccati andare per strade diverse, uniti in apparenza da abitudini e condizionamenti.
Loro no.
Loro sono due forme della stessa natura, lo sono stato e lo saranno, loro sono anima e cervello, sono idee.
STUPIRE: anche se stessi.
PROFANARE: anche se stessi.
Fino ad essere accattoni anche di proprie sensazioni.
Simboli stupendi di persone particolari.
Mi manca il fiato, ho pensato troppo in fretta, ho perso il filo, ho tessuto troppo in fretta.
2

Ritorna assassino
nell’ombra ballerina dei vincenti
il fallo abbandonato nella doccia
Ah Vasco!
per uomini incerti
in teneri sguardi alla luna
Uhh Uhh Uhh.

 

Capitolo C

Il termine profanare è sempre stato inteso con riferimenti di sacralità.
Religiosa, umana, storica, una chiesa, un monumento, una ingenuità, una genuinità, il mio ricordo, il tuo sentimento, <Profanare il secchio dell’immondizia è possibile.>
Il nostro ideale, la loro stima, la banca, la banca no, la banca si svaligia.
E la valigia?
La banca è una valigia e la valigia non si svaligia, si profana. Avete seguito il pensiero?
<Breve preambolo per capire se il verbo profanare può essere riflessivo.>
<Se è lecito dire “Voleva profanarsi”.>
Lecito è lecito, coerente non so.
Comunque non è la coerenza che mi intriga.
Profanare se stessi è profanare?
Mi mangio un panino.
No!
Mangio un panino.
Mi mangio una mano.
ANCORA DI PIù NO!
Mangio una mano.
Anche se la mano è la mia?
Mangio una mia mano.
Mi profano.
No!
Profano la mia…
… il mio…
Profanare senza invadere, introdurre, inserire dall’esterno non ha senso.
Allora come faccio a profanarmi?
Introdurre, invadere, inserire dall’esterno, per esempio, qualcosa nella mia bocca potrebbe essere una profanazione.
Se l’azione la compio io in qualche modo, è lecito (lecito?) considerarla una profanazione?
Dovrei essere estraneo nel senso di entità diversa da me stesso.
Mi mordo la coda.
Mi chiudo in un angolo cieco (vicolo cieco) per non lasciare le parole al loro significato plausibile accettato corrente indiscusso, le parole si ribellano mi aggrediscono mi chiudono in un angolo e non mi lasciano dire che Medea voleva profanarsi.
Oltre la vendetta.
Senza dolcezza e senza violenza.
Come svuotare un secchio di immondizia.
Quando
un giorno avrai uno specchio
 avrai due occhi
per ascoltare una canzone
in solitudine
Ah! Vasco
dimmi quel posto.
Io vengo.
Uhh Uhh Uhh.
 

CONTINUA lunedì prossimo.

Il Dispari 20230821 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20230814

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

BRUNO MANCINI – VASCO E MEDEA

Seconda puntata

Questo racconto “Vasco e Medea”, che abbiamo iniziato a pubblicare lo scorso lunedì 7 agosto e che continueremo a pubblicare con cadenza settimanale nei prossimi lunedì, fa parte del primo volume della serie “Per Aurora” che ho scritto a partire dagli anni ’80 e che continuo a scrivere seppure con molte lunghe pause.
Dettagli: data di pubblicazione della terza edizione 22 agosto 2022, ISBN 9781471081149, pagine 93, rilegatura copertina morbida, dimensioni A5 (148 x 210 mm), prezzo 14.00 €, acquistabile all’url:

 https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-primo/paperback/product-29772m.html

Scrivendo un commento a questo articolo (di almeno 1000 battute), e inviandolo in formato word entro il prossimo 18 agosto a dila@emmegiischia.com (completo di nome, cognome e indirizzo postale) l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” regalerà una copia del libro ai primi dieci autori dei commenti ricevuti.
Buona lettura

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

VASCO E MEDEA

PARTE PRIMA

Capitolo settimo

 
«[…] Ho pianto molto in quei giorni.
La crisi.
Vasco spesso di notte usciva da casa per farvi ritorno quasi all’alba.
Assenze sempre più frequenti.
Tornava a volte macchiato, con strani odori sul corpo e sui vestiti.
Neppure attento a non farsene accorgere.
Non usava precauzioni, non nascondeva, ma non diceva. Almeno la curiosità di verificare se Medea lo stesse aspettando… se fosse ancora in casa, niente neanche questo. Un automa.
Un muto.
Un automa muto.
E certo lei soffriva.
Lina aiutami. Che devo fare?” diceva le prime volte.
Dopo qualche giorno smise di piangere.
Al mio paese dicevano “Prima della luna nuova”.
Prima della luna nuova ho visto che usciva anche lei.»

Udite le accorate parole di Lina (Carmela, la ragazza di casa), che presentano senza fronzoli le fasi iniziali di questa vicenda, mi accingo ad effettuare la ricostruzione di un momento successivo, mettendo insieme diverse fonti tra cui le confidenze dei marinai imbarcati sulla nave crociera che la nostra coppia aveva scelto per tentare di superare il periodo travagliato provocato dal ritrovamento del biglietto.
è molto verosimile, quasi perfetta.
 
Capitolo ottavo

Il tavolo era ricoperto da una tovaglia orlata da arabeschi di un giallo molto simile ai fili di paglia che usavano, una volta l’anno, in primavera, porre ai margini della gabbia, per consentire alla coppia di canarini la formazione del nido su cui deporre le uova.
Cip e Ciop erano di un giallo molto intenso tanto che, specialmente la femmina, si potrebbe definire colore dell’oro vecchio.
Medea: «Speriamo che Carmela non dimentichi di cambiare l’acqua nella vaschetta. Domani, quando ci fermiamo, le telefono, ti pare? Vieni anche tu così la saluti.»
«Credi sia il caso?»
« Perché no.»
«Sai penso che in questi ultimi tempi non sia stata neutrale, cioè… »
«No guarda lei non è in causa, se tu qualche volta mi avessi avvisato che uscivi… »
«Uscivo, uscivo… »
«… dove andavi… »
«Così, andavo, ora lo sai, che cambia?»
«… perché… »
«Guarda, dammi una spiegazione, una risposta, mi trovi cambiato?
Vuoi ancora del vino?
A volte preferirei una bettola per non sentire il rumore di tante posate contemporaneamente.
In cosa sono diverso?
Uguale.
Dillo che sono uguale anche se sai qualcosa di nuovo.
Nella taverna si urla, qui il brusio è più invadente, avviluppante, è bello avviluppante, rende l’idea, l’idea che ho della gente ma… »
«La notte preferisci le taverne.»
«La notte, che c’entra la notte, parlo di locali per pranzare, cenare, trascorrere un’ora in compagnia di una bella donna come te, mi sembra che… »
«Che voglio sapere, sapere!
Niente più di quanto non vuoi dirmi, è giusto anche per me, anche per me, è giusto, non sei cambiato, una persona non deve essere considerata… »
«Una persona?
Io sono una persona?
Credevo qualcosa di più!»
«Sì certo, non volevo banalizzare… la persona amata non deve essere vista in maniera diversa se si viene a conoscenza di una parte della sua vita prima ignorata, non devo farlo con te, è così, bravo, anche per me… sì voglio ancora del vino, e un dolce di mandorle.»

-«Signore e Signori, buona sera, è il Capitano che vi parla.
Tra circa quattro ore getteremo l’ancora in una stupenda baia dell’isola d’Ischia.
Famosa in tutto il mondo.
Meglio conosciuta come, “L’isola della eterna giovinezza” per le sue miracolose acque minerali, ed anche “L’isola verde” per la rigogliosità della sua vegetazione.
Avrete l’opportunità di visitare questo splendido gioiello del Mediterraneo per circa due giorni.
Infatti, come sapete, salperemo dopodomani alle ore 10 per il prosieguo della nostra crociera.
Un  ufficiale di  turno è a Vostra disposizione per organizzare escursioni, visite guidate, ingressi a tutti i tipi di locali, by night, piscine, teatri ed altro, e… se vorrete… anche romantici pernottamenti… »

«Andiamo, prendiamo il dolce sul ponte.» Medea si alzò, poggiò il tovagliolo, guardò in direzione dell’altoparlante e disse «Non si fa così, non si fa.»

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

Capitolo nono

Quantunque la traversata fosse stata allietata da un mare piatto a perdita d’occhio, neanche una casa, un promontorio, un albero,
Un albero a mare!
e, tra sole e luna una brezza venticello, in parte fenomeno naturale in parte dovuta al movimento del bianco natante, avesse appiattito anche la temperatura dell’angolo tra le scialuppe ove erano soliti appartarsi, al primo impatto con i lastroni di lava vulcanica che pavimentavano il bordo terminale della banchina di ormeggio, entrambi barcollarono come due birilli con il fondo appesantito per un giocattolo infantile.
Medea «Oh!»
Vasco «Appoggiati!»
Medea «Fermiamoci un attimo.»
Vasco «Gira anche a te?»
«Mi manca la terra.»
«Proprio ora che sei atterrata.»
«Atterrata?»
«Posata sulla terra.»
«Oh!»
«Ancora?»
«Di nuovo.»
«Sta bene, appoggiati.»
«Fai tutto prima di me!»

I grossi lastroni di lava grigia levigati dai passi di migliaia di persone, contornavano un tratto minimo dello spiazzo destinato alle manovre di attracco; subito accanto, una macchia bruttura di asfalto sconnesso adduceva a diverse stradine, queste sì, già dal primo impatto, coreografiche, quasi personalizzate dagli abitanti e dalle attività annesse.
Scelsero, per me era facile intuirne il motivo, il viottolo a tratti in leggera pendenza incassato tra pareti di tufo verde chiazzate da prepotenti arbusti di gialle ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna).
Su in cima, oltre filari di limoni ed oleandri carichi di frutti e di fiori, giunsero ad un gruppo di vecchie costruzioni tinteggiate con impasti di calce dai colori pastello, chiari, luminosi; prive di un ordine apparente e senza segni esterni identificativi che non fossero gerani rosso fuoco ai balconi, glicini appiccicati alle pareti.
Due pini e due palme tutti ultra centenari, quasi cingevano come baluardi il più vecchio palazzo, al cui ingresso un alto cancello di ferro battuto adornato da volute arabesche, mostrava in fondo ad un viale polveroso, tratti sconnessi di un muro di cinta in parte crollato, formato da pietre grigie semplicemente sovrapposte, che ostruiva, spezzava, limitava, la fitta boscaglia e le piante di alto fusto subito accanto predominanti.
Una strada di recente costruzione, sgradevole, sgraziata, stonata, si immetteva in quella minima piazzola dal lato opposto rispetto alla direzione del loro arrivo, a sinistra del cancello, completando il suo percorso in una specie di slargo appositamente adibito a deposito di rifiuti.
Assurdo.
Criminali.
La vecchia villa sfregiata.
Pazzi.
Stronzi.
L’incanto accecato.

Rimasero confusi tra ginestre (ginestra, fiore amato dalla mia donna) e pattume, entrambi fissi, con i sentimenti oltraggiati, tentando di capire se profanare è una vendetta o una maledizione, se il male sopravvive a se stesso per debolezza del suo antagonista oppure per sciocchi abbagli di clemenza.
Mai un silenzio li aveva visti così uniti, insieme indifesi, cruenti, aggressivi.
«Maledetti.
Siate maledetti.»
Da Vasco e Medea lo stesso grido.

Fu lì che lo rividero.

Un barbuto (custode?) con la camicia rossa, uscendo dal cancello, si diresse ad aggiungere, spingendolo su una carriola da muratore, un vecchio apparecchio radiofonico ai rifiuti del cumulo di immondizia.

Il Dispari 20230814 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

Premi Otto Milioni 2025

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Premi Otto Milioni 2025

Otto milioni 2025 regolamento tutte le sezioni PDF

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POESIE 

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ARTI GRAFICHE

BookCity 2024 Proclamazione vincitori sezione

ARTICOLI

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Al Bookcity vi invitano anche…

Premio internazionale Otto milioni

 

20250214 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20250214 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250214 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250214 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Purea di zucca – Purè de abobora

 

INGREDIENTI per PUREA DI ZUCCA

1 kg. di polpa di zucca

1 cucchiaio di farina

1 cucchiaio di burro

1 confezione di panna

2 cucchiaini di sale

 

PREPARAZIONE

Tagliate a dadini la zucca e cuocetela in poca acqua bollente finché il liquido non sarà completamente consumato.

Toglietela dal fuoco e passatela al tritatutto con il frullatore fino ad avere un composto omogeneo.

Versate il passato in una pentola, aggiungete tutti gli altri ingredienti e fate cuocere la purea per 10 minuti, mescolando continuamente.

Servite la purea di zucca calda, per accompagnare dei gamberi al sugo di pomodoro (per esempio i gamberi con cuori di palma) o della carne in umido, come la coda di manzo al vino rosso, o alla salsa di pomodoro.

Legenda valida per tutte le ricette

• Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
• Con cucchiaio si intende quello da minestra.
• Il cucchiaino è quello da tè.
• La tazza è quella a tè.
• La tazzina è quella da caffè.
• Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
• Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
• Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
• Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
• L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
• Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
• Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

20250214 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Insalata di mele – salada de meςā

 

INGREDIENTI

  • 3 mele
  • 150 gr. di pancetta affumicata
  • 1/2 tazza di anacardi o arachidi tostate
  • 2 tazze di porro a rondelle sottili
  • 1 confezione di panna
  • 1 cucchiaino di senape in crema
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 cucchiaino di sale, pepe

PREPARAZIONE

Mescolate le mele, già sbucciate e tagliate a dadini, con la pancetta a cubetti, gli anacardi spezzettati e il porro.

Amalgamate alla panna la senape, il succo di limone, l’olio, il sale e del pepe.

Condite l’insalata con la salsina ottenuta e conservate in frigorifero fino al momento di servire.

Legenda valida per tutte le ricette

• Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
• Con cucchiaio si intende quello da minestra.
• Il cucchiaino è quello da tè.
• La tazza è quella a tè.
• La tazzina è quella da caffè.
• Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
• Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
• Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
• Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
• L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
• Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
• Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

 

20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

Gabriella Aruanno

 

Presento alcuni giovanissimi compagni e compagne di viaggio.

Per Gabriella Aruanno, nella foto a corredo col padre, conosciuta a Bisceglie (Bari) nel 2006 ho scritto la canzone FUEGO (L. Somma – F. Matricano) che per anni ha allietato i villeggianti nei vari villaggi turistici, IL SENSO DELLA VITA (L. Somma – F. Bonagura – F. Colasanto) vincitrice di vari concorsi ed IL MONDO SCIVOLA SU ME (L. Somma – R. Maggese).

Cantante oggi in piena attività e conosciutissima.

Gabriella Aruanno ha partecipato alla trasmissione televisiva “Io canto” dove ha duettato con Elisa,  è stata nel coro con Renato Zero, e con gli attori del musical “La bella e la bestia”.
Nel 2008 è stata invitata dal produttore RAI Dottor Candelaresi, durante la settimana del Leone d’oro di Venezia andato in onda su RAI 1, ha cantato a Napoli con Silvia Mezzanotte, al Teatro Parioli di Roma con Marcello Cirillo e Annalisa Minetti, ha rappresentato l’Italia nella repubblica di Macedonia dove si è classificata 3a con il brano “Il senso della vita” (L. Somma – F. Bonagura e F. Colasanto).

Con lo stesso brano ha vinto il premio letterario “I fiumi “ a Venezia.

Ha partecipato al tour di area Sanremo organizzato dalla Sanremo promotion, è stata in tour con il “Summer show 2012” di Radionorba, dividendo il palco con Irene Fornaciari, Marina Rei e tanti altri artisti.

Finalista del festival di Castrocaro è stata ospite fissa di Miss mondo e Miss universo, è stata ospite al Premio internazionale “Zeus” presentato dal giornalista RAI Franco Di Mare e relatore l’attore Sebastiano Somma,

Nel 2011 le è stato attribuito il premio internazionale della cultura arte e spettacolo in onore di “Sergio Nigri” flautista bisceglise allievo di Giuseppe Verdi e il premio “Dea ebe” con motivazione: per il talento vocale e la dedizione verso la sofferenza altrui.

Dal 2006 ad oggi, nel periodo natalizio, collabora con il Ministero di Grazia e Giustizia regalando  un sorriso ai ragazzi del “Fornelli” il carcere minorile di Bari.

Testimonial, con Checco Zalone, di un’Associazione di bambini affetti da leucemia del Policlinico di Bari.

Nel settembre 2012 ha partecipato alle riprese del programma “Diventerò una star” in onda  su sky.

Tantissimi sono i concorsi vinti e le apparizioni in varie tv locali.

 

LUCIANO SOMMA

 

20250213 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20250206 DILA ASP IL DISPARI professionisti

LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

GIOVANNA CANCIELLO

 

14 anni fa conobbi la cantante GIOVANNA CANCIELLO che nel suo TRIBUTO A MINA inserì la mia canzone PER NON PERDERMI testo di Luciano Somma – Musica di Paradiso Gilioli con le edizioni musicali AGOS MUSIC di Rocco Todeschini di Vignola (Modena),

La voce di Giovanna è identica a quella di Mina e tutti credettero che il brano fosse una cover, poco conosciuta, dell’Artista, conclusione  avvalorata appunto dall’identicità vocale delle due, e non si trattava certamente d’una imitazione bensì d’un singolare dono naturale.

Giovanna, oggi in pensione, vive nel Casertano col marito batterista ed il figlio polistrumentista, una famiglia in musica.

Spesso partecipa a serate in zona e PER NON PERDERMI è indubbiamente una delle sue canzone predilette.

Quando uscì la canzone, tra le tante radio Italiane, la inviammo a RADIO ANTORVA, con la quale collaboravo, di Madrid e Gelo Ruiz il proprietario, a rotazione con altre canzoni, la mandò per mesi in onda tant’è che PER NON PERDERMI risultò al primo posto per moltissimo tempo, gratificando noi tutti per questa grande soddisfazione Internazionale ricevuta.

Negli anni il brano è stato registrato anche da altri ma quello originale è indubbiamente quello più ammirato ed impreziosito soprattutto dalla stupenda voce di Giovanna alla quale va il grande merito di averla fatta conoscere al grosso pubblico.

E basta una sola canzone per fare di questa mia carissima amica, compagna di viaggio carissima, una delle più belle parentesi della mia lunghissima e fertilissima attività che ancora oggi cerco di promuovere attraverso i social.

Alla prossima!

LUCIANO SOMMA

LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: GIOVANNA CANCIELLO 14 anni fa conobbi la cantante GIOVANNA CANCIELLO che nel suo TRIBUTO A MINA inserì la mia canzone PER NON PERDERMI testo di Luciano Somma – Musica di Paradiso Gilioli con le edizioni musicali AGOS MUSIC di Rocco Todeschini di Vignola (Modena), La voce di Giovanna è identica a quella di Mina e tutti credettero che il brano fosse una cover, poco conosciuta, dell’Artista, conclusione avvalorata appunto dall’identicità vocale delle due, e non si trattava certamente d’una imitazione bensì d’un singolare dono naturale. Giovanna, oggi in pensione, vive nel Casertano col marito batterista ed il figlio polistrumentista, una famiglia in musica. Spesso partecipa a serate in zona e PER NON PERDERMI è indubbiamente una delle sue canzone predilette. Quando uscì la canzone, tra le tante radio Italiane, la inviammo a RADIO ANTORVA, con la quale collaboravo, di Madrid e Gelo Ruiz il proprietario, a rotazione con altre canzoni, la mandò per mesi in onda tant’è che PER NON PERDERMI risultò al primo posto per moltissimo tempo, gratificando noi tutti per questa grande soddisfazione Internazionale ricevuta. Negli anni il brano è stato registrato anche da altri ma quello originale è indubbiamente quello più ammirato ed impreziosito soprattutto dalla stupenda voce di Giovanna alla quale va il grande merito di averla fatta conoscere al grosso pubblico. E basta una sola canzone per fare di questa mia carissima amica, compagna di viaggio carissima, una delle più belle parentesi della mia lunghissima e fertilissima attività che ancora oggi cerco di promuovere attraverso i social. Alla prossima! LUCIANO SOMMA

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20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Insalata di mele – salada de meςā

 

INGREDIENTI

  • 3 mele
  • 150 gr. di pancetta affumicata
  • 1/2 tazza di anacardi o arachidi tostate
  • 2 tazze di porro a rondelle sottili
  • 1 confezione di panna
  • 1 cucchiaino di senape in crema
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 cucchiaino di sale, pepe

PREPARAZIONE

Mescolate le mele, già sbucciate e tagliate a dadini, con la pancetta a cubetti, gli anacardi spezzettati e il porro.

Amalgamate alla panna la senape, il succo di limone, l’olio, il sale e del pepe.

Condite l’insalata con la salsina ottenuta e conservate in frigorifero fino al momento di servire.

Legenda valida per tutte le ricette

• Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
• Con cucchiaio si intende quello da minestra.
• Il cucchiaino è quello da tè.
• La tazza è quella a tè.
• La tazzina è quella da caffè.
• Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
• Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
• Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
• Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
• L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
• Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
• Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

 

20250207 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20250131 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Insalata di cetrioli ripieni – Salada de pepino recheado

INGREDIENTI

  • 4 cetrioli grandi
  • 100 gr. di prosciutto in una sola fetta
  • 1 barattolo di funghi al naturale
  • 2 cetrioli di grandezza media
  • 1/2 tazza di maionese
  • 1/2 cucchiaino di paprica piccante
  • 1 cucchiaino di prezzemolo tritato
  • qualche rametto di menta
  • sale

PREPARAZIONE

Lavate e mondate i cetrioli grandi, poi tagliateli a pezzi lunghi 7 cm. circa.

Scavate ciascun pezzo in modo da formare una cavità, lasciando intatta una piccola parte che servirà come fondo, tagliate la polpa a dadini.

Collocate i tronchetti di cetriolo in una scodella, aggiungete dell’acqua e del sale, quindi lasciateli riposare per 20 minuti, poi colateli e conservateli.

Tagliate il prosciutto e i funghi a pezzetti, sbucciate e tagliate a cubetti i cetrioli medi.

Mescolate la polta dei cetrioli, il prosciutto e i funghi in una terrina, e condite il tutto con la maionese, la paprica, il prezzemolo, aggiungete di sale.

Farcite con il composto i tronchetti di cetriolo, disponeteli sul piatto da portata e guarnite con la menta.

 

Legenda valida per tutte le ricette

• Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
• Con cucchiaio si intende quello da minestra.
• Il cucchiaino è quello da tè.
• La tazza è quella a tè.
• La tazzina è quella da caffè.
• Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
• Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
• Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
• Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
• L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
• Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
• Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

20250131 DILA ASP IL DISPARI professionisti
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Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

20250206 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

GIOVANNA CANCIELLO

 

14 anni fa conobbi la cantante GIOVANNA CANCIELLO che nel suo TRIBUTO A MINA inserì la mia canzone PER NON PERDERMI testo di Luciano Somma – Musica di Paradiso Gilioli con le edizioni musicali AGOS MUSIC di Rocco Todeschini di Vignola (Modena),

La voce di Giovanna è identica a quella di Mina e tutti credettero che il brano fosse una cover, poco conosciuta, dell’Artista, conclusione  avvalorata appunto dall’identicità vocale delle due, e non si trattava certamente d’una imitazione bensì d’un singolare dono naturale.

Giovanna, oggi in pensione, vive nel Casertano col marito batterista ed il figlio polistrumentista, una famiglia in musica.

Spesso partecipa a serate in zona e PER NON PERDERMI è indubbiamente una delle sue canzone predilette.

Quando uscì la canzone, tra le tante radio Italiane, la inviammo a RADIO ANTORVA, con la quale collaboravo, di Madrid e Gelo Ruiz il proprietario, a rotazione con altre canzoni, la mandò per mesi in onda tant’è che PER NON PERDERMI risultò al primo posto per moltissimo tempo, gratificando noi tutti per questa grande soddisfazione Internazionale ricevuta.

Negli anni il brano è stato registrato anche da altri ma quello originale è indubbiamente quello più ammirato ed impreziosito soprattutto dalla stupenda voce di Giovanna alla quale va il grande merito di averla fatta conoscere al grosso pubblico.

E basta una sola canzone per fare di questa mia carissima amica, compagna di viaggio carissima, una delle più belle parentesi della mia lunghissima e fertilissima attività che ancora oggi cerco di promuovere attraverso i social.

Alla prossima!

LUCIANO SOMMA

LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: GIOVANNA CANCIELLO 14 anni fa conobbi la cantante GIOVANNA CANCIELLO che nel suo TRIBUTO A MINA inserì la mia canzone PER NON PERDERMI testo di Luciano Somma – Musica di Paradiso Gilioli con le edizioni musicali AGOS MUSIC di Rocco Todeschini di Vignola (Modena), La voce di Giovanna è identica a quella di Mina e tutti credettero che il brano fosse una cover, poco conosciuta, dell’Artista, conclusione avvalorata appunto dall’identicità vocale delle due, e non si trattava certamente d’una imitazione bensì d’un singolare dono naturale. Giovanna, oggi in pensione, vive nel Casertano col marito batterista ed il figlio polistrumentista, una famiglia in musica. Spesso partecipa a serate in zona e PER NON PERDERMI è indubbiamente una delle sue canzone predilette. Quando uscì la canzone, tra le tante radio Italiane, la inviammo a RADIO ANTORVA, con la quale collaboravo, di Madrid e Gelo Ruiz il proprietario, a rotazione con altre canzoni, la mandò per mesi in onda tant’è che PER NON PERDERMI risultò al primo posto per moltissimo tempo, gratificando noi tutti per questa grande soddisfazione Internazionale ricevuta. Negli anni il brano è stato registrato anche da altri ma quello originale è indubbiamente quello più ammirato ed impreziosito soprattutto dalla stupenda voce di Giovanna alla quale va il grande merito di averla fatta conoscere al grosso pubblico. E basta una sola canzone per fare di questa mia carissima amica, compagna di viaggio carissima, una delle più belle parentesi della mia lunghissima e fertilissima attività che ancora oggi cerco di promuovere attraverso i social. Alla prossima! LUCIANO SOMMA

20250130 DILA ASP IL DISPARI professionisti

LUCIANO SOMMA | I MIEI COMPAGNI  DI VIAGGIO:

GIANLUCA COMPAGNO

Con quasi 14.000 visualizzazioni su you tube, questa canzone “ARIA D‘OPERA”, testo di LUCIANO SOMMA musica di ANTONIO ALTIERI, fa parte, da anni, del ricco repertorio musicale e delle incisioni del tenore GIANLUCA COMPAGNO di Palermo.

L’artista a suo tempo cantò il brano negli STATI UNITI riscuotendo un enorme successo internazionale tant’è che altri interpreti negli anni successivi l’hanno adottata.

A dire il vero il primo a cantarla è stato il tenore DARIO RUSTICHELLI, ma la sua interpretazione rimase circoscritta poiché da tempo aveva smesso di fare concerti.

Gianluca Compagno

è un artista poliedrico, in grado di coinvolgere il pubblico con la sua musica e la sua presenza scenica.

Da un lato, è un talentuoso DJ capace di mixare i generi musicali più disparati per creare atmosfere uniche e coinvolgenti.

Dall’altro, è un cantante dalle doti vocali eccezionali, in grado di interpretare con passione e intensità le più belle canzoni del repertorio pop e internazionale.

Ma la vera sorpresa di Gianluca sta nella sua capacità di emozionare il pubblico con i suoi canti liturgici durante le cerimonie di matrimonio.

Grazie alla sua profonda spiritualità e alla sua voce vibrante, è in grado di trasmettere un senso di sacralità e bellezza che rende davvero unici i momenti più importanti della vita di una coppia.

Durante i matrimoni, Gianluca si trasforma in un vero e proprio intrattenitore, coinvolgendo gli invitati con la sua simpatia e la sua capacità di interagire con loro.

Un altro bravissimo compagno di viaggio di nome e di fatto.

LUCIANO SOMMA

20250130 DILA ASP IL DISPARI professionisti

 

 

 

20250130 DILA ASP IL DISPARI professionisti

 

20250116 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

20250210 DILA APS – IL DISPARI

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20250210 DILA APS – IL DISPARI

EPILOGO RECENSIVO DI LUCIANA CAPECE AL LIBRO DONNE SOTTO LO STESSO CIELO -STORIE E POESIE – A CURA DI PAMELA DI LORENZO CON LUCIANA RAGGI E MAURIZIO MAZZURCO

20250210 DILA APS – IL DISPARI

Fondamentale è lo scampolo introduttivo del presente ringraziamento all’Editore Dott. GAETANO DI MEGLIO per il contatto di stampa IL DISPARI con lo scrigno meritevole di una mano sempre tesa del caro Presidente DILA APS BRUNO MANCINI.

L’OPERA DONNA SOTTO LO STESSO CIELO è un grido d’usuale quotidiana denuncia: la solidarietà femminile nel periodo pandemico.

Progetto presentato nel 7° Municipio di Roma nella ricorrenziale Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.

Coinvolti Psicologi, Sociologi, Docenti, Università, Associazioni, Poeti e Artisti per cambiamento che apporti successo alla tematica.

<Dal Silenzio Alle Parole e All’Azione> FRANCESCA BREZZI sottolinea Amnesty International tutela dei diritti umani.

< Donna Della Shoah> Premio Nobel RITA LEVI MONTALCINI stila identità, rispetto e pregio senza intaccare tipologie religiose: a LEI versi dedicati <Cervello Sapiente> V.G. Scuola Primaria PLESSO MATISSE ad esempio della sua condotta scientifica, e idee avvalorate dai Plessi MANDRIAN E MATISSE per premiare donne sofferenti da oppressori.

Il Libro Antologico marca cicatrici mai guarite come <Ricordi Necessari> Luciana Raggi.

Simili note di croce <Per La Giornata Della Memoria> TIZIANA COLUSSO.

Vede ritrosi rituali privi d’albe <Cerimonia> ALESSANDRA CARNOVALE.

Idem <Come Te Sorella> ANGELA ROSA DONATELLI alle Donne iraniane per lenire carnale pena.

Colori di libertà ANTONIETTA TIBERI <Celeste Come Il Cielo> omaggio a Donna violentata nel pudore, calvario infinito per morte di un figlio di PEPPINO IMPASTATO.

Trafitta da sfide ostili <Annaspa Nel Dolore> LUCIANNA ARGENTINO.

Una firma PAOLA OLIVA <Ballata Per Lea Garofalo> storia da non dimenticatoio.

Mira alla pietà LORETTA LIBERATI <Graffi Sul Muro> innalza sull’ara virtuosa l’eroina sacra a Dio.

MAURIZIO MAZZURCO <In Principio Era Dio> evoluzione nella specie peggiore.

Vene nere di crepa <Tragicamente Rosso> MICHELA ZANARELLA l’urlo tinge di sangue il silenzio e oscura il firmamento per carni di fanciulla.

ANGELA DONATELLI <Storia Di Anna> non accettazioni indegne in nome dell’amore.

PAMELA DI LORENZO <Questo Genere Di Persona Mi Spaventa> profilo analitico contorto <All’Improvviso Un Colpo Dietro La Schiena> ostenta l’uomo bestiale.

Redini di salvezza i CENTRI ANTI VIOLENZA anonimato e incolumità alla Donna preda d’ossessioni.

ANTONELLA GIORDANO <Sepolta Nella Terra> fa dedica a LEA GAROFALO per la tempra.

ANGELA FERRARA <M’ama Non M’ama> Donna come Margherita spoglia nel deserto delle paure.

<Tra Le Linee> IRENE SABETTA cataloga vite svuotate nell’esilio perenne.

MONICA MARTINELLI <Esistono Ancora Le Radio Libere?> descrive fuga liberatoria.

MARIA SPINELLI <Poesia Memoria> tesori di ricordi silenti.

TANIA DI MALTA<I Capelli> Donna incatenata al martirio da ingiusta morale.

Elogia inno alla bellezza in fioritura MARIA BRUNELLESO < L’Estate Delle Donne>.

LUCIANA RAGGI E MAURIZIO MAZZURCO <Seminare Speranze> un manifesto che assembla connessioni mentali di Artisti con gratitudine a chi leggerà il volume.

Posto a ringraziamento per spessore contributivo Operale per stirpe futura.

Che si renda Giustizia di STIMA alla DONNA per popoli produttivi di valori mai più nelle spire del male.

Fedeltà Giuridica a Dignità Umana per sacrale amore vittorioso.

LA DONNA PER ECCELLENZA È UNA ROSA VELLUTATA SENZA SPINE!

NEMAPRESS EDIZIONI.

LUCIANA CAPECE: Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

20250210 DILA APS – IL DISPARI

Dalla Sede operativa DILA APS in Lettonia abbiamo ricevuto il messaggio e la foto che volentieri pubblichiamo

Aleksandra Tatarinceva ha compiuto otto anni il 1 dicembre 2024.
Il 2024 è stato importante per lei come per una artista: la prima intervista sul quotidiano “Il Dispari”, la prima pubblicazione nell’antologia “Più voci più immagini”, la prima mostra, proprio come lei l’ha voluta, nei locali dell’Accademia di Lettonia delle Scienze, con il titolo “Lo specchio di Madre Natura”, insieme agli artisti Viesturs Āboliņš, Aleksandars Adamovičs, Dagnija Jankovska, Liga Sarah Lapinska, Jevgenija Sundejeva, Guna Oškalna e Juris Zēbergs, e anche un viaggio fuori dalla Lettonia.
Aleksandra esprime un enorme “grazie” alla professoressa Baiba Rivža, a sua nonna Anna Tatarinceva e a Liga Sarah Lapinska per l’organizzazione della mostra, nonché a Bruno Mancini e Gaetano Di Meglio per le pubblicazioni effettuate in Italia.

20250210 DILA APS – IL DISPARI

20250210 DILA APS – IL DISPARI

La poetessa Antonella Ariosto, nuova amica di questa rubrica “POESIA CRUDA”, per celebrare la festività di San Valentino, ha scelto le due poesie che seguono:

NINA – Anna Giancarlo
SOGNO INFINITO

S’inchina
un fugace pensiero
gorgogliando nella mente,
s’affonda negli occhi
uno spiraglio di luce…

Sfinimento nelle membra
allo smarrimento dei ricordi:
infuriava la passione
nelle carezze,
nei baci d’amore,
nel sospiro ansante
ed era estasi.

Si smarriva lo sguardo
tra il brusio lieve
delle farfalle in volo,
si confondeva il battito
del cuore con quello delle ali
che accarezzavano il volto.

Non mi sfiori la brezza
in quell’attimo di sogno infinito,
in questa voragine
che l’anima stordita in lampi
di luce s’avvolge…

Tratta dal volume VITA REGINA – Editore Luciano Zampini Poeta- Noiqui – ISBN 9798863506203 – €15,60

 

Elisabetta Biondi della Sdriscia

AMORE E PSICHE

Mi sostanzio d’istanti contesi
al sorgere del sole: io non voglio che
il sogno svanisca nel pallido albore
del mattino, nel bacio frettoloso
del commiato! Ho mietuto con te gli ultimi
baci della notte, con l’ardore
di chi sa che svaniranno nel vento…

Vorrei che il tempo fosse quest’istante:
un sogno il tuo volto vicino, piano,
tra i capelli d’argento, nascondo nei
baci i “ti amo” che il sorgere del sole
impedirà. Ebbra di baci rubati alla
luce mi sento scrosciare nel cuore
un arcobaleno di emozioni: tu
mordi le mie labbra schiuse sotto
le tue e siamo bacio entrambi.

Tratta dal volume: “E siamo bacio entrambi”; Casa editrice Pagine; 15.00 euro; ISBN 978-8875576677

20250210 DILA APS – IL DISPARI

20250127 DILA APS – IL DISPARI

20250203 DILA APS – IL DISPARI

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

“XX – XY / Donne e uomini nella danza erotica della mente e del corpo”

di Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua

“Venni rapito dai suoi occhi o dal contorno distratto e imperfetto della matita nera che la faceva sembrare un cerbiatto, fu il suo sguardo deciso a colpirmi nell’anima…”.

Emette un sospiro e si passa la mano sulla fronte coprendo una parte del volto.

Con l’altro occhio lasciato libero mi guarda, forse si aspetta che gli dica qualcosa, che gli faccia qualche domanda, ma preferisco tacere e fare in modo che sia lui a condurmi nel fluire dei suoi pensieri, dei ricordi di odori, sentimenti ed emozioni.

“Da allora non sono più riuscito a farne a meno. Dei suoi occhi, di lei. Nessuna donna mi aveva mai guardato così. Allora ero sposato, con la seconda moglie, e avevo Luca, di cinque anni appena compiuti. Pensavo avessi superato quegli anni giovanili in cui vivevo tutto senza freni seguivo il richiamo delle donne, i loro profumi, come un cane da tartufo. Ero uno studente universitario, di ragazze ne conoscevo tante, e buona parte di loro finiva nel mio letto dopo qualche uscita serale o un paio di carinerie. Quando mi assentavo per diverse ore e poi tornavo al bar della facoltà, incontravo i soliti quattro scapestrati e iniziavo così: – poi ho preferito continuare la nostra conoscenza a casa –.

Due pacche sulla spalla e sorrisi aperti, e il mio ego straripava, mi sentivo un dio. Avevo dei bei capelli folti e vestivo alla moda. Ero un ragazzo galante con le donne; sapevo come prenderle: le sfioravo con un sorriso e con una mano sulla spalla. Dalla spalla più giù verso il braccio, a volte sulla schiena, solo sfiorandola, senza premere forte. Sentivo i loro brividi di paura, di stupore, e di eccitazione. Mi piaceva sorprenderle. Poche donne, allora, sapevano quello che volevano da loro stesse o dal sesso, e così, anche quando avevo poco tempo a disposizione, riuscivo a confonderle con complimenti e smancerie e a portarle a casa ebbre di attenzioni. Molte volte non ne ricordavo il nome, chi fossero o come fossero capitate nel mio letto. Mi svegliavo e trovavo per terra preservativi usati, resti di sigaretta, bottiglie sparse, avanzi di pizza incollati sul pavimento e piatti unti e incrostati sparsi in giro. Alcol, sesso, a volte anche marjuana. Sembrava un cimitero di atti orribili, peccaminosi, dai quali vorrei, ora come ora, che mio figlio si tenesse alla larga dimostrandomi, invece, di avere la testa sulle spalle. Non so se queste mie preghiere possano davvero funzionare, visto che io ho avuto una vita sessuale molto vivace sin dalla pubertà e che ho conosciuto la mia prima moglie proprio in una di queste serate a casa mia.

Mi sono innamorato di lei o, comunque, ho perso la testa per lei e l’ho scelta fra le altre, – le sembrerò davvero poco romantico o forse il mio romanticismo è sempre stato solo di facciata –, perché a differenza delle altre, quando eravamo a letto, a lei piaceva scivolare all’altezza del pube in modo unico, delicato, fissandomi come se fosse un puma che avanza piano fra le fronde. E mi guardava negli occhi per sentire dentro di sé tutta la mia eccitazione. Con una mano mi accarezzava la gamba, con l’altra quell’unica parte di me che in quel momento le interessava, e mi guardava profondamente. Allora mi è sembrato di impazzire.

Sono diventato veramente pazzo di lei. Del suo essere puma: sensuale, elegante, decisa. All’inizio facevamo solo sesso, poi ci siamo innamorati e abbiamo deciso di stare insieme. Il mio puma è però mutato dopo la nascita del nostro primo bambino e la nostra vita di coppia è cambiata tanto. Avevamo smesso gradatamente di fare l’amore, di cercarci. Non dormivamo più nudi come prima. Così, dopo un po’, abbiamo divorziato.

(ISBN 9788864511108 – Scione Editore – € 16.90)

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua  

La sessualità gioca un ruolo cruciale nella vita umana, suscitando curiosità e interesse verso le sue molteplici manifestazioni, a volte misteriose e incomprensibili.

Claudia Minenna, psicologa e psicoterapeuta, e Arturo Bevilacqua, professore di Biologia Cellulare e Applicata, mettono a frutto le loro competenze in sessuologia, neurobiologia e genetica del comportamento per esplorare questi temi in un saggio narrativo.

Attraverso storie esaminate da varie prospettive, il libro fornisce una chiave di lettura nuova e rassicurante riguardo alla nostra natura.

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Silvia Leuzzi

Impressioni di Procida

 
1

E poi scopri la balaustra di brezza
che rapì il buon Ungaretti,
quando t’affacci a tanta immensità
con il sibilo del vento tra le foglie
rumore assordante d’acqua sugli scogli
e tutti gli affanni in un attimo sciogli

2

Rapiti dal cigolio di un vecchio letto
consumiamo il tempo felice come sigaretta
che il vento si diverte a fumare in fretta

3

L’ancora si leva e il sogno svanisce,
il puzzo di smog è quello che resta
e il dolce languore corso
dalle mie vene alle tue labbra.

un brivido sottile e pungente
d’un’estasi solatia e selvaggia,
che unisce carne, mare, cielo e parole
nell’impeto verde e azzurro dell’amore!

————-
A piccoli passi nella poesia
ALA libri
9791280269744
11 Euro

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Bruno Mancini notizie

DILA APS-IL DISPARI tutte le pubblicazioni della Redazione culturale

DILA APS IL DISPARI 2024 Redazione culturale

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Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

“XX – XY / Donne e uomini nella danza erotica della mente e del corpo”

di Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua

“Venni rapito dai suoi occhi o dal contorno distratto e imperfetto della matita nera che la faceva sembrare un cerbiatto, fu il suo sguardo deciso a colpirmi nell’anima…”.

Emette un sospiro e si passa la mano sulla fronte coprendo una parte del volto.

Con l’altro occhio lasciato libero mi guarda, forse si aspetta che gli dica qualcosa, che gli faccia qualche domanda, ma preferisco tacere e fare in modo che sia lui a condurmi nel fluire dei suoi pensieri, dei ricordi di odori, sentimenti ed emozioni.

“Da allora non sono più riuscito a farne a meno. Dei suoi occhi, di lei. Nessuna donna mi aveva mai guardato così. Allora ero sposato, con la seconda moglie, e avevo Luca, di cinque anni appena compiuti. Pensavo avessi superato quegli anni giovanili in cui vivevo tutto senza freni seguivo il richiamo delle donne, i loro profumi, come un cane da tartufo. Ero uno studente universitario, di ragazze ne conoscevo tante, e buona parte di loro finiva nel mio letto dopo qualche uscita serale o un paio di carinerie. Quando mi assentavo per diverse ore e poi tornavo al bar della facoltà, incontravo i soliti quattro scapestrati e iniziavo così: – poi ho preferito continuare la nostra conoscenza a casa –.

Due pacche sulla spalla e sorrisi aperti, e il mio ego straripava, mi sentivo un dio. Avevo dei bei capelli folti e vestivo alla moda. Ero un ragazzo galante con le donne; sapevo come prenderle: le sfioravo con un sorriso e con una mano sulla spalla. Dalla spalla più giù verso il braccio, a volte sulla schiena, solo sfiorandola, senza premere forte. Sentivo i loro brividi di paura, di stupore, e di eccitazione. Mi piaceva sorprenderle. Poche donne, allora, sapevano quello che volevano da loro stesse o dal sesso, e così, anche quando avevo poco tempo a disposizione, riuscivo a confonderle con complimenti e smancerie e a portarle a casa ebbre di attenzioni. Molte volte non ne ricordavo il nome, chi fossero o come fossero capitate nel mio letto. Mi svegliavo e trovavo per terra preservativi usati, resti di sigaretta, bottiglie sparse, avanzi di pizza incollati sul pavimento e piatti unti e incrostati sparsi in giro. Alcol, sesso, a volte anche marjuana. Sembrava un cimitero di atti orribili, peccaminosi, dai quali vorrei, ora come ora, che mio figlio si tenesse alla larga dimostrandomi, invece, di avere la testa sulle spalle. Non so se queste mie preghiere possano davvero funzionare, visto che io ho avuto una vita sessuale molto vivace sin dalla pubertà e che ho conosciuto la mia prima moglie proprio in una di queste serate a casa mia.

Mi sono innamorato di lei o, comunque, ho perso la testa per lei e l’ho scelta fra le altre, – le sembrerò davvero poco romantico o forse il mio romanticismo è sempre stato solo di facciata –, perché a differenza delle altre, quando eravamo a letto, a lei piaceva scivolare all’altezza del pube in modo unico, delicato, fissandomi come se fosse un puma che avanza piano fra le fronde. E mi guardava negli occhi per sentire dentro di sé tutta la mia eccitazione. Con una mano mi accarezzava la gamba, con l’altra quell’unica parte di me che in quel momento le interessava, e mi guardava profondamente. Allora mi è sembrato di impazzire.

Sono diventato veramente pazzo di lei. Del suo essere puma: sensuale, elegante, decisa. All’inizio facevamo solo sesso, poi ci siamo innamorati e abbiamo deciso di stare insieme. Il mio puma è però mutato dopo la nascita del nostro primo bambino e la nostra vita di coppia è cambiata tanto. Avevamo smesso gradatamente di fare l’amore, di cercarci. Non dormivamo più nudi come prima. Così, dopo un po’, abbiamo divorziato.

(ISBN 9788864511108 – Scione Editore – € 16.90)

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Claudia Minenna e Arturo Bevilacqua  

La sessualità gioca un ruolo cruciale nella vita umana, suscitando curiosità e interesse verso le sue molteplici manifestazioni, a volte misteriose e incomprensibili.

Claudia Minenna, psicologa e psicoterapeuta, e Arturo Bevilacqua, professore di Biologia Cellulare e Applicata, mettono a frutto le loro competenze in sessuologia, neurobiologia e genetica del comportamento per esplorare questi temi in un saggio narrativo.

Attraverso storie esaminate da varie prospettive, il libro fornisce una chiave di lettura nuova e rassicurante riguardo alla nostra natura.

20250203 DILA APS – IL DISPARI

Silvia Leuzzi

Impressioni di Procida

 
1

E poi scopri la balaustra di brezza
che rapì il buon Ungaretti,
quando t’affacci a tanta immensità
con il sibilo del vento tra le foglie
rumore assordante d’acqua sugli scogli
e tutti gli affanni in un attimo sciogli

2

Rapiti dal cigolio di un vecchio letto
consumiamo il tempo felice come sigaretta
che il vento si diverte a fumare in fretta

3

L’ancora si leva e il sogno svanisce,
il puzzo di smog è quello che resta
e il dolce languore corso
dalle mie vene alle tue labbra.

un brivido sottile e pungente
d’un’estasi solatia e selvaggia,
che unisce carne, mare, cielo e parole
nell’impeto verde e azzurro dell’amore!

————-
A piccoli passi nella poesia
ALA libri
9791280269744
11 Euro

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20250127 DILA APS – IL DISPARI

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Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni

“La verità in matematica – Da Gödel a Euclide” di Luca Nicotra

Nell’immaginario collettivo è ancora molto diffusa l’idea che le affermazioni matematiche sono vere in assoluto, che la matematica non è un’opinione.

Da qui il popolare aforisma “due più due fa quattro e non si discute” oppure l’espressione “è matematico!”, per porre fine a contestazioni e lunghe discussioni, dando valore di certezza assoluta a una certa affermazione.

Nel suo Discorso contro gli abbreviatori, contenuto nel primo dei Quaderni di Anatomia, Leo­nardo da Vinci stigmatizza magistralmente questa incondizionata fede nella verità assoluta della matematica: Chi biasima la somma certezza delle matematiche si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contraddizioni delle sofistiche scienzie, colle quali s’impara uno eterno gridore.

La matematica classica si è sviluppata fondando i suoi risultati sull’applicazione del principio del terzo escluso, che nella logica classica aristotelica afferma che una proposizione o è vera o è falsa, senza una terza possibilità di valore di verità.

La solidità della matematica, per millenni, è cresciuta grazie al convincimento indiscusso di tale principio.

Ma nel 1907, esso venne seriamente posto in discussione nella tesi di dottorato Over de Grondslagen der Wiskunde (Sui fondamenti della matematica) dal matematico Luitzen Egbertus Jan Brouwer (1881-1966) nel caso della sua applicazione a insiemi infiniti, minando quindi i risultati di gran parte della matematica, che di tali insiemi tratta.

Una conseguenza importante è, per esempio, il disconoscimento della validità delle dimostrazioni per assurdo, basate proprio sul principio del terzo escluso.

Brouwer osservava che il principio del terzo escluso può essere stabilito soltanto dall’osservazione di proprietà in un numero fi­nito di casi e viene impropriamente esteso a proprietà che invece devono essere verificate o provate in un numero infinito di casi, ovvero in insiemi infiniti di oggetti.

Per esempio, la proprietà “ogni numero naturale minore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa all’interno dell’insieme finito di numeri naturali {1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9} perché si possono esibire come non soddisfacenti tale proprietà i numeri naturali pari 2, 4, 6, 8.

Anche la proprietà complementare “ogni numero naturale maggiore di 10 è dispari”, è verificabile come falsa, pur riguardan­do questa volta un insieme infinito di numeri {11, 12, 13, ….}, in quanto pur non essendo possibile una verifica diretta, che dovrebbe iterarsi infinite volte, esiste un metodo generale per dimostrarla falsa: il successivo di un numero dispari è pari.

Invece, nel caso della cosiddetta congettura di Goldbach, indicata, per ovvi motivi, con la lettera G: «Ogni numero n pari e maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi anche uguali fra loro» non è possibile ancora dimostrare nè che G è vera nè che G è falsa, essendo il numero di verifiche infinito e, in alter­nativa, non esistendo un metodo generale per decidere la validità della proposizione G per ogni numero naturale n.

Inoltre nel 1931, un geniale matematico e logico austriaco, Kurt Gödel (1906-1978), dimostrò che il principio del terzo escluso non è sempre valido, esistendo affermazioni che non possono essere dichiarate né vere né false, intendendo la loro verità coincidente con la dimostrabilità all’interno del sistema matematico assiomatico che le contiene.

20250127 DILA APS – IL DISPARI

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Dr. Ing. Luca Nicotra (Roma)

Laureato in Ingegneria Meccanica a pieni voti all’Università “Sapienza” di Roma.

Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Per oltre dieci anni è stato redattore e responsabile delle rubriche “Cultura”, “Società e Costume” del mensile di attualità e cultura Notizie in… Controluce.

Autore di oltre 400 articoli, culturali, tecnici, scientifici, di divulgazione scientifica e di vari libri.

I suoi interessi come divulgatore riguardano soprattutto la storia e la filosofia della scienza.

Direttore editoriale della casa editrice UniversItalia di Roma,  per la quale cura la collana Scienza e Cultura.

20250127 DILA APS – IL DISPARI

Angela Prota commenta il monologo “Dialogo di una schiava” scritto da Bruno Mancini

Un dialogo che lascia pensare.

Che travolge, e ti immerge in sentimenti anche contrastanti, forti e decisi, quando dice “IO SONO CHIARA” vuole affermare di essere Altro dalla femmina o violata o vogliosa… di essere solo sesso… Ma di volere l’amore!

Dialogo conturbante, quasi lo schiaffo di una realtà che fa male e procura piacere…

Una contraddizione che vuole affermarsi, quasi con sadica gioia.

Bruno Mancini viaggia nei meandri oscuri dell’io, in modo originale che stimola l’essere ad essere ciò che non sa che sia!

Bravissimo.

Chiara Pavoni, altrettanto intensa ed affascinante, ci regala, con la capacità di una vera attrice, momenti travolgenti e sentimenti a fior di pelle, catturando l’attenzione di chi l’ascolta e partecipa alla sua magnifica performance!

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20250120 DILA APS – IL DISPARI

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Gli INCIPIT scelti da Chiara Pavoni.

Tu sei porcospino” di Grazia Distefano

 

– Dai mamma muoviti, ho le gare e rischio di fare tardi se ancora ti trastulli tra quelle noiose carte che ti porti a casa dall’ufficio;

– Ecco Daria ho quasi fatto, aspettami in giardino… arrivo;

– mamma daiii faccio tardi!!!

– mamma mia Daria sei sempre così agitata, tranquilla che arriviamo puntuali alle tue gare, tranquilla;

– oggi è un giorno speciale, sono molto agitata mamma e tu non mi aiuti, potevi uscire   prima da quello stramaledetto ufficio che non ti lascia libera neanche il giorno delle mie gare!!

– eccoci Daria siamo arrivate, vai corri;

– sì, certo devo correre e subito in acqua.

Si sente il megafono che invita le squadre a radunarsi con il proprio allenatore o allenatrice per rispettare l’ordine di partenza.

Lo spazio intorno alla piscina rimpiccolisce sensibilmente quando gli atleti costretti nelle sedie a rotelle si sistemano per entrare in acqua. Al segno di partenza ogni atleta entra in acqua secondo le proprie modalità. C’è chi si tuffa direttamente dalla sedia posta ai bordi della piscina, c’è invece chi – come me – si tuffa con le proprie gambe.

L’acqua ha la capacità di accogliere i nostri corpi come fossimo liberi da ogni invalidità.

La mente, la testa, gli arti diventano miracolosamente agili e la voglia di vincere infrange qualsiasi tabù. È la forza della testa, del cuore e dell’anima che ci fa nuotare a una velocità di 0.5m/s o anche più.

La gara è dei 50 stile libero, poi 100 stile libero e 50 stile farfalla, quindi quattro volte avanti e indietro cambiando stile fino a che capisci che HAI VINTO e gridi tutta la rabbia che hai dentro, urli la voglia di vivere e la gioia di esistere.

SI – HO VINTO – campionessa di nuoto nel Campionato di Società stile libero.

Si – IO ESISTO – anche se un giorno dell’estate del 2003, uno spregevole essere umano ha fatto in modo di cambiare la mia vita.

E pensare che sarei dovuta rimanere a dormire a casa di una mia amica, chissà fore tutto quello che è successo dopo non sarebbe mai successo.

Ma la vita a volte è davvero crudele, la fatalità spesso trionfa e le coincidenze sono un fruscio che tradisce quel legame tra il possibile e l’inevitabile.

Mi sono sempre detta che le coincidenze non avvengono per caso, ma perché il destino ha deciso che così deve essere.

Sento una terribile botta, cado per terra, sbatto la testa e mi addormento. È stato tutto terribilmente fulmineo, ma dopo il primo dolore non ho sentito più nulla, una luce bianca mi appariva in fondo al tunnel e una voce mi sussurrava: sono qui ti tengo la mano.

Non so di chi fosse quella mano e quella voce: se di mia mamma o del Signore che mi aveva protetta, non mi aveva cioè fatto morire.

 

Grazia Distefano, poetessa e scrittrice siciliana, vive a Roma ormai da molti anni.
Ha pubblicato finora otto libri e scritto più di millecinquecento poesie.

Ha iniziato a scrivere dopo la morte di suo marito, a cui ha dedicato la sua ultima silloge, “Ti amo”, Daimon Edizioni.

Ha partecipato e ha vinto vari concorsi a livello nazionale, spesso arrivando ai primi tre posti.

Collabora e scrive con la casa editrice Edizioni Simple, partnership “The New Romantics”. “Tu sei porcospino” è il suo ultimo romanzo, dopo “Le tre ali di Pegaso”, prima edizione, e “Namasté“, edizione La Bussola.

 

Antonella Ariosto

20250120 DILA APS – IL DISPARI

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Bruno Mancini

dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

I s c h i a: 1 9 5 7 – 2 0 0 3 (c i r c a)

Volava in Viet-Nam.

Volava in Viet-Nam.
– Sui fiumi in Viet-Nam.
Mai baciato un bimbo.
– Baciarli tutti.
Mai venduto niente.
– Niente ho regalato.
Neppure se stesso.
– Neppure me stessa.

°———°———°———

Ha conosciuto Ignazia
in una sera triste
lamentosa di cicale
le gambe abbandonate.
– Lentamente.

La star, la splendida
contro l’eroe dell’est
agguati e trappole
le gambe abbandonate.
– La mente mente.

“Ti porterò in America”.
Svanì l’attesa
l’ebbe di corsa
le gambe abbandonate.
– Immanente lamento.

“Sarai sempre con me”.
Le braccia aperte
il sangue stretto
le gambe abbandonate.
– Confusione ingorgo.

“Se mi lasci mi uccido”.
Occhi addolciti
le labbra socchiuse
le gambe abbandonate.
– Frontiera senza sbarre.

“E non mi basti mai”.
Il volo si ferma
il cuore si ferma
le gambe abbandonate.
– Ignazio, Ignazio…

P.S.
Eventuale titolo esplicativo: L’Eroe e l’eroina.

https://www.amazon.it/sagra-del-peccato-Bruno-Mancini/dp/1409282007/ref=sr_1_26?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&nsdOptOutParam=true&s=books
 
https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/la-sagra-del-peccato/paperback/product-n4pg97.html?srsltid=AfmBOoouVUsd_RkbczEGcP2H6b8jMpr-bmAqGSqu1fRMPfcUsWxdpWho&page=1&pageSize=4

20250120 DILA APS – IL DISPARI

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Antonella Ariosto

MARE

Quei giorni andati
tra il  vento del mare
e l’intenso profumo del sale.
Baci appassionati
mentre giovani innamorati
scoprivamo l’amore
sugli scogli del lungomare.
L’emozione  era tutta
nei nostri sguardi
rapiti dal sentimento.
Indimenticabili emozioni
nello scorrere del tempo.
L’anima giovane rimane
legata a quei baci
a quegli intensi amplessi
dall’odore di mare.

20250120 DILA APS – IL DISPARI

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Insalata di cetrioli ripieni – Salada de pepino recheado

INGREDIENTI

  • 4 cetrioli grandi
  • 100 gr. di prosciutto in una sola fetta
  • 1 barattolo di funghi al naturale
  • 2 cetrioli di grandezza media
  • 1/2 tazza di maionese
  • 1/2 cucchiaino di paprica piccante
  • 1 cucchiaino di prezzemolo tritato
  • qualche rametto di menta
  • sale

PREPARAZIONE

Lavate e mondate i cetrioli grandi, poi tagliateli a pezzi lunghi 7 cm. circa.

Scavate ciascun pezzo in modo da formare una cavità, lasciando intatta una piccola parte che servirà come fondo, tagliate la polpa a dadini.

Collocate i tronchetti di cetriolo in una scodella, aggiungete dell’acqua e del sale, quindi lasciateli riposare per 20 minuti, poi colateli e conservateli.

Tagliate il prosciutto e i funghi a pezzetti, sbucciate e tagliate a cubetti i cetrioli medi.

Mescolate la polta dei cetrioli, il prosciutto e i funghi in una terrina, e condite il tutto con la maionese, la paprica, il prezzemolo, aggiungete di sale.

Farcite con il composto i tronchetti di cetriolo, disponeteli sul piatto da portata e guarnite con la menta.

 

Legenda valida per tutte le ricette

• Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
• Con cucchiaio si intende quello da minestra.
• Il cucchiaino è quello da tè.
• La tazza è quella a tè.
• La tazzina è quella da caffè.
• Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
• Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
• Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
• Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
• L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
• Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
• Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

20250131 DILA ASP IL DISPARI professionisti
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20250103 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Natalia Costa & Lucio Filisdeo

Brasile in cucina – Insalata di ceci – Salada de grāo de cico

INGREDIENTI

  • 1 tazza di ceci già ammollati
  • 2 pomodori senza i semi
  • 1 cipolla piccola
  • 4 cucchiai di erbe aromatiche tritate
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 6 cucchiai di olio
  • sale

 
PREPARAZIONE
Cuocete i ceci senza farli diventare troppo morbidi, quindi scolateli accuratamente e teneteli da parte.
Private i pomodori dei semi, tagliateli a cubetti e mescolateli ai ceci, alla cipolla sminuzzata e alle erbe aromatiche.
Condite con un’emulsione preparata con il succo di limone, l’olio e del sale.
Mescolate bene e lasciate raffreddare.
 
Per arricchire questa insalata, potete unirvi dei dadini di pancetta affumicata rosolata senza condimento.

Legenda valida per tutte le ricette

  • Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
  • Con cucchiaio si intende quello da minestra.
  • Il cucchiaino è quello da tè.
  • La tazza è quella a tè.
  • La tazzina è quella da caffè.
  • Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
  • Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
  • Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
  • Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
  • L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
  • Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
  • Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

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