20241031 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: SALVA  MINNELLA.

Tra i miei compagni di viaggio mi piace presentare il cantante SALVA  MINNELLA, nato a Serradifalco in Sicilia ma trasferitosi coi suo in tenera età in Francia, che ho avuto il piacere di conoscere, a differenza di moltissimi altri,  da vicino poiché ogni qualvolta ha inciso un mio brano è venuto a trovarmi, e sorseggiando un buon caffè abbiamo realizzato diversi progetti.

Tra le canzoni da lui interpretate ed inserite nei vari CD: ADDO’ FERNESCE ‘O MARE (Somma-Altieri); MARAGARITA NUN ‘O SAPEVA – NUN ‘O DICERE A PAPA’- NAPULE ‘E NOTTE tutte con testo di LUCIANO SOMMA e musica di ANTONI ALTIERI.

Nonostante sia siciliano, a cantare in Napoletano se la cava benissimo ed è sempre apprezzato

nelle sue numerose serate specie in territorio francese dove annovera migliaia di fan.

Ed ecco alcune sue note biografiche.

Un vero figlio del sud ‘Sicilia’ (Serradifalco), Salvatore Minnella nasce in aprile del 1976.

Da sempre appassionato dal canto, impara poco a poco la musica ed il canto nella costa azzurra dove si sono trasferiti i suoi.
Le più belle melodie italiane fanno parte della sua infanzia.
Inizia la sua carriera artistica a tredici anni sul palcoscenico dell’Italia del sud.

Capisce allora che la musica sarà il suo universo.

Nel 1994, davanti a duemila spettatori, consegue il premio “note d’oro” per la miglior interpretazione di un grande classico italiano.

Questo premio gli permette di registrare il suo primo CD.

Salva Minnella è il suo nome d’arte.
Salva continua la sua carriera e partecipa in Italia all’apertura di «Festissima» (festivale musicale con i più grandi artisti).

LUCIANO SOMMA

 

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

20241028 DILA APS – IL DISPARI

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20241028 DILA APS – IL DISPARI

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BOOKCITY: DILA APS nell’Auditorium Società Umanitaria

Milano 16/11/2024 dalle ore 10.30

Giovedì 24 ottobre c’è stata la conferenza stampa di presentazione della edizione 2024 della rassegna internazionale BookCity Milano con pubblicazione del relativo palinsesto degli eventi ammessi alla programmazione

Per la nona volta consecutiva abbiamo avuto, quindi, la piacevole conferma della partecipazione della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” al BookCity di Milano BCM24 che si svolgerà dall’11 al 17 novembre a tema «Guerra e Pace».

Giunta alla tredicesima edizione, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, da AIE – Associazione Italiana Editori e dal Centro per il libro e la lettura, con il patrocinio del Ministero della cultura. BookCity Milano 2024 è sostenuta da Intesa Sanpaolo (main partner), Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Partecipano inoltre Recordati, Galleria Campari, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM.

20241028 DILA APS – IL DISPARI

Sono media partner dell’edizione 2024 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Rai Pubblica utilità, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it e Scomodo.

Vi invitiamo a seguire con interesse questo nostro nuovo impegnativo evento culturale, dal titolo  Premio Arti Varie “Otto Milioni” che si terrà sabato 16 novembre 2024 ore 10.30 nell’Auditorium della Società Umanitaria di Milano, e auspichiamo che vorrete divulgare la notizia attraverso tutti i vostri contatti social e personali.

Evento organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” in partenariato con

  • Testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
  • Associazione culturale ADA di Dalila Boukhalfa
  • Editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi
  • Magazine EUDONNA di Mariapia Ciaghi
  • Accademia Internazionale LA SPONDA di Benito Corradini
  • Associazione CENTRO COMUNITARIO PUECHER di Giuseppe Deiana
  • Associazione ARTE DEL SUONARE di Maria Luisa Neri
  • Casa della Cultura INTERNO 4 di Chiara Pavoni

con i Patrocini delle città di Napoli, Ischia, Torre del Greco, Bacoli e della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco.

Presenta l’Attrice Chiara Pavoni.

Relatori Maria Pia Ciaghi, Alberto Liguoro, Dalila Boukhalfa, Jeanfilip, Yousra Chenah, Angela Prota, Franco De Biase, Gaetano Di Meglio.

20241028 DILA APS – IL DISPARI

L’evento comprenderà

  1. Proclamazione vincitori delle quattro sezioni (Poesia, Arti grafiche, Articoli, Video) della 13edizione del Premio Internazionale di Arti Varie “OTTO MILIONI” ideato da Bruno Mancini
  2. Presentazione Antologia di Autori Vari “Più voci più immagini”
  3. Performance dell’attrice Chiara Pavoni “Alice e Barbablù” di Bruno Mancini
  4. Esposizione di opere pittoriche di Jeanfilip e di Liga Sarah Lapinska
  5. Proiezione video
  6. Interventi di Artisti italiani e stranieri finalisti del Premio OTTO MILIONI

La Società Umanitaria è una delle istituzioni storiche di Milano.

Ente morale, è nata nel 1893 grazie al lascito testamentario di Prospero Moisè Loria, mecenate mantovano, che con l’aggettivo “umanitaria” non intendeva una semplice assistenza sotto forma di beneficenza, ma un’assistenza operativa, che fosse in grado di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione”.

Da allora, l’Umanitaria si è fatta conoscere con oltre cento anni di battaglie sociali, sempre a fianco dei più deboli, coniugando assistenza e lavoro, impegno sociale ed istruzione, progresso e formazione, emancipazione e cultura: dall’edilizia popolare alle Scuole d’arti e mestieri maschili e femminili, dal Teatro del Popolo alla Scuola del Libro, dagli uffici di assistenza agli emigranti alle decine di studi e ricerche su ogni aspetto del lavoro (disoccupazione, condizioni sanitarie, cooperazione, emigrazione, malattie del lavoro, formazione professionale, etc.).

Oggi come allora, l’impronta Società Umanitaria rimane costante: “anticipare, sperimentare, risolvere”.

L’ente prosegue la sua opera con una intensa attività sociale e culturale.

Per intervenire sul territorio, tra Milano, Napoli, Roma e la Sardegna, si sta mettendo a frutto una progettualità diversificata su vari fronti di intervento – dal disagio scolastico alla formazione professionale, dall’avviamento al lavoro alla promozione dei giovani – grazie ad un’equipe di esperti attivi in vari settori ed ai tanti sostenitori che, idealmente e materialmente, fanno sentire la loro partecipazione e il loro appoggio.

Merito di un programma diversificato, che ogni anno viene riconosciuto anche da partner privati e pubblici.

La Medaglia di Benemerenza Civica conferita nel dicembre 2008 dall’Amministrazione municipale, durante la cerimonia dell’Ambrogino d’oro, attesta ancora una volta l’azione di “chi a Milano ha a cuore il prossimo, la sua formazione educativa, la sua crescita sociale, il suo arricchimento interiore”.

A riprova che in questi anni anche l’Umanitaria ha saputo “rilevarsi da sé medesima” e ritrovare il suo ruolo nella società contemporanea: un impegno serio e duraturo verso gli altri, per una cultura della convivenza, della civiltà, della lotta all’emarginazione sociale.

L’Auditorium è un ampio spazio polifunzionale con palcoscenico e grande schermo adatto per qualsiasi iniziativa: convegni, incontri, presentazioni di libri, conferenze, mostre e spettacoli teatrali.

20241028 DILA APS – IL DISPARI

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Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Orrido-L’attesa

Orrendo è il limite dell’orrido.
Ho smesso di spuntare tacche
ho sabotato il rolex
ho tolto l’energia
al contatore del nostro tempo.
SFIDA
Stanotte mi tempestano…
aiuto…
una parola…
i lestofanti
passati in fretta tra le ganasce
dei miei freni inadeguati.
STASI
L’amaca mi destreggia
tra un rovo ed un cespuglio
di rose e di mirtillo
in vagante dondolio
che non mi seda.
STORIA
Il wafer alla nocciola
non sembra capire
che, ancora un attimo,
AUM!
lo mangerò.

  

Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Paura-Dogma (1)

Genetico strabismo
in noi perdura
tra le Paure e i Dogmi:
come chi avesse visto i Diavoli
(Paura)
e fosse certo di aver toccato i Diavoli
(Dogma).
Io guardo un letto
e godo sesso
(Dogma)
– dormire, il sonno è un optional –,
Ignazio, l’altra parte di me,
lo mostra e teme morte
(Paura);
mentr’io ristoro emozioni
all’ombra d’indefiniti drinks
(Dogma)
Lui vede brindisi addii
(Paura).
E più ne sono di riprese bifocali
e se ne sono tanti insieme
e se noi cingono d’assedio
– come nell’angolo di un ring –
non c’è libidine che ci trattenga il passo:
le andiamo incontro.
… infine Tu avverti silenzi
(Paura),
interruttori di emozioni
(Dogma)
turbata dalle tipe che si spogliano nei nights,
e sì comprendi che nessuno
sbuccia castagne per annerire le dita:
lo scopo è un altro.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada
“Chi semina vento
raccoglie tempesta”,
valga a formare il tema di una gita fra i vigneti,
e lì parleremmo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
– dalla vinaccia al puro distillato –,
e andremmo in cerca di tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni
se solo Tu fossi un essere vivente.
Sei
Tu
Amore
Vita
Poesia
Morte
sedotta, sfavillante, spregiudicata,
vergine infedele
fino al momento dell’addio
scritto con la parola “FINE”,
dopo di che diventi indiscutibile
“Intimità dimenticata”,
ma una volta aspettami
nella cantina delle botti antiche
dove parlando sottovoce
– Io, Tu, Ignazio –,
basterà credere
al deficit del cuore sulla mente
per renderci sinonimi
come Paura e Dogma.
Qualcuno mi segnerà per pazzo.

20241021 DILA APS – IL DISPARI

Bruno Mancini notizie

DILA APS-IL DISPARI tutte le pubblicazioni della Redazione culturale

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DILA ALTERVISTA

NUSIV

 

20241025 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20241025 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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https://www.emmegiischia.com/wordpress/20241025-dila-asp-il-dispari-professionisti/

Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione – sesta puntata

 

Liga: Cosa c’è di nuovo nell’archeologia del Caucaso?

Alvi: Come si sa, l’archeologia è una disciplina della storia attraverso la quale i ricercatori studiano il passato dell’umanità sulla base di fonti materiali e manufatti specifici rinvenuti in vari siti di scavo. 

Significativo è anche il ruolo dell’archeologia negli studi caucasici.

Per quanto riguarda lo studio della storia dei ceceni devo dire che, nella ricerca archeologia, il patrimonio scritto e materiale è quasi assente ma particolarmente importante a causa delle conseguenze degli eventi distruttivi del passato (inclusa la Guerra del Caucaso del XIX secolo e la deportazione nel febbraio 1944). In  pratica, linguistica, folklore orale e materiale etnografico, ricerca genomica (materiale sul DNA), tutto questo è forse lo strumento scientifico più importante nello studio della nostra storia nel periodo attuale. 

Oggi, il Centro per la ricerca archeologica dell’Accademia cecena delle scienze sta conducendo gli scavi in ​​insediamenti come Khambi-irze, Old Achkhoy, Roshni-chu e altri siti che sono stati identificati nelle aree di Nakhcha-Korta, Giala-Korta e molti altri, situati nella zona culturale e storica dell’agglomerato Achkhoy-Martan.
Dal 1 agosto di quest’anno, abbiamo censito congiuntamente un sito archeologico lungo le rive del fiume Mart (Fortanga), situato in prossimità della parte centrale della città di Achkhoy-Martan, dove, secondo i materiali in nostro possesso, almeno dal XII al XIV secolo c’era una fortificazione militare, chiamata “ТIеман-Гlап” –  “TIeman-GIan”.
Un seminario scientifico, con la nostra partecipazione, il 21 agosto di quest’anno è stato specificamente dedicato alla considerazione di questo argomento presso il Dipartimento di Etnologia dell’Istituto di Studi Umanitari dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Cecena.

 Liga: Quanto tempo fa le popolazioni si stabilirono in Cecenia, Daghestan e in altre parti del Caucaso? Cosa facevano e quali lingue parlavano?

Alvi: È impossibile rispondere in modo univoco, poiché continua la ricerca su questi aspetti della nostra storia.

Non sarebbe un errore affermare che questo processo sia avvenuto durante il Paleolitico.
Molte lingue esistono nel Caucaso fin dall’antichità, alcune sono scomparse e altre hanno subito nell’aspetto una graduale trasformazione. 

Non molte di queste lingue sono rimaste nel crogiuolo degli eventi storici in una forma abbastanza completa. 

Ogni lingua dei popoli caucasici ha una storia millenaria, inclusa la lingua dei Nokhchi.
K. M.  Tumanov nelle sue opere scopre una lingua “preistorica” comune ai popoli caucasici, in cui un posto significativo è dato alla lingua del popolo Nokhchi (ceceno), una lingua le cui radici risalgono alla base lessicale sumerica e hurrita-urartiana. 

 Liga: Pronto per un viaggio in Italia?

Alvi: No, dato che sono impegnatissimo nel mio carico di lavoro e anche nelle mie attività creative e, sfortunatamente, al momento non tutto è calmo nel mondo. 

Spero, magari, di visitare un giorno questa brillante Isola d’Ischia della quale mi parli e comunicare con il pubblico ischitano e italiano. 

A me sembra che gli italiani, in un certo senso morale, emotivo, comportamentale, per non parlare delle somiglianze esterne, siano simili ai caucasici. 

https://www.emmegiischia.com/wordpress/20241025-dila-asp-il-dispari-professionisti/

Professionisti DILA APS 2024 – Calendario pubblicazioni 

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Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

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I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: GIUSEPPE GAMBI- TENORE.

20241024 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Tra i miei compagni di viaggio canori mi piace ricordare anche alcun tenori, non molti, che hanno interpretato mie canzoni.

Ho conosciuto GIUSEPPE GAMBI oltre dieci anni or sono, tramite il M° Franco Matricano, detto Il Celeste Guerriero, e decidemmo insieme di affidargli la nostra OLTRE IL CIELO OLTRE IL MARE, testo di LUCIANO SOMMA e Francesco Bonagura musica dello stesso Matricano.

A Millevoci del 2012 il brano partecipò cantato alla grande da GIUSEPPE GAMBI e LAURA MIGLIACCIO.

La canzone prima e dopo ha avuto moltissime interpretazioni sia in Italia che all’estero, e ovunque ha avuto numerosi consensi sia di critica che di pubblico, un felice connubio testo-musica in un’atmosfera quasi celestiale, dove la spiritualità ha avuto il sopravvento sul vicenduale, con un felice finale che appaga l’ascoltatore ed i protagonisti della canzone.

Lo stesso brano, riproposto nelle varie piazze d’Italia ed all’estero, ha sempre riscosso grandissimi applausi da un pubblico attento e commosso.

Una delle migliori melodie del M° Matricano su un mio testo, quasi interamente scritto da me, con qualche parola aggiunta dal Bonagura come accaduto con gli altri 400 testi depositati in SIAE con duplice firma.

OLTRE IL CIELO OLTRE IL MARE- OLTRE OGNI COSA AL MONDO CI SEI TU!

Un amore che cerca di andare oltre la vita, che Vissuto su una spiaggia dove un lui, o una lei, sembra abbandonato ma alla fine, come in un sogno irreale, lo fa ricongiungere con l’altra metà…

Ed ecco una breve presentazione di GIUSEPPE GAMBI che vanta un curriculum ricchissimo e pieno di meritato successo.

Giuseppe Gambi, classe ’82, č un cantante lirico napoletano che, con il talento e il carisma innato, è riuscito a riservarsi un posto in quel meraviglioso mondo fatto di musica ed emozioni che è vanto del nostro paese.

Appassionato sin da bambino di Opera, l’artista che forse ha più ispirato il suo percorso ad Andrea Bocelli, che ha saputo proporre al grande pubblico il mix vincente di musiche.

LUCIANO SOMMA

 

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Premi Otto milioni

Bruno Mancini

 

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione – quinta puntata

 Liga: Occorre investire nell’esplorazione spaziale?

Alvi: Penso che ne valga la pena. 

L’uomo è un essere dotato di intelligenza e possiede sia esperienza che conoscenza.

Il desiderio di riconoscere il MONDO è un fenomeno comprensibile, naturale e logicamente corretto. 

Certo che “L’esplorazione spaziale” non dovrebbe significare l’invasione umana nello spazio per distruggerlo. 

Mi piacciono molto le scene spaziali nel cinema che crea un grande impulso per la percezione mentale dell’Universo, ripensando il sistema della vita umana e della natura. 

La mia attenzione è attratta innanzitutto dalle opere con temi dell’Universo di Ajub Ibragimov e Abu Pashaev.
La nostra amicizia e cooperazione creativa continua da tanti anni. 

Tutti e tre abbiamo avviato la creazione di un’unione creativa pubblica chiamata “Sinan-oylan kherch” (Rifugio dell’anima e del pensiero). 

Dal 2020, Abu lavora su una serie di dipinti basati sui motivi del nostro manoscritto ancestrale “Jakhotan Teptar”.
Dopo la pubblicazione del mio libro omonimo, abbiamo in programma di organizzare, contemporaneamente alla sua presentazione, una mostra di una serie tematica dei dipinti di Abu.
Il nostro lavoro congiunto è strettamente correlato all’interazione e alla cooperazione con Ajub, un autore di più di 10 mila opere d’arte, molto diverse le une dalle altre. 

Tra queste opere, l’autore ne ha anche alcune dozzine dei Bustam nazionali ceceni (immagini simboliche che trasmettono attraverso ornamenti e segni la proprietà e le caratteristiche culturali, etiche e spirituali delle persone, cioè, il loro codice etno-culturale). 

Insieme ad Ajub intendiamo compilare un catalogo dei Bustam con le relative descrizioni e poi pubblicarlo. 

A proposito, tra i Bustam di Ajub ce ne è anche una, fatta da lui nel 2021 appositamente per me e si intitola “Al’ Dakho”.

Liga: Quali personaggi storici, filantropi, editori o musicisti le interessano di più e a quali atrocità dedica le sue opere scritte? Chi sono i Suoi eroi preferiti?

Alvi:  Senza personalizzare le singole persone, dirò che sono vicino a coloro che fanno il bene, vivono secondo i principi della decenza umana e li riflettono nelle loro attività.
Attualmente sto scrivendo di Timurleng, detto Timur lo Zoppo.
Inoltre, sto raccogliendo materiali storici e documentazioni su Sheikh Mansur, lo stesso Ushurma, nonché su Abrek Zelemkhan, per dedicare in futuro le mie ricerche a queste persone.
Ho già pubblicato le documentazioni delle imprese dei miei antenati: il capo della tribù Ashkhoi, eroe Horsa, sotto la cui guida fu respinto l’attacco dell’esercito di Amir Timur sul territorio della fortezza di Tieman-GIap (ТIеман-Гlап) nel 1395, sull’eroe popolare Ziza, che era il comandante di un’unità cecena e difese parte della gola di Argun durante l’invasione dell’esercito di Amir Timur, su Temang che nella prima metà del XVI secolo combatté contro gli invasori stranieri e guidò la lotta cecena nella parte Sud-Occidentale del suo paese, cioè, Gamburi e Zhanburi.

Liga: Quali città e quali province d’Italia le piacerebbe visitare?

Alvi: Innanzitutto, Roma. 

Mi piacerebbe visitare la Sicilia e le sue città – Palermo, Catania, Siracusa, e certamente l’isola d’Ischia della quale mi è stato detto un gran bene.

Liga: Il Suo italiano preferito è?

Alvi: Adriano Celentano. 

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Luciano Somma | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: GAETANO GANZERLI

Tra le tante attività, anche se per un breve periodo, mi sono occupato di critica pittorica ed ho avuto modo di conoscere alcuni artisti che frequentavano le varie gallerie d’arte di GAETANO GANZERLI, corniciaio e pittore anche lui. Ci lasciò molto presto ad appena 47 anni nel 2000 per un male col quale comunque dovette convivere per ben 7 anni. Oltre ad un’affettuosa amicizia e collaborazione lo ebbi come compagno di lavoro negli anni 60 all’ippodromo di Agnano dove eravamo impegnati a lavorare in un picchetto di scommesse. Quanti appassionati alle corse dei cavalli e scommettitori abbiamo visto fallire a causa della ludopatia, ad un vizio che purtroppo ha “inguaiato” decine di migliaia di famiglie. La foto che vedete a corredo di questo articolo fu scattata nel 1968 ed inviata qualche anno fa  al M° CARMINE MERAVIGLIA del quale posseggo alcuni bellissimi quadri,  e che ancora collabora con l’Istituto PASCALE per la cura dei tumori. Un eclettico artista d’indiscutibile originalità creatore di quadri di grande spessore  e formidabile caratura. Nella foto, diventata storica, oltre a CARMNE MERAVIGLIA da sinistra destra GIOVANNI BERTE’ (Giamberti) fratello di ANTONIO BERTE’ altro grandissimo pittore, ancora il sottoscritto , a seguire ALESSANDRO CORRADO e lo stesso GAETANO GANZERLI in una delle sue gallerie d’arte. Con quest’ultimo, un anno c’incontrammo ad Ischia dove trascorremmo una bellissima serata al GIARDINO DEGLI ARANCI all’ascolto del chitarrista GIOVANNI il quale però non poteva cantare a causa d’un’operazione alla gola che lo rese afono. L’atmosfera era veramente incantevole e resta indelebile nel mio ricordo. Quante conoscenza nel mondo pittorico, una per tutti quella di ARMANDO DE STEFANO  morto ultranovantenne  e storicizzato, ho posseduto alcuni suoi dipinti, copie numerate, che ho regalato ai miei due figli e che fanno bella mostra di sé nei saloni delle loro abitazioni. All’epoca scrivevo su alcune riviste articoli pittorici e gli artisti mi regalavo un loro dipinto che gradivo molto più che i soldi che si dileguavano presto mentre le opere d’arte restano nel tempo. Altri bei ricordi dei tanti compagni di viaggio in questo lunghissimo cammino! 20241017 DILA ASP IL DISPARI professionisti  

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

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20240919 DILA ASP IL DISPARI professionisti

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20241021 DILA APS – IL DISPARI

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Bruno Mancini | L’imponente eredità civile che ci ha lasciato

CHICCO CECCHI – seconda puntata

 “Ischia, un’antologia”

APPUNTI PER ITINERARI TURISTICI

NELL’ISOLA D’ISCHIA

PER CONTO DELL’ENTE VALORIZZAZIONE ISCHIA

Di GIOVAN GIUSEPPE CERVERA

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20241021 DILA APS – IL DISPARI

Via Nitrodi.

Porta alle sorgenti di Nitrodi, in un angolo di Cava Candiano.

Da tempo un miserevole abbandono copre di squallida negligenza questo luogo, un tempo sede di fiorente sodalizio curativo a carattere religioso, e da poco divenuto oggetto di una incontrollata speculazione, tristissima iattura, mentre da quelle stesse forze speculative si sarebbe potuto

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ottenere la valorizzazione dovuta ad una sorgente che ancora adesso opera miracoli di guarigione, se si fosse operato con serietà d’intenti.

L’interesse del visitatore dovrebb’essere concentrato su la ricostruzione del tempietto, dei bassorilievi, nonché sui bagni, alla cui realizzazione dovrebbero presiedere gli studiosi e gli specialisti in materia.

Ad ogni modo va curata la stradetta di accesso eliminando la discesa ripida.

Non sarebbe inopportuno che l’inizio della stradetta venisse guardato da due grossi vasi sormontati su bassorilievi, in modo da richiamare, già dall’ingresso, a qualcosa di antico, mentre la fonte sarebbe tutto da rivedere.

Cava Olmitello oggi viene visitata meglio dalla spiaggia dei Maronti tuttavia potrebb’essere raggiunta da:

Via Giorgio Corafà,

la quale potrebbe additare ai turisti quel famosissimo Sudaturo che ha guarito tanta gente coi suoi vapori caldi e secchi, unici all’ospa.

La iniziativa da prendere nel quadro generale di restituire alla comunità beni rilevatisi di interesse comune sarebbe quella di sottrarlo ai privati per rimettere in sesto la stufa secondo le direttive degli esperti in materia.

Se non facesse più allo scopo terapeutico , formerebbe un’attrattiva turistica, oltre che una testimonianza storica.

Via Terzano,

la quale lascerebbe ammirate l’omonima Cava, dopo aver suscitato, coll’offerta di una vista sempre gradita costituita dall’abitato di Terzano, l’emozione per le cose la cui vetustà è ragione di orgoglio.

A Cava Scura

si può accedere, oltre che dal mare, da due romantiche e interessanti vie da Noia e da Serrara.

Via Pompeo Trofa

nasce da Noia

La prima diramazione a sinistra potrebbe permettere al visitatore di affacciarsi su Cava Posteca; quella seguente, a destra, è cieca.

Bivio.

Indicare Via Casale – Posteca e sconsigliarla, anche se lascia ammirare Cava dell’Acquara.

Indicare, invece, l’altra.

Via Capodimonte,

perché questa, che va sen’altro resa funzionale, è il ramo di maggiore interesse turistico, dettato dallo stessa percorso della strada.

Infatti, all’inizio, presenta una piacevole gola dalla quale si fuoriesce per affacciarsi sopra una visuale incantevole.

Il sole illumina una vasta zona di tufo biancastro.

In essa spiccano i

“Pizzi di don Andrea”,

formazioni tufacee dovute alla pioggia, che possono, in sedicesimo, paragonarsi alle medesime formazioni in Turchia (Urgup) e in Spagna (Cuevas di Granata).

I Pizzi di don Andrea, somiglianti a frati in bianche cocolle, nella solitudine del luogo, richiamano l’animo alla contemplazione

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mistica della natura.

Più giù siamo nella terribile Stritta.

L’Ente dovrebbe rimettere la strada nel suo alveo naturale, in questa zona che per la magnificenza della roccia tufacea resta “orribilmente” bella.

Infine, essa, percorrendo il ciglio nord di Cava Scura, della quale permette un’angolazione stupenda, scende, sullo stesso lato, all’imbocco della cava.

Io stimo che la descrizione stessa di quest’importantissima arteria sia in grado di suggerire, da sola, i termini della sua valorizzazione.

Via Andrea Mattera

nasce, invece, da Serrara presso la chiesa parrocchiale, quest’ingresso si potrebbe sistemare meglio.

Ma al bivio occorre senz’altro un pizzico di esteticità, quel giusto che possa indicare con un po’ di gusto le due strade; Via Cugnoluongo per Rufano, Quadro a Sant’Angelo, e di cui dirò in seguito.

20241021 DILA APS – IL DISPARI

Tracciato di Via POMPEO TROFA (conosciuta come Via Casale) SCHEMA V Il tracciato mostra la grandissima importanza di questa strada, sulla quale la speculazione ha già stese le sue mani avide, derubandola.

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Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Orrido-L’attesa

Orrendo è il limite dell’orrido.
Ho smesso di spuntare tacche
ho sabotato il rolex
ho tolto l’energia
al contatore del nostro tempo.
SFIDA
Stanotte mi tempestano…
aiuto…
una parola…
i lestofanti
passati in fretta tra le ganasce
dei miei freni inadeguati.
STASI
L’amaca mi destreggia
tra un rovo ed un cespuglio
di rose e di mirtillo
in vagante dondolio
che non mi seda.
STORIA
Il wafer alla nocciola
non sembra capire
che, ancora un attimo,
AUM!
lo mangerò.

  

Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Paura-Dogma (1)

Genetico strabismo
in noi perdura
tra le Paure e i Dogmi:
come chi avesse visto i Diavoli
(Paura)
e fosse certo di aver toccato i Diavoli
(Dogma).
Io guardo un letto
e godo sesso
(Dogma)
– dormire, il sonno è un optional –,
Ignazio, l’altra parte di me,
lo mostra e teme morte
(Paura);
mentr’io ristoro emozioni
all’ombra d’indefiniti drinks
(Dogma)
Lui vede brindisi addii
(Paura).
E più ne sono di riprese bifocali
e se ne sono tanti insieme
e se noi cingono d’assedio
– come nell’angolo di un ring –
non c’è libidine che ci trattenga il passo:
le andiamo incontro.
… infine Tu avverti silenzi
(Paura),
interruttori di emozioni
(Dogma)
turbata dalle tipe che si spogliano nei nights,
e sì comprendi che nessuno
sbuccia castagne per annerire le dita:
lo scopo è un altro.
Un vecchio adagio,
proverbio di contrada
“Chi semina vento
raccoglie tempesta”,
valga a formare il tema di una gita fra i vigneti,
e lì parleremmo sottovoce
creando alambicchi per le nostre intese
– dalla vinaccia al puro distillato –,
e andremmo in cerca di tartufi
e non di verbi dissotterrati
da logori abbandoni
se solo Tu fossi un essere vivente.
Sei
Tu
Amore
Vita
Poesia
Morte
sedotta, sfavillante, spregiudicata,
vergine infedele
fino al momento dell’addio
scritto con la parola “FINE”,
dopo di che diventi indiscutibile
“Intimità dimenticata”,
ma una volta aspettami
nella cantina delle botti antiche
dove parlando sottovoce
– Io, Tu, Ignazio –,
basterà credere
al deficit del cuore sulla mente
per renderci sinonimi
come Paura e Dogma.
Qualcuno mi segnerà per pazzo.

20241021 DILA APS – IL DISPARI

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, membro del Governo della Cecenia e Ministro della politica statale e dell’informazione

Quarta parte

Liga: Che aspetto ha Grozny oggi?

Alvi: Quanto a me, io preferirei la vecchia Grozny con le sue strade larghe, viali, vicoli, spazi verdi.

La città vecchia mi ricorda la mia giovinezza, il tempo di pace, i miei sogni per il futuro.

Liga: Quali ricerche sulle origini delle lingue e dei dialetti Lei sostiene?

Alvi: Sostengo la teoria “sui gesti”, avanzata nel XIX secolo, essa è interessante e ha una base probabilistica.
Gli scienziati L. Geyer e W. Wundt suggeriscono l’esistenza iniziale di un sistema di gesti sulla cui base si è sviluppato il linguaggio umano.
Sono vicino anche alla “teoria iafetica – gaphaetica,”avanzata dall’accademico N .Ya Marr. 

Considero validi molti aspetti scientifici dei materiali sulla storia e la linguistica del Caucaso, proposti nell’opera “Sulla lingua preistorica di Transcaucasia” di K.M.  Tumanov.
Do fiducia anche ad alcuni scienziati ceceni come J .M.  Desheriev, K.Z.  Chokaev, A. D. Timaev ecc.. 

Liga: Qual è la Sua professione e corrisponde alla Sua vocazione?

Alvi: Mi sono laureato al dipartimento di storia dell’Università statale ceceno-ingusci in nome di Lev Tolstoj e ho ricevuto la specialità “Insegnante di storia e scienze sociali”. 

Mi pare di aver fatto la scelta giusta della specialità. 

Liga: Quali mestieri nuovi desidera imparare?

Alvi: Molti.

Desidero sviluppare una formula per “la creazione, il successo e il progresso della società umana”, (l’umorismo con molta verità).

Liga: Ha piantato molti alberi nella vita? 

Alvi: Esatto, nella tenuta della casa dei nostri genitori, in parchi, vicoli, lotti liberi, nonché nel mio giardino, ho piantato gli alberi vari.

Liga: Quali premi e riconoscimenti ricevuti le sono piaciuti di più?

Alvi: Ho ricevuto vari premi e un ordine, medaglie e certificati d’onore, perciò le mie attività sono diverse, lavorando nel campo educativo e socio-politico.
Dopo il completamento della prima campagna militare nella Repubblica cecena e prima dell’elezione e dell’insediamento del Presidente Aslan Maskhadov, io sono stato un membro del Governo della Cecenia e ho compiuto i doveri di Ministro della politica statale e dell’informazione.

Nel giorno dell’insediamento del nuovo Presidente, mi sono dimesso volontariamente dalla carica di Ministro per mia spontanea volontà. 

Il neoeletto Presidente mi ha fatto ripetute offerte per unirmi al nuovo governo come vice primo Ministro, ma la mia decisione era ferma, quindi mai più sono tornato a ricoprire incarichi di Governo.
Continuo ad essere impegnato in attività sociali e politiche.
Ciò che mi rende più felice non sono i premi ma sono gli apprezzamenti e la gratitudine dei miei lettori.
Il mio piacere più grande è vedere ovunque i sorrisi dei bambini e i volti gioiosi delle nostre sorelle e mamme.

Liga: Per favore,citi un proverbio ceceno sul tema dell’onore.

Alvi: “L’onore non può essere dato a nessuno, non può essere venduto o comprato da nessuno. 

Una persona o ha onore oppure non ce l’ha.”

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Liga Sarah Lapinska intervista Alvi Dakho, storico e folclorista
La flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri

Terza parte

Liga: Cita ai lettori del quotidiano IL DISPARI una fiaba o un aneddoto ceceno interessante?

Alvi: Un montanaro per molto tempo non poteva vendere la sua vecchia cavalla in nessuno modo. 

Ogni giorno andava al mercato rurale, volendo venderla, e ogni volta che la gente si avvicinava alla sua cavalla doveva costringerla ad aprire la bocca per fare esaminare i suoi denti.
Quindi, a quanto pare, scoprivano la sua età ma non la compravano e andavano via.
Tre anni dopo tante camminate e con la necessità di aprire sempre la bocca davanti alle gente, la cavalla, ogni volta che vedeva persino un passante casuale fermarsi davanti a lei, spalancava la bocca e mostrava volentieri i denti
.

Liga: I ceceni e gli altri popoli di montagna sono molto attaccati ai loro animali e, in media, hanno una buona conoscenza della storia e delle tradizioni popolari?

Alvi:  Sì, certo. 

Ad esempio, i ceceni hanno un antico canto epico, chiamato “Illy”, dedicato a un cavallo sincerissimo.
Nel nostro Paese la natura, l’Universo, la flora e la fauna vengono apprezzati come simboli sacri. 

Non era una consuetudine che i Ceceni non prendessero alcunché di superfluo dalla natura. 

Usavano solo il cibo e ciò che era cucinato nella loro casa. 

Quando un Ceceno contadino andava nella foresta per raccogliere legna da ardere, era abituato a non tirare troppo l’ascia per non “spaventare” gli alberi. 

L’ascia era esposta solo nel momento in cui aveva luogo il processo di taglio diretto e in modo tale da oscurare, quanto più possibile l’ascia funzionante alla vista di altri alberi.
Conoscere la propria storia, genealogia, tradizioni e storie dei propri antenati era un dovere di ogni degno ceceno. 

Sin dai tempi antichi, le famiglie cecene conservavano manoscritti nello scrigno, cosiddetto “teptara” di famiglia.

Liga: Quanto è importante per la nuova generazione conoscere le radici e l’appartenenza del popolo?

Alvi: Assolutamente molto! 

È tradizionalmente considerato come un dovere di ogni ceceno. 

Non conoscere almeno i nomi dei nostri ultimi sette antenati da parte di nostro padre diventa una vergogna per noi.

Liga: Lei suona qualche strumento musicale: pandur, sassofono, pianoforte?

Alvi: Da giovane, come molti miei coetanei, amavo suonare la chitarra.

Liga: Quali scrittori, artisti, grafici e musicisti sono più vicini a Lei?

Alvi:  Tra gli scrittori ceceni apprezzo Abdurakhman Avtorkhanov, Abuzar Aidamirov e Musa Beksultanov.

Tra gli altri, per esempio, Alexandr Solzhenicin, Viktor Suvorov, Moshe Gammer, il professore dell’Università di Tel Aviv, anche egli storico, e l’autore del libro «Il lupo solitario e l’orso. Tre secoli di resistenza cecena al dominio russo».

Tra gli artisti scelgo Anastasia Lesyuk (Anastasia Nast Mishukova-Lesyuk, Ekaterinburgo,      

Russia ), Irinel Daniela Iacob (Bucarest, Romania), Elita Dadakaeva (Grozny, Repubblica Cecena).
Più di tutti tra i pittori rispetto la creatività di Ajub Ibragimov, un artista grafico, innovatore e fondatore di molti generi moderni (Germania) e di Abu Pashaev (Reppublica Cecena), un artista insuperabile della direzione astratta e surrealista.
Invece, di tutti i musicisti del mondo, preferisco la mia madre, Nana, che mi cantava ninne nanne tanti anni fa e che, sfortunatamente, se n’è andata da molto tempo.

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Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

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Luciano Somma | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: FULVIO MASULLO

Tra i compagni di viaggio più presenti, specie tra gli anni 60 e 70, mi piace menzionare il Prof. Salvatore Maturanzo, grande studioso di poesie napoletane ed autore di diverse antologie, che presentò la mia prima pubblicazione DOJE VOCE ‘E NAPULE con poesie mie e di ANTONIO FERRARA nel 1968.

Conobbi anche GIOVANNI DE CARO il quale prese appunti su di me, ma non riuscì a pubblicarli su una nuova edizione della sua Antologia perché purtroppo ci lasciò.

Con FULVIO MASULLO invece il discorso è diverso, classe 1934, egli stampava il giornale L’ARALDO DEL SUD, molto diffuso, dove pubblicava la mia foto e tante mie poesie specie napoletane, molte apparse anche all’epoca sul giornalino di EDENLANDIA, un parco giochi, frequentato dai bambini dell’epoca accompagnati dai loro parenti, nel quale si facevano anche lavori teatrali e specie la Domenica era superaffollato.

Con Fulvio, di sua edizione, pubblicai il libro di poesie in italiano LA MIA RICCHIEZZA nel 1971 con una sua lusinghiera ed affettuosa prefazione che evidenziava la mia giovanissima presenza da esordiente nella storia della letteratura Italiana.

Un’ottima penna di grande spessore e competenza!

Purtroppo ci lasciò negli anni 90 poco più che sessantenne.

Come dicevo, non bisogna meravigliarsi se la maggior parte dei poeti, da me citati, sono passati da anni a miglior vita, fatte le dovute  eccezioni per morti premature, poiché tutti molto più grandi di me di almeno 15/20 anni.

Tra i poeti frequentati, vanno ricordati GIUSEPPE ALBANO – GIUSEPPE SACCO (del quale conservo gelosamente una poesia a me dedicata con affetto paterno) – GIUSEPPE PASTORE – GIANNI CROCE – MARIO MONTEFUSCO – ANTONIETTA PAGLIARULO (mia compagna in tante trasmissioni che si avvalse della mia prefazione per l’uscita del suo libro) – GIORGIO VAJANA – UGO IZZOLINO (oggi sono molto amico della nipote attrice Monica Masiello) – ALDO VILLA – figlio del grande GEPPINO VILLA – PASQUALE ESPOSITO e CIRO GILARDI col quale feci il quinto anno delle elementari insieme, incontrato dopo tanti anni, che organizzò, per un bel periodo, la POESIA IN PIAZZA che vide partecipare moltissimi dei poeti e poetesse menzionati.

L’elenco naturalmente non finisce qui, vi sono ancora molti poeti da citare ed alcuni cantanti e compositori.

Il tutto rimandato ai prossimi articoli. Alla prossima!

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Luciano Somma | I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: Gioia Lomasti.

Una compagna di viaggio che mi sta molto a cuore, conosciuta online tantissimi anni fa è Gioia Lomasti.

In tandem abbiamo realizzato libri, articoli e tant’altro.

La stessa ha collaborato anche per un periodo con Bruno Mancini, grande organizzatore e creatore appunto di tante iniziative a livello internazionale, riscuotendo ovunque innumerevoli consensi.

Gioia Lomasti nasce a Ravenna, appassionata di letteratura nel suo insieme sin da bambina conquista l’attenzione della critica letteraria con la partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali che la vedono tra i posti d’onore.

È autrice di opere in poesia e prosa dedicando parte dei suoi scritti al cantautorato italiano Fabrizio De Andrè.

Co-fondatrice nel 2011, con Marcello Lombardo (diventato suo marito dal giugno di quest’anno: auguri agli sposi!), del sito vetrinadelleemozioni.com  lo ha creato come spazio riservato all’arte e alla musica che supporta la promozione degli scrittori, dando molto risalto agli emergenti di grande espressività poetico-narrativa, che necessitano di un giusto sostegno per conseguire una maggiore visibilità.

Ha all’attivo con me moltissime pubblicazioni poetiche singole o in antologie anche scolastiche.

“Passaggio”, la sua prima raccolta edita (Giugno 2008), è una sorta di diario dal chiaro sapore emozionale nel quale poeticamente racconta se stessa.

Dal Dicembre 2009 al 2020 la sua passione la porta a curare per le radio della bassa Romagna l’appuntamento in “Vetrina delle Emozioni”, tramite un laboratorio creativo con la realizzazione di puntate settimanali a favore di tutti gli artisti partecipanti (scrittori e cantautori) ricreando uno spazio a loro dedicato, che ad oggi ha potuto vantare migliaia di adesioni.

Il web, attraverso molte interazioni, racconta parte del suo percorso artistico per ciò che lei è e sa donare: arte, poesia e vita

LUCIANO SOMMA

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Mariapia Ciaghi | L’arte dell’attesa (e del mancato pagamento)

“Vissi d’arte, vissi d’amore” mormorava Tosca, sospirando tra le note, e in fondo, mi sentivo un po’ come lei.
Anche io, nell’immenso amore per l’arte, avevo dedicato tempo, cura e risorse a quel progetto: un catalogo celebrativo per il centenario della morte di Giacomo Puccini.
Un’opera che doveva essere un tributo a un genio, e invece, si è trasformata in una triste odissea di attese, promesse non mantenute e, soprattutto, fatture insolute.
Ma ahimè, nonostante tutta la mia dedizione, il pagamento, come l’amore che Tosca si illudeva di controllare, continuava a sfuggire.
“O dolci mani mansuete e pure”, scrivevo ogni volta nelle email di sollecito, sperando che il tocco delle mie parole trovasse la grazia della puntualità.
Ma il silenzio che seguiva era più eloquente di ogni risposta, come una cadenza di note sospese, senza mai risolversi.
La melodia diveniva, purtroppo, sempre più stonata.
Il Maestro Giordano Telamone, l’artista che aveva reso omaggio a Puccini con le sue opere, sembrava altrettanto sorpreso da questa attesa infinita.
Mi dicevo: “E lucevan le stelle”, sì, ma queste stelle illuminavano solo le nostre illusioni.
Intanto, l’unica cosa che rimaneva oscura era il saldo delle fatture.
E se Puccini fosse stato qui, forse avrebbe adattato i versi: **“L’arte è un mistero, ma i conti son certi”.
E poi ci fu l’inaugurazione al Museo degli Strumenti Musicali, quella che avrebbe dovuto rappresentare l’apoteosi del progetto.
Il catalogo non fu neanche presentato, ironia delle ironie, perché l’organizzazione di Sirtori & Soci, in ritardo persino nella preparazione dei testi, non aveva ancora completato la parte che io, obtorto collo, avevo finito e persino tradotto.
Eppure, incredibilmente, nonostante avessi portato avanti il progetto espositivo anche a livello internazionale, non ricevetti alcun invito per partecipare all’inaugurazione.
Non fui nemmeno menzionata.
“Dove sono i bei momenti?”, mi chiesi, guardando lo scorrere del tempo senza riconoscimento o gratitudine.
La mostra si apriva senza di me, senza il mio catalogo, e senza alcuna spiegazione.
Sembrava quasi una parodia della vita di Cavaradossi, tagliato fuori dai suoi stessi trionfi.
Mi rivolsi allora alla Sirtori & Soci con una lettera carica di speranza e di disappunto.
Mi sentivo come se stessi recitando l’aria di **“Nessun dorma”**, sperando che il mio sollecito squarciasse il silenzio.
**“All’alba vincerò!”**, mi ripetevo, aspettando il miracolo di una risposta concreta, magari accompagnata da un bonifico.
E invece nulla.
“Il bel sogno di Doretta”, che nella mia mente si era tradotto in un incantevole progetto artistico, si stava trasformando in un incubo contabile.
Ogni mese di attesa era come un nuovo atto di un’opera tragica, in cui i protagonisti sembravano incapaci di uscire dal loro torpore.
Ma, caro Telamone e cara Sirtori & Soci, non pensiate che io sia un’eroina tragica pronta a soccombere.
No, questa Tosca editoriale non si butterà giù dal Castello Sant’Angelo.
Anzi, prendo in prestito le parole di Scarpia, “Davanti a lui tremava tutta Roma”, perché io non tremo, ma agisco.
Del resto, come diceva Mimì nella sua ultima scena, “Addio senza rancor”. Ma che l’addio non sia mio, bensì vostro, verso la possibilità di continuare a fare affari con chi, con forte spirito pubblico e rispetto delle regole, ha sempre fatto del suo lavoro una missione per il bene comune.

Dott.ssa Mariapia Ciaghi – Direttrice IL SEXTANTE
www.ilsextante.net
Editoria-Comunicazione-Eventi
via Calvet 14 38086 Pinzolo (TN)
via Fara Sabina 2 00199 Roma
mob: +39 3886315672

20241014 DILA APS – IL DISPARI

20241014 DILA APS – IL DISPARI

Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Poesia-L’inganno

Magari dopo
(ma quando, ma come, ma dove?)
di Lei presente in fotocopia
tra gialli ritagli di giornali
andrò a cassare ogni riferimento
nel lungo elenco della stracolma agenda
che accetta un gran raduno di mie fate
con titoli che sono di poesie.
… ma la memoria
con quale ingegno si cancella?

Ed io riprovo (ancora)
a credere che dopo il Vero (ancora)
il Sogno è uguale (ancora),
così mi acquatto di nascosto (ancora)
nei miei pensieri – poesia (ancora) –
dove le ampolle han poche gocce profumate (ancora)
e mi è difficile strizzare (ancora)
nella coppa agrume acerbo (ancora)
senza che qualche goccia mi colpisca gli occhi (ancora)
per lacrime che non sono di dolore (ancora).

Poi come sempre mi chiederò “perché?”
e (non) avrò risposte
e (non) ne ho.
E (non) ne ha
la strampalata furia possessiva
che non rivendica blasoni e miti conquistati
– il demone e l’agnello –
ma solo il Tuo sorriso fragile
– stellata notte e faro –
per me che navigo ma non invento i sogni.

  20241014 DILA APS – IL DISPARI

Dalla raccolta poetica

LA MIA VITA MAI VISSUTA

di Bruno Mancini

Il rifugio-Dimora

Già fuori dall’aerostato
plano
scivolando – volo libero –
nel rovistare oltre le nuvole.
M’intrufolo
infiltrandomi nella foresta equatoriale
giù oltre le chiome ombrelli

riparo
dell’indiscusso regno di chi non volle esistere
in apparenze definite
e sbuco sotto tetti di embrici e di coppi.

Tanto più privo di superflui ornamenti
l’echino appare in mostra col frontone,
tanto più stabile
sarà nel tempo il Tempio.

Esisto.

Non ha sapore di spore innominabili
questa mia attesa che ritaglia
indefiniti volumi
intorno a me deposito, ed in futuro, centro.

Ho detto basta, ho detto ancora,
nel rock and roll
non so se vado o prendo.
Ma ora so – Rifugio Dimora –
che sei reale
e arrivo scavalcando cancellate
di aguzzi aculei
e poi osando
usci da far tremate i polsi…
e Tu mi attendi a braccia stese
tra un giaciglio e la luna sempre uguale.

Ti cerco, t’immagino, ti tento
…vengo a toccarti
e Tu non sei spettacolo
e non sei oltre l’orizzonte.

Esisti.

20241014 DILA APS – IL DISPARI

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