20240223 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240223 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240223 DILA ASP


20240223 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240223 DILA ASP IL DISPARI professionistiLiga Sarah Lapinska intervista il pittore Sadulla Davletov

Liga Sarah Lapinska: Quali sono le tradizioni più preziose del Turkmenistan?
Sadulla Davletov: Molte preziose tradizioni popolari sono state preservate in Turkmenistan, anche nel campo della medicina, curando le malattie polmonari e bronchiali con il latte di cammelli, giumente e asini.
Sia nelle danze popolari, nei riti di matrimoni, nella realizzazione di halva e tappeti di seta, nella trasmissione di nostre abilità da una generazione all’altra.
Lì ci sono molti antichi mausolei e vecchie città, la chiesa cristiana – nestoriana di Kharoba – Kishok, le leggendarie antiche città di Margiana, Nisa ed altre.
Ogni paese e terra ha le proprie tradizioni, mentalità e ambienti, che svolgono il ruolo essenziale nella creazione della mentalità.
Sia i turisti provenienti dall’Italia che da altri paesi dovrebbero fare un viaggio attraverso le antiche città di Asia Centrale, i mausolei, le steppe, i deserti e le valli del Turkmenistan e dell’Uzbekistan.
Il Rinascimento in Italia nel XIV secolo e il Primo Rinascimento prima ancora influenzarono senza dubbio il mondo intero e tutte le tendenze dell’arte.
Anche da noi, in Asia Centrale.
È importante non dimenticare né il popolo italiano né quello turco, né la storia dell’arte, né le nostre radici personali.
La storia è il meccanismo che ci spinge avanti e verso il futuro.
Il progresso come strumento e come categoria filosofica esiste senza dubbio.
Sono i figli e i nipoti quelli che inconsapevolmente portano il progresso possibile.
Ogni persona che rispetta se stessa e la cui salute lo consente, dovrebbe avere almeno un animaletto domestico a casa.
Io ho i bellissimi e soffici gatti.
Noi, creature umane siamo molto simili ai gatti: spesso in attesa di aiuto, oltre che di carezze, coccole, conforto, calore.
Adoro anche i cavalli, non solo i trottatori di Akhaltek dal collo lungo, aggraziati e straordinariamente belli, insomma creature perfette.
Tutti gli artisti turkmeni amano riprodurre questa bellezza nelle loro opere.
I cavalli introducono nella mia vita creativa i simboli nazionali tipici del Turkmenistan e amo .
rappresentarli nelle mie pitture.,
L’Europa invece, è il centro dell’arte mondiale, in modo particolare il bellissimo Paese dei pittori, musicisti e sognatori, l’Italia.
Come artista, voglio guardare l’Italia antica e vedere con i miei occhi, nella vita reale, i suoi famosi musei, Pompei, l’isola d’Ischia, i monumenti, le fontane.
Conoscere la sua gente.
Voglio davvero viaggiare per tutta l’Europa.
Che Dio conceda che questo mio sogno possa avverarsi!
Antiche fortezze e castelli, villaggi pittoreschi, prati verdi e magnifiche foreste: così, d’altra parte, immagino la Lettonia, patria dell’intervistatrice.
Vorrei vedere anche questo Paese e ammirarlo.
È auspico che l’intervistatrice traduca in italiano sempre più opere turkmene e uzbeke e che vengano pubblicate in italiano, così come consiglio ai giovani Artisti turkmeni e uzbeki di partecipare con crescente entusiasmo ai concorsi artistici indetti in Italia, con particolare attenzione verso il Premio internazionale di Arti varie “OTTO MILIONI”, che so essere stato ideato dal poeta Bruno Mancini e che attualmente è organizzato dall’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”.
Il Turkmenistan, come l’Italia, è un paese in cui l’artigianato popolare è onorato in tutti i suoi generi: tessitura di tappeti, di seta e d’altro, ceramica, cucina nazionale.

20240223 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Views: 15

20240222 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240222 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240222 DILA ASP

20240222 DILA ASP IL DISPARI professionistiLE CANZONI CHE PARLANO DI ISCHIA

terza puntata

Tra i tanti autori che scrissero canzoni che parlano di Ischia ci piace ricordare Vincenzo Acampora, mio coautore di tante canzoni.

Lui,  con le parole di De Gregorio scrisse la celeberrima VIERNO, e con Enrico Buonafede e Franco Colosimo scrisse la musica di “ CANZUNCELLA A DDOJE VOCE .“

Riccardo Pazzaglia insieme a Domenico Modugno (quest’ultimo  lo conobbi in una magnifica serata al CASTILLO D’ARAGONA) chiese al pubblico il titolo per una sua nuova canzone e io gli suggerii: TORNEREMO A CASA INSIEME che poi fu incisa ed inserita nel suo numerosissimo repertorio.

La canzone dedicata all’isola s’intitolò ISCHIA STA MIEZ’’O MARE di Nisa (pseudonimo di Nicola Salerno) e Fanciulli – Nino Oliviero – Ettore De Mura – Mario De Angelis.

In quegli anni, 1950, ci fu un vero boom di canzoni dedicate ad Ischia.

Di queste oggi se ne ascoltano solo poche come la famosa ISCHITANA (che fu scritta nel 1900 e, molto probabilmente, può essere ritenuta come la prima vera canzone dedicata a Ischia)  con testo  del poeta Vincenzo Cipro, giornalista del periodico “La Follia”, e con la musica di Giuseppe Salzano.

Balere e night furoreggiavano coi motivi lenti, quelli dei famosi balli della mattonella diventati leggenda.

‘O RANGIO FELLONE e ‘O PIGNATIELLO, per citare i più noti, videro nascere tanti amori.

Si ballava guancia a guancia e ci si stringeva nelle romanticissime ore notturne a volte fino al nascere dell’alba, lo sciabordio delle onde faceva da dolce contorno…

La vita ischitana col suo fascino, col suo folklore, con la sua musica, con le sue inestimabili bellezze, lascia un ricordo indelebile per chi l’ha conosciuta pochi giorni o diversi anni, e le canzoni, anche se in gran parte poco conosciute dal grosso pubblico, danno ancora nell’ascolto un brivido arcano…

LUCIANO SOMMA

20240222 DILA ASP IL DISPARI professionistiDirettore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Views: 12

20240216 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240216 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240216 DILA ASP

20240216 DILA ASP IL DISPARI professionistiGiuni Tuosto | Storia dell’emancipazione femminile dal 1900 ai giorni nostri

Seconda puntata: il NO che liberò le donne

La storia dell’emancipazione femminile si intreccia con la legislazione.
Perché la storia si fa attraverso buone leggi.
L’Italia ha conosciuto una vittoria giuridica ad opera di una giovane donna di soli 17 anni.

Siamo nella Sicilia degli anni Sessanta. Per la precisione, è il 2 gennaio 1966.

Il nuovo anno è appena iniziato ed è scoppiato uno scandalo nazionale, una vergogna pubblica: una ragazza di Alcamo (Sicilia occidentale) è stata rapita e stuprata, ha perso la verginità e deve andare in sposa al suo aguzzino, perché dopo questa esperienza nessuno la vorrà.
Lo dice la legge italiana, promulgata dal “Codice Rocco”.
L’articolo 544 del Codice Penale prevede il cosiddetto “matrimonio riparatore” per risolvere situazioni incresciose come queste.
Ma lei ha detto no, contro tutto e tutti.

Il suo nome è Franca Viola

ed è una ragazza qualunque.

Compie gli anni il 9 gennaio Franca, ma non ha fatto in tempo a festeggiare il suo compleanno che è già sulle pagine dei quotidiani nazionali.
Capelli neri lunghi e un viso ancora bambino.
Lo scandalo l’ha battuta sul tempo e lei resta fanciulla indifesa all’anagrafe, ma donna adulta nel cuore.
Eppure Franca non è una ribelle, non ha mai pensato di cambiare la legge o fare rumore; è schiva e semplice, ma ha una cosa che le altre donne della sua epoca non hanno: il rispetto di sé.
Il suo NO fa notizia, si impone sui giornali, scalfisce gli animi di uomini e donne, tormenta i suoi aguzzini, apre dibattiti giuridici.
Il suo no è forte e chiaro. No al matrimonio riparatore. No all’amore imposto.
“Io non sono proprietà di nessuno”, dice.

In quella Sicilia di fine anni ‘60, fatta di famiglie perbene e mezzadri, Franca Viola ebbe il sostegno di donne, uomini, genitori, sebbene i suoi rapitori continuassero a minacciare lei e la sua famiglia.
In un freddo giorno di gennaio prima del suo compleanno, Franca cambiò la storia delle donne: il processo a Trapani contro i suoi rapitori si concluse con una clamorosa condanna.
Il dissenso rivoluzionario di Franca colpì nel segno il “Codice Rocco”, svelando crepe giudiziarie e morali.
E le leggi cambiarono. Grazie a lei, il matrimonio riparatore e il delitto d’onore furono aboliti per sempre.

L’articolo 544 del Codice penale fu abrogato nel 1981, insieme all’art. 194 che legalizzava il delitto d’onore.

Un’altra vittoria giunse tardiva nel 1996 quando lo stupro, dapprima configurato come “reato contro la pubblica moralità e il buon costume” fu riconosciuto come “reato contro la persona”, penalmente perseguibile.
La storia di Franca Viola è una storia scritta col no, al tempo del sì.
Il “Si” è l’avverbio che in lingua italiana enuncia una risposta positiva.
Ma nessuno spiega alle donne quanto un SI possa essere pericoloso. Il SI è accondiscendenza cieca, accettazione pericolosa, volontà debole; è assenso sciocco.
Il si è sottomissione.
Permette, accoglie, imbraga.
Il si può uccidere.
Per un sì all’uomo sbagliato si può morire.
Il no invece respinge, disturba, assorda.
Il no apre la strada al dissenso, all’indignazione, alla libertà.
Grazie a quel no, le donne italiane furono liberate per sempre dall’infelicità eterna dei matrimoni senza amore.
La storia di Franca Viola ci insegna che a volte basta un no per salvarsi per sempre.

Il cambiamento si fa attraverso buone leggi, ma prima bussa alla porta del dissenso e vince con un fragoroso NO.
Giuni Tuosto

20240216 DILA ASP IL DISPARI professionisti

 

Professionisti DILA APS 20240111 - Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240111 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Storia dell’emancipazione femminile dalle Suffragette ai giorni nostri

Prima puntata: Come tutto è iniziato…

Se nasci donna, c’è un prezzo da pagare a questo mondo.

Dalla mela avvelenata di Eva all’acido muriatico sulle guance.

È il pedaggio necessario per uscire dall’anonimato ed entrare nella storia.

Nessuna donna è mai entrata nella storia in punta di piedi o coi tacchi rosa di Barbie.

Di solito le donne si conquistano un posto nel mondo tra urla, sofferenze, battaglie e resistenze. Talvolta, con la morte.

Come un soldato, che combatte in prima linea una guerra non sua, senza la protezione di un generale stellato, ogni donna avanza nel mondo nel sottofondo della guerriglia.

È così che è iniziata la lotta femminista, una lotta di donne per le donne, durata oltre un secolo e mai terminata.

Le femministe nascono in Inghilterra, nella Gran Bretagna del 1900, quando l’industrializzazione è avviata e la Prima Guerra Mondiale è alle porte.

Le Suffragette(nome dato dai giornali per schernire le prime contestatrici) erano attiviste, operaie, politiche, che volevano il voto.

Un voto a suffragio universale femminile.

Come soldati, le Suffragette hanno portato avanti la loro battaglia contro il governo inglese con volantini e polvere da sparo.

Erano pericolose.

Armate di ideali più forti delle loro bombe.

Utilizzavano slogan, petardi e dinamite.

Ma esiste una preistoria del femminismo: femministe insospettabili, ante-litteram, dimenticate, come Olympe De Gouges signora della Rivoluzione Francese, Mary Wollstonecraft, filosofa inglese, e Madame de Stael, intellettuale europeista.

Le antesignane delle Suffragette.

Volevano donne istruite, lavoratrici e stipendiate.

Scrissero saggi e opere, alla fine del 1800,per diffondere il verbo dell’uguaglianza tra Francia e Inghilterra.

Furono proprio le Suffragette a raccogliere la loro eredità intellettuale, ma capirono che il pensiero di Olympe de Gouges e di Mary Wollstonecraft non bastava a liberare le donne.

Ci voleva la forza.

Dovevano fare rumore per essere ascoltate.

Dovevano protestare davanti Buckingham Palace, pena l’arresto.

Ed avevano ragione: ci voleva un braccio armato per avere il voto.

Le Suffragette, nonostante gli arresti che subirono, le bombe che sparsero qua e là per l’Inghilterra e gli incatenamenti alle pubblicheringhiere, riuscirono ad ottenere il diritto di voto dal Parlamento Inglese nel 1918, ben 28 anni prima dell’Italia.

La prima ondata di quote rosa.

Ma fu una vittoria parziale, in quanto il voto fu concesso solo alle mogli dei capifamiglia con più di 30 anni.

Ci vollero altri dieci anni per estendere il voto a tutte le donne inglesi senza distinzioni di età o di genere.

Era il 1928.

 Giuni Tuosto

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

 

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Views: 10

20240215 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240215 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240215 DILA ASP

20240215 DILA ASP IL DISPARI professionistiBruno Mancini |Mario Crosta nuovo Direttore Generale della Banca di Credito Popolare

La Direzione e la Redazione di questa testata giornalistica, unitamente all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” rivolgono, tramite me, un caloroso augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale della BCP, Dott. Mario Crosta.

Infatti, La Banca di Credito Popolare (che tramite la sua filiale ischitana Diretta dal Dott. Molino ha offerto un importante contributo morale ed economico in favore della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” organizzato, appunto, dalla nostra DILA APS) ha diramato il seguente comunicato stampa:

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato nuovo Direttore Generale Mario Crosta, che succede a Felice Delle Femine, alla guida della BCP negli ultimi 6 anni.

Scelto dopo una lunga e attenta selezione – commenta il Presidente del CdA Mauro Ascione – il Dott. Crosta ha un brillante percorso di carriera nel settore creditizio, essendo alla sua quarta esperienza da Direttore Generale di banche a vocazione territoriale. Ha guidato, infatti, Banca Popolare Etica, poi Banca di Piacenza e, infine, Banca Popolare di Cividale, prima come Condirettore e poi Direttore Generale.

Nel ringraziare Felice Delle Femine per l’impegno profuso durante il suo mandato, voglio esprimere un caloroso benvenuto al nuovo Direttore Generale, con la consapevolezza che il suo arrivo rappresenterà per la nostra BCP una rinnovata opportunità di crescita”.

Mi fa piacere poter mettere a disposizione della Banca di Credito Popolare, ricca di oltre 135 anni di storia, la passione che nutro per il mondo dell’economia – ha commentato il nuovo DG – ponendomi al servizio di chi vive ed opera nei luoghi ove la Banca è presente, continuando a praticare il valore, tipico delle banche di territorio, di mettere la finanza a supporto dell’economia reale, con una particolare attenzione alla compagine sociale, autentica ricchezza di un’impresa che opera con la forma giuridica della cooperativa.

Inizio questa esperienza stimolante e sfidante, con la consapevolezza che lo farò con l’apporto di tutte le collaboratrici e di tutti i collaboratori BCP che, con il forte senso di appartenenza, mi accompagneranno in un percorso di crescita.

Sarà altrettanto mia cura dedicarmi alla conoscenza del territorio incontrando le istituzioni, le realtà e gli operatori economici al fine di dare ulteriore impulso al supporto della Banca all’economia locale”.

20240215 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Views: 13

20240209 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240209 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240209 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Luciano Somma | LE CANZONI CHE PARLANO D’ISCHIA

Ed ora, come preannunciato nel precedente articolo, eccoci a “Le canzoni che parlano d’Ischia”.

I 6 Comuni, tra fantasia e realtà, hanno tante storie da raccontare dalle fiabesche voci delle sirene che dal mare giungono ad allietare il sonno dei pescatori, al lampadario di stelle che dal cielo veglia sugli amori Isolani: tutti argomenti che arricchiscono le tematiche e le rendono leggende.

è datata 1900 la prima canzone dedicata ad Ischia dal titolo ISCHTANA, frutto del poeta Vincenzo Cipro e della musica di Giuseppe Salzano .

“Ccà, nu cielo nu mare e na rena / ccà te parleno sempe d’ammore“ furono le parole del ritornello più famose.

Negli anni 50 si fece a gara, tra gli autori ed i cantanti, a chi scrivesse il brano più bello.

Tra i tanti esecutori ricordiamo Giacomo Rondinella, Pino Daniele, Umberto Boselli, Tony Tammaro, Fred Bongusto, Franco Nico, Nino Fiore, Tony Raico, Egisto Sarnelli, Tony Sigillo, il grande Toto’ (Principe Antonio de Curtis) ed anche i non napoletani come Mina e Nilla Pizzi, ed ancora tantissimi che elencarli tutti sarebbe un’impresa molto difficile.

Negli anni 50 il poeta Tito Manlio scrisse il testo: Ischia Parole e Musica,  musica dal M° Marcello Gigante.

La canzone ebbe un grandissimo successo tant’è che i sindaci dei 6 comuni si sdebitarono del gradito omaggio e nel salone delle Terme Regina Isabella regalarono un pezzo di terra,  in riva al mare per costruire una casetta che potesse dare all’autore pace e serenità nell’ammirare la bellezza d’un incomparabile mare…

Ischia è ineguagliabile e insuperabile per il suo fascino che nel tempo aumenta sempre di più ed è ambita meta non solo turistica ma anche di chi ama conoscere luoghi ameni.

Ben vengano dunque canzoni che parlano di lei, nel prossimo articolo cercherò di dilungarmi per fornire ulteriori notizie, ma sempre sintetizzandone i contenuti.

Troppi  i luoghi da visitare ed ammirare impediscono un discorso più ampio e vorrebbero decine di migliaia di pagine per poterne illustrare un’eterna avventura vissuta lontana, anche se non troppo, dal continente…

Luciano Somma

20240209 DILA ASP IL DISPARI professionisti

 

P

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Views: 11