20240520 DILA APS – IL DISPARI

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Serata per Nick Pantalone

MUSICISTA ISCHITANO recentemente scomparso.

Oggi, 20 maggio 2024 ore 17

BIBLIOTECA ANTONIANA Rampe di Sant’Antonio in località PONTE d’Ischia.

20240520 DILA APS – IL DISPARI

Si tratta di una serata con musiche e canzoni molte delle quali realizzate da Nick Pantalone, che verranno eseguite da colleghi, amici e allievi del musicista.

SI SVOLGE IN PRESENZA.

Con i Patrocini morali delle Città di Napoli, Ischia, Torre del Greco, Bacoli e del Banco Popolare di Torre del Greco; in partenariato con la testata giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine trimestrale EUDONNA, la Fondazione LA SPONDA, l’Associazione algerina ADA, il Centro Comunitario PUECHER, l’Associazione musicale ARTE DEL SUONARE, il salotto culturale INTERNO 4, la nazionale CANTANTI LIRICI DILA APS; parteciperanno, tra gli altri, oltre alla Dott.ssa Lucia ANNICELLI, Direttrice della biblioteca che introdurrà la serata e accoglierà i presenti con un breve ricordo di Nick, Bruno MANCINI Presidente della Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” (promotrice) oltre che vecchio amico di Nick, nonché autore dei testi di alcune canzoni di quest’ultimo, Sara PANTALONE cantante e sorella del compianto Nick, Clementina PETRONI sua amica artista, la regista Chiara PAVONI Vicepresidente DILA APS che condurrà la serata, Guerino CIGLIANO in trio con Topolino d’Ischia e Carmine Pacera artisti e vecchi amici che illustreranno alcuni periodi della sua storia e proporranno canzoni a lui dedicate in un mini show con voci chitarra e mandolino, e Gino PINTO amico pianista del primo gruppo musicale di Nick.

20240520 DILA APS – IL DISPARI

Saranno presenti ancora: la d.ssa ed elegante e raffinata cantante Rossella CONTINISIO che dedicherà a Nick, solo negli ultimi tempi conosciuto ma immediatamente eletto e riconosciuto come amico, la canzone napoletana che è più nell’anima per lei e che sarà, per i presenti, una gradita sorpresa; il dott. Luciano GRECO, cardiologo e musicista nonché compagno di gioventù e di complessi musicali di Nick che racconterà di lui ed eseguirà alcuni brani musicali, tra cui “SCAMPIA” (testo di Alberto Liguoro e musica di Luciano) e “PESCATORE di NOTE” (titolo di Luciano, mixed by Alberto e Luciano, con il tocco di artista di Nick, dove è proprio lui delineato e rappresentato); non mancherà lo stesso Alberto LIGUORO, il sottoscritto, socio DILA e amico degli ultimi tempi di Nick, a lui presentato da Luciano, che. racconterà alcuni episodi e aneddoti riguardanti il SEMPRE VERDE Nick.

Ci saranno, ancora, tra i presenti, la sig.ra Maria Rosaria, moglie di Alberto, il notaio Mario FERRARA, estimatore del compianto musicista, la sig.ra Caterina GRECO che, come me e Rossella, solo nella parte finale della vita di Nick, lo ha conosciuto; nel suo caso, solo attraverso messaggi e telefonate, di cui, peraltro, sono rimaste tracce, che non verranno mai cancellate.

Ci sarà il prestigioso quotidiano di Ischia e dei Campi Flegrei, Il Dispari, in persona del suo Direttore Gaetano DI MEGLIO, ed infine, con un ultimo abbraccio ideale all’indimenticabile Nick, sua moglie Luciana chiuderà la serata, ma non il suo ricordo nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene.

Grazie, buona giornata a tutti.

Forio 13 maggio 2024

Alberto Liguoro

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20240513 DILA APS – IL DISPARI

Parziale programma 2024 DILA APS

BIBLIOTECA ANTONIANA – ISCHIA

20 maggio: in ricordo di Nicola Pantalone

22 maggio: premio OTTO MILIONI

23 maggio: antologia “Più voci più immagini”

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INTERNO 4 – ROMA

3 maggio: salotto di psicologia

4 maggio: costellazioni astrologiche

5 maggio: teatro e meditazione tra Oriente e Occidente

10 maggio: teoria della penombra

11 maggio: magia e paranormale

11 maggio: Ara – Il romanzo della Gurfa

12 maggio: in viaggio con le fate

17 maggio: frequenze che creano

18 maggio: canti di Sicilia

19 maggio: yoga Nidra

19 maggio: l’energia vitale della sessualità

25 maggio: locura de guitarras

8 giugno: premio OTTO MILIONI

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WEB

28 trasmissioni dal 3 al 31 maggio

 

BOOKCITY MILANO

12/17 novembre: tre eventi DILA APS

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Chiara Pavoni

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Jeanfilip

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Liga Sarah Lapinska

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Milena Petrarca

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Vera Roke

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Aida Turrini

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Andrejs Lilovs

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Elīna Kubuliņa

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Ester Aleksandrovich

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Luciano Somma

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Maria Gadaldi

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Rasma Urtāne

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Sandra Paulsone

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Sandra Švarca

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Vineta Stepiņa

20240513 DILA APS – IL DISPARI

IL DISPARI 20240506 DILA APS

Così o come

Un racconto di Bruno Mancini

inserito nel volume “Per Aurora volume terzo”

Nona puntata

Parte seconda

CAPITOLO SECONDO

Neppure intendo dilungarmi intorno alle priorità che tentavano di occupare un posto nelle poche ore disponibili.
In questo contesto potrebbe risultare un elenco penoso, lacrimevole, mentre invece, con una differente atmosfera, sono sicuro di non aver difficoltà a dimostrarne la bellezza emotiva, pur nelle contrastanti armonie.
A titolo di esempio: avrei dovuto provvedere a cambiare l’acqua nella boccia di vetro dei miei amici pesciolini rossi ed aggiungere qualche razione supplementare di scaglie Goldfish Food, non senza irritante dispendio di minuti preziosi, oppure dare precedenza alla chiusura dei rubinetti?
Gas, acqua, luce, finestre, spazzatura, garage.
Ritirare i depositi dai conti bancari postali azionari, oppure effettuare una fuga in taxi per una foto in autoscatto sul ponte del Castello Aragonese, all’ombra dell’ultimo pino, tra le canne del vigneto, sulla cresta del monte Epomeo? Telefonare?
Incontrare?
Lasciare biglietti?
Spiegando, allarmando, creando apprensioni?
Troppe cose, troppe azioni, troppe persone, troppi affetti, fino alle ore venti.
Non un minuto oltre.
Ei, Ignazio, mio gemello, non immaginava il destino comune del nostro prossimo percorso.
«Aiutami» erano state le sue prime parole «Aiutami» e fu subito pronto, non chiese spiegazioni, nessuna titubanza, allorché vide le mie dita affusolate cingergli il collo, il mio corpo armonioso muovere verso l’uscita, ed udì la mia voce profonda dire «Andiamo. Non aspettiamo oltre. Ora o le venti, è uguale. Andiamo
Non chiusi la porta, spensi solo la luce.

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Parte terza

CAPITOLO PRIMO

Toc toc.
Pausa.
Toc toc toc.
Crcrrrrrrrrr
Signor Bruno!»
Ciao Petrus, come stai?»
Grazie, bene, come un vecchietto. Entrate presto, fuori è pericoloso
Pericoloso?»
Forse non lo sapete ancora, di là è scoppiata una guerra nucleare. Potrebbero arrivare delle radiazioni fin quassù.»
Non sei per nulla cambiato, mattacchione.»
Il signore è Vostro amico? Sì?
Prego entrate… Signor…?»
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro… grazie
Aurora c’è?»
Certo per Voi, Signor Bruno, c’è sempre.
Vado a chiamarla.
Intanto gradite una birra ghiacciata? La solita popolare?»
Grazie ma non ghiacciata… inizia a darmi problemini… fredda, popolare… anche per Ignazio. Vero? E tu non bevi un boccale con noi?»
Certo!
Se Vi è gradito, certo.
Vengo subito, accomodatevi, siete a casa Vostra. Sapete bene quanto Vi stimi la nostra “Signora”.
Vado e vengo. Subito.»
Non correre Petrus, non abbiamo fretta, siamo in anticipo.»
Appena Petrus si allontanò, Ignazio disse:
Siamo? Perché siamo? Io, sono convocato. Io sono.»

IL DISPARI 20240506 DILA APS

L’assegnazione dei personaggi agli interpreti è un’arte che solo l’esperienza insegna.
Il ruolo del burbero, del tirchio, del bell’Antonio, della serva, non vengono sempre carpiti con immediatezza da tutti i figuranti.
Si è bravi generici quando si è propensi all’adattabilità.
Chi soffia nel flauto ne cava le note.
Conoscevo il luogo nei dettagli.
La facciata della vecchia villa schiusa dal cancello di ferro battuto, la sala d’attesa con l’angolo bar: divani di pelle nera e pianoforte sulla pedana semi tonda.
La terrazza dalla bella vista sulle cascate sul monte e verso le foreste.
Sapevo bene che nessuno avrebbe osato fermare i miei passi.
Ero in anticipo.
Ero un amico.
Di Aurora.
La “Signora”.
Ansioso irrequieto schizzato nevrotico, mi dimenavo come un leone in gabbia durante lo spettacolo circense della vigilia di Natale.
Ero anche certo che in nessuno si sarebbe mai, neppure lontanamente, insinuato il sospetto che le mie palesi curiosità fossero, in qualche modo, substrato d’indagini negative, oppure, peggio, potessero essere di contrasto alla migliore immagine del perfetto regno diligentemente diretto dalla Donna Guascona, Aurora, la Signora.
Avevo tempo, potevo farlo, mi spinsi oltre il cartello “Uffici, Vietato Entrare”
Vieni con me e taci» così intesi rispondere al silenzio inquietato di Ignazio.
In epoche recenti, il nobile vezzo antico dell’esplorazione, è “scompisciato” in una grande collettiva scientifica analisi di percorsi (variabili, variati, allusivi) tra “supposte supposizioni”.
Per scoprire l’Antartide, il bel sistema mondo visivo attuale ne assegna la ricerca in porzioni, non superiori ad un metro quadrato, a favore di ciascuno dei milioni di prezzolati assistenti degli assistenti dei ricercatori assistiti.
I dominatori dei laboratori vincenti, chiedono ottanta zecchini, per una manciata di polveri medicamentose.
Le puttane di Venezia la davano per meno al Grande Casanova.
Altra razza altra gente.
Non avrei mai immaginato che fosse possibile rendere funzionale un centro operativo come quello presente nei locali delimitati dal cartello “Uffici ecc…”.
Dimensioni enormi.
Assolutamente unico.
Non siate tristi piccoli fiori di loto dagli enormi occhi a mandorla, artefici di tante applicazioni tecnologiche, in quanto il vostro impegno al banco di lavoro non è mai responsabile per gli utilizzi del grammo di silicio che intrappolate ed irreggimentate.
Lì, nei locali “Uffici. Vietato Entrare.”, né granelli di polvere, né minimi corpi estranei avrebbero potuto intrufolarsi più avanti degli innumerevoli sbarramenti chimici nucleari biologici.
Concepiti per rimanere immacolati, gli ambienti si aprirono, accogliendoci, immediatamente dopo che alcuni specifici addetti ebbero provveduto a sterilizzare completamente ogni parte del nostro corpo, seguendo un elaborato procedimento senza dubbio previsto dal protocollo d’accesso.
Lì dentro tutti i cablaggi si visualizzavano mediante raggi laser diversificati per bande cromatiche.
Segui me. Non parlare.
Non toccare.
Non ora
«Centro elaborazione dati DNA
Entriamo.

Non ho particolare soddisfazione nella stesura di questa sezione della storia, in quanto la didascalica semplificazione che necessita la comprensione dei cardini ad essa relativi opprime fantasiosi movimenti letterari che, da sempre, considero maggiormente piacevoli delle gabbie di coerenze stilistiche che ne limitano l’espressività.
Comunque, Aurora tardava a raggiungerci e noi frattanto consentivamo che zelanti burocrati incappucciassero le nostre teste con l’ultima novità nata nel settore delle trasmissioni audio visive.
Parlo del nobile “Cip-Ciop”, commercializzato successivamente ai vari ex (tam tam telefono telefonino radiografia ecografia radar televisore infrarosso infra tutto) che erano già invecchiati da tempo.
A detta della pubblicità intergalattica: «Cip-Ciop ti fa parlare con chi vuoi e controllare visivamente anche i neuroni.
Cip-Ciop è senza fili e senza antenne.
Il rivoluzionario apparecchio, Cip-Ciop opera mediante un rivoluzionario collegamento neurologico.
Cip-Ciop, se vuoi, non parli e la tua lei ti ascolta.
Oppure, se preferisci, tu vedi lei, la vedi, e lei non lo sa.
Cip-Cip, è in vendita nei migliori negozi spaziali.
Cip-Ciop, apre il tuo futuro ».
La nuova Venere di ambiziose conquiste digitali!
Per la verità, nei locali del regno di Aurora, esso, l’aggeggio, discendente dell’illustre “tam tam”, assolveva un compito particolare: consentire la trasmissione delle informazioni tra gli stagionati impiegati fossilizzati nelle specifiche sezioni, non creando, nel contempo, spiacevoli turbolenze verso i comunicati provenienti dall’esterno.
Insomma, con “Cip-Ciop”, i pensieri miei si sarebbero trasferiti nel cervello di colui o coloro che avrei selezionato quale ricevente, e soltanto nel loro.
Nessun altro avrebbero potuto in alcun modo intercettarli.
Al solo scopo di non deludere l’aspettativa di aiuto richiestomi in lacrime da Ignazio, feci in modo che i silici dei nostri strumenti stabilissero, unicamente tra noi due, un permanente contatto reciproco.
Lo sviluppo di un bruco in farfalla.

Continua lunedì prossimo

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DILA

NUSIV

 

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Professionisti DILA APS 20240308 – Il Dispari: Liga Sarah Lapinska

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Liga Sarah Lapinska intervista l’Artista universale
Ajub Ibragimov (parte seconda)

Liga Sarah: Iniziando questa seconda parte dell’intervista che, tramite me, hai gentilmente concesso in esclusiva alla testata giornalistica Il Dispari diretta da Gaetano Di Meglio (per la pubblicazione nella pagina culturale della quale è stato concesso il privilegio di organizzare la redazione alla nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS), ti chiedo cosa associ all’Arte italiana?
Ajub: Ovviamente, ma molto calorosamente, ringrazio Bruno Mancini Presidente DILA APS per aver accolto la tua proposta di pubblicare questa mia intervista e ti rispondo dicendo che l’Arte italiana l’associo con le canzoni di Sanremo, con la “Libertà” cantata da Al Bano e Romina Power, con le poesie realiste e romantiche di Antonio Fiore, Luciano Somma e Bruno Mancini, con l’arte di un disegno moderno basato sulla elettronica, con l’arte tessile, con la creatività nella cucina (e tu mi hai detto che a Ischia hanno delle vere eccellenze culinarie), con Federico Fellini e Adriano Celentano cantante e anche attore.
Li stimo, perché hanno saputo farsi strada con grandi meriti personali.
L’unico aspetto negativo nell’arte italiana è la mancanza di nuove direzioni.
Inoltre, gli italiani tendono ad avere l’arte e la musica nel sangue.
La Germania invece è la terra di ottimi ingegneri, mentre gli USA sono la terra delle nuove tecnologie.

Liga Sarah: Cosa pensi della città in cui vivi, Norimberga?
Ajub: Il 21 maggio 1471 in questa città nacque il pittore e grafico espressivo Albrecht Dürer.
Si dice che abbia dipinto una pala d’altare per la chiesa di San Pietro a Riga.
Era anche entusiasta dell’Italia.
Norimberga ha molti musei e vi hanno luogo, regolarmente, mostre d’arte con la partecipazione mia e di miei colleghi.
Tanti di loro sono autodidatti.
È una città cosmopolita con molti emigranti, anche italiani che qui possiedono pizzerie e caffè.

Liga Sarah: Cosa rappresentano la ceramica e la grafica nella tua vita?
Ajub: Da bambino volevo diventare un ceramista.
Andavo male a scuola perché ero un fantasista retrogrado.
Ora creo composizioni ceramiche digitali, principalmente orientali.
Realizzo anche le installazioni e gli affreschi digitali in cui gioco con le prospettive e il senso della presenza, abiti digitali con i frammenti dei miei dipinti, così come le finiture di automobili digitali.
Sono diventato sia pittore che grafico.
Mi rivolgo sempre più all’arte digitale che mi aiuta a incarnare, a fissare le mie fantasie e i miei sogni più velocemente rispetto alla pittura con colori acrilici, ad olio, con acquerelli o addirittura in tecnica Ebru.
La digitalizzazione sviluppa la grafica e la rende perfetta, ma in un mondo completamente digitalizzato sarebbe più difficile “sfondare” per gli autodidatti privi di programmi internet specializzati.
Gli animatori giapponesi, per esempio Hayao Miyazaki, continuano a conquistare il mondo con le loro animazioni digitali nello stile “anime” .

Continua la prossima settimana

Professionisti DILA APS 20240308 - Il Dispari: Liga Lapinska

 

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Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

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Luciano Somma | LE RADIO AD ISCHIA

seconda puntata

Tra le tante iniziative RADIO  ISCHIA indisse anche dei concorsi tra gli ascoltatori in merito a vari indovinelli, premi interessanti ai classificati come enciclopedie, prodotti locali, libri di varia lettura.

Un anno vi fu un concorso di poesia ideato ed organizzato dall’emittente che vide tra i partecipanti i più qualificati nomi della poetica napoletana, testi inediti ed anonimi, ebbi l’incarico di essere in giudizio e sapendo che molti amici avrebbero partecipato fui molto contento di non riconoscere nella lettura degli elaborati chi fosse l’autore.

La cerimonia di premiazione avvenne all’Hotel Jolly in presenza delle autorità, primo fra tutti il Sindaco Vincenzo Romolo, e poi lo scrittore Salvatore Di  Costanzo, il pittore Mario Mazzella, il parroco di Ischia Ponte Don Pasquale Polito.

L’eco dell’evento giunse fino al continente, alcuni giornali napoletani narrarono la cronaca della manifestazione, arricchendola di particolari, coi nomi dei 5 primi poeti classificati che costituivano l’elite degli scrittori napoletani.

Alcuni, negli anni successivi, furono graditi ospiti in vari programmi, accolti affettuosamente anche da mamma Agata che compartecipava dialogando, prima dei programmi, affabilmente coi protagonisti di quelle manifestazioni ischitane indimenticabili per chi le ha vissute in prima persona.

Come il sottoscritto il quale però dal 1983 disdettò la casa ad Ischia per altra destinazione, dopo ben 20 anni di soggiorno in vari periodi dell’anno e non solo in quello estivo…

Stare ad Ischia dal 1963 al 1983 è stata un’esperienza, in chi scrive, di grande caratura, a prescindere dalla allora giovane età, vissuta intensamente tanto da sentirmi legato a quei giorni come i più belli e spensierati della mia vita.

Anche i miei due figli sono cresciuti per buona parte sull’isola, se escludiamo il periodo scolastico, ed io ho fatto centinaia di volte il pendolare vuoi col vaporetto preso a Pozzuoli vuoi ancora più spesso con l’aliscafo.

Una traversata breve che però ogni volta mi faceva godere d’un panorama unico al mondo per la sua bellezza ed originalità.

LUCIANO SOMMA

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Vincenzo Romolo

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Professionisti DILA APS 20240229 – Il Dispari: Luciano Somma Radio 1

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Luciano Somma | LE RADIO AD ISCHIA

prima puntata

Nella metà degli anni 70 collaboravo con molte emittenti libere Campane conducendo programmi di poesie intervallati da telefonate in diretta e canzoni.

Alcune erano molto seguite tenendo conto della novità, specie nei programmi notturni.

Ad Ischia nacquero RADIO ISOLA VERDE e RADIO ISCHIA e nel 1976 iniziavo ad essere, particolarmente nel periodo estivo, spesso ospite nella trasmissione notturna: “DIAMOCI DEL TU NEL CUORE DELLA NOTTE“ condotta da Beppi Banfi coadiuvato più volte dalla sorella Patrizia, con telefonate in diretta, una sfilza di ospiti: poeti, cantanti, personaggi dello spettacolo.

In quell’anno il mio nome diventò molto popolare avendo io vinto il primo premio con la poesia DIMANE al prestigioso PREMIO NICOLARDI con un assegno di 250.000 lire e la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.

Nello stesso anno uscì il libro dal titolo omonimo DIMANE in due edizioni numerate di 1200 copie, una nel 1977 e l’altra nel 1978 della EDIZIONE DEGLI ARTISTI di Ciro Riemma di Napoli.

Alcune volte la trasmissione finiva intorno alle 4 del mattino, sottraendomi diverse ore di sonno anche perché amavo pescare e dunque fino alle 8 del mattino mi dedicavo a questa mia ulteriore passione dormendo fino a mezzogiorno e recuperando qualche altra ora nel pomeriggio.

Ma il boom l’emittente lo ebbe quando per irregolarità, furono chiuse quasi tutte le radio libere ad eccezione di RADIO ISCHIA, appunto, e RADIO ANTENNA CAPRI a Napoli.

Gli ascoltatori furono veramente tantissimi, considerando che l’emittente si ascoltava in tutta la zona flegrea, a Napoli, fino ad arrivare alle porte di Formia nel Lazio.

Dopo qualche estate mi affiancava come ospite il poeta PERPPE SANTAGATA e qualche volta interveniva il compianto RENATO FATTORE che aveva la voce molto simile al grandissimo TOTO’.

Quante nottate, sorseggiando un ottimo caffè, dialogavamo al telefono con i vari ascoltatori, non solo ischitani, i quali leggevano poesie, raccontavano aneddoti, spaccati della loro vita e le ore volavano, l’orologio c’indicava che era ora di finire la trasmissione.

Ischia non era soltanto l’Isola incantata dell’amore ma anche fonte di cultura ed amicizia grazie a queste splendide e innovative iniziative.

Professionisti DILA APS 20240229 - Il Dispari: Luciano Somma Radio 1

Luciano Somma

Luciano Somma

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Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

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LINGUA AP

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Liga Sarah Lapinska intervista Ajub Ibragimov

prima parte

Liga Sarah: Ci parli del tuo paese, la Cecenia?

Ajub: Si, ora io vivo in Germania, ma i miei cari vivono ancora in Cecenia e li visito regolarmente. 

Mia madre e il mio amico Abu Pashaev vivono in Cecenia.

Mio padre era mullah e teologo, è morto.
La lingua cecena è una lingua di origine Nahu – Daghestan, parlata ora da oltre 1,3 milioni di ceceni.
Nel 2004 il regista Leonardo Giuliano, nato in Sicilia, ha realizzato una fiction film “Cecenia” sul giornalista di Radio Radicale Antonio Russo, che si è recato in Cecenia e Georgia.
Anna Politkovskaya, una giornalista di origine ucraina nata a New York, ha scritto molto sulla Cecenia durante i suoi tempi turbolenti.
C’è persino un museo in Italia che onora lo sceicco ceceno Mansur Ushurma, un Robin Hood locale, un combattente contro la zarina di Russia Caterina la Grande. 

Alcuni affermano che il vero nome dello sceicco fosse Giambattista Boetti e che fosse nato a Camino, in Piemonte, ma sebbene interessante, è discutibile.
In Cecenia sono popolari, sia per i bambini che per i disabili, i master class dell’arte e dell’artigianato.

Io sono uno degli iniziatori di questa tradizione molto popolare in Cecenia.
Tra i miei apprendisti artisti più talentuosi, vorrei menzionare Abu Pashaev, scenografo, insegnante d’arte, ex politico, e poi Sulumbek Idrisov, ballerino ed attore, che ora vive in Danimarca.

Abu, Sulumbek e la giovane pittrice e grafica Eseta Chamaeva Mahmud sono ceceni, come me.
Leo Tolstoy, scrittore-filosofo, autore di “Guerra e pace”, che, come Mikhail Lermontov, prestò servizio a Grozny, la capitale della Cecenia, scrisse con simpatia sulle tradizioni e i caratteri dei ceceni.
Il mio amico, storico e folclorista Alvi Dakho, scrive in modo interessante.

Meglio di molti critici d’arte, lui comprende la nostra fede nei miti, senza i quali, come senza il talento di fantasticare, l’artista diventa grigio.
Inoltre, Alvi Dakho scrive in modo interessante sull’origine della lingua cecena e sulla nostra architettura locale.
Nei miei dipinti e nelle mie opere digitali riproduco spesso le tipiche torri della Cecenia, i cosiddetti erdbom che ora, a seguito degli ordini di Joseph Stalin, sono quasi tutti irrimediabilmente distrutti.
Gli scribi di origine cecena furono coloro che preservarono la scrittura ancestrale caldea ed ebraica.

 

Liga Sarah: Dove andrai nel tuo prossimo viaggio in Italia?

Ajub: Voglio visitare il museo in cui si vedono le reliquie e le immagini di Mansur Ushurma.
Voglio vedere l’isola paradisiaca d’Ischia, dove si tiene il Premio “Otto milioni” del quale io, a proposito, sono stato più volte uno dei vincitori e dove si pubblica il giornale IL DISPARI per il quale mi stati intervistando.
Voglio vedere la bella Sicilia e Roma.
Secondo le antiche mappe, 12 strade conducevano a Roma e la Città Eterna era raffigurata come una maestosa sovrana.
Voglio andare a una mostra di disegno italiano.
Voglio imparare l’italiano: una lingua bellissima.

Parlo tedesco, russo, ceceno e capisco la scrittura araba, ma non parlo arabo e considero l’italiano  la lingua dei gesti veloci e delle belle donne.

 Continua…

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Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

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Luciano Somma | LE RADIO AD ISCHIA

prima puntata

Nella metà degli anni 70 collaboravo con molte emittenti libere Campane conducendo programmi di poesie intervallati da telefonate in diretta e canzoni.

Alcune erano molto seguite tenendo conto della novità, specie nei programmi notturni.

Ad Ischia nacquero RADIO ISOLA VERDE e RADIO ISCHIA e nel 1976 iniziavo ad essere, particolarmente nel periodo estivo, spesso ospite nella trasmissione notturna: “DIAMOCI DEL TU NEL CUORE DELLA NOTTE“ condotta da Beppi Banfi coadiuvato più volte dalla sorella Patrizia, con telefonate in diretta, una sfilza di ospiti: poeti, cantanti, personaggi dello spettacolo.

In quell’anno il mio nome diventò molto popolare avendo io vinto il primo premio con la poesia DIMANE al prestigioso PREMIO NICOLARDI con un assegno di 250.000 lire e la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.

Nello stesso anno uscì il libro dal titolo omonimo DIMANE in due edizioni numerate di 1200 copie, una nel 1977 e l’altra nel 1978 della EDIZIONE DEGLI ARTISTI di Ciro Riemma di Napoli.

Alcune volte la trasmissione finiva intorno alle 4 del mattino, sottraendomi diverse ore di sonno anche perché amavo pescare e dunque fino alle 8 del mattino mi dedicavo a questa mia ulteriore passione dormendo fino a mezzogiorno e recuperando qualche altra ora nel pomeriggio.

Ma il boom l’emittente lo ebbe quando per irregolarità, furono chiuse quasi tutte le radio libere ad eccezione di RADIO ISCHIA, appunto, e RADIO ANTENNA CAPRI a Napoli.

Gli ascoltatori furono veramente tantissimi, considerando che l’emittente si ascoltava in tutta la zona flegrea, a Napoli, fino ad arrivare alle porte di Formia nel Lazio.

Dopo qualche estate mi affiancava come ospite il poeta PERPPE SANTAGATA e qualche volta interveniva il compianto RENATO FATTORE che aveva la voce molto simile al grandissimo TOTO’.

Quante nottate, sorseggiando un ottimo caffè, dialogavamo al telefono con i vari ascoltatori, non solo ischitani, i quali leggevano poesie, raccontavano aneddoti, spaccati della loro vita e le ore volavano, l’orologio c’indicava che era ora di finire la trasmissione.

Ischia non era soltanto l’Isola incantata dell’amore ma anche fonte di cultura ed amicizia grazie a queste splendide e innovative iniziative.

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Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

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