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Luciano Somma | I MIEI TANTI COMPAGNI DI VIAGGIO 1

Come promesso farò i nomi di alcuni dei miei tanti compagni di viaggio, collaboratori soprattutto musicali ed interpreti sia delle mie poesie che dei miei testi in tantissimi anni di attività.

Nel 1958, ero agli inizi, conobbi Guido Sacco, di 4 anni più piccolo di me, col quale iniziai una fattiva collaborazione artistica, scrivemmo insieme alcune canzoni che lui inserì nel repertorio col suo complesso GUIDO SACCO E I SUOI TROTTERS, tutti giovanissimi.

Guido aveva allora appena 14 anni ma già suonava diversi strumenti e fu il primo a musicare i miei testi.

Uno in particolare ha una strana storia, s’intitolava VIERNO TU SI’ PE’ MME ma non la potemmo dichiarare in SIAE, la offrimmo ad alcuni cantanti che all’epoca andavano per la maggiore col repertorio Napoletano ma questi volevano la maggior parte dei diritti di autori e dunque ci tenemmo la canzone.

Accadde poi che Guido, giovanissimo, si sposò, ebbe una figlia che crebbe la nonna paterna, ed un giorno disse alla moglie che andava ad acquistare le sigarette ed invece volò negli Stati Uniti dove vivevano alcuni amici Napoletani che lo aiutarono sia nel campo musicale, dove suonò con molti big dell’epoca. sia a gestire dei ristoranti.

Tutto ciò fino agli anni 2000 circa quando rientrò in Italia, nel frattempo si era sposato ancora  2 volte ma senza avere altri figli.

Andò ad abitare in un cascinale a Caiazzo (Caserta) e riprendemmo la collaborazione innanzitutto dichiarando alla SIAE VIERNO TU SI’ PE’ MME e poi scrivendo AQUILE – NOI ROMANTICI e NA GUERRA con musica di Nick Pantalone e suo arrangiamento.

Pochi titoli ma tutti molto validi.

Spesso andavamo a trovarlo a Caiazzo, restando a pranzo da lui che era un ottimo cuoco e qualche volta lui veniva a casa mia a mangiare una pizza, quella vera Napoletana.

Purtroppo nel 2007 fu colpito da un tumore che comunque lo ha tenuto in vita fino al 2000 dove purtroppo ci ha lasciati a causa del Covid.

Nei prossimi articoli parlerò degli  altri che mi hanno affiancato, ma non potrò farlo per tutti essendo diverse centinaia, cercherò di selezionare quelli coi quali ho avuto più rapporti.

LUCIANO SOMMA

LUCIANO SOMMA e GUIDO SACCO

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LUCIANO SOMMA | Poliedrica attività

Dalla data del pensionamento nel 2000, per qualche mese, cercavo qualcosa che mi tenesse impegnato, le giornate trascorrevano nell’ozio, abituato com’ero ad una comunque frenetica attività purtroppo vivevo tempi sonnolenti, ed internet non bastava a tenermi impegnato in qualche modo.
All’epoca mio figlio Sergio rappresentava ditte che producevano materiale per edilizia ed una che vendeva ascensori, una ditta molto importante.
Quell’anno aveva venduto solo 2 impianti, fu allora che mi chiese se potevo e volevo dargli una mano cercando nuovi clienti e nuovi sbocchi.
Fu così che mi attivai nei motori di ricerca per trovare ingegneri, geometri, architetti, e addetti all’impiantistica, decine di migliaia di nominativi coi vari recapiti della Campania.
Mi attivai per mesi prendendo appuntamenti per conto di mio figlio, l’impresa mi teneva impegnato diverse ore al giorno ed il tempo correva veloce, ma avemmo la soddisfazione di vendere ben 52 ascensori tant’è che fummo invitati in un convegno a San Remo dove fummo premiati per aver raggiunto in incremento pazzesco.
Non mi era capitato di andare al casinò in occasione delle canzoni, lo conobbi per l’attività.
Anche l’anno successivo nel 2003 riuscimmo a vendere 30 impianti, ed anche in quella occasione fummo premiati a Fiumicino con una bellissima borsa sia assegnata a me che a mio figlio.
Poi si decise di lasciare la rappresentanza, la concorrenza era troppa ed il prezzo elevato degli impianti non ci consentiva di mantenere il ritmo delle vendite…
Gli anni che seguirono mi videro oltre che in giuria al premio GENNARO SPARAGNA dal 2006 al 2019 a Minturno, anche al TOUR FESTIVAL a Pietra Ligure (Savona) e Formia.
Parteciparono molti cantanti, alcuni interpreti di mie canzoni, ma i miei voti non tenevano conto di eventuali collaborazioni, ascoltavo cantanti e canzoni giudicando equamente quelli veramente validi.
Una bella esperienza retribuita con vitto ed alloggio per qualche giorno per me e mia moglie.
Poi ho rallentato le mie collaborazioni, anche per motivi di salute.
Presi il Covid, nel Luglio 2022, che mi tenne un mese in ospedale e 3 mesi in clinica per la riabilitazione motoria.
Sono in fisioterapia ancora adesso anche se per fortuna fisicamente sto molto meglio.
Negli ultimi anni molte mie poesie sono state pubblicate sul mensile BENESSERE in una pagina dedicata.
L’anno scorso alcune emittenti mi hanno intervistato e le trasmissioni sono state molto seguite.
Attualmente collaboro con un’emittente Belga che trasmette mie canzoni ogni sabato, e per questa rubrica sul quotidiano IL DISPARI di Ischia nella quale l’amico fraterno Bruno Mancini mi ha offerto di pubblicare.
Appuntamento ad altri articoli con diverse tematiche, a presto!

LUCIANO SOMMA

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Direttore Gaetano Di Meglio

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Natalia Costa & Lucio Filisdeo

1 – Brasile in cucina

Salatini per cocktail – Salgadinhos para coquette

  • 1 tazza di grana grattugiato
  • 1 tazza di farina
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 1 uovo
  • ½ tazza di latte
  • strutto
  • sale

Riunite in una terrina metà del formaggio, la farina, il lievito e l’uovo, iniziate a lavorare il tutto con una forchetta, quindi incorporate il latte e impastate con le mani, lavorando fino a ottenere un composto morbido.

Stendetelo sulla spianatoia infarinata, tagliatelo a strisce e o a dischi e friggeteli nello strutto a temperatura elevata.

Disponeteli su un piatto e spolverateli con il grana grattugiato restante.

Legenda valida per tutte le ricette

  • Gli ingredienti delle ricette sono sempre per 4-6 persone.
  • Con cucchiaio si intende quello da minestra.
  • Il cucchiaino è quello da tè.
  • La tazza è quella a tè.
  • La tazzina è quella da caffè.
  • Le temperature di cottura sono espresse in gradi centigradi.
  • Gli ingredienti: verdure, frutta, carne e pesce sono sempre già mondati, se non diversamente precisato.
  • Se la preparazione prevede l’utilizzo di scorza di arancia, limone ecc. scegliete sempre agrumi non trattati.
  • Con olio si intende olio extravergine di oliva leggero, salvo indicazioni diverse.
  • L’aceto è sempre aceto di vino rosso, se bianco o a base di altri ingredienti viene specificato.
  • Con pepe si intende sempre il pepe nero, se di altro tipo viene specificato.
  • Con zucchero si intende il prodotto semolato, se grezzo, di canna o altro viene specificato.

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Natalia Costa e Lucio Filisdeo nuovi collaboratori di questa rubrica

L’ischitano Lucio Filisdeo e sua moglie Natalia Costa, brasiliana doc, da molti anni (dal 1999) sono i titolari del folcloristico e allegro ristorante Oficina do Sabor, tutto in stile rigorosamente brasiliano, aperto nel centro della Città di Milano (info@oficinadosabor.it +39 02 5830 4965 Via Agnesi Gaetana, 17).
Piatti tipici della cucina brasiliana da gustare in perfetti abbinamenti con birre brasiliane, con il classico Guaranà, e con i cocktail a base di frutta fresca tropicale, senza sottacere i piacevoli spettacoli aggiunti dalle frizzanti atmosfere musicali e scenografiche del locale che richiamano, con amorevole attenzione, momenti di vita del grande e vivace Paese sud americano.
Quando sono venuto a conoscenza di questa apprezzatissima realtà imprenditoriale milanese, per me è stato automatico pensare di invitare Lucio, mio compagno di liceo e di tante belle giovanili avventure, alla collaborazione con questa rubrica che punta a mettere in mostra professionalità nei più svariati settori della vita sociale.
Così, dopo qualche giorno, mi sono organizzato mentalmente non solo per invitare lui ma anche per invogliarlo a convincere Natalia ad assumere un impegno giornalistico un po’ fuori dalla loro normale attività.
Subito abbiamo trovato l’intesa che ci consente, ora, di annunciare il prossimo avvio della rubrica “Arte culinaria brasiliana”, firmata da Natalia Costa e Lucio Filisdeo, nella convinzione del gradimento da parte di voi lettori.
Strutturata in nove sezioni (Antipasti, Insalate, Purè e Soufflé, Torte salate, Minestre Creme e Zuppe, Fagioli e Riso e Pasta, Carni, Baccalà e Pesci e Crostacei e Frutti di Mare, Verdure e Dolci) la rubrica proporrà ricette tipiche brasiliane e avrà la durata di una cinquantina di puntate da pubblicare ogni venerdì a partire dal prossimo.
Non mancheranno le indicazioni delle dosi per preparare i piatti, né lasceremo in dubbio i tempi di cottura e di realizzazione.
Ricette tanto semplici da cucinare quanto esotiche, appetitose e di sicuro effetto innovativo.
Vi aspettiamo golosi con cucchiaio, forchetta e coltello.

Bruno Mancini

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Liga Sarah Lapinska intervista Sadulla Davletov del Turkmenistan: terza parte

Liga Sarah Lapinska: A conclusione di questa interessante intervista che stai rilasciando in esclusiva per il quotidiano Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio, ci parli in breve della tua arte?
Sadulla Davletov: Sono nato il 22 agosto 1960 in Turkmenistan, sono di nazionalità uzbeko.
Non giudico le persone per nazionalità o religione, tuttavia è piacevole constatare che tra i popoli di gruppo turchi (turkmeni, uzbeki e turchi sono popoli di gruppo turchi) gli anziani vengono tutti rispettati, così come tutte le madri sono molto onorate. 
Ce l’abbiamo nel sangue, noi turchi.
Realizzo principalmente nature morte, paesaggi, animali, ritratti, composizioni storiche, composizioni attuali, ossia un genere in cui ora raramente qualcuno lavora perché richiede molto tempo e grande abilità nel disegno.
Tengo in grande stima Rembrandt come ritrattista, in particolare la sua serie di ritratti delle madri.
Come lui, amo ritrarre le madri.
E, ovviamente, dipingo i nostri eroi nazionali. 
Questo è per me il tema principale dei dipinti di grande formato.
Da circa 10 anni sognavo dipingere un nuovo quadro su un tema storico, perché il nostro passato è ricchissimo di scene realistiche che ricordano le fiabe nella loro intensità.
La grande dinastia Seltzchuk, il colonello Timurleng o Timur, l’eroe popolarmente noto come “Il Guerriero”, Gelal ad-Din Manguberdi, figlio di Khorezm – Shah Muhammed, che riuscì a proteggere la sua tribù dal mongolo Gengis Khan e dalla significativa superiorità numerica delle sue orde mongole–tatare.
Adesso sto dipingendo la sua impresa, con grande soddisfazione e con calma.
Nelle nature morte, nei paesaggi, nei ritratti con i tratti tipici del viso del Sud e dell’Est, nei colori solari: ovunque trovo molte somiglianze tra l’arte turkmena e quella italiana: ornamenti flessibili e arte degli arazzi, artigianato, ceramica.

Liga Sarah Lapinska: Ma che buon idea, di tradurre di più la letteratura Turkmena, Persiana e Uzbeca in Italiano!
Lo faccio, ma non abbastanza.
Voglio ripetere ancora un po’ dello stile e della tecnica di Sadulla Davletov, nonché delle sue tradizioni.
Lui non solo è un animalista bravo per gli enormi cani detti Alabai (un pericolo per i lupi e per i cammelli) ma è anche un tradizionalista bravo nel dipingere strumenti nazionali musicali, tutti colorati, dorati, e magari sempre luminosi, insieme con gli arazzi di seta blu, di rosa, decorati con o senza stelle.
Un esteta che dipinge fiori di giardini e di prati, tulipani, rose, girasoli, lavanda, tutti così simili alle stelle nel cielo.
La tecnica eccellente e tradizionale, gli schizzi dettagliati e la tavolozza sempre solare.
Tappeti e arazzi sono caratterizzati da una gamma di colori e da passaggi graduali e musicali da un tono all’altro, come in natura.
È meraviglioso che questo tipo di tradizione, artigianale, allevamento di cavalli, musica e poesie tradizionali, non sono stati dimenticate e che i giovani continuino a coltivare le competenze dei loro genitori e parenti.
Perché la parte futura è solo quella che siamo felici di portare avanti con gioia e fiducia.

Liga Sarah Lapinska

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Natalia Costa e Lucio Filisdeo nuovi collaboratori di questa rubrica

L’ischitano Lucio Filisdeo e sua moglie Natalia Costa, brasiliana doc, da molti anni (dal 1999) sono i titolari del folcloristico e allegro ristorante Oficina do Sabor, tutto in stile rigorosamente brasiliano, aperto nel centro della Città di Milano (info@oficinadosabor.it +39 02 5830 4965 Via Agnesi Gaetana, 17).
Piatti tipici della cucina brasiliana da gustare in perfetti abbinamenti con birre brasiliane, con il classico Guaranà, e con i cocktail a base di frutta fresca tropicale, senza sottacere i piacevoli spettacoli aggiunti dalle frizzanti atmosfere musicali e scenografiche del locale che richiamano, con amorevole attenzione, momenti di vita del grande e vivace Paese sud americano.
Quando sono venuto a conoscenza di questa apprezzatissima realtà imprenditoriale milanese, per me è stato automatico pensare di invitare Lucio, mio compagno di liceo e di tante belle giovanili avventure, alla collaborazione con questa rubrica che punta a mettere in mostra professionalità nei più svariati settori della vita sociale.
Così, dopo qualche giorno, mi sono organizzato mentalmente non solo per invitare lui ma anche per invogliarlo a convincere Natalia ad assumere un impegno giornalistico un po’ fuori dalla loro normale attività.
Subito abbiamo trovato l’intesa che ci consente, ora, di annunciare il prossimo avvio della rubrica “Arte culinaria brasiliana”, firmata da Natalia Costa e Lucio Filisdeo, nella convinzione del gradimento da parte di voi lettori.
Strutturata in nove sezioni (Antipasti, Insalate, Purè e Soufflé, Torte salate, Minestre Creme e Zuppe, Fagioli e Riso e Pasta, Carni, Baccalà e Pesci e Crostacei e Frutti di Mare, Verdure e Dolci) la rubrica proporrà ricette tipiche brasiliane e avrà la durata di una cinquantina di puntate da pubblicare ogni venerdì a partire dal prossimo.
Non mancheranno le indicazioni delle dosi per preparare i piatti, né lasceremo in dubbio i tempi di cottura e di realizzazione.
Ricette tanto semplici da cucinare quanto esotiche, appetitose e di sicuro effetto innovativo.
Vi aspettiamo golosi con cucchiaio, forchetta e coltello.

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Liga Sarah Lapinska intervista Sadulla Davletov del Turkmenistan: terza parte

Liga Sarah Lapinska: A conclusione di questa interessante intervista che stai rilasciando in esclusiva per il quotidiano Il Dispari diretto da Gaetano Di Meglio, ci parli in breve della tua arte?
Sadulla Davletov: Sono nato il 22 agosto 1960 in Turkmenistan, sono di nazionalità uzbeko.
Non giudico le persone per nazionalità o religione, tuttavia è piacevole constatare che tra i popoli di gruppo turchi (turkmeni, uzbeki e turchi sono popoli di gruppo turchi) gli anziani vengono tutti rispettati, così come tutte le madri sono molto onorate. 
Ce l’abbiamo nel sangue, noi turchi.
Realizzo principalmente nature morte, paesaggi, animali, ritratti, composizioni storiche, composizioni attuali, ossia un genere in cui ora raramente qualcuno lavora perché richiede molto tempo e grande abilità nel disegno.
Tengo in grande stima Rembrandt come ritrattista, in particolare la sua serie di ritratti delle madri.
Come lui, amo ritrarre le madri.
E, ovviamente, dipingo i nostri eroi nazionali. 
Questo è per me il tema principale dei dipinti di grande formato.
Da circa 10 anni sognavo dipingere un nuovo quadro su un tema storico, perché il nostro passato è ricchissimo di scene realistiche che ricordano le fiabe nella loro intensità.
La grande dinastia Seltzchuk, il colonello Timurleng o Timur, l’eroe popolarmente noto come “Il Guerriero”, Gelal ad-Din Manguberdi, figlio di Khorezm – Shah Muhammed, che riuscì a proteggere la sua tribù dal mongolo Gengis Khan e dalla significativa superiorità numerica delle sue orde mongole–tatare.
Adesso sto dipingendo la sua impresa, con grande soddisfazione e con calma.
Nelle nature morte, nei paesaggi, nei ritratti con i tratti tipici del viso del Sud e dell’Est, nei colori solari: ovunque trovo molte somiglianze tra l’arte turkmena e quella italiana: ornamenti flessibili e arte degli arazzi, artigianato, ceramica.

Liga Sarah Lapinska: Ma che buon idea, di tradurre di più la letteratura Turkmena, Persiana e Uzbeca in Italiano!
Lo faccio, ma non abbastanza.
Voglio ripetere ancora un po’ dello stile e della tecnica di Sadulla Davletov, nonché delle sue tradizioni.
Lui non solo è un animalista bravo per gli enormi cani detti Alabai (un pericolo per i lupi e per i cammelli) ma è anche un tradizionalista bravo nel dipingere strumenti nazionali musicali, tutti colorati, dorati, e magari sempre luminosi, insieme con gli arazzi di seta blu, di rosa, decorati con o senza stelle.
Un esteta che dipinge fiori di giardini e di prati, tulipani, rose, girasoli, lavanda, tutti così simili alle stelle nel cielo.
La tecnica eccellente e tradizionale, gli schizzi dettagliati e la tavolozza sempre solare.
Tappeti e arazzi sono caratterizzati da una gamma di colori e da passaggi graduali e musicali da un tono all’altro, come in natura.
È meraviglioso che questo tipo di tradizione, artigianale, allevamento di cavalli, musica e poesie tradizionali, non sono stati dimenticate e che i giovani continuino a coltivare le competenze dei loro genitori e parenti.
Perché la parte futura è solo quella che siamo felici di portare avanti con gioia e fiducia.

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LUCIANO SOMMA | Poliedrica attività

Dalla data del pensionamento nel 2000, per qualche mese, cercavo qualcosa che mi tenesse impegnato, le giornate trascorrevano nell’ozio, abituato com’ero ad una comunque frenetica attività purtroppo vivevo tempi sonnolenti, ed internet non bastava a tenermi impegnato in qualche modo.
All’epoca mio figlio Sergio rappresentava ditte che producevano materiale per edilizia ed una che vendeva ascensori, una ditta molto importante.
Quell’anno aveva venduto solo 2 impianti, fu allora che mi chiese se potevo e volevo dargli una mano cercando nuovi clienti e nuovi sbocchi.
Fu così che mi attivai nei motori di ricerca per trovare ingegneri, geometri, architetti, e addetti all’impiantistica, decine di migliaia di nominativi coi vari recapiti della Campania.
Mi attivai per mesi prendendo appuntamenti per conto di mio figlio, l’impresa mi teneva impegnato diverse ore al giorno ed il tempo correva veloce, ma avemmo la soddisfazione di vendere ben 52 ascensori tant’è che fummo invitati in un convegno a San Remo dove fummo premiati per aver raggiunto in incremento pazzesco.
Non mi era capitato di andare al casinò in occasione delle canzoni, lo conobbi per l’attività.
Anche l’anno successivo nel 2003 riuscimmo a vendere 30 impianti, ed anche in quella occasione fummo premiati a Fiumicino con una bellissima borsa sia assegnata a me che a mio figlio.
Poi si decise di lasciare la rappresentanza, la concorrenza era troppa ed il prezzo elevato degli impianti non ci consentiva di mantenere il ritmo delle vendite…
Gli anni che seguirono mi videro oltre che in giuria al premio GENNARO SPARAGNA dal 2006 al 2019 a Minturno, anche al TOUR FESTIVAL a Pietra Ligure (Savona) e Formia.
Parteciparono molti cantanti, alcuni interpreti di mie canzoni, ma i miei voti non tenevano conto di eventuali collaborazioni, ascoltavo cantanti e canzoni giudicando equamente quelli veramente validi.
Una bella esperienza retribuita con vitto ed alloggio per qualche giorno per me e mia moglie.
Poi ho rallentato le mie collaborazioni, anche per motivi di salute.
Presi il Covid, nel Luglio 2022, che mi tenne un mese in ospedale e 3 mesi in clinica per la riabilitazione motoria.
Sono in fisioterapia ancora adesso anche se per fortuna fisicamente sto molto meglio.
Negli ultimi anni molte mie poesie sono state pubblicate sul mensile BENESSERE in una pagina dedicata.
L’anno scorso alcune emittenti mi hanno intervistato e le trasmissioni sono state molto seguite.
Attualmente collaboro con un’emittente Belga che trasmette mie canzoni ogni sabato, e per questa rubrica sul quotidiano IL DISPARI di Ischia nella quale l’amico fraterno Bruno Mancini mi ha offerto di pubblicare.
Appuntamento ad altri articoli con diverse tematiche, a presto!

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LUCIANO SOMMA | Poliedrica attività

La mia attività lavorativa è iniziata a 17 anni.

Rimasto orfano di padre a 14, feci studi irregolari fino a trovare lavoro con un lontano parente aiutandolo nelle vendita di attrezzi per officina.

Vendevamo a rate ed il sabato mi recavo a riscuotere una rata settimanale.

Dopo un paio di anni ottenni la rappresentanza d’una ditta di voltanti per auto e nel 1960, sempre di Torino, un’altra ditta che produceva fregi per auto, stemmi, scritte oltre a coppe e medaglie. Contemporaneamente per qualche mese lavorai anche al porto di Pozzuoli dove contavo i sacchi di cemento scaricati.

Accettai l’incarico d’una ditta per mascherine sempre per auto per le regioni Calabria- Puglia- parte della Sicilia e naturalmente Campania.

Viaggiavo senza auto, conseguii la patente nel 1964, ma le spese sostenute tra viaggi, vitto e alloggio spesso non erano compensate dalle provvigioni e dunque dopo alcuni mesi abbandonai altre regioni per lavorare esclusivamente in Campania.

Dal 1961 al 1969, contemporaneamente, feci l’allibratore ad Agnano, in un picchetto di scommesse per le corse di cavalli, trotto e galoppo, con paghe giornaliere adeguate all’epoca.

Solo che nel periodo estivo le corse al galoppo avvenivano di sera dalle 21 alle 24 e, dunque, in Luglio ed Agosto mi toccava lasciare Ischia, dove villeggiavo, per venire a Napoli e poi dopo un frettoloso giro con le rappresentanze, ritornare dai miei sull’isola.

A proposito di Ischia avevo un solo cliente PEPPE REGINE che aveva il magazzino di ricambi auto in Piazzale Trieste.

Acquistava molto materiale tanto che con le provvigioni pagavo il fitto dell’alloggio per tutto l’anno!

Intanto continuavo a scrivere per i vari giornali, creare testi per canzoni, frequentare nei giorni festivi i salotti e attivarmi nelle radio e TV.

Dal 1986 mio figlio Stefano, diplomatosi, si accompagnò a me fino al 2000, anno del mio prepensionamento.

Avrei dovuto attendere il 2002 ma poiché nel 1997 avevo subito un’operazione per un ascesso polmonare non dovuto al fumo, anche se decisi di togliermi il vizio per questioni respiratorie, ritenni di ritirarmi perché non sopportavo più il fumo e spesso i locali dei clienti ne erano saturi. Lasciai a mio figlio, successivamente, le rappresentanze che ancora oggi svolge con grande professionalità.

Vi racconterò alla prossima, ed in conclusione, cosa ho poi fatto ancora quando, lasciata l’attività, mi sono segregato nel mio studio col PC.

La vita del pensionato seduto su una panchina a vedere i piccioni o a fare una breve o lunga passeggiata non rientrava nelle mie aspettative presenti e future.

E dunque Non finisce qui!

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Direttore Gaetano Di Meglio

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20240527 DILA APS – IL DISPARI

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20240527 DILA APS – IL DISPARI

Le serate della poesia e dell’arte

e l’omaggio a  Nick Pantalone

Alla Biblioteca Antoniana di Ischia, in continuità con la tradizione di apertura a manifestazioni ed eventi, che vanno oltre il suo stretto compito istituzionale di consentire la consultazione di libri e raccolte, secondo i criteri adottati dalla impareggiabile direttrice Lucia Annicelli, si sono svolte 3 serate dedicate al mondo di fuori, al quale la Biblioteca stessa poi attinge per rinnovarsi, per accrescere il suo bagaglio di conoscenze, di esperienze e di proposte:

20240527 DILA APS – IL DISPARI

Lunedì 20 maggio 2024

Serata dedicata alla commemorazione di Nick Pantalone, musicista ischitano recentemente scomparso, la cui storia ci ha riportato ai favolosi e irripetibili anni ’60, col seguito traballante degli anni ’70, fino a stemperarsi negli anni ’80, come riconosciuto dai teenagers (allora non si usava questo termine) e dai ventenni di quei tempi, ma anche dalle generazioni successive che, nelle attuali discoteche, non mancano di richiedere e lasciarsi attrarre, anche dalle canzoni e dai motivi musicali che hanno mezzo secolo in più, rispetto ad oggi.

Sono stati ricordati aneddoti ed episodi significativi della sua vita musicale e della quotidianità, da suoi amici e compagni di avventura, musicisti che hanno suonato con lui o sono stati suoi allievi, in presenza di un folto pubblico, tra cui i suoi familiari e molti suoi estimatori fin dai primi tempi, o degli ultimi tempi, per averlo conosciuto solo recentemente.

Filmati dei suoi recital a Ischia e in giro per il mondo, e canzoni dal vivo a lui dedicate o provenienti dal suo repertorio, hanno arricchito la serata.

Rossella Continisio ha emozionato tutti, facendoci ascoltare “Gigi” di Fabio Concato, accompagnandosi con la chitarra.

Luciano Greco, con la sua chitarra, ci ha regalato parole e note di “Scampia”, da lui stesso musicata, su testo di Alberto Liguoro, il sottoscritto, e “Pescatore di note” dove, nel titolo, ha voluto assolutamente identificare Nick, mentre, nel sottotitolo: “Mixed by Lucien & Albert”, ho voluto io gigionare col sorprendente film “Mixed by Herry” segnalando come avessimo noi due messo insieme le mie parole e la sua musica; ma, in realtà, avrebbe dovuto essere “mixed by Lucien, Albert & Nick”, perché, alla fine ci siamo tutti. Nick, dopo avermi definito, bontà sua, “un grande poeta”, mi ha spiegato qualcosa circa la particolarità di un paroliere, che deve tener conto delle note musicali, alle quali adattare le parole e quindi, eventualmente, modificare, sintonizzandole tra loro, le une e le altre; pertanto, con la gentilezza a lui consona, ci chiese, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno, se poteva cambiare un po’ qualcosa, ottenendo il nostro incondizionato consenso. Fu quindi Nick a fare la sintesi d’insieme.

Si sono esibiti anche Sara, sorella di Nick, con la canzone “A’ Speranza”, sua e di Nick, e Guerino Cigliano, che ha cantato “Ischia int ’o suonno”,  la bellissima canzone da lui scritta con Nick, e poi, insieme a “Topolino”, al secolo Luigi Trani, e al maestro Carmine Pacera, ha costituito un trio brioso, ironico e coinvolgente, che ha proposto un pot-pourri di canzoni napoletane e italiane vecchie e nuove, allegre e serie.

Ha avuto termine così, la parte dedicata alla spettacolarità e alla performance; che da un misterioso al di là, il nostro musicista, certamente ha gradito.

È stata letta da Roberta Panizza, una breve biografia di Nick, trasmessa per via telematica, e completata dalla viva voce di Lucia Annicelli.

Sua moglie Luciana, ha ringraziato tutti, chiudendo la serata.

20240527 DILA APS – IL DISPARI

Mercoledì 22 maggio 2024

Sono state presentate e votate dai presenti, tra cui Angela Prota, Chiara Pavoni, Clementina Petroni, le opere rappresentative finaliste, pittoriche, grafiche, scultoree, fotografiche, del premio 8 MILIONI di Bruno Mancini / DILA aps.

Se ne saprà di più prossimamente, e, in particolare, in occasione di Bookcity Milano, in novembre. Basti qui solo annotare che il consistente numero di partecipanti, oltre 150 di varie nazionalità ed età, ci comunica il lieto messaggio che l’ARTE non è morta, forse cova sotto la cenere, ma è estremamente viva e vitale.

In definitiva, è ribadito che l’Uomo (fin dai tempi della preistoria) non ne può fare a meno.

20240527 DILA APS – IL DISPARI

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Giovedì 23 maggio 2024

Chiara Pavoni ha presentato l’ultimo romanzo di Alberto Liguoro “IMMAGINAZIONE”; sono state lette da Alberto, sue poesie inserite testualmente, nel libro stesso, e proposti alcuni passaggi, quasi un filo di Arianna da seguire.

Clementina Petroni ha letto alcune sue interessanti e gradevoli poesie, tra cui quella drammatica dedicata all’allarmante degrado della parte fortificata del Castello Aragonese di Ponte, che ha particolarmente a cuore, essendo essa stessa Castellana.

Angela Prota ha dato un tocco di classe alla serata con la sua splendida voce e passi di danza, non dimenticando il richiamo di Napoli, accompagnata dal musicista Franco De Biase, che ci ha fatto ascoltare anche suoi sofisticati pezzi attraverso registrazioni, abbinati ai filmati di una Napoli perduta, dei primi anni del XX° secolo, una Napoli dei sogni. Questo è stato davvero il regalo di un raro gioiello, che merita un “grazie” particolare.

Chiara Pavoni, infine, ha scorso sintesi di alcuni libri da lei letti e commentati per una presentazione in atto, sottolineando delle assonanze e accostamenti con il mio romanzo, il che mi ha permesso di ricordare come sia stata complessa e travagliata la stesura dello stesso, che ha messo a dura prova la pazienza di Bruno Mancini che lo passava via via al setaccio, su mia richiesta, prima di inoltrarlo all’Editore, e di mia moglie Maria Rosaria, presente in sala, che lo ha letto tutto, nelle varie stesure, qualcosa come sei volte, prima di darmi un OK definitivo sulle modifiche, precisazioni, tagli da apportare.

Così la stessa Chiara ha chiuso la bella e interessante serata.

Infine, Lucia Annicelli ha chiuso proprio la trilogia di serate, sottolineando come ci fosse un filo conduttore in esse, al tempo stesso, facile da individuare e difficile da raccontare.

20240527 DILA APS – IL DISPARI

Questo fil rouge trova la sua connotazione nell’arte, considerando in essa anche quella letteraria, e nell’irresistibile impulso dell’artista, ma più in generale delle persone, di proporla all’esterno, ad un pubblico, e, indefinitiva, di rappresentare se stesse.

Tutti coloro che hanno partecipato e sono stati con noi e con i loro amici, presenti fisicamente a tutte o quasi le serate, e idealmente alle altre, sottolineano l’effettività di questo cammino insieme e ne esaltano il senso:

A parte Bruno Mancini, Lucia Annicelli e il sottoscritto, Caterina Lia Greco, che ha sempre fatto della musica, del teatro e dell’arte, una sua seconda vita, che si intreccia con quella di tutti i giorni, Rossella Continisio, Luciano Greco, Clementina Petroni, Roberta Panizza, Sara Pantalone, mia moglie Maria Rosaria, Luciana Ferrara mia cugina, la moglie di Nick Luciana, il loro figlio e i nipoti, dei quali non conosco i nomi, Mario Ferrara, cultore di musica ed estimatore di Nick Pantalone, nonché mio amico e notaio estensore dell’atto costitutivo di DILA APS, Gino Pinto, Chiara Pavoni, Angela Prota, Franco De Biase, Guerino Cigliano, Luigi Trani, Carmine Pacera, altri che non conosco.

Mi fermo qui, chiedendo scusa a chi ho involontariamente dimenticato.

Ci tengo a concludere che il mio pensiero, il mio sentimento e la mia volontà vanno costantemente nella direzione di eventi per la vita, per il buono dell’Umanità e il bello, come questo, sperando sempre che siano di buon auspicio per scongiurare gli eventi brutti e drammatici che tutti noi conosciamo.

Forio 24.5.2024                                                  Alberto Liguoro

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Serata per Nick Pantalone

MUSICISTA ISCHITANO recentemente scomparso.

Oggi, 20 maggio 2024 ore 17

BIBLIOTECA ANTONIANA Rampe di Sant’Antonio in località PONTE d’Ischia.

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Si tratta di una serata con musiche e canzoni molte delle quali realizzate da Nick Pantalone, che verranno eseguite da colleghi, amici e allievi del musicista.

SI SVOLGE IN PRESENZA.

Con i Patrocini morali delle Città di Napoli, Ischia, Torre del Greco, Bacoli e del Banco Popolare di Torre del Greco; in partenariato con la testata giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine trimestrale EUDONNA, la Fondazione LA SPONDA, l’Associazione algerina ADA, il Centro Comunitario PUECHER, l’Associazione musicale ARTE DEL SUONARE, il salotto culturale INTERNO 4, la nazionale CANTANTI LIRICI DILA APS; parteciperanno, tra gli altri, oltre alla Dott.ssa Lucia ANNICELLI, Direttrice della biblioteca che introdurrà la serata e accoglierà i presenti con un breve ricordo di Nick, Bruno MANCINI Presidente della Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” (promotrice) oltre che vecchio amico di Nick, nonché autore dei testi di alcune canzoni di quest’ultimo, Sara PANTALONE cantante e sorella del compianto Nick, Clementina PETRONI sua amica artista, la regista Chiara PAVONI Vicepresidente DILA APS che condurrà la serata, Guerino CIGLIANO in trio con Topolino d’Ischia e Carmine Pacera artisti e vecchi amici che illustreranno alcuni periodi della sua storia e proporranno canzoni a lui dedicate in un mini show con voci chitarra e mandolino, e Gino PINTO amico pianista del primo gruppo musicale di Nick.

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Saranno presenti ancora: la d.ssa ed elegante e raffinata cantante Rossella CONTINISIO che dedicherà a Nick, solo negli ultimi tempi conosciuto ma immediatamente eletto e riconosciuto come amico, la canzone napoletana che è più nell’anima per lei e che sarà, per i presenti, una gradita sorpresa; il dott. Luciano GRECO, cardiologo e musicista nonché compagno di gioventù e di complessi musicali di Nick che racconterà di lui ed eseguirà alcuni brani musicali, tra cui “SCAMPIA” (testo di Alberto Liguoro e musica di Luciano) e “PESCATORE di NOTE” (titolo di Luciano, mixed by Alberto e Luciano, con il tocco di artista di Nick, dove è proprio lui delineato e rappresentato); non mancherà lo stesso Alberto LIGUORO, il sottoscritto, socio DILA e amico degli ultimi tempi di Nick, a lui presentato da Luciano, che. racconterà alcuni episodi e aneddoti riguardanti il SEMPRE VERDE Nick.

Ci saranno, ancora, tra i presenti, la sig.ra Maria Rosaria, moglie di Alberto, il notaio Mario FERRARA, estimatore del compianto musicista, la sig.ra Caterina GRECO che, come me e Rossella, solo nella parte finale della vita di Nick, lo ha conosciuto; nel suo caso, solo attraverso messaggi e telefonate, di cui, peraltro, sono rimaste tracce, che non verranno mai cancellate.

Ci sarà il prestigioso quotidiano di Ischia e dei Campi Flegrei, Il Dispari, in persona del suo Direttore Gaetano DI MEGLIO, ed infine, con un ultimo abbraccio ideale all’indimenticabile Nick, sua moglie Luciana chiuderà la serata, ma non il suo ricordo nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene.

Grazie, buona giornata a tutti.

Forio 13 maggio 2024

Alberto Liguoro

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20240513 DILA APS – IL DISPARI

Parziale programma 2024 DILA APS

BIBLIOTECA ANTONIANA – ISCHIA

20 maggio: in ricordo di Nicola Pantalone

22 maggio: premio OTTO MILIONI

23 maggio: antologia “Più voci più immagini”

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INTERNO 4 – ROMA

3 maggio: salotto di psicologia

4 maggio: costellazioni astrologiche

5 maggio: teatro e meditazione tra Oriente e Occidente

10 maggio: teoria della penombra

11 maggio: magia e paranormale

11 maggio: Ara – Il romanzo della Gurfa

12 maggio: in viaggio con le fate

17 maggio: frequenze che creano

18 maggio: canti di Sicilia

19 maggio: yoga Nidra

19 maggio: l’energia vitale della sessualità

25 maggio: locura de guitarras

8 giugno: premio OTTO MILIONI

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WEB

28 trasmissioni dal 3 al 31 maggio

BOOKCITY MILANO

12/17 novembre: tre eventi DILA APS

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Chiara Pavoni

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Jeanfilip

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Liga Sarah Lapinska

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Milena Petrarca

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Vera Roke

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Aida Turrini

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Andrejs Lilovs

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Elīna Kubuliņa

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Ester Aleksandrovich

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Luciano Somma

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Maria Gadaldi

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Rasma Urtāne

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Sandra Paulsone

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Sandra Švarca

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Vineta Stepiņa

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IL DISPARI 20240506 DILA APS

Così o come

Un racconto di Bruno Mancini

inserito nel volume “Per Aurora volume terzo”

Nona puntata

Parte seconda

CAPITOLO SECONDO

Neppure intendo dilungarmi intorno alle priorità che tentavano di occupare un posto nelle poche ore disponibili.
In questo contesto potrebbe risultare un elenco penoso, lacrimevole, mentre invece, con una differente atmosfera, sono sicuro di non aver difficoltà a dimostrarne la bellezza emotiva, pur nelle contrastanti armonie.
A titolo di esempio: avrei dovuto provvedere a cambiare l’acqua nella boccia di vetro dei miei amici pesciolini rossi ed aggiungere qualche razione supplementare di scaglie Goldfish Food, non senza irritante dispendio di minuti preziosi, oppure dare precedenza alla chiusura dei rubinetti?
Gas, acqua, luce, finestre, spazzatura, garage.
Ritirare i depositi dai conti bancari postali azionari, oppure effettuare una fuga in taxi per una foto in autoscatto sul ponte del Castello Aragonese, all’ombra dell’ultimo pino, tra le canne del vigneto, sulla cresta del monte Epomeo? Telefonare?
Incontrare?
Lasciare biglietti?
Spiegando, allarmando, creando apprensioni?
Troppe cose, troppe azioni, troppe persone, troppi affetti, fino alle ore venti.
Non un minuto oltre.
Ei, Ignazio, mio gemello, non immaginava il destino comune del nostro prossimo percorso.
«Aiutami» erano state le sue prime parole «Aiutami» e fu subito pronto, non chiese spiegazioni, nessuna titubanza, allorché vide le mie dita affusolate cingergli il collo, il mio corpo armonioso muovere verso l’uscita, ed udì la mia voce profonda dire «Andiamo. Non aspettiamo oltre. Ora o le venti, è uguale. Andiamo
Non chiusi la porta, spensi solo la luce.

IL DISPARI 20240506 DILA APS

Parte terza

CAPITOLO PRIMO

Toc toc.
Pausa.
Toc toc toc.
Crcrrrrrrrrr
Signor Bruno!»
Ciao Petrus, come stai?»
Grazie, bene, come un vecchietto. Entrate presto, fuori è pericoloso
Pericoloso?»
Forse non lo sapete ancora, di là è scoppiata una guerra nucleare. Potrebbero arrivare delle radiazioni fin quassù.»
Non sei per nulla cambiato, mattacchione.»
Il signore è Vostro amico? Sì?
Prego entrate… Signor…?»
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro… grazie
Aurora c’è?»
Certo per Voi, Signor Bruno, c’è sempre.
Vado a chiamarla.
Intanto gradite una birra ghiacciata? La solita popolare?»
Grazie ma non ghiacciata… inizia a darmi problemini… fredda, popolare… anche per Ignazio. Vero? E tu non bevi un boccale con noi?»
Certo!
Se Vi è gradito, certo.
Vengo subito, accomodatevi, siete a casa Vostra. Sapete bene quanto Vi stimi la nostra “Signora”.
Vado e vengo. Subito.»
Non correre Petrus, non abbiamo fretta, siamo in anticipo.»
Appena Petrus si allontanò, Ignazio disse:
Siamo? Perché siamo? Io, sono convocato. Io sono.»

IL DISPARI 20240506 DILA APS

L’assegnazione dei personaggi agli interpreti è un’arte che solo l’esperienza insegna.
Il ruolo del burbero, del tirchio, del bell’Antonio, della serva, non vengono sempre carpiti con immediatezza da tutti i figuranti.
Si è bravi generici quando si è propensi all’adattabilità.
Chi soffia nel flauto ne cava le note.
Conoscevo il luogo nei dettagli.
La facciata della vecchia villa schiusa dal cancello di ferro battuto, la sala d’attesa con l’angolo bar: divani di pelle nera e pianoforte sulla pedana semi tonda.
La terrazza dalla bella vista sulle cascate sul monte e verso le foreste.
Sapevo bene che nessuno avrebbe osato fermare i miei passi.
Ero in anticipo.
Ero un amico.
Di Aurora.
La “Signora”.
Ansioso irrequieto schizzato nevrotico, mi dimenavo come un leone in gabbia durante lo spettacolo circense della vigilia di Natale.
Ero anche certo che in nessuno si sarebbe mai, neppure lontanamente, insinuato il sospetto che le mie palesi curiosità fossero, in qualche modo, substrato d’indagini negative, oppure, peggio, potessero essere di contrasto alla migliore immagine del perfetto regno diligentemente diretto dalla Donna Guascona, Aurora, la Signora.
Avevo tempo, potevo farlo, mi spinsi oltre il cartello “Uffici, Vietato Entrare”
Vieni con me e taci» così intesi rispondere al silenzio inquietato di Ignazio.
In epoche recenti, il nobile vezzo antico dell’esplorazione, è “scompisciato” in una grande collettiva scientifica analisi di percorsi (variabili, variati, allusivi) tra “supposte supposizioni”.
Per scoprire l’Antartide, il bel sistema mondo visivo attuale ne assegna la ricerca in porzioni, non superiori ad un metro quadrato, a favore di ciascuno dei milioni di prezzolati assistenti degli assistenti dei ricercatori assistiti.
I dominatori dei laboratori vincenti, chiedono ottanta zecchini, per una manciata di polveri medicamentose.
Le puttane di Venezia la davano per meno al Grande Casanova.
Altra razza altra gente.
Non avrei mai immaginato che fosse possibile rendere funzionale un centro operativo come quello presente nei locali delimitati dal cartello “Uffici ecc…”.
Dimensioni enormi.
Assolutamente unico.
Non siate tristi piccoli fiori di loto dagli enormi occhi a mandorla, artefici di tante applicazioni tecnologiche, in quanto il vostro impegno al banco di lavoro non è mai responsabile per gli utilizzi del grammo di silicio che intrappolate ed irreggimentate.
Lì, nei locali “Uffici. Vietato Entrare.”, né granelli di polvere, né minimi corpi estranei avrebbero potuto intrufolarsi più avanti degli innumerevoli sbarramenti chimici nucleari biologici.
Concepiti per rimanere immacolati, gli ambienti si aprirono, accogliendoci, immediatamente dopo che alcuni specifici addetti ebbero provveduto a sterilizzare completamente ogni parte del nostro corpo, seguendo un elaborato procedimento senza dubbio previsto dal protocollo d’accesso.
Lì dentro tutti i cablaggi si visualizzavano mediante raggi laser diversificati per bande cromatiche.
Segui me. Non parlare.
Non toccare.
Non ora
«Centro elaborazione dati DNA
Entriamo.

Non ho particolare soddisfazione nella stesura di questa sezione della storia, in quanto la didascalica semplificazione che necessita la comprensione dei cardini ad essa relativi opprime fantasiosi movimenti letterari che, da sempre, considero maggiormente piacevoli delle gabbie di coerenze stilistiche che ne limitano l’espressività.
Comunque, Aurora tardava a raggiungerci e noi frattanto consentivamo che zelanti burocrati incappucciassero le nostre teste con l’ultima novità nata nel settore delle trasmissioni audio visive.
Parlo del nobile “Cip-Ciop”, commercializzato successivamente ai vari ex (tam tam telefono telefonino radiografia ecografia radar televisore infrarosso infra tutto) che erano già invecchiati da tempo.
A detta della pubblicità intergalattica: «Cip-Ciop ti fa parlare con chi vuoi e controllare visivamente anche i neuroni.
Cip-Ciop è senza fili e senza antenne.
Il rivoluzionario apparecchio, Cip-Ciop opera mediante un rivoluzionario collegamento neurologico.
Cip-Ciop, se vuoi, non parli e la tua lei ti ascolta.
Oppure, se preferisci, tu vedi lei, la vedi, e lei non lo sa.
Cip-Cip, è in vendita nei migliori negozi spaziali.
Cip-Ciop, apre il tuo futuro ».
La nuova Venere di ambiziose conquiste digitali!
Per la verità, nei locali del regno di Aurora, esso, l’aggeggio, discendente dell’illustre “tam tam”, assolveva un compito particolare: consentire la trasmissione delle informazioni tra gli stagionati impiegati fossilizzati nelle specifiche sezioni, non creando, nel contempo, spiacevoli turbolenze verso i comunicati provenienti dall’esterno.
Insomma, con “Cip-Ciop”, i pensieri miei si sarebbero trasferiti nel cervello di colui o coloro che avrei selezionato quale ricevente, e soltanto nel loro.
Nessun altro avrebbero potuto in alcun modo intercettarli.
Al solo scopo di non deludere l’aspettativa di aiuto richiestomi in lacrime da Ignazio, feci in modo che i silici dei nostri strumenti stabilissero, unicamente tra noi due, un permanente contatto reciproco.
Lo sviluppo di un bruco in farfalla.

Continua lunedì prossimo

IL DISPARI 20240506 DILA APS

DILA

NUSIV

 

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