Poste italiane blocca postepay

All. n. 1a Poste it. postepay Bruno l'utente non possiede carte valide

All. n. 1a Poste it. postepay Bruno l’utente non possiede carte valide

All. n. 1b Poste it. postepay nuova Giugno 2021

All. n. 1b Poste it. postepay nuova Giugno 2021

All. n. 1c Poste it. Bruno postepay con Codice fiscale

All. n. 1c Poste it. Bruno postepay con Codice fiscale

All. n. 1d Poste it. Postepay rinnovo Giugno 2021 7

All. n. 1d Poste it. Postepay rinnovo Giugno 2021 7

All. n. 1e Poste it. risposta precauzione data

All. n. 1e Poste it. risposta precauzione data

All. n. 1f Poste it. risposta precauzione tutto

All. n. 1f Poste it. risposta precauzione tutto

All. n. 2a Poste it raccomandata rr

All. n. 2a Poste it raccomandata rr

All. n. 2b Poste it. ricevuta Racc

All. n. 2b Poste it. ricevuta Racc

All. n. 2c Poste it. ricevuta ritorno 1

All. n. 2c Poste it. ricevuta ritorno 1

All. n. 2d Poste it. ricevuta ritorno 2

All. n. 2d Poste it. ricevuta ritorno 2

All. n. 3 Poste it. risposta PI alla racc.

All. n. 3 Poste it. risposta PI alla racc.

All. n. 4 Revoca fallimento tribunale mancanza passivo

All. n. 4 Revoca fallimento tribunale mancanza passivo

All. n. 5 Revoca fallimento giornale

All. n. 5 Revoca fallimento giornale

All. n. 6 Revoca fallimento casellario giudiziario

All. n. 6 Revoca fallimento casellario giudiziario

Poste italiane blocca postepay

Spettabili

Avv. Alessandro Gambardella

Studio Fiscale S.E.R.A.D.A. alla c.a. di Salvatore Mazzella

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Piazza Giuseppe Verdi 6/A –  00198 Roma

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Agenzie di stampa italiane

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e p.c. Spett. Poste Italiane S.p.A.                                                                

Sede Legale Viale Europa 190 – 00144 Roma

Att.ne Sig. Bonasoli

 

Mi chiamo Bruno Mancini (nato a Napoli il 30/04/1943 CF MNCBRN43D30F839Z).

Ritenendo di essere vittima di un comportamento illegale e comunque lesivo della mia reputazione, vi invito a valutare la vicenda che mi accingo ad esporre al fine di suggerirmi corrette azioni di rivalsa anche con la vostra auspicabile collaborazione.

 

I fatti:

 

1) In una data antecedente al 2 luglio 2021 Poste Italiane S.p.A., senza preavviso, senza una comunicazione e senza una spiegazione (All. n.1a) ha bloccato l’utilizzo della carta postepay n. 4023601015968557 scadenza 04/27 emessa come rinnovo della postepay n. 4023600925626386 scadenza 06/21, entrambe a me intestate (allegati n.1b – 1c – 1d) rendendomi impossibile l’accesso alla somma ivi depositata.

 

2) Alla mia richiesta scritta di supporto, inoltrata tramite la procedura prevista sul sito istituzionale dell’Azienda Poste Italiane S.p.A., è stata data risposta (All. n. 1e – 1f) in data 3 luglio 2021 ore 10:26 con oggetto <Richiesta numero 6083514909> dalla casella NO-REPLY@posteitaliane.it) con il seguente testo

Gentile Cliente, in riferimento alla sua richiesta con Oggetto: carta non attiva dal giorno 01.07.2021, le comunichiamo quanto segue: La carta è stata bloccata da Postpay in via cautelativa.

Saluti
Assistenza Clienti Retail
(eventuale firma del Responsabile)”.

 

3) Con Raccomandata ricevuta di ritorno datata 28 Luglio 2021 (allegati n. 2a- 2b – 2c – 2d) indirizzata a Spett. Poste Italiane S.p.A. Sede Legale Viale Europa 190 – 00144 Roma, ho comunicato all’Azienda la mia determinazione a tutelare i miei interessi in ogni modo legittimo e in tutte le sedi opportune in mancanza di una rapida soluzione della vicenda.

 

4) Con lettera ordinaria datata 8/9/2021 (allegato n.3) pervenuta il 30 settembre 2021, firmata in modo illeggibile dal “Responsabile Gestione reclami finanziari”, Postepay prot. PB-21902149, mi è stato risposto che il blocco sulla carta è stato apposto in automatico da un non meglio specificato “sistema” poiché in data 14/01/1987 si rileva presso il Tribunale di Napoli fallimento a mio carico, specificando poi una serie di adempimenti per ottenerne lo sblocco.

 

5) Il suddetto fallimento fu dichiarato in contumacia (non mi dilungo a spiegare come e perché fu ingiusto e la situazione è ben nota alla S.E.R.A.D.A che mi legge in copia), e la relativa procedura fallimentare fu immediatamente chiusa in data 27/5/1987 per “mancanza di passivo” così come certificato in data 27/5/1987 dal Cancelliere Ufficio fallimenti Tribunale di Napoli II divisione di cancelleria civile sezione terza(allegati n. 4).

 

6) Con annuncio N.4823 della settima sezione del Tribunale di Napoli, in data 13/12/1988 il Direttore di Divisione di Cancelleria R.E. Dott Francesco Izzo provvide alla pubblicazione legale a mezzo stampa della revoca del fallimento depositata l’8 aprile 1988 (allegato n. 5).

 

7) In data 22/3/1990 Il Cancelliere Direttore di sezione Angelo Errico ha rilasciato certificato del Casellario Giudiziale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli in cui si attesta che a carico di Bruno Mancini nel Casellario di Napoli risulta “N U L L A” (allegato n. 6).

 

Le domande:

 

1) Chi è il gestore del “sistema” indicato da P.I. come responsabile del blocco della mia postepay?

2) Per quale motivo il blocco è intervenuto molti anni dopo l’attivazione della carta?

3) Cosa intende P.I. per blocco cautelare?

4) In che modo P.I. ha utilizzato i fondi bloccati?

5) Quali attività di riscontro P.I. ha attivato per ricevere conferma della correttezza del blocco, anche dopo le mie due segnalazioni?

6) P.I. ha effettuato qualche controllo per accertarsi che la somma bloccata non fosse riconducibile ad una pensione sociale addirittura non pignorabile?

7) In quale modo P.I. ha comunicato alla Autorità Giudiziaria l’avvenuto blocco e la relativa disponibilità della somma?

8) P.I. ha informato il Curatore dell’avvenuto blocco e della relativa disponibilità della somma?

9) In che modo è stata rispettata la privacy?

10) Sono giustificabili tali iniziative in relazione a fatti avvenuti oltre 34 anni fa?

11) Quale copertura di legittimità può riscontrarsi nell’appropriazione di somme di denaro affidate ad un’Azienda privata, come lo è Poste Italiane S.p.A., senza che essa disponga di alcun atto giudiziario che ne autorizzi il prelievo?

12) Manca qualcosa per accusare P.I. di appropriazione indebita?

13) Ecc.

 

Ringraziando per l’attenzione resto a vostra completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

 

Cordiali saluti

Ischia 4 ottobre 2021

Bruno Mancini

Poste italiane PT – Raccomandata ricevuta ritorno

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Relitto marino a Capo Rizzuto

Relitto marino a Capo Rizzuto

Relitto marino

Il “Relitto della campana” è quello che la Soprintendenza Nazionale Patrimonio Culturale Subacqueo guidata da Barbara Davidde e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio diretta da Fabrizio Sudano stanno indagando nelle acque di Capo Rizzuto.

Coinvolti anche l’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, il Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpa Calabria e il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina.

Fabrizio Sudano: «Nel Maggio del 2019 alcuni subacquei locali – Francesco Megna, Simone Megna, Luca De Rosa e Franco Megna – rinvennero alcuni cannoni nei pressi di Capo Rizzuto e ne denunciarono la scoperta alle autorità. Dopo un primo sopralluogo, le due Soprintendenze hanno deciso di avviare, nell’ottica della tutela, alcune indagini subacquee le cui attività scientifiche sono state dirette dagli archeologi subacquei Salvatore Medaglia e Paola Caruso appartenenti ai due istituti del Ministero della Cultura».

Barbara Davidde «Sono stati censiti 9 cannoni sparsi caoticamente in un’area di bassifondi rocciosi. Si tratta di pezzi d’artiglieria in ghisa di dimensioni e calibri differenti adagiati su un fondale compreso tra 6 e 10 metri di profondità. Intorno alle bocche da fuoco ad avancarica sono state scoperte anche due enormi ancore in ferro, la più grande della quale è lunga circa due metri».

Supporto dei sommozzatori dei Carabinieri guidati dal Comandante Domenico De Giorgio.

Ritrovata una campana di bronzo in uno stato di conservazione giudicato, tutto sommato, buono, il manufatto presenta varie incrostazioni marine ed è caratterizzato da alcune decorazioni in rilievo.

Salvatore Medaglia, della Soprintendenza per il Patrimonio Subacqueo «Tra le attrezzature di bordo la campana aveva certamente un ruolo importante, dal valore, se vogliamo, simbolico. Appesa sul castello al tempo della marineria a vela, scandiva lo scorrere del tempo e avvertiva l’equipaggio dell’avvicendarsi delle varie attività giornaliere. Essa fungeva anche come segnalatore acustico, ad esempio in caso di nebbia o per un pericolo immediato. Non di rado la campana recava l’anno di fusione e talvolta il marchio dell’artigiano che l’aveva realizzata. A tali elementi potevano ulteriormente aggiungersi il nome della nave e l’emblema della marina o lo stemma dello stato sotto la cui bandiera navigava. Ecco perché è cosi importante per noi ricercatori nell’ottica di voler dare un’identità al relitto».

I cannoni in ghisa fanno parte  di un tipo di artiglieria che andò progressivamente ad affiancare e poi lentamente a sostituire l’armamento navale in bronzo nel corso del XVI secolo. Sin dalla metà del XVII secolo le bocche da fuoco in ghisa divennero l’armamento principale delle navi in quanto avevano un costo di produzione molto inferiore.

Paola Caruso «Queste attività di ricerca siano basilari per la conoscenza storica dell’intera area. Le ricorrenti segnalazioni dimostrano, inoltre, la sensibilità degli abitanti del luogo per l’archeologia e la consapevolezza relativamente all’importanza della salvaguardia del patrimonio sommerso».

L’area marina di Capo Rizzuto è già nota agli archeologi.

In queste acque ci sono  tracce di altri naufragi tra cui quelle del piroscafo Bengala della flotta della Navigazione Generale Italiana che, varato a Sunderland nel 1872, colò a picco nel 1889 causando la morte di due membri dell’equipaggio.

Ci sono poi altri due giacimenti archeologici legati a naufragi, inquadrabili tra XVII e XVIII secolo, che sono posizionati a non molta distanza dal relitto della campana. Il primo di essi è un bastimento che forse iniziò il suo viaggio a Narbonne e che trasportava un variegato carico litico composto da marmi provenienti dalle cave di Caunes Minervois in Francia (altrimenti conosciuto come rosso mischio di Francia), da Portovenere (marmo nero) e da Carrara; l’altro, adagiato su un fondale di circa 8 metri, ha restituito altri cannoni, anche questi in ghisa.

Il motivo per cui tali relitti giacciono concentrati in queste acque – e ad essi sono da aggiungersi altre testimonianze sporadiche di età romana e altomedioevale – è presumibilmente dovuta alla presenza di alcune secche che, almeno sino alla fine del Settecento, erano semi-affioranti.

Molti portolani dell’età moderna, nella fattispecie datati tra il XV e il XVIII secolo, ricordano la pericolosità di queste secche e numerosi documenti d’archivio conservano memoria dei naufragi avvenuti tra XVI e XIX secolo in questo tratto di mare.

Alle insidie dei banchi rocciosi, si aggiungeva la piaga della pirateria, prevalentemente barbaresca, che fu molto virulenta lungo lo Jonio calabrese e di cui vi è ampia traccia nella documentazione storica.

Non è un caso che il più famoso pirata ottomano, ‛Ulūǵ ‛Alī “il rinnegato”, convenzionalmente chiamato Uccialì e al secolo Giovan Dionigi Galeni, era nativo proprio di queste contrade e che, rapito dai pirati di Barbarossa, si convertì e fece una straordinaria carriera nell’amministrazione ottomana.

«È infatti auspicabile – afferma la Davidde – che alle attività di tutela della Soprintendenza Nazionale, la quale lavora raccordandosi con le soprintendenze ABAP del Ministero della Cultura, si affianchi una capillare attività di divulgazione e promozione del patrimonio archeologico subacqueo. Una missione, questa, che passa anche attraverso nuove forme di musealizzazione dei giacimenti subacquei la cui fruizione, anche con l’ausilio dei nuovi ritrovati tecnologici, può divenire un elemento di crescita in un Paese come il nostro che si trova ad avere oltre 8000 km di coste e un patrimonio culturale sommerso ingente».

 

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Alfonso Borghi

Alfonso Borghi – Mostra Universo Materico – Sede: La Spezia Città

Alfonso Borghi

Alfonso Borghi

Alfonso Borghi

Domenica 1 agosto alle ore 18 è stata inaugurata – dal sindaco Claudio Scajola, alla presenza dall’assessore alla cultura Marcella Roggero – la mostra personale dl maestro Alfonso Borghi.

Alfonso Borghi

Un appuntamento degno di nota, quello che si è svolto presso il MACI di Imperia, la città della pasta e dei “carrugi” al centro della “riviera dei fiori”.

L’esposizione di “Universo materico“, la mostra è un’antologia di opere che inscenano il poema visionario nato dalla fertilità del pensiero del pittore emiliano, fra flussi di tinte che, ancora, grondano copiosi da quelle dita affusolate, avviluppate di colori, è a cura del professor Gian Marco Puntelli.

Alfonso Borghi

Un degnissimo prologo Italiano, che ben s’inquadra sulla strada della promozione di “Pace e Amore”, il grande official event d’arte contemporanea, che sarà allestito, agli inizi del prossimo autunno, presso l’Expo 2020 nella città di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti.

La meditazione e il pensiero di Borghi sono, quasi sempre, la sedimentazione del tumulto dell’anima, la serenità dopo la tragedia, la quiete dopo la tempesta, nel suo vedere visionario si respira sempre l’aria della rarefazione dell’inquietudine umana, nelle sue scene e nelle sue plastiche i colori: talvolta forti, ma mai urlanti, talaltra onirici, sognanti, lievi quasi eterei.

A volte palpitano, catturano, sorridono; colori come nuvole senza tempo; poi a volte insoliti inusuali colori generati, dal colore.

Alla presentazione della mostra, si è aggiunta la corposa relazione della nuova monografia sull’arte di Borghi, che sarà preparata direttamente da Carlo Motta, lo specialista indiscusso, responsabile dei libri illustrati Cairo Publishing.

I visitatori si troveranno d’innanzi una ventina di opere materiche straordinarie, di uno dei maestri dell’informale, uno degli interpreti più bravi e più importanti del mondo. In visione anche una nuova serie delle sue “boules” realizzate appositamente in Liguria, proprio per questo evento.

Alfonso Borghi ha esposto nei musei e nelle città di mezzo mondo: Barcellona, Berlino, Madrid, Vienna, Parigi, NewYork, Los Angeles, ed in Europa è considerato uno dei punti di riferimento dell’informale contemporaneo.

L’Editoriale Giorgio Mondadori, ha dedicato al maestro una serie di monografie e di cataloghi per diverse mostre, oltre ad un prezioso catalogo generale delle sue opere e ad una corposa antologia che raccoglie, fra l’altro, testi critici autorevolissimi: Maurizio Calvesi, Paolo Levi, Giammarco Puntelli, Giovanni Faccenda, a Vittorio Sgarbi, Raffaele De Grada, Gianni Cavazzini e altri. Alfonso Borghi ha avuto riconoscimenti e grandi attestati dalle più grandi Istituzioni del Mondo, in chiave UNESCO ricordiamo le parole che, Pierre Cardin al culmine della sua vita ha voluto tributargli direttamente: “Penso che il Maestro Borghi sia uno di questi “Leaders” attualmente in pittura. Ha saputo trovare la sua personalità, la sua dimensione attraverso le forme che vediamo e che spero vi piaceranno. Farà un grande cammino verso più grandi onori. Ringraziandolo di aver accettato di venire all’UNESCO che lo ha accolto con grande calore”.

La mostra sarà fruibile – sempre in stretta osservanza delle vigenti disposizioni organizzative in materia di Covid 19 – fino al 29 agosto nei seguenti orari: mercoledì dalle 18 alle 22.30, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30, domenica dalle 18 alle 22.30.

Ricordiamo che Pace e Amore ha avuto il patrocinio e la collaborazione con: Ministero Beni e Attività Culturali, Ambasciata Italiana del Regno del Marocco, Emirati Arabi Uniti, Centro Culturale Turco Yunus Emre, Centro Culturale Islamico d’Italia, Conferenza Episcopale Italiana.

Rosario Sprovieri 31 Luglio 2021

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La cucina italiana 1939

La cucina italiana 1939
Mangiar meglio…       …spender meglio
Rivista mensile delle famiglie e delle donne italiane

La cucina italiana 1939

La cucina italiana Luglio 1939 n. 7 cop ant

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La cucina italiana Agosto 1939 n. 8 cop ant

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La cucina italiana Dicembre 1939 n. 12 cop ant

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La cucina italiana Ottobre 1939 n. 10 cop post

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La cucina italiana Dicembre 1939 n. 12 cop ant

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La cucina italiana Dicembre 1939 n. 12 testo zucchero

La cucina italiana Dicembre 1939 n. 12 testo zucchero

Zucchero

Lo zucchero è un alimento fondamentale dell’alimentazione, dotato di alto potere nutritivo—

Val’ quanto dire che non è un condimento, ma è un alimento per se stesso, che accresce il potere nutritivo di tutte le composizioni alle quale partecipa, specie le marmellate, le frutta sciroppate, le torte ecc.

La quota di zucchero

deve essere tenuta costante in tutte le alimentazioni, come una quota necessaria alla nutrizione, di sicuro potere corroborante ed equilibrante dell’organismo.

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Auto polizia su marciapiede

Auto polizia su marciapiede

Auto polizia su marciapiede

Auto polizia su marciapiede

Ischia 28 luglio 2021 ore 20 via Pontano

Auto polizia su marciapiede

Auto polizia su marciapiede

Per la serie Esopo news

Qualcuno potrà dirci per quale ragione di ordine pubblico, o per quale intervento di massima urgenza, questa auto della Polizia di Stato è stata parcheggiata interamente sul marciapiede di Via Pontano a Ischia, il 28 luglio 2021 alle ore 20 circa, creando non pochi disagi ai pedoni, anziani e disabili compresi, che sono stati costretti a percorrere un tratto di strada carrabile non protetto?

Bruno Mancini

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