Alla ricerca dei percome – Tombini bi-partisan

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Alla ricerca dei percome – Tombini bi-partisan

Tombini bi-partisan

TOMBINI BI-PARTISAN
Questa si chiama “riqualificazione urbana”!
Ischia 11 Giugno 2015.

Intitolando questo articolo “TOMBINI BI-PARTISAN” mi riferisco alla sede stradale di Via Remigia Gianturco ad Ischia.
Avete mai visto un tombino collocato in parte sul marciapiede e con la rimanente altra parte sulla sede stradale?
Ad Ischia, la “riqualificazione urbana” realizzata nel mese di Giugno 2015 consente di vedere anche simili bizzarrie (per non definirle con un termine napoletano di uso volgare che inizia con ca…)!
Nel titolo ho inteso far ricorso ad almeno tre figure retoriche.
La prima è una delle figure retoriche maggiormente utilizzate e maggiormente conosciute dal popolo dei lettori: la nota “allegoria” la cui descrizione potrebbe essere enunciata in questo modo: «Procedimento retorico per cui un “contenuto concettuale (A)” viene espresso attraverso “un’immagine (B)” che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso».
Riportando la descrizione alle foto ed al titolo dell’articolo se ne può dedurre che il “contenuto concettuale (A)” (cioè la responsabilità di ciò che si vede nelle foto) è per lo meno “bi-partisan”, poiché “l’immagine” (cioè i tombini che rappresentano una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto concettuale) sono collocati tra sede stradale e marciapiede, cioè in modo improprio rispetto alla norma.
La seconda figura retorica, utilizzata intitolando le foto “tombini bi-partisan”, è quella denominata sarcasmo, meglio conosciuta come una locuzione atta ad esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, spirituale, morale, etico, contro qualcuno.
Definire “bi-partisan” la simile inqualificabile collocazione dei tombini lungo un tratto stradale (sprecando malamente i soldi dei cittadini) è certamente un modo aspro e brutale con il quale si consegna ai lettori un giudizio sociale, morale ed etico del tutto negativo.
La terza figura retorica è la metonimia che si configura esprimendo una qualità attraverso un rapporto di causa per effetto ”tombinibi-partisan” vale a dire che la qualità del marciapiede (effetto) è data dalla situazione di collusioni tra due diversi schieramenti “bi-partisan” (causa) da parte di chi ne è stato il responsabile della realizzazione.
Nelle foto vedete i tombini bi-partisan (bi-partisan come la vergogna delle tangenti che assedia la nostra società) collocati in parte sui marciapiedi e in parte sulla sede stradale.

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Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

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A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

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Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

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Tre promesse tre!

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

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Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

Alla ricerca dei percome – Marciapiede alticcio

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Alla ricerca dei percome – Marciapiede alticcio

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MARCIAPIEDE ALTICCIO
Questa si chiama “riqualificazione urbana”!
Ischia 11 Giugno 2015.

Intitolando questo articolo “MARCIAPIEDE ALTICCIO” mi riferisco alla sede stradale di Via Remigia Gianturco ad Ischia.
Non sono un geometra ma ho sempre saputo che i marciapiedi sono leggermente più alti (più alti non significa che sono “alticci” come i loro costruttori) della sede stradale.
Nel titolo ho inteso far ricorso ad almeno tre figure retoriche.
La prima è una delle figure retoriche maggiormente utilizzate e maggiormente conosciute dal popolo dei lettori: la nota “allegoria” la cui descrizione potrebbe essere enunciata in questo modo:
«Procedimento retorico per cui un “contenuto concettuale (A)” viene espresso attraverso “un’immagine (B)” che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso».
Riportando la descrizione alle foto ed al titolo dell’articolo se ne può dedurre che il “contenuto concettuale (A)” (cioè il responsabile di ciò che si vede nelle foto) era per lo meno “alticcio”, poiché “l’immagine (B)” (cioè il marciapiede che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto concettuale)è sagomato in modo improprio rispetto alla norma.
La seconda figura retorica utilizzata intitolando le foto “Marciapiede alticcio” è quella denominata “sarcasmo”, meglio conosciuta come una locuzione atta ad esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, morale, etico, spirituale, contro qualcuno.
Definire qualcuno alticcio durante la realizzazione di un marciapiede pubblico (sprecando malamente i soldi dei cittadini) è certamente un modo aspro e brutale con il quale si consegna ai lettori un giudizio sociale, morale ed etico del tutto negativo.
La terza figura retorica è la metonimia che si configura esprimendo una qualità attraverso un rapporto di causa per effetto “Marciapiede alticcio” vale a dire che la qualità del marciapiede (effetto) è data dalla situazione non sobria “alticcio” (causa) da parte di chi ne è stato il responsabile della realizzazione.
Nelle foto si vede bene, infatti, che il marciapiede in alcuni tratti forma un dosso del tutto incomprensibile.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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Alla ricerca dei percome – Zooerastia all’italiana

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Alla ricerca dei percome – Zooerastia all’italiana

Zooerastia all’italiana

ZOOERASTIA ALL’ITALIANA

La psicopatologia insegna che con i termini bestialismo, zoofilia erotica, o, più tecnicamente, zooerastia si designano particolari pratiche parafiliache umane che prevedono rapporti sessuali tramite accoppiamenti con animali.
Lo stesso significato viene comunemente attribuito anche alla parola zoofilia senza ulteriore specificazione, per assonanza con le altre parafilie.
L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S. (Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente) ha identificato in Italia un gruppo di ville utilizzate da pornografi appassionati della zoofilia sessuale.
A darne notizia è la stessa associazione, che giova ricordare essere un’associazione senza scopi di lucro, autonoma, apolitica, apartitica.
Puntualizzando che si tratta di una quindicina di residenze situate in diverse città italiane, l’associazione precisa che la rete dei siti dove si pratica la zooerastia è stata portata alla luce in seguito a una complessa attività di indagine condotta per circa due mesi attraverso alcune chat particolarmente segrete.
Gli agenti investigativi dell’associazione, dando a vedere d’essere interessati ad incontri ed appuntamenti atti a compiere attività pornografiche con animali, sono stati in grado di comporre la rete degli immobili adattati a tale scopo. Hanno, quindi, preso atto che ne esistono alcune decine sparsi in varie regioni d’Italia, con particolare concentrazione a Roma e nelle province di Varese, Cremona e Milano.
«Da quello che è emerso – racconta Lorenzo Croce, presidente nazionale di L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S. – si rileva che dietro ai siti pornografici che propongono filmati a pagamento di sesso con animali si nascondono gruppi di oltre 100 persone sparse in tutta Italia», aggiungendo che
«Tra gli animali coinvolti nel giro non vi solo cani, ma anche asini e cavalli di varia stazza» e sottolineando che
«Altri luoghi, dedicati a orge con la presenza di animali, si trovano nel grossetano e nelle campagne di Frosinone».
Lorenzo Croce conclude dicendo che
«Stiamo pensando di presentare una serie di esposti alle diverse procure per il reato di maltrattamento. È urgente che la zooerastia sia considerata da subito un reato come da anni chiediamo non solo al governo italiano ma anche all’Unione europea».
Ciò, in piena aderenza con gli scopi dell’Associazione, la quale si prefigge, in conformità a quanto disposto dalla legge, di perseguire la protezione degli animali e la prevenzione e repressione del loro maltrattamento, nonché la tutela dell’ambiente naturale.
In particolare i princìpi a cui l’Associazione si conforma sono quelli contenuti:
a) Nella dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata a Bruxelles su iniziativa dell’UNESCO in data 27 Gennaio 1997;
b) Nelle convenzioni internazionali in tema di tutela della natura e degli animali;
c) Nelle direttive e regolamenti CEE in tema di tutela della natura e degli animali;
d) Nelle Leggi Nazionali e Regionali in tema di tutela della natura e degli animali.
Scopi ed obiettivi nobilissimi.
Esopo news ricorda che la zooerastia viene ipotizzata e citata in vari contesti culturali e sociali.
Lui pensa che la mitologia e le storie in essa narrate siano il risultato di adattamenti di fatti e realtà realmente accaduti: ossia affidare a Dei, Ninfe ecc. azioni compiute da personaggi più o meno noti, travisandone i contorni allo scopo di rendere non identificabili i protagonisti.
Ad esempio nella mitologia si racconta che Pasifae, moglie del re di Creta Minosse, in seguito ad una vendetta di Poseidone fu avvinta da una passione folle per un toro bianco, tanto intensa che la spinse a desiderare ardentemente di unirsi ad esso.
Accecata dal desiderio, chiese aiuto a Dedalo che le costruì una vacca di legno cava nella quale entrare. Il toro montando la finta vacca fecondò Pasifae che diede alla luce il Minotauro.
Eppure resta da chiedersi come mai possano essere stati considerati DEI personaggi mitici come Zeus, che era abituato ad unirsi a donne mortali o ninfe sotto forma di animale (ad esempio sotto forma di toro con Io, di cigno con Leda etc.).
Il toro, in particolare, forse perché visto come simbolo della potenza sessuale maschile generica, è l’animale che più sembra accoppiarsi, nell’immaginario umano, con le donne.
In passato è capitato di ritrovare vicende alquanto preoccupanti su seri rapporti sessuali tra il toro e l’essere umano. Senza prendere in considerazione il concetto iniziatico e mistico dell’unione con gli animali, la zooerastia è ricorrente anche nella produzione cinematografica. Tanto che celebri pornostar si sono fatte riprendere in accoppiamenti con
animali di vario genere: cani, cavalli, serpenti, gatti, topi, maiali. Renato Polselli ha il primato italiano avendo diretto l’attrice Marina Hedman nell’ormai “storico” Marina e la sua bestia (un cavallo).
Il Marchese de Sade cita la zooerastia, dandone vari esempi, nel romanzo Le 120 giornate di Sodoma evidenziandola come una delle possibili perversioni sessuali da mettere in pratica.
Secondo il rapporto Kinseydel 1948, il 17% dei maschi statunitensi nelle zone rurali, ha affermato d’aver vissuto perlomeno una volta questo tipo d’esperienza sessuale, mentre tale pratica è risultata meno frequente nelle donne.
Ora, grazie alla felice attività investigativa portata avanti dall’Associazione L’A.I.D.A.& A. O.N.L.U.S., siamo in grado di sapere che anche in Italia ci sono epigoni di Zeus, di Pasifae e di Marina Hedman.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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Perversione

PERVERSIONE

Il mio nome è “Perversioni”.
Staziono nella pineta Mirtina di Ischia e sono stato creato molti anni fa allo scopo di sollazzare umani, adulti prevalentemente ma non solo, di sesso maschile.
Chi sa come e chi sa perché, qualcuno un giorno mi ha utilizzato all’interno della lercia cabina idraulica della famosa pineta Mirtina ubicata al centro della celebre città d’Ischia, sempre pullulante di bambini di ogni età. Il piccolo manufatto in cui giaccio da più di un anno e che è situato proprio alle spalle delle giostrine e dei cessi pubblici (si chiamano così, appunto “CESSI”, i locali adibiti alle funzioni fisiologiche che sono tenuti in pessimo stato di pulizia e di igiene da parte dei loro custodi… e i CESSI della pineta Mirtina sono alla pari in classifica con i CESSI della pineta della Piazzetta e con quelli del parco pubblico “Pagoda”), ha la porta di ferro divelta totalmente tanto che gli adulti, ed ovviamente anche i bambini, possono accedervi senza molti problemi di spazio.
Certo il rischio che qualcuno possa farsi del male nell’impatto con la porta di ferro tenuta in equilibrio precario senza meccioni, oppure toccando i motori e gli impianti elettrici, esiste ed è evidente, però, fino a quando non accadrà il ferimento, perché preoccuparsi?
In questo scenario corrono e giocano centinaia di bambini!
I bambini, si sa, amano giocare a nascondino, e, secondo voi, quale soluzione migliore attuano per non farsi trovare dai loro compagni oltre a quella di nascondersi dietro gli alberi?
Invero anche gli adulti amano giocare a nascondino, ma alcuni lo fanno dopo aver rubato soldi (dati e ricevuti) con le finalità di tenere puliti i CESSI ubicati nelle pinete, rimuovere i giornali pornografici dai parchi pubblici ed evitare pericoli igienici e sanitari ai cittadini che (quasi tutti) pagano le tasse… bambini compresi.

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Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

Alla ricerca dei percome – Il ciclamino attonito

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Alla ricerca dei percome – Il ciclamino attonito

Il ciclamino attonito

I FUNGHI VELENOSI SPARISCONO
IL CICLAMINO ATTONITO

«Mentre sboccio per primo in questa stupenda giornata dell’8 marzo 2015 dedicata alla condanna delle violenze sulle donne, gli spifferi tra i gli arbusti spezzati dai venti invernali e le foglie secche e marcite che rinnovano i ricordi dell’autunno ormai lontano mi parlano dell’ambiente nel quale trascorrerò forse solo pochi giorni. Mi sussurrano che, non appena sbocceranno altri ciclamini, gruppi di bimbi saltelleranno allegri tra viali e rocce di questa pineta della Città d’Ischia per divertirsi a coglierci, scovandoci mentre siamo seminascosti tra siringhe e schifezze di vario genere.
Ma ecco, in questo momento, stanno arrivano leggere brezze di maestrale ed è tutto un vociare di notizie incredibili:
“Siringhe usate non si sa da chi, né per quali scopi, iniziano a fare sconcia mostra dei loro tubicini un po’ dovunque”.
“Le siringhe stanno avanzando in massa”.
“Sono giunte fino ai margini degli Hotel di super lusso”.
“Hanno conquistato postazioni strategiche come parcheggi e strade panoramiche”.
Il brusio sembra interminabile però, all’improvviso, tutto si è fermato perché è giunto LUI, il flutto del mare vaporizzato.
Ci gira intorno, ci scruta ed infine, bagnandoci di salsedine ha sentenziato:
“Le siringhe hanno conquistato anche le spiagge!” Aggiungendo dopo una breve pausa carica di silenzio:
“Hanno creato teste di ponte su alcune spiagge trafficate anche d’inverno. Alcune di esse hanno occultato gli aghi tra la sabbia creando un terreno praticamente minato.”
LUI, così come è giunto senza clamore, ugualmente è andato via silenziosamente. Gli spifferi si sono ritirati in attesa della notte imminente ed io, ciclamino attonito, ho creduto d’essere capitato in un paese assediato ed indifeso. Sì, un paese martoriato da gente incivile che abbandona in luoghi pubblici
ogni tipo di schifezza, ma oltretutto un paese abbandonato all’incuria da parte di coloro che sono responsabili della pulizia, del decoro, e della salvaguardia della salute dei cittadini nei luoghi pubblici comunali. Speculazione? Camorra? Inettitudine? Questi sono tutti termini che nella natura in cui germoglio ed appassisco non esistono.
E allora dico, a voi scribacchini da quattro soldi, che non è più il tempo di buttare in faccia ai responsabili del luridume in cui sono tenuti i vostri spazi pubblici le tante inefficienze che risultano palesi non appena si guardi la realtà con l’occhio obiettivo della natura. Perché, quelli, i responsabili, sono esseri speciali sui quali scorre “olio santo” che li rende intoccabili.»
Fino a qui il racconto del ciclamino, ma poi, per curiosità, andando a consultare testi di storia, di leggende e di favole, ho scoperto che nella lingua ciclaminica “olio santo” è stata una perifrasi utilizzata in tempi moderni per indurre ad idolatrare il proprio io da parte di qualcuno che santo non era. L’ho riferito al ciclamino, sempre più attonito, che ha affermato di non conoscerne la storia.
Gli credo e, naturalmente, lo lascio impegnato nella sua personale valutazione di questa interpretazione, perché io faccio lo scrittore e non il paladino della giustizia.
P.S. Forse ha ragione il ciclamino attonito quando dice che siamo (sono) “… scribacchini da quattro soldi…” però, a mio parere e con il dovuto rispetto verso i “colleghi”, credo che la valutazione andrebbe estesa anche ai cittadini sudditi che restano indifferenti e non alzano la voce davanti a macroscopiche e condannabili inefficienze come lo sono quelle che abbiamo documentate nei vari articoli pubblicati ultimamente sull’argomento “siringhe e scempi nei parchi pubblici”.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
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“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
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“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
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“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

I FUNGHI VELENOSI SPARISCONO
LE SIRINGHE INFETTE RESTANO

Nonostante innumerevoli interventi da parte di TUTTI gli organi d’informazione locale (Teleischia, Il Dispari, Ischiablog, Il corriere dell’Isola ecc.), nonostante i contatti record realizzati dagli articoli pubblicati in essi, nonostante l’enorme diffusione che la notizia sta ottenendo nel web… nonostante che sia in PERICOLO l’incolumità dei bambini ischitani… ad Ischia, nella pineta Mirtina aperta al pubblico e frequentata da centinaia di bimbi, accade che le siringhe infette restino al loro posto e continuino a spuntare come funghi velenosi.
Con buona pace di coloro che hanno la responsabilità della gestione dei beni comuni alla cittadinanza ischitana e con un palese disinteresse da parte delle Autorità sanitarie locali.
Nessuno se lo augura, ma cosa accadrebbe se uno dei piccoli frequentatori entrasse in contatto con una delle tante siringhe infette, peraltro già segnalate numerose volte, che spuntano come funghi velenosi tra le foglie e i rami secchi dei viali che costeggiano il parco giochi della pineta Mirtina?
Ovvio, a SPARIRE, come i funghi velenosi, saranno i responsabili dell’incuria e della negligenza, e assisteremmo al classico muro di gomma del rimbalzo delle responsabilità, dove, alla fine, a pagare il conto salato sarebbe solo e sempre la cittadinanza ischitana.
Quelle che seguono sono alcune delle foto scattate nel tardo pomeriggio del 16 Gennaio 2015, cioè oltre cinque giorni dopo il primo allarme!
Cittadini sì, sudditi MAI, abbiamo il ruolo di INDURRE chi di dovere a prendere IMMEDIATAMENTE TUTTE le iniziative atte a rimuovere l’assurdo rischio che grava sui piccoli frequentatori (e non solo su di loro) della pineta.

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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
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Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

SIRINGHE INFETTE
UN CERCATORE DI FUNGHI VELENOSI

Se non fosse a rischio (stavo per scrivere “Se non fosse in gioco” ma un gioco non lo è, e allora stavo per scrivere “Se non fosse in ballo” ma un ballo non lo è) l’incolumità specialmente dei bambini, ciò che sto per scrivere potrebbe benissimo indurre all’ilarità più sfrenata.
Ritorno per la terza volta in pochi giorni sulla vicenda che vede la pineta Mirtina, oasi meravigliosa nel centro della città d’Ischia a due passi dal famoso Caffè Calise e costata più di un sacco di lire alla nostra comunità, ormai resa impraticabile per una pericolosa quantità di siringhe usate (di quelle che, per meglio comprenderci, sono notoriamente utilizzate da gente che intende drogarsi).
Noi adulti sappiamo bene il rischio (eccolo!) che corriamo procurandoci anche solo un graffio entrando in contatto con l’ago di una siringa adoperata da un drogato.
Noi adulti, quindi, se ne vediamo qualcuna abbandonata da qualche parte, evitiamo di toccarla.
Noi adulti, di solito, non rovistiamo tra le foglie secche di un parco pubblico.
Noi adulti, sempre di solito, non ruzzoliamo tra le pietre sconnesse e i tronchi caduti che fanno da “romantico” scenario lungo i tanti viali che pullulano nella meravigliosa pineta Mirtina (a tale proposito mi prefiggo di scrivere, e portare alla vostra attenzione, un dettagliato riepilogo della “storia” economica e giudiziaria che è ruotata intorno all’acquisizione prima, ed alla gestione poi, della pineta pubblicizzata come luogo adattissimo anche alla pratica dell’aromaterapia).
Ma i bimbi non hanno le nostre esperienze relative alle vigliaccate alle quali è sottoposta la natura.
I bimbi non sono coscienti dei pericoli che corrono… correndo allegramente in un parco pubblico I bimbi non sono preoccupati nel toccare una foglia, un lombrico o anche un tubo trasparente che termina con un ago luccicante e che potrebbe essere addirittura una siringa infetta.
Dopo la mia pubblica denuncia del 12 Gennaio 2015 dal titolo “Siringhe infette in pineta Mirtina”, molti organi d’informazione locale hanno, giustamente, sensibilizzato le Autorità pubbliche a prendere immediati provvedimenti, ed in effetti, oggi, a distanza di due giorni qualcuno ha provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo.
Però ecco che, al “rischio” procurato dagli incivili “seminatori” di siringhe usate, si aggiunge il “rischio” (ancora lui) per la superficialità degli “addetti ai lavori di rimozione dei pericoli pubblici”.
E ne spiego la ragione. In un secondo articolo pubblicato il 13 Gennaio con il titolo:
«Siringhe come funghi nella pineta Mirtina di Ischia» scrivevo tra l’altro:
«…Oggi, intorno alle ore 16, nella pineta Mirtina c’erano ancora non solo tutte le siringhe segnalate ieri, ma, cercando meglio insieme ad alcune mamme presenti nel parco ed allarmate per aver letto le notizie pubblicate, ne abbiamo trovate anche altre.
Spuntavano quasi come funghi dal riparo di foglie secche e tronchi spezzati…».
Scrivendo “Spuntavano quasi come funghi dal riparo di foglie secche e tronchi spezzati…” a me pareva chiaro che, oltre alla rimozione delle siringhe segnalate nelle foto, fosse opportuno indagare pure nei dintorni del luogo del ritrovamento e che, almeno in quella zona, fosse necessario provvedere alla rimozione delle foglie depositate ai margini del viale e tra gli arbusti adiacenti.
Oggi, 14 Gennaio, come ho già scritto, ho verificato personalmente che “… qualcuno ha provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo…” però, non avendo notato alcuna traccia di pulizia dell’area incriminata, mi sono preso la briga di smuovere, quasi come un cercatore di funghi, qualche macchia di foglie secche.
Pochi minuti dopo, quasi come un fortunatissimo cercatore di funghi, avevo già scovato TRE siringhe complete di aghi.
Le ho fotografate incorniciandole con la pagina in cui il Direttore del quotidiano “Il Dispari”, Gaetano Di Meglio, aveva pubblicato ieri un accorato ed opportuno allarme.
A questo punto, piuttosto che ergermi a giudice dei comportamenti altrui, preferisco lasciare alla vostra fantasia l’incombenza di definire la condotta di colui/coloro che ha/hanno “… provveduto a rimuovere le siringhe identificate nelle foto annesse all’articolo…”, lasciandone altre nei dintorni, e preferisco invitarvi a identificare le responsabilità dei loro “Capi” dopo aver compreso quali “ordini” abbiano dato e quali rimedi vogliano adottare allo scopo di restituire la pineta alla gioia dei bambini.
Io resto un cercatore di funghi velenosi dannosi per la società ischitana.

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“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
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Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

ANCORA SIRINGHE INFETTE
CARABINIERI NELLA PINETA MIRTINA?

Oggi è il quarto giorno consecutivo che continua la nostra denuncia del grave pericolo sanitario al quale sono esposti i bambini (ed anche gli adulti ed anche i cani e i gatti) abituati a giocare, passeggiare, correre, riposare, ritemprarsi ed annusare lungo i viali della centralissima pineta Mirtina della Città d’Ischia.
La pineta aperta al pubblico durante le ore diurne è dotata di due aree destinate all’intrattenimento dei piccoli cittadini ischitani.
Esse, attrezzate con altalene, casette di legno, dondolanti ed altre simpatiche attrazioni, sono quotidianamente frequentate da folte schiere di piccoli vivaci e a volte sfrenati pargoletti infine felici di potere esplodere tutta la loro vitalità.
Spetta a noi adulti fare in modo che tale vitalità non si tramuti in più o meno gravi problemi sanitari? Sì, siamo noi adulti i loro angeli custodi.
Se noi adulti segnaliamo apertamente la presenza di specifici rischi per l’incolumità dei nostri pupi in ambienti pubblici, spetta o non spetta alle Autorità competenti mettere in atto TUTTI e IMMEDIATAMENTE i provvedimenti utili ad eliminare i pericoli denunciati?
Sì, spetta alle Autorità competenti impartire le disposizioni utili e definitive necessarie per eliminare TUTTI e IMMEDIATAMENTE i pericoli.
Se, come denunciato ormai da tutti gli organi d’informazione locale, nella suddetta pineta Mirtina (situata in pieno centro della Città d’Ischia) esiste un grave pericolo per la salute
pubblico, ANCORA FINO AD OGGI NON RISOLTO derivante da una consistente quantità di siringhe usate e abbandonate tra i suoi viali, quale pubblica Autorità ha la “competenza” per mettere in atto IMMEDIATAMENTE TUTTI i provvedimenti utili ad eliminare i pericoli
denunciati? Boh!
Lo scrivente cittadino, non suddito ma cercatore e segnalatore della presenza di funghi velenosi per la società, lascia aperta l’ultima domanda affidandone la risposta alle valutazioni degli esperti di diritto amministrativo, mentre chiede a tutti i suoi conterranei una coraggiosa riflessione sulla adeguatezza della gestione dei beni pubblici.
Per completezza d’informazione è giusto segnalare che questo pomeriggio la pineta Mirtina era completamente VUOTA. Poche ore fa, qualcuno ha notato un’auto dei Carabinieri ferma nei pressi di uno degli ingressi della pineta. Saranno loro a prendersi cura della soluzione del problema?
Magari!

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

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Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
emmegiischia@gmail.com

 

Alla ricerca dei percome – La siringa abbandonata

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Alla ricerca dei percome – La siringa abbandonata

La siringa abbandonata

LA SIRINGA ABBANDONATA

Ormai ci conosciamo e ci riconosciamo da molti metri di distanza. La siringa abbandonata aspetta ogni giorno il mio passaggio, un po’ speranzosa che io possa organizzare qualcosa per consentirle di uscire dallo stato improprio nel quale giace ormai da oltre un mese, e un po’ deliziata dalle foto che le scatto con amorevole vicinanza.
Se ne vanta con le amiche affermando che nessuna di loro è mai stata onorata da tanta attenzione da un umano per bene. Va dicendo che i filmati nei quali la ritraggo da ogni angolazione sono il segno evidente della sua prosperosa fisicità. Pur essendo grassoccia è dotata di una sola gamba, finemente lavorata tanto che alla sua estremità inferiore possiede un canaletto utile a spruzzare benedetti liquidi molto più ambiti dell’acqua disponibile in tante acquasantiere.
Una siringa, chiara di sembianze come le odalische dipinte nell’ottocento, che porta un copricapo composto a somiglianza di un cappellino di memoria regale; una siringa sobria e resistente alle furiose scorribande delle scopazze usate dagli spazzini… oplà dagli operatori ecologici e dalle loro macchine trita-erbacce; una siringa flagellata da temporali che hanno buttato giù alberi di ogni tipo e procurato frane in ogni dove; una siringa piantata in un’aiuola, e situata in bella mostra proprio all’ingresso di uno dei parcheggi più trafficati di una delle Città gioiello della Campania (Ischia, vanto nazionale e meta di milioni di turisti internazionali!); essa, una siringa, sta raggiungendo un record difficilmente uguagliabile nella società civile: restare per oltre un mese nello stesso posto senza muoversi di un solo centimetro.
“Evviva le siringhe!” urlano con forza gli amministratori dei beni pubblici traslando il loro osanna ut sic augurio per i loro culi incollati (culseggiati come la siringa all’aiuola) alle seggiole comode e profumate dai din din che i sudditi deficienti continuano ad elargire per le loro inettitudini.
Fino a qui si è espressa la mia, forse, poco valente velleità di scrittore, ma essa non è la sola che mi costringe a tartassare i tasti di questo pc, poiché un’altra, ben più possente e più assecondata, m’induce a esprimere non più fantastiche ricostruzioni e fantasie sornione, bensì domande semplici lineari e concrete. Parlo della mia velleità (vizio) di non sentirmi mai suddito e di non assegnarmi un ruolo da colluso o reticente. Potrò diventare schiavo se è vero che dove c’è forza la ragione non vale, ma la sudditanza è un ruolo che prevede una massiccia dose di abulia che non possiedo.
Quindi le domande sono: 1. Negli “ordini di servizio” dell’ultimo mese chi sono stati gli operatori ecologici ai quali è stata assegnata la pulizia del parcheggio di Via Mirabella ad Ischia? 2. Nell’ultimo mese chi sono stati gli addetti al controllo del rispetto delle direttive aziendali da parte degli operatori ecologici? 3. Quanto spreca ogni giorno la nostra comunità per pagare simili incurie e disservizi? 4. Si può credere che dopo la mole enorme di segnalazioni, giornalistiche e televisive, durata quasi un mese, i dirigenti aziendali non fossero informati del pericolo per la salute pubblica e del danno d’immagine per l’intero comune dovuti alla permanenza della siringa in quella piazza? 5. Ora, in seguito a questo articolo pubblicato sui principali organi d’informazione locale (e non solo), quali saranno i provvedimenti che verranno adottati affinché non si verifichino in futuro casi tanto eclatanti di mal servizio in danno della collettività? 6. Ovviamente i lettori potranno aggiungere ulteriori domande e le loro considerazioni!
P.S. Aggiornamento del 22 Aprile 2015:
dopo oltre 3 mesi dalla prima segnalazione, oggi, 22 Aprile 2015 la siringa è ANCORA nello stesso posto… e sono ANCORA allo stesso “posto”, ANCORA retribuiti con i nostri soldi, anche i responsabili (sic!) della pulizia dei luoghi pubblici della città d’Ischia.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
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Coniglio morto pineta Mirtina

CONIGLIO MORTO PINETA MIRTINA
Ischia 6 Febbraio 2015

Questo pomeriggio la carcassa in avanzato stato di decomposizione di un coniglio bianco è stato rinvenuto sul bordo della pineta Mirtina (chiusa per ragioni sconosciute) che costeggia la centralissima via Sogliuzzo all’altezza del parcheggio del Bar Calise della Città d’Ischia.
Nel segnalare il pericolo igienico sanitario che ne deriva, vogliamo augurarci che le autorità preposte alla tutela della salute pubblica non se ne disinteressino così come è avvenuto per i recenti casi delle carogne di animali lasciate per molti giorni, su spiagge centrali del comune d’Ischia.
Già basta la latitanza, dei signori amministratori dei beni pubblici, nei confronti delle ormai inutili denunce sulle siringhe infette che pullulano più dei funghi nelle pineta aperte alla fruibilità dei bambini; e già basta lo schifo in cui sono lasciate le latrine pubbliche ubicate nella centralissima pineta Nenzi Bozzi.

Coniglio morto pineta Mirtina

https://www.emmegiischia.com/wordpress/wp-content/uploads/Coniglio-morto-1.jpg

Coniglio morto pineta Mirtina
La favola precedente è stata pubblicata per la prima volta il 6 Febbraio 2015. Subito ripresa da alcune testate giornalistiche e televisive e da innumerevoli siti web ha collezionato nel tempo numerosissime visualizzazioni.
La vergogna è che la carcassa decomposta del coniglio morto dopo OLTRE un mese dalle segnalazioni OGGI è ANCORA nello stesso posto.
Parliamo dell’ingresso della centralissima pineta Mirtina della Città d’Ischia e non certamente di una cava abbandonata in un bosco dell’Appennino!
Parliamo di un luogo frequentato da bambini di ogni età e da turisti di ogni provenienza.
Parliamo di un’offesa alla dignità della civilissima Isola d’Ischia Parliamo di una strafottenza che non sarebbe consentita neppure in un’ipotetica tribù barbarica.
Parliamo di milioni di euro spesi dal nostro Comune per la pulizia, il decoro e la manutenzione dei luoghi pubblici.
Oppure parliamo di responsabili inetti e di speculatori intoccabili?

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
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“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
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