COD001AR Liga Sarah Lapinska La nostra isola

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LA NOSTRA ISOLA

Prima di tornare in Lettonia, il mio amico, il pescatore, Bruno Mancini, mi ha offerto di portare con me un pacco di libri, di quelle antologie che erano state prodotte prima che io iniziassi la mia cooperazione con lui stesso, Roberta Panizza, Nunzia Zambardi ed altri amici italiani.
Il limite del mio bagaglio a mano per l’aereo era di otto chilogrammi, quindi ho dovuto portare via con me, di ritorno da Ischia, solo le cose e i simboli più preziosi.
Il manoscritto “La Sagra del Peccato” di Bruno, in tre quaderni scritti a lettere larghe come usa scrivere sempre Bruno.
Uno dei primi CD di Fabrizio De Andrè, che è stato donato da Fabrizio a Bruno, con il viso di Fabrizio come di solito malinconico sulla copertina, ma Bruno me l’ha regalato come una reliquia a me cara.

Rosmarino, salvia, menta e le fragranze forti dei grandi fiori, la polvere dei petali e delle erbe, conservata in una borsa vellutata, insieme con la mappa della regione Campania e la mia tessera di socia DILA numero cinque

Bruno ha accettato subito, nel 2009, le mie poesie e i miei disegni, pubblicandoli nell’antologia “Ischia un’isola d’amore” contenete le poesie di nove poeti e le illustrazioni di sette artisti.

Per l’antologia del 2010 ho tradotto anche le poesie di Marta Zemgune, nata in Lettonia.

Nel 2011, abbiamo pubblicato nell’antologia le opere di una poetessa ceramista, Vera Roķe.

Nell 2012 abbiamo presentato altri due poeti e musicisti: Sanita Simsone e Modris Andžāns. Sanita, che suona con il sintetizzatore, scrive: “Provo ad imparare dalla natura la semplicità“.
A sua volta, Modris, che suona la chitarra, spiega: “Io preferisco la poesia, poiché è una categoria d’arte immediata, attraverso la quale, nella forma breve, si possono esprimere i pensieri e gli impulsi“.

In questo anno è stata proposta le prima competizione del Premio internazionale di poesia “Otto Milioni” dedicata al Commendatore Agostino Lauro.
Nel premio, il cui tema era “Mare-Isola” abbiamo invitato la cantante e poetessa Eva Kaufmane, ora Strazdiņa.

Poi ho invitato uno dei miei fratelli, il poeta Jānis Łapinskis e Svetlana Tumanova, iscritta nell’Unione degli scrittori di Russia, anche se a me e a Bruno non interessano quasi mai i titoli ma vogliamo che nei nostri concorsi e nei nostri eventi siano sempre più coinvolti autori che scrivano e parlino in lingue diverse dall’italiano e vivano in qualsiasi Nazione del mondo.

Non siamo collezionisti di Paesi, come alcuni fanno collezioni di francobolli.

Noi tutti siamo stati creati e creiamo per esistere, se è possibile, senza le guerre, non augurando la morte per quelli che non possiamo salvare.

Anche con la speranza di superare limiti e muri troppo assurdi tra i paesi.

Certo, una poesia o un dipinto non sono mai abbastanza per convincere alla pace le persone che sono ossessionate con idee politiche diverse, che hanno sofferto nelle guerre e sono diventate un po’ sprezzanti,
Oppure per rendere più tolleranti e più generosi coloro che sono diventati molto avari a causa della troppa ricchezza e per spingerli ad ammirare la poesia, la pittura o i sentimenti positivi dell’essere insieme a tanti altri durante un’alba, non importa da quale parte della terra giunga a risvegliare il mondo.

Nel 2013 il tema della Premio “Otto milioni” era “Mare-Vita”, mentre il tema del 2014 era “Mare-Monti”.
Allora ha debuttato come poeta Andris Vējš con una poesia interessante.
Ischia è un’isola che brilla nel sole, non lontana da Sorrento e Capri, ogni sera piena di fragili barchette.
Nel 2014 con la mia poesia dell’infanzia “Io, l’ultima donna ingenua” ho vinto il concorso, quindi ho avuto la possibilità di essere ospitata a Ischia che è diventata la mia isola.
Scrivo:
“Porta il mio respiro pesante e non gettarlo giù
porta il mio respiro leggero e non lasciarlo andar via
poiché il respiro è semina possibile del vento,
se nella mia ultima estate io, l’ultima donna ingenua,
ti ho amato marinaio mio, fuggito dal tuo ultimo mare.”

Ad Ischia insieme con Bruno ed altri amici abbiamo fondato l’associazione culturale “DILA” della quale Bruno fu eletto Presidente.

Nelle sere delle nuvolette di rosa e del vento di mare lento e pieno di sale, abbiamo passeggiato con Bruno e francamente abbiamo chiacchierato non solo del passato e del futuro dei progetti culturali, oppure delle città da gemellare non solo tra Italia e Lettonia, non solo di arte e di attività sociali, ma anche di gatti, cani, mare e amici.

Non tutti i politici non fanno altro che riempire i portafogli trasferendo denari da una tasca all’altra.

“Mia Maga” -Bruno mi ha chiamato spesso cosi- tu, insieme al nostro comune amico, combattente per i diritti umani Boriss Cilevičs, potreste guidare la sezione di DILA in Lettonia.
Sei la nostra ambasciatrice di cultura, saresti adatta a ricoprire il ruolo di Presidente della sezione di Lettonia DILA.”

Boriss mi ha poi spiegato che, purtroppo, è occupatissimo in altre attività, ma è pronto a consigliare altri personaggi entusiasti dell’Italia, che conoscono meglio di lui, a collaborare con i nostri progetti.
Comunque lui non ha mai perso l’interessa per il nostro progetto, e ha fatto molto per sbloccare il nostro sito LENOIS quando il sito era bloccato da hacker molto potenti.

Lui:-

I tuoi amici sono i miei amici. Vuoi farlo partecipare attivamente al vostro progetto?

Lui, come mi ha detto, è molto preoccupato per la lunga guerra in Ucraina, e, come tu sai, sono preoccupata pure io per una guerra cosi assurda. Lo sai, ci sono molti rifugiati provenienti dall’Ucraina che vivono qui.

Ci sono ebrei, ucraini e russi.

-Lui:-

Questo marinaio sa cantare meglio di come egli stesso pensa, ed è un buon organizzatore, e non risparmierà né le sue forze, né il suo tempo, se ha qualcosa da fare.

Per ora lui qualcosa ha frainteso.
Qualcuno ha, certo, divulgato maldicenze su di me, ma mi meraviglierò se lui dovesse credere ai pettegolezzi che raccontano su di me.
So solo che tutti i fraintendimenti saranno chiariti.
Lo conosco meglio di come lui stesso conosce se stesso.

Devo, in ogni caso, tornare in Lettonia, lì nel nord, perché lì, poco a poco, è iniziata la guerra di hybrid e per primi sono minacciati, come al solito, e sono cacciati i più coraggiosi e i più disinteressati.
Conosco lui, questo marinaio, come un uomo spesso disinteressato.
Quindi, credo che lui accetterà il nostro progetto non formale e non commerciale.
La nostra antologia viene presentata non solo agli artisti, ma ai nostri sponsor e ai sostenitori, e alle biblioteche.

Tanti adottano le nostre antologie con gratitudine o rispetto.

Altri buttano via le nostre antologie come fossero giornali obsoleti, non solo Marta Zemgune, ora Kronberga.
Questa donna ha rinunciato all’arte e si è rivolta alla professione di delatrice.

Nel 2015 il tema della competizione era “Pace-Amicizia-Unione”.
Questa volta debuttava l’insegnante timida Anna Gura, la cui figlia Olga è una disegnatrice con uno stile proprio.
Ha debuttato anche la fotomodella fragile di Ucraina, Natalya Kalinovskaya che, a volte, usa lo pseudonimo di Nika Kolinz.

Nel 2016, dopo il lungo blocco del nostro sito LENOIS, hanno partecipato non solo letterati ma anche artisti visuali nello specifico concorso.

Nel 2017 la giuria ha valutato non solo poeti e artisti visivi, ma anche giornalisti e musicisti.

Hanno partecipato alcuni artisti originari di paesi differenti: Italia, Lettonia, Stati Uniti, Algeria, Ucraina, Messico, Venezuela, Germania e India.
Questa antologia si chiama “Penne Note Matite“, le opere non solo sono state votate dalla giuria, ma anche tramite WEB .
Il gran numero di elettori tramite votazione WEB mostra quanto sia rinomato il nostro concorso e quanto interesse susciti la nostra antologia.

Quando, a causa di circostanze avverse, ero senza computer, ho scritto e tradotto per questo libro prima in una internet caffè “NEON” in Jelgava, poi con l’aiuto del mio vecchio e buono cellulare Sony Ericsson, ed anche con l’aiuto di persone che non sono né artisti né sponsor.
Per consentirmi di creare un bel libro mi hanno potuto aiutare, per esempio, dandomi le medicine necessarie per il mio gattino che ha avuto problemi di salute dopo che era stato avvelenato.

Si può aiutare con una buona parola nei momenti di stanchezza, quando si ha voglia di chiudere gli occhi, ma non c’è il tempo di farlo.
Poi c’è il piacere del libro pubblicato, e le foto in cui quelli che hanno ricevuto in omaggio la nostra antologia si sono fatti riprendere, mostrando questo libro per una semplice e simpatica tradizione.

Noi crediamo in tante belle iniziative e tradizioni che, a volte, vengono considerate come volgari e primitive mentre spesso, invece, sono indici di grande cordialità.
Nonostante il proverbio “Quando i cannoni parlano, le muse tacciono”.

In tempi crudeli le creature umane, anche gli artisti, diventano più profondi e più altruisti, o, viceversa, più pragmatici.
Tutto prenderemo noi: i primi premi e la fama.
Se noi dieci siamo più forti di quelli con i gomiti di ferro non chiuderemo la porta lasciando fuori i più deboli e più educati che sono un po’ in ritardo, perché il rifugio ha spazio sufficiente per almeno tutte le centinaia di artisti che sono in via di estinzione.

Nel sito web LENOIS, ogni sabato viene pubblicata la mostra “TUTTI INSIEME CONTRO LA VIOLENZA E IL NAZISMO”.

Entro questa mostra pubblicano una vasta gamma di artisti come pittori, scultori e disegnatori di gioielli provenienti da America, Europa, Asia e Africa.
Qualcuno fa la foto ritraendo un fiore coperto di rugiada al quale si avvicina una farfallina non lacerata dalle tempeste.
Un altro immortala un soldato, armato fino ai denti, che punta una delle sue armi più moderne contro un’impaurita vecchietta di campagna per rubarle la sua ultima pecora.

Bruno e io non siamo da soli i due, come lui ha detto in un momento di delusione, ultimi pazzi del mondo, per fortuna.
Talmente pazzi che crediamo che il profitto non è la priorità principale, né per un artista, né per un uomo d’affari, e neppure per uno scienziato.

L’importante è decidere dove e perché investire.

Non dove e perché stiamo dando, se siamo sicuri che stiamo dando la parte migliore di noi stessi.
Fino all’ultima goccia di sangue.
Con i libri non bastano mai.

L’importante è come si compongono e si sviluppano sia i libri, sia i loro autori e co-autori.
Sì, co-autori, ossia anche sponsor e collaboratori.
Le storie dei racconti e dei dipinti che pubblichiamo, a volte cosi simili alle realtà che amiamo e ricordiamo con affetto, spesso non solo ci aiutano a capire meglio, mentre li leggiamo o li ammiriamo, le passioni che li hanno generati o gli sguardi dei loro autori, ma ci danno anche la voglia di incontrare personalmente i loro autori, sperando che ciò avvenga… forse, già domani!

Il poeta italiano Felice Serino scrive:

“1.
nell’oltre non c’è ombra
-lo sai- ombra che ti possa
nascondere allo sguardo

è una chiarità che t’attraversa
non come qui che guardi
per speculum in aenigmate

2.
lì non si consultano dizionari
né atlanti: sei tu la biblioteca
il motore di ricerca

-alfabeto voce conoscenza- :
nel Tutto tu sei e tutto
è te – (l’aleph del poeta cieco)*

3.
è dove ti si svela ogni
contrario – la vita non è prima
della morte”

Liga Sarah Lapinska

COD001AR Liga Sarah Lapinska La nostra isola

DILA

Otto milioni

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Liga Sarah Lapinska La nostra isola

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Caterina Guttadauro La Brasca Hafez Haidar

COD003AR

Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

COD004AR

Silvana Lazzarino Roberto Prandin

COD005AR

Liga Sarah Lapinska Conoscere Rainis

COD006AR

Caterina Guttadauro La Brasca Enzo Tortora – Lettere a Francesca

COD007AR

Silvana Lazzarino Patrizia Canola

COD008AR

Angela Maria Tiberi Il colore degli aquiloni

COD009AR

Angela Maria Tiberi L’urlo dell’innocenza
Premi Otto milioni edizione 2018

Premi Otto milioni

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Poesia

Settima edizione

Premio internazionale di Arti grafiche

Terza edizione

Premio internazionale di Musica

Terza edizione

Premio internazionale di Giornalismo

Seconda edizione

Premio internazionale di Narrativa

Prima edizione

Proposte pubblicazione e acquisto copie antologie della collana “Otto milioni”

A tutti gli Artisti che intendano inserire una o più loro opere nelle antologie della collana “Otto milioni” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

Le offerte qui di seguito specificate sono valide per la pubblicazione di pagine in b/n e fino ad esaurimento delle pagine disponibili.
Su tutte le proposte in elenco ci sarà un ulteriore sconto di 20 € riservato ai Soci DILA in regola con i versamenti delle quote associative.

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 292.00 € 160.00 €
50 22.00 € 18.00 € 868.00 € 250.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1836.00 € 400.00 €

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
– ISBN
– Editore di riferimento

Modalità pagamento:
bonifico bancario sull’IBAN IT 02 K 05142 39930 133571129692
intestato a “Da Ischia L’Arte – DILA”
causale

Condizioni di pagamento:
1/3 alla nostra accettazione dell’ordine di acquisto
1/3 alla convalida, da parte degli Artisti, delle bozze di stampa
1/3 alla nostra comunicazione della spedizione dei volumi

I codici dei versamenti andranno inoltrati a emmegiischia@gmail.com

Proposte pubbicazione e acquisto per artisti 2018 ok

Antologie della collana “Otto milioni” Proposte acquisto per sponsor

Offerte valide fino a revoca e comunque non oltre le programmate 30 pagine di sponsorizzazioni per ogni Antologia

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
– ISBN
– Editore di riferimento

1) Partecipazione mediante 1/4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 20 copie dell’Antologia a meno di 1/4 del prezzo di copertina fissato in 22 €, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 100.00 euro (5.00 euro a copia spedizione compresa!)

2) Partecipazione mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia a meno di 1/7 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 300.00 euro (3.00 euro a copia spedizione compresa!)

3) Partecipazione mediante 3 pagine di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/12 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)

4) Partecipazione mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie al prezzo di 350.00 euro (3.50 euro a copia spedizione compresa!)

5) Partecipazione mediante 30 pagine (ossia tutte le pagine destinate alla pubblicità) di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor + un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 4500 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/13 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 7.500.00 euro (1.66 euro a copia spedizione compresa!)

In aggiunta alle precedenti proposte verranno effettuate
GRATUITAMENTE
queste ulteriori promozioni pubblicitarie.

A) Pagina personale per lo Sponsor su https://www.emmegiischia.com per la durata di un anno
B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
C) Tutte le immagini e/o i testi trasmessi in video attraverso una tv web
D) Disponibilità di ulteriori 10 copie dell’Antologia per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.

Modalità pagamento
Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422
inviare codice versamento a emmegiischia@gmail.com

INFO:
3914830355 (ore 14 – 23)
emmegiischia@gmail.com

Sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
I libri sono cultura, serenità, malizia
I libri aggiungono valore agli auguri
I libri aumentano il pregio dei regali.
I libri donano intensità emotive.
I libri sprigionano emozioni.
I libri offrono esperienze insostituibili.
I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
I libri arricchiscono competenze.
I libri spandono seduzioni.
I libri suscitano serenità.
I libri adornano di charme.
I libri diffondono culture.
I libri posseggono fascino.
I libri infondono distensione.
I libri non ingannano, ma ammaliano.
I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Proposte pubblicazione e acquisto per sponsor 2018 ok

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Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

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Liga Sarah Lapinska – Ritornarti, Sulamith!

Qualcuno lo chiama Dio, un altro dice l’Amore.
Ha visto un pescatore, e penso che si senta molto solitario in tutte le sue vite.
Dio ha avuto la bontà di renderlo felicissimo ora e per sempre.

I suoi occhi, neri di Shlomo e verdi di Mara, s’incontravano sulla spiaggia di Murias.
Shlomo racconta a Mara che lui andrà a Falias con una missione diplomatica e propone a Mara di andare insieme a lui.
I

l palazzo di Bjorn è decorato con specchi inclinati.
Da bambino Bjorn ha visto una pietra che tremava nel gelo.
Lui ha strappato il suo cappotto e la coprì.

Poi Bjorn è diventato un pirata.

Hilde, prendendo la collana regalo di re Simone, ne calcola il valore approssimativo e poi, con lo stesso sguardo studia Shlomo, vestito in un indumento quasi trasparente.
Hilde subito accetta la proposta di diventare la moglie di Simone.

In Falias vivono tre streghe sorelle, che sono abili in entrambe la bianca e nera magia.
Le bianche magie non sono a richiesta, ma se qualcuno ha bisogno, paga poco, e poi dice “grazie!”
Le streghe sono in grado di trasformarsi in draghi che sputano fuochi pericolosi per la vita, pieni di gas.

Tre giovani Mara, Hilde e Shlomo, ben presto si precipitarono indietro.
In una delle caverne sono volati tre corvi, e si inginocchiarono vicino alla Mara riflettente e gracchiando, parlarono dei segreti dell’attacco al castello beige.

Poi i corvi strillavano: “Non rivelare a nessuno ciò che abbiamo detto qui tra di noi, ahi, sorellina! Altrimenti tu diventerà simile alle silenziose sculture nel giardino del tuo padre.
Mara si precipitò verso la tenda di Shlomo, ma non lo trovò lì.

Mara con lui parlerà nel giorno del matrimonio reale.
Il matrimonio è stato celebrato con gran lusso.
Shlomo si addormenta davanti alla porta della camera reale prima della mezzanotte, stanchissimo.
Né Shlomo né Simone venivano ammoniti prima.
Il re Simone nella sua camera reale va da solo.

Hilde rilegge nel suo ufficio la copia del contratto di matrimonio.
Hilde vede vicino a Mara il vecchio soldato Asher.
Poi vediamo quali pettegolezzi e accuse contro Mara, denunzie gratis, saranno creduti.
Suona il potente ronzio e gli alberi verso il castello si rompono.

I draghi uccidono e feriscono tanti.

Simone si rivolse a Dan, il suo giudice più onesto “Devo sapere chi è il colpevole dell’attentato contro di me, appena fatto. I colpevoli devono essere puniti, ma i salvatori, invece, premiati. Tutti sanno che io non sono avaro.”

Le seguenti parole espressive sono spronanti per tutti i denunzianti.

La Regina Hilde annota dai suo rotoli di pergamena nomi e nick dei suoi agenti.
Hilde completa la sua lista nera.
Ole, l’agente di Bjorn, dice “Uno dei leader dell’opposizione contro di te è Shlomo. Raccomando di far torturare Shlomo dai tuoi carnefici più abili, perché, forse, conosce la verità sui draghi neri. Mara, i soldati e le guardie sono i tuoi salvatori.”
Il soldato Asher racconta la storia vera.
Quello, che racconta il soldato Asher è confermato da un gran numero di presenti.
Levi attende quando il processo noioso finirà.

Shlomo viene legato alla ruota della tortura, nudo, e frustato.

Per il suo terzo crimine, l’attentato contro di me, gli taglierò la testa.”
“La testa, oh re Simone, è più colpevole, tu non puoi ridurre la pena”.

E Mara espressivamente guarda al collo massiccio di Hilde
“Tre corvi mi hanno dichiarato che, esattamente a mezzanotte, un gran pericolo minaccia sia te, sia Shlomo”.

Mara si siede sul trono decorato dei fiori dolci.
Il freddo del marmo sale fino a raggiungere il suo cuore.
Poi la scultura di Mara viene trasferita al giardino di suo padre scultore.

“Punirò Shlomo per un anno ai lavori forzati. Per un anno, e tutto fatto.
S’avvicina il giorno, quando ritornerà Shlomo.
Il viso di Mara diventa radiante, e le sue labbra ancora sono fiori per il suo sorriso di farfalla.
Hilde invita al galà Levi che nella sua carrozza aspetta Shlomo davanti alle alta mura.
Misuriamo il tempo con la speranza.

Ritorna, dunque, Sulamith , tale come eri, così come io tornerò da te, Shlomo, le ha detto.
Un giudice onesto assomiglia a un buon medico, che combatte in favore di ogni vita predestinata alla morte, contro il colera e contro l’ascia del carnefice.

Più a lungo sulla terra di Murias s’infuria Hilde, più spesso a Dan sembra, che lui combatte inutilmente.
Come sta Mara?” Shlomo chiede al suo amico Levi.
Mara è in uno dei giardini pubblici del re Simone e mostra la collezione reale di oggetti d’oro. Non parla con nessuno, perché è stata presuntuosa.”
Mara per tutta la giornata splende e gli uccelli cantano attorno a lei, i loro canti alti per l’amore eterno.

Allora Shlomo tornerà da lei dopo un anno.

Le gemme dei fichi nella prossima primavera invischiati in una mattina chiarissima.
Le gambe di Shlomo lo portano sul giardino ombreggiato.
Lui s’avvicina a Mara.
Lui piange lacrime calde di rimorso.
Sarà l’anima di Shlomo abbastanza forte dopo troppi anni di attesa?

Adesso Shlomo sa tutta la verità.

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Narrativa – Finalisti premio

 

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Cod.001LE Boriss Cilevičs – La scelta.

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta

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Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

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Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito

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Cod.006LE Felice Maria Corticchia – Orrore giudiziario

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Cod.007LE Liga Sarah Lapinska – Noi, sardine

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Cod.008LE Valery Chursanov – Cronache dalla città di una bestia e di un uccello.

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Cod.009LE Angela Maria Tiberi – Filomena Marturano

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Cod.010LE Liga Sarah Lapinska – Ninnananna

DILA

Otto milioni

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Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

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Cod.003LE Caterina Guttadauro - La Storia siamo noi
Narrativa – Finalisti premio

Caterina Guttadauro La Brasca

LA STORIA SIAMO NOI

Era la solita ora, pomeriggio inoltrato e nelle vie assolate di un povero paese della Sicilia si ripeteva lo stesso rituale: tre bambini avevano più o meno finito di fare i compiti ed erano sull’uscio di casa, pronti a fare qualsiasi cosa fosse loro chiesto pur di avere poi il permesso per andare a giocare a pallone, nella piazzetta antistante la chiesa.

Le mamme brontolavano ma, erano maschietti e lo sport li aiutava a scaricare la loro vivacità e a farsi degli amici.
Cosi Erasmo, Giuseppe e Gaetano si riunivano, strada facendo, e giù a rotta di collo, lungo la via acciottolata, con il rischio di percorrerla ruzzolando, se uno dei tre avesse perso il passo.

La verità che raccontavano era tale solo in parte: si recavano sì nella piazzetta ma per andare al “Circolo dei Reduci”.
Era una casa a piano terra, malandata, dove seduti su delle sedie poco stabili c’erano i vecchi del paese, quelli che erano parte della sua storia, che erano andati in guerra ed avevano avuto la fortuna di tornare.

Tre di loro portavano gli stessi nomi di quei ragazzi dei quali erano i nonni.
Un’insegna di cartone, attaccata alla porta con lo spago e che regolarmente cadeva quando c’era vento, spiegava a chi aveva la fortuna di sapere leggere, che coloro che si riunivano in quella casa erano uniti da un passato di eroismo e di battaglie che, tenuti in vita dalle parole, erano diventati ricordi.

Tutti e tre avevano servito la loro Patria, ognuno in modo diverso dall’altro ma con lo stesso
patriottismo e lo stesso coraggio.
Quasi tutti avevano un bastone a cui si appoggiavano per alzarsi, le ferite di guerra parlavano ancora e l’intensità del dolore non permetteva loro di dimenticare.
In quella misera stanza, ogni giorno, si consumava la liturgia del racconto ed erano diventati così bravi che se uno si fermava perché, quasi soffocato dal fumo del sigaro, ripetutamente aspirato e spento, l’altro continuava anche per lui.

Le donne non capivano questa necessità di parlare sempre del passato, soprattutto ai ragazzi che potevano rimanere turbati.
Ma i vecchi erano testardi e sapevano che credere in qualcosa significava lottare perché non sia dimenticata.
Così i ragazzi si accovacciavano ai loro piedi e, in religioso silenzio, ascoltavano quello che tre giovani soldati avevano fatto nella prima guerra mondiale per farli nascere in una terra più libera.

Erasmo era stato ben cinque anni in guerra, spesi in parte a combattere e in parte prigioniero degli Austro Ungarici che gli avevano rubato l’infanzia dei suoi figli.

Giuseppe era il più malridotto dei tre: arruolato fresco di laurea, fu mandato in prima linea, al
comando di un drappello di uomini coraggiosi.
Era il primo ad andare all’assalto e l’ultimo a rientrare.
Già, perché allora si combatteva così, corpo a corpo ed a fermarti erano solo le bombe o la morte. Tutte le volte che rientravano da un’operazione, Giuseppe contava i suoi uomini e, se qualcuno mancava all’appello, si tornava indietro a cercarlo, vivo o morto.

Durante una ritirata, ormai sopraffatti dalla superiorità numerica del nemico, fu individuato e, mentre correva, per sfuggire alle bombe che piovevano dall’alto ed al fuoco di una mitragliatrice che si faceva strada tra gli alberi, saltò dentro un pozzo dove riuscì, fortunatamente, a trovare un appiglio: era un arbusto dalle profonde radici che lo sosteneva mentre le sue gambe, ferite, penzolavano inerti dentro l’acqua di un inverno ghiacciato.

Quella notte – Giuseppe pensò – che fosse l’ultima e proprio mentre lasciava andare le mani, ormai ferite per la lunga presa, prima di perdere i sensi sentì una voce che gridava: «Venite, qui c’è il Capitano.»
Lo salvarono ma le sue gambe rimasero per sempre indolenzite.

Gaetano era il più giovane dei tre e il suo amor patrio era pari alla sua voglia di vivere e divertirsi. Era sbadato e fu grato a Dio quando fu assegnato alla foresteria, lontano dal fronte dove sarebbe andato incontro a morte sicura.
Il minimo rumore di combattimento lo disorientava al punto da fargli mollare qualunque comando stesse eseguendo per rifugiarsi in qualche posto più sicuro.

Quando arrivò alla conclusione che nessuna guerra poteva essere la sua, decise di accorciare i tempi e si cacciò uno spicchio d’aglio dentro un orecchio.
La paura aveva vinto sul coraggio, ma, spese notti intere a scrivere messaggi da recapitare ai fami-liari per quei feriti che non sarebbero più tornati.
Si procurò un’otite purulenta ed il Comando fu costretto a rimpatriarlo perché il timpano si dan-neggiò a tal punto da rimetterci l’udito.

Le tasche della sua divisa, sopravvissuta anch’essa alla guerra, erano piene di bigliettini e, laddove fu possibile, arrivarono a destinazione.

Tutti e tre erano partiti perché quando la Patria chiama il dovere impone di andare, ma in guerra ti misuri con te stesso oltre che con il nemico e, quando torni, ti accorgi che le macerie non sono solo fuori ma anche dentro di te…

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Cod.001LE Boriss Cilevičs – La scelta.

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Cod.002LE Angela Maria Tiberi – Gioco d’amore a Sermoneta

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Cod.003LE Caterina Guttadauro – La Storia siamo noi

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Cod.004LE Liga Sarah Lapinska – Ritorna, Sulamith

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Cod.005LE Ksenia Svetlova – Vestito

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Cod.006LE Felice Maria Corticchia – Orrore giudiziario

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Cod.007LE Liga Sarah Lapinska – Noi, sardine

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Cod.008LE Valery Chursanov – Cronache dalla città di una bestia e di un uccello.

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Cod.009LE Angela Maria Tiberi – Filomena Marturano

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Cod.010LE Liga Sarah Lapinska – Ninnananna

DILA

Otto milioni

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Palazzo dei Diamanti e la mostra “Arte e Psiche”

PALAZZO  DEI DIAMANTI: IL VIAGGIO NEI TERRITORI INTRICATI DELL’ANIMA RIPERCORSO NELLA MOSTRA TRA PREVIATI E BOCCIONI

A restituire l’energia fatta di gioia e paura, passione ed estasi, smarrimento e inquietudine, raccontata da artisti che hanno svelato i lati oscuri e solari, enigmatici e autentici delle emozioni che appartengono all’individuo nel suo relazionarsi con persone, fatti e situazioni, è la mostra STATI D’ANIMO ARTE E PSICHE, TRA PREVIATI E BOCCIONI che apre a Ferrara  fino al 10 giugno 2018 a Palazzo dei Diamanti.

il Sogno di Previati

Curata da Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina, l’esposizione attraverso opere provenienti da musei e gallerie italiane, europee e americane oltre che da collezioni private, guida il visitatore entro un viaggio nei territori dello spirito restituito grazie alla capacità di artisti quali Boccioni, Previti, Segantini, Gabriele Rossetti, Russolo e altri, di proiettare nell’opera la materia mutevole e spesso incompressibile degli stati d’animo. Si procede dai rappresentanti del Simbolismo e Divisionismo quali Segantini, Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, a Medardo Rosso, scultore originale e innovativo, fino ai massimi rappresentanti del Futurismo quali Balla, Carrà e soprattutto Boccioni capace di dare vita ad un linguaggio dirompente che rende partecipe lo spettatore di quanto accade nel quadro ponendolo al suo centro per trascinarlo nella dinamica delle emozioni e nella polifonia della metropoli moderna.

La  lotta dei centauri dii De Chirico

Così si passa dall’ “Ave Maria a trasbordo” di Giovanni Segantini caratterizzata da un’atmosfera sospesa in cui si respira calma alla “Maternità” di Gaetano Previati dove le immagini sono quasi evanescenti, dalla fanciulla rapita in estasi in “Beata Beatrix” di Dante Gabriel Rossetti al “Ricordo di un dolore” di Giuseppe Pellizza da Volpedo dove il dolore è impresso nello sguardo della donna fisso nel vuoto.

E poi “Lotta di centauri” di Giorgio De Chirico in cui l’atmosfera concitata è restituita dall’aggressività di queste figure metà uomo e metà cavallo impegnati nel fronteggiarsi, e ancora di Previti “Ippopotami” dall’atmosfera inquietante e “Paolo e Francesca”  dove i due amanti avvolti dal dramma di un amore impossibile giacciono come colpiti entrambi da una stessa spada ai piedi di un letto,, per arrivare a “Acqua calma” di Fernand Khnopff che restituisce serenità.

Maternità di Previati

Di grande espressione è la “Risata” di Boccioni dove i punti di vista sono come moltiplicati a catturare al centro della scena lo sguardo dello spettatore che nella risata della donna coglie il senso del progresso e l’andare contro la schematicità della vita tradizionale. Vivacità e dinamismo caratterizzano l’altro dipinto di Boccioni “Stati d’animo” formato da un trittico-  “Quelli che vanno”, “Gli addii” e  “Quelli che restano” dove si avverte la dinamicità restituita da un campo di forze invisibili anche nella staticità in una sintesi polifonica di linee e colori.

Angelo della vita di Segantini

Entro queste rappresentazioni legate al respiro della mente, dove si intrecciano pensieri segreti e talora mai espressi, lo spettatore è immerso nello scenario visivo ed emotivo di capolavori della scena italiana ed Europea tra Otto e Novecento, Capolavori il cui effetto visivo è esaltato dall’allestimento della stessa mostra curato dallo studio Ravalli a creare uno spazio come sospeso e quasi immateriale in cui le stesse opere entrano in rapporto con le interferenze offerte dall’immaginario scientifico e culturale del tempo (immagini, suoni e filmati), dando vita a un racconto degli stati d’animo: dalle note più cupe della malinconia all’estasi, dall’abisso della paura alla liberazione della passione e degli istinti aggressivi, fino al rapimento estatico dell’amore e alla vitalità delle metropoli moderne.

Queste le parole di Vittore Grubicy de Dragon: “Un quadro non è un’opera d’arte se non riflette come uno specchio l’emozione psicologica provata dall’artista davanti alla natura o davanti al proprio sogno”.

Silvana Lazzarino

 

 

 

Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni

Palazzo dei Diamanti

Corso Ercole I d’Este, 21- 44121 Ferrara

dal 3 marzo al 10 giugno 2018

Orario: Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Informazioni e prenotazioni mostre e musei di Ferrara:

0532 244949 , www.palazzodiamanti.it

 

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TERRY O’NEILL. Icons a Roma Complesso del Vittoriano

Terry O’Neill. I volti delle celebrità nei suoi scatti in mostra al Complesso del  Vittoriano di Roma

Ha immortalato la bellezza di Audrey Hepburn sul set di “Come rubare un milione di dollari e vivere felici”, la classe e l’eleganza di Frank Sinatra ripreso  con le sue guardie del corpo, l’originalità e l’uscire fuori dagli schemi con la sua musica di David Bowie ripreso in posa per il suo album “Diamonds Dogs”, e ancora la magia dei Beatles negli Abbey Road Studios mentre registrano il loro primo album “Please Please Me” e  Paul Newman e Lee Marvin sul set di “Per una manciata di soldi”. E’ TERRY O’ NEILL fotografo britannico tra i più rappresentativi per aver saputo ritrarre con poesia e realismo, le icone che hanno fatto la storia dei mitici anni Sessanta e Settanta.

David Bowie sharing a cigarette with actress Elizabeth Taylor in Beverly Hills, 1975. It was the first occasion that the pair had met. (Photo by Terry O’Neill/Getty Images)

Ai suo lavoro di fotografo attento nel cogliere dettagli da uno sguardo, un gesto di personaggi celebri del mondo dello spettacolo passando dal cinema all’universo musicale, è dedicata la mostra “TERRY O’NEILL icons” aperta dal 2 marzo al Complesso del Vittoriano di Roma dove sarà visibile fino al 20 maggio 2018. Attraverso più di 50 ritratti la mostra, curata da Cristina Carrillo de Albornoz, offre al visitatore un percorso in cui si susseguono i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport che Terry O’ Neill ha immortalato  nei suoi cinquant’anni di carriera da sopracitato Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Brigitte Bardot e ancora Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.

Sean Connery as Bond

Tra gli oltre 50 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi con cui il fotografo ha avuto un rapporto di vicinanza e complicità, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, David Bowie, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell’arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo. Attraverso questi suggestivi scatti in bianco e nero si entra in un percorso dove ogni ritratto parla da sé diventando il

racconto di una storia, di un’emozione grazie alla capacità di Terry O’ Neill di gestire con poesia e immaginazione la costruzione di un’immagine, cui si unisce la capacità di cogliere quel particolare da uno sguardo,  un sorriso, dal portamento.

La mostra “TERRY O’ NEILL. Icons”, prodotta e organizzata da Arthemisia, offre un’ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni ’60 – ’70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell’epoca. Queste le parole di Terry O’ Neill: “Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra degli anni 60. Avevi l’impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario”.

/Silvana Lazzarino

 

TERRY O’NEILL. Icons

Complesso del Vittoriano – Ala Brasini,

Via San Pietro in Carcere- Roma

Orario: dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30

Venerdì e sabato 9.30 – 22.00, domenica 9.30 – 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

dal 2 marzo al 20 maggio 2018

Informazioni e prenotazioni: Tel.06 87 15 111, www.ilvittoriano.com

 

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