COD006AR Caterina Guttadauro La Brasca Enzo Tortora – Lettere a Francesca

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Caterina Guttadauro La Brasca recensisce “Enzo Tortora – Lettere a Francesca” scritto da Francesca Scopelliti.

Enzo Tortora – Lettere a Francesca” è un libro testimonianza scritto da Francesca Scopelliti (Pacini Editore), presentato a Roma dal Circolo IPLAC (Insieme per la Cultura) il 10 Settembre 2017 presso l’Enoteca/Libreria di Tonino Puccica.

Questo libro segna il nuovo inizio di una battaglia combattuta prima e dopo la perdita di Enzo Tortora.
Con questo libro, Lei fa dono a tutti noi del vissuto di un uomo braccato, accusato, condannato in nome di una giustizia non giusta, che lo ha privato della necessità primaria dell’uomo, senza cui non c’è vita: la libertà.

Un uomo retto, onesto, colto e di successo che ogni italiano riceveva nella sua casa grazie al suo lavoro televisivo che svolgeva con una professionalità senza pari.

Eppure, alla luce del niente di alcune dichiarazioni deliranti di gente inaffidabile e venduta a poteri insani, è stato allontanato dai suoi affetti più cari che, nonostante tutto, riusciva a confortare, a far sperare, a credere, assieme a loro, che ancora fosse possibile un chiarimento che dimostrasse a tutti la sua innocenza.

È il lato umano che emerge dalle lettere l’oggetto di questa mia recensione, perché senza di esso, sarebbe limitativo parlarne.

Si ricomincia, quindi, con l’intento di fare palesare agli occhi di tutti il costo di una giustizia malata, del potere mediatico e delle sue conseguenze devastanti, a livello di opinione pubblica e decisioni dei giudici.

Accanto a tutto questo c’è anche la volontà di far conoscere le condizioni disumane di chi vive il carcere, giorni, ore e momenti infiniti in uno spazio di pochi metri, che Enzo cerca di tenere pulito, ordinato, perché si allontani “quell’aria di tana abbandonata “che gli faceva paura.

Sì, tana quindi una gabbia per animali non per uomini, soprattutto se innocenti

E così, dice Enzo, gira la ruota, lentissima mola di mulino, che macina tedio, schifo, abbrutimento.

E intanto chiedeva a Francesca “Ma gli italiani lo sanno?”
Momenti di inevitabile scoramento di un uomo che, per quanto si legga e si rilegga nell’anima, non trova un motivo per subire un’accecata giustizia.

La vita normale diventa un ricordo e chiede a Francesca un regalo semplice, possibile a tutti tranne a lui: “Cammina in mezzo al verde, raccogli un filo d’erba e mettitelo tra le labbra: sono io”.

Quanto amore e quanto conforto riesce a dare alla persona che ama.

Soffre di più, se possibile, anche per questo: per avere trascinato i suoi affetti in quel fango, una piovra infame, sempre più viscida, con tentacoli sempre nuovi.

È una guerra la sua, vive in un lager frutto di una malata democrazia datata 1983.

A tenerlo in vita era il contatto con la sua donna, alla quale raccontava le sue miserie perché sapeva di essere capito, alla quale chiedeva di scriverne, di parlarne perché riteneva che il suo compito fosse uno: far sapere per far vincere la verità che, diceva… voglio vederla in piedi.

Traspare, anzi è evidente l’amore e la gratitudine per il sollievo che Francesca, con le sue risposte, sa fargli vivere e promette riscatto al suo dolore quando dice ”Ognuna delle tue lacrime ti verrà ripagata, è un regalo che ho giurato di farti”.

È grazie a Lei se riesce ad evadere mentalmente, attraverso le sue parole e i ricordi, anche per brevi istanti, da quella realtà immotivata.
Riesce a fare qualche amara battuta come quando dice che molti definiscono quella gabbia in cui vive “Carcere dei VIP”.
In tante lettere si dichiara disgustato all’idea che esistano giornalisti criminali della penna, analfabeti della vita, irresponsabili.

Non gli è stato risparmiato niente, ha vissuto il massimo dell’angoscia: in carcere innocente, durante un terremoto.

Tranne in rari momenti non mollò mai, perché non voleva subire il disonore senza combattere.
Un uomo pulito, ricco di orgoglio e dignità, che considerava ripugnanti gli arresti domiciliari perché erano una libertà provvisoria, chiesta e mendicata.

Cade e si rialza in una crocifissione senza fine.

Sappiamo tutti che la sentenza di primo grado e l’infamante accusa che gli costarono 10 anni di carcere, 50 milioni di multa e, infine la vita, fu rigettata in Appello e successivamente dalla Cassazione.

Enzo entrò ed uscì pulito da questa storia anche se nessuno potrà mai ripagare lui e la sua famiglia del dolore, dell’ingiustizia subita, della malattia che il suo corpo debilitato non riuscì a vincere.

Nessuno però potrà mai toglierci l’esempio che ci ha dato, la signorilità che non l’ha mai abbandonato nella sofferenza e che non ha mai esibito per avere degli sconti.
Tutti gli italiani onesti si riconoscono in lui e ci auguriamo che raccontino ai loro figli chi era questo grande uomo che, nonostante tutto, non smarrì mai sé stesso, la capacità d’amare e l’orgoglio di essere italiano.

Grazie Sig.ra Scopelliti per avermi consentito di parlare di emozioni che ha sempre custodito gelosamente dentro di Lei e che riscattano, con la forza che solo l’amore possiede.

Caterina Guttadauro La Brasca

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Premi Otto milioni edizione 2018

Premi Otto milioni

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A tutti gli Artisti che intendano inserire una o più loro opere nelle antologie della collana “Otto milioni” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

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Su tutte le proposte in elenco ci sarà un ulteriore sconto di 20 € riservato ai Soci DILA in regola con i versamenti delle quote associative.

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 292.00 € 160.00 €
50 22.00 € 18.00 € 868.00 € 250.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1836.00 € 400.00 €

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
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Antologie della collana “Otto milioni” Proposte acquisto per sponsor

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1) Partecipazione mediante 1/4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
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Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/12 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)

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B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
C) Tutte le immagini e/o i testi trasmessi in video attraverso una tv web
D) Disponibilità di ulteriori 10 copie dell’Antologia per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.

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Sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
I libri sono cultura, serenità, malizia
I libri aggiungono valore agli auguri
I libri aumentano il pregio dei regali.
I libri donano intensità emotive.
I libri sprigionano emozioni.
I libri offrono esperienze insostituibili.
I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
I libri arricchiscono competenze.
I libri spandono seduzioni.
I libri suscitano serenità.
I libri adornano di charme.
I libri diffondono culture.
I libri posseggono fascino.
I libri infondono distensione.
I libri non ingannano, ma ammaliano.
I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

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COD005AR Liga Sarah Lapinska Conoscere Rainis

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Liga Sarah Lapinska | Conoscere Rainis

Il giorno 11 Settembre in Lettonia ha luogo il Giorno della Poesia.
I poeti leggono la loro poesie pubblicamente, con il pathos sonoro delle rauche voci raffreddate.
I debuttanti diventano molto timidi annaspando verso il pubblico di fronte.
Ci sono anche coloro che sono noiosi, recitando per la millesima volta i loro più popolari e più richiesti versi.

L’11 Settembre 1865 in Lettonia, a Vidzeme, è nato Jānis Pliekšāns che adottò lo pseudonimo Rainis.

Lui non era uno scrittore di quelli che non credono sia sufficiente lottare per un mondo migliore utilizzando qualche poesia ispirata o qualche spettacolo commovente.
Egli si rese conto che solamente l’arte non basta per salvare il mondo o guarire le sue, si può dire in altre parole, le nostre cicatrici.
Rainis era una figura pubblica attiva.
Uno dei miti più sbagliati è quello che lo descrive come un fanatico che camminava sempre con la Mauser nella tasca, pronto a sparare a tutti, che non sopportavano la sua classe sociale, cioè la classe degli operai.

Anche perché Rainis non è mai stato operaio, essendo nato in una famiglia che, nel paragone con i suoi vicini, poteva considerarsi ricca, pur non prendendosi grossa cura di guadagnare molto.

Aveva amici in differenti classi sociali e differenti nazionalità.

Odiava gli ipocriti, questo sì.

Rainis non aveva contrastato gli altri esseri umani intenti a sognare e lottare per un astratto e migliore futuro, anche se hanno ragione coloro che dicono che egli era un poeta orientato al futuro concreto.
Spesso ritornava nel passato (non solo suo personale) rinnovando vecchi miti, sia biblici sia leggendari, poiché non voleva dimenticare il suo passato personale onde progettare un futuro vivo e non astratto.

Quindi, le opere scritte da Rainis sono sempre attuali, ma non storiche né futuristiche.

Egli ha lavorato come avvocato, giornalista, attivista del partito socialdemocratico, così come il mio bisnonno, Oskar Bittmett.

Rainis, a volte con scarsa qualità e con noncuranza, ha tradotto libri di altri autori, perché la traduzione non era la sua vera vocazione ma, spesso, era la fonte per guadagnare un po’ di denari . Jānis Pliekšāns è stato in prigione ed anche esiliato.

Non era l’uomo dei compromessi.

Il giorno della Poesia viene celebrata in onore di Rainis, nella data del suo compleanno, come omaggio al poeta, ma anche al drammaturgo, poiché Rainis ha scritto diverse opere teatrali, indimenticabili, che rimarranno note anche nel futuro in quanto la loro caratteristica è di proporre l’essenzialità e non la quotidianità.

Sapeva trovare l’equilibrio tra l’essenziale e il quotidiano, prediligendo spesso, come scrittore, di dare voce ai soggetti essenziali e perenni, mentre invece, come attivista in altri campi, era ben rapido e deciso.

Mio padre Viesturs si vantava del fatto che, come attore giovanissimo, aveva interpretato uno dei fratelli dell’eroe principale Antiņš (Antonio).
Il dramma “Il cavallo d’oro” è una fiaba classica su tre fratelli, di cui l’ultimo viene ritenuto un ingenuo perché è onesto e coraggioso.
Proprio lui è in grado di risvegliare la principessa che dorme sulla montagna di vetro, alla quale Antiņš dice:

“Sono venuto con un nuovo sole”,

dopo che le maledetta Saulcerīte (quelle che stanno sperando nel sole) l’hanno fatta dormire per sette anni, senza svegliarla, in una bara di ghiaccio.

Disgelare il ghiaccio o risorgere, è un miracolo che non sanno fare gli scettici.

Sono solo gli stupidi e i sognatori che sono decisi a sellare i loro cavalli dorati per galoppare, non importa come, verso la collina verde in superficie o verso la montagna di vetro scosceso.
Nella mia prima infanzia, il mio spettacolo preferito di Rainis era, ed è per sempre, “Giuseppe e i suoi fratelli”.

Sono io Giuseppe e, nello stesso tempo, sono la più giovane tra tutte le stelle, Dina.

Però, io non sono Giuseppe per gli agricoltori, ma sono Giuseppe per i nomadi e per i perseguitati che con lui furono in viaggio verso l’Egitto.
Perché fratelli di Giuseppe, sinceramente amati, hanno dapprima deciso di ucciderlo ma poi, cambiando idea, l’hanno gettato in una fossa piena di aculei che avevano buttati come un tappeto atto a dilaniare la schiena di Giuseppe?

Alcune persone che ho amato, e anche i tarocchi, mi hanno detto: “Tu stai affrontando un destino simile a quello di Giuseppe. Sì, ogni mito è un po’ diverso, ma anche su di te quelli che ami hanno gettato i loro peccati”.

Ed io, proprio come Giuseppe, spero che coloro che ho sempre considerato come fratelli e sorelle capiranno meglio sia Giuseppe, sia Rainis, sia me.
Levy ammise, davanti alla fossa di Zichem, parlando a Giuseppe: “No, non vivere mai più le speranze non vive per te!”
Ogni volta si può vedere quali sono i tuoi sogni!
Nessuno mai più avrà speranza nei sogni.
Queste parole di Levy, per fortuna, non hanno vinto.

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Bruno Mancini
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COD004AR Silvana Lazzarino Roberto Prandin

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Silvana Lazzarino intervista Roberto Prandin

Compositore italiano che vive a Perugia.
Ha scritto molta musica di taglio classico-moderno, non appartenente al mondo dello sperimentalismo.
Ha una propria concezione estetica che porta avanti giorno dopo giorno, scrivendo musica per tanti esecutori italiani ed esteri.

Per Ischia ha in serbo delle sorprese.

Con Bruno Mancini ha da poco scritto due pezzi per voce e pianoforte.

D- Cosa rappresenta per te la composizione?

R- È un mezzo espressivo a cui non riesco e non posso rinunciare.
Il motivo è dato dal fatto che gli studi di composizione si fanno in giovane età.
Nel mio caso tra i 15 ed i 25.
Ovviamente si continua a studiare anche in età avanzata, ma come un po’ in tutte le discipline di tipo formativo, quando si intraprende uno studio sistematico e profondo, poi uno se lo porta appresso sino all’ultimo giorno della propria vita.

D- Si può parlare di specializzazione nel campo della composizione?

R- Direi proprio di sì.
Io per esempio scrivo musica classica contemporanea.
Già questa definizione rimane un poco generica.
Meglio sarebbe dire quale sia lo stile compositivo e quale l’estetica a cui ci si rifà.

D- E qui, nel caso tuo specifico?

R- Non faccio parte dell’avanguardia.
Per certi versi sono un conservatore.
Mi riallaccio molto volentieri all’estetica del primo Novecento fino al 1970.
Anno più anno meno.

D- E il mondo contemporaneo vero e proprio?

R- Difficile dare una risposta esaudiente, specie in poche righe.
La metterei cosi: Tra il 1950 e il 2000, si annovera una produzione d’avanguardia e di ricerca molto, molto interessante, che conosco, anche per averla eseguita prima come flautista e poi come direttore d’orchestra.

Voglio però sottolineare che non me la sono sentita di percorrere strade come quella dello sperimentalismo. Come detto sono legato in parte all’impressionismo ed all’espressionismo.

D- Compositori di riferimento?

R- Debussy, Ravel, Puccini, Stravinsky, Prokofiev.

D- Quanta musica hai scritto?

R- Negli ultimi 6-7 anni circa 120 pezzi completi.
In genere quando inizio un brano, lo porto a termine.
L’80% sono brani da camera (3-4 strumenti), il rimanente per orchestra: archi e orchestra classica e cioè quartetto d’archi più quartetto o quintetto a fiati.

D- Mi risulta che hai scritto delle cose per Ischia. Che rapporto hai con questa realtà?

R- Recentemente ho scritto due pezzi per voce e pianoforte: una ballata su testo di Liga Sarah Lapiska liberamente tradotto da Bruno Mancini “La porta, aperta dal vento” Op 35 Nr 1 e una romanza, sempre per voce e pianoforte su poesia di Bruno Mancini: “Tra eutanasia e ghigliottina” Op. 35 Nr2.

D- Esiste un criterio per la scelta del poeta o del genere poetico.

R- Ti dirò che non sono romantico (nel senso estetico) ma realista d’inizio secolo per tanto cerco opere che si distanzino da un’espressività che si rifaccia all’Ottocento romantico e post romantico.

Trovo l’opera di Mancini, almeno in parte sia molto stimolante sul piano dei contenuti e della struttura ritmica che esula dalla tradizione ottocentesca, la sua poetica mi stimola sul piano della fantasia, sa scrivere.

D- Immagino che tale scelta complichi un po’ le cose all’atto della messa in musica del testo.

R- Sì. L’aspetto ritmico ed accentuativo pone delle condizioni e cioè di trovare formule melodiche compiute, e non lo dico a caso, che forzatamente non siano nella tradizione ma che comunque non si inoltrino troppo nel mondo dello sperimentale.

D- È discorso tecnico difficile da comprendere, dacci qualche spiegazione aggiuntiva.

R- Cercherò.
Il problema è che tutta l’estetica contemporanea esce dai binari della tradizione.

Dovendo scrivere nel 2017 io cerco di recuperare parte del Belcanto rivestendolo di armonia spesso moderatamente dissonante che a volta fa uso di armonia tradizionale.
Insomma, è una via di mezzo.
Come detto, l’avanguardia tout-court non fa parte del mio DNA.
In particolare quando scrivo per voce umana, non vado più in là del necessario.

D- Non c’è il rischio di essere considerato un passatista?

R- Si, c’è, ma io sono convinto della scelta fatta, che è stata lungamente ponderata (decenni).
La mia musica ha una struttura ben definita.
Nelle mie composizioni la si individua.
Certo, il rischio di non essere considerato “contemporaneo al 100%100” esiste, non lo nego.

D- È possibile parlare allora di differenza di trattamento tra musica vocale e strumentale?

R- Sì, nella musica strumentale si osa di più poiché si sa che gli artisti esecutori sono in grado di eseguire con perizia musiche per niente tonali, anzi ben lontano da tale estetica.
A volte scrivo proprio a tonale, ma tratto le parabole musicali in modo tale che vi sia sempre una logica compositiva intelligibile.

D-Domanda sibillina: ma allora come la mettiamo con l’opera contemporanea?

R- È veramente un problema al momento insuperato.
Il linguaggio che viene usato dai compositori contemporanei di musica teatrale, a mio avviso, non rispecchia il rapporto-testo musica.

Inoltre esiste un grande problema da risolvere ed è l’esecuzione vera e propria, spesso difficilissima e che necessita di grandi specialisti.

È chiaro che dopo il 1950, l’opera lirica si sia fermata.
In proposito, riporto un’interessante osservazione di Pierre Boulez, direttore d’orchestra e compositore in un’intervista rilasciata 3 anni or sono a La Repubblica: a suo dire, ci vorrebbe qualcuno in grado di rinnovare il linguaggio dell’opera lirica, un po’ come fece Richard Wagner.
La riflessione di Boulez è d’attualità e piuttosto stimolante, inoltre pone le basi per un approfondimento più che auspicabile.

Il suo non è un pessimismo totale, come precisato nell’intervista al quotidiano, visto che c’è anche la speranza che la cultura non venga intaccata ulteriormente dalla crisi economica.
La riflessione di Boulez è piuttosto interessante e consente di approfondire un argomento di cui non si parla poi così tanto: l’opera lirica è ancora viva?

E se lo è chi sono i compositori più rappresentativi di cui ci si potrà ricordare in futuro, come si fa oggi con Verdi, Puccini,Bellini e Donizetti?

D– E quindi, cosa ci si aspetta per il futuro lirico-teatrale?

R- Una rivoluzione musicale vera e propria.
Ma ho l’impressione che al momento non ci siano all’orizzonte soluzioni nuove.
Attendiamo.

D- Restando nel tema: non hai mai pensato di scrivere un’opera lirica?

R- Si, tre i problemi di fondo: trovare un libretto contemporaneo veramente interessante sia sul piano dei contenuti, sia sul piano poetico.
E poi l’aspetto “messa in scena”.

Il rischio è che uno scriva per un anno di seguito, in pratica tutti i giorni in stretta collaborazione con il poeta-librettista che non può essere d’estrazione romantica, dopo di che l’opera rimanga nel cassetto poiché nessun direttore artistico di teatro si prende il rischio di un flop di pubblico ed anche economico.

Voglio anche dire che i pezzi che scrivo per voce e pianoforte hanno un taglio teatrale pur rimanendo in ambito cameristico.
Il tutto potrebbe partire da tale ambito.

D-Tornando ad Ischia, un giorno mi hai accennato ad una sinfonia per orchestra espressamente scritta per Ischia. A che punto sono i lavori?

R- Ne ho scritto per 20 minuti, in pratica i primi due tempi.
La formazione è quella dell’orchestra classica.
Ora sto abbozzando i secondi due.

La sinfonia è in forma di Balletto contemporaneo ed è basato su una storia di estrazione popolare avvenuta nel 1300 a Ischia.
Mi riservo di dare ulteriori particolari tra qualche mese.
Comunque, per pura curiosità dirò che è lo storia triste di Polindorfo e Numella vissuti attorno al 1370.
Non fatemi dire di più.

D- Altre novità?

R- Lo scorso 21 Gennaio, a Berlino, la flautista italiana Rita D’Arcangelo ha proposto in prima esecuzione assoluta il pezzo “Tizzy” per flauto solo che lei mi ha commissionato.

Lo sta registrando in questo mese, sempre a Berlino, e sarà incluso in un CD per flauto solo con tutti brani che vari compositori contemporanei hanno scritto per l’artista italiana residente a Berlino.

Per la cronaca, Rita d’Arcangelo è una solista di livello internazionale: tiene spesso concerti negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa e collabora sistematicamente con musicisti della Filarmonica di Berlino e della Deutsche Oper.

D- Ti ringrazio molto anche a nome di Bruno Mancini e di Gaetano Di Meglio Direttore del quotidiano “Il Dispari” nella cui pagina culturale verrà presto pubblicata questa intervista esclusiva ed interessante. Ti aspettiamo a Ischia.

R- Ringrazio voi tutti per l’attenzione verso la mia arte e sono convinto che molto presto potrò avere il piacere di essere a Ischia per la prima esecuzione della mia sinfonia dedicata alla vostra stupenda isola.

Silvana Lazzarino

COD004AR Silvana Lazzarino Roberto Prandin

COD001AR

Liga Sarah Lapinska La nostra isola

COD002AR

Caterina Guttadauro La Brasca Hafez Haidar

COD003AR

Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

COD004AR

Silvana Lazzarino Roberto Prandin

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Liga Sarah Lapinska Conoscere Rainis

COD006AR

Caterina Guttadauro La Brasca Enzo Tortora – Lettere a Francesca

COD007AR

Silvana Lazzarino Patrizia Canola

COD008AR

Angela Maria Tiberi Il colore degli aquiloni

COD009AR

Angela Maria Tiberi L’urlo dell’innocenza
Premi Otto milioni edizione 2018

Premi Otto milioni

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Poesia

Settima edizione

Premio internazionale di Arti grafiche

Terza edizione

Premio internazionale di Musica

Terza edizione

Premio internazionale di Giornalismo

Seconda edizione

Premio internazionale di Narrativa

Prima edizione

Proposte pubblicazione e acquisto copie antologie della collana “Otto milioni”

A tutti gli Artisti che intendano inserire una o più loro opere nelle antologie della collana “Otto milioni” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

Le offerte qui di seguito specificate sono valide per la pubblicazione di pagine in b/n e fino ad esaurimento delle pagine disponibili.
Su tutte le proposte in elenco ci sarà un ulteriore sconto di 20 € riservato ai Soci DILA in regola con i versamenti delle quote associative.

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 292.00 € 160.00 €
50 22.00 € 18.00 € 868.00 € 250.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1836.00 € 400.00 €

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
– ISBN
– Editore di riferimento

Modalità pagamento:
bonifico bancario sull’IBAN IT 02 K 05142 39930 133571129692
intestato a “Da Ischia L’Arte – DILA”
causale

Condizioni di pagamento:
1/3 alla nostra accettazione dell’ordine di acquisto
1/3 alla convalida, da parte degli Artisti, delle bozze di stampa
1/3 alla nostra comunicazione della spedizione dei volumi

I codici dei versamenti andranno inoltrati a emmegiischia@gmail.com

Proposte pubbicazione e acquisto per artisti 2018 ok

Antologie della collana “Otto milioni” Proposte acquisto per sponsor

Offerte valide fino a revoca e comunque non oltre le programmate 30 pagine di sponsorizzazioni per ogni Antologia

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
– ISBN
– Editore di riferimento

1) Partecipazione mediante 1/4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 20 copie dell’Antologia a meno di 1/4 del prezzo di copertina fissato in 22 €, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 100.00 euro (5.00 euro a copia spedizione compresa!)

2) Partecipazione mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia a meno di 1/7 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 300.00 euro (3.00 euro a copia spedizione compresa!)

3) Partecipazione mediante 3 pagine di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/12 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)

4) Partecipazione mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie al prezzo di 350.00 euro (3.50 euro a copia spedizione compresa!)

5) Partecipazione mediante 30 pagine (ossia tutte le pagine destinate alla pubblicità) di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor + un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 4500 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/13 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 7.500.00 euro (1.66 euro a copia spedizione compresa!)

In aggiunta alle precedenti proposte verranno effettuate
GRATUITAMENTE
queste ulteriori promozioni pubblicitarie.

A) Pagina personale per lo Sponsor su https://www.emmegiischia.com per la durata di un anno
B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
C) Tutte le immagini e/o i testi trasmessi in video attraverso una tv web
D) Disponibilità di ulteriori 10 copie dell’Antologia per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.

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Sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
I libri sono cultura, serenità, malizia
I libri aggiungono valore agli auguri
I libri aumentano il pregio dei regali.
I libri donano intensità emotive.
I libri sprigionano emozioni.
I libri offrono esperienze insostituibili.
I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
I libri arricchiscono competenze.
I libri spandono seduzioni.
I libri suscitano serenità.
I libri adornano di charme.
I libri diffondono culture.
I libri posseggono fascino.
I libri infondono distensione.
I libri non ingannano, ma ammaliano.
I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

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DILA

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COD003AR Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

COD003AR Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

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Milena Petrarca: LA STORIA DEL GRANDE AMORE TRA ENRICO CARUSO E MIA ZIA BETTINA

Milena Petrarca è giunta a Napoli alla Villa Di Donato, in compagnia del giornalista Antonio D’Addio e del regista Ettore Abbate, per ricevere il Premio Enrico Caruso in occasione di una grande celebrazione di sua Zia Bettina e del grande Caruso: un amore oltre la morte.

Splendido successo per la prima edizione del Premio ”Enrico Caruso da San Giovanniello a New York”, promosso dall’artista Armando Jossa, pittore, scultore e ideatore della Paraideolia, al fine di rendere omaggio ad uno dei tenori più famosi del mondo, orgoglio della cultura partenopea, spesso invece ingiustamente trascurato proprio dai suoi conterranei.

L’evento, che ha ricevuto il patrocinio morale di Fulvio Frezza, consigliere comunale e vice presidente del consiglio comunale di Napoli, si è svolto sabato 24 Febbraio 2018 ed ha visto la partecipazione di centinaia di invitati, esponenti dell’intellighenzia cittadina ed appassionati intenditori di musica lirica.

Location prescelta, Villa Di Donato, esclusiva dimora aristocratica del ‘500, situata nel cuore di Napoli antica, a Sant’Eframo Vecchio.

Ad accogliere gli ospiti ha fatto gli onori di casa la dottoressa Patrizia de Mennato, proprietaria della villa prestigiosa, impeccabile nelle pubbliche relazioni che, con il suo abituale savoir-faire ha intrattenuto gli invitati negli ampi saloni affrescati con preziosità artistiche d’epoca remota.

Durante la serata, mirabilmente condotta dal giornalista professore Antonio D’Addio, sono stati consegnati ambiti riconoscimenti, in memoria del maestro Caruso, a personalità del mondo dell’arte e della cultura.

In particolare sono stati premiati Ettore Abate per il cinema, gaffer e caposquadra elettricisti; Gaetano De Rosa e Mario Thomas tenori del Teatro San Carlo che, per l’occasione, hanno inteso tributare un omaggio al pubblico presente interpretando magistralmente la celeberrima canzone “‘O sole mio”; Pasquale Della Monaco, pittore, ceramista, autore, creativo e regista; Enzo Di Domenico, cantautore, compositore e arrangiatore di chiara fama che ha regalato un mini concerto con i suoi maggiori successi; Annamaria Ghedina, giornalista, direttore de Lo Strillo, scrittrice, esperta di esoterismo.

A tutti i premiati è stata donata una Paraideaolia originale realizzata dal maestro Armando Jossa, una pergamena, un ritratto e un francobollo di Caruso.

Alla kermesse, coordinati da Stelvio Gambardella (tra gli organizzatori della kermesse), hanno partecipato i pittori Mario Citro, Vittorio Contrada, Bruno di Nola, Silvia Rea, che hanno realizzato una piccola mostra con dieci quadri dedicati al famoso tenore napoletano.

Sono intervenuti anche il musicista e cantante Enrico Mosiello, il poeta Enzo Ciotola, Gianni Sarto carusiano e collezionista, Antonio Landolfi pianista, Lello Reale proprietario della casa natale di Caruso, lo scrittore Salvatore de Matteis che ha esibito il testamento originale del tenore partenopeo, l’artista Milena Petrarca vincitrice del premio “Otto milioni” edizione 2017 per la sezione arti grafiche.

Sono felice, soddisfatto ed emozionato.” ha detto Armando Jossa, aggiungendo “Il bilancio della prima edizione del Premio Enrico Caruso, espressione di un mio ambizioso progetto è stato positivo. Da molti anni coltivavo il desiderio di fare un qualcosa di costruttivo e di serio nel segno di un eccelso artista della nostra città – ingiustamente dimenticato e trascurato – ma, soprattutto, sono fiero di avere realizzato per la prima volta una manifestazione celebrativa dell’illustre maestro proprio nel suo quartiere natale per molti anni è stato puntualmente ignorato”.

Durante tale incontro celebrativo ho intervistato (in esclusiva nella mia qualifica di opinionista del quotidiano “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio), Milena Petrarca sulla storia d’amore, poco conosciuta dai media ma d’importanza internazionale, vissuta da sua zia Bettina ed Enrico Caruso.

L’artista ci ha raccontato questa meravigliosa storia d’amore davanti ad un folto pubblico che ha potuto ammirare il quadro che Milena Petrarca ha dipinto ispirandosi alla sua zia Bettina.

C’è da dire che tale dipinto si è classificato tra le opere finaliste del premio di Arti grafiche “Otto milioni” edizione 2018 (tuttora in fase di svolgimento), bandito dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

D- Cara Milena ci racconti come si sono conosciuti Caruso e tua zia Bettina?

R- Qui esposto puoi vedere il mio dipinto “Omaggio a Caruso”, che rappresenta il ritratto della mia carissima Zia Bettina, fidanzatina del grande Caruso prima che egli partisse per New York…

È una rivisitazione dei miei sogni da bambina attraverso i suoi racconti e le emozioni che mi ha trasmesso.
Per me è una Magia ricordare i momenti bellissimi trascorsi con Lei -MERAVIGLIOSA FAVOLA– che ancora riecheggia nella mia mente.

Mia zia Elisabetta Panetty fu la sua fidanzatina, descritta da Lucio Dalla come la ragazza che ha “gli occhi verdi come il mare“.
Caruso cantava serenate bellissime sotto il suo balcone a Pozzuoli.
Non lo dimenticò mai… mi cantava sempre la serenata dedicata a Lei.
Carissima zia Bettina ti ho dipinta con il pennello magico DEL MIO CUORE —ti voglio bene sei sempre con me.
É lei la fanciulla che Lucio Dalla nomina nella sua canzone CARUSO

D- Possiamo avere altre notizie?

R- Una storia struggente.
Si sono amati da fanciulli, si sono conosciuti nella casa della mia bisnonna Maddalena Liberti Panetty, una famiglia prestigiosa molto benestante.
Fondatrice dell’Ansaldo Armstrong ad Arco Felice – Pozzuoli.

Il mio bisnonno era un grande inventore, ingegnere meccanico dell’Ansaldo, ed anche mio nonno Alberto Panetty e tutti i miei zii, tra cui Tommaso Panetty, erano grandi inventori.

La mia famiglia ha aiutato economicamente molto la famiglia di Caruso sostenendolo, anche negli studi del bel canto.

In quei tempi si amavano attraverso le serenate che Caruso dedicava a mia zia Bettina.

Era un amore stupendo e lei fino alla morte gli è stata fedele.

Mia zia Bettina aveva sul comodino, vicino al suo letto, la foto di Caruso con la sua dedica amorosa.
Il dipinto che la ritrae l’ho presentato anche al premio internazionale di Arti grafiche “Otto milioni” 2018 organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte” –DILA”.

D- Perché non ci racconti la tua presentazione dell’opera al Premio Caruso tenuto a Napoli?

R- Ora ti mostro anche le foto che ho fatto a Napoli al Premio Enrico Caruso, dove sono stata ospite d’onore il 24 Febbraio 2018, e il ritratto è di zia Bettina.

D- Chi è Armando Jossa?

R- Armando Jossa nasce a Napoli nell’agosto del 1951, a pochi passi dalla casa natale del grande tenore Enrico Caruso.

A soli quattro anni inizia a disegnare e pitturare incoraggiato dal suo vicino di casa, il maresciallo dell’aereonautica Roberto Falcone che intravede in lui le qualità di un artista.

A nove anni è ormai una piccola celebrità: dipinge ritratti di amici e parenti (considerevole il ritratto di suo nonno Armando) e tre opere di arte sacra tra cui “San Filippo Neri”, “San Pietro riceve le chiavi del Paradiso” e “l’Assunzione” esposte fino al 1965 nella Chiesa dei SS Giovanni e Paolo.

Questa è solo una piccola nota biografica di Armando Jossa.
Il suo talento non poteva sfuggire all’occhio attento e severo del suo insegnante il prof. Lalla che lo iscrisse al primo concorso nazionale interscolastico di disegno e pittura in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia.

D- Dove si è tenuto il Premio Enrico Caruso?

R- Villa Di Donato, Napoli, zona Sangiovaniello. Al premio Caruso ho presentato anche la bellissima Antologia PENNE, NOTE, MATITE di Bruno Mancini insieme al ritratto della mia adorata Zia Bettina.
C’era un pubblico infinito di napoletani, quasi quattrocento persone e moltissimi altri erano fuori… tutta piena la sala…

Carissimi amici voglio condividere con voi la mia grande Gioia.

D- Cara Milena condividiamo questa tua gioia e invitiamo tutti i lettori a partecipare con noi alla felicità delle meravigliose emozioni che ci doni con la tua Arte.

Angela Maria Tiberi

COD003AR Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

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Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 292.00 € 160.00 €
50 22.00 € 18.00 € 868.00 € 250.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1836.00 € 400.00 €

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2) Partecipazione mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
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3) Partecipazione mediante 3 pagine di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/12 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)

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5) Partecipazione mediante 30 pagine (ossia tutte le pagine destinate alla pubblicità) di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor + un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 4500 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/13 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 7.500.00 euro (1.66 euro a copia spedizione compresa!)

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I libri sono cultura, serenità, malizia
I libri aggiungono valore agli auguri
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I libri donano intensità emotive.
I libri sprigionano emozioni.
I libri offrono esperienze insostituibili.
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I libri non ingannano, ma ammaliano.
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Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

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COD002AR Caterina Guttadauro La Brasca Hafez Haida

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Caterina Guttadauro La Brasca intervista Hafez Haidar candidato al premio Nobel per la pace 2017

Accademico Emerito, Presidente di diversi comitati per i diritti umani, Cavaliere della Repubblica Italiana, Direttore Generale Internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, è poeta e scrittore libanese per nascita ed italiano di adozione.

Attualmente è Docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università degli Studi di Pavia ed è considerato uno dei maggiori studiosi delle religioni a livello mondiale.

Ha curato e tradotto diverse opere per gli Editori Rizzoli, Guanda, Rusconi, Bompiani, Fabbri, Mondadori ed è autore di numerosi libri editi dagli stessi Editori.

Nel 2006 è stato insignito del Premio Internazionale Sorrento nel Mondo insieme a Lucio Dalla e Raffaele Lauro, alto commissario del Governo e Senatore della Repubblica Italiana.

Caterina Guttadauro:

«Gli intrecci tra poesia e fede nella cultura dell’Oriente sono il campo di ricerca nel quale da anni Lei è impegnato. Qual è lo scopo?»
Hafez Haidar: «Grazie agli intrecci tra poesia e fede e ai numerosi punti in comune tra le diverse culture, vorrei creare un terreno fertile in cui si consolidino buoni rapporti culturali e religiosi tra Oriente ed Occidente, basati sulla conoscenza e il rispetto reciproci.»

La poesia costituisce un pilastro fondamentale per far conoscere la cultura, le tradizioni, gli usi e i costumi di un popolo nonché la sua storia.

Ho cercato di far conoscere all’Oriente poeti famosi come Dante Alighieri, Carducci e Quasimodo; nel frattempo ho portato in Italia i frutti poetici di Gibran e Omar Khayyam e ho scritto un’antologia della letteratura araba preislamica ed islamica.

Sono convinto che la fede sia lo scrigno della nostra vita e della nostra civiltà, perciò conoscere la Bibbia, il Vangelo e il Corano ci aiuta a capire che nei tre Libri esiste un solo messaggio importante per tutta l’umanità: Dio è amore.

La vita è un dono ed è un atto d’amore.

Senza l’amore non possiamo costruire la pace e senza la pace non possiamo arrivare a conoscere i frutti della cultura per costruire un mondo migliore.»

Caterina Guttadauro:

«Da diciannove anni si spende infatti – attraverso libri, traduzioni, incontri – per diffondere l’amore, abbattere i muri della diffidenza, dell’odio e della violenza”. Questa crociata ha dato dei riscontri che la motivano a procedere per questa strada?»
Hafez Haidar: «Sì, i miei lavori sono apprezzati da ebrei, cristiani e musulmani.

Molte persone hanno appoggiato le mie idee e mi hanno incoraggiato a proseguire il cammino per abbattere i muri dell’odio, della diffidenza e del razzismo.

Ho l’onore di rappresentare, in qualità di ambasciatore, diverse associazioni per i diritti umani, perciò mi sento in dovere di andare avanti, pur sapendo che la mia strada è ripida e tortuosa.

Non mi stanco di raccontare l’amore, perché ho visto tante persone morire ingiustamente, a causa della guerra.»

Caterina Guttadauro:

«Quando il lettore apre la maggior parte dei suoi libri, dice Fava, il suo spirito naviga oltre la moschea, la sinagoga o la chiesa, verso orizzonti lontani, dove spunta un’abbagliante luce che rischiara le tenebre che talvolta intristiscono la mente e il cuore”. Quali sono le radici di questa differenza e divergenza fra le tre religioni?»
Hafez Haidar: «Dio è l’Unico Creatore per gli ebrei, per i cristiani e per i musulmani.

Gli ebrei e i musulmani, però, non considerano Gesù il Messia e questo costituisce il primo punto di divergenza tra le tre religioni monoteistiche.

Nel Corano, Maria è presentata come la prescelta di Dio, che ha concepito Gesù senza aver conosciuto alcun uomo.

I libri sacri delle tre religioni sono accomunati dai dieci comandamenti, oltre che dallo stesso anelito verso Dio.

In quest’epoca travagliata dall’odio, dalla sete di potere, dagli interessi commerciali, dalle guerre e dalla corsa agli armamenti, abbiamo bisogno di abbracciare la fede e di saper perdonare per raggiungere l’intensa luce della nostra esistenza.»

Caterina Guttadauro:

«Lei è un grande stimatore di Gibran, lo definisce il suo Professore di Vita. Il suo libro “il Nuovo Profeta” porta un suo detto in copertina: “ Quando l’amore chiama, seguilo”. Quando ha avvertito che il suo compito era quello di mettere la Scrittura e il suo insegnamento al servizio della Pace?»
Hafez Haidar: «Vengo da un paese che era considerato la Svizzera del Medio Oriente per la sua bellezza, nel quale il conflitto palestinese israeliano e la guerra civile (1975- 1990) ha purtroppo causato la morte di 195 mila persone, il ferimento di oltre 230 mila persone e la distruzione di tanti paesi e villaggi.

Non potevo che abbracciare il messaggio di pace di Ghandi, Mandela e Gibran.

Il mio nuovo libro riprende la forma dialogica del Profeta scritto dal mio Maestro Gibran, ma presenta contenuti più attuali.

Racchiude gli insegnamenti dell’Ultimo Profeta, che parte da Sorrento per giungere a Gerusalemme, e del figlio di questi, che si prodiga per salvare la vita di due innamorati, l’ebrea Miriam e il musulmano Omar.

Con il passare degli anni ho scoperto che il mio compito è quello di scrivere per diffondere la pace, la libertà, la giustizia e la dignità della donna.»

Caterina Guttadauro:

«Ha sempre, quindi ancora oggi, dentro di sé due identità, una libanese e l’altra italiana, quale prevale? Si ritiene un cittadino del mondo?»
Hafez Haidar: «Amo immensamente il Libano perché è la terra delle mie origini, da dove ho tratto le mie radici, ma amo altrettanto l’Italia: ho sposato un’italiana, da cui ho avuto due figli, e ho tanti amici.

Questo Paese mi ha permesso di crescere e conoscere la storia, la cultura e l’arte degli altri popoli senza pregiudizi.

Sono innamorato dell’Oriente e dell’Occidente, perciò mi considero cittadino del mondo, assetato di apprendere e di trasmettere agli altri, con umiltà, i suoi insegnamenti.»

Caterina Guttadauro:

«L’insegnamento è un impegno a cui lei tiene in modo particolare, ha fatto centinaia di incontri con giovani studenti. Cosa ha portato con sé da questi incontri e cosa pensa dei giovani di oggi?»
Hafez Haidar: «Io credo fermamente nei giovani, sono il futuro del nostro paese, perciò ho cercato di incontrarli e di far capire loro quanto sia importante il dialogo e il rispetto reciproco.

Ho parlato loro di alcuni argomenti importanti come il terrorismo, gli uomini giusti che combattono per i diritti umani, come il grande romanziere egiziano Nagib Mahfuz, Malala, Tawwakul Karman, Papa Francesco, Noa, Madre Teresa di Calcutta.

Inoltre, dopo aver recitato per 14 anni nelle scuole storie tratte da Le mille e una notte, ho scritto e illustrato Le mille e una notte Junior perché i ragazzi mi avevano chiesto di realizzare un testo adatto a loro.

Grazie all’Associazione Iplac il mio libro è diventato oggetto di un concorso grafico letterario nazionale per le scuole tenutosi a Roma.
I giovani d’oggi hanno bisogno di essere ascoltati, capiti, apprezzati, indirizzati.»

Caterina Guttadauro:

«Tra i numerosissimi premi che ha ricevuto, qual’ è quello a cui tiene di più?»
Hafez Haidar: «Ogni premio riveste per me un grande significato; è difficile scegliere, in un giardino variopinto, il fiore più bello.

Se proprio devo scegliere, però, penso al premio dell’Onu che ho ottenuto durante l’ultima missione umanitaria alla frontiera tra Libano ed Israele il 5 Settembre 2016»

Caterina Guttadauro:

«Questo suo impegno per la pace è stato anche riconosciuto dal Governo Libanese se non mi sbaglio. In che modo è stato valutato?»
Hafez Haidar: «Durante il mio ultimo viaggio in Libano, tra il mese d’Agosto e il mese di Settembre del 2016, presso il Circolo della stampa, gli scrittori, i poeti, i giornalisti e il Rettore dell’Università libanese mi hanno conferito il premio alla Cultura da parte dell’Università libanese e il premio degli scrittori arabi da parte dell’Associazione degli scrittori e dei giornalisti.

Inoltre, presso la sede dell’Unesco di Beirut, il Ministro dell’Informazione mi ha premiato con la targa dell’Informazione e del giornalismo.

Anche il Ministro della cultura mi ha conferito il premio alla cultura.
Il governo libanese ha assicurato il suo appoggio alla mia candidatura al premio Nobel per la Pace.

Caterina Guttadauro:

«Cosa ne pensa dell’Amore come somma di tutti quei sentimenti che creano un legame, a partire da quello per una donna, per i figli, la famiglia, i popoli?»
Hafez Haidar: «Tutto ciò che esiste sotto il Firmamento, palpita come un cuore innamorato.

Persino le rocce, le piante, i fiori amano e si librano nello sconfinato spazio sotto la cupola celeste trafitta dai raggi del Sole.

Nell’amore non c’è differenza tra il nobile e il paggio, tra il re e il ciambellano, poiché tutti possiamo provare gli stessi profondi sentimenti e siamo venuti alla luce grazie all’amore.

E quando l’amore bussa, bisogna subito aprirgli la porta del nostro cuore per permettergli di trasportarci nell’Eden dei sentimenti.

Ci troveremo allora in un mondo immaginifico e surreale, dove il cielo, la terra, il mare e il bosco si tramuteranno in nidi, nei quali gli innamorati si sveglieranno abbracciati quando la notte penetrerà nel giorno e si addormenteranno avvinghiati quando il giorno si tramuterà in notte.

L’amore racchiude la melodia del creato, le note dell’Eternità e la sinfonia di tutto ciò che è passato, presente e futuro.

È la nostra provvista quotidiana e la nostra àncora di salvezza nei momenti ottenebrati dalle avversità del tempo.
In esso ci rifugiamo.

Cerchiamo protezione sotto le sue ali ed esso ci accoglie come una madre soave e ci consola per permetterci di librarci nuovamente sotto un cielo tempestato di stelle scintillanti.

Come la purpurea rosa ha bisogno della rugiada, della brezza mattutina e dei baci del Sole per emanare il suo fragrante profumo, così l’amore ha bisogno di emozioni, sospiri, palpiti per far sbocciare i propri petali al cospetto del Sole e della Luna.

Amatevi e abbracciatevi, in modo che possiate scoprire il segreto dell’esistenza e il melodioso canto della vita.»

Caterina Guttadauro:

«A quali Autori, oltre Gibran, Lei è affezionato, anche italiano?»
Hafez Haidar: «Sono affezionato a Dante Alighieri, Manzoni, Neruda, Tagore, Umberto Eco e William Shakespeare

Caterina Guttadauro:

«Un consiglio a chi studia la lingua araba, qual è l’approccio migliore con questa lingua e il suo paese?
Hafez Haidar: «Consiglierei a coloro che intraprendono questo importante cammino di imparare con passione ed amore la lingua, perché chi possiede una lingua possiede un intero popolo.

Chi studia una lingua, deve anche conoscere la storia e la civiltà dei popoli che la parlano, senza pregiudizi.

Chi desidera imparare l’arabo, deve studiarlo almeno per un anno in Egitto, Tunisia, Libano.»

Caterina Guttadauro:

«Sono centinaia le sue frasi significative e indimenticabili. Ce ne dice una per Lei particolarmente aderente al suo pensiero e al suo vissuto?»
Hafez Haidar: «La cultura è il pane della vita, la pace è il sentiero degli uomini assetati di luce, giustizia, libertà, speranza e luce, l’Amore è il cuore dell’universo.»

Salutiamo il Prof. Hafez Haidar augurandoci che le sue battaglie ci portino a quella che adesso sembra un’utopia.
Gli uomini si assomigliano più di quanto essi stessi pensino, al di sopra di ogni Credo.

Gibran dice:

Religione?
Cos’è? Io conosco solo la vita.
Vita significa il campo,
il vigneto e il telaio…
La Chiesa è dentro di te.
Tu stesso sei il suo sacerdote»

Caterina Guttadauro La Brasca

Caterina Guttadauro La Brasca

Caterina Guttadauro La Brasca

Hafez Haidar

Hafez Haidar

COD002AR Caterina Guttadauro La Brasca Hafez Haida

COD001AR

Liga Sarah Lapinska La nostra isola

COD002AR

Caterina Guttadauro La Brasca Hafez Haidar

COD003AR

Angela Maria Tiberi Caruso e zia Bettina

COD004AR

Silvana Lazzarino Roberto Prandin

COD005AR

Liga Sarah Lapinska Conoscere Rainis

COD006AR

Caterina Guttadauro La Brasca Enzo Tortora – Lettere a Francesca

COD007AR

Silvana Lazzarino Patrizia Canola

COD008AR

Angela Maria Tiberi Il colore degli aquiloni

COD009AR

Angela Maria Tiberi L’urlo dell’innocenza
Premi Otto milioni edizione 2018

Premi Otto milioni

Premi Otto milioni

Premio internazionale di Poesia

Settima edizione

Premio internazionale di Arti grafiche

Terza edizione

Premio internazionale di Musica

Terza edizione

Premio internazionale di Giornalismo

Seconda edizione

Premio internazionale di Narrativa

Prima edizione

Proposte pubblicazione e acquisto copie antologie della collana “Otto milioni”

A tutti gli Artisti che intendano inserire una o più loro opere nelle antologie della collana “Otto milioni” vengono offerte le seguenti proposte di pubblicazione ed acquisto.

Le offerte qui di seguito specificate sono valide per la pubblicazione di pagine in b/n e fino ad esaurimento delle pagine disponibili.
Su tutte le proposte in elenco ci sarà un ulteriore sconto di 20 € riservato ai Soci DILA in regola con i versamenti delle quote associative.

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare

Numero copie Antologie collana “Otto milioni” 2016” Prezzo unitario Spese spedizione Sconto Totale da versare
2 22.00 € 3.00 € 3.00 € 44.00 €
10 22.00 € 6.00 € 106.00 € 120.00 €
20 22.00 € 12.00 € 292.00 € 160.00 €
50 22.00 € 18.00 € 868.00 € 250.00 €
100 22.00 € 36.00 € 1836.00 € 400.00 €

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
– carta testo uso mano da grammi 100/mq
– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
– ISBN
– Editore di riferimento

Modalità pagamento:
bonifico bancario sull’IBAN IT 02 K 05142 39930 133571129692
intestato a “Da Ischia L’Arte – DILA”
causale

Condizioni di pagamento:
1/3 alla nostra accettazione dell’ordine di acquisto
1/3 alla convalida, da parte degli Artisti, delle bozze di stampa
1/3 alla nostra comunicazione della spedizione dei volumi

I codici dei versamenti andranno inoltrati a emmegiischia@gmail.com

Proposte pubbicazione e acquisto per artisti 2018 ok

Antologie della collana “Otto milioni” Proposte acquisto per sponsor

Offerte valide fino a revoca e comunque non oltre le programmate 30 pagine di sponsorizzazioni per ogni Antologia

Caratteristiche Antologie collana “Otto milioni”
– 200 pagine stampate a 1 colore in b/n
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– copertina stampata a 4 colori con plastificazione opaca bianca su carta da 300 grammi/mq
– allestimento brossura filorefe con doppia cordonatura
– prezzo di copertina 22.00 €
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– Editore di riferimento

1) Partecipazione mediante 1/4 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 20 copie dell’Antologia a meno di 1/4 del prezzo di copertina fissato in 22 €, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 100.00 euro (5.00 euro a copia spedizione compresa!)

2) Partecipazione mediante 1 pagina di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie dell’Antologia a meno di 1/7 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 300.00 euro (3.00 euro a copia spedizione compresa!)

3) Partecipazione mediante 3 pagine di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor.
Acquisto da parte dello Sponsor di 400 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/12 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 720.00 euro (1.80 euro a copia spedizione compresa!)

4) Partecipazione mediante un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.Acquisto da parte dello Sponsor di 100 copie al prezzo di 350.00 euro (3.50 euro a copia spedizione compresa!)

5) Partecipazione mediante 30 pagine (ossia tutte le pagine destinate alla pubblicità) di immagini e/o testi decisi dallo Sponsor + un logo a colori deciso dallo Sponsor, sia in prima e sia in quarta di copertina, delle dimensioni massime di 30 centimetri quadrati.
Acquisto da parte dello Sponsor di 4500 copie dell’Antologia pubblicata ad 1/13 del prezzo di copertina, per un importo totale, comprese spese di spedizioni, pari a 7.500.00 euro (1.66 euro a copia spedizione compresa!)

In aggiunta alle precedenti proposte verranno effettuate
GRATUITAMENTE
queste ulteriori promozioni pubblicitarie.

A) Pagina personale per lo Sponsor su https://www.emmegiischia.com per la durata di un anno
B) Invito personale per lo Sponsor in occasione delle presentazioni pubbliche dell’Antologia
C) Tutte le immagini e/o i testi trasmessi in video attraverso una tv web
D) Disponibilità di ulteriori 10 copie dell’Antologia per distribuzione omaggio presso biblioteche, scuole, testate giornalistiche ed emittenti televisive contattate dallo Sponsor.

Modalità pagamento
Bonifico Bancario IT 59 J051 4239 9301 3357 1082 422
inviare codice versamento a emmegiischia@gmail.com

INFO:
3914830355 (ore 14 – 23)
emmegiischia@gmail.com

Sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
La nostra esperienza ci dice che i libri ed i loro contenuti (siano anche messaggi pubblicitari) vivono e vengono letti da più generazioni, continuando a fare bella mostra di sé nelle case e nelle librerie, perché:
I libri sono cultura, serenità, malizia
I libri aggiungono valore agli auguri
I libri aumentano il pregio dei regali.
I libri donano intensità emotive.
I libri sprigionano emozioni.
I libri offrono esperienze insostituibili.
I libri rappresentano patrimoni di conoscenze.
I libri arricchiscono competenze.
I libri spandono seduzioni.
I libri suscitano serenità.
I libri adornano di charme.
I libri diffondono culture.
I libri posseggono fascino.
I libri infondono distensione.
I libri non ingannano, ma ammaliano.
I libri sono tranquillità, sono suggestioni, sono tentazioni, sono lusinghe, sono confronto e tanto altro ancora.
Grazie per l’attenzione.

Bruno Mancini
Presidente Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

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