Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240429

Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

Michela Zanarella in libreria con il romanzo “Quell’odore di resina”

Un esordio che pone al centro la determinazione e il coraggio delle donne.

Michela Zanarella, pregiata penna di questa testata giornalistica, Socia Fondatrice dell’Associazione culturale “Da Ischia l’Arte“, comunica che dal 22 marzo è disponibile in libreria il suo primo romanzo “Quell’odore di resina” edito da Castelvecchi.

Dopo numerose pubblicazioni di poesia in Italia e all’estero, l’autrice si mette alla prova con la narrativa, senza dimenticare la poesia che si respira anche tra queste pagine.

Un esordio che pone al centro la determinazione e il coraggio delle donne.

Come sinossi del suo romanzo lei scrive:

La protagonista è una giovane con tante insicurezze e infiniti sogni.

La sua quotidianità è scandita dal lavoro in un ambiente poco femminile e da rari momenti dedicati a sé stessa.

La vita la mette costantemente alla prova e le riserva incontri ed esperienze inaspettati.

Un tragico incidente cambia per sempre il suo modo di essere e la porta a compiere delle scelte.

Dopo momenti di sconforto e dolore, arriva chi sa comprendere il suo desiderio di fuga da una realtà che non la fa sentire libera.

Ma le ombre e i fantasmi del passato non se ne vanno.

Solo i luoghi d’infanzia nel ricordo e una nuova passione sembrano ridare fiducia e coraggio alla protagonista, che cerca di non arrendersi.

Imparare a conoscersi non è semplice.

Saranno le parole la chiave perfetta del cuore.

Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD).

Dal 2007 vive e lavora a Roma.

Giornalista pubblicista si occupa di relazioni internazionali e collabora con la redazione di Periodico Italiano Magazine, Laici.it e Brainstorming Culturale e altre testate.

Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: “Credo” (2006), “Risvegli” (2008), “Vita, infinito, paradisi” (2009), “Sensualità” (2011), “Meditazioni al femminile” (2012), “L’estetica dell’oltre” (2013), “Le identità del cielo” (2013), “Tragicamente rosso” (2015), “Le parole accanto” (2017), “L’esigenza del silenzio” (2018), “L’istinto altrove” (2019), “La filosofia del sole” (2020).

Le sue poesie sono state tradotte in oltre dieci lingue.

È tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord” edito da SEM.

È speaker di Radio Doppio Zero.

Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio.

Ha collaborato con EMUI-EuroMed University, piattaforma interuniversitaria europea, e si è occupata di relazioni internazionali.

Presidente della Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo (RIDE-APS), Capofila italiano della Fondazione Anna Lindh (ALF).

Presidente Onorario dell’Enciclopedia Poetica WikiPoesia.

Collabora inoltre con la rivista di letteratura “Nuova Euterpe“.

Presidente dell’Associazione “Le Ragunanze”, presiede la giuria dei concorsi letterari “Città di Latina”, “L’Arte in Versi”, “Accendi le parole”.

Ogni venerdì sera conduce la trasmissione di video-interviste “Le parole accanto” per PuntoZip la Cultura in un piccolo spazio.

 

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Michela Zanarella

Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

Antonella Ariosto intervista Caterina Novak

È  il  pomeriggio  del quattro febbraio di questo anno, ci troviamo nello splendido salotto artistico culturale, “Interno 4” a Roma, della bravissima artista, attrice, modella, presentatrice Chiara Pavoni.

Pomeriggio di premiazioni dell’Associazione DILA APS di Ischia, alla presenza del Presidente Bruno Mancini e di molti artisti premiati, sia nell’ambito  della scrittura, che della pittura e della musica.

Nel salotto di Chiara si svolgono eventi importanti ed intensi.

Oltre ai premiati, ci sono ospiti che uniscono ed esibiscono la propria bravura e cultura a quella degli altri, una superba esposizione.

Una donna, un’artista eccelsa, che ho conosciuto in quel pomeriggio è la bravissima mezzo soprano Caterina Novak.

Caterina si è esibita con due brani diversi ma molto belli: “Habanera” dalla Carmen e “Non ti scordar di me”.

Dopo le sue esibizioni, con immenso piacere abbiamo concordato questa intervista esclusiva per il quotidiano Il DISPARI Diretto da Gaetano Di Meglio.

D- Caterina puoi parlarci brevemente di te persona e di te artista?
R- Sono una persona semplice, affidabile, generosa ed ottimista.
Sono nata da una nobile famiglia che ha le sue radici in Dalmazia.
Ho preso come nome artistico quello della nonna Caterina Novak.
La mia carriera come mezzosoprano nasce da una audizione con un Direttore d’orchestra americano il M. Fritz Maraffi che mi fece debuttare, dopo gli studi al Conservatorio S. Cecilia di Roma, nell’Hansel und Gretel di E. Humperdinck e nel Die Fledermaus di J.Strauss.
Fu un vero successo.
Vinsi due concorsi internazionali in seguito ai quali mi chiamarono molte compagnie di giro per altri ruoli in Barbiere di Siviglia, Così fan tutte, Rigoletto, Traviata, Madama Butterfly, Carmen, Nabucco, Trovatore, Aida.
Vinsi due borse di studio e andai a studiare all’estero al Conservatorio di Lussemburgo dove con il M. Erik Werba ebbi il piacere di affrontare il repertorio barocco e liederistico.
Feci una audizione a Torre del Lago con Katia Ricciarelli che mi chiamò al Teatro di Lecce e mi fece debuttare nel Viaggio a Reims e nell’Andrea Chenier.
Cantai anche con Jose’ Carreras e con Cecilia Gasdia che è l’attuale direttore artistico dell’Arena di Verona. 
 

D- Come definiresti la musica secondo le tue esperienze?
R- Una potente pozione magica che fa restare sempre giovani, un dono di Dio per esorcizzare il dolore, un modo di esprimere la propria personalità donando agli altri il meglio di sé.

D- A parer tuo è più facile cantare da solista o cantare in un coro?
R- Cantare in un coro è molto più facile che cantare da solista.
Cantare da solo sulla scena richiede di avere un perfetto self control, una ottima tecnica di respirazione, molto coraggio per affrontare il pubblico e la critica, avere nervi saldi, scioltezza nei movimenti, capacità interpretative.
Insomma cantare da solista è un’altra cosa!

D- Puoi raccontarci un episodio tra i tanti della tua carriera, che più ti è rimasto stampato?
R- Ci sono tanti episodi divertenti che potrei raccontare.
Quello che ricordo in modo esponenziale è quello successo una volta, mentre ero a Milano e cantavo Amneris in Aida.
Al terzo atto il soprano restò senza voce e per salvare l’opera cantai dietro le quinte la sua parte.
Alla fine dell’opera, la soprano, mi abbracciò dicendo: “Sei stata fenomenale Caterina! Questa volta hai sostenuto due ruoli nella stessa opera”.

D- So che ti sei esibita al Teatro dell’Opera, è stata una bella esperienza? 
R- Cantare nei grandi enti lirici come il Teatro dell’Opera di Roma o nei Teatri esteri in Corea, in Giappone e soprattutto in quelli del nord e del sud America è stata per me una esperienza indimenticabile sia per le grandi orchestre con cui ho dovuto lavorare che per gli incontri con maestri e pianisti di alto livello internazionale.

D- Sono più facilitati nella carriera musicale gli uomini o le donne?
R- In genere nella carriera sono più facilitati gli uomini in quanto seppur sposati spesso lasciano a casa mogli e figli e continuano a viaggiare in tutto il mondo cantando.
Per una donna è un po’ più complicato ma non impossibile!

D- Che consigli daresti a chi si occupa di Musica e Spettacoli, per aumentare la presenza di pubblico?
R- Sicuramente creare grandi eventi che coinvolgano più artisti di fama internazionale, scegliere un tema di risonanza mediatica, teatri conosciuti, buoni omaggio e curare con saggezza il programma in modo che il pubblico non si annoi mai anzi si diverta e ne esca arricchito.

Antonella Ariosto

Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Il Dispari 20240429 – Redazione culturale DILA APS

Chiara Pavoni e Novak

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Il Dispari 20240422

Il Dispari 20240422 – Redazione culturale DILA APS

Così o come

Un racconto di Bruno Mancini

inserito nel volume “Per Aurora volume terzo” Ottava puntata

Parte seconda

CAPITOLO PRIMO

I bulbi oculari mi facevano male, forse per la scarsa luce, forse per il poco sonno, forse per le tante ore trascorse a scrivere, forse per l’età, ma certamente andava ascritta al mio disordine mentale una qualche responsabilità per aver provocato il loro roteare senza punti fissi di riferimento.

Fermò le dita affusolate di mia madre, piegò verso l’alto il corpo armonico di mia sorella, e con la voce profonda di mio padre «Io sono Ignazio» disse.

-«Ignazio?»

-«Sì Ignazio»

-«E allora? Con ciò? Che cazzo significa? Basta indovinelli. Parla o vai. Ignazio, Filippo, Marco Aurelio, Giulio Cesare che me ne fotte del tuo nome!
Parla o vai.
Bevi, fuma e vai di corsa.
Non ho mai tempo per nessuno, figuriamoci oggi.
Non ne ho abbastanza neppure per me!»

-«Io sono Ignazio di Frigeria e D’Alessandro.
Tuo fratello gemello.»

Scolorire al buio.
Perdere battiti cardiaci.
Stoppare il respiro.

Chiusi gli occhi e mi chiesi se credere che i sogni si generino prima dei fatti, oppure se persuadermi che ne siano una rappresentazione.
Le fantasie germogliano da oniriche trasgressioni mai metabolizzate, oppure ne costituiscono le origini?
Prima l’uovo o la gallina?
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro: il mio passato di sfrontate personificazioni dei mali del mondo.
La droga, la guerra, l’azzardo, lo stupro, si erano, tramite lui (visto da sempre quale compendio d’ogni maleficio), materializzati nella persona del traghettatore piagnucoloso che si dichiarava mio fratello e del quale mi impressionavano alcune caratteristiche fisiche: la voce profonda di mio padre le dita affusolate di mia madre ed il corpo armonioso di mia sorella.
Nel mio passato era stato un sogno, una visione?
A raccogliere i cocci di una bottiglia era la presenza di un incubo, d’una allucinazione?
Allora, quando scrivevo di Ignazio il combattente in Viet Nam, mi sfidava una forza di coesione che non si lasciava cancellare dal tempo e dalla distanza?
Il richiamo di una energia sconosciuta?

Nella situazione che stavo vivendo per il trasferimento che mi accingevo a compiere, ero oppresso dall’ossessione di pretendere una vicinanza familiare?
Ignazio, per me, padre madre sorella?
Mi chinai nell’atto di sollevarlo, ponendo i gomiti fra tronco e braccia, e quando il suo viso, assecondando i movimenti che compivo, giunse ad un palmo dalla mia bocca «Non ho fratelli» sentenziai «Non ho mai avuto gemelli, tu sei il parto della mia fantasia, tu sei mio.
Ignazio di Frigeria e D’Alessandro mi appartiene.
u mi appartieni», attesi l’attimo necessario a che deglutisse l’assoluta determinazione da cui mi sentivo invaso, e stringendo i polsi fra i pugni chiusi ai lati del suo torace, con la calma della follia «Perché sei qui?» gli chiesi.

Finalmente, sul soffitto, al centro del mio mondo, accesi il faro delle grandi occasioni.

Il Dispari 20240422 – Redazione culturale DILA APS

CAPITOLO SECONDO

Non poter descrivere nei dettagli la serie di virulente emozioni che mi procurò il prosieguo dell’incontro con il mio gemello Ignazio, è il prezzo che voglio pagare per non derogare dalla militaresca sottomissione al principio di essenzialità nel quale ho deciso di rinchiudere l‘esposizione di questa storia.

Ero certo «Alle venti sarò da Aurora.
Non un minuto oltre».

E come potrei esaurire, con locuzioni brevemente tratteggiate, la descrizione del patos -posso dire a mala pena celato-, che lui mi aveva procurato definendo con frasi stringate la precisa e dolorosa ricostruzione dell’intrigata vicenda che aveva determinato la nostra separazione, nel 1943, tra guerra, fame, tradimenti?

Avevo ascoltato un Ignazio finalmente privo di reticenze.
Albeggiava.
Il gallo, i passeri, la fresca brezza che in tempi andati forse spegneva le lampade a petrolio sulle vie, il primo discreto avvicinarsi di un pullman di linea, il rombo soffuso del volo aereo Venezia Napoli, segnalavano con sufficiente precisione lo sviluppo delle ore.
Le quattro e venticinque.

Ero certo «Alle venti sarò da Aurora».

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Se mi sarà concesso, quantunque in un luogo differente e con altra penna, colmerò le tante lacune di questa ricostruzione, cimentandomi in una impresa narrativa che non potrà in quel caso essere ridotta ad un breve racconto.
Se sarà.

In sintesi, il suo racconto iniziò dall’età di cinque anni, nel 1948, quando io vivevo ad Ischia senza luce elettrica e senza acqua corrente.
Ignazio abitava, con la famiglia dalla quale a sua insaputa era stato adottato, in una sfarzosa tenuta spagnola assegnata, in segno di cameratismo, dal “Franco” allora dominante all’amico gerarca fascista che si era rifugiato sotto la sua protezione subito dopo la fuga del re dall’Italia.
Nel 1948 la balia gli svelò una prima parte del segreto: «Sei un bimbo adottato.»
Lui non capì e proseguì nella sua infanzia.
O non volle comprendere?
A me quell’anno non dissero niente.
Tutto, così, proseguì uguale a sempre.
Nella solita consuetudine.
Nel 1961, compivamo diciotto anni.
L’invecchiato comandante in esilio convocò il giovane Ignazio nello studio tappezzato da grossi volumi di libri mai letti, ed in quella occasione parato a festa con stendardi sfilacciati di una unica etnia svolazzanti tra tazzine da caffè rigorosamente nere, per comunicargli, adagiando rispettosamente la mano destra sulla banderuola che tra tutte figurava il riconoscimento per il maggiore atto di eroismo bellico, ufficialmente formalmente «Tu hai un fratello gemello.»

La frontiera nazionale del Montecarlo passa attraverso la struttura edilizia d’alcuni alberghi, cosicché ai privilegiati clienti è sufficiente spostarsi di una camera nello stesso ambito residenziale per godere degli effetti giuridici di un altro stato.
Simile trasferimento fece Ignazio.
Solo?
Con un fratello?
Io sono, lui è.
E tutto proseguì nella stessa identica ripetitività quotidiana.
A me nel 1961 non dissero nulla e nulla mutò.
Nessun particolare era rimasto inciso nei miei pensieri.

Mi chiesi quanti parenti ed amici avrebbero avuto la facoltà d’aiutarmi provvedendo alla discreta ricostruzione dei segnali che, forse, io non avevo recepito, oppure che, invece, in una ipotesi maggiormente attendibile, nessuno di loro in tanti anni si era mai proposto di far balenare davanti alla mia mente. Neppure sotto una qualsiasi forma allegorica o mediante l’ambigua divinazione di un improbabile oracolo.

La gente che mi era stata vicina, spesso amica, a volte finanche unita da un vincolo d’intimità, e che sapeva, la gente delle mie terre, delle mie case, dei miei rifugi, non aveva, fino ad allora, illuminata un’ombra sufficiente affinché potessi impossessarmi delle vicende essenziali alla comprensione di questa parte della mia storia personale!

Ignazio era stato davvero tutto nella vita: un gran colpo di sfida perenne.

Non mi svelò alcun particolare somatico o caratteriale della sua madre adottiva, neppure durante il sofferto ricordo del segreto che lei gli aveva voluto rivelare, mentre oramai le sfuggiva la vita, dicendogli «Tuo fratello è Bruno Mancini.» Poco dopo, serenamente, finì.
Sono il fratello, ma per lui non cambiò nulla.
Non ne ero a conoscenza, e per me fu ancora come prima.
Tutto uguale per noi.

Veniamo al dunque.
La sua confessione ebbe termine alle cinque e trentotto.
ra suonata la sveglia dell’inquilino, di professione muratore, che alloggiava nei locali adiacenti alla parete del mio angolo di complicate meditazioni.
Era male tarata, può darsi volontariamente, altrimenti perché avrebbe strimpellato alle cinque e trentotto?
Cinque e trenta va bene.
Cinque e trentotto non va bene.
Non collima.
Non si spiega.
Siamo tutti formalisti.
Lui disse «Sono qui perché mi hanno convocato.
Aiutami.
Voglio il tuo aiuto.»

-«Che incredibile coincidenza! Quando?»

-«Fra poco, alle venti.»

Quanto tempo occorre per arrostire una catasta di funghi campagnoli d’origine dubbia, e mangiarli tra fette di pane pugliese e litri di birra popolare?
Quanto tempo ci vuole per fare uscire dallo scroto i coglioni distrutti e sbatterli nel ventre della puttanaccia internazionale?
Per salutare gli amici?
Mortificare i nemici?
Stringere al petto la donna amata?
Bere, bere, bere, scrivere, scrivere?
Guardare le stelle?

Troppo.

Neppure intendo dilungarmi intorno alle priorità che tentavano di occupare un posto nelle poche ore disponibili.
In questo contesto potrebbe risultare un elenco penoso, lacrimevole, mentre invece, con una differente atmosfera, sono sicuro di non aver difficoltà a dimostrarne la bellezza emotiva, pur nelle contrastanti armonie.

A titolo di esempio: avrei dovuto provvedere a cambiare l’acqua nella boccia di vetro dei miei amici pesciolini rossi ed aggiungere qualche razione supplementare di scaglie Goldfish Food, non senza irritante dispendio di minuti preziosi, oppure dare precedenza alla chiusura dei rubinetti?

Il Dispari 20240422 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

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Il Dispari 20240304 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240304

Il Dispari 20240304 – Redazione culturale DILA APS

Intervista all’Artista Paola Di Silvestro

Domenica 4 febbraio alle ore 17, incontro musicale, artistico, culturale a “Interno 4′” Roma, presentatrice dell’evento Chiara Pavoni, splendida padrona di casa.

Premiazioni ed esibizioni degli artisti della DILA APS, a cura del Presidente Bruno Mancini e ulteriori premi a cura del Presidente della Fondazione LA SPONDA Benito Corradini.

Tra i tanti bravissimi artisti premiati nel concorso, ho il piacere di intervistare una brillante e poliedrica artista: Paola Di Silvestro, la quale si è esibita a Interno 4 con un suo personale arrangiamento voce-chitarra della stupenda canzone “Summertime”.

Cara Paola, innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista esclusiva per la pagina culturale del quotidiano IL DISPARI Diretto da Gaetano Di Meglio della quale l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” cura la redazione tramite il suo Presidente Bruno Mancini..

Ho apprezzato molto la tua voce personale e il tuo arrangiamento.

Anche in precedenza, sempre qui a Interno 4, avevo avuto modo di essere presente ad altre tue esibizioni.

Inizio subito con la prima domanda:

D: Paola domanda fondamentale, da quanto tempi danzi, canti, suoni?

R: Ho iniziato ad esibirmi con la danza da giovanissima,verso i diciassette anni, ma ho sempre fatto audizioni multiartistiche.

Ho fatto parte di compagnie di danza e dopo qualche tempo anche in compagnie di canto lirico.

D: Quali sono i tuoi progetti attuali e quelli futuri?

R: In questo momento sto percorrendo un nuovo cammino, chitarra- voce, con arrangiamenti personali.

A breve inoltre dei concerti madrigali.

D: Ad oggi, ti ritieni soddisfatta delle tue esperienze  artistiche?

R: A livello artistico posso dire di aver raggiunto un buon livello e quindi un buon curriculum. 

Purtroppo il mio è un campo molto difficile, tanta gavetta e poco professionismo.

Bisognerebbe creare e tutelare a livello professionista anche gli Artisti che, spesso, per mantenersi devono avere un altro lavoro.

D: Se potessi suggerire una domanda a chi ti intervista, quale sarebbe?

R: Sicuramente mi farei chiedere se mi piace quello che faccio. E la mia risposta sarebbe che sì, credo e amo quello che faccio.

La continua crescita, la costante ricerca non solo musicale ma anche a livello poetico e storico che aumenta la mia crescita personale.

La passione intensa nel poter lavorare con il materiale letterario, poetico e musicale e creare in modo personale.

D: Cosa vorresti suggerire a chi si occupa a livelli istituzionale di cultura?

R: Credo che noi tutti artisti dovremmo unirci e chiedere alle istituzioni competenti di prendere visione della necessità di crescita lavorativa professionale.

Un riconoscimento effettivo per migliorare e tutelare il lavoro degli artisti, non solo a livello remunerativo ma anche come luoghi dove esibirsi.

Con quest’ultima risposta, saluto e ringrazio Paola  Di Silvestro per aver accettato  la mia intervista, augurandole una ottima riuscita dei suoi imminenti progetti.

Antonella Ariosto

Il Dispari 20240304

Paola Di Silvestro

Paola Di Silvestro

Il Dispari 20240304

DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a ottomilioni@dilaaps.it

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – ottomilioni@dilaaps.it

Io sottoscritto/a

residente a

in Via

N CAP

tel.

e-mail

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://www.dilaaps.it/bruno/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO □

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo:

A tale scopo DICHIARO di essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del Premio “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Ass. “Da Ischia L’Arte DILA APS”; di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili; di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge; volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione; aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;

Data e Luogo                   Firma dell’autore

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ. approvo tutte le clausole del regolamento pubblicato all’url  https://www.dilaaps.it/bruno/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo                               Firma dell’autore

13a edizione del Premio “Otto Milioni”2024

Il Dispari 20240304

Il Dispari 20240304

SEMPE MIA

Ecco il testo e il link al video della canzone di Franco De Biase, , Bruno Mancini,

finalista della nona edizione del Festival di Napoli

che fa esplicito riferimento alle bellezze della nostra isola d’Ischia.

 

Guardanno ‘o mare d’Ischia pittarse tutto ‘e russo

‘ncopp”a’ questa bella sabbia e questa spiaggia di sera

no potentino muto muto suoni ‘no returniello

turnanno c”o penziero a ‘e gruosse ammore antiche.

 

Lasciarmi circondare da ricordi ed emozioni

e scrivere poesie come ‘e na vote

fino a quanno ammore me sbatte mpietto

questi colori intorno a me mi rendono ubriaco e triste.

 

E tu pe’ me si sempe mia sempe mia

rimane in questo cuore così com’è adesso

la luce è cannella mi sento attratta

‘a chistu ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.

 

Sull’ereva nfuriata d”o risturante indiano

sturduto a ll’uocchie belli ‘e chesta fata mia

cumparsa areto ‘o lumme ‘e ‘na luce fioca

rapito ‘a chist’ incant resta l’anima mia.

 

Le promesse e i giuramenti non devono essere lasciati indietro

sarria felice e tu la mia regina

Ischia è la terra di questo grande amore

e il mito e la passione dell’eterna giovinezza.

 

E tu pe’me si sempe mia sempe mia

rimane in questo cuore così com’è adesso

la luce è cannella mi sento attratta

‘a chistu ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.

 

https://www.dilaaps.it/bruno/sempe-mia-video/

Franco De Biase, , Bruno Mancini, Franco De Biase, , Bruno Mancini,

Franco De Biase, , Bruno Mancini,

LINGUA

NUSIV

EMMEGIISCHIA

IL DISPARI

 

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Città Torre del Greco: Patrocinio DILA APS

Città Torre del Greco: Patrocinio DILA APS

Programma DILA APS richiesta Patrocinio Torre del Greco pdf signed

Alla cortese attenzione del Comune di Torre del Greco
OGGETTO: Richiesta di patrocinio non oneroso

Nella mia qualità di Legale Rappresentante e Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”
 
CHIEDO
la concessione del patrocinio per le iniziative pianificate con il seguente calendario
Parziale programma DILA APS 2024

  • 20 maggio, biblioteca Antoniana Ischia, in ricordo del musicista Nicola Pantalone
  • 22 maggio, biblioteca Antoniana Ischia, votazioni opere iscritte alla 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI per definire il gruppo delle finaliste.
  • 23 maggio, biblioteca Antoniana Ischia, presentazione antologia “Più voci più immagini” ed altri libri di Autori che hanno partecipato a precedenti edizioni del Premio. Gli eventi saranno inseriti nel palinsesto della 14edizione di  IL MAGGIO DEI LIBRI  https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/
  • Dal giorno 1 al 30 maggio, due eventi settimanali (sede romana DILA APS c/o il salotto culturale INTERNO 4 di Chiara Pavoni) inseriti nel palinsesto IL MAGGIO DEI LIBRI.
  • dal 12 al 17 novembre proclamazione della classifica finale del Premio OTTO MILIONI al Bookcity Milano (nelle sedi che ci saranno assegnate e con il programma che verrà approvato) https://www.bookcitymilano.it/.
  • In una data compresa tra il 3 e il 31 gennaio 2025 cerimonia di premiazione dei vincitori delle 4 sezioni del Premio OTTO MILIONI c/o il salotto culturale INTERNO 4 (Roma) di Chiara Pavoni.

Le presenze di Vs. Rappresentanti per saluti istituzionali bene auguranti saranno sempre molto gradite.

Per questo programma hanno già concesso il patrocinio il Comune di Ischia, la testata giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine trimestrale EUDONNA, la Fondazione LA SPONDA, l’Associazione algerina ADA, l’Associazione musicale ARTE DEL SUONARE, il salotto culturale INTERNO 4, la nazionale CANTANTI LIRICI DILA APS. Altri gruppi culturali italiani ed esteri hanno manifestata la loro intenzione di valutare il tipo patrocinio e/o di partenariato da attivare, in modo conforme alle collaborazioni realizzate in precedenti occasioni.

DICHIARO
sotto la mia responsabilità, ai sensi degli articoli 75 e 76 del D.P.R. 445/2000, che

  1. l’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” è regolarmente iscritta al RUNTS;
  2. le iniziative in oggetto non perseguono scopi di lucro e presentano carattere e rilevanza nazionale/internazionale.

Ringraziando anticipatamente, resto  a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e/o documentazione possa essere utile alla positiva accettazione dell’istanza.

ALLEGO: 1) Documento di identità; 2) Iscrizione di DILA APS al RUNTS
Ischia 23 marzo 2024

Concessione Patrocinio decreto_sindacale_n._19_del_28-03-2024 Torre del Greco

Patrocinio Città Torre del Greco a DILA APS x programma 2024Patrocinio Città Torre del Greco a DILA APS x programma 2024

COMUNE DI TORRE DEL GRECO
Citta’ Metropolitana di Napoli
DECRETO SINDACALE
 
Numero19 del 28-03-2024
 

OGGETTO: CONCESSIONE DEL PATROCINIO MORALE E AUTORIZZAZIONE ALL’UTILIZZO DEL LOGO COMUNALE PER IL PROGRAMMA DI INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE DILA
IL SINDACO

Con nota protocollo n. 14814/2024 del 25/03/2024 il signor Bruno Mancini, in qualità di presidente dell’associazione Dila (Da Ischia l’arte), ha presentato formale richiesta di patrocinio morale all’Amministrazione Comunale per le seguenti iniziative: ricordo del musicista Nicola Pantalone (biblioteca Antoniana Ischia, 20 maggio 2024), votazione opere iscritte alla 13esima edizione del premio internazionale di arti varie Otto Milioni (biblioteca Antoniana Ischia, 22 maggio 2024), presentazione antologia “Più voci più immagini” ed altri libri ( biblioteca Antoniana Ischia, 23 maggio2024),due eventi a settimana inseriti nel palinsesto “Il maggio dei libri” (dall’1 al 30 maggio 2024,sede romana Dila Aps c/o il salotto culturale Interno 4 di Chiara Pavoni), proclamazione della classifica finale del premio Otto Milioni al Bookcity Milano (dal12 al17 novembre2024), cerimonia di premiazione dei vincitori delle quattro sezioni del premio Otto Milioni c/o il salotto culturale Interno 4 (Roma) di Chiara Pavoni (in una data compresa tra il 3 e il 31 gennaio 2025).

Tali iniziative mirano alla valorizzazione della proposta culturale e travalicano i confini regionali, arrivando anche a interessare la Capitale.

Le manifestazioni proposte non perseguono scopi di lucro e presentano spesso carattere e rilevanza nazionale ed internazionale.

Premesso che la suddetta iniziativa risulta essere di notevole prestigio e contribuisce alla promozione del nostro territorio;

Considerato che questa Amministrazione è molto sensibile alle iniziative che mirano ad accrescere la proposta culturale sull’intero territorio della provincia di Napoli;

Ritenuto che la richiesta non comporta alcun onere per l’Ente;
Visto:

  • il Decreto Legislativo n.267 del 2000 Testo Unico Enti Locali ess. mm. e ;
  • lo Statuto Comunale;
  • l’art. 40 del regolamento del Cerimoniale, approvato con delibera di C. C. n. 51 del 2011 in combinato disposto con l’art. 14 del regolamento per la concessione di trasferimenti, vantaggi economici e patrocini, approvato con delibera di C. C. n.192del 2016, entrambi vigenti;

DECRETA
 

  1. Di concedere, per i motivi di cui in premessa, il patrocinio morale della Città di Torre del Greco all’iniziativa presentata dal signor Bruno Mancini,in qualità di presidente dell’associazione Dila (Da Ischia l’arte);

 

  1. Di stabilire che la richiedente dovrà evidenziare la concessione del patrocinio comunale in tutto il materiale promozionale prodotto attraverso la dicitura Con il patrocinio della Città di Torre del Greco” e la riproduzione dello stemma comunale.

 

  1. Di stabilire che il presente decreto non comporta oneri per l’Ente né alcuna assunzione di responsabilità a carico dell’Amministrazione comunale restando, queste ultime, tutte in capo all’organizzatore dell’iniziativa.

 

  1. Di stabilire che il presente patrocinio può essere revocato, in qualsiasi momento, ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione comunale.

DISPONE
 
che il presente provvedimento sia pubblicato, ai sensi dell’art.15delD.L.vo33/2013ess.mm.eii. all’Albo Pretorio on line e notificato al richiedente a mezzo p.e.c.
Torre del Greco, 28-03-2024

ILSINDACO
AVV.LUIGI MENNELLA

Documento originale sottoscritto con firma digitale ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. n.82 del 07/03/2005

Città di Ischia

Citta di Torre del Greco

Banco Credito Popolare

Programma eventi culturali DILA APS 2024

Programma DILA APS 2024

A tutti gli amici dei progetti culturali

dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”

 Parziale programma DILA APS 2024

  • Il 16/01/24 abbiamo pubblicato il regolamento per partecipare alla 13a edizione del Premio internazionale di Arti varie OTTO MILIONI.
  • L’antologia dal titolo “Più voci più immagini” contenente tutte le opere finaliste del Premio OTTO MILIONI – 2024 è in preparazione.
  • In data 19/03 abbiamo inoltrato domanda di patrocinio alla Città d’Ischia per ottenere la disponibilità del salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana per tre giorni di eventi nel mese di maggio.
  • In data 20 marzo il Comitato organizzatore della rassegna internazionale BOOKCITY ha diramato le date, i temi, le modalità di partecipazione e tutte le informazioni necessarie per iscrivere programmi e progetti editoriali e culturali nella edizione 2024.
  • Nei prossimi giorni sarà comunicato il calendario e le modalità di partecipazione alla edizione 2024 della rassegna internazionale IL MAGGIO DEI LIBRI.

 

Poiché DILA APS intende attuare un programma di eventi in maniera conforme alle attività culturali realizzate negli ultimi anni e, fermo restando che le iscrizioni di TUTTI gli Artisti saranno validate in maniera assolutamente GRATUITA, ecco il calendario di riferimento di tutti gli eventi finora approvati.

  • 15 maggio termine ultimo per l’iscrizione delle opere al Premio OTTO MILIONI.
  • 20 – 22 – 23 maggio, biblioteca Antoniana Ischia, votazioni opere iscritte per definire il gruppo delle finaliste del Premio OTTO MILIONI.
  • 20 – 22 – 23 maggio, biblioteca Antoniana Ischia, presentazione antologia “Più voci più immagini” ed altri libri di Autori che hanno partecipato a precedenti edizioni del Premio. Gli eventi saranno inseriti nel palinsesto IL MAGGIO DEI LIBRI.
  • Dal giorno 1 al giorno 30 maggio, saranno organizzati due eventi settimanali (sede romana DILA APS c/o il salotto culturale INTERNO 4 di Chiara Pavoni) inseriti nel palinsesto IL MAGGIO DEI LIBRI.
  • dal 12 al 17 novembre proclamazione della classifica finale del Premio OTTO MILIONI al Bookcity Milano (nelle sedi che ci saranno assegnate e con il programma che verrà approvato).
  • In una data compresa tra il 3 e il 31 gennaio 2025 cerimonia di premiazione dei vincitori delle quattro sezioni del Premio OTTO MILIONI c/o il salotto culturale INTERNO 4 (Roma) di Chiara Pavoni.

Nei prossimi giorni, anche grazie alle vostre proposte, verranno definiti i contenuti di Arti varie: reading, mostre, esibizioni musicali ecc. che, unitamente ai programmi di cui sopra, formeranno le strutture dei nostri eventi.

La Città di Ischia, il Banco Popolare di Torre del Greco, la testata giornalistica IL DISPARI, la Casa Editrice IL SEXTANTE, il Magazine trimestrale EUDONNA, la Fondazione LA SPONDA. l’Associazione algerina ADA, il Centro Comunitario PUECHER, l’Associazione musicale ARTE DEL SUONARE, il salotto culturale INTERNO 4, la nazionale CANTANTI LIRICI DILA APS e altri gruppi culturali italiani ed esteri hanno già manifestata la loro intenzione di valutare il tipo patrocinio e/o di partenariato da attivare, in modo conforme alle attività realizzate in precedenti occasioni.

Chiara Pavoni ha accettato il ruolo di regista e presentatrice degli eventi.

INFO: 3924830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23 – dila@dilaaps.it

Resto in attesa di vostre proposte di collaborazione.

Ischia 21 marzo 2024 – Saluti ischitani!

Bruno Mancini

Programma DILA APS 2024 pdf

Programma DILA APS 2024

Spettabile Comune Ischia

protocollo@pec.comuneischia.it

p.c. Direzione Biblioteca Antoniana

biblioischia@antoniana.it

nella mia qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale  “Da Ischia L’Arte – DILA APS”, dando seguito alla delibera del CD DILA che prevede di effettuare a Ischia la presentazione della tredicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” 2024 articolato in quattro sezioni (poesia, arti grafiche, articoli, video),

chiedo il gratuito patrocinio della sala Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana per i giorni 20 – 22 – 23 maggio 2024 con inizio alle ore 17 e fino alle ore 19.30.

Allego certificato iscrizione RUNTS, atto costitutivo e statuto dell’Associazione DILA APS e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Distinti saluti

Ischia 19 marzo 2024

Bruno Mancini
nato a Napoli il 30/04/1943
Riferimento telefonico 3914830355

Domanda biblioteca 20 22 23 maggio 2024.docx_signed

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Sempe mia – Video Festival di Napoli

Sempe mia – Video Festival di Napoli

Sempe mia - Video Festival di Napoli

Sempe mia – Video Festival di Napoli

Sempe mia – Video Festival di Napoli

Sempe mia – Video Festival di Napoli

mia – Video

Sempe mia – Video: canzone finalista della nona edizione del Festival di Napoli 2023

Sempe mia - Video Festival di Napoli

Sempe mia – Video Festival di Napoli

il Festival è stato registrato in Studio ed è stato trasmesso domenica 18 febbraio dalle ore 14 alle ore 16,30 sul canale GTHD 117

Sempe mia – Video

TESTO

Sempe mia

Guardanno ‘o mare d’Ischia pittarse tutto ‘e russo
‘ncopp”a  ‘sta rena bella e chesta spiaggia a ssera
nu putentinu zittu zitto sona ‘nu riturniello
turnanno c”o penziero a ‘e gruosse ammore antiche
 
Lassarme cunnulià tra ricorde ed emozioni
e scrivere puesie comme ‘e na vota
fino a quanno ammore me sbatte mpietto
‘sti  culure attuorno me briacano ‘e penzieri
 
E tu pe’ me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core
 
Sull’ereva nfuriata d”o risturante indiano
sturduto a ll’uocchie belli ‘e chesta fata mia
cumparsa areto ‘o lumme ‘e ‘na luce fioca
rapito ‘a chist’ incant resta l’anima mia
 
Prumesse e giuaramenti  a nun c’e lassà maie
sarria felice e tu la mia regina
Ischia è ‘a terra ‘e chistu grande ammore
ed’eterna giuventù mito e passione
 
E tu pe’me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.

La nona edizione del Festival della canzone napoletana (Festival di Napoli) sarà trasmessa dall’emittente televisiva GT CHANNEL (canale 117) domenica 18 febbraio 2024 a partire dalla ore 14.

Sempe mia – Video

Altre canzoni di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

Versione video

La canzone degli innamorati moderni.

CANZONE AFRICANA

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare

Valentina Gavrish Canzone per San Valentino

Valentina Gavrish Gilda – Canta Rita Cuccaro

Valentina Gavrish – Gilda

M 131 Valentina Gavrish 1 opere grafiche “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

M 132 Valentina Gavrish 2 opere grafiche Otto milioni 2017 Bruno Mancini “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

MU08 Valentina Gavrish – Tecla

MU09 Valentina Gavrish – Gilda

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

M 148 Valentina 3 ucraine bis 2 “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

 

 

010 Mancineide OK TV “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

Nicola Pantalone Il brivido più lungo

Valentina Gavrish – Gilda

Valentina Gavrish – Tecla

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini 

Sempe mia – Video

 

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Musiche Valentina Gavrish testi Bruno Mancini

Giovane- Apache – Musica Valentina d’Ischia –  Testo Bruno Mancini – Immagini di Gaetano Iarrobino – Canto e fisarmonica di Valentina d’Ischia – Filmati di Mirna Mancini e di Roberta Panizza – Realizzazione video di Bruno Mancini

Nel buio, donna

Testo di Bruno Mancini

Musica di Valentina d’Ischia

Immagini di Mirna Mancini

Carnevale

Musica di Valentina d’Ischia

Testo di Bruno Mancini

Fisarmonica e canto di Valentina d’Ischia

Clara 

musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo

 musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Gilda 

musica di Valentina Gavrish, canta Rita Cuccaro – finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te

testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita

 testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso

musica e canto di Valentina Gavrish, testo di Bruno Mancini

Carnevale

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache 

testo Bruno Mancini – musica e canto Valentina Gavrish

Tecla

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi 

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Nel buio, donna,

In the dark, woman – legge Daniela Baldassarri

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Lorena Sarra al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Quanno

musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano Luciano Somma, immagini di artisti vari

Quando

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di  Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Maria Letizia De Berardinis al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Tra eutanasia e ghigliottina

usica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola – legge Bruno Mancini

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska canta Rezarta Dyrmyshi al piano Giovanna Santoro

E sento jastemma ‘o cielo

 musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola, traduzione in napoletano di Luciano Somma

Il brivido più lungo

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica e canto di Nicola Pantalone, testo di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

musica e canto di , testo di Bruno Mancini

Coquille

Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013 – musica e canto di , testo di Bruno Mancini”

Nelle bugie dei sogni

Sigla cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 – musica e canto di , testo di Bruno Mancini

Concerto Interno 4 tutto

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, gtraduzioni in napoletano di Luciano Somma, cantano Rezarta Dyrmyshi, Lorena Sarra, Maria Letizia De Berardinis, al piano Giovanna Santoro, sigle di Nicola Pantalone

DILA

Premi Otto milioni

Sempe mia – Video

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Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Cerimonia premiazione OTTO MILIONI

Il 4 febbraio 2024, alle ore 17, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, a conclusione della dodicesima edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto Milioni” si terrà la cerimonia di consegna degli attestati di merito.

Saranno premiati i primi cinque classificati delle quattro sezioni (Poesia, Video, Articoli e Arti grafiche).

La partecipazione all’incontro potrà avvenire solo previa prenotazione che dovrà essere richiesta a mezzo e-mail inviata a dilaaps@dilaaps.it, oppure telefonando al 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) entro il 25 gennaio.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà gratuitamente a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.
La dodicesima edizione del Premio “Otto milioni” è stata, anche questa volta, organizzata dall’Associazione DILA APS, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa, della Fondazione LA SPONDA di Benito Corradini, dell’Associazione L’Arte del Suonare di Maria Luisa Neri, dell’Associazione Puecher di Giuseppe Deiana, del magazine EUDONNA e della casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi.

Un ringraziamento particolare va riservato alla Banca di  Credito Popolare di Torre Del Greco – BCP- e al Direttore della Filiale di Ischia, Dott. Vincenzo Molino, per il sostegno morale ed economico.

Oltre al sottoscritto, hanno già annunciata la loro presenza Luciana Capece, Michela Zanarella, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Adriana Iftimie Ceroli, Angela Prota, Agata Lombardo, Dalila Boukhalfa, Giuseppe Lorin, Francesco Terrone, Benito Corradini e Franco De Biase.

Convinti che tutti i premiati saranno in prima linea per diffondere i progetti culturali Made in Ischia e che ne vorranno far parte ancora per il futuro, concludiamo questa dodicesima edizione del Premio “OTTO MILIONI” complimentandoci con tutti i finalisti ai quali vanno sinceri auguri di meritati successi.

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

ARTICOLI

Quinto premio – Tina Bruno

Quarto premio – Angela Maria Tiberi

Terzo premio – Viesturs Āboliņš

Secondo premio  – Luciana Capece

Primo premio  Ingrīda Zaķe

 

VIDEO

Quinto premio – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio – Milena Petrarca

Terzo premio – Ajub Ibragimov

Secondo premio – Angela Prota

Primo premio –  Chiara Pavoni

 

ARTI GRAFICHE:

Quinto premio – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio – Artur Gevorgyan

Terzo premio  – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio – Dagnija Jankovska

Primo premio –  Einars Repše

 

POESIE

Quinto premio – Milena Petrarca

Quarto premio Vija Laganovska

Terzo premio – Māris Ruks

Secondo premio – Liga Sarah Lapinska

Primo premio – Luciana Capece

Bruno Mancini

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Carla Rugger commenta la raccolta di poesie

“Segni” di Bruno Mancini

 

Ho letto il libro di poesia di Bruno Mancini “Segni”, e sono rimasta sconvolta, in bene naturalmente, attratta dalla lirica “Tre quasi poesie per Ignazio”… ma altre mi hanno incuriosito per una loro stranezza e per quel filo invisibile che è la sua poetica più espressiva.

Si discosta per il suo linguaggio, si fa metafora, o linguaggio di chiusura in cui vi è sempre un codice da interpretare, svelare, di una luce che abbagli all’improvviso, un turbamento iniziale che ha spiragli inconsueti nella memoria che non inganna.

La Poesia diventa ed è dramma, attraversa la Storia umana in cui donarci speranza e illusione.

Il Poeta percepisce voci e sussurri, si accorge di ciò che altri non s’accorgono.

Ebbene, del resto, la Poesia apre varchi infiniti alla coscienza dell’uomo.

Nulla placa le ansie del futuro ma rivela, ed è una rivelazione basata non solo sulla ragione ma sopratutto sul sentimento che tutto vivifica ed esalta.

Il cammino del Poeta Bruno Mancini è rivolto anche verso l’inconoscibile, un senso di mistero lo avvolge, il ritmo del suo linguaggio spesso gli è sconosciuto, si trasforma in azione incisiva e ardente.

Ma la sua Poesia non dovrà essere descrittiva perché la Poesia non dice – intuisce la profondità dell’anima, della natura e delle cose, si fa tutt’uno con il mondo.

La lirica “Segni” che da il titolo al libro è molto bella, e mi viene da aggiungere al verso “Canto elegiaco, Canto di mare” la mia elegia “Canto del Poeta Bruno Mancini”.

SEGNI

Rendimi pari desideri e sbagli:
è alle acque il sogno.

Sbattono soli su scogliere
in fiamme.

Rompono stasi,
squadrano paesi,
traguardi di vicoli e ghetti
di stagni e di betulle,
“Curvi i bambini a leggere le sabbie”

.Svolgiti,
arrenditi.

Altro è sudare
altro è sommergersi.

Battono onde su scogliere
ruvide.

Non siamo stati insieme
lungo la Senna
– sui monti della follia –
a passo di Tamigi
– in anni di malinconia –
alla foce dell’Arno

– d’autunno -.

Canto elegiaco
canto di mare.

Carla Rugger

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

Gianfranco Cilento, nato a  Napoli nel 1964, ha da sempre coltivato una profonda passione per le arti.

Per anni è stato  al fianco di alcuni maestri napoletani dove ha carpito i segreti del mestiere associando l’amore per la pittura a quello per il restauro.

Nel 2021 una sua opera è risultata finalista nella decima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI nella sezione Arti Grafiche.

 

 

 

Il Dispari 20240108

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

terza parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio 2023 e la seconda l’11 settembre 2023.

Lina non si aspettava tanto dal suo Edo, ma il fatto che ancora la pensasse la rincuorava ad alimentare la speranza che anche per lei qualcosa con il tempo potesse cambiare.

Edo, come Lina, non dimenticò mai il tempo trascorso insieme, le grandi gite, i lunghi pomeriggi a studiare insieme e a fare progetti.

Lui seduto vicino al suo letto, la guarda con amore e ammirazione.

Era passato qualche anno da quando lei lo aveva abbandonato per seguire Pierpaolo e lui non aveva accettato questo rifiuto, anzi da quel giorno si chiuse in se stesso e pensò soltanto allo studio della musica, e poi ai concorsi che gli diedero la possibilità di far parte dei maestri componenti la grande orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia.

Edo non si accorgeva del tempo che stava trascorrendo a casa di Lina, ma se ne rese conto all’arrivo dei sanitari per le terapie.

Alle 16.00 esclama «Vado via perché devo raggiungere il conservatorio per le prove.

Ti lascio la rivista medica.

Ciao Lina, tornerò domani se ti farà piacere

A modo suo Lina fa capire che ne è felice.

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Lina era una bellissima ragazza laureata in psicologia con 110 e lode e prima d’essere colpita da SLA -così avevano diagnosticato i medici- lavorava in un centro sociale della sua città.

Stimata dai colleghi per i suoi modi garbati nel rapportarsi con il pubblico, e in virtù dei quali aveva fatto della sua professione un servizio sociale, non demorde ma neanche s’illude di vincere senza lottare.

I sanitari dopo avere somministrato i farmaci e fatto la fisioterapia, pensano di esporre la novità che la ricerca scientifica in questo campo aveva raggiunto.

– «Devi sapere Lina che la Ricerca…» il medico non fece in tempo a pronunciare  una parola che lei lo interruppe e attraverso le forme di comunicazione che aveva sviluppato insieme a Edo, fece capire che era stata informata dei fatti riportati dalla rivista.

I medici, entusiasti nel vedere che anche Lina riusciva ancora a percepire le varie situazioni che si presentavano e che il percorso seguito era quello giusto per la terapia, perché rispondeva ai bisogni manifesti della giovane, si convinsero che la terapia eseguita fosse giusta.

Conclusa la visita il medico e i paramedici andarono via tranne Sofia, la terapista, che avendo finito il suo turno lavorativo in ospedale rimase ancora un po’ per fare compagnia a Lina: l’amica del cuore.

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Allora, oggi come stai?

Ti ha fatto piacere ricevere la visita di Edoardo? 

Secondo me la tua malattia non è SLA ma qualche altro disturbo che i medici non hanno capito

Ma che cosa farnetichi?

Non vedi come sono ridotta?

Parlo male e respiro male, non riesco a stare in piedi, ecc.»

Ma ti rendi conto che parli benissimo?

Che non sei affaticata?

Che mi guardi dritta negli occhi senza affaticare lo sguardo?

Due sono le cose: o si sono sbagliati i medici o la visita di Edo ha fatto miracoli.» finì l’amica.

Dopo qualche ora Sofia manifestò a Lina il desiderio di andare via.

Allora io vado a casa perché devo preparare la cena, altrimenti faccio tardi e quei mangioni di casa mia chi li frena?»

Bene, domani, però, ritorni?»

Certo, devo continuare la terapia. Adesso dammi un bacione.»

La mamma accompagnò Sofia alla porta e fece ritorno in camera di Lina, la quale appena la vide le chiese «Mamma mi prepari quella minestra tanto buona che cucinavi per me quando ero piccola?»

La mamma ascoltò tutto senza dare segni di meraviglia e continuò il discorso in modo del tutto naturale «Certo, figlia mia, vado subito in cucina.»

«No, mamma fermati a parlare con me.»

«Va bene, facciamo come vuoi, continuiamo a parlare, ma di che cosa?

Di chi?

Di Edo?

Edo è un ragazzo bravo, premuroso, educato.

Non ti ha mai dimenticato e ti vuole ancora tanto bene!»

«Dici davvero mamma?

Io anche gli voglio bene, anzi devo dirti che non speravo più che potesse amarmi ancora, dopo averlo abbandonato.

Oggi appena l’ho visto qualcosa dentro di me ha cominciato a prendere vita.

Avvertivo sensazioni che abbandonavano il mio corpo e altre bellissime che lo occupavano.

Mi sembrava d’avvertire una forza nuova che mi spingeva a lottare, per non cadere in quel sonno profondo che mi escludeva dalla vita sociale, ma che irrorava il mio essere, provocandomi brividi infinti.

Quel torpore che lo bloccava da molti mesi, aveva ceduto il posto a una serenità che mi riempiva l’anima di gioia. Non so in che modo spiegarmi meglio.»

«Hai spiegato tutto bene e ne sono felice.»

«Mamma abbracciami e dimmi che non sto sognando.»

Un forte abbraccio, per qualche instante legò madre e figlia, in un rapporto gioioso.

«Lo ricordi il detto “Al cuore non si comanda”?

Edo ha saputo aspettare.

Adesso posso andare in cucina?»

«Certo, però io dovrei andare in bagno.»

«Non puoi aspettare?

Fra poco arriva l’infermiera di notte e ti aiuterà lei, io non ho la forza di aiutarti a sedere nella sedia a rotelle.»

«Io posso fare da sola.»

«Non azzardare potrai cadere. Cosa ti costa aspettare un quarto d’ora?»

In quel momento squillò il telefono.

Era Edo che chiedeva se all’uscita dal conservatorio poteva andare a visitare Lina.

La mamma prima di rispondere domandò alla figlia se si sentiva di ricevere la visita di Edo.

Lei rispose di sì.

«Va bene Edo puoi venire, magari dopo cena, intorno alle 21.30 se per te va bene.»

«Benissimo signora.

Grazie.»

Il giorno dopo, quando arrivò l’equipe medica trovò Lina seduta nel mezzo del letto che sfogliava la rivista, a farle compagnia c’era Edoardo che cercava di fare il possibile per incoraggiarla ad abbandonare quello stato d’intontimento che la teneva prigioniera e a riprendere la vita normale.

I medici dopo aver controllato lo stato di salute e verificato la sua spontanea ripresa, interruppero le cure pregando Lina di recarsi in ospedale appena possibile per rifare gli accertamenti, aggiungendone dei nuovi.

Quella musica era stata la conferma di un amore fra due giovani che avevano saputo alimentare la speranza di ricominciare.

Quella melodia diffusa nell’aria risvegliò i ricordi di quella mente che si era lasciata sopraffare dal dolore e la unì a un cuore che batteva forte, perché aveva avuto il coraggio di aspettare, prima di vincere la paura e di urlare al mondo intero il suo grande amore per Lina.

Quella musica chiuse la pagina ritrovata di un libro, aperto molto tempo prima, e ne aprì un’altra in un altro libro che racchiuse la storia dei due giovani immensamente.

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

DILA

NUSIV

 

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