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SEMPE MIA Festival di Napoli 2023 – Musica Franco De Biase – Testo Bruno Mancini
SEMPE MIA Festival di Napoli 2023 – Musica Franco De Biase – Testo Bruno Mancini
Testo
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SEMPE MIA Festival di Napoli 2023 – Musica Franco De Biase – Testo Bruno Mancini
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Gigantesco floop all’Arena di Verona
26 agosto 2024
il 7 Giugno 2024 dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona e Rai Cultura, è stato organizzato l‘evento internazionale “La Grande Opera”, trasmesso in diretta RAI 3 in prima serata i mondovisione e poi in replica anche il giorno 26 agosto 2024.
Il gigantesco floop è documentato dalla foto che segue.
Praticamente erano più le persone impegnate nello spettacolo (un organico di 154 Professori e 300 Artisti del Coro diretti dai più importanti Direttori d’Orchestra italiani con Ospite d’onore il Maestro Riccardo Muti) di quanti non fossero gli spettatori nell’Arena.
Sarebbe interessante sapere quanti soldi pubblici sono stati spesi per l’evento dal Ministero della Cultura.
PRODOTTO DA: Fondazione Arena di Verona, REALIZZATO DA: Run Production
REGIA E MONTAGGIO: Gaetano Morbioli
DIREZIONE MUSICALE E COMPOSITING: Maestro Diego Basso
LOCATION: Villa Arvedi, Verona
CAST
Edoardo Adamuccio, Joel Barbero, Francesca Benedetti, Vittorio Bentivoglio, Bianca Biondani, Pier Paolo Biondo, Michelangelo Brunelli, Federico Castelli, Linda Caucchioli, Elisa Cipriani, Gaetano Condello, Elia Corrone, Alessandro De Falco, Matteo Frazza, Alberto Guerrini, Eleonora Lattarico, Mara Lieina, Giancarla Malusardi, Roberta Maragno, Edoardo Meglioranzi, Luca Montresor, Alberto Morelato, Andrea Ongarelli, Chiara Ongarelli, Zarina Ospanova, Matteo Salvia, Alice Santinello, Anna Sow, Martina Tabarelli, Tommaso Pedone, Cristian Emmanuel Vega
RUN PRODUCTION
PRODUCTION MANAGER: Laura Castellotti, Federica Filippini, DOP: Graziano Guastella
AIUTO REGIA: Peter Facchetti, DATA MANEGER E FOTOGRAFO DI SCENA: Alessandro Fontaniello
PRIMO ASSISTENTE CAMERA: Alberto Gaspari, SECONDO ASSISTENTE CAMERA: Giovanni Franchi
GAFFER: Lorenzo Massa Salluzzo, GRIP: Leonardo Verzeri, AIUTO ELETTRICO: Tommaso Dal Forno, AIUTO TECNICO: Alessandro Caruso
PILOTA DRONE: Carlo Barbero, EDITING E MASTERING: Ava Sound live music, INGEGNERE DEL SUONO: Simone Castellan,
VFX, 3D COMPOSITING, COLOR CORRECTION: Gaetano Morbioli
RENTAL: Oki Doki, SERVICE COORDINATOR: Alessandro Di Di Cio, SUPPORTO TECNICO: Trans Audio, SPECIAL THANKS: Conte Paolo Arvedi
Canon Italia, Matteo Robazza e Marco Brighel per il support Sony Cine Alta Venice
CATERING: Claudio Loro, Marius Nedelea, CAVALLO: Centro Ippico di Salvia Vito
FACCHINAGGIO: Landi Hila, Erald Dervishi, Emiljano Gjoni, Neritan Brakaj, Mane Tosca, Shkelzen Kamxhiu, Daniel Emitse Paul
FONDAZIONE ARENA DI VERONA
DIRETTORE ALLESTIMENTI SCENICI: Michele Olcese, ASSISTENTE DIREZIONE DEGLI ALLESTIMENTI SCENICI (DAS): Alessia Colosso
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA (DAS): Lavinia Scalori, D.A.S.: Giorgio Pascucci, Ilaria Verzè, TECNICO DI PALCOSCENICO MACCHINISTA: Roberto Casalino
TECNICO DI PALCOSCENICO ATTREZZISTA: Alberto Reppele, CAPOREPARTO ELETTRICISTI: Sergio Toffali, Laboratori di Scenografia di Fondazione AV
RESPONSABILE DIREZIONE COSTUMI: Silvia Bonetti, VICE CAPO SARTORIA: Gicoradi Sara, CAPO SARTA: Mazzi Francesca
SARTE: Cima Armida, Rossit Ilenia, Kashale Mimi, CALZOLAIO: Rizzi Andrea, OPERAIO DI SARTORIA: Rossi Maurizio
ASSISTENTI AI COSTUMI: Nascimbeni Eleonora, Gennati Andrea, Brichese Anna
TRUCCO E PARRUCCO COSTUME ART LAB, ART DIRECTOR: Francesco Morabito
RESPONSABILE TRUCCATRICE E PARRUCCHIERA: Natasha Mazzelli, PARRUCCHIERA: Patrizia Di Francescantonio
TRUCCATRICI: Sofia Motta, Sofia Molinaro, Lavinia Topor
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SUONNO CA DA ‘A LIBERTA – Musica di Franco De Biase – Testo di Bruno Mancini – Canta Angela Prota
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Canzone per San Valentino Musica di Vincenzo Salvia Testo di Bruno Mancini
Devo creare una canzone,
cercando le sillabe intonate
al sibilo dell’aria immobile
al frangere dell’onda soffice
al tuono di torrenti assolati
al movimento sinuoso dei ricordi
al baratro delle mie dimenticanze.
Mi poggio sul cuscino
e ti sento vicino
con la testa ad occhi chiusi
nel ricordo dei tuoi baci.
Ma tu non ci sei più
ed io non canto più
pensando sempre più:
“L’amore mio sei tu”.
Devo creare una canzone,
dalle note gracchianti come
come pick up di giradischi a pila,
per un volume sbiadito come
il tuono
come il mio sax dall’ancia abrasa,
con il cuore non ancora appassito come
come i giornali di tanto tempo fa.
Mi poggio sul cuscino
e ti sento vicino
con la testa ad occhi chiusi
nel ricordo dei tuoi baci.
Ma tu non ci sei più
ed io non canto più
pensando sempre più:
“Amor, dove sei tu?”
Devo creare una canzone
e per coprire il tempo
ed infiammare i giorni
devo convincere la mia vanità
un tuono
a miscelare i segni e i volti.
Devo plasmare i sogni e l’ombra.
I sogni e l’ombra.
Ma tu non ci sei più
ed io non canto più
pensando sempre più:
“Ma chi cazzo sei tu?”
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Sempe mia – Video Festival di Napoli
mia – Video
Guardanno ‘o mare d’Ischia pittarse tutto ‘e russo
‘ncopp”a ‘sta rena bella e chesta spiaggia a ssera
nu putentinu zittu zitto sona ‘nu riturniello
turnanno c”o penziero a ‘e gruosse ammore antiche
Lassarme cunnulià tra ricorde ed emozioni
e scrivere puesie comme ‘e na vota
fino a quanno ammore me sbatte mpietto
‘sti culure attuorno me briacano ‘e penzieri
E tu pe’ me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core
Sull’ereva nfuriata d”o risturante indiano
sturduto a ll’uocchie belli ‘e chesta fata mia
cumparsa areto ‘o lumme ‘e ‘na luce fioca
rapito ‘a chist’ incant resta l’anima mia
Prumesse e giuaramenti a nun c’e lassà maie
sarria felice e tu la mia regina
Ischia è ‘a terra ‘e chistu grande ammore
ed’eterna giuventù mito e passione
E tu pe’me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.
La nona edizione del Festival della canzone napoletana (Festival di Napoli) sarà trasmessa dall’emittente televisiva GT CHANNEL (canale 117) domenica 18 febbraio 2024 a partire dalla ore 14.
Fisarmonica e canto di Valentina d’Ischia
musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca
musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini
musica di Valentina Gavrish, canta Rita Cuccaro – finalista premio “Otto milioni” 2018
testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.
testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish
musica e canto di Valentina Gavrish, testo di Bruno Mancini
testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish
testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish
testo Bruno Mancini – musica e canto Valentina Gavrish
testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish
testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish
In the dark, woman – legge Daniela Baldassarri
usica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola – legge Bruno Mancini
musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola
musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska
finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica e canto di Nicola Pantalone, testo di Bruno Mancini
musica e canto di , testo di Bruno Mancini
Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013 – musica e canto di , testo di Bruno Mancini”
Sigla cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 – musica e canto di , testo di Bruno Mancini
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Liga Sarah: Quali sono i suoi argomenti preferiti?
Baiba: Gli argomenti da me preferiti sono la ricerca sulla digitalizzazione, l’ordinazione di prodotti alimentari e industriali su Internet, quanto sono pronte le città lettoni e i loro comuni per la digitalizzazione, come la digitalizzazione è già applicata nell’amministrazione comunale lettone.
I governi locali, secondo me, dovrebbero avere persone che conducano indagini obiettive su cosa vogliono i cittadini e su cosa causa problemi che ostacolano la digitalizzazione.
Ho introdotto 26 dottori al lavoro scientifico: loro hanno scritto le tesi di laurea con me.
Pēteris Rivža, mio marito e il mio sostegno nei momenti difficili, è una persona su cui si può sempre contare e con il quale ho scritto diversi lavori scientifici, in quanto lui è un ricercatore presso la Facoltà di Ingegneria e Informatica dell’Università della Lettonia (LBTU).
È una persona introversa e tranquilla.
Anche il ruolo delle donne nella società e nel mercato del lavoro è un argomento che mi sta molto a cuore.
In Lettonia una donna con un titolo di studio superiore, sia nell’ambiente degli affari, sia nella pubblica amministrazione, guadagna meno di un uomo.
Liga Sarah: Mi racconti la tua esperienza presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze? Vuoi tornare in Italia? Quali artisti italiani ti piacciono particolarmente?
Baiba: L’Accademia dei Georgofili ha più di 200 anni.
Ne sono membra corrispondente all’estero, perché sono una promotrice della sua collaborazione con l’Associazione Europea delle scienze alimentari e naturali, in cui faccio la parte fin dall’inizio.
Da molto tempo collaboro anche con l’Accademia di scienze forestali, di cui sono la Presidente.
Firenze è una città meravigliosa.
Ottima è l’Università di Bologna.
Bologna è una città di apprendimento, mentre Roma e Venezia sono città piuttosto di celebrazioni.
Voglio tornare in Sicilia.
Mi sento innamorata di Siracusa, Catania e Taormina.
Tu mi hai tanto parlato dell’Isola d’Ischia e mi hai convinta ad inserirla tra le mie prossime mete.
L’ingegnere, fisico e astronomo Archimede un tempo difese Siracusa dagli invasori romani.
Come ingegnere perfezionò il sistema di difesa di Siracusa.
La leggenda narra che quando i romani assediarono Siracusa, l’ imperatore romano ordinò che Archimede gli fosse portato vivo.
I romani incontrarono un uomo che disegnava qualcosa nella sabbia.
Era lui, Archimede, che progettava la difesa di Siracusa.
Quando l’ufficiale romano si rivolse a lui, Archimede rispose: “Va via, non coprimi il sole con il tuo corpo”.
Il romano si arrabbiò e pugnalò Archimede, ma l’imperatore , scoprendo che Archimede era stato pugnalato, impiccò l’ufficiale per non aver eseguito l’ordine.
Mi piace molto il musicista toscano Andrea Bocelli.
Aspetto il suo concerto a Riga.
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Inizierà dalla prossima settimana, con tutti i nostri auguri, la speciale collaborazione che Giuni Tuosto, nuova amica dei progetti culturali Made in Ischia ideati e proposti dall’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS“, offrirà a questa pagina.
E sarà un impegno si scrittura che affronterà uno dei temi più caldi del dibattito civile che attualmente appassiona noi tutti.
Il titolo della rubrica “Storia dell’emancipazione femminile dalle Suffragette ai giorni nostri” non ha bisogno di ulteriori precisazione per qualificarne la dimensione di attivismo sociale.
Lei, su nostro invito, si presenta così:
“Mi chiamo Giuni Tuosto.
Sono una giornalista italiana.
Campana, per la precisione.
Orgogliosamente campana, in quanto il luogo di nascita ci definisce tutti.
Della Campania amo le persone, il mare, il calore, la passione.
E con vera passione scrivo di donne.
Donne che hanno cambiato il mondo con un grido o con un sussurro.
Donne che hanno superato ostacoli e vinto battaglie.
Donne che hanno percorso strade insolite e impervie.
Donne senza paura.
Donne che hanno pagato un prezzo alto per l’amore.
Ringrazio Bruno Mancini per avermi accolta nell’Associazione DILA APS e il Direttore Gaetano Di Meglio per avermi dato l’opportunità di raccontare le vite di queste donne sulle pagine del giornale.
La Rubrica “Storia dell’emancipazione femminile dalle Suffragette ai giorni nostri” si occuperà, per voi, di donne di ieri, di oggi e di domani.
Tra passato e presente, tra privazioni e libertà, da Cleopatra a Ursula Von der Leyen mille voci si intrecciano con coraggio e furore, e noi siamo qui per rendere onore ad ogni donna che ci ha regalato un po’ di voce in più.”
Professionisti DILA APS 20231222 – Il Dispari: Giuni Tuosto
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Nel corso del Festival sono state eseguite le canzoni: “MBRACCIO A TE” (Festival di Napoli 1959) di Enrico Buonafede – Giuseppe Marotta, nella elaborazione per duetto di Riccardo Fiorentino, cantata dal mezzosoprano Raffaella Ambrosino e dal soprano Clementina Regina, accompagnate al pianoforte da Riccardo Fiorentino alla presenza del figlio del compositore, M° Mario Buonafede; “TARANTELLA DI PRIMAVERA” composizione di Riccardo Fiorentino, su poesia di Daniele Ventre, che, in un dialetto napoletano di grande raffinatezza, narra vicende legate alla chiusura da pandemia; “Turnarran’e Musicante, / Juoche, note, ball’e ccante” brano eseguito da un Coro Polifonico di 24 artisti lirici professionisti, accompagnato dall’autore al pianoforte e dalla tammorra di Romeo Barbaro, alla presenza del Poeta Prof. Daniele Ventre.
Durante il Festival è stato reso omaggio ai cantanti Enrico Caruso (100 anni dalla morte 1921-2021), Sergio Bruni (100 anni dalla nascita 1921-2021) e Mario Abbate (40 anni dalla scomparsa 1981-2021), che hanno reso famosa nel mondo la canzone e la cultura napoletana – Ospiti di prestigio nel parterre del teatro Sannazaro:
Beya Ben Abdelbaki Fraoua Console della Repubblica di Tunisia a Napoli; Carlo Mey Famularo cantante della colonna sonora della soap partenopea “Un posto al sole”; Ermelinda Maturo produttrice cinematografica ed editrice di Christofer Magazine; Marcia Sedoc ballerina del Gruppo Cacao Meravigliao presente nelle trasmissioni RAI di Renzo Arbore, ora organizzatrice di eventi internazionali; Pasquale Buonfiglio Deputato della Comunità Europea e Presidente di SFP – Social Future Project; Fulvio Frezza dell’Ufficio di Presidenza della Regione Campania.
Sono stati premiati i primi 4 classificati:
1^ classificato e Vincitore del Festival: LINO GALIERO
2^ classificato: SILVIA FALANGA
3^ classificato: STEFANIA DONADIO
4^ classificato: THAYLA OREFICE (in rappresentanza di tutti gli altri 14 finalisti al 4^ posto, tutti a pari merito).
Ma il Festival non è solo dedicato alla musica ed alle sue melodie, perchè la musica abbraccia tutti i popoli unendoli e ponendo anche l’unione come unico obiettivo, esportando all’estero la tradizione e la cultura della canzone napoletana.
Il Festival di Napoli non è solo una kermesse canora ma così si identifica:
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