Bruno Mancini Ciao amici.
penso possa farvi piacere sapere che il mio libro “Per Aurora volume
primo” è stato selezionato da “Amazon” (uno dei maggiori
distributori mondiali) per essere inserito in una nuova promozione letteraria.…la diffusione per Ischia dei libri… è presa in affidamento dalquotidiano “Il Golfo” che li offrirà a prezzo di lancio. La prima uscita nei prossimi giorni sarà
Per Aurora vol. primo di Bruno Mancini.
…si tratta di racconti e poesie alla ricerca di belle
storie d’amore ambientate nella nostra splendida Isola d’Ischia e, siatene
certi, sarà una lettura che farà nascere il vostro giudizio da un mare di fantastici
aggettivi, così come vorreste nascesse la vostra isola dei sogni.
Antologia Poetica “Ischia, un’isola d’amore” copertina iniziale
Antologia Poetica “Ischia, un’isola d’amore” copertina finale
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AA.VV
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Finaliste
Il Golfo
Kate68
Identità
Ho
cercato la mia identità
nei sentieri di terra battuta
odorosi
di sangue selvaggio
trasportato dalle ali del vento.
Accostato
l’orecchio alla luna
per ascoltare le sue nenie notturne
cantate
ai sonnambuli erranti
dimentichi del sorriso dei giorni.
Suggellato la mia voce di bambina
nei silenzi grevi della
natura
tra possenti alberi frondosi
mulinati dall’incedere
del tempo.
Ho lavato lacrime calde
nelle acque
gorgoglianti
dei ruscelli nati a primavera
e scrollato polvere
dai piedi
stanchi del lungo cammino.
Ho
gridato
urlato
inveitocontro il nulla del faticoso
esistere
ed esausta
ho pianto lacrime di vita.
Goccioloni
cadevano
sul petto
a lavare macchie di colpe
represse
marchiate
dell’umana debolezza
Ho
cercato
lottato
…inutilmente.
Sfogliando pagine
bianche
del mio esistere
intravvedo
forse
la mia
identità che giace
in mezzo a quei fogli
in attesa del nero
d’inchiostro
a smorzare il fuoco che brucia
sotto pelle.
Marseille
Nessun
rimedio
Mai
più quei passi intenti alla tutela.
Sorrisi
e sguardi accesi di approvazione.
Mancheranno
le attenzioni di riparo
e
ci troveremo in prima linea
dove
la morte tocca col suo sentore amaro.
E
cambierà quel bofonchiare leggero sulla vita.
Bruciati
arresteremo a zero del progetto.
Al
salto del punto fermo.
Nessun
cardine di cucitura né una copertura.
Agghiacciati
all’aperto
su
un’armatura d’ali smarrite.
Semmai
s’alzasse un volo,
per
ogni dove.
rubbio
Frammenti
Colgo
solo frammenti
Era
luce nel tuo sguardo
come
una sorpresa
di
bambino
Forse
ali
di felicità
posate
nell’istante
Nel
frammento il codice
del
tutto che sfuma
e
fugge
ester
Di
rose e luce fiorita
Siamo
rose di macchia
-tu ed io-
che s’allacciano lente.
Appesa
la vita
all’intreccio dei rami
siamo onda d’intesa
che
cresce e s’avvita
fra le spine
ed i petali chiari
lanterne
di luce
nella notte del bosco.
poetanelcuore
Tra
le braccia del vento
A
te vento
-Grande Padre del Cielo-
dono le odi del
tempo
bisbigliando sentieri e discese,
vernacoli di
cera
rinchiuse nell’antro dell’anima muta
…che
siano gli alberi adesso
a farne musica
come note di
luna,
tremore di baci
o neve di mare…calda e viva!
A
te Eolo
– freddo respiro del Nord-
affido gli arabeschi dipinti
del mio amore…
il ventre acerbo e dissolto del mio dolore…
A
te affido per sempre
lo scrigno dei miei segreti…
il mio
ultimo volo d’airone
tra le braccia del vento del Sud!
alphander
Spiove
luce
spiove
luce
di
stelle gonfie di vento
col
tuo peso
greve
di limiti
ti
pare quasi vita sognata
il
vissuto già divenuto memoria
siamo
frecce
scagliate
nel futuro
o
il tempo che ci è dato è maya
e
si è immersi in un eterno presente?
Saverio
Chiti
Dentro
me
Nascondo
il dolore
in
antri bui del mio io
confondo
l’eresia, con l’acre suo sapore
credendo
invano, d’esser pio
Dentro
me, non sono solo
ma
più cose, più creature
che
della mia anima, si dividon porzioni
progettando
per me, fatuo destino
Esse,
comprendono al volo
tutte
le mie ferite, le smagliature
che
sovente, dilagano in illusioni
e
del mio viver, ne fanno festino.
orchideanera
La
luna di Dachau
Li
sento i calci del cavallo
il
loro nitrire
il
lavacro autunnale dell’orrore
il
drago che taglia bionde chiome
in
questa luna che balugina sbiadita
tra
l’oleandro e il limone
qui
a Dachau
si
torcono nel buio
gli
zoccoli di cristallo
nel
chiaroscuro di un lume
in
un mistico plenilunio
d’ombre
mai vibrate
spigolano
le anime
meste
in un cerchio d’ape
irriverenti
nel loro essere carne
morbide
d’amore
croci
abusate nella pace del solstizio
appoggiata
alle persiane
vedo
pietre grezze
folli
giumente
la
fibra indegna degli illuminati
occhi
di cani lupo
la
vita parcheggiata al limitare del campo.
E
una nera morte da invocare alla finestra
siamo
solo transiti
appoggiati
a uno spicchio di luna di talco.
tiziana
mignosa
Il
canto delle sirene
Ci
sono desideri
che
di te fanno il loro stupido balocco
quando
ad occhi spalancati
accompagni
la notte e le sue voglie al giorno.
Acqua
elettrizzante sul capo accalorato
passioni
allo stato solido
che
il bosco infiammano anche sotto zero
e
intanto il mondo dorme senza farci caso.
Ci
sono fantasie
che
per diletto la ragione affamano
immagini
interiori con la mano inesistente
che
la fiamma alle tue brame appiccano.
Eppure
almeno
a volte
sarebbe
meglio farsi incatenare
tappando
orecchie al fuggevole sentire
che
ammalia come canto d’incantevoli sirene.
Stefano
Lovecchio
Nemmeno
so
Nemmeno
so
come respirare
le mie nebbie.
Se una panchina
basti
a
riposar nello stupore
o se le luci fioche
sono acquerelli .
Se
le corse
sono un ritorno
o un fuggire dal giorno.
Se
restare
è sfiorire
o lasciarsi seminare.
Nemmeno
so
come masticare
questo sole.
Se l’indaco
è il
primo arco
o una faretra di sogni;
se la rugiada
è un
inchino
o un salire al cielo.
So solo
che mi abita la
gioia
e canta di cose poche
per intonar l’immenso.
Virginia Murru
Giocando
d’azzardo
T’eri
dissolto
in
avanguardie di ragioni
porte
scassinatedall’incuria-
dove
ogni andare
era
un cerchio di vili intenti
senza
uno spazio piano
per
saltare
il
meridiano dell’errore.
Non
eravamo numeri interi
e
non cercavo più
i
luoghi dell’essere stati-
troppo
densi di similitudini- noi
plurale
promiscuo
di
silenzi pronunciati forte
collisione
di vite affini.
Giocavamo
a dadi
con
numeri irrazionali
in
una scacchiera bugiarda
che
ci dichiarava vincenti
barando
sui decimali
Vincenzo
–
Verso primo-
Ascolto
Il Suono
in
una Agonia
priva
di voci.
Soffre
e si lamenta
nel
silenzio, il cuore.
Poi…
lentamente si assopisce.
Sogno…
Nell’Immenso
grido,
tutta
la rabbia del vissuto.
Rivoli
di riflessi sfociano
nel
mare della menzogna.
Ombre
di inutili parole,
squarciano
il cielo del bel creato.
papavero
rosso
all’Amore
Ora,
tranquillamente
mi
siedo
ed in versi d’amore
scrivo
semplicemente
come
tu
sia penetrato
nel profondo
della mia
anima,
archeologo,
tratto da essa
i miei antichi tesori,
da
tempo, sepolti
e di come
sia possibile, che,
per quanto io
faccia,
non riesco
a cacciare dalla testa,
il fragore di
te,
-sciabordio continuo
di sogni-
mio mare.
dolceglicine
Nell’attesa
di vederti
Aride
assenze e dolorose
le
mie sere a cui scampai
nel
rifugio dell’orlo
estremo
dell’essenza.
Notti
più miti e benedette
trascorse
fusa
tra
sassi e fiori.
Albe
– nuovamente –
incerte
e disperate
a
squadernare giorni
intrisi
di fisime e memorie.
Questo
è il tempo
che
a lungo accompagna
i
miei passi lenti e grevi
e
che racconto
senza
remora o pietà
(di
me)
nell’attesa
di vederti
(forse)
per
la prima volta
e
svincolarmi dal dolore
che
m’assedia.
Maria
Grazia Vai
Di
te che sei
Dal
cuore goccioli come foglia di cera
si slaccia la corda, di carta
il pensiero
Di tocchi e rintocchi, di seta e tramonti
sei
pioggia di luna sui tremuli sguardi
Carezza di cielo,
conchiglia di vento
Sei l’onda vermiglia, singhiozzo del mare
E
stilla d’amore, tormento e languore
di me sei la goccia, e di te
ho sete
ancora.
Di
te che sei – del mio canto, la musa
e
l’aurora –
ondagomma
Brescia
Parigi e ritorno via Timisoara
Parigi
è una luce sospesa
nel
rameggio indiviso del sogno
che
porta i mattini a volare
sui
buoni versi dispersi nel sonno
e
rimanerne fuori non si può
Parigi
è quei momenti messi lì
che
ti alita sul viso
i
suoi baci più grandi, un’overture
sul
mio quaderno a righe in via dei tigli
che
per fortuna non esiste a Brescia
ma
c’è il viale con le rose, ed io
non
saluto che lampioni
e
una rumena intermittente
nunziobuono
La
piccola ragazza
Sparecchio
il tuo silenzio
e quel che resta,
tre rose, il tuo
giardino
e questa notte;
che non vuole perdersi nel
giorno.
Di te ho, le mani accarezzate sulla tavola
i tuoi
occhi, e il pensiero
dietro, a quel guardare i miei;
la
luna,
lasciata alla tua bocca
con in tasca il suo sapore
fragola.
Cade il cielo con il sole
e ti ricordo
amore.
Alessandro
Moschini
Rubami
il cuore
Rubami
il cuore
prima che venga sera
e che l’imbrunire
col suo
nero mantello
inghiotta il nodo che sento in gola
nel
guardarti rapito
aggrappato
ad una corda di lacrime
sull’orlo
del precipizio
dei miei pensieri
Rubami il cuore
ma
fallo in fretta
perché non c’è tempo.
Fallo prima che le
foglie
cadano all’affacciarsi
dell’autunno della nostra
esistenza
e che la curva del tempo
con la sua sfera
disegni
una ruga più profonda
e incancellabile
sui nostri
volti
Rubami il cuore
senza far rumore
dolcemente
senza
scassinare…
…hai le chiavi.
Lina Sirianni
Antico
male
L’antico
male intriso
svillaneggia astutamente
arride
al mondo ciarliero
che strabico travisa
Volti
a saccheggiar
sacri sacelli
con
untuose parole
e meschine povertà
Per
non soccombere
programmano
fuggevole destino
è
sera
veronica
occhi
velati
d’incanto
esplodono
di rosa e d’azzurro
tra
vapori
d’arancio infuocato
strisce di
diamanti
liquefatti
accarezzano
di luce
l’onda
lungadove
spengendo il suo calor
l’enorme
fuoco
rotola
dalla cima del monte
sino al mare
e in
lui
si tuffa e muore.
flebile
il cinguettar
adesso
sfuma
sino al silenzio
figlio della sera
che arriva
piano
trainandosi la luna
lucente e pallida
regina della
notte
raccoglie
le preghiere degli amanti
conserva
i
segreti del cuore
illudendoci ancora
con un sogno d’amore.