03ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista

03ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista

03ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista

03ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte- Finalista

01ar24

02ar24

03ar24

Ajub Ibragimov

Germania

Il mondo della luce

 

Voglio raccontarvi la mia opinione del mondo digitale, del mio senso dei colori e dello spazio.

Traggo l’ispirazione dall’energia della natura circostante, che è inesauribile.

Mi piace utilizzare le opportunità del mondo digitale.

Ho anche studiato lo stile di pittura chiamato Ebru, che permette alle persone che hanno da poco iniziato a dipingere di creare rapidamente.

Trame, superfici, correnti, presenza di portali energetici, correnti d’acqua e fiamme di fuoco svolazzanti, c è tutto nel mondo digitale e nel suo preciso arcobaleno.

Claude Monet non era solo un pittore dell’impressionismo, ma ha attirato l’attenzione sul fatto che i colori influenzano il nostro stato psicologico e sono terapeutici.

Spiegava la luce e le sue regole.

Di conseguenza, egli ha organizzato il suo giardino come una tavolozza di colori impressionista, evitando i toni del nero.

I colori freddi gli davano l’illusione della lontananza.

Ha insegnato che le piante con foglie di verdi chiari sono donatrici, e quelle con foglie di verdi scuri sono consumatrici di energia.

I colori verde, viola, dorato e lilla hanno un effetto terapeutico speciale.

Il colore verde indica la presenza di diverse specie di clorofilla, indispensabili per la vita.

I miei preferiti sono l’oro, che guarisce il dolore dell’anima e irradia, così come tutte le sfumature di verde e bianco con la sua serenità.

Neanche a me piace il colore nero.

Non ha le radiazioni proprie.

Le nostre aure e le nostre energie tendono a non essere nere.

Prima o poi noi c’incontreremo nel mondo virtuale.

Noi stessi siamo già diventati una parte anche del mondo digitale.

Siamo sia prigionieri che liberatori nel stesso tempo.

L’ambiente digitale unifica e globalizza.

Il mondo digitale, come l’algebra e la geometria, è infallibile.

Per la creazione della grafica NRT, l’IT ha sviluppato un software che copia lo stile di un artista specifico e lo fornisce a un robot, un artista di Internet.

Riconosce le nostre facce e la nostra grafia.

Spazialità, eclettismo, fusione di passato e futuro, mescolanza, la loro armonia comune: l’intelligenza artificiale fornisce tutto questo.

Rischiamo tutti di perdere la nostra individualità in quest’era di livellamento e concorrenza imitatrice.

L’arte aiuta a resistere a questa enorme unificazione.

Fuori mondo digitale sviluppa la polarizzazione di bianco e nero e il fanatismo inutile.

Nell’ambiente virtuale tutti i processi avvengono rapidamente, ma il nostro tempo e le nostre vite non sono valutati più del movimento e dell’azione, quindi è facile perdere l’individualità.

La velocità sicura è stressante.

Non sappiamo più meditare.

Perdiamo gradualmente la fiducia nell’eternità dell’arte, nelle parole che diciamo, nella musica intera e nei segni del destino.

La creatività aiuta a fondere la realtà digitale con la nostra realtà quotidiana e renderla come un mondo della luce, che ci garantisce la protezione di nostri sogni, le illusioni e i miracoli.

L’arte digitale mi aiuta a incarnare i miei sogni. Sviluppa soprattutto la grafica e la rende accuratissima, ma in un mondo completamente digitalizzato sarebbe più difficile “sfondare” per gli autodidatti.

Significa anche svantaggi, contrasti, futurismo e condizionalità.

Anche la linguistica si cambia nel mondo digitale, paragonando le antiche lingue con quelle ancora vive e ora divenne più facile restaurare le antiche pittogrammi, geroglifici, simbolismo e senso primario delle parole essenziali.

La mia lingua nativa, cecena, è una lingua di origine Nahu – Daghestan, parlata ora da oltre 1,3 milioni di ceceni.

Ad esempio, “seda” significa “stella”,  “Sole” è “Math”,  “Luna” è “Betiz”,  “Faccia” è “Bet”, invece “Pioggia” è “Dolh”.

Mio amico Alvi Dakho, uno storico, sa tanto dei paragoni linguistici e dei viaggi di tribù da un posto all’altro, il motivo perché miti e fiabe sul nostro mondo sono smisurati, mentre gli artisti visuali e tecnici dei giochi visuali utilizzano i soggetti dei miti e degli scritti santi nelle opere d’arte e creano nuove fiction, film, giochi internet e, di conseguenza, anche miti nuovi attualizzati.

Vorrei vedere Sicilia e isola d’Ischia una volta.

C’è un museo in Sicilia che onora lo sceicco ceceno Mansur Ushurma, un Robin Hood locale, un combattente contro la zarina di Russia Caterina.

C’è anche una versione che il vero nome dello sceicco fosse Giambattista Boetti e che fosse nato a Camino, in Piemonte, ma questa versione, sebbene interessante, è discutibile.

Norimberga, la città in cui vivo già da gran tempo, ha molti musei e vi hanno luogo regolarmente mostre d’arte con la mia partecipazione e quella di miei colleghi, tanti di loro autodidatti.

È una città cosmopolita con molti espatriati, molti italiani che possiedono pizzerie e caffè.

Vorrei invitare i miei amici attuali e futuri a Norimberga.

Vi mostrerò tutto ciò che amo fuori del mondo digitale che definisco il mondo della luce per la sua cosmica e stellare rapidità.

 

04ar24

05ar24

06ar24

07ar24

08ar24

09ar24

10ar24

11ar24

12ar24

13ar24

Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Premi Otto Milioni 2024 

Premio internazionale Otto milioni

Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Views: 117

02ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

02ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

02ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

01ar24

02ar24

Luciana Capece

Italia

NOTA CRITICA ALLA MOSTRA FOTOGRAFICA DELL’ARTISTA ROCCO SCATTINO

Il Maestro della Fotografia ROCCO SCATTINO di Matera, con imperituro estro, focalizza in bianco e nero la sovranità della natura.

Cattura documenti reali, attraverso il suo obiettivo con impegno e valutazione ad ogni scatto, ove rende loro giustizia nell’ammirarli.

Un puro ricercatore d’essenza!

Uno sviluppo artistico che ne decreta e ne conferma le memorie del tempo.

Con i quattro ELEMENTI categorici al fine della vita del pianeta.

ACQUA – ARIA – FUOCO – TERRA!

Foto professionalmente interpretate dalla straordinaria Attrice- Modella CHIARA PAVONI.

IMPERATRICE DI BELLEZZA MOZZAFIATO!

ACQUA

Come fonte primaria di  sopravvivenza necessita con i suoi criteri di distribuzione al perfetto tempio del creato.

Uno scatto dell’Artista Rocco Scattino che vede nello scorrere linfatico quel meccanismo riproduttivo che come una gemma preziosa, quasi a vestitatura, seduce e avvolge con eleganza il corpo, ben raffigurato dalla Modella in posa Chiara Pavoni.

Eguale a una cascata che stimola carisma e carezze, levigando la mappa della pelle e le sinuose forme.

Simboleggiando anche l’ancestrale origine del peccato, per una catarsi di purificazione che apporta al ricordo battesimale.

L’acqua è un elemento che vanta di protagonismo mitologico, ove si narra che tra argentate striature e specchiati raggi solari… proprio da schiumosa sostanza marina nacque la bella AFRODITE.

La sensualità trasmessa richiama le regole dell’universo poste ALL’ESSERE UMANO nel rispettoso sintonico vivere della natura… culla di lievitazione di semi per frutti planetari.

ARIA

Come simbolo di respiro totale, nutre l’anima e ogni forma di vita.

Scatena scosse di brividi con una mescolanza d’immaginazione.

Un focus fotografico del Grande Maestro Rocco Scattino che incastona l’aria nei suoi colori scuri l’aria occupata tra spazio e atmosfera, ove l’ossigeno ne acquisisce il rumore del vento per rinnovato ricambio costante.

Mentre nel silenzio marcato intrappola l’eco, imprigionandola, dove il grigiore del manto nuvoloso si alterna coi bagliori sfavillanti d’un sole acceso.

La bravissima Attrice Chiara Pavoni nè annusa il profumo naturale, ostentando la sua impeccabile bellezza nel vuoto che la circonda.

Un vero quadro d’Autore di sensoriale stato d’animo, grata a svelarvi con successo in segno di riconoscimento verso l’immenso.

Come testimonianza al teatro della vita!

Quasi a raccontare col nudo corpo, eguale a un libro aperto, le glorie di un tempo fervido… la lungimirante beltà e giovinezza immortale senza mai sbiaditure!

FUOCO

Nella sublime cornice della mappatura terrestre, col suo nudo artistico come una Dea, simile a MEDUSA, sensuale e attraente con una testa incoronata di peperoncini… la Modella  espone un vulcano e forbito erotismo, emblema d’un Fuoco acceso.

Trascendente dalle viscere d’un Sud che intercala la sua Arte Culinaria, tipica della Cultura appartenente, ove prospera  l’immaginazione focosa, paragonata alla vita che arde al braciere dell’amore, come fiamma passionale di desiderio, agli occhi del Maestro Rocco Scattino per sottolineare l’espediente che porta al trionfo dell’amore, accentuato dalla meravigliosa e superba performance dell’Attrice – Modella Chiara Pavoni.

Una fioritura d’energia che trova alleato un cuore innamorato, voglioso di baci, dal sentimento non contaminato.

TERRA

In uno slancio liberatorio, spoglia come al nascere, la Musa Chiara Pavoni racchiude con il suo

corpo, quasi embrionale e sdraiata con le carni che aderiscono al suolo, la proiezione dettata dal Genio della Fotografia Rocco Scattino per far notare mai un abbandono, bensì una protezione della Divina MADRE NATURA che, come un grembo materno, serbi a LEI dediche di Albe e Tramonti di fuoco.

Con un richiamo gestuale in quanto Genitrice e Protettrice da saziarne le vene!

Custodendo L’ARTE DI DIO e il mistero a ELLA connessi, senza mai sbilanciare il ruolo di DONNA come ESSENZA PRIMARIA, ma da abitare il suo ventre terrestre da esperta osservatrice, per determinarne il magistrale diritto d’essere ascoltata come Madre TERRA dalla diletta figlia.

Altrimenti a nulla apporterà il seguito della Genesi Umana.

Prova inconfutabile di un contatto pragmatico.

03ar24

04ar24

05ar24

06ar24

07ar24

08ar24

09ar24

10ar24

11ar24

12ar24

13ar24

Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Premi Otto Milioni 2024 

Premio internazionale Otto milioni

Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Views: 109

01ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

01ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

01ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte

01ar24 Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte – Finalista

01ar24

Eva Mārtuža

Lettonia

La filosofia della vecchia patata

Mi sento come la patata vecchia, dalla cui carne viene strappata la giovane buccia patatina.

Soprattutto in piena estate, quando la mattina del giorno di Anna arriva con i primi tuberi.

Con le prima pecora ben pascolata e, secondo le tradizioni, sacrificata.

Con la data del matrimonio della nuova figlia del vicino e del suo fidanzato che viene annunciata ad alta voce.

La prima pecora da pascere e sacrificare secondo la fede.

La data del matrimonio della nuova figlia del vicino e del suo fidanzato viene annunciata ad alta voce.

Mi sembrava che tutte le creazioni della natura avessero raggiunto la perfezione, maturando.

Bella e pericolosa è la maturazione.

Il giorno di Anna è il giorno della padrona.

Ahi, le padrone, con quanta grazie voi guardate nei solchi fioriti!

Guardo alla patata sradicata, ai cordoni ombelicali bianchi che accordano dal vecchio tubero della patata a quello nuovo.

La terra è calda, sciolta e profumata.

Gli anatroccoli bianchi giacciono nel cestino.

Delicatamente e senza intoppi sta accadendo, il succo spreme da un graffio accidentale.

Vulnerabili proprio le anime della giovane gente.

Così puliti da sbucciare e sani!

Ma la patatina scorsa io ho lasciato.

La regola della patata vecchia – dare vita una nuova ed essere gettata nel solco, lasciata marcire, scomparire.

No, per rafforzare la fertilità della terra.

Oh, patata vecchi, filosofa della vita, burlona tu …

La donna ha interrotto il solito ritmo di conforto.

Ha dovuto pensarci per capire.

E poi l’uomo ha contato le stelle perché non poteva fare niente di più.

Ma la donna gli ha dato i suoi brevetti di invenzione.

02ar24

03ar24

04ar24

05ar24

06ar24

07ar24

08ar24

09ar24

10ar24

11ar24

12ar24

13ar24

Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Premi Otto Milioni 2024 

Premio internazionale Otto milioni

Articoli Otto Milioni 2024 Opere iscritte

Views: 88

20240614 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240614 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240614 DILA ASP

20240614 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Igor Abramov: I giochi intellettuali d’avanguardia insieme con gli elementi naturali. 2

L’artista russo Igor Abramov è nato il 5 agosto 1962 ad Altai, in Siberia.

Il professore Dott. Azhar Dakhil, Accademia di Belle Arti c/o Università Al Bazar, Iran, così riflette:

«L’artista russo Igor Abramov rappresenta il centro tra l’Oriente e l’Occidente.  

 Pertanto, le sue opere in tutta la loro diversità sono come il luogo per l’interpretazione di un discorso diverso. 

Indubbiamente, un oceano innevato impone in un modo o nell’altro la sua autorità all’artista. 

Tuttavia, in due direzioni diverse.   

La prima costringe l’artista a utilizzare i colori caldi come equivalente oggettivo e compensazione emotiva, la seconda lo spinge a rimanere nel suo sistema di colori freddi, per poi utilizzarli così come li sente e li percepisce.

Igor sembra tornare alla prima direzione, utilizzando colori caldi nella maggior parte delle sue opere. 

Quindi, nelle sue opere predomina i colori  rosso e giallo, anche le sue linee sono nette, riflettendo il calore che l’artista crea per trasmettere un’ messaggio efficace alla sua società.

Come sappiamo, la Russia è diventata una delle culle dell’espressionismo realista dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e i suoi artisti sono ancora immersi in questo campo di battaglia estetico che un tempo mobilitava l’ideologia socialista, ma questo artista si è notevolmente discostato dal percorso del realismo.  

Come artista riconosciuto a livello internazionale, Kandinsky deviò dall’ampia strada del realismo ideologico quando restrinse il suo percorso personale per sottomettersi a un sistema estetico ideologizzato o stereotipato e per dirigere la sua creatività al di fuori di questo contesto.

Si è avvicinato al lavoro espressionista astratto che gli artisti americani hanno creato dopo la seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, e il suo padrino più famoso è l’artista di fama mondiale Jackson Pollock, con il lavoro tecnico e la scala delle differenze tra le opere di Pollock e Igor.»

Come ai maestri del Rinascimento italiano, anche a Igor piace la forma del tondo.

Come il re delle installazioni, Andrew Warhola, artista pop di vari generi, Igor gioca e gioca con le ripetizioni.

Penso che la presenza della pop art e del surrealismo nelle opere di Igor non farà altro che aumentare, così come la psicologia musicale e la capacità di dimostrare che i processi di movimento ed evoluzione delle cellule, degli occhi, delle onde binaurali cerebrali e della natura sono indissolubilmente legati.

Il primario espressionismo tedesco, ispirato dai Bruegel, padre e figlio, che già all’inizio era socialmente toccante, non gli è così vicino come l’estetica americana, dove tutti dobbiamo pensarci due volte, con gli occhi di un bambino e con gli occhi di un adulto.

Igor non caricatura nulla.

I suoi volti misteriosi, perfino tragici, espressivi come il norvegese Edgar Munch, con occhi enormi come nelle icone, emergono con una domanda dall’allegro carnevale di colori e trame.

Ha già ottenuto successi nei concorsi internazionali d’arte “In blu” e “Crochiano The Ancient Frescennum” organizzati dalla galleria Mega Art in Italia.

Le sue composizioni più patetiche di colori, ondulazioni e radiazioni, ricordano le canzoni del suo gruppo musicale preferito “Pink Floyd”, anche con forti cori; nella pittura – l’importanza dello sfondo e l’unità con il primo piano.

“I Queen” dalla Gran Bretagna, il compositore Vladimir Kuzmin dalla Russia, il viaggiatore Wolfgang Amadeus Mozart da Salisburgo e il quartetto, dopo il trio, un tempo ultra popolare in Unione Sovietica, ma più tardi il trio “Ricchi e Poveri”, la musica preferita di Igor, sembra incarnarsi nella sua arte e la rende ancora più diversa e più a colori.

Liga Sarah Lapinska

20240614 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240614 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240607 DILA ASP

20240607 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Igor Abramov: Come il re delle installazioni, Andrew Warhola, artista pop di vari generi, Igor gioca e gioca con le ripetizioni.

L’artista russo Igor Abramov è nato il 5 agosto 1962 ad Altai, in Siberia.

Il professore Dott. Azhar Dakhil, Accademia di Belle Arti c/o Università Al Bazar, Iran, così riflette:

«L’artista russo Igor Abramov rappresenta il centro tra l’Oriente e l’Occidente.  

 Pertanto, le sue opere in tutta la loro diversità sono come il luogo per l’interpretazione di un discorso diverso. 

Indubbiamente, un oceano innevato impone in un modo o nell’altro la sua autorità all’artista. 

Tuttavia, in due direzioni diverse.   

La prima costringe l’artista a utilizzare i colori caldi come equivalente oggettivo e compensazione emotiva, la seconda lo spinge a rimanere nel suo sistema di colori freddi, per poi utilizzarli così come li sente e li percepisce.

Igor sembra tornare alla prima direzione, utilizzando colori caldi nella maggior parte delle sue opere. 

Quindi, nelle sue opere predomina i colori  rosso e giallo, anche le sue linee sono nette, riflettendo il calore che l’artista crea per trasmettere un’ messaggio efficace alla sua società.

Come sappiamo, la Russia è diventata una delle culle dell’espressionismo realista dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e i suoi artisti sono ancora immersi in questo campo di battaglia estetico che un tempo mobilitava l’ideologia socialista, ma questo artista si è notevolmente discostato dal percorso del realismo.  

Come artista riconosciuto a livello internazionale, Kandinsky deviò dall’ampia strada del realismo ideologico quando restrinse il suo percorso personale per sottomettersi a un sistema estetico ideologizzato o stereotipato e per dirigere la sua creatività al di fuori di questo contesto.

Si è avvicinato al lavoro espressionista astratto che gli artisti americani hanno creato dopo la seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, e il suo padrino più famoso è l’artista di fama mondiale Jackson Pollock, con il lavoro tecnico e la scala delle differenze tra le opere di Pollock e Igor.»

Come ai maestri del Rinascimento italiano, anche a Igor piace la forma del tondo.

Come il re delle installazioni, Andrew Warhola, artista pop di vari generi, Igor gioca e gioca con le ripetizioni.

Penso che la presenza della pop art e del surrealismo nelle opere di Igor non farà altro che aumentare, così come la psicologia musicale e la capacità di dimostrare che i processi di movimento ed evoluzione delle cellule, degli occhi, delle onde binaurali cerebrali e della natura sono indissolubilmente legati.

Il primario espressionismo tedesco, ispirato dai Bruegel, padre e figlio, che già all’inizio era socialmente toccante, non gli è così vicino come l’estetica americana, dove tutti dobbiamo pensarci due volte, con gli occhi di un bambino e con gli occhi di un adulto.

Igor non caricatura nulla.

I suoi volti misteriosi, perfino tragici, espressivi come il norvegese Edgar Munch, con occhi enormi come nelle icone, emergono con una domanda dall’allegro carnevale di colori e trame.

Ha già ottenuto successi nei concorsi internazionali d’arte “In blu” e “Crochiano The Ancient Frescennum” organizzati dalla galleria Mega Art in Italia.

Le sue composizioni più patetiche di colori, ondulazioni e radiazioni, ricordano le canzoni del suo gruppo musicale preferito “Pink Floyd”, anche con forti cori; nella pittura – l’importanza dello sfondo e l’unità con il primo piano.

“I Queen” dalla Gran Bretagna, il compositore Vladimir Kuzmin dalla Russia, il viaggiatore Wolfgang Amadeus Mozart da Salisburgo e il quartetto, dopo il trio, un tempo ultra popolare in Unione Sovietica, ma più tardi il trio “Ricchi e Poveri”, la musica preferita di Igor, sembra incarnarsi nella sua arte e la rende ancora più diversa e più a colori.

20240607 DILA ASP IL DISPARI professionisti 20240607 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240607 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

CS IL DISPARI & DILA APS

DILA APS

DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Professionisti DILA APS 20240308

Views: 83

20240613 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240613 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240613 DILA ASP

20240613 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Luciano Somma |  I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO 4

Nel 1971 in galleria conobbi GEPPINO VILLA  col quale iniziammo una collaborazione  intensa anche se numericamente esigua, ma nacque anche una grandissima amicizia e frequentazione.

Un po’ più grande di me, nato nel 1934, scrivemmo alcuni brani di successo, uno NAPOLI URRAH fu interpretata da RINO GUETTO e presentata al Teatro Mediterraneo dove fu apprezzata moltissimo in particolare da Ottavio Nicolardi  figlio di Eduardo e genero di E. A. MARIO.

Successivamente la stessa canzone fu diffusa live in molte emittenti ed alcuni anni fa riproposta in un album da ANGELO CAVALLARO.

Della cassetta, che conteneva anche altri brani,  furono vendute ben 40.000 copie, non male!

L’altro BENEDITTO ‘O VINTISETTE è stata presentata dalla casa editrice musicali ITALIAN WAY  MUSIC di Milano in una decina di versioni diverse da molti DJ molto noti.

GEPPINO VILLA oltre ad essere un ottimo poeta con all’attivo una pubblicazione presentata da ROBERTO MUROLO dal titolo P’ ’E VICHE ‘E NAPULE, versi bellissimi, scorrevoli e ricchi di alti valori contenutistici, era anche un ottimo attore e regista teatrale amatoriale.

Impiegato all’Italsider non si limitò a presentare i suoi lavori nel dopolavoro aziendale, bensì in alcun teatri dove fu sempre molto applaudito.

Oggi la figlia Angela ed il figlio Aldo hanno  ereditato l’arte del padre e si esibiscono in molteplici lavori.

Purtroppo ci lasciò molto presto nel 1994 ad appena 60 anni.

Come dicevo ci frequentammo molto assiduamente, e tra gli episodi che ricordo di più vi fu la sua venuta ad Ischia, con moglie e figli, negli anni 70, dopo numerose insistenze perché aveva la fobia di navigare e nonostante per giungere ad Ischia ci si impiega poco  tempo ci volle il bello e il buono per convincerlo a superare la paura e finalmente giunse sull’isola dove andammo tutti da COCO’ GELO ad Ischia Ponte che ci preparò un ottimo menù innaffiato da un vinello Ischitano che ci tenne un po’ brilli.

Uno dei compagni di viaggio più cari!

Negli ultimi anni ci sentivamo un po’ meno spesso ma la stima e l’affetto che ci legava era veramente un’amicizia invidiabile e cementata e consolidata nel tempo.

Con Aldo, il figlio, siamo in contatto on line.

Lui lavora alle ferrovie di Novara, con la moglie, oggi quasi novantenne è intercorsa per un buon periodo una fitta corrispondenza sui social.

Le altre canzoni scritte in collaborazione pur essendo molto valide non hanno avuto un seguito.

Dichiarate in SIAE sono rimaste in archivio…

Tra queste avrebbero meritato divulgazione IO STO ASPETTANNO A TTE e ‘O CUNTO ‘E BIANCANEVE.

Alla prossima!

    LUCIANO SOMMA

20240613 DILA ASP IL DISPARI professionisti

202130606 DILA ASP

20240606 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240606 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Luciano Somma – I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO 3

Intorno agli anni 70 spesso frequentavo la Galleria Umberto primo di Napoli, luogo d’incontro di poeti, musicisti, cantanti.

Verso le 12, seduti fuori al bar, si discuteva sulla realizzazione di dischi e di Festival.

Ebbi così modo di conoscere e collaborare con i Maestri Renato Matassa – Vincenzo Acampora – Pierino Avitabile – e molti cantanti tra i quali Nino Fiore – Tony  Astarita – Gloriana col marito Pino Moris – Mario Abbate.

Commediografi Come Gaetano Di Maio col quale scrissi molti testi.

In primis ‘A CUNDANNA con musica di Gianni Aterrano diventata poi anche sceneggiata con GLORIANA e MARIO ABBATE primi attori, e la partecipazione di Lino Crispo e Bianca Sollazzo. Successivamente con musica di Vincenzo Acampora SENZA CORE, sempre cantata da GLORIANA – ‘E TRE CUNTRABBANDIERE interpretata da MARIO ABBATE, altra canzone della “Mala” e PULECENELLA CU’’A TUTA BLU e NA COSA ‘E NIENTE con le quali partecipammo al Festival di Napoli nel 1971.

I provini furono di TONY ASTARITA e NINO FIORE.

Con quest’ultimo ci frequentammo per un breve periodo ad Ischia.

Purtroppo i brani non furono prescelti in quanto negli uffici dell’ENTE SALVATORE DI GIACOMO risultarono ancora impacchettati e con la ceralacca, dunque mai ascoltati, nonostante la scelta di altre canzoni.

Vi fu uno scandalo enorme, varie denunce, e la sospensione da parte della RAI delle telecamere. Dunque il Festival venne annullato!

Successivamente MARIO ABBATE NEL 1973 pubblicò un 45 giri con ‘E TRE CUNTRABBANDIERE e PULECENELLA CU’’A TUTA BLU, che ebbe un grosso successo di vendita ed oggi fa parte della storia della Canzone Napoletana, scritta con Gaetano di Maio e musica di Vincenzo Acampora ed Attilio Manetta.

La tematica, oggi ancora molto attuale, verteva sul fatto che moltissimi giovani Napoletani avevano smesso di fare i Pulcinella e togliendosi  la blusa bianca e maschera partivano per il nord per andare a lavorare nelle varie fabbriche motoristiche indossando una tuta blu.

Un soggetto assolutamente nuovo e di rottura con le solite canzoni che elogiavano mare e sole…

Se vogliamo anche un messaggio di speranza per il futuro di questa nostra bellissima ma sfortunata città di Napoli.

In occasione del Festival di Napoli del 2020 ho partecipato con la canzone NAPULE FUITTETENNE tra le 11 finaliste, con musica e voce di Gustavo Martucci, ho ricevuto il premio alla carriera!

Grato agli organizzatori per questo prestigioso riconoscimento dopo tantissimi anni di attività che si aggiunge ai numerosissimi altri ottenuti negli anni.

LUCIANO SOMMA   

20240606 DILA ASP IL DISPARI professionisti

20240606 DILA ASP IL DISPARI professionisti

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

LINGUA AP

LINGUA AP

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Views: 78