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Atene, Sarno, Ischia una storia che non finisce
Scritto da Redazione ASI
Pubblicato: 02 Luglio 2021
Atene, Sarno, Ischia
Non è un caso che l’Italia detiene il 70% del patrimonio artistico mondiale.
Questa è la preziosa eredità che nel tempo ci ha lasciato la genialità italica.
Un tesoro di conoscenza che nasce anche dal confronto creativo di civiltà diverse avvenuta nel nostro Paese.
Contaminazioni positive che hanno dato vita a solide collaborazioni, interscambi commerciali fra sponde diverse del Mediterraneo ed hanno arricchito gli usi, i costumi e le tradizioni della nostra terra.
Infatti, sono tanti i reperti e le testimonianze che ci arrivano dall’antichità che possono essere risorsa per il territorio ed un volano economico, quale polo attrattivo per il turismo.
Atene, Sarno, Ischia legate da un rapporto antico.
Oggi il focus lo facciamo mettendo sotto osservazione la Campania.
Regione famosa non solo per numerose bellezze paesaggistiche, per Pompei e perché Procida è stata eletta quale capitale italiana della cultura nel 2022.
Esiste un altro affascinante asse Mediterraneo delle civiltà che vede protagoniste e lega Atene, Sarno ed Ischia.
Ma cosa assimila queste tre realtà?
Una leggenda che vede fondersi ed unire attraverso il Mediterraneo la civiltà della Magna Grecia con quella della Campania Felix.
Infatti, si narra che Penelope nell’attesa che ritornasse Ulisse tessesse la tela con il lino e la canapa di Sarno.
Cenni storici
La Valle del Sarno trae il suo nome dal fiume decantato e ritenuto, nei tempi passati, una divinità che con le sue acque apportava ricchezza a tutto il territorio.
Il fiume si origina dai piedi dei monti che fanno corona alla cittadina di Sarno, attraversa tutta la piana, toccando numerosissimi territori e trasferendo la sua influenza anche a quelle terre più distanti interessate dai suoi numerosi affluenti.
La foce si spazia in una zona nei pressi dello Scoglio di Rovigliano, con ampia visuale sul magnifico Golfo di Napoli.
Nel tempo passato la sacralità del fiume, dispensatore di benessere, era sottolineata dalla presenza di due luoghi di culto, alle sorgenti ed alla foce.
In località Foce- Sarno, cioè alle sorgenti, la presenza di materiale votivo ha permesso di documentare e datare tutte le altre ricchezze archeologiche che si ritrovano lungo il percorso del fiume.
Alla foce, in località Castellammare di Stabia, era allocato un luogo di culto dedicato a Nettuno, il dio del mare.
Il fiume permetteva i collegamenti tra la costa e l’interno: lungo le sue sponde si svolgeva una cita intensissima attraverso intensi traffici fluviali di carattere commerciale.
Inoltre ad Ischia si trova la Coppa di Nestore un reperto archeologico rinvenuto nella necropoli di San Montano a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner.
L’iscrizione che si trova sul vaso, databile intorno all’ultimo venticinquennio dell’VIII secolo a.C. costituisce uno dei più antichi esempi di scrittura alfabetica.
Sulla coppa – una “kotyle”– è inciso un epigramma in 3 versi che all’oggi è l’unico esempio pervenuto di testo scritto contemporaneo all’Iliade.
C’è scritto (tra l’altro da destra verso sinistra): Io sono la bella coppa di Nestore, chi berrà da questa coppa subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona.
Da qui una serie di interpretazioni secondo alcuni grecisti ritengono che il riferimento sia proprio al Nestore di Pilo che compare sia nell’Iliade che nell’Odissea.
Il cuore pulsante di tutta la valle era, dunque, il fiume che, attraverso le sue acque, consentiva quell’espansione culturale che ha caratterizzato una zona molto ampia.
La Coppa di Nestore si trova nel Museo archeologico di Pithecusae allestito all’interno di Villa Arbusto a Lacco Ameno.
Il Progetto per la valorizzazione del territorio di Sarno ed Ischia
Esiste proprio un progetto che punta alla valorizzazione di queste realtà.
È il progetto storico artistico, turistico ed industriale portato avanti con determinazione e tenacia dall’Associazione Culturale Starter del presidente Alfonso Buonaiuto, attualmente sospeso anche a causa della poca sensibilità mostrata dalla politica. Invece questa importante iniziativa va riscoperta, valorizzata e rilanciata perché rappresenta una grande opportunità per tutto il territorio.
Un progetto più che mai attuale oggi perché mira alla rivitalizzazione della Valle del Sarno e che merita di essere sostenuta da imprenditori lungimiranti, capaci di comprendere le favorevoli occasioni ed investire sul futuro.
Strutture di agriturismo, alberghiere e di ristorazione, unitamente all’industria tessile, a varie attività che spaziano dall’arte orafa, a quelle commerciali ed artigianali, sono da ritenersi di estrema importanza per la realizzazione del progetto.
Il tutto finalizzato alla fruizione di un patrimonio storico di inestimabile valore, attraverso un flusso turistico che attualmente scorre solo nella vicina Pompei e nella più distante zona di Paestrum.
Il progetto della valle del Sarno costituirebbe un momento di unione tra i tesori di Pompei, ed i templi della valle del Sele, offrendo un carattere bene distinto da quello esclusivamente archeologico, idoneo ad inserirsi nei grandi circuiti turistici che contemplino un pacchetto più vantaggio.
Il progetto che vede la valorizzazione dell’asse Atene, Sarno, Ischia è una storia affascinante che non finisce mai e rappresenta una grande opportunità ed il futuro radioso per il territorio e per chi saprà cogliere questa favorevole occasione.
Redazione Agenzia Stampa Italia