Tiziana Mignosa Roma

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Tiziana Mignosa

Nuova amica del progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini

Tiziana MignosaL’Arte incontra le culture

Venerdì 8 aprile 2011 alle ore 18,00 via Goito 35/b Roma ( vicinanze Termini)
Presentazione del Libro

“Le 7 favole per imparare a sorridere”

di


Tiziana Mignosa

(prefazione di Michela Zanarella)

relatore
Santino Gattuso

Rappresentazione teatrale
“L’omino imbronciato”
della compagnia “Il minestrone d’Arte”
di
Sveva Tondi

mostra di pittura dell’artista
Mario Salvo

Evento organizzato dall’Arci solidarietà onlus

Banner acquista oriz Michela ZanarellaGolfo 2011 03 31 okMichela Zanarella

Michela Zanarella intervista Tiziana Mignosa

Dalla poesia alle favole

Una poesia affascina sempre, esplora i territori dell’anima, crea emozioni. La poesia è colore, suono, parole e Tiziana Mignosa sa far rivivere con passione e competenza questa preziosa linfa d’espressione. L’ autrice nasce a Siracusa ma vive e lavora a Roma ormai da diversi anni. Pittrice, poetessa e scrittrice, nel 2007 pubblica con edizioni Creativa “I segreti del cielo” una silloge poetica. Nel 2008, sempre con la stessa casa editrice, “La storia senza fine” romanzo. Nel 2009 con Narrativa e Poesia è la volta di “Perché” romanzo e, sempre nello stesso anno, “Piume d’Anima” una silloge poetica scritta insieme ai poeti Rita Minniti, Maria Grazia Vai e Nunzio Buono.

Tiziana MignosaNel 2010 la prima raccolta di favole “Le 7 favole per imparare a sorridere” opera vincitrice del 3° Premio letterario “favole, cammini e percorsi 2010” edizione Miele, mentre tra poco più di un mese uscirà, sempre con edizioni Miele, “Trentatresospiri” una raccolta poetica sul tema della sensualità, scritta insieme alla poetessa Maria Grazia Vai. Da molti anni è presente con le sue poesie in diverse raccolte antologiche e dal 2007 anche in rete con poesie, racconti e fiabe. Oggi per i nostri lettori, conosciamo meglio la poetessa Tiziana Mignosa.

Qualche volta il Poeta riesce con pochi tratti a dare di una esistenza umana quella piena sofferenza intima che lo caratterizza. Ti riconosci in questa possibilità poetica? Il poeta è colui che dall’oceano trae gocce che dell’oceano parlano e all’oceano sono rivolte. Ovviamente sì, la poesia è la sintesi della gioia e dei dolori che caratterizzano la vita visibile e invisibile dell’umanità in cammino.

Il Poeta quando è catturato dalla Poesia è come se si trovasse in una realtà atemporale dove il suono delle parole rappresentano degli arpeggi spirituali che mettono in vibrazione le parti più recondite dell’essere, ancora incatenato alla propria esperienza terrena. Cosa pensi di questa definizione di ispirazione poetica? Ovviamente sono d’accordo: il poeta è colui che attraversa il ponte che collega la terra all’infinito, è un viandante assetato di bellezza che coglie le ore della terra e la magia che sfiora la sua anima per trasformarle in parole da donare a chi ne vuole respirar l’essenza. E’ uno specchio magico che viaggia al di là del tempo e dello spazio e mentre narra del sentimento del mondo riflette il cuore di chi legge che in esso vede la luce o il buio della sua anima.

La proprietà della sintesi, il lampo dell’immagine, il gesto cruento, la critica sociale sono tutti elementi che risultano indispensabili e si dipanano qualche volta nell’espressione poetica. Nella tua “poesia” riscontri qualche elemento appena accennato? Quando un autore scrive una poesia segue sempre una sua traccia mentale, una sorta di trama a matita sulla quale passa, dopo, l’inchiostro trasferendo così l’emozione di un attimo dall’impalpabilità del pensiero alla realtà tangibile. Per quanto mi riguarda non attraverso territori già battuti, non seguo regole comuni ma solo quelle del mio sentire legate al momento esatto in cui scrivo e a nient’altro. Ascolto il linguaggio dell’anima e per me quello è già poesia. La tecnica è un’altra cosa, quella s’impara leggendo i grandi del passato o i contemporanei e facendo esperienza diretta. Ovviamente la capacità di sintesi e il riuscire a immortalare attimi di vissuto è determinante per una poetica che abbia una sua musicalità e un’armonia d’insieme.

Il tuo essere Poeta, è nato da cosa? Cos’è che ami di più nello scrivere e nelle parole? Scrivo da quando ero bambina e un po’ di tutto, le parole, insieme ai colori, rappresentano per me, e da sempre, la libertà di viaggiare oltre il visibile e l’udibile umano. Non sono stata io a cercare la poesia, semmai è il contrario. Quando la poesia decide di mettersi in contatto con me mi martella la mente fin quando non l’assecondo. E’ lei che decide quando giunge il tempo in cui deve prendere forma tangibile e questo anche quando sto facendo qualcosa di tutt’altra natura. Insomma sono una di quelle persone che se è folgorata dall’ispirazione, e sta guidando, si mette a scrivere al semaforo mentre è rosso o mette la freccia e si accosta lasciando il motore acceso perché un pensiero vagante richiede un’ immediata attenzione e pretende di essere fermato su carta. Insomma ogni momento può essere quello giusto, quindi sono sempre vigile e pronta e, soprattutto, con carta e penna a portata di mano, notte compresa! Quello che amo di più nello scrivere è l’immensa gioia che provo nel poter essere e fare qualsiasi cosa. Lo scrittore, infatti, soprattutto nel momento in cui decide di creare, fa un viaggio verso luoghi e identità infinite e contemporaneamente entra in contatto con l’anima del mondo e la sua parte più autentica. Questo è sempre un momento di grande importanza, un momento di grazia anche se, a volte, la gioia che si prova, ha le sembianze del dolore.

Cosa è la POESIA per te? E’ l’incontro con la nostra parte migliore, quella che vive al di là del quotidiano, quella che si avvicina di più ai nostri sogni. Essere poeti, per me, non significa solamente scrivere poesie ma fare della propria vita un continuo e interrotto viaggio poetico. Chi veramente è poeta diventa poesia, respira poesia, si nutre di poesia e riesce a scovarla e a vederla ovunque anche in quelle cose che sembrano all’antitesi della poesia stessa. E’ una condizione di vita che trasforma la vita stessa dell’uomo e che mette il gusto alle ore, non importa se amaro o dolce, ciò che conta è che ci sia!

“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale é invisibile agli occhi”, quanto di vero c’è in questa espressione di Antoine de Saint-Exupéry? Adoro Il piccolo principe, lo conosco a memoria per quante volte l’ho letto, quindi non posso non essere d’accordo con una citazione così evoluta. Solo il cuore è in grado di indicarci la via giusta e, aggiungo: nella vita non importa tanto che strada decidiamo di intraprendere, basta però che questa abbia un cuore.

I tuoi prossimi impegni artistici? E’ appena uscito il mio quinto libro, stavolta è un libro di favole, mi sto attivando per le varie presentazioni e, nel frattempo, in sintonia col mio esser iperattiva, sto lavorando su tre progetti molto ambiziosi: tre sillogi poetiche con tre caratteristiche differenti che spero di pubblicare entro il prossimo anno. E poi chissà, potrei iniziare a scrivere anche il terzo romanzo, chissà, magari comincio stanotte

DILA

Premi Otto milioni

Bruno Mancini

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