Redazione – La nostra isola

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Nicola Pantalone

Musicista e  voce recitante del progetto

“La nostra Isola”

Antologie Poetiche a cura di Roberta Panizza

Ischia è sempre stata un riferimento per Nicola Pantalone, più volte, per ragioni di lavoro o impegni riguardanti la sua attività artistica, si è allontanato dall’isola, anche per lunghi periodi, ma è sempre rientrato, sia pure brevemente, nel luogo in cui ha trascorso i primi due decenni della sua esistenza.

Ora da tanti anni vi risiede stabilmente, e basta ascoltarlo per comprendere cosa abbia rappresentato per lui Ischia. Si respira nelle sue parole l’orgoglio d’essere Ischitano..

Nicola, amando l’Arte in tutte le sue manifestazioni, ha aderito con entusiasmo al progetto culturale “La nostra isola” fin dal momento iniziale della sua fondazione decidendo di partecipare attivamente  alle iniziative promosse dai pionieri, in particolare Bruno Mancini e Roberta Panizza, e così, nel corso di numerose manifestazioni ha letto alcuni testi poetici degli autori facenti parte delle Antologie, ritrovandosi in perfetta sintonia con il gruppo,

Un modo per rapportarsi con il mondo della poesia in maniera semplice e spontanea; chi ama la musica comprende il ritmo intrinseco delle parole, l’impatto fonetico che richiama in qualche modo un pentagramma di suoni, naturalmente.

Noi siamo orgogliosi di averlo tra noi, e siamo certi che la costante fattiva collaborazione potrà solo arricchire il prospetto culturale e la programmazione di ogni futuro progetto.

Nicola Pantalone

“La musica è stata la discreta e fedele compagna di tutta la mia esistenza, una musa intrigante, che mi ha coinvolto col suo idillio fin dall’adolescenza. Io credo sia stata lei a trovarmi, una passione quando è così forte, riesce ad avere ragione anche delle montagne che si presentano sotto le sembianze d’incertezze, timori. Così sono riuscito ad andare oltre il muro delle riserve e a mettere al rogo ogni paura che mi rendeva esitante e insicuro nelle mie scelte, prendendo semplicemente atto delle mie inclinazioni.”

Così esordisce Nicola Pantalone, musicista ischitano che si è lasciato travolgere dalla musica seguendo la sua inclinazione anche nei momenti meno favorevoli della vita. Le prime note risalgono all’epoca in cui aveva solo 16 anni; con alcuni amici fondò un gruppo ad Ischia nel quale svolse il ruolo di batterista.

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Nicola Pantalone, alla batteria, suona per Mina con il suo complesso “I diavoli”

Lo strumento era congeniale al suo desiderio di abbattere la cortina d’introversione e riservatezza; il suo essere schivo lo induceva infatti a blindare le porte di un animo piuttosto chiuso.

Seguire il richiamo della musica era stato come aprire la porta di quel sé riottoso, e consegnare la chiave.

Il passaggio fu forse conflittuale, ma la passione, come un benevolo Caronte, riuscì a condurlo nell’altra sponda, esorcizzando lentamente gli angoli oscuri di una personalità ancora in via di formazione. Si trattava delle prime esperienze, ed egli sostiene d’essersi avvalso del supporto del pubblico che ascoltava con interesse le esibizioni del gruppo, musicisti imberbi come lui. In definitiva egli ritiene che questo primo tracciato sia stato simile ad un solco che ha delineato le fondamenta di tutta la sua attività artistica.

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Nicola Pantalone al centro tra Bruno Mancini (alla sua destra), il chitarrista Enrico Roja (alla sua sinistra) e Franco Esposito accovacciato

“Non puoi essere musicista senza il supporto delle persone che ti stanno intorno – sostiene Nicola – neppure ai massimi livelli.”

In seguito, ancora giovanissimo, fu ingaggiato da un gruppo musicale di Procida, in qualità di chitarrista, e fu un ulteriore passo avanti in termini di esperienza, continuò in gruppo  fino al ’68. Poi proseguì da solo, esibendosi in tavernette, proponendo le più famose canzoni napoletane dell’epoca, come ‘O surdato innamorato  e altre in voga in quegli anni.

Finché prese atto che tra il pubblico c’erano tanti turisti tedeschi, i quali privilegiavano lo Swing americano, e pertanto Sinatra entrò nel suo repertorio in maniera naturale, si trattò solo d’interpretare i gusti e le richieste del pubblico che ogni sera si assiepava davanti a lui.

Dopo alcuni anni si trasferì a Milano, durante il giorno lavorava per una casa editrice, mentre la sera suonava la chitarra in qualche locale della città.

Nicola racconta che una sera si trovava a Bergamo e doveva rientrare a Milano per un appuntamento in Piazza Fontana, arrivò in ritardo… e fu solo un misterioso atto di grazia del destino, il quale, per ragioni che non ci competono, agisce sempre a nostra insaputa e decide il corso degli eventi. Grazie a quel ritardo si salvò dalla strage, avvenuta proprio in quelle ore, ossia quando Nicola avrebbe dovuto essere presente.

Ogni parola in queste circostanze diventa inopportuna, retorica direi.

A Milano s’impegnò in un progetto che non andò a buon fine, l’intento era quello di formare una società di marketing, che avrebbe dovuto vendere articoli per corrispondenza, ma il periodo non fu particolarmente favorevole per iniziative economiche di quel genere.

Decise pertanto di rientrare ad Ischia. Nell’isola firmò un impegno con l’hotel Excelsior, per suonare durante l’estate. Arrivò in quei mesi anche il risultato di un colloquio svoltosi mesi prima a Milano, per un lavoro di tipo amministrativo. Fu così informato di essere stato assunto in qualità di direttore amministrativo de “Il piccolo teatro di Milano”.

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Nicola Pantalone e Pippo Baudo

Declinò l’incarico.

“E il bello è che non  mi sono mai pentito” – aggiunge Nicola.

Aveva già firmato un impegno con l’Excelsior ed egli si considera per natura uomo leale, così continuò a suonare nell’isola senza tanti patemi d’animo. Frattanto nel ’71 si sposò, e l’anno seguente nacque il primo figlio.

La sua attività di musicista lo portò proprio nel corso di quei mesi a Monaco di Baviera; suonava la chitarra in un locale dalle nove di sera fino alle tre del mattino, senza microfono o altri supporti  tecnici. Era tuttavia ben retribuito e si muoveva in taxi per ogni esigenza, cominciando intanto ad apprendere i primi rudimenti della lingua tedesca.

La sera andava ad ascoltarlo un signore distinto e attento alla musica che suonava. Un giorno gli chiese di fargli visita, non sospettava chi fosse e quale attività svolgesse. Si chiamava Bert Grund, ed era direttore nell’orchestra classica della Radio Nazionale Bavarese..

Nicola rimase interdetto, certo sorpreso. Lo condusse nella cabina di regia, mentre si svolgevano delle registrazioni. A questo punto pensò che il tedesco lo stesse mettendo in qualche modo a disagio e gli chiese: “Senti.. perché mi hai condotto qui?”

E quegli rispose con aria irreprensibile: “Vedi… questi musicisti non sbaglierebbero una nota, e sono sinergicamente perfetti, io vengo ad ascoltarti per sentire il colore della tua musica…”

Da restare senza uno spicciolo in tasca! Con una semplice sinestesia gli aveva lasciato intendere che la sua chitarra produceva suoni solari, che poi hanno sempre affascinato i tedeschi.

Propose a Nicola la registrazione di qualche pezzo musicale, ed egli pensò alle commedie dei De Filippo, a quella musica tutta partenopea.

Stava entrando a far parte di un contesto artistico serio e importante, volle dunque condividere quel momento con la moglie. Dopo la telefonata si ritrovò in una frontiera, sul limite di una scelta che condizionò gli sviluppi di un incontro forse decisivo per la sua carriera artistica.

La moglie lo obbligò a scegliere: la famiglia o la musica. “Quelle due” si guardavano “in cagnesco”, una era di troppo all’altra. E così Nicola scelse la famiglia, aveva un figlio di soli 7 mesi e sentì in quel momento tutta la responsabilità di un bambino da crescere.

Tornò ancora ad Ischia, malgrado i rimpianti. Poco dopo partecipò ad un concorso a Milano, di tipo amministrativo, e lo vinse. Fu destinato a Como, città nella quale risiedette con la famiglia per circa 15 anni. Non gratificato dall’attività burocratica dell’ufficio, continuava imperterrito a suonare in qualche locale, per dimenticare lo squallore delle giornate “costrette” in una stanza grigia, senza prospettive.

Si sentiva in un limbo, talora in catene, era insomma un sistema di vita che non apparteneva alla sua indole libera e agli orientamenti che intendeva dare al futuro. Il maestro di musica incontrato a Monaco lo rintracciò e gli propose di suonare in qualche locale della Svizzera, e così cominciò a suonare a Lugano e dintorni, cercando di conciliare impegni musicali e famiglia, con orari quasi impossibili da gestire, ma la musica chiamava, ed egli le aveva giurato tacita fedeltà anche nell’impossibile.

Suonò in quegli anni ad Amburgo, Losanna, Montreux, Zurigo.

I figli erano cresciuti, ne aveva due ormai, e studiavano con risultati brillanti, rendendo orgoglioso Nicola e incentivando il suo desiderio di offrire loro il meglio.

Un giorno – racconta – venne mio figlio dalla Bocconi a trovarmi in Svizzera, vide la suite dell’albergo in cui mi trovavo e  ne fu alquanto colpito. “Mi chiedo come fai poi a tornare alla normalità, papà, con la semplicità che conosciamo…” Nicola non ha dimenticato, e oggi che i figli dopo i loro studi si sono realizzati nel lavoro (uno è diventato fotografo di successo, sempre in giro per il mondo, e l’altro dirigente d’azienda), ne sorride.

Dopo la sua frenetica attività musicale in tante città Europee, risolse di rientrare ancora una volta, definitivamente, ad Ischia con la famiglia. Decisivo fu un incidente che poteva avere conseguenze tragiche, ma rimase incolume, e tuttavia con una coscienza più razionale. La sua vita era stata al limite delle risorse fisiche e psicologiche, la passione per la musica bruciava ogni istanza della ragione, del buon senso, ma lasciava il suo entusiasmo immune, incombusto.

Sono questi i momenti in cui si rischia di perdere le redini di se stessi.

D – Nicola, cosa ha rappresentato la musica nel corso della tua esistenza, prova a dirlo in una frase.

R – La musica è stata la luce della mia esistenza.

D – Se dovessi esprimere un parere su chi ha meglio interpretato te stesso.. la vita o la musica… cosa risponderesti?

R – La musica è stata la colonna sonora della mia vita, se dovessi fare un resoconto,        direi che il disavanzo è stato sempre positivo; ogni esistenza ha la sua partita doppia, io in fin dei conti ho un animo inesorabilmente romantico, per non perdere nessuno dei valori ai quali ho sempre tenuto, ho cercato di ‘raggirare’ il destino tenendo il piede in più staffe, preservando la famiglia e non rinunciando mai alla musica. Oggi il bilancio è sempre attivo, e dietro le  spalle ho una strada con pochi sassi, ossia rimpianti, che tormentano la mia memoria.

Virginia Murru

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REDAZIONE “LA NOSTRA ISOLA”

RESPONSABILE DI ZONA
BRUNO MANCINI

Antonio Mencarini Monza
Nuovi Autori Antologia
IX edizione festa dei delfini

GIORNALISTI:
ROBERTA PANIZZA

ANTONIO MENCARINI

VIRGINIA MURRU

NUNZIA BINETTI

FULVIA MARCONI

ROSALBA GRELLA

KATIA MASSARO

MARIA CALISE

Monzagiornata mondiale della poesia – Antonio Mencarini

porterà il nostro saluto ed il saluto dell’isola d’Ischia alla platea degli amici brianzoli

Domenica 20 marzo, ore 16.30 nella Monza Sala MaddalenaSala Maddalena che si trova nel bellissimo centro storico di Monza, all’interno del Chiostro San Martino, a due passi dal Duomo e dall’Arengario, per la giornata mondiale della poesia indetta dall’ UNESCO, il Comune di Monza e l’ Università Popolare di Monza hanno dato incarico alla Libera Accademia del Parnaso diretta dal ben noto scrittore e poeta Elio Veltre di celebrare l’evento.

Si terrà pertanto un concerto parallelo di musiche e poesie – VERSI DIVERSI –  che potremmo definire una avventura individuale e collettiva della mente e del cuore, nel quale verranno presentate cinque sezioni: Voci lontane (poeti stranieri ), Voci vicine (la poesia dialettale italiana), Poesia al femminile,  Poesia civile e Voci dal carcere.

Le musiche di Piazzolla, Sor. Monk, Saint Saens, per citare i più conosciuti saranno eseguite da valenti musicisti.

I Concerti di Poesia tenuti dalla Libera Accademia sono ben noti per l’eccellente scelta dei temi e per la perizia degli esecutori, così siamo certi che anche stavolta i fortunati spettatori non rimarremo delusi..

In questa occasione,
Antonio
Antonio Mencarini, VOX, Pioniere, poeta del  progetto culturale “La nostra isola” in omaggio ai suoi successi ischitani (Hotel Miramare e Castello Luglio 2010; Biblioteca Comunale Antoniana Gennaio 2011) porterà il nostro saluto ed il  saluto  dell’isola d’Ischia alla platea degli amici di Monza sul cui palcoscenico egli salirà per recitare alcune poesie.

La redazione ischitana di ViVicentro affidata alla direzione artistica di
Roberta Panizza Miramare 2010
Roberta Panizza
chiederà all’estro ed all’arte di Luciano  SommaNunzia Zambardi, Clementina Petroni, Virginia Murru, Liga Sarah Lapinska, Sacha Savastano,  Nunzia Binetti e Nicola Pantalone la preparazione di video e di recensioni dell’evento da proporre attraverso gli ormai innumerevoli siti che ospitano i nostri contributi.

Bruno Mancini

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Il gruppo internazionale di  “ESORDIENTI” nell’antologia poetica “Ischia, mare e poesia”

 

Roberta Panizza Miramare 2010

Roberta Panizza, curatrice dell’Antologia poetica, “Ischia, mare e poesia” ha terminato la selezione degli Autori, tutti segnalati da almeno un Pioniere del progetto “La nostra isola” che per la prima volta pubblicheranno in una nostra antologia.

 

Virginia Murru

Virginia Murru

Virginia Murru, e gli altri opinionisti del nostro gruppo, scriveranno ampiamente di loro nelle prossime settimane.

 

Qui di seguito li presentiamo con succinte schede

Alessandro Monticelli, vive e lavora tra Sulmona e Roma. Dopo studi classici, interrompe il corso di Giurisprudenza per occuparsi di arte e poesia.

Ha pubblicato le raccolte poetiche: “Medicine Scadute, “Made in Italy”, “Favole da un Manicomio”.

Antonio Spagnuolo, nato a Napoli poeta e saggista, si è dedicato sin dal 1953 alla ricerca poetica con riscontri critici di notevole interesse. È autore di numerosi volumi di poesia, quasi tutti premiati. E’ presente nella “Letteratura italiana” curata da A. Asor Rosa per le edizioni Einaudi.

Donatella Verde, nasce a Napoli. Occupa con piacere il suo tempo nel sociale come catechista nella parrocchia di Sant’Antonio Abate di Procida e come animatrice ACR nei campi scuola di Sessa Aurunca, Sora e Prata Sannita..

Elen De Gori. Il suo vero nome è Emilia Kazandjieva. Nata a Sofia ha studiato nella capitale. Parla correntemente italiano e russo

È  membro del Movimento dei Poeti Mondiali.

 

Emanuela Di Stefano

Emanuela Di Stefano

Emanuela Di Stefano, muove i primi passi  nel mondo artistico guidata dallo, Alfredo Capolei. Approda anche al giornalismo collaborando per anni presso la redazione del giornale il Nettunense. Si diploma al Liceo Artistico.

Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941 e vive a Torino.

Autodidatta, ha pubblicato “Il dio-boomerang”, “Lacere trasparenze”.

E’ stato tradotto in sei lingue.  Intensa anche la sua attività redazionale.

 

Fulvia Marconi

Fulvia Marconi è nata ad Ancona dove attualmente risiede. Vincitrice di numerosi premi di poesia, è giurata o organizzatrice di altri, nonché Presidente Regionale – Marche – dell’Ass. Culturale  Internazionale  “Universum” con sede a Lugano. Ha pubblicato “Sulle ali dei sogni” e “Il dì… di ieri”.

Inara Gaile, vive in Lettonia, non lontano da una grande foresta, fonte di ispirazione per lei. Ha dovuto affrontare situazioni non facili nella sua vita e questo la induce a mettere sempre molta energia nel tentare di superare le difficoltà. Come poetessa è presente con numerosi testi, alcuni dei quali sono stati utilizzati per delle canzoni.

 

Michela Zanarella

Michela Zanarella, nata a Cittadella di Padova, inizia a scrivere poesie nel 2004. Al suo attivo ha tre raccolte di poesie e una di racconti. Partecipa attivamente alla diffusione della poesia intesa, sia come mezzo di comunicazione, sia come elemento di alta cultura nel dibattito tra i giovani.

Santa Vetturi è nata e vive a Bari. Coltiva da sempre la passione per l’arte, facendosene da tempo ella stessa promotrice, con l’organizzazione del Premio Nazionale di Letteratura ed Arti figurative: “Creatività itinerante”. È autrice di testi teatrali, racconti e poesie in Italiano e in Inglese.

Vera Roke, è nata presso Tukums in Lettonia. Fin da piccola le piaceva costruire immagini e figure, diventando infine nel 1960, “Maestra di arte tradizionale”. Si è dedicata alla ceramica lavorando per una fabbrica di Jelgava. Dal 1998 esprime le sue emozioni, positive e meno positive attraverso la poesia.

Sunrise, pseudonimo di una giovane scrittrice ischitana che per il momento desidera mantenere l’anonimato

Bruno Mancini

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Cari amici dei delfini e della poesia, la IX edizione della “Festa del Delfino“, katia delfino7si svolgerà come sempre nell’incantevole parco idrotermale“NEGOMBO”, nel comune di Lacco Ameno – 12 Maggio 2011 ore 10.
Il tema di quest’anno è “La bio-diversità marina e costiera delle isole di Ischia e Procida.” katia delfino5
Un concorso fotografico riservato alle scuole primarie e secondarie di primo grado del “XXIV distretto scolastico Isole di Ischia e Procida” organizzato allo scopo di sensibilizzare gli studenti e i giovani alla conoscenza e al rispetto della vita marina, è una delle importante iniziativa inserita in tale evento.
In tale occasione,festa del delfino 2009 055 bruno katia la Presidente Onorario della Onlus Oceanomare Delphis, Katia Massaro, presenterà personalmente la nostra antologia di poesie “Ischia, mare e poesia” e ne farà omaggio alle personalità presenti ed ai docenti che avranno portato la classe alla vittoria nel suddetto concorso fotografico.
Il gruppo internazionale degli Artisti e Poeti inseriti nell’antologia “Ischia, mare e poesia” è composto dai già noti Pionieri

Roberta Panizza,
Bruno Mancini,
Luciano Somma,
Nunzia Binetti,
Liga Sarah Lapinska,
Umberto Maselli,
Virginia Murru,
Clementina Petroni,
Sacha Savastano,
Antonio Mencarini.
Katia Massaro,
Nunzia Zambardi
Alberto Liguoro,
Franco Calise,

e dai nuovi amici “esordienti” nelle nostre antologie:

Il gruppo internazionale di  “ESORDIENTI” nell’antologia poetica “Ischia, mare e poesia”

 

Roberta Panizza Miramare 2010

Roberta Panizza, curatrice dell’Antologia poetica, “Ischia, mare e poesia” ha terminato la selezione degli Autori, tutti segnalati da almeno un Pioniere del progetto “La nostra isola” che per la prima volta pubblicheranno in una nostra antologia.

 

Virginia Murru

Virginia Murru

Virginia Murru, e gli altri opinionisti del nostro gruppo, scriveranno ampiamente di loro nelle prossime settimane.

 

Qui di seguito li presentiamo con succinte schede

Alessandro Monticelli, vive e lavora tra Sulmona e Roma. Dopo studi classici, interrompe il corso di Giurisprudenza per occuparsi di arte e poesia.

Ha pubblicato le raccolte poetiche: “Medicine Scadute, “Made in Italy”, “Favole da un Manicomio”.

Antonio Spagnuolo, nato a Napoli poeta e saggista, si è dedicato sin dal 1953 alla ricerca poetica con riscontri critici di notevole interesse. È autore di numerosi volumi di poesia, quasi tutti premiati. E’ presente nella “Letteratura italiana” curata da A. Asor Rosa per le edizioni Einaudi.

Donatella Verde, nasce a Napoli. Occupa con piacere il suo tempo nel sociale come catechista nella parrocchia di Sant’Antonio Abate di Procida e come animatrice ACR nei campi scuola di Sessa Aurunca, Sora e Prata Sannita..

Elen De Gori. Il suo vero nome è Emilia Kazandjieva. Nata a Sofia ha studiato nella capitale. Parla correntemente italiano e russo

È  membro del Movimento dei Poeti Mondiali.

 

Emanuela Di Stefano

Emanuela Di Stefano

Emanuela Di Stefano, muove i primi passi  nel mondo artistico guidata dallo, Alfredo Capolei. Approda anche al giornalismo collaborando per anni presso la redazione del giornale il Nettunense. Si diploma al Liceo Artistico.

Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941 e vive a Torino.

Autodidatta, ha pubblicato “Il dio-boomerang”, “Lacere trasparenze”.

E’ stato tradotto in sei lingue.  Intensa anche la sua attività redazionale.

 

Fulvia Marconi

Fulvia Marconi è nata ad Ancona dove attualmente risiede. Vincitrice di numerosi premi di poesia, è giurata o organizzatrice di altri, nonché Presidente Regionale – Marche – dell’Ass. Culturale  Internazionale  “Universum” con sede a Lugano. Ha pubblicato “Sulle ali dei sogni” e “Il dì… di ieri”.

Inara Gaile, vive in Lettonia, non lontano da una grande foresta, fonte di ispirazione per lei. Ha dovuto affrontare situazioni non facili nella sua vita e questo la induce a mettere sempre molta energia nel tentare di superare le difficoltà. Come poetessa è presente con numerosi testi, alcuni dei quali sono stati utilizzati per delle canzoni.

 

Michela Zanarella

Michela Zanarella, nata a Cittadella di Padova, inizia a scrivere poesie nel 2004. Al suo attivo ha tre raccolte di poesie e una di racconti. Partecipa attivamente alla diffusione della poesia intesa, sia come mezzo di comunicazione, sia come elemento di alta cultura nel dibattito tra i giovani.

Santa Vetturi è nata e vive a Bari. Coltiva da sempre la passione per l’arte, facendosene da tempo ella stessa promotrice, con l’organizzazione del Premio Nazionale di Letteratura ed Arti figurative: “Creatività itinerante”. È autrice di testi teatrali, racconti e poesie in Italiano e in Inglese.

Vera Roke, è nata presso Tukums in Lettonia. Fin da piccola le piaceva costruire immagini e figure, diventando infine nel 1960, “Maestra di arte tradizionale”. Si è dedicata alla ceramica lavorando per una fabbrica di Jelgava. Dal 1998 esprime le sue emozioni, positive e meno positive attraverso la poesia.

Sunrise, pseudonimo di una giovane scrittrice ischitana che per il momento desidera mantenere l’anonimato

Bruno Mancini

 

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Bruno Mancini

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